Paestum. “Diari di Archeologia”: nel quarto episodio il direttore Tiziana D’Angelo e il funzionario archeologo Francesco Scelza ci porta a scoprire la mostra “Elea: la rinascita” nell’area archeologica di Velia

Locandina della mostra “Elea: la rinascita” nell’area archeologica di Velia dal 4 agosto 2023 al 30 aprile 2024
Dopo aver seguito lo scavo del Tempietto dorico di Paestum con Tiziana D’Angelo, direttrice del parco archeologico di Paestum e Velia, aver partecipato con Teresa Marino, funzionario archeologo del parco, al sopralluogo effettuato con l’Opificio delle Pietre Dure alla Tomba del Sequestro della Finanza, essere andati alla scoperta della sezione “Oltre il museo” nei depositi del museo di Paestum con Manuel Crisci assistente alla fruizione (vedi Paestum. “Diari di Archeologia”: nel terzo episodio l’assistente Manuel Crisci ci porta a scoprire le lastre tombali lucane, dalla Tomba degli Atleti alla Tomba del Magistrato nella sezione “Oltre il Museo” dei depositi dell’Archeologico nazionale | archeologiavocidalpassato), nel quarto episodio della rubrica “Diari di Archeologia” è dedicato alla mostra intitolata “Elea: la Rinascita”, inaugurata il 4 agosto 2023, che sarà aperta al pubblico fino al 30 aprile 2024. Il percorso espositivo è illustrato dal direttore del parco archeologico di Paestum e Velia, Tiziana D’Angelo, e dal funzionario archeologo del Parco, Francesco Uliano Scelza.
“La mostra Elea: la rinascita”, esordisce Tiziana D’Angelo, “ci riporta alle origini della città di Elea-Velia nel VI secolo a.C. in un percorso che attraversa tutta l’area archeologica e ha il suo fulcro sull’acropoli. La mostra racconta la nascita della città di Elea e la rinascita del suo popolo. Un popolo, quello dei Focei, che aveva dovuto abbandonare la propria patria sulla costa occidentale della Turchia per evitare l’assedio dei Persiani. Una storia quindi eterna e universale di conflitti esilio e riscatto. La mostra trae ispirazione dai risultati degli scavi più recenti che sono stati condotti proprio qui sull’acropoli. E sono qui oggi con il dottor Francesco Scelza, funzionario del parco che ci racconterà dei risultati degli scavi passati e di come un progetto di scavo nuovo sia stato integrato all’interno della mostra”.

L’archeologo Francesco Uliano Scelza con il direttore del parco archeologico di Paestum e Velia Tiziana D’Angelo (foto pa-paeve)
“Tappa fondamentale della mostra e centrale per il suo percorso”, spiega Francesco Scelza, “è la zona di scavo, una zona di scavo che abbiamo sondato qualche anno fa, recentissimamente, e che ha condotto a importantissimi e ricchissimi risultati. I materiali di questi scavi sono adesso esposti all’interno di un’altra tappa della mostra. Ma abbiamo voluto aprire lo scavo proprio per far vedere all’interno del percorso le stratigrafie e le successioni di strutture e cose che hanno caratterizzato i primi anni di vita di Elea”.

L’erma di Parmenide esposta nella mostra “Elea: la rinascita” (foto pa-paeve)
“In questa storia di rinascita la filosofia gioca un ruolo assolutamente cruciale”, riprende la direttrice. “I due filosofi Parmenide e Zenone, filosofi presocratici e fondatori della famosa scuola eleatica, appartenevano alle prime generazioni degli abitanti di Elea. Ma erano molto più che filosofi. Non dimentichiamo che sono state proprio le buone leggi di Parmenide a consentire alla città di Elea di fiorire. E la memoria di queste due figure segna lo sviluppo della città di Elea-Velia nei secoli a venire fino all’epoca romana”.
Paestum. Partiti i lavori per il restauro e il riallestimento del museo del Santuario di Santa Venera, dell’ex stabilimento Cirio e della nuova porta di accesso al parco e al museo Archeologico

L’ex stabilimento Cirio a Paestum (foto pa-paeve)
Al via i lavori per il restauro e il riallestimento del museo del Santuario di Santa Venera, dell’ex stabilimento Cirio e della nuova porta di accesso al parco e al museo Archeologico di Paestum. L’ambizioso progetto apre un nuovo capitolo nella storia del patrimonio culturale pestano e si concentra intorno a un’icona della città capaccese. L’ex fabbrica di pomodori “Cirio” fu costruita nel 1907 in parte sugli antichi resti di un santuario dedicato ad Afrodite la cui presenza è ancora oggi ricordata nel toponimo della zona “Santa Venere”. I lavori appena iniziati si pongono come obiettivo prioritario il ripristino dello stato di conservazione dell’edificio purtroppo in condizioni molto precarie con corpi di fabbrica pericolanti o crollati e la pulizia dell’area esterna da rovi infestanti e vegetazione spontanea. Dopo la necessaria operazione di bonifica da eventuali ordigni bellici è in programma la messa in sicurezza e l’allestimento del cantiere in tutto il lotto, l’avvio dei lavori di preparazione delle murature storiche da restaurare, lo smantellamento dei piccoli corpi di fabbrica, la demolizione dei manufatti ammalorati e delle coperture pericolanti. Seguirà l’avvio del restauro vero e proprio.
I primi risultati dei lavori e la programmazione degli interventi futuri saranno presentati nei prossimi giorni nella sala Cella del museo Archeologico nazionale di Paestum dove interverranno il direttore del parco archeologico di Paestum e Velia, Tiziana D’Angelo; il direttore generale del parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel; il sindaco di Capaccio Paestum, Franco Alfieri; il direttore del museo nazionale di Matera e responsabile unico del Procedimento, arch. Annamaria Mauro; il direttore dei lavori, arch. Luigi Di Muccio; i progettisti dello Studio Guicciardini & Magni Architetti e l’impresa Consorzio CONPAT S.c.a.r.l. aggiudicatrice dei lavori.

Partiti i lavori all’ex stabilimento Cirio di Paestum (foto pa-paeve)

Tiziana D’Angelo, direttore del parco archeologico di Paestum e Velia, nel Tempio di Nettuno a Paestum (foto pa-paeve)
“L’avvio dei lavori all’ex stabilimento Cirio”, dichiara Tiziana D’Angelo, direttore del parco archeologico di Paestum e Velia, “segna l’impegno concreto ad ampliare e ridefinire il complesso del Parco archeologico di Paestum e Velia e a potenziare il suo rapporto con il territorio. A pochi passi dalla cinta muraria, il Santuario di Santa Venera torna a essere accessibile e soprattutto offre l’opportunità unica di legare armoniosamente il passato più recente e quello antico della città per creare una realtà dinamica, una vera e propria fabbrica in cui costruire nuovi progetti culturali”. E il direttore generale Musei, Massimo Osanna: “I lavori in programma porteranno alla creazione di un nuovo luogo della cultura, spazio di conoscenza, apprendimento e ispirazione per le comunità del territorio e per i pubblici provenienti da tutto il mondo. Un progetto virtuoso capace di creare valore partendo dalla riqualificazione di un edificio industriale e di un’area archeologica segnata dalla presenza dell’importante Santuario extraurbano dedicato ad Afrodite, scavato e studiato a partire dagli anni ’80 dal grande maestro Mario Torelli insieme all’Università del Michigan”.

Il santuario di Afrodite nella zona di Santa Venera a pochi passi dalla cinta muraria di Paestum (foto pa-paeve)

Gabriel Zuchtriegel, direttore del parco archeologico di Pompei (foto parco archeologico Pompei)
Gabriel Zuchtriegel, direttore generale del parco archeologico di Pompei: “È una grande opportunità per il territorio che lega uno dei santuari più importanti dell‘antica Poseidonia, quello di Afrodite, alle spalle del complesso e di una forma rara ma non senza confronti, come ha mostrato il compianto Mario Torelli evidenziandone le similitudini con il cosiddetto Heroon di Olimpia, alla Paestum medievale, all‘archeologia industriale, all’arte contemporanea e alla dieta mediterranea. Una factory culturale in grado di esprimere tutta la ricchezza dell’eredità della Magna Grecia”. Gli fa eco il sindaco della Città di Capaccio Paestum, Franco Alfieri: “I lavori che, tra le altre cose, porteranno al restauro e alla riqualificazione dell’ex stabilimento Cirio si inseriscono nella stagione di rinascita che la Città di Capaccio Paestum sta vivendo negli ultimi anni. Congratulazioni al direttore D’Angelo per questo importante risultato conseguito”.

Il cantiere aperto all’ex stabilimento Cirio a Paestum (foto pa-paeve)

L’architetto Annamaria Mauro del parco archeologico di Paestum e Velia (foto pa-paeve)
“Il binomio archeologia classica e archeologia industriale”, interviene Annamaria Mauro, responsabile unico del Procedimento, “si sposa in questo cantiere unico e straordinario. Restaurare, valorizzare e aprire al pubblico l’area dell’ex stabilimento Cirio costituisce l’obiettivo primario dell’intervento. L’articolato cantiere mette a sistema, dopo un’approfondita analisi storica e tipologica che ci ha portati a delle scelte mirate di restauro critico, e quindi a tutelare e valorizzare soprattutto ciò che è rimasto del primo nucleo storico della fabbrica del 1910 e dell’ampliamento del 1950, sia a livello spaziale che materico, la realizzazione di un polo culturale strettamente connesso all’area archeologica e al Museo che sarà centro di informazione e di accoglienza per i visitatori e che ospiterà eventi di arte contemporanea, mostre e manifestazioni, depositi visitabili, un auditorium, un centro di studi e ricerca e diversi approfondimenti sul patrimonio immateriale, sulle tradizioni locali e sul paesaggio”. Chiude Luigi Di Muccio, direttore dei lavori: “Alla base della trasformazione di questa ex fabbrica c’è la volontà di creare un centro pulsante di conoscenza, ispirazione ed educazione. Un luogo in cui la storia parla, dove le generazioni possono imparare dalle sfide e dalle vittorie del passato. Un luogo in cui l’identità di Santa Venera è celebrata e condivisa. Questi sono i temi e i valori che hanno indirizzato i progettisti e che animano i lavori appena iniziati”.
Paestum. “Diari di Archeologia”: nel terzo episodio l’assistente Manuel Crisci ci porta a scoprire le lastre tombali lucane, dalla Tomba degli Atleti alla Tomba del Magistrato nella sezione “Oltre il Museo” dei depositi dell’Archeologico nazionale
Dopo aver seguito lo scavo del Tempietto dorico di Paestum con Tiziana D’Angelo, direttrice del parco archeologico di Paestum e Velia, e aver partecipato con Teresa Marino, funzionario archeologo del parco, al sopralluogo effettuato con l’Opificio delle Pietre Dure alla Tomba del Sequestro della Finanza (vedi Paestum. “Diari di Archeologia”: nel secondo episodio l’archeologa Teresa Marini ci fa seguire il sopralluogo dell’Opificio delle Pietre Dure alla Tomba del Sequestro della Finanza nel deposito “Oltre il Museo” dell’Archeologico nazionale | archeologiavocidalpassato), nel terzo episodio della rubrica “Diari di Archeologia”, Manuel Crisci, assistente alla fruizione, accoglienza e vigilanza, ci accompagna nei depositi del museo Archeologico nazionale di Paestum, precisamente nella sezione “Oltre il museo”, in una visita unica nel cuore del Museo di Paestum, dove sono conservate le lastre dipinte delle tombe di età lucana.

Lastre tombali lucane nella sezione “Oltre il museo” nei depositi del museo Archeologico nazionale di Paestum (foto pa-paeve)
Manuel Crisci dà il benvenuto nei depositi del museo di Paestum. “In quest’area è possibile vedere principalmente le lastre tombali che andavano a costituire i loculi di quella che era l’élite della società lucana”, spiega Crisci. “Uno degli esemplari meglio conservati nell’area dei depositi raffigura il rito funebre, i giochi funebri che susseguivano appunto la dipartita del defunto. Più della scena di per sé quello che colpisce è lo stato di conservazione, sicuramente, e la capacità di realizzazione dell’artista. Occorre notare appunto i dettagli, le mani, le dita, anche il tocco di fantasia. Un’altra area dei depositi è dedicata alla tomba a camera, una tipologia di tumulazione successiva a quella tomba a cassa. L’opera di restauro che viene qui effettuata è molto semplice. Viene giusto rimossa la fanghiglia con dell’acqua distillata, dei piccoli attrezzi come trapani, bisturi.

La Tomba degli Atleti nella sezione “Oltre il museo” nei depositi del museo Archeologico nazionale di Paestum (foto pa-paeve)
“C’è la Tomba detta degli Atleti – continua Crisci – perché al di là della tumulazione doppia in questo caso presenta quell’affare appeso al muro che si chiama strigile. Lo strigile era uno strumento usato dagli atleti successivamente l’attività fisica con il quale si detergeva la pelle e si rimuovevano le impurità.

Dettaglio dell’anello del magistrato nella Tomba del Magistrato conservata nella sezione “Oltre il museo” nei depositi del museo Archeologico nazionale di Paestum (foto pa-paeve)
“Come nella Tomba degli Atleti anche nella Tomba del Magistrato possiamo notare un cambiamento notevole nella società romana, ossia si passa dal rappresentare la scena del guerriero, della lotta, della forza fisica che aveva una preminenza nella società lucana, al mostrare invece quello che era il benessere terreno, – conclude Crisci – quindi la servitù, le borse piene di beni, il vestiario molto più appariscente e, in questo caso, la tomba culmina nel dettaglio dell’anello del magistrato”.
Velia. Conferenza del divulgatore scientifico Alan Zamboni su “Risolvere l’infinito nel finito – la scienza di Parmenide e Zenone”, vivace lezione che unisce scienza, storia e filosofia nell’ambito della mostra “Elea: la rinascita”
Nell’ambito della mostra “Elea: la rinascita” (vedi Velia. Sull’Acropoli alla presenza del ministro Sangiuliano si inaugura la mostra “Elea: la rinascita”, la prima realizzata dal parco con l’autonomia: prende spunto dalla scoperta – nel 2022 – del tempio arcaico di Atena coevo alla fondazione della colonia nel VI sec. a.C. | archeologiavocidalpassato), Alan Zamboni creator del canale YouTube Curiuss e poliedrico divulgatore scientifico, tiene una vivace lezione che unisce scienza, storia e filosofia, dal titolo “Risolvere l’infinito nel finito – la scienza di Parmenide e Zenone”. Un’occasione unica per studenti, curiosi e appassionati di assistere a una lezione negli stessi luoghi che centinaia di anni fa ospitarono gli studenti della Scuola Eleatica. Appuntamento il 27 ottobre 2023, alle 11, presso l’area archeologica di Velia (Ascea). Agli albori del pensiero umano quelle che noi oggi chiamiamo scienza e filosofia si intersecavano. Parmenide e Zenone, oltre ad essere celebri filosofi, sono oggi considerati riferimenti anche all’interno del percorso scientifico dell’umanità, anticipatori di concetti espressi diversi secoli dopo. La scienza non è una speculazione fine a se stessa, ma è sempre stato così? Come si articolano le deduzioni scientifiche nell’antica Elea? Quale utilità avevano? Alan Zamboni prova a rispondere tracciando una sottile linea che lega decine di secoli di storia. Lo farà attraverso una vivace lezione pensata per gli studenti delle scuole superiori ma aperta a tutti, che coniuga scienza, filosofia e storia: “Risolvere l’infinito nel finito – la scienza di Parmenide e Zenone”, incentrata sulle deduzioni scientifiche dei grandi filosofi dell’antica Elea.
Alan Zamboni. Laureato in Ingegneria Civile e Lettere moderne, appassionato di astronomia, scienza e van Gogh, lavora come divulgatore e videomaker. Realizza video didattici per l’apprendimento della Fisica, concerti, incontri nelle scuole e talk. Ha creato su YouTube il canale Curiuss che conta oltre 120mila iscritti (link https://www.youtube.com/@Curiuss).
Paestum. “Diari di Archeologia”: nel secondo episodio l’archeologa Teresa Marini ci fa seguire il sopralluogo dell’Opificio delle Pietre Dure alla Tomba del Sequestro della Finanza nel deposito “Oltre il Museo” dell’Archeologico nazionale

Dettaglio della Tomba del Sequestro della Finanza dei depositi del museo Archeologico nazionale di Paestum (foto pa-paeve)
Dopo aver seguito lo scavo del Tempietto dorico di Paestum con Tiziana D’Angelo, direttrice del parco archeologico di Paestum e Velia (vedi Paestum. Al via la rubrica “Diari di Archeologia”: nel primo episodio il direttore Tiziana D’Angelo con gli archeologi Manuela Ferraioli e Francesco Mele alla scoperta del tempietto dorico | archeologiavocidalpassato), nel secondo episodio della rubrica “Diari di Archeologia”, Teresa Marino, funzionario archeologo del parco archeologico di Paestum e Velia, ci porta nel vivo del sopralluogo effettuato con l’Opificio delle Pietre Dure alla Tomba del Sequestro della Finanza. L’indagine ha visto il personale tecnico-scientifico dell’Opificio approfondire lo stato di conservazione della tomba conservata nei depositi visitabili della sezione “Oltre il Museo”. Insieme a Teresa Marino hanno preso parte al sopralluogo l’archeologa Maria Emilia Masci, la chimica Monica Galeotti, e le restauratrici Paola Lorenzi e Sara Penoni.
“Ci troviamo oggi all’interno del museo Archeologico nazionale di Paestum”, spiega Teresa Marino. “Siamo nella sezione “Oltre il museo” che è dedicata ai depositi visitabili. Oggi è in corso un sopralluogo da parte del personale tecnico-scientifico dell’Opificio delle Pietre Dure, istituto del ministero della Cultura che ha avviato una collaborazione con il parco archeologico di Paestum e Velia dedicato proprio a questa tomba. Si tratta di un percorso conoscitivo finalizzato a conoscere e approfondire lo stato di conservazione di questa tomba. Si tratta di un’équipe multidisciplinare che è composta da due restauratrici, una specializzata sui materiali lapidei e una sulle pitture murali e stucchi, un’archeologa e una chimica del laboratorio scientifico dell’Opificio delle Pietre Dure. Questa tomba è particolarmente importante perché conserva all’interno delle scene affrescate che raffigurano l’arrivo del defunto nell’Aldilà e una serie di personaggi lungo le pareti laterali che sfilano in cortei. Vi aspettiamo al museo Archeologico nazionale di Paestum per visitare la Tomba del Sequestro della Finanza e per partecipare al percorso di visita nei depositi”.
Paestum. Al via la rubrica “Diari di Archeologia”: nel primo episodio il direttore Tiziana D’Angelo con gli archeologi Manuela Ferraioli e Francesco Mele alla scoperta del tempietto dorico

Veduta a volo d’uccello del tempietto dorico arcaico rinvenuto presso le mura occidentali di Paestum (foto pa-paeve)
Al via “Diari di Archeologia”, la rubrica del parco archeologico di Paestum e Velia che racconta le attività che si svolgono nei siti del parco attraverso lo sguardo e la voce di esperti e addetti ai lavori. Nel primo episodio, il direttore Tiziana D’Angelo, insieme agli archeologi Manuela Ferraioli e Francesco Mele, ci guidano alla scoperta del tempietto dorico di Paestum. I lavori di scavo stanno portando alla luce una notevole quantità di straordinari reperti che consentiranno di approfondire la storia del tempio e della città come mai prima d’ora.
“Siamo a Paestum”, spiega il direttore Tiziana D’Angelo, “sul cantiere di scavo del tempietto dorico. Parliamo di un tempio che si data all’inizio del V secolo a.C. ed è una scoperta incredibile per la ricostruzione della storia della città di Poseidonia-Paestum. Questo tempio è stato frequentato per circa mezzo millennio. Costruito all’inizio del V sec. a.C. ma utilizzato almeno fino al I sec. a.C., quindi attraversando tutta la fase greco-lucana della città e anche la fase coloniale, quando Paestum diventa una colonia latina e quindi una città romana. Quello che abbiamo fatto fino ad ora in questi mesi di scavo è stato indagare le ultime fasi di frequentazione del tempio, le fasi che si riferiscono al I, II e III secolo a.C. In particolar modo abbiamo lavorato sull’area tra il tempio e l’altare. E qui è stata rinvenuta una notevole quantità di materiali votivi. Un vero e proprio tappeto di oggetti votivi: un vero e proprio tappeto di oggetti votivi che ci stanno ora consentendo di comprendere a quale divinità fosse effettivamente dedicato questo tempio”.

Tiziana D’Angelo, direttore del parco archeologico di Paestum e Velia, con l’archeologa Manuela Ferraioli (foto pa-paeve)
L’archeologa Manuela Ferraioli illustra alcuni particolari reperti rinvenuti negli ultimi mesi: “Tra i reperti rinvenuti durante lo scavo stratigrafico è emerso un grande quantitativo di statuette votive, ma non solo. Anche di modellini di altare in marmo: ne abbiamo due. E tre modellini invece in terracotta: modellini miniaturistici del nostro tempietto dorico e dell’altare”.

Tiziana D’Angelo, direttore del parco archeologico di Paestum e Velia, con l’archeologo Francesco Mele (foto pa-paeve)
“E adesso stiamo andando avanti”, riprende D’Angelo, “e quindi stiamo indagando la fase precedente, il IV secolo a.C., una fase molto importante per lo sviluppo della città che vede una forte interazione tra la popolazione greca e quella lucana. Quello che stiamo per fare è spingerci proprio all’interno del tempio, varcarne la soglia e raggiungere la cella, quindi lo spazio all’interno del quale in antichità era conservata la statua di culto”. L’archeologo Francesco Mele, che supervisiona le attività di scavo, e dà alcune informazioni su come si svilupperanno le indagini nelle prossime settimane: “Nei prossimi giorni andremo a indagare all’interno della cella e ci aspettiamo di trovare dei materiali che si possono datare e quindi datare le prime fasi di fondazione di questa struttura che finora è stata datata solo stilisticamente e non diciamo cronologicamente con dei materiali coerenti al V sec.”. Quindi a questa fase importante tardo-arcaica, una fase di sviluppo e di monumentalizzazione della città di Paestum.
Paestum. Lavori conclusi. Si inaugura il nuovo allestimento del museo Archeologico nazionale alla presenza del ministro Sangiuliano
Tiziana D’Angelo, direttrice del parco archeologico di Paestum e Velia, l’aveva posto come una delle priorità al suo insediamento nell’aprile 2022: portare a termine il riallestimento del museo Archeologico nazionale di Paestum che era in fase di chiusura (vedi Primo giorno di lavoro per Tiziana D’Angelo, neodirettore del parco archeologico di Paestum e Velia, che annuncia progetti per il sito di Velia, l’area archeologica di Paestum e il museo Archeologico nazionale di Paestum | archeologiavocidalpassato). Ci siamo. Lunedì 2 ottobre 2023, alle 16, si inaugura il nuovo allestimento del museo Archeologico nazionale di Paestum alla presenza del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Riapriranno al pubblico la sezione “Preistoria e Protostoria”, la sezione “La città greco-lucana”, con le sale dedicate ai santuari e allo spazio pubblico, e la sezione “Oltre il Museo”. Ma i lavori non si fermano e proseguiranno nella sala “Pitture Lucane”, nella sala “Necropoli” e nella sezione “Paestum: dalla città romana all’età contemporanea”, il cui completamento è previsto per la fine di quest’anno. L’evento sarà introdotto dal direttore del parco archeologico di Paestum e Velia, Tiziana D’Angelo. Interverranno Massimo Osanna, direttore generale Musei; e Antonio Iannone, segretario della Presidenza del Senato. Concluderà Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura.
Paestum. In occasione delle GEP 2023, per la prima volta a Paestum visite guidate allo scavo del tempietto arcaico rinvenuto presso le mura: ci sarà il direttore Tiziana D’Angelo. E poi ancora visite tematiche a Paestum e a Velia. E aperture serali. Ecco il ricco programma

Veduta zenitale del tempietto arcaico rinvenuto presso le mura occidentali di Paestum (foto pa-paeve)

Veduta a volo d’uccello del tempietto arcaico rinvenuto presso le mura occidentali di Paestum (foto pa-paeve)
Per la prima volta a Paestum visite guidate allo scavo del tempietto arcaico rinvenuto presso la porzione ovest delle mura di cinta della città: succede in occasione delle visite programmate nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio, il 23 e 24 settembre 2023. E domenica 24 settembre 2024, alle 10, sarà proprio il direttore del parco archeologico di Paestum e Velia, Tiziana D’Angelo, ad accompagnare i partecipanti alla visita allo scavo archeologico del tempietto arcaico “Nuovi templi, nuovi dei (?)”. Un’occasione unica, assolutamente da non perdere. Il cantiere di scavo si raggiungerà attraverso il c.d. “Sentiero degli Argonauti” (durata del percorso circa 10 minuti; si consigliano abbigliamento e scarpe comode). La visita al cantiere di scavo è inclusa nel biglietto di ingresso al Parco, nell’abbonamento Paestum&Velia e nella card Adotta un blocco.
Sabato 23 settembre 2023, a Paestum, apertura straordinaria serale del Santuario meridionale (area Tempio di Nettuno e cd. Basilica): 20 – 23 (ultimo ingresso 22.15), costo del biglietto 2 euro. In programma “Un’altra Paestum”: visite tematiche nell’area archeologica di Paestum, a cura del personale del Parco Archeologico di Paestum e Velia (incluse nel prezzo del biglietto di ingresso). Alle 20, “Architetture senza barriere”, appuntamento in biglietteria; 21.30, “I santuari di Paestum”, appuntamento in biglietteria. A Velia Apertura straordinaria della città bassa di Velia: 20 – 23 (ultimo ingresso 22.15), costo del biglietto 2 euro. In programma “Un’altra Velia”: visite tematiche nell’area archeologica di Velia, a cura del personale del Parco Archeologico di Paestum e Velia (incluso nel prezzo del biglietto di ingresso). Alle 20.30 e 21.30, “L’edificio imperiale di casa Cobellis”. Appuntamento in biglietteria.
Programma di domenica 24 settembre 2023 (oltre la visita al tempietto arcaico).

Lezioni di yoga all’ombra dei templi dorici di Paestum (foto pa-paeve)
PAESTUM. Alle 10, 12, 15, 17, “Oltre il Museo. Storie dai depositi di Paestum” a cura del personale del parco archeologico di Paestum e Velia. Appuntamento nel piazzale del museo (incluso nel prezzo del biglietto di ingresso); 10 e 11, “Yoga per tutti” a cura dell’associazione Mi girano le ruote. Appuntamento presso la biglietteria dell’area archeologica di Paestum (Costo: 3 euro da aggiungere al prezzo del biglietto di ingresso al Parco); 16, “Tempio della Pace e Comitium”, visite allo scavo in corso a cura dell’università di Bochum. Appuntamento in biglietteria (incluse nel prezzo del biglietto di ingresso).
VELIA. Alle 10, 12, 15, visite guidata alla mostra temporanea “Elea: la rinascita” (incluse nel prezzo del biglietto di ingresso); 16.30, visite teatralizzate alla mostra “Elea: la rinascita” a cura della fondazione A. Gatto (incluse nel prezzo del biglietto di ingresso). Tutte le iniziative, esclusi i laboratori di ceramica e lo yoga, sono incluse nel prezzo del biglietto di ingresso al Parco, nell’abbonamento Paestum&Velia e nella card Adotta un blocco.
“Magna Grecia nel secondo dopoguerra tra scoperte e tutela: politiche culturali e protagonisti. Omaggio a Juliette de La Genière” è il titolo del convegno internazionale, organizzato dal Dipartimento federiciano di Studi umanistici (con la responsabilità scientifica di Bianca Ferrara) e in collaborazione con il Centre Jean Bèrard di Napoli, in programma il 27 e 28 novembre 2023 nel Complesso di San Marcellino di Napoli, a partire dalle 9.30. Teams diretta streaming ID riunione: 311 312 168 060 Passcode: ruWHxv. L’evento richiama l’attenzione sulle politiche culturali riguardanti il patrimonio archeologico della Magna Grecia nel corso della seconda metà del Novecento. Si tratta di anni che hanno visto profonde trasformazioni sia nel campo della ricerca sia nel campo delle idee e delle pratiche relative alla gestione e alla valorizzazione dei beni culturali dell’Italia meridionale e della Sicilia.

Il conto alla rovescia è iniziato. Mancano poche ore all’apertura della XXV Borsa mediterranea del turismo archeologico in programma a Paestum da giovedì 2 a domenica 5 novembre 2023 tra Next ex Tabacchificio, area archeologica e museo Archeologico nazionale, Basilica. La BMTA, unico appuntamento al mondo del suo genere, format di successo, che ha trovato la sua migliore realizzazione dal 2021 nella location del Tabacchificio Cafasso, l’attuale Nex, quest’anno celebra il venticinquesimo anniversario, condividendolo con il parco archeologico di Paestum e Velia e la Certosa di Padula, che proprio nel 1998 furono inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco nell’ambito del riconoscimento attribuito al parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, oggi anche Alburni. Numerose le prestigiose iniziative nell’ambito del programma, che prevede 150 tra conferenze e incontri, 20 laboratori e 600 relatori. Fondatore e direttore Ugo Picarelli. Ideata e organizzata dalla Leader srl, titolare del marchio. Vediamo un po’ il programma.

VENERDÌ 3 NOVEMBRE 2023. “I Comuni archeologici Unesco per un turismo culturale esperienziale e sostenibile”, conferenza nell’ambito della celebrazione del 25° anniversario del sito Unesco di Paestum in collaborazione con ANCI Associazione Nazionale Comuni Italiani e con la partecipazione dei Comuni e dei siti archeologici italiani che rientrano nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità (Area Archeologica di Agrigento, Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata, I Longobardi in Italia. I luoghi del potere, I Sassi e il Parco delle Chiese Rupestri di Matera, Necropoli Etrusche di Cerveteri e Tarquinia, Siracusa e le Necropoli Rupestri di Pantalica, Su Nuraxi di Barumini, Villa Adriana e Villa d’Este – Tivoli, Villa Romana del Casale – Piazza Armerina, Zona Archeologica e Basilica Patriarcale di Aquileia).
VENERDÌ 3 NOVEMBRE 2023. International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad”. La BMTA in collaborazione con Archeo, il primo mensile archeologico in Italia, dal 2015 premia le scoperte archeologiche votate dalle principali testate archeologiche internazionali media partner della Borsa: Antike Welt (Germania), arCHaeo (Svizzera), AiD Archäologie in Deutschland (Germania), Archéologia (Francia), Current Archaeology (Regno Unito), Dossiers d’Archéologie (Francia). Il Premio, alla 9ª edizione e intitolato all’archeologo di Palmira che ha pagato con la vita la difesa del patrimonio culturale, è l’unico riconoscimento a livello mondiale dedicato alle scoperte archeologiche e ai suoi archeologi, che con sacrificio, dedizione, competenza e ricerca scientifica affrontano quotidianamente il loro compito nella doppia veste di studiosi del passato e di professionisti a servizio del territorio. L’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad” per la prima volta è conferito a una scoperta italiana, le 24 statue di bronzo di epoca etrusca e romana ritrovate a San Casciano dei Bagni.
VENERDÌ 3 – SABATO 4 NOVEMBRE 2023. Conferenza Mediterranea sul Turismo Archeologico Subacqueo e Premio Internazionale di Archeologia Subacquea “Sebastiano Tusa”, dal 2021 organizzati annualmente dalla BMTA nel suo ricordo, a seguito dell’assegnazione postuma in occasione della edizione 2019 del Premio “Paestum Mario Napoli”, per onorare la memoria del grande archeologo, dello studioso, dell’amico della Borsa, ma soprattutto dell’uomo del Sud, che ha vissuto la sua vita al servizio delle istituzioni per contribuire allo sviluppo locale e alla tutela del Mare Nostrum. Si svolgeranno: l’“UNESCO Meeting on the Access to Underwater Cultural Heritage” (venerdì 3 novembre) sulla valorizzazione delle destinazioni mediterranee; il Premio Internazionale di Archeologia Subacquea “Sebastiano Tusa” (sabato 4 novembre), con Valeria Patrizia Li Vigni Presidente Fondazione Sebastiano Tusa e Mario La Rocca Dirigente generale Dipartimento Regionale Beni Culturali e Identità Siciliana della Regione Siciliana. Premio “Paestum Mario Napoli”, istituito nel 2005 nel nome di “Paestum” e intitolato dal 2018, in occasione del 50° anniversario della scoperta della Tomba del Tuffatore, a Mario Napoli, archeologo e studioso della Magna Grecia, Soprintendente Archeologico di Sa, Av, Bn nel 1964, quando vennero alla luce a Velia la Porta Rosa (singolare complesso costruttivo del II-III sec. a.C.) e nel 1968 a 1,5 km a sud di Paestum nella necropoli di Tempa del Prete, la Tomba del Tuffatore (unica testimonianza in ambito greco di pittura non vascolare, datata al 480 a.C. circa) è assegnato a personalità e organismi, che contribuiscono al dialogo interculturale, alla valorizzazione del patrimonio culturale, alla promozione del turismo archeologico.
SABATO 4 NOVEMBRE 2023. “Parchi e Musei statali autonomi e Fondazioni: modelli di gestione del patrimonio archeologico a confronto”, conferenza in collaborazione con il ministero della Cultura, in occasione della quale si approfondirà il confronto, nella governance di parchi e musei archeologici, tra istituti statali autonomi e organismi rappresentati dalle Fondazioni, che vedono la partecipazione di Comuni e Regioni, a seguito di concessione ministeriale delle aree archeologiche.



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