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Siracusa. Il museo Archeologico “Paolo Orsi” completa il riallestimento con l’apertura del settore E dedicato alla Sicilia centro-orientale in età ellenistico-romana

siracusa_archeologico_inaugurazione-settore-e_locandinaSabato 12 ottobre 2024, alle 11, al museo Archeologico regionale “Paolo Orsi” di Siracusa, verrà inaugurato il settore E dedicato ai più importanti centri della Sicilia centro orientale nella fase ellenistico-romana. L’apertura del settore completa l’allestimento espositivo del museo siracusano e avverrà a chiusura del convegno “Syracusae. Scavi e ricerche nella città e nella chora” (vedi https://archeologiavocidalpassato.com/2024/10/09/siracusa-al-museo-archeologico-regionale-paolo-orsi-il-convegno-syracusae-scavi-e-ricerche-nella-citta-e-nella-chora-tre-giorni-di-confronto-e-di-aggiornamento/).

Siracusa. Al museo Archeologico regionale “Paolo Orsi” il convegno “Syracusae. Scavi e ricerche nella città e nella chora”: tre giorni di confronto e di aggiornamento. Ecco il programma. Alla fine inaugurazione del settore E del museo dedicato alla Sicilia del periodo romano

siracusa_archeologico_convegno-syracusae-scavi-e-ricerche-nella-città-e-nella-chora_locandina“Syracusae. Scavi e ricerche nella città e nella chora”: il convegno, nell’auditorium del museo Archeologico regionale “Paolo Orsi” di Siracusa, dal 10 al 12 ottobre 2024, è un Importante appuntamento per l’aggiornamento sulle ultime ricerche archeologiche a Siracusa. Il convegno si concluderà con l’inaugurazione del settore E del museo dedicato alla Sicilia del periodo romano.

PROGRAMMA GIOVEDÌ 10 OTTOBRE 2024, alle 9, saluti, Francesco Paolo Scarpinato, assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana; Mario La Rocca, dirigente generale dell’assessorato ai Beni culturali e all’Identità siciliana; Carmelo Bennardo, direttore del parco archeologico e paesaggistico di Siracusa, Eloro, Villa del Tellaro e Akrai; Antonino Lutri, soprintendente BB.CC.AA. di Siracusa. Introduzione: A. Castorina – R. Lanteri su “Le ragioni di un convegno”. Sezione 1. Ricerche numismatiche. Presiede Fabio Caruso. Alle 9.30, A.M. Manenti, “Il Medagliere del Museo archeologico regionale Paolo Orsi, fra vecchie e nuove acquisizioni, ricerca e valorizzazione”; 9.40, B. Carroccio, “Tutelare e valorizzare il patrimonio numismatico all’”Orsi”: I progetti “Ex Thesauris Historia” e “MeMoIRe”; 10, S. Maltese, “La produzione monetaria di Siracusa in età classica: un aggiornamento alla luce delle recenti scoperte”; 10.20, S. Santangelo, “Vecchi scavi, nuove acquisizioni. Rinvenimenti monetari nel territorio di Siracusa”. Sezione 2. Ricerche in ambito urbano. 10.40, R. Lanteri, “Topografia di Siracusa antica: vecchi dati e nuove ricerche per una carta archeologica”; 11. coffee break. 2.1 Ortigia. 11.15, A. Castorina – M. Manenti – R. Pignatello, “Ricerche a Ortigia. L’area della costa di Ponente”; 11.35, F. De Stefano – D. Mazza, “Gli scavi di Piazza Minerva. Una prima ricostruzione dei paesaggi di Ortigia dall’Età del Bronzo all’Età romana”; 11.55, P. Carafa – F. De Stefano, “L’Atlante di Siracusa antica”; 12.15, C. Rescigno – M. Silani, “L’Apollonion di Siracusa: biografia di un tempio antico”; 12.35, dibattito. 13, pausa pranzo. 2.2 Akradina. Presiede Carlo Rescigno. 14.30, E. Storaci, “L’abitato di Acradina a Siracusa in età ellenistico-romana. Frammenti di urbanistica”; 14.50, A.M. Di Maio, “Ritrovamento dei corredi funerari degli ipogei di Via Monsignor Bignami a Siracusa: indagini e nuova lettura”; 15.10, E.F. Castagnino Berlinghieri – G.T. Ricciardi, “Nuovi dati e ricerche in corso dalla “ex Chiusa Del Bono”. Dinamiche storico-insediative e continuità funeraria”. 2.3 Neapolis e Tyche. 15.30, A. Crispino – R. Jung, “The Bronze Age people of Syracuse: Scavi archeologici e nuove metodologie di ricerca nell’area di Case Casto al Parco della Neapolis”; 15.50, A. Crispino, “Scavi nella terrazza sommitale del teatro greco di Siracusa: un aggiornamento”; 16.10, L. Campagna, “Il complesso monumentale della terrazza sommitale del teatro: gli elementi architettonici”; 16.30, E. Storaci, “La necropoli di via Giulio Emanuele Rizzo a Siracusa. Prime osservazioni”; 16.50, coffee break. 17.20, G. Ancona – E.E. Messina, “Nuove acquisizioni dall’area del Temenite”; 17.40, L. Fuduli – M. Limoncelli – L. Schepis, “L’arco onorario della Neapolis di Siracusa. Notizie preliminari”; 18, dibattito.

PROGRAMMA VENERDÌ 11 OTTOBRE 2024. Presiede Maria Elena Gorrini. Alle 9.30, G. Amara, Oltre la “città interna”, fuori dall’Isola. La (ri)scoperta dell’ingrottamento di Siracusa”; 9.50, G. Cacciaguerra, “Corredi funerari e circolazione delle ceramiche romane, tardo antiche e alto medievali a Siracusa: nuovi dati dalla Necropoli di Grotticelli (scavi P.Orsi)”. Sezione 3. Ricerche in ambito extraurbano. 10.10, B. Risposi, “Il Santuario rupestre di Scala Greca a Siracusa: una rilettura aggiornata del contesto e dei culti praticati”; 10.30, L. Idà – L. Longobardi, “Considerazioni preliminari sull’area di Scala Greca nei pressi della porta Scea: trasformazioni tra epoca classica ed età moderna”; 10.50, R. Brancato – S. Kay – R. Lanteri, “L’ Olympieion di Siracusa: indagini archeologiche 2023-2024”; 11.10, coffee break; 11.30, D. Tanasi, “Alle sorgenti del Ciane. Per una storia di lunga durata di Cozzo del Pantano: nuovi dati da studio dei materiali e mappatura digitale”; 11.50, Arena – R. Lanteri – A. Di Guardo – P. Cultrera, “L’approvvigionamento idrico di Siracusa antica: un aggiornamento”; 12.10, G. Luongo, “L’Acquedotto del Paradiso: osservazioni topografiche e archeologiche”; 12.30, dibattito; 13, pausa pranzo. Sezione 4. Cultura materiale. Presiede Stephen Kay. Alle 14.30, G. Adornato, “Marmo pario a Siracusa e in Sicilia. Architettura e scultura, committenza e forme”; 14.50, G. Lepore – M. Benfatti, “Edilizia residenziale a Siracusa in età ellenistica e romana”; 15.10, M.E. Gorrini, “La statua del cd. Vecchio Pescatore di Siracusa: nuove considerazioni”; 15.30, A.M. Manenti – A. Musumeci – V. Guarnera, “Addenda alla carta dei luoghi di rinvenimento di terrecotte nella Siracusa greca”; 15.50, A. Musumeci, “Coroplastica dall’area di Vigna Cassia”; 16.10, V. Guarnera, “Coroplastica dall’area del Campo di Natale”; 16.30, coffee break; 17, A. Granata, “Ceramiche ellenistiche a rilievo da Siracusa”; 17.20, D. Malfitana – A. Mazzaglia, “Il “Ceramico” di Siracusa in età ellenistico-romana. Considerazioni dalla rilettura di contesti e materiali dall’area di Villa Maria (scavi 1964)”; 17.40, A. Coccato – G. Barone – P. Mazzoleni – J. Prag, “Approcci minero-petrografici per l’epigrafia”; 18, dibattito.

PROGRAMMA SABATO 12 OTTOBRE 2024. Presiede Gianfranco Adornato. Sezione 5. Ricerche storiche. 9.30, V. Mignosa, “Ricerche sulla società arcaica siracusana. Un aggiornamento”; 9.50, A. Beghini, “L’impresa di Callippo nella storia dei rapporti tra Siracusa e Atene”; 10.10, conclusioni.

Alle 11, inaugurazione del settore E del museo Archeologico regionale “Paolo Orsi”.

Siracusa. Ogni venerdì, sabato e domenica apertura straordinaria serale del museo Archeologico regionale “Paolo Orsi”, occasione per visitare anche la mostra “Il regno di Aḫḫijawa. I Micenei e la Sicilia”

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La struttura che ospita il museo Archeologico regionale “Paolo Orsi” di Siracusa (foto regione siciliana)

Il museo Archeologico regionale “Paolo Orsi” di Siracusa è aperto la sera: ogni venerdì, sabato e domenica dalle 19.30 alle 24 (ultimo ingresso ore 23) apertura straordinaria del museo: un’occasione per visitare anche la mostra “Il regno di Aḫḫijawa. I Micenei e la Sicilia” nella sala centrale, dall’11 maggio al 9 ottobre 2024.

siracusa_archeologico_mostra-il-regno-di-ahhijawa-i-micenei-e-la-sicilia_locandinaLa mostra è articolata in otto sezioni dedicate agli aspetti caratteristici della società micenea attraverso testimonianze della cultura materiale che meglio potessero riflettere la ricchezza e la complessità sociale in questa fase della storia del Mediterraneo. La mostra, interamente finanziata dal parco archeologico di Siracusa Eloro villa del Tellaro e Akrai, è frutto della collaborazione tra l’Ente siciliano e l’Istituto Archeologico Austriaco di Vienna ed è curata da Anita Crispino, funzionario archeologo del Parco e Reinhard Jung, ricercatore dell’Istituto Archeologico Austriaco (vedi Siracusa. Al museo Archeologico regionale “Paolo Orsi” apre la mostra “Il regno di Aḫḫijawa. I Micenei e la Sicilia”: oltre 180 reperti illustrano le caratteristiche della società palaziale micenea | archeologiavocidalpassato).

 

Notte dei Musei 2024. Ingresso serale a 1 euro. Ecco alcune proposte a Tarmina, Naxos, Siracusa, Agrigento, Licata, Palermo, Cagliari, Sassari

ministero_notte-dei-musei-2024_locandinaSabato 18 maggio 2024 torna la Notte Europea dei Musei, l’iniziativa promossa dal ministero della Cultura francese e patrocinata dall’UNESCO, dal Consiglio d’Europa e dall’ICOM, che si svolge in contemporanea in tutta Europa con l’obiettivo di incentivare e promuovere la conoscenza del patrimonio e dell’identità culturale nazionale ed europea. Il ministero della Cultura anche quest’anno partecipa alla manifestazione, giunta alla ventesima edizione, con l’apertura serale dei musei e dei luoghi della cultura statali al costo simbolico di 1 euro (eccetto le gratuità previste per legge). Le aperture straordinarie saranno arricchite da eventi e iniziative organizzati in collaborazione con enti e associazioni, per far conoscere le attività degli Istituti e promuovere la conoscenza del patrimonio culturale in un’atmosfera particolarmente suggestiva.

ECCO ALCUNE IDEE NELLE ISOLE MAGGIORI D’ITALIA.

naxos-taormina_parco_notte-dei-musei-2024_locandinaParco archeologico Naxos Taormina (Me). Il Parco aderisce a “La Notte Europea dei Musei” di sabato 18 maggio 2024. Apertura dalle 20 alle 23 (ultimo ingresso 22.30) e il biglietto costerà solo 1 euro: a Taormina il Teatro Antico, a Giardini Naxos il museo e area archeologica di Naxos. È l’occasione per una magnifica esperienza di visita… “sotto le stelle”.

siracusa_archeologico_notte.dei-musei-2024_locandinaMuseo Archeologico regionale “Paolo Orsi” di Siracusa. Il museo “Paolo Orsi” aderisce alla “Notte Europea dei Musei”. Sabato 18 maggio 2024 sarà possibile visitare il museo fino alle 23 (ultimo ingresso ore 22) al costo simbolico di 1 euro.

agrigento_archeologico_notte-dei-musei-2024_locandinaMuseo Archeologico regionale “Pietro Griffo” di Agrigento. Sabato 18 maggio, in occasione della Notte europea dei Musei 2024 il museo “Pietro Griffo” propone “Un viaggio tra mito e musica”. Apertura dalle 21 alle 24, con ingressi contingentati ogni quarto d’ora. Un’esperienza unica attende i visitatori con la messa in scena di “Pentesilea vs Achille – Frammenti di una tragedia”, uno spettacolo teatralizzato che porta in vita il mitico scontro tra Achille e Pentesilea, tra Eros e Thanatos. Grazie alla collaborazione tra il Parco e il Liceo classico e musicale Empedocle di Agrigento, diretto da Marika Helga Gatto, con la direzione musicale del prof. Giacomo Consolo e con la regia teatrale della prof.ssa Anna Maria Di Nolfo, gli studenti del liceo si trasformeranno in anfitrioni e artisti, guidandovi attraverso un percorso ricco di performance musicali e teatrali. Le sale del Museo come unico palcoscenico per un viaggio che condurrà fino alla sala dedicata a Gela e che espone un importante cratere a figure rosse, dove lo spettacolo avrà il suo culmine con la rappresentazione scenica del tragico combattimento tra Achille e Pentesilea. Per l’occasione, ingresso in notturna al costo simbolico di 1 euro. Per prenotare https://bit.ly/nottedeimusei2024-

licata-agrigento-sambuca_notte-dei-musei-2024_locandinaMuseo Archeologico della Badia di Licata (Ag). Tutto esaurito al Museo della Badia di Licata per la Notte Europea dei Musei 2024. Programma al museo della Badia di Licata: per i più piccoli, dalle 17.30 alle 20.30, i bambini tra i 6 e i 12 anni possono partecipare a “Storie d’argilla”, un laboratorio didattico dove potranno creare vasi in argilla, ispirati ai vasi preistorici del museo. Per gli adulti: dalle 21 a mezzanotte, ingresso gratuito (con prenotazione obbligatoria) per l’Escape Room “Il tesoro dal passato. Una storia per il museo” ideata da Marco Savatteri. Risolvi enigmi e cerca indizi insieme a archeologi e attori per scoprire il tesoro nascosto.

palermo_archeologico_notte-dei-musei-2024_locandinaMuseo Archeologico regionale “Antonino Salinas” di Palermo. Per la Notte dei Musei 2024 il museo Salinas sarà visitabile con un biglietto del costo simbolico di 1 euro dalle 19 alle 23, con ultimo ingresso alle 22.30. Alle 20 e 21.30, due turni di visite didattiche a cura di CoopCulture alla scoperta della collezione archeologica del Museo più antico di Sicilia e della statua di Diana Cacciatrice, scultura del II secolo d.C. di recente trasferita al museo dall’area degli ex depositi di combustibili della Marina Militare a Montepellegrino. Sul restauro della statua sta lavorando il restauratore Franco Fazio che ne parlerà ai visitatori a chiusura del percorso guidato. L’esperienza si concluderà con un calice di vino nel chiostro seicentesco dell’ex convento che oggi ospita il museo. Biglietto 10 euro include visita guidata + biglietto d’ingresso 1 euro + calice di vino > https://shorturl.at/gqsxV.

cagliari_archeologico_notte-dei-musei-2024_locandinaMusei di Cagliari. Per la Notte Europea dei Musei sarà possibile visitare il museo Archeologico, la Pinacoteca, lo Spazio San Pancrazio e l’ex Regio Museo dalle 20 alle 23 (chiusura biglietteria ore 22.15) al costo simbolico di 1 euro. All’ex Regio Museo sarà anche possibile affacciarsi dalla terrazza panoramica per godere di una vista di eccezione sulla città e visionare, nella sala conferenze, un video sulla storia del Museo. Nella Pinacoteca recentemente restaurata e con un nuovissimo impianto di illuminazione sarà possibile seguire gli approfondimenti tematici di Marco Antonio Scanu e di Susanna Paulis. Lo storico dell’arte, Marco Antonio Scanu, parlerà del nuovo allestimento dei retabli da San Francesco di Stampace di Cagliari e l’antropologa culturale, Susanna Paulis, parlerà della cultura materiale di ambito etnografico. Presso la biglietteria, sita all’ingresso del Museo Archeologico, sarà possibile acquistare la nuova card annuale.

sassari_archeologico_notte-dei-musei-2024_locandinaMuseo Archeologico nazionale “Giovanni Antonio Sanna” di Sassari. Sabato 18 maggio 2024 per la “Notte Europea dei Musei” il Museo Sanna sarà aperto al pubblico dalle 20 alle 23 (ultimo ingresso 22.30), al prezzo simbolico di 1 euro. Il percorso attualmente visitabile comprende la sezione cronologica con le sale nuragica e romana.

Siracusa. Al museo Archeologico regionale “Paolo Orsi” apre la mostra “Il regno di Aḫḫijawa. I Micenei e la Sicilia”: oltre 180 reperti illustrano le caratteristiche della società palaziale micenea

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Cratere da Micene esposto nella mostra “Il regno di Aḫḫijawa. I Micenei e la Sicilia” al museo Archeologico regionale “Paolo Orsi” di Siracusa (foto regione siciliana)

Nei testi ittiti è ricordata col nome di Aḫḫijawa, noi la conosciamo come micenea dal nome del più importante sito di questa fase, Micene in Argolide, straordinaria civiltà che, intorno alla metà del II millennio a.C., prende forma nella Grecia continentale, occupando l’intero arco della tarda età del Bronzo in Grecia, tra il XVII-XVI e l’XI sec. a.C., definito Tardo Elladico. Per approfondire la conoscenza di questa civiltà è stata promossa la mostra “Il regno di Aḫḫijawa. I Micenei e la Sicilia” al museo Archeologico regionale “Paolo Orsi” di Siracusa, dall’11 maggio (inaugurazione alle 11) al 9 ottobre 2024.

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Sigillo miceneo dal sito archeologico di Dendra, vicino a Nauplia, in Argolide (Grecia) (foto regione siciliana)

La mostra è articolata in otto sezioni dedicate agli aspetti caratteristici della società micenea attraverso testimonianze della cultura materiale che meglio potessero riflettere la ricchezza e la complessità sociale in questa fase della storia del Mediterraneo. La mostra, interamente finanziata dal parco archeologico di Siracusa Eloro villa del Tellaro e Akrai, è frutto della collaborazione tra l’Ente siciliano e l’Istituto Archeologico Austriaco di Vienna ed è curata da Anita Crispino, funzionario archeologo del Parco e Reinhard Jung, ricercatore dell’Istituto Archeologico Austriaco. È previsto anche un catalogo edito da “L’Erma di Bretschneider”. Ingresso gratuito.

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Corredo delal Tomba D dal sito archeologico di Thapsos (Siracusa) (foto regione siciliana)

Le opere in mostra, oltre 180, provengono da vari musei greci, Archeologico nazionale di Atene, Patrasso, Micene e da prestigiose istituzioni museali italiane, museo Archeologico nazionale di Taranto, Cagliari, soprintendenza ABAP di Brindisi e Lecce. Presenti anche manufatti siciliani da Agrigento e dal museo di Caltanissetta e dallo stesso “Paolo Orsi” di Siracusa.

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Tazza in oro dal sito archeologico di Dendra, vicino a Nauplia, in Argolide (Grecia) (foto regione siciliana)

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Spada in bronzo e oro da Micene esposto nella mostra “Il regno di Aḫḫijawa. I Micenei e la Sicilia” al museo Archeologico regionale “Paolo Orsi” di Siracusa (foto regione siciliana)

I manufatti scelti provengono da contesti rappresentativi in tombe, palazzi e insediamenti nonché da ripostigli e servono a illustrare le caratteristiche della società palaziale micenea; i diversi tipi di lavoro condotti dalla popolazione sotto il controllo amministrativo dei palazzi e la loro vita quotidiana; il settore specifico del lavoro delle donne, come sacerdotesse potenti o come operaie nella produzione di tessuti, nonché la vita dei bambini; i meccanismi dell’amministrazione e di applicazione del potere attraverso l’esercito; la religione, che fornisce il quadro ideologico per il funzionamento della società e dell’apparato statale; l’impatto sulla cultura materiale derivante dai contatti trans mediterranei su entrambe le sponde del Mar Ionio, con particolare attenzione alla Sicilia sudorientale; la società post-palaziale con la sua espressione marziale che trova sorprendenti parallelismi nella Sicilia del XII e XI secolo nelle sepolture di guerrieri.

Rovereto (Tn). Prende forma il progetto “Le eredità di Paolo Orsi”: due giorni di confronto, coordinati dall’archeologo Maurizio Battisti, per creare una rete di enti – dal Trentino a Calabria e Sicilia – interessati a valorizzare la straordinaria figura dell’archeologo roveretano

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L’archeologo roveretano Paolo Orsi (foto fmcr)

Due giorni per mettere le basi del progetto “Le eredità di Paolo Orsi”, promosso dalla Fondazione Museo Civico, sotto l’egida del Comune di Rovereto e nella cornice di progetti culturali supportati da Fondazione Caritro. Con un obiettivo: creare una rete di enti interessati a valorizzare la straordinaria figura dell’archeologo roveretano. L’appuntamento è al museo della Città di Rovereto il 17 e il 18 novembre 2023 dove si ritroveranno alcuni degli enti che hanno già dato adesione tra cui l’Accademia degli Agiati, la Biblioteca civica “G. Tartarotti”, la soprintendenza per i Beni culturali della Provincia autonoma di Trento, l’università di Trento, il museo e parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri (RC), la direzione regionale dei Musei della Calabria, il parco archeologico e naturalistico della Valle dei Templi, il Comune di Santa Severina (Kr), del Comune di Locri (RC), la Scuola di Specializzazione in Beni archeologici di Siracusa, la soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Palermo, il parco archeologico e paesaggistico di Siracusa e museo Archeologico regionale “Paolo Orsi”. Inoltre la rete ha già l’adesione informale di altri soggetti nazionali e internazionali, come ad esempio la Scuola Archeologica Italiana di Atene, e l’obiettivo comune è quello di continuare ad ampliarla.

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Frame del film “Paolo Orsi. La meravigliosa avventura” di Andrea Andreotti

Paolo Orsi, archeologo che ha visto l’inizio della sua straordinaria carriera a Rovereto e in particolare al Museo Civico, è stato uno studioso eccezionale e instancabile, capace di tessere legami che vivono ancora oggi tra la sua terra d’origine e le regioni dove maggiormente ha operato, in Sicilia e in Calabria. Ma la sua influenza è sentita in tutta Italia e all’estero grazie alla capacità di intrattenere relazioni scientifiche e a un metodo di lavoro che è diventato uno dei cardini della ricerca archeologica. La Fondazione Museo Civico di Rovereto, con il sostegno del Comune di Rovereto, non ha mai smesso di lavorare alla valorizzazione di uno dei suoi personaggi più illustri, e ha realizzato eventi, pubblicazioni e mostre in suo onore. Negli ultimi anni, di particolare rilievo è l’acquisizione dagli eredi del suo epistolario privato, il cui studio e messa in rete nell’ambito di alcuni progetti sostenuti dalla fondazione Caritro hanno permesso di gettare una luce del tutto unica sul grande archeologo.

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Ritratto dell’archeologo Paolo Orsi, nato a Rovereto nel 1859 (foto fmcr)

L’incontro, coordinato dall’archeologo del museo civico Maurizio Battisti, prevede la presentazione del progetto e dei soggetti presenti, e una giornata “operativa”, dove verranno concordati da parte degli esperti aggiornamenti alla pagina di Wikipedia relativa all’archeologo, grazie anche alla presenza di un rappresentante di Wikimedia Italia. Sarà inoltre presentato un progetto di realizzazione di una pagina dedicata a Paolo Orsi sulla piattaforma Vikidia, l’enciclopedia on line dei ragazzi (classe III C, SSPG “Degasperi”, I.C. Isera-Rovereto).

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L’archeologo Paolo Orsi raccoglie appunti seduto su un capitello del tempio di Apollo Aleo, appena scoperto a Punta Alice nel Crotonese (foto fmcr)

Il programma. Venerdì 17 novembre 2023, museo della Città. Alle 15.30, accoglienza; 15.45, saluti istituzionali: Giovanni Laezza, presidente della Fondazione Museo Civico Rovereto; Micol Cossali, assessore alla Cultura del Comune di Rovereto; 16, Maurizio Battisti, responsabile sezione Archeologia della Fmcr, presenta il progetto “Le eredità di Paolo Orsi”; 16.30, presentazione degli enti invitati a collaborare; 18, Maurizio Battisti presenta il programma della giornata successiva con intervento di Matteo Ruffoni di Wikimedia Italia. Sabato 18 novembre 2023. Sala conferenza della Fondazione Caritro. Alle 9, Maurizio Battisti descrizione della pagina web di Wikipedia dedicata a Paolo Orsi; 9.30, tavola rotonda: proposte e registrazione correzioni, modifiche e implementazioni alla pagina (da mettere in opera nei giorni successivi). La discussione continua anche dopo la pausa caffè; 12, presentazione del progetto di una pagina dedicata a Paolo Orsi sulla piattaforma Vikidia, l’enciclopedia on line per i ragazzi, a cura della III C dell’istituto “Alcide Degasperi” di Rovereto.

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L’archeologo roveretano Paolo Orsi “protagonista” della giornata di studi al museo della Città di Rovereto

“Il museo sta lavorando da molto tempo sugli archivi di Paolo Orsi”, dichiara Giovanni Laezza, “e questo nuovo progetto permetterà di rinnovare legami con istituzioni di tutta Italia per favorire gli scambi, promuovere occasioni di approfondimento, verificare anche la correttezza delle informazioni sul web. Con la creazione di una rete, sebbene informale, auspichiamo il fiorire di tante altre iniziative nel tempo”. E Micol Cossali: “Paolo Orsi è l’incarnazione di una città che ha saputo affiancare la vocazione commerciale con quella per la cultura e dove l’archeologo roveretano ha potuto trovare terreno fertile per coltivare la propria passione fino a diventare lo straordinario archeologo che tante pagine della nostra storia ha riscoperto. La rete che attorno alla sua figura si è venuta a creare grazie alla Fondazione Museo Civico e a tutti gli attori coinvolti, rappresenta una occasione di crescita nel solco da lui tracciato”.

Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale conferenza “Le azioni ed i movimenti espressivi nel rito nell’ arte e nella malattia. Una visione contaminata dell’attività del cervello umano”, con approfondimenti nella grande mostra “Per gli uomini e per gli dei. Musica e danza nel mondo antico”

reggio-calabria_archeologico_conferenza-le-azioni-e-i-movimenti-espressivi-nel-rito-nell-arte-e-nella-malattia_locandinaIn che modo la musica e i suoni influenzano gli esseri umani? Quali effetti producono? Perché il suono degli strumenti musicali, talora accompagnando il movimento corporeo, può procurare piacere, gioia e serenità oppure tristezza, eccitazione e turbamento? Quali suoni e movimenti erano ritenuti in grado di procurare la «trance» nel mondo antico? Saranno i temi affrontati nella conferenza “Le azioni ed i movimenti espressivi nel rito nell’ arte e nella malattia. Una visione contaminata dell’attività del cervello umano”, nuovo appuntamento nella ricca programmazione del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria per celebrare la Festa Europea della Musica. Appuntamento venerdì 23 giugno 2023, dalle 9 alle 18.30, al MArRC, sulla splendida terrazza affacciata sullo Stretto, si terrà l’incontro scientifico organizzato dal prof. Umberto Aguglia, Neurologo già ordinario dell’università Magna Grecia di Catanzaro, in collaborazione con il MArRC, e patrocinato dall’università Mediterranea di Reggio Calabria, l’università Magna Grecia di Catanzaro, il Touring Club Italiano – Sezione Reggio Calabria e dalla Città Metropolitana Reggio Calabria. “Siamo felici di ospitare questo evento di alto spessore scientifico”, dichiara il direttore del Museo, Carmelo Malacrino. “Il MArRC è sempre più un luogo della cultura condivisa, rivolto a tutti i tipi di pubblico. Abbiamo accolto con vivo interesse la proposta del prof. Aguglia, con la consapevolezza che il confronto multidisciplinare possa innescare la scintilla per nuove scoperte e prospettive di ricerca”.

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Rilievo con Thiasos dionisiaco conservato al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

“Questa conferenza”, commenta il prof. Aguglia, “si propone di mettere a confronto archeologi, storici, antropologi e medici (neurologi, neurofisiologi, psichiatri, psicanalisti) al fine di fornire una visione multidisciplinare delle azioni e dei movimenti espressivi nell’uomo. Una visione contaminata in cui la conoscenza della storia, dei rituali mistico-religiosi, della coreografia, dell’arte e della malattia aiuti a comprendere meglio il funzionamento del cervello umano”. Sarà un momento di studio e confronto multidisciplinare sul movimento e sull’attività motoria complessa, ponendo particolare attenzione sulla raffigurazione sull’interpretazione della sfera emotiva anche in rapporto alla musica. Angela Bellia, ricerca di ISPC CNR e studiosa di musica antica tra le più accreditate a livello internazionale, approfondirà gli aspetti legati agli effetti della musica, dei suoni e del movimento ritualizzato attraverso una selezione di testi e di immagini di età greca e romana.

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Ingresso alla mostra “Per gli uomini e per gli dei. Musica e danza nel mondo antico” al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto MArRC)

Sarà l’occasione per analizzare alcuni importanti esempi di scene di estasi causata dai suoni e dalla danza esposti nella grande mostra “Per gli uomini e per gli dei. Musica e danza nel mondo antico” a cura di Carmelo Malacrino, Angela Bellia e Patrizia Marra, inaugurata il 14 giugno 2023. Un percorso espositivo che attraverso i reperti, le immagini e gli strumenti originali, racconta il mondo sonoro nell’antichità e le varie occasioni del “fare musica”, di ascoltarla e di produrla per accompagnare la danza. Una esposizione temporanea con opere di età greca e romana provenienti non solo dalle collezioni del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, ma anche da quelle del museo Archeologico nazionale di Napoli e del museo Archeologico regionale “Paolo Orsi” di Siracusa, con statue, affreschi, vasi e altri manufatti in argento, bronzo, osso e avorio (vedi Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale apre la mostra “Per gli dei e per gli uomini. Musica e danza nell’antichità”. Oltre 160 opere: vasi in ceramica figurata e in argento decorato, avori e ossi lavorati, piccole statuette in terracotta e grandi statue in marmo, fino agli affreschi e a numerosi strumenti antichi in bronzo | archeologiavocidalpassato).

Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale apre la mostra “Per gli dei e per gli uomini. Musica e danza nell’antichità”. Oltre 160 opere: vasi in ceramica figurata e in argento decorato, avori e ossi lavorati, piccole statuette in terracotta e grandi statue in marmo, fino agli affreschi e a numerosi strumenti antichi in bronzo

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Lekythoi attiche con scene di danza, dalla necropoli di Lucifero di Locri Epizefiri, conservate al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto marrc)

A Piazza Paolo Orsi, location d’eccezione, al cospetto dei meravigliosi Bronzi di Riace, al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria l’inaugurazione della grande mostra “Per gli dei e per gli uomini. Musica e danza nell’antichità”, mercoledì 14 giugno 2023, alle 17, dà il via alla ricca programmazione estiva del MArRC, con esposizioni, eventi, concerti e tante altre occasioni per “ritrovarsi al Museo”. La mostra è stata curata dal direttore del museo Carmelo Malacrino con l’archeologa Patrizia Marra e Angela Bellia, ricercatrice dell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del CNR e studiosa di musica antica tra le più accreditate a livello internazionale. All’inaugurazione parteciperà il conservatorio “F. Cilea” di Reggio Calabria, diretto da Francesco Romano, con un Ensemble di musica d’insieme per strumenti ad arco della cattedra del prof. Giovanni Caridi, con brani di F.J. Haydn, J.S. Bach e K. Jenkins. Tra le Istituzioni, sono stati invitati a dare un saluto la vicepresidente della Regione Calabria, Giusy Princi; il sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace; il sindaco f.f. di Reggio Calabria, Paolo Brunetti; il segretario regionale del MIC e soprintendente ABAP RC-VV, Fabrizio Sudano; la direttrice dell’Istituto di Scienze del Patrimonio culturale del CNR, Costanza Miliani. “Sarà certamente la mostra più bella e articolata degli ultimi anni”, conclude Malacrino, “alla quale lavoriamo sin dal 2019. Ringrazio le amiche Angela Bellia e Patrizia Marra per questa collaborazione, che farà scoprire tanti aspetti suggestivi della musica e della danza nell’antichità. La mia gratitudine va anche ai direttori del museo Archeologico nazionale di Napoli e del museo Archeologico regionale “Paolo Orsi” di Siracusa per i numerosi prestiti di opere. Una fruttuosa sinergia, volta a valorizzare al meglio queste opere meravigliose”. “Questa esposizione”, sottolinea Bellia, “pone in evidenza la necessità di indagare sul soundscape storico alla riscoperta del tessuto sonoro nel quale vivevano le civiltà che ci hanno preceduti per aiutarci a comprendere come il suono sia presente nella vita e nell’ambiente naturale e come sia oggi più che mai necessario sollecitare una nuova sensibilità verso il suono e la musica come parte dell’ecosistema nel quale siamo immersi”.

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Il magnifico rilievo policromo con scena di danza proveniente dal cd. santuario di Griso-Laboccetta, a Reggio Calabria, conservato al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto marrc)

Nikos Xanthoulis

Il compositore greco Nikos Xanthoulis con la lira a sette corde

Oltre 160 opere in esposizione, provenienti non solo dalle collezioni del MArRC; vasi in ceramica figurata e in argento decorato, avori e ossi lavorati, piccole statuette in terracotta e grandi statue in marmo, fino agli affreschi e a numerosi strumenti antichi in bronzo giungono sulla sponda dello Stretto sia dal museo Archeologico nazionale di Napoli, diretto da Paolo Giulierini, sia dal museo Archeologico regionale “Paolo Orsi” di Siracusa, diretto da Carmelo Bennardo. “La mostra”, aggiunge Marra, “vuole sensibilizzare il pubblico più ampio al fascino dei suoni del mondo antico, conducendo i visitatori alla scoperta delle tante differenze nelle sonorità greche e romane, ma anche delle tante analogie che le accomunano al presente”. Al visitatore sarà offerta una incredibile selezione di reperti, che testimonia quanto la musica e la danza abbiano rivestito un ruolo fondamentale nella società antica, permeandola in ogni suo aspetto. Il tutto organizzato seguendo linee guida tematiche volte a favorire un graduale approfondimento del panorama sonoro nel mondo greco e romano. La sezione dedicata agli strumenti musicali permetterà al visitatore di familiarizzare con terminologia e forme – in alcuni casi decisamente “curiose” – degli oggetti sonori. Le testimonianze figurate giunte sino a noi, sui supporti più diversi, guideranno il pubblico attraverso la scoperta dei modi di ascoltare e produrre musica e danza nel corso dei diversi frangenti della vita, in ambito domestico, così come nelle occasioni conviviali, cultuali e di intrattenimento. Il percorso espositivo sarà reso ancora più emozionante dalle note della lyra nell’interpretazione dell’antico strumento a sette corde suonato da Nikos Xanthoulis, che riecheggeranno negli ambienti accompagnando due video appositamente predisposti per l’esposizione.

Siracusa. A Palazzo del Vermexio la mostra “Argentovivo” viaggio immersivo nella cultura antica, tra tradizione e tecnologia, con le monete del Medagliere del museo Archeologico regionale “Paolo Orsi”

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Allestimento della mostra “Argentovivo” a Palazzo del Vermexio a Siracusa (foto regione siciliana)

Esperienza, sogno, racconto: “Argentovivo” è questo e molto altro. Difficile dare una definizione a quello che a tutti gli effetti è un viaggio immersivo nella cultura antica, una mostra dove l’esperienza è conoscenza e il sogno si mescola alla realtà. È aperta fino al 31 ottobre 2023 a Palazzo del Vermexio, sull’isola di Ortigia a Siracusa, la mostra “Argentovivo”. Un perfetto connubio di tradizione e tecnologia, grazie alla quale le protagoniste dell’esposizione – le monete del Medagliere del museo Archeologico regionale “Paolo Orsi” di Siracusa – prendono vita e ci accompagnano a scoprire i grandi miti del passato. Dalla superficie metallica a quella digitale, in mostra si rincorrono, alla stregua di giochi illusionistici, racconti di ninfe, eroi, dei e mortali, che trovano una nuova dimensione in un viaggio dal sapore epico. Queste monete ricche di storie aprono una finestra sulla vita dell’epoca trasportando fisicamente il visitatore nei miti e nelle leggende che le corredano. Un modo alternativo di raccontare la mitologia grazie ad un linguaggio contemporaneo, trasversale e poetico al tempo stesso, capace di ammaliare il visitatore di ogni età. Arrivato alla sua seconda edizione, “Argentovivo” è un invito ad intraprendere un percorso che permette di toccare con mano le grandi culture del passato, avvolgendo il viaggiatore nelle spire della storia e coinvolgendolo come mai una mostra ha fatto prima.

Rovereto (Tn). Tavola rotonda in presenza e in streaming su “La Sicilia di Paolo Orsi. Diario degli scavi e riflessioni storiche e topografiche dell’archeologo roveretano nei volumi dei Taccuini pubblicati dall’Accademia nazionale dei Lincei” promossa dall’Accademia roveretana degli Agiati

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L’archeologo roveretano Paolo Orsi i cui Taccuini coprono un arco temporale di quasi mezzo secolo, dal 1888 al 1934 (foto agiati)

“La Sicilia di Paolo Orsi. Diario degli scavi e riflessioni storiche e topografiche dell’archeologo roveretano nei volumi dei Taccuini pubblicati dall’Accademia nazionale dei Lincei”. È il titolo della tavola rotonda promosso dall’Accademia roveretana degli Agiati venerdì 11 novembre 2022 alle 16, in presenza nella sala conferenze della Fondazione Caritro di Rovereto in piazza Rosmini 5 a Rovereto (TN), e in modalità webinar, registrandosi al link: https://us06web.zoom.us/…/reg…/WN__OInQkhTRMKBiKMQLdCQCQ (dopo la registrazione verrà inviato un link personale per accedere all’incontro). La partecipazione è libera e gratuita. L’incontro sarà registrato e successivamente pubblicato sul canale YouTube Accademia Roveretana degli Agiati.

rovereto_agiati_incontro-la-sicilia-di-paolo-orsi_locandinaI partecipanti alla Tavola rotonda ripercorreranno le vicende tormentate dei Taccuini che l’Accademia dei Lincei si è impegnata a pubblicare integralmente per restituire appieno i caratteri e il metodo di lavoro di chi ha contribuito in modo determinante alla moderna ricerca archeologica. Dopo i saluti delle autorità, Franco Nicolis (Ufficio Beni archeologici della Provincia di Trento) modera e introduce su “Nato per scavare: Paolo Orsi prima dei taccuini”. Quindi gli interventi: Paola Pelagatti (Accademia nazionale dei Lincei | Sezione Monumenti antichi) su “Perché è importante che i Taccuini di P. Orsi siano resi noti nella loro interezza? Vicende e prospettive”; Gioconda Lamagna (già direttore del museo Archeologico regionale “Paolo Orsi” di Siracusa) su “Il ruolo del museo “Paolo Orsi” dall’acquisizione dei Taccuini all’avvio della pubblicazione”; Giuseppina Monterosso (parco archeologico di Siracusa – museo Archeologico regionale “Paolo Orsi”) su “L’edizione dei primi due volumi dei Taccuini di Orsi”; Barbara Maurina (Fondazione Museo Civico di Rovereto) su “Appunti sulla vicenda della compravendita dei Taccuini Orsi”; Maurizio Battisti (Fondazione Museo Civico di Rovereto) su “L’archivio Paolo Orsi conservato al Museo Civico di Rovereto: l’epistolario e i primi taccuini”.

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L’archeologo roveretano Paolo Orsi (foto fmcr)

I 150 taccuini lasciati da Orsi coprono un arco temporale di quasi mezzo secolo, dal 1888 al 1934, quando si interrompono in coincidenza con il collocamento a riposo del loro autore. Essi comprendono relazioni di visite e sopralluoghi, ispezioni nel territorio soprattutto della Sicilia orientale e della Calabria, veri e propri giornali di scavo, note e riflessioni personali. Oggetto di interesse da parte di privati e varie istituzioni, finalmente nel 1964 furono acquisiti dallo Stato italiano e destinati al Museo di Siracusa, per tanti anni diretto dall’archeologo roveretano. La seconda parte del primo volume registra i primi contatti con l’ambiente siciliano, in particolare è descritto il primo approccio a Megara Hyblaea, che poi diventerà luogo straordinario di scavi e riflessioni storico-topografiche. Sono inoltre redatte molte schede epigrafiche del Museo di Siracusa. Questi volumi permettono di entrare nel ‘laboratorio’ di un grande archeologo, che ha innovato metodi e ricerche, aprendo il campo a quell’archeologia della Sicilia e della Magna Grecia che conoscerà poi sviluppi straordinari nei decenni successivi alla sua scomparsa. Paolo Orsi si rivela un pioniere di una ricerca che pone al centro la dimensione paesaggistica, il rapporto città-territorio, una documentazione capillare con particolare attenzione alla cultura materiale. Il tutto accompagnato dal prodigioso riordino topografico e cronologico del Museo di Siracusa.