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Sicilia. Al via la XX edizione del Festival (diffuso) del Cinema archeologico realizzato dal parco della Valle dei Templi con il RAM film festival: 4 località, 9 serate di cinema. Si inizia da Licata al museo della Badia e al Castel Sant’Angelo: ecco il programma dei film e dell’archeotalk

licata_realmonte_agrigento_palermo_festival-cinema-archeologico-2024_locandinaDall’11 al 24 luglio 2024 torna il festival diffuso che porta l’archeologia sul grande schermo in quattro diverse località della Sicilia con 9 serate di cinema. A vent’anni dalla sua nascita il Festival del Cinema Archeologico, realizzato dal parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento, in collaborazione con il RAM film festival e la Fondazione museo civico di Rovereto, si conferma una delle attività di divulgazione più radicate e identitarie dell’ente. L’obiettivo di questa XX edizione del Festival rimane la conoscenza e la condivisione del patrimonio culturale che guardi oltre l’orizzonte locale e si nutra anche dei racconti dei film in programma.

Dopo il successo della scorsa edizione, anche quest’anno è prevista la formula del Festival diffuso, con l’idea di continuare l’esperienza di confronto e dialogo con le comunità locali. In particolare, il Festival parte da Licata (11-12 luglio 2024) , dove sarà ospitato al museo della Badia e nello straordinario sito di Castel Sant’Angelo, alla sommità del Monte su cui si dispongono i resti dell’antica città di Finziade. Poi farà tappa presso la villa romana di contrada Durrueli a Realmonte (13 e 15 luglio 2024), un magnifico esempio di villa marittima perfettamente integrata nel paesaggio che la circonda, e si concluderà nel suggestivo chiostro medievale del museo Archeologico regionale “Pietro Griffo” di Agrigento (17-18-19 luglio 2024), situato nel cuore della Valle dei Templi. Infine, per festeggiare questo importante anniversario, il Festival si sposterà in un luogo di straordinaria importanza per la storia dell’archeologia siciliana, il museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” di Palermo (23-24 luglio 2024), la più antica istituzione museale della Sicilia.

licata_archeologico_festival-cinema-archeologico-2024_locandinaLa XX edizione del Festival del Cinema archeologico inizia a Licata giovedì 11 luglio 2024, alle 21, al museo Archeologico della Badia. Alle 21, apre il film “La terra di Yrnm” di Nicola Ferrari (Italia, 2022, 52’). Da anni, più di 50 archeologi e studenti provenienti da tutto il mondo si recano sull’isola di Pantelleria e riaprono gli scavi all’interno di una delle aree archeologiche più importanti del Mediterraneo. Chiude la serata il film “Durango 550 – Path of the Ancestral Puebloans / Durango 550 – Il sentiero dei Pueblo ancestrali” di Nathan Ward (Stati Uniti, 2022, 27’). Il Dipartimento dei Trasporti del Colorado, gli archeologi e le tribù nativo americane locali, gli Ute meridionali, gli Hopi e i Pueblo della tribù Laguna, lavorano ufficialmente insieme per scoprire gli antichi insediamenti intorno a Durango. 

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Stefano Medas, archeologo subacqueo e navale

Il festival continua venerdì 12 luglio 2024, a Castel Sant’Angelo di Licata. Alle 19, l’Archeotalk “La navigazione antica. Elementi storici, archeologici ed eredità nella tradizione nautica”. Modera: Maria Concetta Parello (Parco Valle dei Templi). Incontro e aperitivo con Stefano Medas, archeologo subacqueo e navale dell’università di Bologna, che ci accompagnerà in un percorso a ritroso nel tempo, tra storia, archeologia ed etnografia, per raccontarci come la nautica tradizionale sia fondamentale nello studio della navigazione antica. Infatti, fino alla metà del Novecento, le tradizioni marinaresche hanno conservato una straordinaria eredità di origine antica, tanto in relazione alle tecniche e alle pratiche della navigazione quanto in rapporto alle usanze e alle credenze delle genti di mare. Partecipazione gratuita, con prenotazione online sul sito www.ramfilmfestival.it PRENOTA QUI >.

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Film “Dames et princes de la préhistoire / Dame e principi della preistoria” di Pauline Coste

Quindi, alle 21, iniziano le proiezioni. Apre il film “Dames et princes de la préhistoire / Dame e principi della preistoria” di Pauline Coste (Francia, 2021, 52’). Attraverso diverse sepolture in Francia, nella Repubblica Ceca, in Italia e in Russia, si cercherà di comprendere meglio la Donna del Caviglione, ritrovata nel Nord Italia, e risalente a 25.000 anni fa. Segue il film “Medina Azahara: the Lost Pearl of Al-Andalus / Medina Azahara: la perla perduta di Al-Andalus” di Stéphane Bégoin e Thomas Marlier (Francia, 2021, 52’). Medina Azahara è considerata uno dei più importanti siti archeologici islamici del mondo. Negli ultimi cinque anni, su questo sito, patrimonio dell’umanità, è stata condotta una campagna di scavi guidata da un team di archeologi europei. Chiude la giornata e la tappa di Licata l’annuncio del vincitore della MENZIONE CITTÀ DI LICATA.

Palermo. Al museo Archeologico regionale “Antonino Salinas”, nel giorno della Festa della Repubblica e della Domenica al Museo, workshop “Lavori in corso. Studi e strumenti per il Medagliere”

palermo_archeologico_workshop-lavori-in-corso-studi-e-strumenti-per-il-medagliere_locandinaApertura straordinaria al museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” a Palermo. Domenica 2 giugno 2024, in occasione della Festa della Repubblica e #domenicalmuseo, il museo è aperto fino alle 19 con ingresso libero (ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura). Ma con un appuntamento particolare. Dalle 16 alle 19, si può partecipare al workshop “Lavori in corso. Studi e strumenti per il Medagliere” con l’obiettivo di mostrare al grande pubblico le attività scientifiche che si svolgono ogni giorno presso il Medagliere del Museo Salinas. Lavinia Sole, professoressa di Numismatica all’università di Palermo, coordina queste attività finalizzate allo studio e alla valorizzazione del patrimonio numismatico. Durante il workshop, si potrà vedere alcune delle monete della collezione del Salinas dal vivo, scoprire gli attrezzi e le metodologie di lavoro dei numismatici e conoscere le tecniche di indagine non invasive e non distruttive delle monete. Elena Pezzini, archeologa del Salinas, presenta l’evento, mentre la prof.ssa Maria Luisa Saladino e il prof. Francesco Armetta (università di Palermo) condivideranno le loro conoscenze.

Notte dei Musei 2024. Ingresso serale a 1 euro. Ecco alcune proposte a Tarmina, Naxos, Siracusa, Agrigento, Licata, Palermo, Cagliari, Sassari

ministero_notte-dei-musei-2024_locandinaSabato 18 maggio 2024 torna la Notte Europea dei Musei, l’iniziativa promossa dal ministero della Cultura francese e patrocinata dall’UNESCO, dal Consiglio d’Europa e dall’ICOM, che si svolge in contemporanea in tutta Europa con l’obiettivo di incentivare e promuovere la conoscenza del patrimonio e dell’identità culturale nazionale ed europea. Il ministero della Cultura anche quest’anno partecipa alla manifestazione, giunta alla ventesima edizione, con l’apertura serale dei musei e dei luoghi della cultura statali al costo simbolico di 1 euro (eccetto le gratuità previste per legge). Le aperture straordinarie saranno arricchite da eventi e iniziative organizzati in collaborazione con enti e associazioni, per far conoscere le attività degli Istituti e promuovere la conoscenza del patrimonio culturale in un’atmosfera particolarmente suggestiva.

ECCO ALCUNE IDEE NELLE ISOLE MAGGIORI D’ITALIA.

naxos-taormina_parco_notte-dei-musei-2024_locandinaParco archeologico Naxos Taormina (Me). Il Parco aderisce a “La Notte Europea dei Musei” di sabato 18 maggio 2024. Apertura dalle 20 alle 23 (ultimo ingresso 22.30) e il biglietto costerà solo 1 euro: a Taormina il Teatro Antico, a Giardini Naxos il museo e area archeologica di Naxos. È l’occasione per una magnifica esperienza di visita… “sotto le stelle”.

siracusa_archeologico_notte.dei-musei-2024_locandinaMuseo Archeologico regionale “Paolo Orsi” di Siracusa. Il museo “Paolo Orsi” aderisce alla “Notte Europea dei Musei”. Sabato 18 maggio 2024 sarà possibile visitare il museo fino alle 23 (ultimo ingresso ore 22) al costo simbolico di 1 euro.

agrigento_archeologico_notte-dei-musei-2024_locandinaMuseo Archeologico regionale “Pietro Griffo” di Agrigento. Sabato 18 maggio, in occasione della Notte europea dei Musei 2024 il museo “Pietro Griffo” propone “Un viaggio tra mito e musica”. Apertura dalle 21 alle 24, con ingressi contingentati ogni quarto d’ora. Un’esperienza unica attende i visitatori con la messa in scena di “Pentesilea vs Achille – Frammenti di una tragedia”, uno spettacolo teatralizzato che porta in vita il mitico scontro tra Achille e Pentesilea, tra Eros e Thanatos. Grazie alla collaborazione tra il Parco e il Liceo classico e musicale Empedocle di Agrigento, diretto da Marika Helga Gatto, con la direzione musicale del prof. Giacomo Consolo e con la regia teatrale della prof.ssa Anna Maria Di Nolfo, gli studenti del liceo si trasformeranno in anfitrioni e artisti, guidandovi attraverso un percorso ricco di performance musicali e teatrali. Le sale del Museo come unico palcoscenico per un viaggio che condurrà fino alla sala dedicata a Gela e che espone un importante cratere a figure rosse, dove lo spettacolo avrà il suo culmine con la rappresentazione scenica del tragico combattimento tra Achille e Pentesilea. Per l’occasione, ingresso in notturna al costo simbolico di 1 euro. Per prenotare https://bit.ly/nottedeimusei2024-

licata-agrigento-sambuca_notte-dei-musei-2024_locandinaMuseo Archeologico della Badia di Licata (Ag). Tutto esaurito al Museo della Badia di Licata per la Notte Europea dei Musei 2024. Programma al museo della Badia di Licata: per i più piccoli, dalle 17.30 alle 20.30, i bambini tra i 6 e i 12 anni possono partecipare a “Storie d’argilla”, un laboratorio didattico dove potranno creare vasi in argilla, ispirati ai vasi preistorici del museo. Per gli adulti: dalle 21 a mezzanotte, ingresso gratuito (con prenotazione obbligatoria) per l’Escape Room “Il tesoro dal passato. Una storia per il museo” ideata da Marco Savatteri. Risolvi enigmi e cerca indizi insieme a archeologi e attori per scoprire il tesoro nascosto.

palermo_archeologico_notte-dei-musei-2024_locandinaMuseo Archeologico regionale “Antonino Salinas” di Palermo. Per la Notte dei Musei 2024 il museo Salinas sarà visitabile con un biglietto del costo simbolico di 1 euro dalle 19 alle 23, con ultimo ingresso alle 22.30. Alle 20 e 21.30, due turni di visite didattiche a cura di CoopCulture alla scoperta della collezione archeologica del Museo più antico di Sicilia e della statua di Diana Cacciatrice, scultura del II secolo d.C. di recente trasferita al museo dall’area degli ex depositi di combustibili della Marina Militare a Montepellegrino. Sul restauro della statua sta lavorando il restauratore Franco Fazio che ne parlerà ai visitatori a chiusura del percorso guidato. L’esperienza si concluderà con un calice di vino nel chiostro seicentesco dell’ex convento che oggi ospita il museo. Biglietto 10 euro include visita guidata + biglietto d’ingresso 1 euro + calice di vino > https://shorturl.at/gqsxV.

cagliari_archeologico_notte-dei-musei-2024_locandinaMusei di Cagliari. Per la Notte Europea dei Musei sarà possibile visitare il museo Archeologico, la Pinacoteca, lo Spazio San Pancrazio e l’ex Regio Museo dalle 20 alle 23 (chiusura biglietteria ore 22.15) al costo simbolico di 1 euro. All’ex Regio Museo sarà anche possibile affacciarsi dalla terrazza panoramica per godere di una vista di eccezione sulla città e visionare, nella sala conferenze, un video sulla storia del Museo. Nella Pinacoteca recentemente restaurata e con un nuovissimo impianto di illuminazione sarà possibile seguire gli approfondimenti tematici di Marco Antonio Scanu e di Susanna Paulis. Lo storico dell’arte, Marco Antonio Scanu, parlerà del nuovo allestimento dei retabli da San Francesco di Stampace di Cagliari e l’antropologa culturale, Susanna Paulis, parlerà della cultura materiale di ambito etnografico. Presso la biglietteria, sita all’ingresso del Museo Archeologico, sarà possibile acquistare la nuova card annuale.

sassari_archeologico_notte-dei-musei-2024_locandinaMuseo Archeologico nazionale “Giovanni Antonio Sanna” di Sassari. Sabato 18 maggio 2024 per la “Notte Europea dei Musei” il Museo Sanna sarà aperto al pubblico dalle 20 alle 23 (ultimo ingresso 22.30), al prezzo simbolico di 1 euro. Il percorso attualmente visitabile comprende la sezione cronologica con le sale nuragica e romana.

Sambuca di Sicilia (Ag). A Palazzo Panitteri si inaugura il nuovo percorso espositivo con Il corredo funerario della Tomba della Regina di Monte Adranone, scoperto nel 1886 e rimasto per 136 nei depositi del museo Salinas di Palermo. Visite guidate speciali

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Parte del corredo della Tomba della Regina di Monte Adranone esposti a Palazzo Panitteri di Sambuca di Licata (Ag) (foto regione siciliana)

sambuca_archeologico_nuovo-percorso_corredo-tomba-della-regina-di-monte-adranone_locandinaIl corredo funerario della Tomba della Regina di Monte Adranone ritorna a casa dopo 136 anni: sedici pezzi, infatti, entreranno a fare parte del percorso museale di Palazzo Panitteri di Sambuca di Sicilia, nell’Agrigentino. Sarà inaugurato giovedì 21 marzo 2024, alle 11, a Palazzo Panitteri, a Sambuca di Sicilia, il nuovo percorso espositivo che comprende i 16 reperti del corredo funerario della Tomba della Regina, rinvenuti nella zona archeologica di Monte Adranone nel 1886 e fino a qualche giorno fa custoditi nel museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” di Palermo. Interverranno l’assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana Francesco Paolo Scarpinato; il direttore del parco archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, Roberto Sciarratta; il sindaco di Sambuca, Giuseppe Cacioppo; la direttrice del museo Archeologico regionale “Antonino Salinas”, Caterina Greco; e le archeologhe che hanno curato il progetto. I reperti sono stati rinvenuti nei depositi del museo “Antonino Salinas”, dove il grande archeologo e docente universitario a cui la struttura è intitolata volle trasferirli, intuendone il valore dopo i primi scavi del 1886. L’integrazione nel percorso espositivo è stata resa possibile dalla collaborazione tra il parco archeologico della Valle dei Templi, responsabile della valorizzazione dell’area di Monte Adranone, il museo palermitano e l’amministrazione comunale della città agrigentina. Un’occasione unica dunque per immergersi nella storia e ammirare da vicino reperti unici che tornano a splendere nella loro terra d’origine. Inoltre, dal 21 al 26 marzo 2024, si può vivere un’esperienza esclusiva con le visite guidate curate dall’archeologa del parco archeologico, Valentina Caminneci. Per informazioni e prenotazioni vcaminneci@parcovalledeitempli.it.

Sibari (Cs). Al museo Archeologico nazionale della Sibaritide in mostra una testa femminile dal Tempio E di Selinunte nell’ambito di un programma di collaborazione e scambio col museo regionale Archeologico “Antonino Salinas” di Palermo

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Testa femminile da una metopa del Tempio E di Selinunte, conservata al museo Archeologico regionale “Antonino Solinas” (foto regione siciliana)

La scultura in vetrina rappresenta il volto di una divinità femminile ed era parte della decorazione architettonica del Tempio E – attribuito ad Hera – di Selinunte (Tp), un’antica città greca situata sulla costa meridionale della Sicilia, fondata nel VIII secolo a.C. da coloni megaresi. Dal 7 marzo 2024 e fino a fine mese questa eccezionale opera d’arte proveniente dall’antica Selinunte è esposta al museo Archeologico nazionale della Sibaritide. Si tratta di una testa femminile di stile severo, in pregiato marmo bianco, che era inserita in una composizione detta acrolito, ovvero una figura con testa, mani e piedi in materiale pregiato e il resto del corpo, che veniva coperto dalle vesti, solitamente in legno. Il marmo, solitamente utilizzato per esaltare la nudità femminile, mostra i segni di diversi strumenti di lavorazione.

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La vetrina con la testa femminile dal Tempio E di Selinunte esposta al museo Archeologico nazionale della Sibaritide (foto drm-calabria)

“La scultura”, spiegato il direttore Filippo Demma, “fa parte delle collezioni del museo regionale Archeologico di Palermo “Antonino Salinas” ed arriva grazie ad un programma di collaborazione che ha consentito all’istituto palermitano di esporre temporaneamente la coppa fenicia da Francavilla Marittima, normalmente conservata al MuNAS, nel percorso della interessantissima mostra Sicilia//Grecia//Magna Grecia, attualmente allestita a Palermo”.

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Il Tempio E di Selinunte, attribuito ad Hera (foto regione siciliana)

Il tempio E di Selinunte venne edificato intorno al 460-450 a.C., in stile dorico, e costituisce una delle soluzioni architettoniche più rappresentative della Magna Grecia, al suo interno si conserva ancora la base che ospitava la statua della dea Hera. Mentre un fregio dorico decorava le pareti della cella (lo spazio centrale), il pronao e l’opistodomo (spazi prossimi alla cella) erano decorati con una serie di metope, tra le quali il nostro acrolito. Una serie di queste metope, insieme ad altri frammenti rinvenuti durante campagne di scavo dell’Ottocento, sono conservati nel museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” di Palermo.

Palermo. Al museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” apre la mostra “Sicilia//Grecia//Magna Grecia. E dunque quello che cercavo sono (Odisseo Elitis)”: un dialogo tra i capolavori del Salinas, del museo dell’Acropoli di Atene e del museo nazionale di Ruvo di Puglia, e da altri musei dell’Italia meridionale

“Sicilia//Grecia//Magna Grecia. E dunque, quello che cercavo sono (Odisseo Elitis)” è il titolo della mostra che cita il poeta greco, premio Nobel per la letteratura nel 1979. La mostra allestita nel museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” di Palermo sarà inaugurata alle 21 di mercoledì 20 dicembre 2023 e sarà visitabile fino al 31 marzo 2024 (dal martedì al sabato dalle 9 alle 18, domenica e festivi 9-13.30). Alla presentazione saranno presenti l’assessore regionale ai Beni culturali e identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato; l’assessore alla Cultura del Comune di Palermo, Gianpiero Cannella; l’assessore al Centro storico del Comune di Palermo, Maurizio Carta; la direttrice del museo Salinas, Caterina Greco, curatrice della mostra insieme alla professoressa di Storia greca dell’università di Lecce, Flavia Frisone, e alla ricercatrice di Museologia dell’università di Bari Elisa Bonacini. La mostra, finanziata dal ministero della Cultura con fondi europei del Pon “Cultura e sviluppo” (Fesr 2014-2020), fa parte di un programma di interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana, per i quali l’assessorato regionale dei Beni culturali ha sottoscritto un accordo con il Comune di Palermo.

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Caterina Greco, direttrice del museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” di Palermo nella sala delle metope del Tempio E di Selinunte (foto regione siciliana)

Filo conduttore della mostra è “Il viaggio”, come racconta lo stesso logo. Una barca che solca le onde del mare, quelle “strade liquide” capaci di creare una fitta rete di relazioni sociali, culturali ed economiche fra Grecia, Sicilia e Magna Grecia, aree nelle quali si sviluppò il grande fenomeno della grecità occidentale che sta a fondamento della cultura europea. Un “dialogo” fra i capolavori del museo Salinas, dai sarcofagi della Cannita alle metope dei Templi di Selinunte, e quelli dell’arte greca, come il rilievo dell’Atena pensosa proveniente dal museo nazionale dell’Acropoli di Atene, e dell’arte magno-greca, come il monumentale cratere apulo del pittore di Licurgo, in prestito dal museo nazionale di Ruvo di Puglia. Tanti gli altri preziosi reperti provenienti dai numerosi musei prestatori siciliani, che in questa occasione hanno fatto rete intorno al museo palermitano, in una narrazione corale da oriente a occidente in Sicilia. La mostra sarà accompagnata da narrazioni digitali di differente tecnologia, dall’esperienza immersiva in realtà virtuale a brochure interattive e corredate di video storie animate e podcast, realizzate dalle aziende del gruppo Vodafone Italia.

 

Palermo. Al museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” la rassegna di Musica Antica: cinque concerti con il conservatorio “Alessandro Scarlatti”

palermo_archeologico_rassegna-di-musica-antica_locandinaDal 20 settembre al 1° ottobre 2023 appuntamento al museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” con la rassegna di Musica Antica promossa dal conservatorio “Alessandro Scarlatti” di Palermo. Cinque concerti nell’agorà del Salinas con ingresso libero fino a esaurimento dei posti: i primi quattro con inizio alle 21, l’ultimo alle 11.

Si inizia il 20 settembre 2023, con il concerto “Les Goûts réunis. Stile francese e influssi italiani nella musica di François Couperin” con Rossella Croce, violino barocco; Gioacchino Comparetto, oboe barocco e flauto dolce; Marco Lo Cicero, pardessus de viole; Diana Fazzini, viola da gamba; Alessandro Nasello, fagotto barocco e flauto dolce; Basilio Timpanaro, clavicembalo. Programma: Huitiéme Concert, dans le gout théatral (da Les Goûts Réunis ou nouveaux concerts, 1724); L’Apothéose de Lully (Concert instrumental sous le titre d’Apothéose composé à la mémoire Immortelle de l’incomparable Monsieur de Lully) (1725); Apollon persuade Lully, et Corelli, que la réunion des Goûts François et Italien[s] doit faire la perfection de la Musique. Essai en forme d’Ouverture. Lulli et les Muses Françoises – Corelli et les Muses italiénes; La Paix du Parnasse, faite aux conditions, sur la Remontrance des Muses Françoises, que lorsqu’on y parleroit leur langue, on diroit dorénavant Sonade, Cantade, ainsi qu’on prononce Ballade, Sérénade, & C. Sonade en Trio; La Françoise (Premier Ordre, da Les Nationes, Sonades et Suites de Simphonies en Trio, 1726).

Secondo appuntamento il 23 settembre 2023 con il concerto “Suonate à violino solo e cembalo certato. Sonate del Settecento tedesco per violino e clavicembalo obbligato” con Boris Begelman, violino; Rossella Policardo, clavicembalo. Il programma: Johann Ernst Bach: Sonate n. 4 in g-Moll; Johann Philipp Kirnberger: Trio 6 in E-Dur; Carl Philipp Emanuel Bach: Sonate in g-Moll H. 542.5; Wolfgang Amadeus Mozart: Sonate in C KV 296.

Terzo appuntamento il 27 settembre 2023 con il concerto “Grandiosità e descrittivismo nella musica per clavicembalo di Couperin le Grand (1668 – 1733)”. Il programma: Premier Ordre; Trosième Prélude (da L’Art de toucher le Clavecin); Troisiême Ordre; Quatriême Prélude (da L’Art de toucher le Clavecin);  Quatriême Ordre; Huitiême Ordre.

Quarto appuntamento il 30 settembre 2023 con il concerto “The baroc storm” con Filippo Mineccia, controtenore; Rossella Croce, violino; Boris Begelman, violino; Andrea Beatriz Lizàrraga, viola; Alessandro Palmeri, violoncello; Marco Lo Cicero, contrabbasso; Guido Morini, clavicembalo. Il programma: Attiio Ariosti (1666–1729): CantataIlnaufragio (13min); Leonardo Vinci (1690-1730): da Eraclea aria In questa mia tempesta; A. Vivaldi (1678-1741): Concerto in re minore per archi RV127; Matteo Bisso (1706–1770ca): da S. Atanasio aria Se volgi al ciel turbato; Johann Adol fHasse (1699-1783) Sinfonia in sol minore Op.5N.6; Francesco Gasparini (1661–1727): da Sesostriaria Risvegliata d più ven; Nicolò Jommelli (1714–1774): da Il Bajazee aria Fra il mar turbato.

Quinto e ultimo appuntamento il 1° ottobre 2023 con il concerto “Punto e basta” con Ermes Pecchinini, corno naturale; Rossella Croce, violino; Gabriele Politi, violino/viola; Giuliana Garda, violoncello. Il programma: Giovanni Punto: Quartetto in Fa op 2 (Allegro-Andante cantabile-Rondeau); Josef Mysliveček: Trio per violino viola e violoncello n 3 in Do; Giovanni Punto: quartetto in Fa op18/1; Josef Mysliveček: Trio Trio per violino viola e violoncello n 4 in Fa.

Palermo. Al museo Archeologico regionale “Salinas” il progetto di A.C.CulturArti “Anche le statue parlano”: storie di divinità e di semidei, miti e leggende, storie di illustri archeologi e di grandi scoperte archeologiche nelle visite teatralizzate

palermo_archeologico_anche-le-statue-parlano_locandinaE se la statua di Zeus conservata al museo Archeologico regionale “A. Salinas” di Palermo iniziasse a parlare? Quale storia ci racconterebbe? Il nuovo progetto di A.C.CulturArti “Anche le statue parlano”, nato dall’idea che i Musei non vadano solo visti, ma anche ascoltati, approda in Sicilia. La mattina di domenica 28 maggio 2023 gli attori Caterina Bernardi e Alessandro Maione e il cantautore Edoardo De Angelis – autore di tutti i testi del progetto – porteranno alla scoperta delle storie che il museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” di Palermo (piazza Olivella 24) conserva. Sono previsti tre turni di visita: alle 10 (1° gruppo), alle 11 (2° gruppo) e alle 12 (3° gruppo). I posti per le visite teatralizzate sono limitati. È obbligatoria la prenotazione sul sito: bit.ly/statuepalermo. L’evento è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. “Anche le statue parlano” nasce con l’intento di collegare passato e presente, archeologia e storia contemporanea. Si tratta di un vero e proprio viaggio all’indietro nel tempo, di tipo espressivo e artistico, un progetto innovativo di valorizzazione culturale accessibile a tutti, ideato per far conoscere e apprezzare le storie e le leggende relative alle opere conservate presso le realtà museali coinvolte nell’iniziativa. Nel caso del museo palermitano, gli artisti – grazie alle suggestioni della musica e dei testi scritti per l’occasione – creeranno un dialogo tra i dati scientifici e le memorie dei personaggi storici e mitologici: ci racconteranno storie di divinità e di semidei, miti e leggende, storie di illustri archeologi e di grandi scoperte archeologiche. Un viaggio nell’Antichità, ma anche un filo diretto con la Storia dei nostri giorni e un appello alla necessità di tutelare, conservare e valorizzare il patrimonio culturale. Il progetto “Anche le statue parlano” è finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dalla Fondazione Friuli ed è organizzato dall’associazione A.C.CulturArti di Udine, con il patrocinio dell’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana e in partenariato con il Comune di Palermo.

Palermo. “Quando danzano gli dei”: al museo Archeologico regionale “A. Salinas” presentazione del libro “Anjali” e spettacolo di teatro-danza indiano

palermo_archeologico_libro-anjali_e_danza-indiana_locandinaChe senso può avere per un’artista occidentale esplorare ambiti lontani come quelli della danza classica indiana? La risposta immediata è che si tratta di apprendere un altro linguaggio espressivo per potenziare e risignificare il proprio, attingendo a un mondo simbolico e mitico ricchissimo, come indubbiamente è quello indiano. “Quando danzano gli dei”: se ne parla sabato 27 maggio, alle 18, al museo Archeologico regionale “A. Salinas” in occasione della presentazione del libro “Anjali”; foto di Melina Mulas, testi di Marilia Albanese, danza Nuria Sala Grau. Con la partecipazione di Nuria Sala Grau (autrice) e Sergio Bonanzinga (università di Palermo). Ingresso gratuito, fino a esaurimento dei posti disponibili. In questo caso, ove l’esperienza è condivisa da due artiste di diversa provenienza – una danzatrice e una fotografa – che si concentrano sui diversi aspetti della Dea e sui suoi miti, il senso della ricerca va oltre le ovvie motivazioni esposte. Per entrambe, l’esecutrice che rappresenta e vive gesto e postura e la spettatrice che ne fissa l’intensità emotiva attraverso la macchina fotografica, il processo è ben più profondo e sottile: prendendo le mosse da un’arte antica, geograficamente e culturalmente ben delimitata come è il Bhāratanāṭyam, rivivendo le vicende della Dea e le sue emozioni, dietro le rappresentazioni mitiche emergono i molteplici risvolti dell’affascinante e inquietante archetipo femminile. A seguire lo spettacolo di teatro-danza indiano Bharatanatyam, con le danzatrici Nuria Sala Grau e Barbara Lamia. Danzatrice, coreografa e docente di danza, Núria Sala Grau nasce a Barcellona, Spagna. Diplomata in Psicoterapia umanista, diplomata nel Metodo Feldenkrais e formata come “Danzaeducatore”. Dopo una intensa formazione internazionale in danza classica e danza contemporanea, si specializzerà in teatro-danza Bharatanatyam con Krishnaveni Lakshmanan direttrice artistica dell’Accademia Kalakshetra di Chennai, oggi la sua Maestra di riferimento è Leela Samson. Barbara Lamia è danzatrice, insegnante ed appassionata ricercatrice nel campo delle danze tradizionali e dello yoga con oltre 15 anni di insegnamento e performance in tutto il mondo. La sua formazione comprende danza classica, danza contemporanea, teatro-danza e danza orientale MENAHT (Middle-East, North-Africa, Hellenic, Turkish), studiando con numerosi insegnanti e specializzandosi, nel corso di quasi vent’anni, nello stile Fusion.

Palermo. Al museo Archeologico regionale “A. Salinas” presentazione del libro “La Terra dei Giganti. Studi di Archeologia e Storia in memoria di Giovanni Mannino” (Angelo Mazzotta editore) a cura di Alfonso Lo Cascio e Antonino Filippi

palermo_archeologico_libro-la-terra-dei-giganti_presentazione_locandinaMartedì 16 maggio 2023, alle 17.30, al museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” di Palermo, sarà presentato il libro “La Terra dei Giganti. Studi di Archeologia e Storia in memoria di Giovanni Mannino” (Angelo Mazzotta editore) a cura di Alfonso Lo Cascio, giornalista pubblicista, e Antonino Filippi, archeologo, segue progetto di dottorato di ricerca sulla Protostoria siciliana all’università di Roma “Tor Vergata”.  L’opera presenta il contributo di 19 studiosi: Giuseppina Battaglia, Alberto Cazzella, Massimo Cultraro, Franco D’Angelo, Rosanna De Simone, Sara Di Salvo, Antonino Filippi, Rossella Giglio Cerniglia, Caterina Greco, Domenico Laudicina, Alfonso Lo Cascio, Giuseppe Lo Iacono, Marcello A. Mannino, Ferdinando Maurici, Giulia Recchia, Alberto Scuderi, Francesca Spatafora, Sebastiano Tusa, Stefano Vassallo. Dopo i saluti della direttrice Caterina Greco, intervengono Ferdinando Maurici, soprintendente del Mare, e Francesca Spatafora, già direttrice del museo Archeologico regionale “Salinas”. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

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Copertina del libro “La Terra dei Giganti. Studi di Archeologia e Storia in memoria di Giovanni Mannino” (Angelo Mazzotta editore) a cura di Alfonso Lo Cascio e Antonino Filippi

La Terra dei Giganti. Le dinamiche storiche e archeologiche che hanno interessato la Sicilia e l’Isola di Malta dalla Preistoria al Medioevo sono il tema dei contributi che arricchiscono questo volume, scritto da specialisti del settore, con approfondimenti sulle più recenti scoperte, frutto di scavi, indagini nel territorio e nei magazzini dei musei siciliani. Si scopre così che le nostre conoscenze sulle antiche culture testimoniate nell’Isola si legano strettamente all’attività di ricerca di un uomo, Giovanni Mannino, che per oltre mezzo secolo è stato uno dei protagonisti della cultura siciliana e al quale, come dimostra la sua lunga bibliografia, molto dobbiamo sulle attuali conoscenze in diverse discipline, dall’Archeologia alla Speleologia.