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Napoli. Al museo Archeologico nazionale “Le sere del Mann”: aperture straordinarie nei giovedì di luglio a 3 euro con le grandi mostre Alessandro Magno e Picasso. Oltre 310mila i visitatori dei primi sei mesi dell’anno (+45% rispetto al 2022)

napoli_mann_sere-d-estate-2023_locandinaAl via “Le sere del Mann” con le grandi mostre su Alessandro Magno e Picasso. Tre le aperture serali del giovedì (dalle 19 alle 22.30, ultimo ingresso alle 22) il 6, 13 e 20 luglio 2023 con biglietto speciale al costo di 3 euro (1 euro sarà devoluto per l’Emilia Romagna colpita dall’alluvione) comprensivo delle collezioni – con l’opportunità di scoprire la nuova sezione Campania Romana – e delle mostre. E alcune iniziative speciali: il 6 luglio 2023, appuntamento nell’Atrio del Mann alle 21, visita guidata su prenotazione alla mostra “Alessandro Magno e l’Oriente”, a cura del direttore Paolo Giulierini; il 13 luglio 2023, alle 20 nel Giardino delle Fontane, presentazione del libro di Gastone Breccia “Il demone della battaglia. Alessandro a Isso”, Edizioni Il Mulino. L’autore ne parlerà con Paolo Giulierini e Gennaro Carillo; il 20 luglio 2023, alle 20, nel Giardino delle Fontane, presentazione della guida “Alessandro Magno e l’Oriente”, Edizioni Electa Mondadori, a cura di Paolo Giulierini e Laura Forte. Le aperture serali straordinarie saranno ripetute per tutti i giovedì di settembre.

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Oltre 310mila visitatori nei primi sei mesi del 2023 al Mann (foto mann)

Oltre 310mila visitatori dall’inizio dell’anno (più 45% rispetto al 2022), con le due grandi mostre “Alessandro Magno e l’Oriente” e “Picasso e l’antico” il Mann questa estate si pone al centro delle rotte culturali europee. “Napoli si conferma città d’arte attrattiva in tutte le stagioni. Puntare su una offerta estiva forte è stata una scelta vincente”, spiega il direttore Paolo Giulierini. “Dopo il successo della domenica gratuita con 4014 presenze, invitiamo cittadini e turisti a vivere il Museo nel mese di luglio cogliendo anche opportunità di visita come i Giovedì del MANN, gli abbonamenti e il biglietto valido due giorni”.

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Locandina della mostra “Alessandro Magno e l’Oriente” al museo Archeologico di Napoli dal 29 maggio al 28 agosto 2023

ALESSANDRO MAGNO E L’ORIENTE – 170 opere da tutto il mondo, dall’antica Persia al Gandhara, incontrano i capolavori del MANN in una grande mostra dedicata alla straordinaria figura di Alessandro (356-323 a.C.), l’eroe macedone che in poco più di dieci anni divenne re dell’Asia e dell’Europa. L’esposizione si articola su due piani: l’Atrio monumentale e il Salone della Meridiana al secondo piano, con rimandi tematici nei tre giardini storici. Il Mann è l’unico museo in cui si conservano tre ritratti del Macedone e tra questi il più prezioso: il Mosaico della battaglia di Alessandro e Dario. Quest’opera, attualmente in restauro, è sostituita in mostra da una riproduzione posizionata a pavimento nel Salone della Meridiana, nella sezione in cui è ricostruito l’ambiente della Casa del Fauno.

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Testa di Alessandro dal museo di Salonicco all’ingresso della mostra “Alessandro e l’Oriente” al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto graziano tavan)

Nell’atrio si viene accolti dalle raffigurazioni del condottiero macedone su busti, gemme, sculture – tra cui il busto erma in prestito dal Museo del Louvre, copia romana di un originale di Lisippo – e un enigmatico genio alato (anche questo in prestito dal Louvre). Il peristilio e la sala principale della famosa Villa di Fannius Synistor di Boscoreale, uno dei più grandi enigmi della storia dell’arte, sono per la prima volta interamente ricostruiti e interpretati. Nel Salone della Meridiana sono esposti celebri manufatti, come il Vaso dei Persiani, risalente alla seconda metà del IV secolo a.C., sul quale è rappresentato l’eterno conflitto, raccontato da Omero, Erodoto, Eschilo, tra Europa e Asia, tra Grecia e Persia. L’esposizione prosegue con i viaggi di conquista e scoperta di Alessandro. In mostra è ricomposto il gruppo di statue equestri in marmo, proveniente dal santuario di Giunone Sospita a Lanuvio, conservato in parte al British Museum e in parte a Lanuvio. Curatori della mostra sono Filippo Coarelli ed Eugenio Lo Sardo. Fino al 28 agosto 2023.

napoli_mann_mostra-picasso-e-l-antico_inaugurazione_locandina-invitoPICASSO E L’ANTICO – 43 i lavori di Picasso messi a confronto con le sculture Farnese e i dipinti da Pompei. Il progetto, curato da Clemente Marconi, si inserisce nel programma internazionale “Picasso Celebrazioni 1973 – 2023: 50 mostre ed eventi per celebrare Picasso” nel cinquantenario della morte. La mostra ha l’intento di illustrare la profonda influenza di uno dei più grandi musei di arte classica sull’opera di uno dei più importanti artisti moderni. Allestita nelle sale della Collezione Farnese, l’esposizione si divide in due parti: la prima relativa ai soggiorni a Napoli di Picasso – delineando come si presentava al tempo della visita dell’artista il Museo, allora non ancora solo “archeologico” – la seconda relativa al confronto tra le opere del Museo e i lavori di Pablo Picasso. In mostra sono presentate 37 delle 100 tavole che compongono la Suite Vollard, eccezionale prestito del British Museum di Londra. A queste si aggiungono i rilevanti prestiti del Musée national Picasso-Paris e del Museo Gagosian di New York. L’eco profonda del viaggio in Italia del 1917 sulla produzione artistica di Picasso è stata riconosciuta da tempo; il soggiorno a Napoli ha a sua volta una rilevanza particolare: il naturalismo di questa fase picassiana assume forme esplicitamente classicizzanti, ben riconoscibili nella maggior parte dei dipinti e disegni non cubisti degli anni dal 1917 al 1925 e nell’opera grafica degli anni ’30. Fino al 27 agosto 2023.

Vetulonia. Al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” al via le visite guidate alla mostra-evento “Corpo a corpo”  

vetulonia_archeologico_mostra-corpo-a-corpo_visite-guidate_2-luglio_locandinaCon l’apertura al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia della mostra-evento 2023 “CORPO A CORPO”. Dalla bellezza classica dei capolavori del museo Archeologico nazionale di Napoli alla classicità del Bello nell’opera di IGOR MITORAJ” ricominciano le visite guidate domenicali a cura dello staff del museo. Appuntamento domenica 2 luglio 2023, alle 11. Prenotazione gradita allo 0564948058, 0564927241. Ingresso al museo a pagamento a tariffa ridotta.

Napoli. Al museo Archeologico nazionale il laboratorio gratuito “Dimmi cosa mangi(avano)” alla scoperta dell’alimentazione nell’antica Roma e della sua influenza sulle abitudini contemporanee

napoli_mann_laboratorio-dimmi-come-mangi-avano_locandinaL’alimentazione nell’antica Roma ha sempre affascinato gli studiosi e i curiosi che cercano di comprendere le abitudini e le pratiche alimentari di questa civiltà antica. Al museo Archeologico nazionale di Napoli due nuovi laboratori dedicati all’alimentazione nell’antica Roma offrono un’opportunità unica di esplorare i gusti, le pratiche culinarie e le credenze legate all’alimentazione dei Romani, mettendole a confronto con le abitudini contemporanee. Il primo laboratorio, “Dimmi cosa mangi(avano)”, sabato 24 giugno 2023, alle 16.30: il Mann in collaborazione con i supermercati Sole365 ospita un laboratorio gratuito alla scoperta dell’alimentazione in età romana e della sua influenza sulle abitudini contemporanee. I partecipanti sono guidati in un viaggio multisensoriale attraverso il Museo, dalla sezione Preistoria e Protostoria alle collezioni di suppellettili da mensa e agli affreschi con nature morte, imparando a conoscere i gusti, le pratiche culinarie e le credenze alimentari dei nostri avi. Attività gratuita, biglietto di ingresso al Museo per il bambino e per un genitore accompagnatore. Prenotazione consigliata, solo pochi posti ancora disponibili. Informazioni e prenotazioni al link: https://www.coopculture.it/it/prodotti/dieta-mediterranea/. In una lezione frontale, un archeologo, servendosi di cibi e riproduzioni di suppellettili antiche, accennerà al valore socio economico e nutritivo di alimenti, ad argomenti legati alla stagionalità dei prodotti ed illustrerà alcune preparazioni esaltando l’aspetto sensoriale: colori, profumi e texture.

Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale conferenza “Le azioni ed i movimenti espressivi nel rito nell’ arte e nella malattia. Una visione contaminata dell’attività del cervello umano”, con approfondimenti nella grande mostra “Per gli uomini e per gli dei. Musica e danza nel mondo antico”

reggio-calabria_archeologico_conferenza-le-azioni-e-i-movimenti-espressivi-nel-rito-nell-arte-e-nella-malattia_locandinaIn che modo la musica e i suoni influenzano gli esseri umani? Quali effetti producono? Perché il suono degli strumenti musicali, talora accompagnando il movimento corporeo, può procurare piacere, gioia e serenità oppure tristezza, eccitazione e turbamento? Quali suoni e movimenti erano ritenuti in grado di procurare la «trance» nel mondo antico? Saranno i temi affrontati nella conferenza “Le azioni ed i movimenti espressivi nel rito nell’ arte e nella malattia. Una visione contaminata dell’attività del cervello umano”, nuovo appuntamento nella ricca programmazione del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria per celebrare la Festa Europea della Musica. Appuntamento venerdì 23 giugno 2023, dalle 9 alle 18.30, al MArRC, sulla splendida terrazza affacciata sullo Stretto, si terrà l’incontro scientifico organizzato dal prof. Umberto Aguglia, Neurologo già ordinario dell’università Magna Grecia di Catanzaro, in collaborazione con il MArRC, e patrocinato dall’università Mediterranea di Reggio Calabria, l’università Magna Grecia di Catanzaro, il Touring Club Italiano – Sezione Reggio Calabria e dalla Città Metropolitana Reggio Calabria. “Siamo felici di ospitare questo evento di alto spessore scientifico”, dichiara il direttore del Museo, Carmelo Malacrino. “Il MArRC è sempre più un luogo della cultura condivisa, rivolto a tutti i tipi di pubblico. Abbiamo accolto con vivo interesse la proposta del prof. Aguglia, con la consapevolezza che il confronto multidisciplinare possa innescare la scintilla per nuove scoperte e prospettive di ricerca”.

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Rilievo con Thiasos dionisiaco conservato al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

“Questa conferenza”, commenta il prof. Aguglia, “si propone di mettere a confronto archeologi, storici, antropologi e medici (neurologi, neurofisiologi, psichiatri, psicanalisti) al fine di fornire una visione multidisciplinare delle azioni e dei movimenti espressivi nell’uomo. Una visione contaminata in cui la conoscenza della storia, dei rituali mistico-religiosi, della coreografia, dell’arte e della malattia aiuti a comprendere meglio il funzionamento del cervello umano”. Sarà un momento di studio e confronto multidisciplinare sul movimento e sull’attività motoria complessa, ponendo particolare attenzione sulla raffigurazione sull’interpretazione della sfera emotiva anche in rapporto alla musica. Angela Bellia, ricerca di ISPC CNR e studiosa di musica antica tra le più accreditate a livello internazionale, approfondirà gli aspetti legati agli effetti della musica, dei suoni e del movimento ritualizzato attraverso una selezione di testi e di immagini di età greca e romana.

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Ingresso alla mostra “Per gli uomini e per gli dei. Musica e danza nel mondo antico” al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto MArRC)

Sarà l’occasione per analizzare alcuni importanti esempi di scene di estasi causata dai suoni e dalla danza esposti nella grande mostra “Per gli uomini e per gli dei. Musica e danza nel mondo antico” a cura di Carmelo Malacrino, Angela Bellia e Patrizia Marra, inaugurata il 14 giugno 2023. Un percorso espositivo che attraverso i reperti, le immagini e gli strumenti originali, racconta il mondo sonoro nell’antichità e le varie occasioni del “fare musica”, di ascoltarla e di produrla per accompagnare la danza. Una esposizione temporanea con opere di età greca e romana provenienti non solo dalle collezioni del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, ma anche da quelle del museo Archeologico nazionale di Napoli e del museo Archeologico regionale “Paolo Orsi” di Siracusa, con statue, affreschi, vasi e altri manufatti in argento, bronzo, osso e avorio (vedi Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale apre la mostra “Per gli dei e per gli uomini. Musica e danza nell’antichità”. Oltre 160 opere: vasi in ceramica figurata e in argento decorato, avori e ossi lavorati, piccole statuette in terracotta e grandi statue in marmo, fino agli affreschi e a numerosi strumenti antichi in bronzo | archeologiavocidalpassato).

Napoli. Al primo Digital day al museo Archeologico nazionale presentati 26 progetti digitali: Videogames, Tour Virtuali, App, video istallazioni e ricostruzioni 3D, il lancio della pagina sketchfab.com. Ecco alcune importanti novità e anticipazioni

napoli_mann_digital-day_presentazione_locandinaVideogames, Tour Virtuali, App, video istallazioni e ricostruzioni 3D, il lancio della pagina sketchfab.com

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Logo del MANN VRm il Mann Virtual Visit del museo Archeologico nazionale di Napoli

che si aggiunge agli altri social del Mann: l’archeologia non è mai stata così contemporanea. Nel suo primo Digital day, lunedì 19 giugno 2023, dalle 10 alle 17.30, aperto ai visitatori e agli appassionati di tecnologia, il museo Archeologico nazionale di Napoli ha presentato 26 progetti digitali per la valorizzazione realizzati grazie ai fondi PON Cultura e Sviluppo, tra i quali alcune importanti novità ed anticipazioni. “Dal 2015”, spiega il direttore del Mann, Paolo Giulierini, “abbiamo correttamente impiegato tutti i fondi destinati al digitale, per la valorizzazione e per la catalogazione: 4 milioni e 700mila euro circa, di cui 800mila già spesi e due tranches di 2 milioni e 500mila e 1 milione e 500mila spesi al 60% e destinati a progetti tutti già contrattualizzati. Sicuramente l’emergenza coronavirus ha dato una accelerazione alla digitalizzazione anche nel settore dei Beni Culturali, ma non avremmo potuto conseguire certi risultati se non fossimo partiti ben prima con la programmazione, puntando subito su linguaggi vicini ai più giovani, dai videogiochi ai fumetti, coinvolgendo Università e ricercatori. Per raccontare a tutti questa nostra ‘rivoluzione digitale’ abbiamo scelto una formula campus, ovvero presentazioni in Auditorium, con la possibilità per il pubblico di incontrare gli esperti, e attività di svago e relax nel giardino della Vanella, con l’invito a connettersi per scoprire la nostra offerta digitale, giocare e visitare le sale del Museo”. E il prof. Ludovico Solima (università della Campania Luigi Vanvitelli), coordinatore delle linee guida della digitalizzazione nel Piano Strategico del museo Archeologico nazionale di Napoli: “Il Mann è uno dei pochi musei al mondo che ha introdotto il tema delle strategie digitali all’interno della propria programmazione pluriennale, con la presentazione del secondo piano strategico nel 2020. È importante sottolineare che tutti i progetti annunciati sono stati realizzati o sono in corso di completamento. Alcuni di questi sono particolarmente innovativi, perché si collocano sulla frontiera della tecnologia. Come già accaduto in passato il MANN di Paolo Giulierini è stato un apripista, anche sul tema del digitale, dimostrando coraggio e capacità di visione”.

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La piattaforma VRMANN, app del museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Ecco le novità assolute presentate in anteprima: VR MANN è la piattaforma di navigazione per la visita virtuale del museo da remoto, illustrata da Francesco Gabellone (Technè. Servizi per comunicazione museale). Nella visita virtuale funzionalità avanzate permettono la fruizione ad altissima risoluzione delle sale (12K), la visione stereoscopica, sistemi multilingua e un tour assistito da una guida reale remota (“live-guided tour”) per gruppi di visitatori che potranno connettersi contemporaneamente sul web. La piattaforma è disponibile come WebApp, sia on-line che off-line, è compatibile con qualsiasi device e sistema operativo ed è integrata con schede di approfondimento, filmati, supporto LIS e modelli 3D interattivi.

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Il direttore del Mann, Paolo Giulierini (primo accosciato a sinistra), con il gruppo dell’app Greenbike (foto mann)

APP “GREENBIKE MANN EST-OVEST: dall’arte al mare”. Segue la vocazione verde del museo la nuova APP, che ha la funzione di accompagnare l’utente alla scoperta della città metropolitana e delle bellezze del suo territorio attraverso il cicloturismo. Un progetto sostenibile che mette insieme paesaggio, storia, arte, archeologia, antropologia, curato da Paolo Giulierini, Daniela Savy, Riccardo Motti, Marialucia Giacco, Francesca Scamardella, Luca Simeone, Ludovica Lanzuise (Procida). Tutti gli itinerari prendono il via dal Mann (che ha appena inaugurato l’area bike esterna con rastrelliere, ricariche per bici elettriche e una fontanella) e Bicycle house nella Galleria Principe (afferente alla rete ExtraMann, progettata dall’Università Federico II nel quadro di OBVIA per il Mann). NAPOLI OVEST / Teatro Bellini, CSI Gaiola Pausyllipon, Chiesa di San Gennaro Pozzuoli, Anfiteatro Flavio, Serapeum, Tempio di Apollo lago d’Averno, Terme di Baia, Casina Vanvitelliana, Lago Miseno, Piscina Mirabile, Castello Aragonese, Museo archeologico di Baia. A questo itinerario è collegato quello di Procida, che si può raggiungere via mare da Pozzuoli. NAPOLI PROCIDA / Marina grande, Palazzo Merlato, i limoneti, il faro, il cottimo, Torre Aragonese in contrada Pozzovecchio, spiaggia del postino, la Parula, isolotto di Vivara, belvedere Centane, la casa di Graziella, Marina di Corricella, piazza dei Martiri, Santa Margherita nuova, Palazzo d’Avalos, Abbazia di san Michele. NAPOLI EST / Circumvesuviana, San Giovanni a Teduccio Polo UNINA, Pietrarsa, MAAV Museo del vino, Portici Reggia MUSA e Orto Botanico, Villa Campolieto, Ercolano. MANN E IL MARE / Acquedotto del Serino, Necropoli ellenistica, Pietrasanta, Chiesa dell’arte della Seta, Chiesa di San Pietro Martire, Porto Immacolatella, sito archeologico piazza Municipio, metro dell’arte, Palazzo Reale, Molo San Vincenzo. L’applicazione è disponibile sia per iOS che Android. L’app comprende svariate funzionalità, in italiano e in inglese, tra le quali sezioni dedicate alla descrizione degli itinerari (divisi per singoli punti di interesse) con collegamento a immagini di opere d’arte del MANN; geolocalizzazione dell’utente e dei siti; possibilità di filtrare il tipo di percorso; indicazione dei livelli di difficoltà dell’itinerario; linea grafica Kids. Il progetto di comunicazione comprende anche un video. L’App, realizzata da SPICI con il contributo di Hack The Duck, è stata illustrata da Mariangela Contursi (Dg SPICI).

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Locandina di Manncraft: il museo Archeologico nazionale nell’universo di Minecraft (foto mann)

MANNCRAFT. Il museo Archeologico nazionale di Napoli è tra i primi musei al mondo ad approdare all’universo di Minecraft (il celebre video gioco “sandbox” prodotto da Mojang e distribuito da Microsoft, capace di coinvolgere oltre 140 milioni di utenti attivi al mese). Per “sandbox” si intende un tipo di videogame che mette numerosi strumenti a disposizione dei giocatori, senza imporre un particolare obiettivo da raggiungere, lasciando loro la possibilità di inventare e modificare il gioco. Minecraft offre quindi ai suoi utenti (target 8-20 anni) piena libertà di invenzione e creazione. Non sorprende che sia stato adottato come strumento educativo da migliaia di scuole nel mondo, utile per avvicinare gli studenti all’apprendimento di varie discipline. Col tempo Minecraft è diventato un vero e proprio ecosistema, aperto ad iniziative di costruttori di mappe e creatori di contenuti. Il Mann approda a Minecraft in grande stile grazie ad una riproduzione in scala 1 a 1 dell’edificio principale e delle sue sale. Al suo interno, trova collocazione una selezione delle più celebri opere del Museo, riprodotte con lo stile a cubetti tipico di Minecraft. Il giocatore può interagire con le opere, ricavando le informazioni principali sulla loro storia, oppure esplorare la mappa dialogando con personaggi che non giocano, in grado di fornire ulteriori informazioni e aneddoti. Il gioco è disponibile da oggi e a fine giugno avrà un sito dedicato.

Fuga dal Museo è il titolo, ancora provvisorio, del nuovo gioco per dispositivi vocali Echo, che sarà distribuito a settembre sullo store digitale di Amazon. Si tratterà, a tutti gli effetti, di un escape game che richiederà all’utente di completare un percorso, le cui tappe saranno caratterizzate da porte da aprire e meccanismi da attivare. Grazie all’utilizzo della voce, il giocatore entrerà “virtualmente” all’interno delle sale del museo Archeologico nazionale di Napoli e diventerà protagonista di una misteriosa avventura, che gli richiederà di risolvere una serie di enigmi e di conoscere celebri personaggi storici legati alla storia del Museo. Interagendo con i dispositivi vocali Amazon Echo sarà possibile, molto facilmente, anche compiere azioni apparentemente complesse, come muoversi tra le sale, osservare oggetti posti in alto o in basso, aprire porte, azionare meccanismi, raccogliere indizi e tanto altro ancora. Fuga al Museo offrirà un’esperienza immersiva, in cui la curata componente sonora ricreerà un’atmosfera ricca di fascino e di mistero. Il progetto è presentato da Fabio Viola (Mobile idea srl).

Plastico di Pompei: Pompei e il MANN, la nuova video installazione. Opera del videoartista Pietro Galifi della Bagliva, prodotta da IMAGO MUSE, sarà collocata nella sala del Plastico di Fiorelli (attualmente in fase di montaggio). Sei monitor di differenti dimensioni illustreranno in loop la corrispondenza tra il plastico ricostruttivo e la città antica di Pompei. Un’intricata rete di relazioni che si arricchisce degli oggetti rinvenuti e conservati nelle collezioni del Museo.

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Rielaborazione 3D del Toro Farnese conservato al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Ecco gli altri progetti presentati nel corso della giornata, divisi per tematiche. ARCHEOLOGIA IN 3D: Digitalizzazione, modellazione e ricostruzione 3D di reperti della sezione Egizia del MANN, presentato da Davide Maria Calandra (DMC S.R.L.). Digitalizzazione e realizzazione con tecnologia 3D in metallo e polimeri del Toro Farnese, presentato da Alessandro Manzo. Il risultato è, per la prima volta, una riproduzione assolutamente fedele dell’opera, che potrà essere osservata da prospettive diverse e, toccata senza rischi per l’originale.

napoli_mann_mannapp_locandinaLE APP. MANNapp, presentata da Gianluigi De Lucia di Artware, da due mesi è la app gratuita riservata ai visitatori del museo. “ArtWareCaronte” è scaricabile gratuitamente inquadrando un QR Code o attraverso app-store. I contenuti audiovisivi, anche inediti, sono nel segno dell’inclusività. Tra le novità anche la possibilità per i visitatori di interagire commentando in tempo reale. Ulteriore elemento di innovazione è rappresentato da Archimede, la Web App dedicata alla visualizzazione dei dati sui visitatori mediante modelli di Data Science e Machine Learning. APP extraMANN: l’app di mappatura collaborativa che promuove il protagonismo attivo delle persone nel racconto dei siti extraMANN e del patrimonio culturale della città di Napoli, illustrata da Ilaria Vitellio di Cityopensource coinvolge gli oltre 40 siti della rete Obvia-ExtraMANN.  

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Il direttore del Mann, Paolo Giulierini, gioca col videogioco “Father and son 2” (foto mario laporta / Kontrolab)

GAMING. Father and son 2 – Sequel di Father & Son, il primo videogame prodotto da un museo archeologico, è stato illustrato da Fabio Viola (Associazione culturale TUO Museo). Se nel primo episodio, l’utente era proiettato dall’Antico Egitto alla Napoli borbonica del Settecento, passando attraverso l’eruzione del Vesuvio vista da Pompei nel 79 d.C., nel secondo si può incontrare Cleopatra e Marco Antonio, in navigazione attraverso il Mediterraneo nel I secolo a.C. Arrivando in epoche più recenti, ci ritroviamo nel 1844 in compagnia di Charles Dickens durante la sua visita agli scavi di Ercolano e poi catapultati nella Napoli della Seconda guerra mondiale. Il videogame è stato recentemente segnalato con menzione speciale al Premio Gianluca Spina. Supervisore del progetto è il Prof. Ludovico Solima (Università della Campania L.Vanvitelli). “Project Ulisse – Le donne dell’Odissea come non sono mai state raccontate” è il titolo del videogioco i cui contenuti sono stati anticipati da Matilde Finarelli e Siro Toracchio di 20tab. Al centro della narrazione la storia di Ulisse e delle figure femminili che incontra nel suo percorso, cambiandolo per sempre. Un’avventura interattiva che farà riflettere sul ruolo della donna, in un contesto tanto antico quanto eccezionalmente attuale.

ACCESSIBILITÀ. I Capolavori del MANN – Raccontati dal Responsabile scientifico, prof. Alessandra Pagliano (università Federico II di Napoli, dipartimento di Architettura), sono circa 35 video dedicati alle principali collezioni del MANN. Attraverso la combinazione di grafica, animazione, suoni e racconto, forniscono accattivanti spiegazioni per varie tipologie di fruitori, articolate in quattro percorsi narrativi: SuperMANN, GigaMANN, UltraMANN e VirtualMANN. I contenuti sono stati elaborati tenendo conto delle necessità del pubblico con disturbo dello spettro autistico. GENS – Intrighi di famiglia è il nuovo format narrativo illustrato dalla prof. Alessandra Cirafici – (DADI Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli), fruibile nella App del Mann. La cifra innovativa della proposta è rappresentata sia dal linguaggio che dal ritmo narrativo adottato, assai prossimi alle strategie delle webseries.  

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Ricostruzione digitale della Quadriga di Ercolano nella sezione Campania romana al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

PRODOTTI DIGITALI PER ALLESTIMENTI PERMANENTI E MOSTRE. Campania Romana – Studio e video-ricostruzione della Quadriga di Ercolano. La proposta ricostruttiva digitale si fonda sull’integrazione di tutte le informazioni offerte dalla documentazione iconografica antica, dalle fonti storiche e d’archivio e dalle evidenze archeologiche. La sua verifica attraverso le tecniche del restauro digitale ha permesso di riconsegnare agli studiosi e al pubblico un monumento ancora lacunoso, ma ora sicuramente molto più leggibile e fruibile nei suoi aspetti tecnici, artistici, figurativi, storici. Sono intervenuti Stefania Pafumi (CNR-Istituto di Studi sul Mediterraneo, Napoli), Francesco Gabellone (CNR-Istituto Nanotec, Lecce), Fabiana Cerasa (Dottorato in Scienze per il Patrimonio e la Produzione Culturale, Università di Catania). Video ricostruttivo della decorazione pittorica dell’Anfiteatro di Pompei, realizzato per la mostra “Gladiatori” da Paolo Saracini – Altair Multimedia srl. “Progettazione, allestimento digitale e multimediale del Plastico del MANN” è il progetto illustrato da Mario Grimaldi.

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L’ipogeo dei Cristallini, com’è e com’era, nella sezione Napoli greco-romana al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Sezione Napoli greco-romana – Ipogeo dei Cristallini. Presentazione del rilievo architettonico con tecnologia laser-scanner dell’Ipogeo dei Cristallini di Federico Capriuoli (ACAS 3D) e illustrazione dello Studio ricostruttivo e VR Virtual reality App dell’Ipogeo dei Cristallini, con interventi di Raffaella Bosso (Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per il Comune di Napoli), Carlo Rescigno (università della Campania L. Vanvitelli – Scuola Superiore Meridionale), Francesco Gabellone. Lo studio ricostruttivo si inquadra nella più ampia finalità della conoscenza, valorizzazione e fruizione dei contesti delle necropoli magnogreca di Neapolis. L’obiettivo è quello di proporre forme di rappresentazione e metodi di comunicazione innovativi, che possano rivolgersi al grande pubblico, ma all’interno di un percorso rigoroso di ricerca. Il MANN dedicherà prossimamente un approfondimento sull’ipogeo dei Cristallini.

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BAIAExperience al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Sezione Mediterraneo antico – BAIAExperience. Viaggio virtuale nelle Terme sommerse di Baia. Con la tecnica della “fotografia VR” (Realtà Virtuale), è stato realizzato un video VR a 360° a partire da singole istantanee in qualità 4K collocate in punti selezionati lungo l’itinerario. La visita, della durata di circa venti minuti, si completa con un’audio descrizione in italiano e in inglese. Intervento di Nicolai Lombardo (associazione BAIAExperience).

La giornata si è chiusa con la proiezione dei video realizzati per importanti mostre, partendo da “Lucy. Sogno di un’evoluzione” e “Moebius. Alla ricerca del tempo,” realizzate in collaborazione con Comicon. Per la mostra Gladiatori sono stati illustrati il Totem Interattivo Multi-touch per la fruizione di modelli 3D (Davide Maria Calandra – DMC srl) e i Video ricostruttivi realizzati dal regista Aldo Zappalà (The Village doc&films), infine il progetto Slidedoor (Paolo Maria Chiarolanza – Intraluoghi) che ha messo in comunicazione l’atrio del MANN con il Colosseo. Contributo finale, le immagini del film “Agalma” di Doriana Monaco (voci di Sonia Bergamasco e Fabrizio Giufuni) che ha partecipato alla Mostra del Cinema di Venezia – Giornate degli Autori nel 2020 ed è ambasciatore nel mondo della ‘vita segreta del museo’: intervento della produttrice Antonella di Nocera – Parallelo 41.

Vetulonia. Apre al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” la mostra-evento “CORPO A CORPO. Dalla bellezza classica dei capolavori del Museo Archeologico Nazionale di Napoli alla classicità del Bello nell’opera di Mitoraj”. Qualche anticipazione

vetulonia_archeologico_mostra-corpo-a-corpo_inaugurazione_locandinaCi siamo. Dopo diversi annunci, è giunto il grande giorno dell’inaugurazione della mostra-evento “CORPO A CORPO. Dalla bellezza classica dei capolavori del Museo Archeologico Nazionale di Napoli alla classicità del Bello nell’opera di Mitoraj” al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia. “Ancora una volta avremo il privilegio di assistere a un incontro straordinario e unico”, annunciano il Comune di Castiglione della Pescaia e la direzione scientifica del museo civico: “pugili, atleti e gladiatori, capolavori di statuaria antica in bronzo e in marmo in prestito dal museo Archeologico di Napoli, dialogheranno con l’opera “Nudo” del più grande interprete contemporaneo e privilegiato erede della bellezza dell’arte classica, Igor Mitoraj”. Appuntamento sabato 17 giugno 2023, alle 18, in piazza Vetluna a Vetulonia per l’inaugurazione. Dopo i saluti istituzionali di Elena Nappi, sindaco del Comune di Castiglione della Pescaia, intervengono: Marialucia Giacco, MANN-museo Archeologico nazionale di Napoli; Jean-Paul Sabatié, presidente Fondazione Museo Igor Mitoraj; Luca Pizzi, direttore artistico Atelier Igor Mitoraj; Simona Rafanelli, direttrice scientifica MuVet. Coordina la conversazione: Clara Svanera, giornalista e scrittrice. A seguire: visita alla mostra con la direttrice e con le archeologhe dello staff del museo. Evento gratuito. La mostra rimarrà visitabile fino al 5 novembre 2023.

“Continuiamo la nostra collaborazione con il grande museo partenopeo”, anticipa il sindaco Elena Nappi che segue in prima persona le politiche culturali del Comune di Castiglione della Pescaia, “e lo facciamo nella ferma convinzione di dare vita ad una nuova manifestazione di caratura internazionale, il cui notevole spessore si traduca nei termini di un accrescimento della capacità di attrazione del nostro territorio, forse ancora maggiore di quella esercitata dall’esposizione 2022, già foriera al MuVet di un nuovo record di presenze. Simona Rafanelli, direttrice scientifica del Falchi, ha saputo ancora una volta avvicinare e far dialogare, all’interno dell’edificio che domina piazza Vatluna, antico e contemporaneo, proseguendo così nel percorso intrapreso con la mostra dello scorso anno teso a veicolare messaggi trasversali nel tempo e nello spazio. La Mostra evento che andremo a inaugurare – continua Nappi – ha l’obbiettivo di esaltare il valore universalmente positivo e “trasversale” dello sport, divenendo foriera di un messaggio forte, caricato dei valori positivi della bellezza, dell’armonia, della pace, trasmesso attraverso un tema peculiare come quello dello sport, capace di andare oltre i confini, personali, culturali e sociali e tradotto nei termini del movimento della figura umana, segnatamente maschile, nello spazio, sottolineando quel “ruolo socioculturale” che l’atletica da sempre ha ricoperto nell’educazione dei giovani e nella loro preparazione al mondo degli adulti”. E Simona Rafanelli entra nel merito: “Fulcro concettuale e insieme per così dire “materiale” della narrazione archeologico-artistica, il tema dell’esposizione 2023 è rappresentato in perfetto pendent, con quello dell’anno appena trascorso, dal connubio insuperato fra la bellezza e la classicità, capaci di dar vita e forma ad un binomio artistico cui il temperamento romantico di Johann Joachim Winckelman ha saputo conferire i caratteri di insuperato e di eterno. Protagonisti indiscussi del discorso artistico e narrativo sono il Corpo in movimento, nella sua declinazione “maschile”, tradotto nelle posture assunte dall’atleta durante la performance sportiva, e la bellezza dell’arte classica intesa quale emanazione e concretarsi di una perfetta e circolare composizione dei gesti nell’armonia delle forme”.

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Il Gladiatore farnese conservato nella Collezione Farnese al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

A esprimere la somma incarnazione plastica di questi concetti, sono chiamati ancora una volta in causa le eccellenze della scultura in bronzo e in marmo esposte presso la sede prestigiosa del museo Archeologico nazionale di Napoli, rappresentate da uno dei due “corridori” restituiti dalla Villa dei Papiri di Ercolano (che arriverà a Vetulonia in luglio), vere e proprie icone dell’arte italiana di ogni tempo ed ogni luogo, e da una selezione di copie romane in marmo, massimamente dalla Collezione Farnese, quali il cd. “gladiatore” e il pugile o “Palestrita” da Sorrento, atte a restituirci le fattezze di capolavori della classicità greca in bronzo, altrimenti perduti. Ad aprire il racconto espositivo della Mostra, esaltando il valore universalmente positivo e “trasversale” dello Sport, inteso, sin dalla sua origine nella culla greca delle Olimpiadi, quale simbolo e veicolo di messaggi nobili e sempiterni di pace e di unità fra i più diversi popoli e le più varie culture, l’effigie in bronzo del volto del Doriforo di Policleto, probabile unico calco romano dell’originale del grande Maestro greco che, proprio nella statua achillea del portatore di lancia, ha voluto e saputo esprimere, esaltandola nell’opera scultorea, quella perfetta armonia del corpo divenuta “canone” di eterna Bellezza, capace di elevare l’atleta vittorioso, allo statuto di eroe e quasi di divinità, così come era celebrato al termine delle gare olimpiche nei canti di vittoria del sommo poeta Pindaro.

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Il Pugile di Sorrento, scultura conservata al museo Archeologico nazionale di Napoli

Interprete maggiore e privilegiato erede della bellezza dell’arte classica, Igor Mitoraj rappresenta la proiezione nel Futuro e nell’oggi della riformulazione dell’espressione artistica in forma plastica del bello in sé e lo fa da Maestro, ricomponendo, nel misurato ed armonico equilibrio fisico e psichico traghettato dalle forme dell’arte classica, gli innumerevoli frammenti dell’essere umano dilaniato dalla vita e spezzato in spirito e materia. Con l’opera “Nudo”, già esposta nel contesto di unicità offerto dai Ruderi di Pompei, Mitoraj accoglie l’eredità classica rileggendola in chiave di Bellezza capace di riunire in unica forma armoniosa le due parti dell’Uomo in eterno conflitto fra la disunione della carne e l’unione dell’essenza immateriale. “Il processo di acquisizione e disseminazione della cultura che questa amministrazione vuole fortemente perseguire – conclude Nappi – intende attribuire alla frazione di Vetulonia la giusta priorità ed attenzione, nell’intento di rilanciare e sviluppare il ruolo e la dimensione di un borgo, capace di esercitare una fortissima attrazione sul vasto e sempre crescente pubblico di studiosi, studenti e appassionati d’archeologia e d’arte che rappresentano una categoria qualificata di pubblico nell’indotto turistico-culturale del territorio comunale castiglionese”.

Napoli. Per le Giornate europee dell’Archeologia quattro giorni di iniziative al museo Archeologico nazionale: Expert room, Mann in colours, Mann for Kinds, Dialoghi di archeologia. Prenotazione obbligatoria

napoli_mann_gea-2023_expert-room_locandinaCuriosi di scoprire cosa succederà all’interno delle sale chiuse e come lavorano gli esperti? Solo giovedì 15 giugno 2023 sarà possibile accedere alle sale chiuse del museo Archeologico nazionale di Napoli e partecipare a una breve visita guidata, alla scoperta delle tecniche diagnostiche e delle dinamiche della ricerca. Sarà il primo degli appuntamenti nell’ambito delle Giornate europee dell’Archeologia 2023 cui il Mann dedica quattro giorni: dall’archeologia partecipativa all’insegna della ricerca scientifica e della divulgazione al pubblico dei risultati. Giovedì 15 giugno 2023, dalle 16 alle 18 (le visite sono scaglionate ogni 20 minuti), la sala 78 degli Affreschi, al secondo piano del Museo, si trasforma in una Expert room aperta al pubblico: un poli-laboratorio diagnostico dedicato alla ricerca e digitalizzazione delle tracce di colore sulle sculture antiche, nell’ambito dei programmi di ricerca Mann in colours e Perceive. Prenotazione obbligatoria al link: https://www.eventbrite.it/e/653917162837.

napoli_mann_gea-2023_mann-in-colours_locandinaSapevi che in origine le sculture classiche, che oggi siamo abituati a conoscere e vedere completamente bianche, in realtà erano dipinte? Venerdì 16 dalle 15 alle 17 (due turni di un’ora ciascuno) e sabato 17 giugno 2023 dalle 10 alle 12 (due turni di un’ora ciascuno), sempre per le Giornate europee dell’Archeologia 2023, Mann in colours: visite guidate alla scoperta della policromia sulla statuaria romana. I partecipanti saranno accompagnati attraverso le sculture della Campania Romana, della Collezione Farnese e dei reperti in mostra dai depositi del Museo, “L’altro MANN”, per imparare a riconoscere i colori che si nascondono dietro il bianco del marmo. Prenotazione obbligatoria al link: https://www.eventbrite.it/e/653947132477.

napoli_mann_gea-2023_mannforkids_logoQuarto giorno, domenica 18 giugno 2023, alle 10.30, laboratorio MANNforKids: “Viaggiando a ritroso nel tempo fino alla Preistoria!”. Il laboratorio si svolge nella sezione Preistoria e Protostoria si rivolge a bambini dai 9 ai 13 anni. Ingresso gratuito per un genitore accompagnatore. Prenotazione obbligatoria presso i Servizi Educativi del Museo: 081/4422329 (lun-ven, 9.30-15.00) oppure man-na.comunicazione@cultura.gov.it. Sempre domenica 18 giugno 2023, alle 10.30, Dialoghi di archeologia: visita guidata gratuita in italiano a cura di CoopCulture. Un archeologo operatore didattico racconta tante curiosità su questo mestiere, dell’amore per la narrazione e la bellezza della conoscenza attiva e condivisa. prenotazione obbligatoria su: www.coopculture.it.

Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale apre la mostra “Per gli dei e per gli uomini. Musica e danza nell’antichità”. Oltre 160 opere: vasi in ceramica figurata e in argento decorato, avori e ossi lavorati, piccole statuette in terracotta e grandi statue in marmo, fino agli affreschi e a numerosi strumenti antichi in bronzo

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Lekythoi attiche con scene di danza, dalla necropoli di Lucifero di Locri Epizefiri, conservate al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto marrc)

A Piazza Paolo Orsi, location d’eccezione, al cospetto dei meravigliosi Bronzi di Riace, al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria l’inaugurazione della grande mostra “Per gli dei e per gli uomini. Musica e danza nell’antichità”, mercoledì 14 giugno 2023, alle 17, dà il via alla ricca programmazione estiva del MArRC, con esposizioni, eventi, concerti e tante altre occasioni per “ritrovarsi al Museo”. La mostra è stata curata dal direttore del museo Carmelo Malacrino con l’archeologa Patrizia Marra e Angela Bellia, ricercatrice dell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del CNR e studiosa di musica antica tra le più accreditate a livello internazionale. All’inaugurazione parteciperà il conservatorio “F. Cilea” di Reggio Calabria, diretto da Francesco Romano, con un Ensemble di musica d’insieme per strumenti ad arco della cattedra del prof. Giovanni Caridi, con brani di F.J. Haydn, J.S. Bach e K. Jenkins. Tra le Istituzioni, sono stati invitati a dare un saluto la vicepresidente della Regione Calabria, Giusy Princi; il sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace; il sindaco f.f. di Reggio Calabria, Paolo Brunetti; il segretario regionale del MIC e soprintendente ABAP RC-VV, Fabrizio Sudano; la direttrice dell’Istituto di Scienze del Patrimonio culturale del CNR, Costanza Miliani. “Sarà certamente la mostra più bella e articolata degli ultimi anni”, conclude Malacrino, “alla quale lavoriamo sin dal 2019. Ringrazio le amiche Angela Bellia e Patrizia Marra per questa collaborazione, che farà scoprire tanti aspetti suggestivi della musica e della danza nell’antichità. La mia gratitudine va anche ai direttori del museo Archeologico nazionale di Napoli e del museo Archeologico regionale “Paolo Orsi” di Siracusa per i numerosi prestiti di opere. Una fruttuosa sinergia, volta a valorizzare al meglio queste opere meravigliose”. “Questa esposizione”, sottolinea Bellia, “pone in evidenza la necessità di indagare sul soundscape storico alla riscoperta del tessuto sonoro nel quale vivevano le civiltà che ci hanno preceduti per aiutarci a comprendere come il suono sia presente nella vita e nell’ambiente naturale e come sia oggi più che mai necessario sollecitare una nuova sensibilità verso il suono e la musica come parte dell’ecosistema nel quale siamo immersi”.

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Il magnifico rilievo policromo con scena di danza proveniente dal cd. santuario di Griso-Laboccetta, a Reggio Calabria, conservato al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto marrc)

Nikos Xanthoulis

Il compositore greco Nikos Xanthoulis con la lira a sette corde

Oltre 160 opere in esposizione, provenienti non solo dalle collezioni del MArRC; vasi in ceramica figurata e in argento decorato, avori e ossi lavorati, piccole statuette in terracotta e grandi statue in marmo, fino agli affreschi e a numerosi strumenti antichi in bronzo giungono sulla sponda dello Stretto sia dal museo Archeologico nazionale di Napoli, diretto da Paolo Giulierini, sia dal museo Archeologico regionale “Paolo Orsi” di Siracusa, diretto da Carmelo Bennardo. “La mostra”, aggiunge Marra, “vuole sensibilizzare il pubblico più ampio al fascino dei suoni del mondo antico, conducendo i visitatori alla scoperta delle tante differenze nelle sonorità greche e romane, ma anche delle tante analogie che le accomunano al presente”. Al visitatore sarà offerta una incredibile selezione di reperti, che testimonia quanto la musica e la danza abbiano rivestito un ruolo fondamentale nella società antica, permeandola in ogni suo aspetto. Il tutto organizzato seguendo linee guida tematiche volte a favorire un graduale approfondimento del panorama sonoro nel mondo greco e romano. La sezione dedicata agli strumenti musicali permetterà al visitatore di familiarizzare con terminologia e forme – in alcuni casi decisamente “curiose” – degli oggetti sonori. Le testimonianze figurate giunte sino a noi, sui supporti più diversi, guideranno il pubblico attraverso la scoperta dei modi di ascoltare e produrre musica e danza nel corso dei diversi frangenti della vita, in ambito domestico, così come nelle occasioni conviviali, cultuali e di intrattenimento. Il percorso espositivo sarà reso ancora più emozionante dalle note della lyra nell’interpretazione dell’antico strumento a sette corde suonato da Nikos Xanthoulis, che riecheggeranno negli ambienti accompagnando due video appositamente predisposti per l’esposizione.

Esclusivo. A un mese dalla sua chiusura Valentino Nizzo presenta la mostra “FELICE BARNABEI. “CENTUM DEINDE CENTUM”. Alle radici dell’archeologia nazionale”, ripercorrendo la storia personale, scientifica e pubblica di Felice Barnabei, il fondatore del museo di Villa Giulia

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Locandina della mostra “Felice Barnabei. Centum deinde centum. Alle radici dell’archeologia nazionale” dal 22 marzo al 9 luglio 2023 al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia

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Il busto bronzeo di Barnabei restaurato grazie alle donazioni ricevute attraverso l’Art Bonus (foto etru)

Il Centenario della morte di Felice Barnabei (1922-2022) ha offerto al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia l’occasione per valorizzare, con diverse iniziative culturali (come il Barnabei Day: vedi Roma. Al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia è il Barbabei Day: un’intera giornata a ingresso eccezionalmente gratuito con un ricco programma di iniziative dedicate al suo fomdatore Felice Barnabei nel giorno del centenario della sua morte | archeologiavocidalpassato), le sue imprese e la sua figura di uomo politico e archeologo a cui si deve la fondazione nel 1889 del museo nazionale Romano e del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, nonché la promozione delle moderne leggi italiane di tutela del patrimonio culturale. Momento clou è la mostra “FELICE BARNABEI “CENTUM DEINDE CENTUM”. ALLE RADICI DELL’ARCHEOLOGIA NAZIONALE” dedicata al fondatore del museo di Villa Giulia, personalità di spicco nel panorama scientifico e politico italiano, che si può visitare fino al 9 luglio 2023 (vedi Roma. Al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia anteprima della mostra “Felice Barnabei ‘centum deinde centum’. Alle radici dell’archeologia nazionale” dedicata al fondatore del museo di Villa Giulia. E presentazione dei restauri del Tempio di Alatri che diventerà “La macchina del Tempio” | archeologiavocidalpassato).

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Allestimento della mostra “FELICE BARNABEI. “CENTUM DEINDE CENTUM” al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia (foto etru)

A un mese dalla chiusura dell’esposizione, curata Maria Paola Guidobaldi, Valentino Nizzo e Antonietta Simonelli, proprio Valentino Nizzo, direttore del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, con un intervento esclusivo per “archeologiavocidalpassato.com”, presenta la mostra “FELICE BARNABEI. “CENTUM DEINDE CENTUM”. Alle radici dell’archeologia nazionale”, ripercorrendo la storia personale, scientifica e pubblica di Felice Barnabei, il fondatore del museo di Villa Giulia.

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Un’immagine d’archivio di Felice Barnabei (foto etru)

Felice Barnabei. Centum deinde centum. Alle radici dell’archeologia nazionale”, inizia Nizzo, “è il titolo di una mostra che abbiamo coltivato da tempo. Avevamo cominciato a riflettere nel 2019 per i 130 anni dalla fondazione del museo su una mostra che raccontasse la storia di Villa Giulia. Poi la revoca dell’autonomia e il Covid, subito dopo, hanno fatto naufragare il progetto. Nel ’21 abbiamo fatto una piccola anticipazione di quello che adesso abbiamo raccontato e ora ci siamo arrivati (vedi Roma. A un anno dalle celebrazioni ufficiali per il centenario della morte di Felice Barnabei, fondatore del museo di Villa Giulia, apre la mostra “FELICE BARNABEI. Gocce di memorie private”, con parte dei disegni giovanili e della collezione archeologica dell’illustre archeologo donata al museo dai suoi discendenti. Ingresso col Green Pass | archeologiavocidalpassato). “Felice Barnabei. Centum deinde centum” scomoda Catullo perché Barnabei era un filologo, un epigrafista, un archeologo, uno dei primi a formarsi professionalmente attraverso un rigoroso percorso universitario. Era nato nel 1842 a Castelli, in Abruzzo. Aveva studiato a Teramo. Si era laureato alla Normale di Pisa. Quindi era arrivato a Napoli dove aveva iniziato come insegnante di liceo.

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Singolare caricatura di Felice Bernabei, realizzata in ceramica probabilmente di Castelli e a forma di salvadanaio (foto etru)

“La sua fortuna però arriva grazie all’incontro con Giuseppe Fiorelli, lo scavatore di Pompei, appassionato, all’apice del suo successo dopo alterne vicende: era direttore del museo Archeologico di Napoli. Contemporaneamente insegnava all’università e dirigeva gli scavi di Pompei. Ma aveva di fronte a sé una brillante carriera anche nelle strutture del ministero della Pubblica istruzione. Infatti venne chiamato a Roma poco dopo l’Unità d’Italia e la presa anche di Roma a fondare quella che sarebbe diventata – diciamo – la direzione generale per le Antichità e Belle arti. E lì volle con sé nel 1875 il giovane Felice Barnabei come suo segretario. Inizia quindi un percorso all’interno dell’amministrazione nel quale insieme a Fiorelli cerca di strutturare non solo il sistema di tutela e valorizzazione, che ancora così non si chiamava, cioè i musei per raccontare l’Antico e la tutela per cercare di preservarlo, ma anche le prime leggi. Ci vollero trent’anni però per raggiungere questo risultato. E furono gioie e dolori per Barnabei che nel frattempo diventa non solo il braccio destro di Fiorelli ma gli succede come direttore generale nel 1897.

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Villa Giulia vista da drone, sede del museo nazionale Etrusco, fondato da Felice Bernabei (foto etru)

“Nel frattempo è riuscito, nel 1889, a fondare il museo nazionale Romano con due nuclei: a Villa Giulia le antichità extraurbane, e alle Terme di Diocleziano le antichità urbane. In questi due luoghi cerca di raggiungere gli obiettivi cui ho accennato prima. Cioè strutturare la narrazione del nostro passato attraverso i frutti della ricerca archeologica (la Carta archeologica d’Italia era un progetto avveniristico che era iniziato nel 1881). Villa Giulia doveva recepirne i risultati e raccontarli a tutti gli italiani che in questo modo, attraverso questo museo, dovevano acquisire consapevolezza del loro passato in vista del sentirsi di più italiani dopo l’unità politica. Riesce in questo straordinario obiettivo, crea in Villa Giulia un modello museografico di una straordinaria innovazione.

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Il tempietto di Alatri realizzato nel 1891 nel giardino del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma (foto etru)

“Costruisce addirittura, insieme ad Adolfo Cozza, la riproduzione in scala 1:1 di un tempio etrusco-italico scavato ad Alatri pochi anni prima, e usa gli strumenti dell’archeologia sperimentale per creare quello che oggi chiamiamo un Open air Museum, mentre ne nascevano i primi nel Nord Europa, a Skansen, citati nei manuali. Insomma fa una piccola rivoluzione. Villa Giulia diventa un modello. Tutti vogliono le stesse cose che Barnabei riesce a far arrivare a Villa Giulia. In un contesto nel quale le leggi lo consentono di un depauperamento del patrimonio italiano, paradossalmente innescato dal luogo che doveva valorizzarlo e tutelarlo. E Barnabei si oppone. Si crea un’infinità di nemici, soprattutto internazionali. Esplode lo scandalo di Villa Giulia grazie al suo acerrimo rivale, il collega archeologo Wolfgang Helbig. E Barnabei è costretto a dimettersi. L’accusa? Che il suo museo non rispecchia le regole scientifiche, che i corredi sono rimescolati. Nulla di più falso. Qualche confusione c’è, è vero, ma è dovuta al problema di gestire tanti impegni. Barnabei lascia il museo di Villa Giulia, il suo Papa Giulio tanto amato, ma inizia una nuova avventura in politica.

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La biga etrusca di Monteleone di Spoleto trafugata dall’Italia 120 anni fa e ora esposta al Met di New York come Golden Chariot (foto etru)

“Barnabei viene eletto parlamentare nel collegio di Teramo, e lì attraverso una lenta azione, lavorando ai fianchi i vari ministri di turno e – insomma – i suoi colleghi dell’amministrazione, arriva a coronare il sogno di avere la prima legge di tutela nazionale nel 1902, a firma del ministro Nunzio Nasi. Non basta, purtroppo. Preziosi gioielli emigrano quello stesso anno: il tesoro di Boscoreale; ancora peggio la biga di Monteleone di Spoleto di cui avete sentito parlare. archeologiavocidalpassato ha dedicato molto spazio al film “L’anello di Grace” che è stato premiato all’archeofilm festival di Firenze (vedi Roma. Al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, nell’ambito della Festa etrusca, anteprima esclusiva del documentario “L’anello di Grace” che svela tutti i segreti (editi e inediti) del celeberrimo “Golden Chariot”, trafugato 120 anni fa e oggi al Met. Ecco il programma della due giorni “etrusca”: rievocazioni, incontri e tavole rotonde, visite guidate | archeologiavocidalpassato; Roma. In occasione dell’apertura serale del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, doppia proiezione a grande richiesta del film “L’anello di Grace” di Dario Prosperini sul trafugamento della Biga di Monteleone di Spoleto, trovata 120 anni fa, e oggi esposta al Met di New York nota come Golden Chariot | archeologiavocidalpassato; Firenze. Il film “L’anello di Grace” ha vinto il premio Firenze Archeofilm assegnato dal pubblico. Ecco tutti gli altri premi assegnati ai film presentati nell’edizione 2023 | archeologiavocidalpassato). Ebbene Barnabei l’anno seguente farà un’ulteriore legge, questa a sua firma, per impedire le esportazioni. Bisognerà però aspettare il 1909 l’opera di un suo protetto, Corrado Ricci, naturalmente non l’unico, insieme a Casati ed altri per avere la prima legge che sancisce, nel 1909 appunto, un principio importantissimo che il patrimonio archeologico, il patrimonio culturale è un bene di interesse collettivo e gli interessi privati devono soggiacere sempre all’interesse di tutti di avere una propria storia, conservarla, conoscerla, e trasmetterla.

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Alcuni bronzi della collezione archeologica di Felice Barnabei in mostra al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia (foto etru)

“Di tutto questo – si avvia alle conclusioni Nizzo – parliamo nella nostra mostra che è curata da Maria Paola Guidobaldi, da me e da Antonietta Simonelli, e che racchiude tanti oggetti mai visti prima, che sono stati donati o prestati eccezionalmente dagli eredi di Felice Barnabei al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia per cui vedrete tante sue cose personali, disegni giovanili, foto, taccuini, appunti, tutto quello che era stato in parte valorizzato da Filippo Del Pino e la figlia di Barnabei, Margherita Barnabei, in un poderoso volume del 1991 che è un punto di riferimento per chi vuole ricostruire la storia dell’archeologia alle sue radici.

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Il direttore Valentino Nizzo davanti al sarcofago degli Sposi con un gruppo di studenti in visita al museo nazionale etrusco di Villa Giulia a Roma (foto etru)

“E di questo parla la nostra mostra. Parla di un uomo, delle sue aspettative, dei suoi sogni, della sua vita, della sua fortuna, dei suoi insuccessi, ma non trascura il lato umano, quello familiare, di chi proveniva da una famiglia umile di ceramisti che avevano la loro bottega a Castelli e che è diventato uno dei più importanti uomini nel settore dei Beni culturali, come oggi li chiamiamo. Quindi vi invitiamo a vedere questa mostra fatta davvero con amore e in cui il materiale archeologico non è altro che quello del museo di Villa Giulia che è frutto molto dell’opera di Felice Barnabei a partire da quel sarcofago degli Sposi che lui riuscì a evitare facesse la fine del suo omologo oggi al Louvre, grazie a un’intuizione, grazie alla sua sensibilità per la ceramica – da artigiano anch’egli – che lo ha portato quindi a realizzare il tempio di Alatri e intuire l’importanza del sarcofago degli Sposi, e a fare l’archeologia come mai nessuno l’aveva fatta prima anche nelle sale di un museo, il museo nazionale Etrusco di Villa Giulia che vi aspetta fino al 9 luglio per raccontarvi la grande storia del nostro fondatore”.

 

Ponte del 2 giugno 2023. Fine settimana da record per i musei e parchi archeologici italiani. Sangiuliano: “Pompei e Colosseo si confermano grandi attrattori”. Ecco i siti archeologici più visitati

“Un fine settimana da record per i musei e parchi archeologici italiani”, dichiara il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, commentando i primi numeri pervenuti sugli ingressi nei musei e parchi archeologici statali dal 2 al 4 giugno. “Nei tre giorni appena trascorsi abbiamo avuto due giornate con ingresso gratuito: il 2 giugno, istituito per la prima volta in occasione della Festa della Repubblica, e il 4 giugno, la prima domenica del mese. Pompei e il Colosseo si confermano grandi attrattori di cittadini e turisti, ma la fame di cultura riguarda tutta la Nazione e sono orgoglioso delle donne e degli uomini del MiC che hanno reso possibile tutto questo, garantendo l’apertura dei nostri siti”. Ecco l’elenco dei siti archeologici più visitati: parco archeologico di Pompei – area archeologica di Pompei 65314; parco archeologico del Colosseo – Colosseo Anfiteatro Flavio 58500; Pantheon 58464; parco archeologico del Colosseo – Foro Romano e Palatino 24944; museo Egizio di Torino 14.196; musei Reali di Torino 12739; museo archeologico nazionale di Napoli 11056; parco archeologico di Paestum e Velia – Museo e area archeologica di Paestum 10913; Parco archeologico di Ercolano 9915; Villae – Villa Adriana 8733; Terme di Caracalla 7453; MArRC – museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria 6188; museo nazionale Romano – Terme di Diocleziano 5372.