Firenze. Per “I pomeriggi dell’Archeologico” al museo Archeologico nazionale la conferenza “Archeologia e acque termali: nuove scoperte a San Casciano dei Bagni e a Poggetti Vecchi” con Biancamaria Aranguren e Jacopo Tabolli

Per “Firenze e il suo Museo. I pomeriggi dell’Archeologico” martedì 17 dicembre 2024, alle 16, il museo Archeologico nazionale di Firenze ospita un pomeriggio di studi su “Archeologia e acque termali: nuove scoperte a San Casciano dei Bagni e a Poggetti Vecchi” in compagnia dei protagonisti delle più straordinarie scoperte archeologiche nei siti termali della Toscana. Intervengono Biancamaria Aranguren, su “Neanderthal e elefanti alle terme di Poggetti Vecchi (Grosseto)”, e Jacopo Tabolli, su “Acque termo-minerali e doni in bronzo. Il santuario etrusco-romano di San Casciano dei Bagni (Siena)”. Modera: Daniele F. Maras (direttore del MAF). Ingresso gratuito solo su prenotazione obbligatoria all’indirizzo: man-fi@cultura.gov.it
Firenze. Al museo Archeologico nazionale “Simboli della regalità e del potere nell’antico Egitto”, visite guidate all’Egizio riservate al pubblico con disabilità visive all’Egizio: terzo evento del ciclo “L’arte è il tempo dei sensi” per una scoperta multisensoriale dell’archeologia del Maf
Martedì 3 dicembre 2024, in occasione della Giornata Internazionale per le persone con disabilità, per il ciclo “L’arte è il tempo dei sensi” la scoperta multisensoriale dell’archeologia del Maf, il museo Archeologico nazionale di Firenze propone “Simboli della regalità e del potere nell’antico Egitto”, terzo incontro di una serie di appuntamenti all’insegna di una valorizzazione multisensoriale della fruizione museale e dell’Archeologia. Il principio ispiratore dell’iniziativa si distingue dalla generica proposta di accedere agli spazi museali con la possibilità – pur rara ed eccezionale – di poter toccare quanto più possibile opere e reperti dell’esposizione. L’offerta del Maf, invece, si compone di eventi culturalmente connotati dalla dignità di un tema archeologico fatto aderire, di volta in volta, alla variegata realtà della collezione del Museo, così ricca di risorse storico-artistiche da valorizzare. “L’ARTE È IL TEMPO DEI SENSI” è dunque il “brand” identificativo di una “classe” di eventi del Museo: giocando sull’ambivalenza semantica, ci ricorda i due principali connotati che vivificano la disciplina archeologica e, al contempo, suggerisce ai visitatori, disabili e non, il valore della fruizione d’arte e della memoria. In questo contesto, la ri-scoperta di una dimensione culturale, individuale e collettiva, viene affidata ai Sensi, recuperando l’originario valore etimologico di estetica (dal greco aisthesis, “percezione”). Il museo acquista così un ruolo ulteriormente nobilitato: non più “solo” uno splendido contenitore di opere d’arte e di memoria, ma anche una Istituzione formativa e un luogo d’incontro con persone ed opere, attivando e sostanziando, in tal modo, il gesto e l’abitudine di una scoperta condivisa. Il tutto avviene tramite l’esperienza inconsueta di esplorazione delle opere d’arte attraverso l’osservazione e la scoperta delle azioni e reazioni proprie e di altri spettatori in un contesto nel quale si possa generare, a sua volta, nuova arte e creazione. Per l’individuo questa scoperta può avvenire anche nella forma di un’intima conquista: un arricchimento e una crescita, a volte perfino inconsapevoli, in grado di produrre un miglioramento della qualità della propria vita.
L’appuntamento di martedì 3 dicembre 2024 al MAF ha dunque come tema “Simboli della regalità e del potere nell’antico Egitto”. A cura dei Servizi Educativi e Didattici Museali viene realizzata una visita guidata tattile, riservata al pubblico con disabilità visive, volta a “esplorare” alcune delle sculture lapidee originali esposte nella sezione ‘Museo Egizio’ del museo Archeologico nazionale di Firenze, che esemplificano, nei dettagli dell’iconografia rappresentata, i connotati del potere faraonico e di ruoli di prestigio. La visita guidata, per gruppi di max. 6-7 persone non vedenti o ipovedenti, con accompagnatori, ha durata di ca. 90 minuti e verrà svolta nei seguenti orari: 9.30 e 11.45; (con prenotazione obbligatoria da effettuarsi contattando l’UICI di Firenze al numero telefonico 055.580319). L’itinerario di visita si articolerà su due piani del Museo attraverso l’uso dell’ascensore. È possibile effettuare l’esplorazione tattile con le mani prive di protezioni. Guanti anallergici in nitrile, tuttavia, verranno in ogni caso resi disponibili per eventuali esigenze personali del pubblico in visita. Si rammenta, infine, che l’attuale normativa dispone l’ingresso gratuito ai monumenti, musei, gallerie, scavi di antichità… a beneficio dei disabili e di un loro familiare o altro accompagnatore che dimostri la propria appartenenza ai servizi di assistenza socio-sanitaria.
Firenze. Al museo Archeologico nazionale la conferenza “Poggetti Vecchi e Schöningen. Vivere tra gli elefanti migliaia di anni fa” con Jordi Serangeli (università di Tübingen) con visita guidata alle due sezioni della mostra “170.000 anni fa a Poggetti Vecchi. I Neanderthal e la sfida del clima”
Martedì 26 novembre 2024, alle 17.30, al museo Archeologico nazionale di Firenze, in via della Colonna 38, la conferenza “Poggetti Vecchi e Schöningen. Vivere tra gli elefanti migliaia di anni fa” con Jordi Serangeli (università di Tübingen) a corollario della mostra “170.000 anni fa a Poggetti Vecchi. I Neanderthal e la sfida del clima”, organizzata dall’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, che celebra così il suo 70° anniversario, in collaborazione con il Sistema Museale di Ateneo, università di Firenze e con il museo Archeologico nazionale di Firenze, in accordo con la direzione regionale Musei nazionali Toscana, e con il contributo di Regione Toscana e Fondazione CR Firenze.

La vita a Poggetti Vecchi 170mila anni fa: disegno (foto maf)
“Il sito di Poggetti Vecchi, datato a circa 170.000 anni, ed il complesso di siti di Schöningen, datati a circa 300.000 anni, sono come due finestre aperte in un passato lontanissimo. La preservazione del legno ha in entrambi quasi dell’incredibile. Lo studio di questi siti ci ha permesso di raccogliere dati sull’ambiente, il clima ed il modo di vivere dei nostri antenati. Questi dati, lungi dall’essere fine a se stessi, ci aiutano a capire meglio il nostro presente e ci permettono di riflettere su aspetti centrali ed attualissimi quali la perdita di biodiversità, il cambiamento climatico e l’evoluzione culturale”.

Locandina della mostra “170.000 anni fa a Poggetti Vecchi. I Neanderthal e la sfida del clima” al museo Archeologico nazionale di Firenze dal 24 ottobre 2024 al 12 gennaio 2025
In occasione della conferenza sarà possibile visitare gratuitamente con le curatrici le due sezioni della mostra “170.000 anni a Poggetti Vecchi. I Neanderthal e la sfida del clima”: il primo appuntamento è alle 16.15 al museo di Antropologia e Etnologia, via del Proconsolo 12, per poi proseguire al museo Archeologico nazionale. È necessaria la prenotazione a info@iipp.it specificando se si intende partecipare a entrambi gli eventi o solo alla conferenza. Posti limitati.
Conferenza on line di Daniele F. Maras, direttore MAF, su “Firme invisibili etrusche (recentemente scoperte) e altre iscrizioni nascoste” per “I Seminari di Mnamon – Incontri SAET 2024” della Scuola Normale Superiore di Pisa

Per “I Seminari di Mnamon – Incontri SAET 2024” (Antiche scritture del Mediterraneo Laboratorio di Storia, Archeologia, Epigrafia, Tradizione dell’antico) della Scuola Normale Superiore di Pisa, venerdì 8 novembre 2024, alle 16.30, Daniele F. Maras, direttore del museo Archeologico nazionale di Firenze, parlerà di “Firme invisibili etrusche e altre iscrizioni nascoste”. Il seminario si svolgerà esclusivamente online su MS TEAMS. Il direttore Maras presenta la scoperta recentissima di due firme “invisibili” di artista incise prima della cottura su terrecotte etrusche arcaiche, praticamente nascoste in piena vista nella decorazione di edifici sacri. La più antica è stata apposta sulla gamba di una delle figure divine sedute ad assemblea su una lastra a stampo ritrovata nel XVIII secolo nel santuario delle SS. Stimmate a Velletri: l’iscrizione è stata scoperta solo pochi anni fa, nonostante la terracotta, ben conservata, sia stata esposta per tre secoli alla vista di tutti. La seconda firma invece è incisa sopra la figura di un Sileno su una lastra dipinta da Cerveteri, ritrovata nel corso di uno scavo condotto dalla Soprintendenza nel 2018. Anche in questo caso l’iscrizione era sfuggita persino agli occhi dei restauratori, prima di essere finalmente riconosciuta. Con l’occasione si approfondiranno il significato e il funzionamento di queste iscrizioni “invisibili”, con alcuni insospettabili confronti nell’ambito dell’epigrafia greca e con l’aiuto di fonti letterarie, che svelano l’uso inatteso di metodi crittografici e steganografici nell’antichità.
Firenze. Al museo Archeologico nazionale apre la sezione “Una tecnologia sostenibile” della mostra “170.000 anni fa a Poggetti Vecchi. I Neanderthal e la sfida del clima”

Locandina della mostra “170.000 anni fa a Poggetti Vecchi. I Neanderthal e la sfida del clima” al museo Archeologico nazionale di Firenze dal 24 ottobre 2024 al 12 gennaio 2025
Mostra-evento per celebrare i “primi Toscani” e i 70 anni dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria a Firenze. Da giovedì 24 ottobre 2024 al 12 gennaio 2025 il museo Archeologico nazionale di Firenze ospita la sezione “Una tecnologia sostenibile” della mostra “170.000 anni fa a Poggetti Vecchi. I Neanderthal e la sfida del clima”, compresa nel costo del biglietto d’ingresso al museo. L’inaugurazione alle 18 al museo di Antropologia e Etnologia, che ospita l’altra sezione della mostra dal titolo “Ambiente e risorse”. La mostra è organizzata dall’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, che celebra così il suo 70° anniversario, in collaborazione con il Sistema Museale di Ateneo, università di Firenze e con il museo Archeologico nazionale di Firenze, in accordo con la direzione regionale Musei nazionali Toscana, e con il contributo di Regione Toscana e Fondazione CR Firenze.
L’esposizione, curata da Bianca Maria Aranguren, Silvia Florindi, Daniele Federico Maras, Daniela Puzio e Anna Revedin, è dedicata al sito preistorico di Poggetti Vecchi (Gr), che costituisce un laboratorio eccezionale per lo studio dei cambiamenti ambientali e per l’adattamento delle comunità umane in periodi di crisi climatica. Fra i reperti eccezionali restituiti dal sito si ricordano i resti ossei riferibili a un’intera famiglia di elefanti antichi e soprattutto un gruppo di straordinari reperti di legno appartenuti a un gruppo di Neanderthal, miracolosamente conservati per oltre 170.000 anni, grazie a condizioni ambientali stabili e in assenza di ossigeno, ed esposti per la prima volta al MAF in anteprima mondiale.
Firenze. Al museo Archeologico nazionale al via la ristrutturazione con chiusura parziale delle collezioni. Riapre il vecchio ingresso, e prestiti per mostre del territorio
“Il Museo si addormenta”. Con questo slogan il museo Archeologico nazionale di Firenze segnala l’apertura del cantiere che obbliga il ritorno al vecchio ingresso al museo da via della Colonna 38. Iniziano infatti in questi giorni i lavori di rinnovamento del Maf, che inevitabilmente comportano l’inaccessibilità di alcune sezioni. “Ma il Museo non chiuderà mai interamente al pubblico”, assicura il direttore Daniele Federico Maras che ha preso un impegno con i fiorentini e con i visitatori. “Anzi, per compensare la parziale chiusura, il calendario delle attività del Museo sarà più ricco e intenso, per offrire al nostro pubblico esposizioni temporanee, occasioni ed eventi culturali”.
La prima di queste iniziative è già in cantiere: infatti dal 24 ottobre 2024 una sala del secondo piano ospiterà la sezione “Una tecnologia sostenibile” della mostra “170.000 anni fa a Poggetti Vecchi. I Neanderthal e la sfida del clima”, organizzata in collaborazione con l’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria e con l’università di Firenze, nonché in accordo con la direzione regionale Musei nazionali Toscana. Per l’occasione saranno esposti in anteprima mondiale alcuni straordinari reperti di legno appartenuti a un gruppo di Neanderthal, mai esposti prima al pubblico a causa della loro fragilità. Sono il documento del primo utilizzo del fuoco come strumento per la lavorazione del legno: una tecnologia primordiale che colpì l’immaginazione umana fino a ritrovarsi nel mito e nei simboli di popolazioni assai più vicine a noi, come viene raccontato nel percorso espositivo.

Locandina della mostra “Il ritorno del condottiero. Principi etruschi nella Tomba del Duce di Vetulonia” al museo civico Archeologico di Vetulonia dall’11 agosto 2024 al 2 febbraio 2025
Inoltre, approfittando del disallestimento parziale delle collezioni, il Museo si apre al territorio, esponendo una parte degli oggetti nei musei vicini ai luoghi da cui provengono, come a Vetulonia con la mostra “Il ritorno del condottiero” e a Bibbona con la mostra “Bronzi etruschi”, e come accadrà a breve per la Chimera, che parteciperà alle celebrazioni vasariane ad Arezzo. Al suo ritorno, la celeberrima statua etrusca troverà ad attenderla la sua sala completamente rinnovata per dare il giusto posto d’onore al simbolo stesso del MAF, contrassegnata con il numero 1 nell’inventario generale delle collezioni.
Campagnano di Roma. Per GEP 2024 al museo Archeologico del Pellegrino presentazione del libro “Le vie cave in Etruria meridionale” (Antiqua Res Edizioni, 2024) curato da Francesca Ceci, Elena Foddai, Stefano Francocci e Stephan Steingräber
In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2024, con il tema “Patrimonio in cammino”, il museo Archeologico del Pellegrino di Campagnano di Roma presenta la prima opera interamente dedicata alle antiche vie scavate nel tufo della Tuscia. Domenica 29 settembre 2024, alle 17, al MAP, dopo gli interventi Alessio Nisi, sindaco di Campagnano di Roma; Vincenzo Girolami, sindaco di Castel Sant’Elia; e Gianfranco Piergentili, sindaco di Corchiano, presentazione del libro “Le vie cave in Etruria meridionale” (Antiqua Res Edizioni, 2024) curato da Francesca Ceci, Elena Foddai, Stefano Francocci e Stephan Steingräber. Daniele Federico Maras, direttore del museo Archeologico nazionale di Firenze, dialoga con gli autori. Modera Michele Damiani, museo Archeologico del Pellegrino. Il libro raccoglie contributi di studiosi sul paesaggio e la viabilità rupestre della Tuscia, ed è la pubblicazione degli atti del convegno internazionale tenutosi a Castel Sant’Elia e Corchiano nel 2022. L’evento si tiene al museo Archeologico del Pellegrino (MAP), il museo civico di Campagnano dedicato al tema del viaggio nell’antichità, in perfetta sintonia con il tema proposto dalle Giornate Europee del Patrimonio, promosse dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea, coordinate in Italia dal ministero della Cultura. I presenti potranno acquistare il volume a prezzo speciale fino a esaurimento copie o su prenotazione. L’evento sarà arricchito da una rievocazione storica della figura del Viaggiatore Etrusco, a cura di Suodales APS.
Roma. Al museo nazionale di Villa Giulia “Falerii Veteres e Vulci: vecchi scavi e nuove prospettive di ricerca”: pomeriggio in memoria di Giulio di Giorgio con la presentazione di due libri: “Falerii Veteres tra la tarda età arcaica e l’età ellenistica alla luce delle testimonianze funerarie: la necropoli della Penna (Sidera, 3)” di Manuela Bonadies, e “Gli scavi Ferraguti-Mengarelli (1929-1931) nella necropoli settentrionale di Vulci. 1. L’area sacra di Carraccio dell’Osteria (Quaderni vulcenti, 3)” di Alessandro Conti
“Falerii Veteres e Vulci: vecchi scavi e nuove prospettive di ricerca”: venerdì 27 settembre 2024, alle 17.30, al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia ospita un pomeriggio in memoria di Giulio di Giorgio con la presentazione dei libri: Manuela Bonadies, “Falerii Veteres tra la tarda età arcaica e l’età ellenistica alla luce delle testimonianze funerarie: la necropoli della Penna (Sidera, 3)”, Roma, Edizioni Quasar 2023; e Alessandro Conti, “Gli scavi Ferraguti-Mengarelli (1929-1931) nella necropoli settentrionale di Vulci. 1. L’area sacra di Carraccio dell’Osteria (Quaderni vulcenti, 3)”, Acquapendente, Ed. AntiquaRes 2024. Ingresso gratuito in sala Fortuna. Info e prenotazioni all’indirizzo mail mn-etru.comunicazione@cultura.gov.it. Introducono Luana Toniolo, direttrice museo nazionale Etrusco di Villa Giulia; Rossella Zaccagnini, funzionaria archeologa soprintendenza ABAP provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale. Dialogano con gli autori Simona Carosi, funzionaria archeologa soprintendenza ABAP provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale; Daniele F. Maras, direttore museo Archeologico nazionale di Firenze. Interviene Massimo Osanna, direttore generale Musei del MiC. Seguirà visita guidata alle sezioni di Vulci e Falerii.

Copertina del libro “Falerii Veteres tra la tarda età arcaica e l’età ellenistica alla luce delle testimonianze funerarie: la necropoli della Penna”
Falerii Veteres tra la tarda età arcaica e l’età ellenistica alla luce delle testimonianze funerarie: la necropoli della Penna. Se si escludono brevi commenti ai corredi funerari all’interno di alcuni importanti corpora, e accenni ad alcuni materiali esposti nelle sale del museo Archeologico dell’Agro Falisco e di Villa Giulia, i numerosi contesti provenienti dalle necropoli di Civita Castellana risultano privi di un’edizione sistematica e sono conosciuti, nel loro insieme, solo per l’edizione postuma della documentazione prodotta per l’edizione della Carta Archeologica, confluita nella Serie II della Forma Italiae edita del 1981. L’ingente materiale archeologico, attinente alla fase cronologica in esame, ha imposto la selezione di un primo campione di indagine costituito dai contesti funerari della necropoli della Penna, posta a sud-ovest del pianoro principale, integralmente presentati e commentati in questa sede. Per avere un quadro più omogeneo del record archeologico funerario della città, sono stati censiti e quantificati la maggior parte dei materiali provenienti dai restanti sepolcreti, aggiungendo al computo anche i materiali non acquisiti dallo Stato di cui si ha nota negli elenchi redatti contestualmente allo scavo dalla Guardia delle Antichità Giuseppe Magliulo. Sono noti, infatti, i limiti del record archeologico di Falerii, lontano dal costituire un campione di indagine ideale a causa dell’utilizzo prolungato delle camere funerarie nell’arco di più generazioni, delle numerose manomissioni avvenute fin dall’antico e dalle parziali acquisizioni del materiale archeologico effettuate contestualmente alle indagini. Il tentativo di “ricostruzione” dei contesti e della realtà funeraria di Falerii, proposto in questa sede, si avvale di un’importante base metodologica formalizzata da Giovanni Ligabue per l’edizione integrale della più antica necropoli di Montarano e di un’ampia e solida rassegna bibliografica, sia archeologica sia archivistica, che ha conosciuto negli ultimi anni un significativo incremento.

Copertina del libro “Gli scavi Ferraguti-Mengarelli nella necropoli settentrionale di Vulci (1929-1931). Vol. 1: L’ area sacra di Carraccio dell’Osteria”
Gli scavi Ferraguti-Mengarelli nella necropoli settentrionale di Vulci (1929-1931). Vol. 1: L’ area sacra di Carraccio dell’Osteria. Con questo volume si avvia, a distanza di oltre novant’anni, l’edizione sistematica delle ricerche condotte tra il 1929 e il 1931, nell’immediato suburbio settentrionale dell’antica città di Vulci, da Ugo Ferraguti, regio ispettore onorario e finanziatore degli scavi, sotto il controllo e la supervisione di Raniero Mengarelli, funzionario (diremmo oggi) dell’allora soprintendenza agli Scavi di Roma e Provincia, competente per territorio: una campagna di indagini che, nonostante i risultati notevoli – numerosi complessi funerari databili dall’età orientalizzante a quella ellenistica e i resti di un’area sacra –, non era mai giunta, per diverse ragioni, ad una compiuta edizione. Dopo un primo capitolo dedicato alla presentazione delle attività svolte a Vulci dai due protagonisti, vengono illustrate le complesse vicende che hanno determinato la mancata pubblicazione delle indagini e riassunti i punti salienti del lavoro di revisione che, in parte ancora in atto per ciò che concerne i complessi funerari, ha consentito di riordinare l’intera documentazione prodotta ai tempi degli scavi o negli anni immediatamente successivi; nel terzo capitolo viene affrontata la presentazione di uno dei contesti indagati dal “mecenate” e dall’“ingegnere”: l’area sacra di Carraccio dell’Osteria, già oggetto di fondamentali considerazioni da parte di Francesco Buranelli nel volume del 1994 dedicato alla presentazione delle fotografie del “Fondo Ferraguti”. Seguono alcune osservazioni conclusive che si spera possano costituire la base per ulteriori, auspicabili ricerche e approfondimenti.
Anche quest’anno il museo Archeologico nazionale di Firenze partecipa all’Eredità delle Donne-OFF, con tre visite guidate del direttore, etruscologo, e delle curatrici della sezione etrusca nei giorni 22-23 novembre 2024. “Indipendenti e bellissime: le donne etrusche tra letteratura antica e iconografia”, è questo il percorso che il museo propone, rivolto a tutte le tipologie di pubblici che vogliano approfondire il ruolo effettivo della donna etrusca all’interno della società, attraverso le controverse letture degli autori antichi e le incontrovertibili testimonianze dei sarcofagi e delle decorazioni dei vasi etruschi. L’intento è quello di offrire spunti di riflessione sulla condizione della donna etrusca, attraverso l’esplorazione delle opere principali del museo e il confronto con le immagini delle donne greche del tempo. Le visite sono comprese nel costo del biglietto di ingresso al museo e non necessitano di prenotazione. Info:
Per le Giornate europee del patrimonio 2024 sabato 28 settembre 2024 apertura straordinaria del museo Archeologico nazionale di Firenze dalle 15 alle 22; ultimo ingresso ore 21.15. Il giardino monumentale aprirà al pubblico solo su prenotazione con la visita guidata Il giardino del MAF: un viaggio tra Firenze e l’Etruria a cura di Claudia Noferi e dei Servizi Educativi, per tutti alle 15.15, e per piccoli esploratori e famiglie alle 17. Dalle 15 alle 19 si effettua regolare bigliettazione, con riduzioni e gratuità previste per i musei statali; dalle 19 in poi il biglietto sarà al costo simbolico di 1 euro. Per le prenotazioni delle visite al giardino scrivere a
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