Adria (Ro). Seconda giornata di Adrikà, rassegna internazionale del cinema archeologico “Adria e Delta del Po”: mattino con “Etruscreen: festival per le scuole” e danza in centro; pomeriggio con l’archeologia sperimentale e due film (“The Custodian” e “In carne e in Bronzo”), serata con “La chimera” fuori concorso
Seconda giornata, sabato 13 settembre, di Adrikà, rassegna internazionale del cinema archeologico “Adria e Delta del Po” (12-13-14 settembre 2025), promossa dal Circolo del cinema “Carlo Mazzacurati” di Adria con il museo Archeologico nazionale di Adria (Ro) e la consulenza del Festival della comunicazione e del cinema archeologico di Licodia Eubea (Ct) e Archeovisiva. La mattinata, dalle 9 alle 11.30, al museo Archeologico nazionale di Adria (Ro), è dedicata alle scuole con “Etruscreen: festival per le scuole”. Proiezioni dei film “In the beginning” di Shaun Clark (Regno Unito 2021, 11’); “Man creates man” di Yiotis Vrantzas (Grecia 2020, 7’); “Aquiles en la isla de Skyros” di Josè Luis Gomez Merino (Spagna 2004, 6’); “The Kiss” di Ali Zare Ghanatnowi (Francia 2022, 8’). Segue, per INCONTRI CON L’ANTICO, “Il cinema come strumento di valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici”. Interviene Giulia Lavarone, ricercatrice DBC università di Padova. Quindi con SCUOLA ATTIVA i protagonisti saranno gli studenti del liceo classico “Bocchi Galilei” e dell’IPSEOA “Giuseppe Cipriani”: i primi presenteranno il video, da loro prodotto, con il bando PNRR; i secondi con DAL MUSEO ALLA TAVOLA, presenteranno il percorso formativo sui piatti della cucina etrusca.
E mentre al museo Archeologico nazionale l’archeologia incontra le scuole, il centro storico di Adria si anima, dalle 9.30 alle 11.30, con ARCHEOLOGIA A PASSO DI DANZA: Rievocazioni storiche itineranti del Gruppo di Danza Antica di Villadose. Partenza da piazza Garibaldi lungo corso Vittorio Emanuele II e a seguire visite guidate a tema alle sale espositive del Museo.
Il pomeriggio al museo Archeologico nazionale di Adria apre alle 15 con ARCHEOLOGIA ATTIVA: La lavorazione del vetro nel mondo antico, attività dimostrative di archeologia sperimentale pensate per le famiglie, a cura di “Officina Temporis”.
Alle 17, apre le proiezioni cinematografiche il film “The Custodian” di Mehmet Fatih Guden (Turchia 2021, 33’). Perché non possiamo essere tutti come Mehmet Coban? Dopo il genocidio armeno del 1915, a distanza di oltre un secolo, i tanti monasteri e le strutture ecclesiastiche lasciate dal popolo armeno in Anatolia sono ancora oggetto di saccheggio e distruzione. Questo documentario racconta la storia di Mehmet Coban, imam della moschea del villaggio, e della sua scelta di proteggere l’antico monastero armeno di Varakavank, nel villaggio di Bakraçlı della città di Van, nel Kurdistan turco. Lo fa da quarant’anni, seguendo l’esempio del padre.
Segue il film “In carne e bronzo. Il santuario di San Casciano dei Bagni” di Eugenio Farioli Vecchioli, Brigida Gullo (Italia 2024, 56’). Il documentario racconta l’ultima campagna di scavo presso il sito archeologico del Bagno Grande a San Casciano dei Bagni (Si), terminata a ottobre 2024, che ha rivelato scoperte eccezionali: non solo oggetti in bronzo, tra cui una bellissima statua di bambino, che nasconde il suo segreto in una manina, un busto tagliato a metà con una posa regale, un serpente alato, il demone della vasca sacra e tante monete, ma anche preziosissimi materiali organici perfettamente conservati tra cui centinaia di uova deposte nell’acqua e ritrovate nel fango, alcune intatte, segno tangibile di un dono che forse allude anch’esso alle capacità generatrici della vasca sacra. Quindi per INCONTRI CON L’ANTICO, alle 18.30, “Fragranze d’Etruria”. Interviene Roberto Macellari, già conservatore delle collezioni archeologiche dei Musei Civici di Reggio Emilia. Il pomeriggio si chiude alla Fondazione Franceschetti e Di Cola, alle 19.45, con Apericena a cura dell’IPSEOA “Giuseppe Cipriani” di Adria. Prenotazione obbligatoria.
La seconda giornata di Adrikà si chiude all’Auditorium Pertini, alle 21, con il film fuori concorso “La chimera” di Alice Rohrwacher (Italia 2023, 134’). Nella Toscana anni ’80, il film racconta la storia di un archeologo britannico, Arthur, che viene coinvolto nel mercato nero di reperti storici preziosi, rubati dalle tombe etrusche durante scavi notturni e rischiosi. Dopo essere tornato da una cittadina sul mar Tirreno, Arthur si riunisce con la sua sciagurata banda di tombaroli, alla quale offre la sua dote: sentire il vuoto. Arthur, infatti, è in grado di percepire il vuoto della terra, là nelle profondità del suolo, dove vi sono nascoste le vestigia di un mondo passato e dimenticato. Quel vuoto è identico a quello l’uomo percepisce nel suo animo, quando ricorda il suo amore perduto, Beniamina, il cui ricordo lo guida e tormenta. In questo viaggio sospeso tra vivi e morti, tra feste, solitudini e incontri effimeri, la chimera inseguita con tanta fatica e di ardua cattura diventa un sogno agognato e difficile da raggiungere, come un guadagno facile, una vendetta sociale o la ricerca di un amore ideale.
Loreo (Ro). Aspettando Adrikà, rassegna internazionale del cinema archeologico, al teatro sociale il film “Askos, il canto della sirena” e “Incontro con l’antico. Una singolare vicenda nel cuore della Magna Grecia” con Simonetta Bonomi
A Loreo aspettando la prima edizione Adrikà, rassegna internazionale del cinema archeologico “Adria e Delta del Po” (12-13-14 settembre 2025), promossa dal Circolo del cinema “Carlo Mazzacurati” di Adria con il museo Archeologico nazionale di Adria (Ro) e la consulenza del Festival della comunicazione e del cinema archeologico di Licodia Eubea (Ct) e Archeovisiva. Giovedì 11 settembre 2025, al Teatro sociale di Loreo (Ro), alle 21, proiezione del film “Askòs, il canto della Sirena”, seguita alle 22, dall’incontro con l’archeologa Simonetta Bonomi, già soprintendente Archeologia del Veneto, della Calabria e del Friuli Venezia Giulia.
Apre la serata, alle 21, fuori concorso il film “Askòs, il canto della Sirena” di Antonio Martino (Italia 2023, 62’). Nel 1983 in un bosco fuori la città di Crotone, un contadino, trova per caso una tomba antica e tra i tanti reperti rinvenuti trova anche un oggetto a forma di uccello, poi volgarmente definito dal contadino la “Papera”. Molto presto scopre che l’oggetto potrebbe avere un valore economico, cosi lo rivende ad un ricettatore di Bari per 10 milioni di lire e una mucca. Subito dopo viene portato in Svizzera e acquistato da un gruppo di multinazionali del farmaco per 400 milioni di lire. Successivamente, attraverso altri passaggi, l’oggetto viene acquistato dal Getty Museum di Malibù per 2 miliardi di lire. La “Papera” in realtà è un Askòs, un reperto funerario magno-greco risalente al IV-V secolo A.C. Rappresenta una sirena (arpia) e costituisce uno dei rari oggetti che possono essere legati direttamente alla dottrina di Pitagora, che fondò la scuola di sapere proprio a Crotone. I segreti della civiltà magno greca, relativi alla storia di Crotone, restano ancora un mistero. Nonostante sia un’area di altissimo interesse archeologico i siti di interesse vengono abbandonati a se stessi. Gli anni Ottanta, periodo in cui la sirena fu rinvenuta clandestinamente, erano gli anni della piena industrializzazione del territorio crotonese. La cultura del denaro, del progresso e del materialismo sfrenato, che stava cambiando radicalmente il territorio crotonese negli ultimi 70 anni, non considerò l’archeologia una cosa importante, la quale venne ignorata oppure distrutta per favorire la costruzione di strade e di infrastrutture. Questo favorì la nascita di bande di tombaroli, che in contatto con ricettatori internazionali, iniziarono il traffico di reperti archeologici. Quattro personaggi raccontano la storia dal loro punto di vista, offrendo una visione diversificata del problema dell’archeologia e dell’importanza di proteggere il patrimonio ancora nascosto nel sottosuolo, costantemente minacciato da scavi illegali e commercio clandestino.
Segue, alle 22, “Incontro con l’antico. Una singolare vicenda nel cuore della Magna Grecia”: interviene Simonetta Bonomi, direttrice del museo Archeologico nazionale di Adria dal 2009 al 2015, con una solida carriera nelle ricerche di archeologia greca e romana e direttrice del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria. Ha condotto progetti di valorizzazione, partecipato a importanti studi (come quelli su Frattesina e vetri antichi) e coordinato scavi nel Friuli-Venezia Giulia. Al Teatro del Centro Sociale di Loreo, Simonetta Bonomi parlerà della sua esperienza come soprintendente per i Beni archeologici della Calabria. Ingresso gratuito.
Adria (Ro). Presentata la prima edizione di Adrikà, rassegna internazionale di cinema archeologico “Adria e Delta del Po”, nata da un’idea del Circolo del Cinema “Carlo Mazzacurati” di Adria, accolta dal museo Archeologico nazionale e realizzata dalla direzione artistica del festival della comunicazione e del cinema archeologico di Licodia Eubea (Ct). Ecco il ricco programma della tre giorni con anteprime a Loreo e Porto Tolle
“Raccontare l’archeologia come esperienza viva, capace di collegare mondi molto diversi tra loro. Dalle rotte commerciali dell’antica Roma alle leggende sommerse, fino alle storie custodite dai narratori orali, il nostro intento è stato scegliere film che unissero rigore scientifico e sguardo autoriale”: così Lorenzo Daniele, regista e produttore di documentari, direttore artistico con Alessandra Cilio, archeologa prestata alla scrittura e alla sceneggiatura, ha introdotto in video conferenza da Licodia Eubea (Ct) la presentazione – martedì 2 settembre 2’025 – della prima edizione di Adrikà, rassegna internazionale di cinema archeologico “Adria e Delta del Po”, nata da un’idea del Circolo del Cinema “Carlo Mazzacurati” di Adria (Ro) e della sua presidentessa, Emanuela Finesso. “Un’idea sposata subito dal mio direttivo”, ha sottolineato Finesso, “per proporre un evento non per gli addetti ai lavori ma per chi vuole accrescere la propria cultura; non solo per chi è appassionato di archeologia ma di cinema tutto, fortemente curioso di vedere un nuovo modo di raccontare l’antico che è quello appunto attraverso le immagini. Una rassegna – ha continuato Finesso – per le famiglie che avranno un loro spazio dedicato, per i giovani con una intera mattinata dedicata alle scuole: perché vogliamo che sia una festa per tutti”. Location d’eccezione, la cittadina di Adria col suo bel museo Archeologico nazionale, diretto da Alberta Facchi, ad ospitare la kermesse cinematografica, assieme ai centri del Delta del Po di Loreo (5 settembre) e Porto Tolle (11 settembre), dove si svolgeranno due serate pre-festivaliere. “Ho sposato subito l’idea di portare ad Adria una rassegna internazionale, anzi un festival internazionale di cinema archeologico”, ha confermato Facchi. “Ed è nata una felicissima collaborazione perché l’archeologia – come dice l’archeologa Sandra Bedetti – stimola l’immaginario. L’archeologia crea storie narrazioni e il cinema è un modo per raccontarle: un bellissimo connubio”.

Lorenzo Daniele e Alessandra Cilio direttori artistici del Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico di Licodia Eubea (Ct) (foto graziano tavan)
La direzione artistica della manifestazione – come si diceva – è stata affidata a Lorenzo Daniele e Alessandra Cilio, già organizzatori del Festival della Comunicazione e del Cinema Archeologico di Licodia Eubea (CT), quest’anno alla sua XV edizione; del Rhegion International Film Festival di Reggio Calabria; e da due anni curatori della rassegna cinematografica del Sardinia Archeo Festival che si svolge ad agosto nel suggestivo complesso nuragico di S’Arcu e is Forros, presso Villagrande Strisaili (NU). “Il pubblico – anticipa Lorenzo Daniele – non troverà i documentari televisivi a cui siamo abituati, ma opere d’autore che restituiscono l’archeologia in tutta la sua dimensione affascinante e coinvolgente”.
I film sono il cuore pulsante della manifestazione, in gara per il premio del pubblico “Città di Adria”. “Si tratta di quattordici opere cinematografiche italiane e straniere”, spiega Alessandra Cilio, “caratterizzate tutte da un taglio squisitamente autoriale: docufilm, cortometraggi e film di finzione che, con grande personalità, trasformano il patrimonio culturale in una narrazione capace di emozionare lo spettatore e ricondurlo, attraverso un gioco di rimandi e allusioni, a tematiche profondamente attuali. Ancora una volta il cinema si rivela specchio del nostro tempo e mezzo privilegiato per leggere i dibattiti, le speranze, le tensioni che animano la nostra società.”.
Lorenzo Daniele entra nel merito del programma: “Non posso citarli tutti, ma vorrei ricordarne alcuni che rappresentano bene lo spirito di questa rassegna. Semidei, di Fabio Mollo e Alessandra Cataleta, ci riporta al 1972, quando i Bronzi di Riace emersero dopo duemila anni di silenzio: un film che intreccia immagini d’archivio e testimonianze per farci riflettere non solo sul passato ritrovato, ma anche sul futuro che vogliamo costruire attraverso la memoria. Cùntami, di Giovanna Taviani, figlia di Vittorio, è invece un viaggio in Sicilia alla ricerca dei cantastorie, dei pupari, degli operatori della memoria: un film che racconta quanto le storie siano ancora oggi radici vive e strumenti per leggere il presente. Avremo poi I Leoni di Lissa di Nicolò Bongiorno, che ci porta nelle acque dell’Adriatico alla scoperta di un relitto legato alla celebre battaglia navale del 1866. E ancora cortometraggi dal Regno Unito, dalla Grecia, dalla Spagna, dalla Francia e dalla Turchia, come The Custodian di Mehmet Fatih Guden, che solleva il tema attualissimo dei beni culturali minacciati dalle guerre. Questi film, pur nella loro diversità – conclude -, hanno una caratteristica comune: parlano a tutti. Sono adatti a un pubblico di giovani e meno giovani, a chi è un addetto ai lavori, ma anche a chi si avvicina per la prima volta all’archeologia. Perché il cinema, in fondo, è un linguaggio universale che ci unisce”.
Ma non solo film. “Il programma della prima edizione di Adrikà – interviene Alessandra Cilio – è stato elaborato con l’intento di offrire ad un pubblico quanto mai vario una molteplicità di esperienze: incontri con professionisti del patrimonio culturale e della sua comunicazione; momenti di convivialità attraverso gli apericena dell’IPSEOA “Giuseppe Cipriani” di Adria, di scoperta e di spettacolo, con la performance teatrale di Antonino Varvarà, le rievocazioni storiche del Gruppo di Danza Antica e i laboratori di Officina Temporis. Non mancheranno le visite guidate all’interno delle sale espositive del museo Archeologico nazionale di Adria e agli scavi archeologici dell’area di San Basilio Ariano nel Polesine. L’Antico e il Contemporaneo si osservano, all’interno di questa prima edizione di Adrikà, si incontrano e si raccontano a vicenda. E il risultato è tale che, come ha detto qualcuno, si può giocare qualche secondo a chiudere gli occhi, immaginare che il passato è ieri, e che gli Antichi non sono morti da secoli. Si sono solo allontanati un momento”.
Adria (Ro). Al museo Archeologico nazionale visita accompagnata “Alla scoperta di Adria”
Visite accompagnate al museo Archeologico nazionale di Adria (Ro). Sabato 16 agosto 2025, alle 15 e alle 17, visita accompagnata “Alla scoperta di Adria”. Il terzo sabato di ogni mese, il personale del museo Archeologico nazionale di Adria offre ai visitatori la visita accompagnata alle sale. Attività compresa nel costo dell’ingresso, gratuito per gli abbonati. Info e prenotazioni: 0426 21612 o drm-ven.museoadria@cultura.gov.it.
Adria (Ro). Esattamente tra un mese la prima edizione di Adrika – Adria e Delta, la rassegna internazionale del cinema archeologico, promossa dal Circolo del cinema “Carlo Mazzacurati” di Adria con il museo Archeologico nazionale di Adria (Ro) e la consulenza del Festival della comunicazione e del cinema archeologico di Licodia Eubea (Ct) e Archeovisiva

Verso Adrikà 2025: un incontro operativo al Man di Adria: di spalle Alessandra Cilio, archeologa del festival di Licodia, tra Emanuela Finesso, presidente del Mazzacurati, e Lorenzo Daniele, regista di Archeovisiva. Di fronte Alberta Facchi, direttrice del Man Adria (foto drm-veneto)
Un mese. Manca ormai solo un mese per la prima edizione di Adrikà – Adria e Delta, la rassegna internazionale del cinema archeologico (12-13-14 settembre 2025), promossa dal Circolo del cinema “Carlo Mazzacurati” di Adria con il museo Archeologico nazionale di Adria (Ro) e la consulenza del Festival della comunicazione e del cinema archeologico di Licodia Eubea (Ct) e Archeovisiva: l’obiettivo è quello di divulgare l’archeologia attraverso proiezioni, incontri e molto altro. La Rassegna propone tredici proiezioni tra film, documentari e cortometraggi d’animazione selezionati a livello internazionale, capaci di raccontare l’archeologia con sguardo autoriale e spirito divulgativo. Dalle grandi scoperte alle piccole storie dimenticate, ogni opera offre un viaggio nel tempo, tra testimonianze materiali e ricostruzioni visive, rendendo il passato accessibile, emozionante e vivo per ogni tipo di pubblico. Un viaggio che esplora l’Italia e abbraccia l’Europa, dalla Gran Bretagna alla Croazia, alla Grecia e alla Turchia, spingendosi fino all’Iran. Tra le proposte anche film d’autore come Cuntami di Giovanna Taviani, La chimera di Alice Rohrwacher e Semidei di Fabio Mollo e Alessandra Cataleta, che esplorano l’eredità del mito, il rapporto tra passato e presente e la potenza evocativa delle immagini nella riscoperta delle radici culturali.
La rassegna Adrika – Adria Delta era stata annunciata per maggio 2025 dalla direttrice del museo Archeologico nazionale di Adria, Alberta Facchi, il 1° febbraio 2025, a Rovigo, in occasione dell’incontro “Archeologia in Polesine. Progetti in corso, novità, prospettive” promosso dalla Fondazione Cariparo: “L’idea è nata dal circolo del cinema “Carlo Mazzacurati” di Adria che ha proposto al museo Archeologico nazionale questa bellissima iniziativa, che a me fa piacere perché una volta tanto è veramente la città che chiede archeologia al museo Archeologico” (vedi Rovigo. All’incontro “Archeologia in Polesine. Progetti in corso, novità, prospettive” Alberta Facchi, direttrice del museo Archeologico nazionale di Adria annuncia la prima edizione di “Adrika – Adria e Delta”, nuova rassegna internazionale di cinema archeologico | archeologiavocidalpassato). Inizialmente programmata – come si diceva – per il 23-24-25 maggio 2025, già a maggio il Circolo del cinema “Carlo Mazzacurati” aveva annunciato le date ufficiali di settembre 2025.
Incontri con registi e specialisti del settore. Le delegazioni artistiche dei film, gli archeologi, gli studiosi e i professionisti del patrimonio culturale saranno i protagonisti di conversazioni attive aperte con il pubblico. Gli incontri offriranno spunti di riflessione sul rapporto tra ricerca scientifica e comunicazione, tra cinema e patrimonio culturale, tra narrazione e documentazione. Registi di fama internazionale parteciperanno al dialogo, condividendo il proprio sguardo creativo e approfondendo il legame tra linguaggio cinematografico e racconto del passato.
Visite guidate. Nei tre giorni del festival sarà possibile riscoprire i luoghi dell’archeologia di Adria e del Delta del Po con uno sguardo nuovo. Il programma prevede visite guidate alle ricche collezioni del museo Archeologico nazionale di Adria, il più importante polo archeologico dell’area, con oltre 1400 mq espositivi dedicati alle civiltà etrusca e romana. È inoltre prevista un’escursione al sito di San Basilio di Ariano nel Polesine, dove sarà possibile visitare, accompagnati da guide esperte, gli scavi etruschi condotti dall’Università di Padova. Il trasferimento sarà garantito da un servizio navetta gratuito.
Eventi collaterali. Adrikà non è solo cinema: durante le giornate della Rassegna il pubblico potrà partecipare a numerose attività collaterali pensate per offrire un’esperienza immersiva e multidisciplinare. I temi della musica e dei profumi nel mondo antico saranno approfonditi grazie al contributo di esperti del settore, mentre le famiglie potranno assistere a una dimostrazione di lavorazione del vetro. Non mancheranno momenti di animazione con danze antiche, la performance teatrale di Antonino Varvarà ispirata a testi di Euripide e un incontro formativo dedicato al reportage archeologico. Due mostre – una d’arte contemporanea e una di stampe antiche – arricchiranno i luoghi della manifestazione. Su prenotazione, sarà inoltre possibile partecipare agli apericena con prodotti tipici locali. A completare l’offerta, la possibilità di visitare gli altri musei della città e del territorio, per un’esperienza culturale ricca e coinvolgente.
Adria (Ro). Al museo Archeologico nazionale presentata la collezione archeologica di 88 reperti greci, magno greci ed etruschi (fine VII – prima metà II sec. a.C.) recuperata dai carabinieri TPC di Venezia e consegnati al MAN-Adria

Reperti sequestrati e consegnati al museo Archeologico nazionale di Adria. Da sx a dx: lekytos attica (460-450 a.C.); skyphos attico a figure nere (500-480 a.C.); punta di lancia con codolo in bronzo di età protostorica; pelike attica a figure rosse (380-360 a.C.); pisside siceliota con coperchio, 324-300 a.C. (foto sabap-pd)
Sul tavolo dei carabinieri del nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Venezia, pronti per la repertazione, ecco una lekytos attica decorata con figura femminile alata in volo con fiaccole, 460-450 a.C.; uno skyphos attico a figure nere, decorato con scene dionisiache, 500-480 a.C.; una punta di lancia con codolo in bronzo di età protostorica; una pelike attica a figure rosse, decorata sul lato A con una grifomachia, sul lato B con tre figure maschili, 380-360 a.C.; una pisside siceliota con coperchio, 324-300 a.C. questi straordinari reperti sono solo alcuni della ricca collezione archeologica, formata da 88 pezzi, recentemente acquisita dallo Stato e consegnata ai museo Archeologico nazionale di Adria (Ro) in seguito all’attività svolta dai Carabinieri TPC di Venezia. La presentazione ufficiale, come annunciato (vedi Adria (Ro). Al museo Archeologico nazionale presentazione degli 88 reperti recuperati dal nucleo TPC dei carabinieri e acquisiti dal museo | archeologiavocidalpassato), il 19 giugno 2025 da parte di Maria Cristina Vallicelli della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le Province di Belluno Padova e Treviso, in un incontro al museo Archeologico nazionale di Adria (Ro) promossa dalla direzione regionale Musei nazionali Veneto, dalla soprintendenza A.B.A.P. per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso, e dai Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Venezia.

Le autorità presenti alla presentazione dei reperti greci, magno greci ed etruschi, sequestrati dai carabinieri TPC e consegnati al museo Archeologico nazionale di Adria (foto sabap-pd)
La raccolta è composta principalmente da reperti vascolari in ceramica di notevole interesse culturale, provenienti da rinvenimenti sul territorio italiano, appartenenti a produzioni antiche attestate in Grecia, Magna Grecia ed Etruria, da inquadrarsi cronologicamente tra la fine del VII e la prima metà del II sec. a.C. La tipologia dei reperti e il loro ottimo stato conservativo suggeriscono una provenienza da ambiti funerari. I beni sono stati verificati e, successivamente sequestrati, nel luglio 2024 dal Nucleo Carabinieri T.P.C. di Venezia, nell’ambito di un’attività ispettiva della soprintendenza per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno Padova e Treviso, con cui i Carabinieri TPC collaborano strutturalmente. In particolare, a seguito dell’avvio del procedimento per la dichiarazione dell’eccezionale interesse culturale della raccolta dei beni, già nel maggio 2024 la Commissione regionale per il patrimonio culturale del Veneto aveva interessato il Nucleo TPC di Venezia per verificare i titoli di proprietà della collezione.

Kylix attica a figure rosse, bottega del pittore di Pentesilea, 460-450 a.C consegnata al museo Archeologico nazionale di Adria (foto sabap-pd)
La normativa vigente prevede sui beni archeologici provenienti certamente o presumibilmente dal territorio italiano una presunzione di appartenenza allo Stato. Il privato che intenda rivendicare la proprietà di reperti archeologici è tenuto a fornire la prova che gli stessi gli siano stati assegnati dallo Stato in premio per ritrovamento fortuito; o che gli siano stati ceduti sempre dallo Stato a titolo d’indennizzo, per l’occupazione d’immobili; o che siano stati in proprio, o altrui possesso, in data anteriore all’entrata in vigore della Legge n. 364 del 20 giugno 1909. Inoltre, per quanto previsto dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, le alienazioni, le convenzioni e gli atti giuridici in genere, compiuti in violazione delle previsioni in materia di tutela, proprietà e circolazione dei beni archeologici indicati nello stesso codice, sono nulli. Le indagini effettuate, coordinate dalla Procura della Repubblica di Padova, hanno permesso di accertare come mancassero tali titoli legittimanti la proprietà privata. Parte della raccolta è costituita da beni frutto di scavi clandestini e rinvenimenti fortuiti non denunciati, poi compravenduti da case d’asta; per un’altra parte dei reperti sono state raccolte informazioni, relativamente alla loro materiale detenzione, che arrivano sino agli anni ’70 del secolo scorso. Dirimente è stata la completa collaborazione alle indagini da parte dell’ultima detentrice in buona fede, una volta comprese lacune e criticità relativamente all’originaria provenienza clandestina dei reperti, in seguito confluiti nella raccolta. L’azione di polizia giudiziaria si è avvalsa necessariamente di esami tecnici sui beni, effettuati da funzionari archeologi della Soprintendenza suddetta, che hanno lavorato insieme ai Carabinieri TPC anche nella ricostruzione della storia della collezione.

Kylix tra gli 88 reperti recuperati dai carabinieri del nucloe TC ed acquisiti dal museo Archeologico nazionale di Adria (foto drmn-veneto)
A termine degli accertamenti, nel febbraio 2025 il Tribunale di Padova ha decretato il dissequestro della collezione e la sua consegna alla soprintendenza A.B.A.P. per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno Padova e Treviso. Come previsto dalla disciplina ministeriale, la direzione generale Archeologia Belle arti e Paesaggio del MiC, interessata in merito, in marzo 2025 ha disposto l’assegnazione definitiva della collezione al museo Archeologico nazionale di Adria. Il recupero di reperti archeologici facenti parte del patrimonio culturale dello Stato rappresenta una delle direttrici investigative che il Nucleo CC TPC di Venezia persegue, attraverso verifiche costanti presso gli esercizi commerciali di settore, mediante l’attenta raccolta di segnalazioni da parte di studiosi e appassionati, grazie alla collaborazione degli uffici centrali e periferici del MiC. La restituzione al patrimonio pubblico di questi beni, testimonianze materiali aventi valore di civiltà, riporta alla fruizione collettiva oggetti che narrano la storia di territori e di comunità.
Adria (Ro). Al museo Archeologico nazionale presentazione degli 88 reperti recuperati dal nucleo TPC dei carabinieri e acquisiti dal museo

Kylix tra gli 88 reperti recuperati dai carabinieri del nucloe TC ed acquisiti dal museo Archeologico nazionale di Adria (foto drmn-veneto)
Giovedì 19 giugno 2025, alle 11, al museo Archeologico nazionale di Adria presentazione della ricca collezione archeologica recentemente acquisita in seguito all’attività svolta dai Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale del nucleo di Venezia. L’evento sarà moderato dalla direttrice del Museo, Alberta Facchi, e si svolgerà alla presenza di dirigenti degli uffici del ministero della Cultura, di Autorità civili e militari. La collezione di 88 reperti verrà illustrata da Maria Cristina Vallicelli della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le Province di Belluno Padova e Treviso. Info e prenotazioni: 0426 21612; drm-ven.museoadria@cultura.gov.it
Giornate europee dell’Archeologia 2025. Alcune proposte da Trieste a Firenze, da Este a Comacchio, da Tarquinia a Ostia antica a Reggio Calabria
TRIESTE E PROVINCIA. La soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per il Friuli Venezia Giulia aderisce alle Giornate europee dell’Archeologia, con diversi eventi sul territorio nelle giornate di sabato 14 e domenica 15 giugno 2025, anche in collaborazione con enti statali, locali e di ricerca. Sabato 14 giugno, ore 9.30, 11.30, 15.30, 17.30, visita itinerante in città: “La costa nascosta”. Archeologi della Soprintendenza accompagneranno il pubblico in un percorso itinerante alla ricerca delle tracce della linea di costa della colonia di Tergeste in età romana. Dal Teatro romano che si ergeva sulla riva dell’Adriatico alla Basilica paleocristiana in via Madonna del Mare, la visita toccherà anche aree archeologiche meno note come la strada romana di piazzetta Santa Lucia o i ritrovamenti di banchine portuali nella zona di Cavana. Ritrovo davanti al Teatro romano. Durata della visita: circa un’ora e mezza. Ingresso libero, max 30 persone. Prenotazione obbligatoria al link https://sabapfvg.cultura.gov.it/giornate-europee-dellarcheologia-13-14-e-15-giugno-2025/. Antiquarium di via del Seminario (Trieste, via del Seminario, 2): apertura dell’area archeologica ore 10-12. All’interno dell’Antiquarium è visibile il tratto delle mura tardorepubblicane volute da Ottaviano nel 33-32 a.C. per difendere la colonia di Tergeste, arroccata sulla sommità del colle di S. Giusto. All’inizio del II sec. d.C. le mura, ormai defunzionalizzate, servirono da struttura di contenimento e di terrazzamento per gli edifici costruiti a monte: qui si vede una vasca pavimentata in cotto, probabilmente impiegata nella lavorazione dell’olio. Ingresso libero (fino al limite di capienza massima). Grotta del Mitreo (Duino Aurisina – TS): apertura dell’area archeologica ore 10-12. La Grotta del dio Mitra, divinità di origine iranica connessa con il ciclo del sole e delle stagioni, fu frequentata fin dall’età neolitica e adattata in epoca romana (dal II al IV secolo d.C.) a luogo di culto del Mitraismo, religione salvifica giunta a Roma dall’Oriente e largamente diffusasi in età imperiale. Nella suggestiva ambientazione della Grotta è possibile osservare i calchi dei rilievi in calcare rinvenuti all’interno del sito, assieme ad alcune iscrizioni con i nomi di offerenti. Si consiglia di provvedersi di calzature sportive adeguate e di portare una bottiglietta d’acqua. Per info e prenotazioni: flondar@libero.it; tel. +39 3396908950. Domenica 15 giugno. Basilica Paleocristiana (Trieste, via della Madonna del Mare, 11): apertura dell’area archeologica ore10-12. È aperto ancora per questa domenica, prima dell’inizio dei lavori di ristrutturazione dell’area archeologica, l’ingresso all’edificio a croce latina, con abside esternamente poligonale, che fu costruito tra la fine del IV e l’inizio del V secolo d.C. È notevole la pavimentazione a mosaico realizzata in due fasi distinte: la prima mostra decorazioni geometriche bianche e nere, la seconda (posta a un livello di soli 6 cm più alto e databile al VI secolo d.C.) si arricchisce di motivi policromi. Nel tappeto musivo più recente è interessante la presenza di iscrizioni che riportano i nomi e le professioni dei benefattori della chiesa. Ingresso libero (fino al limite di capienza massima) Ultime visite prima della chiusura temporanea per lavori.
PORDENONE E PROVINCIA. Lo studio associato Eupolis e il museo Archeologico del Friuli Occidentale, in collaborazione con la Soprintendenza, propongono una serie di attività per visitare e valorizzare il sito archeologico della Villa romana di Torre di Pordenone e il vicino museo Archeologico. Sabato 14 giugno, 9-12 / 15-19, apertura museo Archeologico del Friuli Occidentale (Pordenone, loc. Torre – via Vittorio Veneto, n. 19). Domenica 15 giugno, 10-12, apertura romana (Pordenone, loc. Torre – Via Vittorio Veneto, dentro il parco comunale del Noncello) con visita guidata dalle 10 alle 11; 9-12, apertura Museo, con visita guidata dalle 11 alle 12; 14.30-16.30, apertura Villa con visita guidata dalle 14.30 alle 15.30); 15-19, apertura Museo con visita guidata dalle 15.30 alle 16.30; 16.30-18.30, laboratorio in Museo “Missione archeologo: scavo di famiglia”, per bambini accompagnati, al museo Archeologico del Friuli Occidentale. Laboratorio gratuito su prenotazione scrivendo a: prenotazionimusei@comune.pordenone.it o chiamando il 3804614951. A cura di: Eupolis Studio associato, museo Archeologico del Friuli Occidentale, soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio FVG. Ingresso e visite guidate gratuiti e senza prenotazione. Per informazioni: prenotazionimusei@comune.pordenone.it, didattica@eupolis.info
PORTOGRUARO (Ve). Sabato 14 giugno 2025, alle 21, al museo nazionale Concordiese, in via Seminario 26, in occasione delle Giornate europee dell’Archeologia, “Antiquae Voces. Racconti femminili dalla colonia romana di Iulia Concordia”: presentazione al pubblico della nuova audioguida tematica a cura dell’autrice Stella Nosella e del direttore del museo Federico Bonfanti. Al termine è previsto un brindisi, offerto dall’Azienda Vitivinicola Piovan – Lison di Portogruaro. Ingresso gratuito su invito. Apertura straordinaria serale del Museo dalle 19 alle 23, con ingresso secondo ordinaria tariffazione (ultimo accesso ore 22.30). Info: drm-ven.museoportogruaro@cultura.gov.it, 0421 72674.
ESTE (Pd). Sabato 14 giugno 2025, in occasione delle Giornate europee dell’Archeologia, il museo nazionale Atestino sarà aperto straordinariamente fino alle 23. Sarà anche un’occasione da non perdere per chi vuole qualche anteprima su come sarà il Museo al termine dei lavori attualmente in corso: alle 21 infatti c’è l’incontro “Palazzo Mocenigo: da dimora rinascimentale a custode dei Veneti antichi. Un hub culturale aperto al territorio” a cura di Benedetta Prosdocimi, direttrice del Museo, e dell’architetto Chiara Matteazzi, responsabile dei lavori.
ADRIA (Ro). Sabato 14 giugno 2025, alle 10, al museo Archeologico nazionale in occasione delle Giornate europee dell’Archeologia, e In collaborazione con CoSeDelPo, presentazione di “Passione Archeologia: ricerche, scoperte e nuove dotazioni del MAN di Adria”, percorso di valorizzazione, multimediale e tattile, sulle nuove ricerche e studi legati ai reperti del Museo. Ingresso al Museo soggetto a regolare bigliettazione. Attività compresa nel costo del biglietto, gratuito per gli abbonati. Prenotazione obbligatoria. Info e prenotazione: 042621612
COMACCHIO (Fe). In occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia, il 14 giugno 2025 visita guidata al sito archeologico di Santa Maria in Padovetere, a cura della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio, mentre il 15 giugno 2025 è prevista una seconda tappa alla ricostruzione delle abitazioni etrusche della Sezione Open Air del museo Delta Antico presso Stazione Foce. Entrambe le visite partiranno in bicicletta dal museo Delta Antico, con possibilità di noleggio bici, per un itinerario che unisce natura, paesaggio e archeologia. Sabato 14 giugno, alle 9, incontro al museo Delta Antico; 9.30, partenza in bicicletta, accompagnati da una guida escursionistica ambientale, per raggiungere il sito archeologico di Santa Maria in Padovetere; 10, visita guidata al sito archeologico di Santa Maria in Padovetere a cura della Soprintendenza; rientro in centro storico previsto per le 12. Domenica 15 giugno, alle 9, incontro al museo Delta Antico; 9.30, partenza in bicicletta, accompagnati da una guida escursionistica ambientale, per raggiungere la Sezione Open air di Stazione Foce; 10, visita guidata a cura di una guida turistica alla ricostruzione delle abitazioni etrusche della Sezione Open air del museo Delta Antico di Stazione Foce; rientro in centro storico previsto per le 12. Possibilità di noleggio bici in loco: 10 euro. Prenotazione obbligatoria – 0533/311316.
FIRENZE. Sabato 14 giugno 2025, in occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia, il museo Archeologico nazionale di Firenze propone una serie di appuntamenti che porteranno i visitatori a scoprire strumenti, metodi e risultati delle ricerche che si svolgono in Museo. Sabato mattina: orario di apertura dalle 8.30 alle 14. Alle 11, verrà presentato il libro “Objects from Carlo Anti’s excavations in the Museo Egizio in Florence. Tebtunis in Italian museums”, che analizza i reperti rinvenuti durante gli scavi di Carlo Anti negli anni Trenta del Novecento nel sito di Tebtynis, importante città situata nel Fayyum, oggi conservati presso i depositi del museo Archeologico nazionale di Firenze. Insieme alla curatrice del libro, Giorgia Cafici, assegnista di ricerca al dipartimento di Culture e Civiltà dell’università di Verona, saranno presenti alcuni degli autori: Maria Cristina Guidotti, già direttore del “Museo Egizio” di Firenze; Ilaria Cariddi, assegnista di ricerca all’Istituto Papirologico “G. Vitelli” dell’università di Firenze; e Marco Stroppa, papirologo presso lo stesso Istituto. L’ingresso gratuito alla sola presentazione, e sarà consentito su prenotazione, obbligatoria, esclusivamente all’indirizzo man-fi@cultura.gov.it. Dopo il consueto orario di apertura del sabato il Museo riaprirà di nuovo i battenti per un’apertura straordinaria al pubblico dalle 15 alle 19, con visite guidate, comprese nel biglietto d’ingresso, a cura delle curatrici del Museo. Alle 15.15 e alle 17 Anna Consonni accompagnerà i partecipanti in un percorso dal titolo “Papiri e altri oggetti dagli scavi di Tebtynis nei depositi del Museo Egizio“. Saranno visibili per l’occasione alcuni dei reperti del sito conservati nei depositi del Museo. Appuntamento all’ingresso del Museo. Alle 16 e alle 18 Barbara Arbeid guiderà i visitatori alla scoperta delle molte informazioni che si ricavano dallo studio dei vasi antichi con un percorso dal titolo “Voci d’argilla: forme, funzioni e figure dei vasi antichi”. Appuntamento al secondo piano del Museo.
TARQUINIA (Vt). Sabato 14 giugno 2025, al museo Archeologico nazionale di Tarquinia, in occasione delle Giornate europee dell’Archeologia, apertura straordinaria serale dalle 20 alle 23, al costo di 2 euro. Alle 20.30, reading teatrale multimediale “Mare… Poeti e Naviganti”, organizzato dall’associazione culturale Archèotheatron, gratuito previa prenotazione obbligatoria (3494055382 / archeotheatron.ass@gmail.com)
OSTIA ANTICA (Roma). In occasione delle Giornate europee dell’Archeologia al parco archeologico sabato 14 giugno 2025, alle 10, si svolge il primo degli appuntamenti 2025 di “Muri per tutti a Portus”, dal format di archeologia pubblica creato dall’archeologa Valeria Di Cola che vuole avvicinare le persone alle tecniche murarie antiche. Non si tratta di una mera visita guidata, ma di un vero e proprio laboratorio nel corso del quale ai partecipanti sarà chiesto di orientarsi nell’area archeologica e di disegnare le strutture murarie. Attività destinata a un pubblico giovane e adulto. Attività compresa nel biglietto di ingresso all’area archeologica dei porti di Claudio e di Traiano, prenotazione obbligatoria via email all’indirizzo pa-oant.portus@cultura.gov.it. Domenica 15 giugno 2025, alle 11, dalla Necropoli di Porto all’Isola Sacra ha il via la passeggiata archeologica “Isola Sacra, Archeologia e/è territorio”: visita guidata alla Necropoli di Porto e al Complesso di Sant’Ippolito (Fiumicino) a cura di Cristina Genovese. Attività compresa nel biglietto di accesso all’Area archeologica della Necropoli di Porto all’Isola Sacra, prenotazione obbligatoria via email all’indirizzo pa-oant.comunicazione@cultura.gov.it. Infine, domenica 15 giugno 2025, dalle 9 alle 18, il Portico di Pio IX e il Foro, all’interno degli Scavi di Ostia, ospitano una giornata di rievocazioni storiche dal titolo “Un giorno nell’antica Ostia”. Attività compresa nel biglietto di ingresso agli Scavi di Ostia, non è necessaria alcuna prenotazione. Consulta il programma della rievocazione storica.
MILETO (VV). Il museo nazionale di Mileto, sabato 14 e domenica 15 giugno 2025, partecipa alle Giornate europee dell’Archeologia proponendo l’evento “Archeologia a Mileto: dal Parco al Museo”, incentrato sulla recente campagna di scavo che nell’antico abitato ha fatto emergere interessanti reperti. Sabato 14 giugno, alle 17, dopo i saluti del direttore regionale Musei nazionali della Calabria Fabrizio Sudano, della direttrice del museo Maria Maddalena Sica, e del sindaco Salvatore Fortunato Giordano, seguirà una panoramica sulle indagini a cura della soprintendenza Abap per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia: gli archeologi Michele Mazza, oggi direttore del museo di Vibo Valentia, e il nuovo funzionario del territorio Francesco Parrotta introdurranno i lavori di Cristiana La Serra e Fabio Lico, funzionari archeologi della DrMn che hanno seguito le attività di scavo insieme all’equipe dell’università di Siena, diretta dal professore Carlo Citter. “L’obiettivo delle giornate – spiega Maria Maddalena Sica – è di presentare le novità in campo archeologico e sensibilizzare i cittadini sull’importanza della ricerca. Si presenterà una selezione dei materiali emersi durante la campagna di scavi offerta come anticipazione di quelli che saranno altri appuntamenti con la ricerca, lo studio e le scoperte del territorio”. Seguiranno la visita guidata alla mostra, allestita per l’occasione nel museo con alcuni reperti emersi di recente, e alle 18.30 il trasferimento in navetta al parco archeologico medievale di Mileto antica, nel luogo in cui si è svolta l’ultima attività di ricerca. “Archeologia a Mileto: dal Parco al Museo” proseguirà domenica 15 giugno con le visite guidate, programmate alle 9 e alle 11 nell’area che ospita i ruderi dell’abbazia normanna, a cura delle associazioni Pro Loco e Accademia Milesia. Nella stessa giornata il Museo osserverà un’apertura straordinaria dalle 17 alle 20. Anche in questo caso, dopo l’introduzione della direttrice Sica e della studiosa dell’università di Siena Sara Pistolesi, previsti la visita guidata alla mostra e il successivo trasferimento nei luoghi della campagna di scavo. La partecipazione alle Giornate europee dell’Archeologia è gratuita.
REGGIO CALABRIA. In occasione delle Giornate europee dell’Archeologia, sabato 14 giugno 2025 al museo Archeologico nazionale il laboratorio didattico “Storie sotto la terra”. Un pomeriggio dedicato ai bambini dai 6 agli 11 anni, per vivere un’avventura unica: simulare uno scavo archeologico guidato da archeologhe esperte. I bambini scopriranno le antiche sepolture della Calabria e impareranno il mestiere dell’archeologo, osservando e documentando reperti con metodo scientifico. Un’esperienza educativa e inclusiva per accendere la curiosità e avvicinare i più giovani al patrimonio culturale. Due turni disponibili: 15.30 e 17.15. Max 10 bambini per turno (accompagnatori benvenuti). Prenotazione obbligatoria: man-rc.didattica@cultura.gov.it. Evento sold out.
Convegno internazionale “Ecosistemi musicali dell’antica Europa. Popoli, confini, patrimonio”: tre giorni di incontri tra Padova, Adria, Ravenna, Ferrara e Voghiera, in presenza e on line, per esplorare il mondo sonoro dell’antichità
Dal 12 al 14 giugno 2025, il convegno internazionale “Ecosistemi musicali dell’antica Europa. Popoli, confini, patrimonio”: tre giorni di incontri tra Padova, Adria, Ravenna, Ferrara e Voghiera per esplorare il mondo sonoro dell’antichità: strumenti musicali, pratiche acustiche, oggetti sonori e il loro significato nei contesti archeologici e culturali dell’Europa antica. Il convegno, parte del progetto PRIN MUSE – MUSical Ecosystems of Ancient Northern Italy, riunisce esperti da tutta Europa per discutere il valore del patrimonio musicale antico, tra ricerca, conservazione e valorizzazione museale. Convegno in presenza e in diretta streaming sui canali YouTube dei Dipartimenti.
PADOVA, ANTEPRIMA GIOVEDÌ 12 GIUGNO 2025. Dipartimento dei Beni culturali. Nell’aula Sartori, dopo i saluti istituzionali, relazione introduttiva di Paola Dessì (università di Padova) e Donatella Restani (università di Bologna) “Il PRIN MUSE: saperi, metodi e prospettive di valorizzazione delle conoscenze per le comunità”: 12, Keynote Speaker Daniela Castaldo (università del Salento) “Dall’archeologia musicale all’antropologia sonora: un nuovo sguardo”.
ADRIA, PROGRAMMA DEL 12 GIUGNO 2025. Museo Archeologico nazionale, alle 15, saluti della direttrice Alberta Facchi “Il Museo di Adria e il progetto MUSE”. PRIMA SESSIONE – Musealizzare gli strumenti musicali del mondo antico: il sonaglio di Adria Chair Paola Dessì. Alle 15.20, Paola Dessì (università di Padova) “Storie, esperienze sensoriali e accessibilità: un processo dialettico per la restituzione della multidisciplinarità della ricerca”; 15.40, Stefano Betto, Nicola Betto e Riccardo Soldati (TMB) “La ricerca pubblica e il mondo industriale: le indagini diagnostiche sui reperti di interesse sonoro e musicale”; 16, Anna Paola Fabbrocino, Andrea Franceschini, Niccolò Merendino, Giulio Pitteri e Antonio Rodà (università di Padova) “Un’istallazione interattiva per l’esplorazione multimodale del sonaglio di Adria”; 16.20, Alberta Facchi e Stefano Buson (museo Archeologico nazionale di Adria) “La rilettura di alcuni reperti in bronzo dalla tomba 39: possibili sonagli?”; discussione; 17, visita al museo Archeologico nazionale di Adria.
RAVENNA, PROGRAMMA DI VENERDÌ 13 GIUGNO 2025. Dipartimento di Beni Culturali Sala Conferenze, alle 9.45, saluti istituzionali; 10, Keynote speaker Raquel Jiménez Pasalodos (Universidad de Valladolid) “Digging in Museums: The Valorization of Archaeo-Musicological Heritage from Early 20th Century Excavations through Case Studies from the Iberian Peninsula”; pausa. SECONDA SESSIONE – MUSical Ecosystems in Veneto e Emilia-Romagna Chair Daniela Castaldo. Alle 11, Franco Marzatico (dirigente generale Unità di missione strategica soprintendenza per i Beni e le Attività culturali Provincia autonoma di Trento) “La syrinx in Triveneto tra realia e rappresentazione: alcune considerazioni sui contesti di rinvenimento”; 11.20, Mario La Rosa e Laura Noviello (università di Padova) “MUSE in Veneto: aggiornamenti su censimento e catalogazione dei reperti sonori e nuovi dati emersi”; 11.40, Chiara Pizzirani (università di Bologna) “Oggetti sonori nelle sepolture etrusche: qualche riflessione sui contesti di Bologna e di Spina”; 12, Giovanna Casali (università di Bologna) “L’operazione di censimento come base di conoscenza: i reperti archeologici di interesse musicale nei Musei dell’Emilia-Romagna”; discussione. TERZA SESSIONE – MUSE in dialogo con istituzioni museali e progetti internazionali Alle 15, Eleonora Rocconi (università di Pavia) e Sonia Martone (museo nazionale degli Strumenti Musicali di Roma) “Gli strumenti musicali romani della collezione Gorga al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali di Roma: indagine, studio, catalogazione e valorizzazione”; 15.20, Giuseppe Lepore, Paola Budano (università di Bologna) e Nicoletta Frapiccini (Antiquarium statale di Numana) “Testimonianze musicali nei Musei marchigiani: prospettive di studio”.
FERRARA, PROGRAMMA DI SABATO 14 GIUGNO 2025. Museo Archeologico nazionale, sala delle Carte Geografiche: alle 10, saluti del direttore Tiziano Trocchi “Il Museo di Ferrara e il progetto MUSE”; alle 10.20, Keynote Speaker Alexandre Vincent (Université Lumière Lyon 2) “Cornua pompeiani: dal I al XXI secolo d.C.”. QUARTA SESSIONE – Nuove indagini sull’aerofono di Voghenza Chair Donatella Restani. Alle 11.15, Peter Holmes (London) “The Roman Brass Instrument Mouthpiece: Tuba, Cornu or Bucina? – Can we tell which?”; 12, visita al museo Archeologico nazionale di Ferrara.
VOGHIERA (Fe), PROGRAMMA DI SABATO 14 GIUGNO 2025. Museo civico di Belriguardo, sala delle Bifore: alle 14.30, saluti dell’arch. Moreno Po “Il Museo di Belriguardo e il progetto MUSE”; 14.50, Fede Berti (Ferrara) e Cristina Servadei (Rimini) “Natura e funzioni dell’edificio di Vicus Habentia: i dati planimetrici, strutturali e i ritrovamenti”; 15.10, Marco Bonino (Bologna) “Auletes e keleustes, hortator e pausarius, riflessioni sulla voga delle navi a remi antiche”; 15.30, Daniela Castaldo (università del Salento) “Aerofoni di bronzo e segnali sonori nella flotta romana”; 15.50, Gabriele Bitelli e Anna Forte (università di Bologna) “Scansione e modellazione 3D ad alta risoluzione con tecniche geomatiche”; 16.10, Antonio Rodà, Andrea Franceschini e Giulio Pitteri (università di Padova) “Proposte per un’esposizione sonora dell’aerofono di Voghenza”; 17, visita al museo civico di Belriguardo; conclusioni.






























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