Archivio tag | Mare Nostrum

Cagliari. Al Teatro Doglio “Sardegna Mediterranea. Un viaggio straordinario tra archeologia, storia e scienza”, una tre giorni di incontri, dibattiti, interviste, dialoghi, letture e approfondimenti

cagliari_palazzo-doglio_convegno-Sardegna-Mediterranea_locandina

Tre giorni di dibattiti, incontri e dialoghi con importanti personalità del mondo della cultura italiana. Tra i tanti nomi presenti, l’attore Gian Carlo Giannini, l’ex presidente della Camera Luciano Violante, il segretario della CEI Giuseppe Baturi, il presidente della Fondazione MAXXI Alessandro Giuli, lo storico Franco Cardini, i giornalisti Pietrangelo Buttafuoco e Marco Ferrante. Al Teatro Doglio di Cagliari, dal 12 al 14 di ottobre 2023, va in scena “Sardegna Mediterranea. Un viaggio straordinario tra archeologia storia e scienza”, una tre giorni di incontri, dibattiti, interviste, dialoghi, letture e approfondimenti con la presenza di personalità di spicco che racconteranno al pubblico l’isola sotto diversi angoli di lettura, considerando sempre la sua posizione strategica al centro del Mare Nostrum, luogo di scambi, di incontri e di contaminazioni culturali. Tre giorni intensi che dalla mattina proseguiranno fino a tarda serata con delle proposte di grande interesse e suggestione. Lunghissimo l’elenco degli ospiti che animeranno la manifestazione promossa dalla Fondazione Mont’e Prama con il ministero della Cultura, la Regione Sardegna, la Regione Siciliana, il Comune di Cagliari, le Università di Cagliari e Sassari, la Fondazione di Sardegna e la Fondazione Leonardo – Civiltà delle Macchine. Un programma ricchissimo che rappresenta anche un ponte con la Sicilia, l’altra grande isola italiana, e i cui legami con la Sardegna saranno oggetto di un interessante dibattito con i rappresentanti delle due regioni. E ancora spazio sulla scoperta e valorizzazione delle navi di Olbia, la scommessa dell’Einstein Telescope e le altre grandi infrastrutture di ricerca, l’archeologia dello spazio, la Carta di Firenze e il ruolo di pace per il Mediterraneo, la Rotta dei Fenici, la Battaglia delle Egadi e la prima guerra punica. Insomma, tantissimi contenuti che spaziano dalla storia alla scienza, alla stretta attualità, fino al grande tema di fondo, ovvero l’archeologia, non solo dal punto di vista della ricerca, tutela e valorizzazione ma anche come straordinario veicolo di promozione dei territori. Nel corso della manifestazione anche uno spazio dedicato alle scuole che vedrà come protagonista il Convitto Nazionale di Cagliari (giovedì 12 ottobre 2023, alle 11.30, con la proiezione del docufilm “Cosa si aspettano dal futuro e dallo spazio le giovani generazioni”, venerdì 13 ottobre 2023, alle 11.30, con l’incontro dedicato alle onde gravitazionali e alla scoperta dell’universo con Einstein Telescope).

cagliari_palazzo-doglio_convegno-Sardegna-Mediterranea_presentazione_foto-fondazione-mont-e-prama

Un momento della presentazione di “Sardegna Mediterranea” a Cagliari (foto fondazione mont’e prama)

“Sardegna mediterranea”, afferma Anthony Muroni, presidente Fondazione Mont’e Prama, “sarà una finestra sul futuro del mare che unisce i popoli e racconta una storia antichissima.  Il connubio fra archeologia e ricerca e più in generale fra cultura e scienza è la strada che dobbiamo percorrere affinché la valorizzazione e la promozione dei siti storici non sia disgiunta da uno studio continuo e da una interazione con le altre realtà che agiscono nel nostro stesso ambito.  Le altissime collaborazioni attivate per questo evento – a partire da quella con Fondazione Leonardo Civiltà delle macchine – ne sono la prova”. E Luciano Violante, presidente Fondazione Leonardo – Civiltà delle Macchine: “Dobbiamo far capire agli italiani quanto sia importante nella nostra storia e nella nostra cultura la scienza. Non è un caso che il maggior numero dei premi Nobel italiani sia stato assegnato a scienziati e in minor numero a letterati. Non che gli studi classici non abbiano importanza ma è fondamentale far capire che la scienza è una caratteristica dell’identità italiana. Ecco perché la partecipazione degli studenti a Sardegna Mediterranea è un fatto positivo e di buon augurio per il futuro”.

PROGRAMMA DI GIOVEDÌ 12 OTTOBRE 2023. Alle 10.30, inaugurazione e presentazione di “Sardegna Mediterranea”: Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari; Andrea Biancareddu, assessore alla Cultura Regione Sardegna; Giuseppe Fasolino, assessore della Programmazione e Bilancio Regione Sardegna; Monica Stochino, direttore Segretariato regionale Sardegna del MiC; Bruno Billeci, soprintendente ABAP di Sassari e Nuoro; Giacomo Spissu, presidente Fondazione di Sardegna; Francesco Mola, rettore università di Cagliari; Gavino Mariotti, rettore università di Sassari; Luciano Violante, presidente Fondazione Leonardo. Introduce e modera: Anthony Muroni, presidente Fondazione Mont’e Prama. Alle 12, presentazione del Protocollo Fondazione Monte Prama/ Fondazione Leonardo con Luciano Violante presidente Fondazione Leonardo e Anthony Muroni presidente Fondazione Mont’e Prama che dialogano con Pietrangelo Buttafuoco. Alle 15.30, “La Fondazione Mont’e Prama” con Alberto Moravetti, presidente consiglio scientifico Fondazione Mont’e Prama; Francesco Feliziani, direttore dell’Ufficio scolastico regionale; Giorgio Murru, direttore scientifico Sardegna Mediterranea; Francesco Sardara, amministratore delegato Dinamo Basket; Stefano Melis, managing director Area Business & Media Cagliari Calcio. Coordina Jimmy Spiga. Alle 16.30, “Geopolitica, strategia, interessi nel mondo subacqueo” a cura di Vincenzo Pisani, Fondazione Leonardo. Alle 18, “Il genio di una rivista”: presentazione di “Civiltà delle Macchine”. Dialogo fra Marco Ferrante e Antonio Iannizzotto. Alle 18.30, “Il mediterraneo in guerra” con lo storico Franco Cardini. Alle 21.30, “Le mie invenzioni”: Ivan Scinardo intervista Gian Carlo Giannini. Introduce Ginevra Leganza.

PROGRAMMA DI VENERDÌ 13 OTTOBRE 2023. Alle 10, “La Sardegna incontra la Sicilia” con Andrea Mario Biancareddu, assessore alla Cultura Regione Sardegna; Francesco Scarpinato, assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana: Monica Stochino, direttrice Segretariato regionale del MiC e soprintendente ABAP per Cagliari, Oristano e Sud Sardegna; Bruno Billeci, soprintendente ABAP di Sassari e Nuoro; Roberto La Rocca, soprintendenza del Mare della Regione Siciliana; Anna Occhipinti, direttrice del Parco del Lilibeo a Marsala. Alle 11.30, “Paesaggi di mare. Il patrimonio archeologico subacqueo tra ricerca, formazione e valorizzazione” con Rita Auriemma, dipartimento Beni culturali – università del Salento. Alle 12.15, “Nuove tecnologie a servizio della ricerca e della valorizzazione del patrimonio archeologico subacqueo” con Luigi Coluccia, dipartimento Beni culturali – università del Salento. Alle 16, “L‘Archeologia Subacquea in Sardegna. Risultati e Prospettive” con Gabriella Gasperetti, soprintendenza ABAP di Sassari e Nuoro; Ignazio Sanna, sommozzatore. A seguire “Tra Terra e Mare. Nuove ricerche della SABAP per CA e OR sud Sardegna” con Monica Stochino, direttrice Segretariato regionale del MiC e soprintendente ABAP per Cagliari, Oristano e Sud Sardegna. Intervengono Gianfranca Salis, Giovanna Pietra, Chiara Piro. Alle 17.15, “Le navi di Olbia. La scoperta e il progetto di valorizzazione” con Bruno Billeci, soprintendente ABAP di Sassari e Nuoro; Rubens Doriano, archeologo; Gabriella Gasperetti, soprintendenza ABAP di Sassari e Nuoro; Alessandra Carrieri, restauratrice, soprintendenza ABAP di Sassari e Nuoro. Alle 18.30, “Comprendere il passato dell’universo per interpretarne il futuro: Einstein Telescope e le altre grandi infrastrutture di ricerca” con Federica Govoni, direttrice dell’Osservatorio astronomico di Cagliari; Alessandro Cardini, direttore della sezione di Cagliari dell’Istituto nazionale di Fisica nucleare; Simonetta Di Pippo, università Bocconi di Milano. Modera Carlo Fusi. Letture di Graziano Piazza. Alle 21.30, “Archeologia dello Spazio”: dialogo tra Luciano Violante, Silvano Tagliagambe e Antony Muroni. Introduce Pietrangelo Buttafuoco. Letture di Viola Graziosi.

PROGRAMMA DI SABATO 14 OTTOBRE 2023. Alle 10, “La Carta di Firenze. Un ruolo di pace per il Mediterraneo”. Introduce Silvano Tagliagambe, filosofo. Intervengono: mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo metropolita di Cagliari e segretario della CEI; Enrico Trantino, sindaco di Catania; Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari. Presenta e modera Susi Ronchi. Alle 11.30, “La storia ci appartiene. La Festa internazionale della storia di Bologna” con la storica Beatrice Borghi, università di Bologna; Rolando Dondarini, storico, ordinario di Storia medioevale all’università di Bologna. Alle 15.30, “1284 La Meloria. Storia di una battaglia” con lo storico Enrico Basso, università di Torino. Alle 16.15, “La Rotta dei Fenici: nuovi scenari del turismo culturale mediterraneo tra valorizzazione e strategie” con Antonio Barone, direttore Rotta dei Fenici; Roberto La Rocca, soprintendenza del Mare della Regione Siciliana; Rita Auriemma, università del Salento; Tiziana Pisani, Comune di Marciana, Isola d’Elba; Valter Cabasino, sindaco di Pula; Elisabetta di Bernardo, vice sindaco di Carloforte. Alle 17.45, “241 a.C. La Battaglia delle Egadi nella prima Guerra Punica” con Attilio Mastino, storico, già rettore università di Sassari. Alle 19.30, saluti di chiusura di “Sardegna Mediterranea”: Anthony Muroni dialoga con Alessandro Giuli, presidente della Fondazione MAXXI.

Reggio Calabria. Per le “Notti d’Estate” al museo Archeologico nazionale quarto appuntamento in sinergia col Touring Club Italiano. Fabrizio Mollo sull’importanza dell’area dello Stretto tra l’età ellenistica e la prima età imperiale. Accesso alla terrazza con il Green Pass

Per le Notti d’estate al MArRC, locandina dell’incontro con Fabrizio Mollo sulla storia dello Stretto

“Mobilità sociale e relazioni commerciali tra le due sponde dello Stretto tra età ellenistica e prima età imperiale” è il tema del quarto appuntamento di “Notti d’Estate al MArRC” giovedì 29 luglio 2021, alle 21: la conferenza del professor Fabrizio Mollo, organizzata in sinergia con il Club di Territorio del Touring Club Italiano, rientra tra le iniziative promosse dal museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria per la programmazione estiva con le aperture serali del MArRC. Il Mare nostrum torna dunque con la conferenza di Mollo, volta a far conoscere al pubblico l’importanza dell’area dello Stretto tra l’età ellenistica e la prima età imperiale. La conferenza sarà introdotta da Francesco Zuccarello Cimino, console per Reggio Calabria del Touring Club Italiano. “Ogni serata sulla terrazza del Museo è una festa della cultura”, commenta il direttore del Museo, Carmelo Malacrino. “Arte, musica, scienza e letteratura vengono declinate ogni volta in eventi sempre diversi, ricchi di mille suggestioni. Con il Touring Club Italiano di Reggio Calabria sono attive da molti anni iniziative volte a favorire la cultura e il dibattito su temi del territorio e del paesaggio – continua Malacrino -. E, dopo mesi di chiusura, in queste settimane si è registrato grande interesse da parte del pubblico e degli appassionati di arte e archeologia per gli eventi estivi, ma anche per le ricche collezioni esposte al Museo. Alle quali si aggiunge ora la suggestiva mostra “Salvati dall’oblio. Tesori d’archeologia recuperati dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale”, allestita nello spazio di piazza Paolo Orsi. Pur mantenendo alta l’attenzione verso i rigidi protocolli di sicurezza, siamo fiduciosi di poter tornare presto alla normalità – conclude il direttore -. Reggio e la Calabria hanno sete di socializzazione, serenità e cultura. E noi, per le celebrazioni del prossimo anno, siamo già pronti a promuovere i Bronzi di Riace come simboli del Mediterraneo”. Il Museo sarà aperto fino alle 23 (ultimo ingresso 22.30) e a partire dalle 20 il costo del biglietto sarà di soli 3 euro. A partire dalle 20.30 si potrà accedere anche in terrazza. I protocolli di sicurezza impongono ai visitatori il distanziamento e l’uso del gel disinfettante e della mascherina negli spazi chiusi, nonché il possesso del Green Pass per la partecipazione agli eventi serali all’aperto sulla terrazza. Tutte le info sul sito www.museoarcheologicoreggiocalabria.it.

Al museo Archeologico nazionale di Napoli la mostra “Thalassa, meraviglie sommerse dal Mediterraneo”, vetrina delle scoperte dell’archeologia subacquea dal 1950 ad oggi. Viaggio con quattrocento reperti alla scoperta del Mediterraneo nelle sue varie accezioni: cultura, economia, società, religiosità, natura e paesaggio. La mostra esempio di collaborazione tra enti scientifici, amministrativi e privati

Le “costellazioni” illuminano e indicano il percorso della grande mostra “Thalassa” nel Salone della Meridiana al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto Graziano Tavan)

La locandina della mostra “Thalassa, meraviglie sommerse dal Mediterraneo” dal 12 dicembre 2019 al 9 marzo 2020

Le costellazioni indicano ancora la via. Ieri guidavano i navigli dei popoli che dalle sponde del Mediterraneo affrontavano il mare alla ricerca di approdi dove intessere rapporti commerciali, fondare nuove città, conquistare territori. Oggi, sospese nel “cielo” del Salone della Meridiana del museo Archeologico nazionale di Napoli, indicano ai visitatori della grande mostra “Thalassa, meraviglie sommerse dal Mediterraneo” (fino al 9 marzo 2020) la “rotta” per scoprire i tesori restituiti dal mare. E non sono costellazioni qualsiasi: sono proprio quelle scolpite sul globo sorretto dall’Atlante Farnese, capolavoro marmoreo del II sec. d.C. conservato al Mann, fulcro attorno al quale si sviluppa l’esposizione, dove la grande scultura è mostrato in un modo nuovo e insolito. “Un paravento riflettente”, spiega Simona Ottieri della Gambardellarchitetti che ha curato l’allestimento, “mostra, come in un caleidoscopio, le costellazioni contenute nella parte superiore della meravigliosa scultura. In un unico sguardo è così possibile vedere l’Atlante da più punti di vista”.

Le sculture ritrovate nei fondali della Grotta Azzurra a Capri (foto Mann / Giorgio Albano)

La grande mostra “Thalassa, meraviglie sommerse dal Mediterraneo”, che rappresenta una vera e propria summa di quanto svelato dalla disciplina dell’archeologia subacquea dal 1950 sino ad oggi, raccoglie circa quattrocento reperti, provenienti da prestigiose istituzioni italiane ed internazionali. Centro simbolico della mostra – come si diceva – è l’Atlante Farnese: il percorso di visita, infatti, con particolarissimi artifici allestitivi e giochi di luce, segue le costellazioni rappresentate nella parte superiore della scultura, assecondando, in una suggestiva rotta artistica tra passato e presente, il modus dei naviganti antichi che orientavano il proprio viaggio seguendo il cielo. Filo conduttore di questo originale itinerario è la scoperta del Mediterraneo che, sin dalle radici storiche più remote delle civiltà occidentali, era interpretato (e vissuto) secondo diverse accezioni: cultura, economia, società, religiosità, natura e paesaggio sono termini legati, da sempre, al Mare Nostrum.

La locandina della mostra “Poseidonia città d’acqua: archeologia e cambiamenti climatici” a museo Archeologico nazionale di Paestum dal 4 agosto 2019 al 31 gennaio 2020

La firma del protocollo d’intesa per la mostra “Thalassa” nel luglio 2018 tra Paolo Giulierini (per il museo Archeologico nazionale di Napoli e il Parco Archeologico dei Campi Flegrei), Sebastiano Tusa, purtroppo scomparso tragicamente nel marzo 2019 (per l’assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana – Regione Sicilia) e Salvatore Agizza (per Teichos- servizi e tecnologie per l’archeologia)

Così il tema dell’interconnessione (di dimensioni temporali, discipline, contenuti scientifici e linguaggi della comunicazione) ha caratterizzato il progetto espositivo di “Thalassa”, sin dalla sua genesi: la mostra è nata, infatti, nel più ampio framework di collaborazione tra il Mann e l’assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana della Regione Siciliana; questa sinergia è stata resa possibile grazie all’impegno del prof. Sebastiano Tusa, archeologo di fama internazionale, scomparso tragicamente nella sciagura aerea di marzo 2019. “Teichos. Servizi e tecnologie per l’archeologia” ha elaborato il progetto scientifico dell’esposizione, curata da Paolo Giulierini, Sebastiano Tusa, Salvatore Agizza, Luigi Fozzati e Valeria Li Vigni. L’exhibit è stato promosso anche in rete con il parco archeologico di Paestum, sede della mostra “gemella” “Poseidonia. Città d’acqua” su archeologia e cambiamenti climatici (vedi https://archeologiavocidalpassato.com/2019/09/30/a-paestum-la-mostra-poseidonia-citta-dacqua-archeologia-e-cambiamenti-climatici-che-racconta-i-disastri-ambientali-futuri-scavando-nel-passato-remoto-e-la-storia-del-terri/), e con il Parco Archeologico dei Campi Flegrei, che ospita il percorso espositivo su “I pionieri dell’archeologia subacquea nell’area flegrea e in Sicilia”. La mostra ha ottenuto il patrocinio morale di ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Regione Campania, Comune di Napoli e Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno centrale (Napoli-Salerno-Castellammare di Stabia), università di Salerno, università “L’Orientale” e università Suor Orsola Benincasa di Napoli. L’esposizione è stata realizzata anche in collaborazione con la Scuola Archeologica di Atene, l’università di Bari, l’università “Parthenope”, ENEA ed INGV.

Paolo Giulierini, direttore del museo Archeologico nazionale di Napoli (foto Graziano Tavan)

“Thalassa non è solo una mostra sul Mediterraneo antico”, spiega il direttore del Mann, Paolo Giulierini, “ma è, soprattutto, un esempio di metodo. Segna la fine dei biechi personalismi e mette al centro della questione la ricerca scientifica, il sostegno tra enti statali e territoriali, l’apporto delle Università, le professionalità dei giovani archeologi, le azioni innovative di aziende tecnologiche di natura privata. Le costellazioni del cosmo celeste dell’Atlante Farnese, simbolo della mostra, non sono dunque solo un riferimento alle rotte nel mondo antico ma, per noi, equivalgono ad una guida verso un nuovo corso. Quando l’alchimia dell’alleanza riesce, allora si raggiungono questi fondamentali risultati. Per questo non posso che ringraziare di cuore anzitutto il compianto Sebastiano Tusa, inventore della Soprintendenza del Mare, promotore dell’iniziativa e del protocollo tra Mann e Regione Sicilia. A lui e alla sua umanità sono dedicati l’esposizione e il catalogo. Analoga gratitudine va al Presidente Nello Musumeci e al Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, che da anni sostiene l’attività del nostro museo. Accanto a loro voglio sottolineare il lavoro dei tanti funzionari della Regione Sicilia, del direttore della Fondazione Federico II Patrizia Monterosso, i generosi prestiti e la collaborazione incondizionata dei soprintendenti Teresa Cinquantaquattro e Luigi la Rocca che permettono di far luce su anni di attività scientifica, fino alle clamorose scoperte delle navi del porto di Napoli nonché dei Direttori dei tanti Istituti autonomi: Fabio Pagano (Parco Archeologico dei Campi Flegrei), Gabriel Zuchtriegel (Parco Archeologico di Paestum), Carmelo Malacrino (Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria), Eva degli Innocenti (Museo Archeologico Nazionale di Taranto). A questi si aggiungono i tanti musei ed enti prestatori nazionali ed internazionali. Ed ancora voglio ricordare Cherubino Gambardella del Dipartimento di Architettura dell’Università Vanvitelli per le linee guida sull’allestimento, il Comune di Napoli, NextGeosolutions, Coelmo, ETT, Snav, Unicocampania, Città del Gusto Gambero Rosso. Un ringraziamento a parte va a Teichos, nella persona di Salvatore Agizza, per aver sostenuto buona parte del peso scientifico, curatoriale e organizzativo dell’intera operazione, Federico Baciocchi per il suo talento artistico e Luigi Fozzati, che si è fatto carico di raccordare tutti gli aspetti di curatela scientifica e di coordinamento editoriale della mostra, ad Electa per la stampa della guida e del catalogo e ai miei solerti colleghi del Mann”.

Il singolare allestimento a specchi che permette di apprezzare l’Atlante Farnese in tutte le sue sfaccettature (foto Graziano Tavan)

La mostra si snoda nel Salone della Meridiana presentando molte sezioni con temi legati al Mediterraneo antico, nelle quali dialogano reperti archeologici riemersi dalle acque, tecnologia, ricostruzioni: dai tesori al commercio, dal mito all’economia, dalla vita di bordo alle ville d’otium fino ai rinvenimenti nelle acque profonde il visitatore potrà avere un quadro aggiornato dello stato dell’arte dell’archeologia subacquea del Meridione. L’esposizione prosegue con una seconda sezione, ubicata nell’area sotterranea della Metropolitana, che accoglie nuove scoperte provenienti dall’area portuale di Neapolis. “Thalassa – continua Giulierini – disegna, nel complesso, rotte culturali di connessione tra tanti siti campani, del Meridione in genere e di altri paesi mediterranei. Si tratta di una connessione storica che però deve rafforzare l’idea che il Mare Nostrum è un ponte e non una separazione. In questo senso vanno intese anche le collaterali a questa mostra, che ci parlano di migranti napoletani e Ischitani fra fine Ottocento e primi del Novecento. Di più: il mare può essere una fonte di ispirazione letteraria e poetica da Omero in poi. Così andranno inquadrate le prossime presentazioni di libri di grandi autori che hanno scritto di mare, come Erri De Luca. Il mare è avventura, fascino dell’esotico, crocevia di culture: ed ecco la mostra su Corto Maltese che abbiamo ospitato al Mann qualche mese fa, nel quadro del progetto Obvia e della collaborazione con il Comicon Napoli, o la ragione della presenza di un Festival dedicato alla distesa blu che accompagnerà i giorni iniziali della mostra”.

“Il mare è, infine, ambiente da tutelare: nel percorso si succedono le fasi antiche e quelle future del Mediterraneo mentre, praticamente a fianco, la mostra “Capire il cambiamento climatico”, realizzata con il National Geographic, ci parla di quanto le plastiche e le altre forme di inquinamento insidino le nostre acque (vedi https://archeologiavocidalpassato.com/2019/10/09/il-museo-archeologico-nazionale-di-napoli-scende-in-campo-per-lambiente-con-la-mostra-capire-il-cambiamento-climatico-experience-exhibition-mix-tra-il-linguaggio/) . Alla fine del ragionamento possiamo concludere che tutti noi abbiamo un compito da svolgere: ripescare la pagella che si era portato dietro il bambino tragicamente annegato qualche mese fa. Questa pagella, in realtà, non lo riguarda: riguarda noi. Siamo noi sotto esame, ora: non avremo altre occasioni per dimostrare che anche la cultura può far crescere le persone, attraverso una ricerca che ci porti ad una maturazione non solo contenutistica ma etica. Anche noi possiamo dare un senso al nostro lavoro se lavoriamo per aprire le menti, insegnando che il mare deve essere esplosione di vita, non riferimento di morte. Oggi credo che, tutti insieme, con questa importante fatica, abbiamo intrapreso una buona rotta, seguendo la costellazione del Sapere che, guarda caso, è legato nell’etimo a sapidus, dunque salato e pertanto saporito. Ancora una volta – conclude Giulierini – torna in ballo il mare e ci dice di dare un senso a questa conoscenza, perché non sia insipida e priva di obiettivi finali”.

Alcuni reperti del prezioso carico della nave di Antikythera, naufragata tra il 70 e il 60 a.C. recuperati tra il 1900 e il 1901, e conservati al museo Archeologico nazionale di Atene (foto Graziano Tavan)

“Thalassa”: una mostra che crea rete. Il messaggio di tutela e valorizzazione del Mare nostrum, alla base del progetto scientifico di “Thalassa”, ha determinato la creazione di una rete sinergica tra soggetti pubblici e privati, che hanno cooperato, a differenti livelli, alla realizzazione della mostra. Il percorso sulle “Meraviglie sommerse del Mediterraneo” è stato anticipato da altri due importanti appuntamenti espositivi, caratterizzati da una grafica promozionale “Verso Thalassa”: da aprile a settembre del 2019, in collaborazione con il Salone del Fumetto Comicon e nell’ambito del progetto universitario “Obvia-Out of Boundaries Viral Art Dissemination”, è stata in calendario al MANN la mostra “Corto Maltese. Un viaggio straordinario”, celebrazione della creatività artistica di Hugo Pratt; ancora, da maggio a settembre, la Sala del Plastico di Pompei ha ospitato l’incursione dello street artist Blub, noto per aver rappresentato, su sportellini di ferro arrugginiti nei centri storici cittadini, personaggi famosi con la maschera da sub (vedi https://archeologiavocidalpassato.com/2019/06/02/lo-street-artist-blub-invade-il-cuore-di-napoli-con-ritratti-famosi-in-maschera-da-sub-e-al-mann-presenta-la-mostra-blub-larte-sa-nuotare-dove-le-sue-opere-dialogano-con-i/). Una meditazione sulla necessità di difendere l’ambiente marino è rappresentata dalla mostra “Capire il cambiamento climatico” che, sino al 31 maggio 2020, mostrerà al pubblico cause ed effetti del riscaldamento globale. Non soltanto arti visive, ma anche spettacolo: in tre giorni di eventi (5/8 dicembre 2019, con corollario prenatalizio il 20 dicembre), l’Archeologico ha promosso la kermesse “Muse al Museo. Speciale Thalassa”, una produzione FestivalMANN con perfomance e concerti ispirati al mare (vedi https://archeologiavocidalpassato.com/2019/12/04/muse-al-museo-speciale-thalassa-al-museo-archeologico-di-napoli-musica-spettacolo-e-performance-dedicati-al-mare-in-attesa-della-grande-mostra-sulle-meraviglie-sommerse-d/).

L’esposizione a Villa San Michele ad Amacapri sull’isola di Capri

La locandina dell’offerta ExtraMann

Questa focalizzazione programmatica, che ha anticipato la mostra nei tempi e nei contenuti, ha consentito di pianificare una comunicazione integrata fra diversi istituti culturali: se con il Parco Archeologico di Paestum è in corso un progetto di valorizzazione social delle mostre “Poseidonia. Città d’acqua” (a Paestum sino al 31 gennaio 2020), “Capire il cambiamento climatico” (all’Archeologico sino al prossimo 31 maggio) e “Thalassa”, anche tutti gli altri musei statali, che custodiscono opere con soggetto marino, saranno invitati a promuovere le proprie collezioni con un’unica grafica riferita alla mostra del MANN. La rete degli istituti culturali, abbracciati dal mare simbolico di “Thalassa”, coinvolgerà anche un altro importante monumento storico-artistico della nostra regione: la Villa San Michele ad Anacapri. La dimora del medico e scrittore Axel Munthe, oggi sede permanente delle istituzioni svedesi, è un capolavoro di architettura perfettamente integrato nel paesaggio dell’isola azzurra (il giardino della Villa è stato premiato come più bel Parco d’Italia nel 2014/2015): al suo interno, è presente una pregevole collezione di vasi, anfore ed oggetti artistici, tra cui figurano anche riproduzioni delle opere del MANN. Assecondando, dunque, una matrice culturale comune (Axel Munthe era uno studioso di archeologia e la sua Villa riflette, nell’assetto museale, questa passione) e una vocazione mediterranea condivisa, il direttore del museo Archeologico nazionale di Napoli, Paolo Giulierini, e la soprintendente di Villa San Michele Kristina Kappelin, hanno firmato una convenzione che promuoverà una scontistica integrata tra i due siti. L’iniziativa è stata inserita nel più ampio quadro di eventi organizzati per ricordare i 70 anni dalla scomparsa di Axel Munthe. In occasione di “Thalassa” anche la rete Extramann si rafforzerà: ogni visitatore dei 16 siti partner (per l’elenco degli istituti aderenti, consultare https://www.museoarcheologiconapoli.it/en/extramann-partner/) potrà richiedere alla biglietteria del MANN un ingresso ridotto (9 euro), mostrando il ticket di uno degli istituti del circuito. Viceversa, il biglietto dell’Archeologico e la card Open Mann daranno diritto all’ ingresso scontato del 25% in tutti i siti Extramann.

Dal mondo della cultura all’imprenditoria: sempre seguendo le rotte della navigazione, a partire dai primi giorni di programmazione della mostra “Thalassa” e per tutto il 2020, sarà attivo l’accordo tra la compagnia SNAV ed il MANN. Non soltanto una convenzione di tipo commerciale, che consentirà uno sconto biunivoco ai visitatori del MANN ed ai clienti di SNAV, ma anche una comunicazione integrata nel moderno circuito on board delle unità della compagnia e nei video all’interno del Museo: un particolare spot spiegherà a visitatori e clienti che “L’arte ti fa viaggiare con SNAV” ed “Al MANN si arriva in aliscafo”. E sempre dal settore imprenditoriale campano provengono altre azioni di supporto alla mostra “Thalassa”: l’azienda COELMO, specializzata nella produzione di gruppi elettrogeni anche a basso impatto ambientale, ha dato un contributo alla realizzazione dell’esposizione, aderendo alla campagna a favore del Mecenatismo promossa con Artbonus. Ancora COELMO, in occasione della manifestazione Nauticsud 2020 (8/16 febbraio), brandizzerà il proprio stand anche con la grafica di “Thalassa”, allestendo un corner multimediale per diffondere i video in mostra. Infine, l’organizzazione della Mostra d’Oltremare per Nauticsud 2020 promuoverà, in rete con il MANN, una scontistica integrata per visitatori del Museo e della fiera, diffondendo anche contenuti multimediali di “Thalassa” nell’esposizione nautica curata da Afina. Dal Mecenatismo alla rete con il territorio: il Consorzio Unicompania metterà in vendita, da metà dicembre, il Ticket integrato del trasporto pubblico con la grafica dell’esposizione sulle “Meraviglie sommerse dal Mediterraneo”. Città del Gusto Napoli/Gambero Rosso, in qualità di partner ed in occasione del vernissage della mostra “Thalassa”, proporrà un percorso di degustazione di food e wine, selezionando protagonisti di eccellenza per promuovere la cultura gastronomica del territorio. L’azienda Next Geosolutions ha dato supporto per la realizzazione dei pannelli in mostra e dei video dedicati alle esplorazioni subacquee. ETT ha fornito i contenuti multimediali nella sezione “Relitti” dell’esposizione “Thalassa”.