“Archeologia ferita”: al museo Archeologico nazionale di Napoli gli “stati generali” sulla lotta al traffico illecito e alla distruzione dei beni culturali. Due giorni di confronto tra magistrati, forze dell’ordine, giuristi, esperti e grandi musei internazionali. All’archeologo veneto Giancarlo Garna il premio “Person of the year 2017”

La statuetta in marmo di “Zeus in trono” restituita all’Italia dal Paul Getty Museum e ora al museo Archeologico nazionale di Napoli
Due giorni a Napoli per parlare di “Archeologia ferita”: sono gli “Stati generali” sulla lotta al traffico illecito e alla distruzione dei beni culturali convocati dalla direzione del museo Archeologico nazionale di Napoli, uno dei maggiori musei archeologici al mondo, contenitore di molti reperti di Pompei, Paestum, Ercolano, che lanciando questa iniziativa, che non ha eguali in Italia, vuole sottolineare anche il suo ruolo di “capofila” in questo delicato settore della salvaguardia dei beni culturali, come testimonia la “restituzione” avvenuta a luglio dello Zeus, proveniente probabilmente dal parco archeologico sommerso di Baia, da parte del Getty Museum (Usa) (vedi https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2017/08/01/zeus-in-trono-torna-a-casa-al-mann-di-napoli-la-statuetta-in-marmo-era-stata-trafugata-negli-anni-ottanta-e-comprata-dal-paul-getty-museum-nel-1992-che-ora-lha-restituita/). Dal furto di opere al saccheggio dei siti e degli scavi archeologici, dal traffico di reperti durante i conflitti armati al terrorismo e alla contraffazione, fino all’uso di documenti falsi che accompagnano i beni. Tutto questo si riassume in un fenomeno ben preciso: traffico illecito nel mondo dell’arte, un “mercato” che vale 8 miliardi di dollari l’anno. Contrastare questo “mercato” significa quindi salvaguardare l’identità culturale dei popoli e di preservare il patrimonio dell’umanità. L’appuntamento nella Sala della Meridiana del Mann martedì 14 e mercoledì 15 novembre 2017 per un confronto di enorme interesse per la salvaguardia del patrimonio tra magistrati, forze dell’ordine, giuristi, esperti e grandi musei internazionali (dagli Stati Uniti alla Giordania, presenti anche l’Ermitage di San Pietroburgo, il Getty Museum di Los Angeles e il museo del Bardo di Tunisi), con il coinvolgimento dell’università di Napoli Federico II, attraverso la collaborazione con la prof. Daniela Savy, docente di Diritto europeo dei Beni culturali. “L’Università Federico II è stata doppiamente coinvolta in questo seminario”, spiega Daniela Savy, membro del Comitato scientifico dell’Osservatorio giuridico sulla tutela del patrimonio culturale dell’Università degli Studi Roma Tre, “con il dipartimento di Giurisprudenza, diretto dal professore Lucio De Giovanni, per l’approfondimento della normativa, nazionale ed internazionale, posta a tutela del patrimonio culturale e per lo studio della normativa de iure condendo sui nuovi reati in materia. Ed anche con il dipartimento di Studi Umanistici, diretto dal professor Edoardo Massimilla, per l’apporto fondamentale degli storici dell’arte e degli archeologi esperti nelle dinamiche connesse alla materia”.
Come è noto la domanda di arte e antichità proviene da Paesi ricchi e sviluppati. In questi Stati è evidente un sistema forse non adeguato ad assicurare un’azione di monitoraggio delle reti o dei luoghi dove gli scambi illegali maggiormente si realizzano. L’offerta deriva per lo più dai paesi in via di sviluppo e dai paesi sotto assedio, ma non solo. Spesso l’offerta clandestina nasce da Paesi come l’Italia estremamente ricchi di patrimonio archeologico. “Nel quadro del perfezionamento della riforma dei musei autonomi condotta dalla ministero e dalla DG Musei”, spiega Paolo Giulierini, direttore dell’Archeologico di Napoli, “il Mann ribadisce il suo ruolo di Istituto pubblico di caratura internazionale pronto al confronto con i principali attori del dibattito archeologico mondiale sui temi scottanti legati al patrimonio culturale e si rende protagonista della ricerca nazionale contribuendo per quanto di sua competenza alla realizzazione di un sistema di salvaguardia del cultural heritage mondiale. Il Mann è lieto di ospitare grandi musei con i quali ha impostato protocolli di collaborazione come il Getty e l’Ermitage, e di musei che si affacciano sul Mediterraneo, condividendo di questi ultimi i problemi e le esperienze”. Al seminario si confronteranno i rappresentati del MiBACT e di prestigiosi musei internazionali, il nucleo antitraffico illecito di Roma, la Procura della Repubblica di Napoli, funzionari del Mann, archeologi e giornalisti esperti in materia con lo scopo di raccogliere le esperienze, e fare il punto sullo stato dell’arte a livello di istituzioni nazionali e organizzazioni internazionali quali Onu, Unione europea, Consiglio d’Europa, Icom, Unidroit. Obiettivo dei due giorni di studio è quello di formulare proposte per contribuire ad un miglioramento del sistema di lotta al traffico illecito.

Il Nucleo tutela patrimonio culturale dei carabinieri di Cosenza nel 2016 ha sequestrato più di 3mila reperti: tra essi in aumento il fenomeno dei falsi
Il programma di martedì 14 novembre 2017. Alle 9.30, saluti di Paolo Giulierini, direttore del Mann; Luigi De Magistris, sindaco di Napoli; Armando Rossi, presidente del consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli; Gaetano Manfredi, rettore dell’università di Napoli Federico II; Edoardo Massimilla, direttore del dipartimento di Studi umanistici, università di Napoli Federico II; Lucio De Giovanni, direttore del dipartimento di Giurisprudenza, università di Napoli Federico II; Guglielmo Trupiano, direttore del centro Europe Direct della Commissione europea presso il Centro Interdipartimentale Lupt dell’università di Napoli Federico II; Mariella Utili, segretario regionale del MiBACT per la Campania. Alle 10.30, introduzione “Una premessa storica. Scavi e mercato artistico a Napoli tra Sette e Ottocento: legislazione e prassi, dispersione e circolazione” con Andrea Milanese, responsabile dell’Archivio storico del Mann e Paola D’Alconzo, università di Napoli Federico II. A seguire la prima sessione di lavori “Normativa e tutela”, presiede Giovanni Melillo, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli. Relatori: Tiziana Coccoluto, vice capo di Gabinetto vicario del MiBACT sul tema “Nuovi delitti, nuove indagini” e Carlo Longobardo, università di Napoli Federico II che parlerà de “La tutela penale dei beni culturali tra tecniche di tutela ed esigenze di riforma”. Alle 12, Luca Lupària, università Roma Tre e condirettore dell’Osservatorio giuridico sulla tutela del patrimonio culturale, su “Accertamento dei reati e problemi processuali inerenti il traffico illecito”; Daniele Amoroso, università di Cagliari parlerà de “La Convenzione Unidroit del 1995 sui beni culturali rubati o illecitamente esportati”; Daniela Savy, università di Napoli Federico II e membro del Comitato scientifico dell’Osservatorio giuridico sulla tutela del patrimonio culturale, “La disciplina dell’Unione Europea in tema di traffici illeciti”. Alle 15, la seconda sessione di lavori sarà su “La prassi in tema di lotta al traffico illecito e distruzione dei beni culturali”. Presiede Maria Vittoria Marini Clarelli, direttore del Servizio circolazione della direzione generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio. Relatori: Carmela Capaldi, università di Napoli Federico II “Scavi clandestini e traffici illeciti nel Regno delle due Sicilie”; Vincenzo Piscitelli, procuratore aggiunto a Napoli “Prassi in tema di tutela penale” e il colonnello Alberto Deregibus, vice comandante del nucleo Carabinieri Tutela del Patrimonio culturale di Roma. Alle 16, tavola rotonda con Giuliano Volpe, università di Foggia e presidente del Consiglio superiore dei Beni culturali e paesaggistici del MiBACT che incontrerà Valeria Sampaolo, conservatore capo del Mann; Luigia Melillo, responsabile dell’ufficio Relazioni internazionali e dell’ufficio Restauro del Mann; Marco Pacciarelli, università di Napoli Federico II; e Sandro Garrubbo, comunicazione e marketing del museo Salinas di Palermo.
Il programma di mercoledì 15 novembre 2017. Alle 10, la terza sessione del convegno si aprirà con una tavola rotonda sul tema “Il ruolo dei musei nella lotta al traffico illecito e alla distruzione dei beni culturali”. Apertura dei lavori di Alessandro Benzia, direttore degli uffici di Diretta collaborazione del ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. A seguire Fabio Isman, giornalista e scrittore (critico de Il Messaggero) incontrerà Andrej Nikolaevic’ Nikolaev, deputy head of the Department of the East, Museo dell’Ermitage (Russia); Claire Lyons, curator of Antiquities, J.P. Getty Museum (USA); Massimo Osanna, direttore generale del parco archeologico di Pompei e docente università Federico II di Napoli; Gabriel Zuchtriegel, direttore del parco del archeologico di Paestum; Francesca Spatafora, direttore del museo Salinas e del Polo regionale di Palermo per i parchi e musei Archeologici. Alle 12, tavola rotonda con Paolo Giulierini che incontra Moncef Ben Moussa, conservateur en chef du musée national du Bardo (Tunisia), e Khalil Mahmoud Khalil, direttore del museo Archeologico di Amman (Giordania). Il convegno si concluderà con il premio “Person of the year 2017” dell’osservatorio internazionale archeomafie all’archeologo Giancarlo Garna, che, dal 2012, partecipa alla missione archeologica italiana nel Kurdistan irakeno, con il progetto archeologico regionale Terra di Ninive dell’università di Udine, diretto da Daniele Morandi Bonacossi. L’archeologo, bellunese di nascita ma padovano d’adozione da trent’anni, è stato premiato “per il suo impegno nella tutela del patrimonio culturale nelle aree di crisi e di guerra e la costante opera di sensibilizzazione della categoria e dell’opinione pubblica”. Infatti è noto il suo impegno per portare all’attenzione dell’opinione pubblica cosa sta avvenendo al patrimonio archeologico in Paesi disastrati dalla guerra come la Siria e l’Iraq. Attualmente lavora per l’università di Udine con cui ha partecipato in passato alle missioni archeologiche a Mishrifeh (Siria) nel 1999 e a Palmira dal 2009 al 2010. Consegnerà il premio Tsao Cevoli, direttore del master in Archeologia giudiziaria e crimini contro il patrimonio culturale del Centro Studi Criminologici di Viterbo.
Rassegna internazionale del cinema archeologico di Rovereto: prende forma il programma della 28.ma edizione, dal 3 all’8 ottobre 2017. Sarà l’ultima curata da Dario Di Blasi: 56 film da venti Paesi, conversazioni con i protagonisti. Il simbolo della rassegna da una coppa egittizzante da Stabia oggi al Mann

Il manifesto della 28.ma rassegna internazionale del cinema archeologico di Rovereto dal 3 all’8 ottobre 2017
La 28.ma edizione della rassegna internazionale del Cinema archeologico di Rovereto prende forma. L’appuntamento, promosso dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto presieduta da Giovanni Laezza, è dal 3 all’8 ottobre 2017 all’auditorium “F. Melotti” di corso Bettini, dove saranno proiettati i 56 film in programma provenienti da una ventina di Paesi in rappresentanza di tutti i cinque continenti, e in sala convegni “F. Zeni” della fondazione Museo Civico in borgo Santa Caterina, dove la domenica 8 saranno presentati i film più graditi al pubblico e alla giuria internazionale. Quest’anno infatti ci sarà la 13.ma edizione del concorso biennale “Premio Paolo Orsi”, assegnato da una giuria qualificata composta da Maura Medri, archeologa e docente di Metodologia di ricerca archeologica e Archeologia dell’architettura all’università Roma Tre; Lulli Bertini, archeologa e regista cinematografica; Umberto Pappalardo, archeologo e docente di Archeologia classica all’università Suor Orsola Benincasa di Napoli; Fari Djatali-Lorenz, regista e produttrice cinematografica Germania-Iran; Philippe Dorthe, presidente fondatore di Icronos, festival International du film d’Archéologie de Bordeaux.

Il prof. Frederick Mario Faled, assiriologo dell’università di Udine, apre le conversazioni alla Rassegna di Rovereto
Anche quest’anno alle 17.45, all’auditorium Melotti, sono previste conversazioni con alcuni protagonisti della ricerca archeologica moderate da Dario Di Blasi, curatore della rassegna internazionale del Cinema archeologico, e Barbara Maurina, conservatore per l’Archeologia del museo Civico di Rovereto. Il 4 ottobre 2017, interviene Frederick Mario Fales, docente di Storia del Vicino Oriente antico e di Filologia Semitica all’università di Udine, su “Gli antichi assiri nell’odierno Kurdistan: monumenti e iscrizioni da scoprire”; il 5 ottobre 2017, Giovanni Brizzi, docente di Storia romana all’università di Bologna, su “Le battaglie annibaliche attraverso le evidenze archeologiche, toponomastiche, letterarie: il Trasimeno e altri episodi”; il 6 ottobre 2017, Ken Dark, archeologo in Galilea, docente all’università di Reading, su “Gesù aveva una casa a Nazaret?”; il 7 ottobre 2017, Corinna Rossi, architetto ed egittologa, su “Raccontare il passato: l’archeologia tra fonti e interpretazioni personali”, e Giulio Paolucci, direttore del museo civico Archeologico delle Acque di Chianciano e futuro direttore del museo Etrusco di Milano, su “Nuovi musei e diffusione del Sapere”. Sempre al 7 ottobre, ma al mattino, alle 11.15, conversazione moderata da Antonia Falcone, archeologa, blogger e digital strategist, con Jacopo Bonetto, responsabile del progetto Nora dell’università di Padova; Davide Borra, NoReal; Alessandro Furlan, Altair4; Daniele Bursich, gruppo Facebook “Archeologia, Beni Culturali e Nuove tecnologie”; Graziano Tavan, giornalista del blog archeologiavocidalpassato.it, su “Il Mondo Antico tra di noi ? Realtà tridimensionale, immersiva, aumentata, social e archeologia ai confini della realtà”.
Ospiti internazionali sono confermati anche per la 28.ma edizione della rassegna internazionale del cinema archeologico. A Rovereto sono attesi S.E. Mai Alkaila, ambasciatrice di Palestina, che presenzierà nella serata conclusiva della rassegna, sabato 7 ottobre, alla cerimonia di premiazione dei film in concorso per il “Paolo Orsi” e per il “Città di Rovereto-Archeologia Viva”; dall’Egitto, Mostafa Amin Mostafa, segretario del Supreme Council of Antiquities of Egypt; Azza ElKholy, Head of Academic Research Sector della Biblioteca di Alessandria d’Egitto; Ahmed Mansour, Deputy Director of Calligraphy and Writing studies Center della Biblioteca di Alessandria d’Egitto; Mohamed Soliman, Head of Cultural Outreach Sector della Biblioteca di Alessandria d’Egitto.
“In un tempo di archeologia in frantumi per guerre, terrorismo, incuria, aggressioni speculative”, scrive nella prefazione al programma Dario Di Blasi, curatore storico della rassegna, “si fa urgente per ogni comunità locale, in ogni parte del pianeta, il bisogno di occuparsi del proprio territorio, della propria storia a prescindere da quel che fanno o non fanno gli Stati nazionali, le organizzazioni internazionali, e le cosiddette istituzioni preposte alla tutela, alla conservazione e alla valorizzazione. Nessuna comunità è in grado di occuparsi di ciò a prescindere dalla conoscenza e dalla cultura e tutti gli strumenti che aiutano a diffondere conoscenza, sapere e cultura come il cinema sono utili a questo scopo. La rassegna è nata 28 anni fa per questo e questo rimane il suo intento”. Per Di Blasi questa sarà l’ultima rassegna: “Mi accingo a lasciare, dopo quasi trent’anni, questa attività legata alla rassegna e non mi vergogno a citare ancora una volta queste frasi di Giovanni Semerano: …Solo i popoli che acquistano chiara coscienza del proprio passato sono in grado di costruire un avvenire commisurato alle proprie istanze, perché liberi da errori che gravano sull’antico cammino. Gli altri impigliati nei congegni di un mondo senz’anima, mimano ogni giorno una vita non alimentata da segrete salutari radici… È un linguaggio antico sempre più attuale!”.

Skyphos di ossidiana da Stabiae con scene di culto egiziano in mostra al museo Archeologico di Napoli
Simbolo della 28.ma edizione della rassegna roveretana è un particolare da una coppa in ossidiana conservata al museo Archeologico nazionale di Napoli, per gentile concessione di Paolo Giulierini, direttore del Mann. “Il 21 e il 22 maggio del 1954, durante i lavori di scavo dell’ambiente n. 37 della Villa San Marco a Stabiae, l’attuale Castellammare di Stabia”, scrive O. Elia sul Bollettino d’Arte nel 1957, “si rinvennero numerosissimi frammenti di ossidiana finemente lavorata e una notevole quantità di fili d’oro e minuscole tarsie di malachite, diaspro giallo, lapislazzulo, corallo bianco e rosa, alcune ancora inserite in tralicci di lamine d’oro, che costituivano una ricca decorazione ad intarsio con motivi egittizzanti. Insieme con i frammenti furono anche rinvenute otto zampe leonine in argento forse appartenenti a un piccolo armadio in cui i preziosi vasi venivano custoditi. Gli scopritori, intuita l’eccezionalità del rinvenimento, trasferirono i frammenti presso l’Officina dei Restauri del museo nazionale di Napoli ove l’accurato e paziente lavoro di restauro permise di ricomporre due skyphoi quasi gemelli con decorazione egittizzante (Coppa A e Coppa B), uno skyphos più piccolo con elementi vegetali conservato quasi per intero (Coppa C) e parte di una phiale, una coppa poco profonda utilizzata per le libagioni, con scena nilotica”. “A questo primo restauro, conclusosi nel 1956”, ricorda Luigia Melillo della soprintendenza speciale per il Beni archeologici di Napoli e Pompei, “seguirono altri due interventi, uno effettuato nel 1964 e uno nel 1974, nel corso dei quali furono ricollocate ulteriori parti dell’intarsio e furono riassemblati frammenti delle anse. Ulteriori restauri nel 2011-2012 hanno consentito la corretta collocazione di alcuni frammenti e la riesposizione al pubblico delle tre coppe nel novembre 2012”.
Serata speciale a Vetulonia con “Archeologia sotto le stelle”: l’archeologa Luigia Melillo svela i segreti dell’Efebo di via dell’Abbondanza, star della mostra “L’Arte di Vivere al tempo di Roma” al museo Etrusco “Isidoro Falchi”

L’Efebo di via dell’Abbondanza star della mostra “L’Arte di Vivere al tempo di Roma” al museo Etrusco “Isidoro Falchi” e protagonista della rassegna “Archeologia sotto le stelle” a Vetulonia
“Quel lontano 25 maggio del 1925, trascorsi ormai molti anni dalla importante scoperta della statua bronzea dell’Apollo della Casa del Citarista nel 1859”, scrive Simona Rafanelli direttore del museo civico Etrusco “Isidoro Falchi” di Vetulonia, nel catalogo della mostra “L’Arte di Vivere al tempo di Roma” (L’Erma di Bretschneider), “proprio quando (sono parole dell’archeologo Amedeo Maiuri, all’epoca direttore degli scavi a Pompei) … poteva sembrare che il suolo della distrutta città … non ci riserbasse più … alcun’altra opera di vero pregio artistico, riemerge, dal cuore di una delle maggiori abitazioni signorili di Pompei, aperta su via dell’Abbondanza con ben tre ingressi, una straordinaria statua in bronzo di dimensioni di poco inferiori al vero, degna di essere annoverata (annotava ancora Maiuri) tra le più importanti scoperte della città dissepolta: l’Efebo di via dell’Abbondanza”. L’Efebo era riemerso dal cumulo di cenere e lapilli che per quasi duemila anni l’aveva occultata agli occhi del mondo e tornava ad offrirsi agli attoniti occhi degli astanti come un fanciullo “non più adolescente”, dal corpo nudo di radiosa bellezza (la magistrale descrizione di Maiuri), in cui l’armonico e perfetto sviluppo delle membra, agili e snelle e già adusate … all’esercizio della palestra, ci rivela la figura di un giovanetto atleta offerente, immortalato nel gesto di offerta, fatto con l’ancora timida e reverente grazia della divina giovinezza.
L’Efebo di via dell’Abbondanza, protagonista assoluto della mostra “L’Arte di Vivere al tempo di Roma. I luoghi del tempo nelle domus di Pompei” al museo “Isidoro Falchi”, per ammirare il quale vale un viaggio a Vetulonia, è anche il protagonista del secondo appuntamento di “Archeologia sotto le stelle 2017: conversazioni in piazza sui temi della mostra “L’Arte di Vivere al tempo di Roma”, rassegna promossa dal museo civico di Vetulonia, dal Comune di Castiglione della Pescaia e dai Musei della Maremma. Venerdì 4 agosto 2017, alle 21.15, in piazza a Vetulonia, “Focus sull’Efebo di Via dell’Abbondanza” con Luigia Melillo, responsabile ufficio Restauro del museo Archeologico nazionale di Napoli. Con Melillo sarà interessante ripercorrere le vicende che hanno interessato l’Efebo dalla sua scoperta fino all’ultimo restauro curato dal Paul Getty Museum di Los Angeles prima del suo arrivo a Vetulonia. Così si scopre che il primo restauro risale ancora al 1925 quando furono ricongiunte le parti staccate degli arti inferiori, ricomposto l’avambraccio destro e creata una solida armatura interna che desse stabilità alla statua. Ma solo nel 1996, di fronte alle precarie condizioni statiche della statua, quando si procedette allo smontaggio dell’Efebo, si scoprì che, come scrive Luigia Melillo, “per dare stabilità all’armatura interna e per fornire una superficie d’appoggio compatta su cui fissare i frammenti da ricomporre, le gambe e parte delle cosce furono riempite di cemento, principale causa delle precarie condizioni statiche dell’Efebo”. Ma è solo una delle tante curiosità legate alla grande scoperta fatta da Amedeo Maiuri nel 1925.
La serata si chiude al museo. Al termine dell’incontro con Luigia Melillo è possibile partecipare a un brindisi dolce/salato a prezzo speciale nel Borgo (Info 0564 948058). Ma la rassegna “L’Archeologia sotto le stelle” offre anche l’occasione veramente ghiotta, tra le ore 22 e le 23, di partecipare a visite guidate con l’archeologo alla mostra evento 2017 “L’Arte di Vivere al tempo di Roma. I luoghi del tempo nelle domus di Pompei”.
La Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum in missione a Tunisi con il Mann di Napoli e il parco archeologico di Pompei per nuove collaborazioni culturali. Invitati i ministri tunisini e il direttore del Bardo alla XX Bmta a ottobre
La Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, a Tunisi con esperti del parco Archeologico di Pompei e del museo Archeologico di Napoli, ha incontrato i ministri di Turismo e Cultura per invitarli al ventennale e per stipulare intese di cooperazione culturale. Il direttore della BMTA Ugo Picarelli ha incontrato a Tunisi la ministra del Turismo e dell’Artigianato Selma Elloumi Rekik e il ministro degli Affari culturali Mohamed Zine El Abidine, su invito dell’ambasciatore di Tunisia a Roma Moez Sinaoui, per coordinare un gruppo di esperti per sviluppare intese su tematiche di cooperazione culturale. La Borsa è best practice riconosciuta per l’impegno a favore del dialogo interculturale, non solo attraverso la partecipazione nel salone espositivo di 30 Paesi e l’annuale presenza a Paestum di un Paese Ospite Ufficiale, ma anche per dedicare dal 2015 nell’ambito del programma due significativi momenti a questo tema: l’incontro “#pernondimenticare il Museo del Bardo, 18 marzo 2015”, dopo l’assalto jihadista al museo di Tunisi, per ricordare che il patrimonio culturale è uno strumento fondamentale per il dialogo interculturale: ogni cittadino del mondo, al di là di appartenenze religiose o politiche, deve essere consapevole che il patrimonio culturale è un bene comune e rappresentazione di identità nazionale, per cui va difeso da tutti i Paesi che fanno della democrazia il loro baluardo; l’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad”, in collaborazione con Archeo, la prima testata archeologica italiana, intitolato al noto archeologo di Palmira che ha pagato con la vita la difesa del patrimonio culturale.L’incontro a Tunisi è stato occasione per il direttore Ugo Picarelli di invitare la ministra del Turismo e dell’Artigianato Selma Elloumi Rekik alla XX edizione della BMTA, in programma a Paestum dal 26 al 29 ottobre 2017, per partecipare alla conferenza “Il dialogo interculturale valore universale delle identità e del patrimonio culturale: #pernondimenticare il Museo del Bardo, 18 marzo 2015 e #unite4heritage for Palmyra” in collaborazione con Unesco e Organizzazione Mondiale del Turismo, con la partecipazione dei Ministri del Turismo e della Cultura di Azerbaigian, Bahrein, Iraq, Serbia.
Il direttore della Borsa, come a Belgrado nei mesi scorsi, ha coordinato un gruppo di esperti rappresentato dall’archeologa Luigia Melillo, funzionario archeologo responsabile dell’ufficio Restauro e dell’ufficio Relazioni internazionali del museo Archeologico nazionale di Napoli, e dall’architetto Annamaria Mauro capo area Organizzazione e funzionamento del parco Archeologico di Pompei. Nell’incontro con i ministri tunisini, con la direzione generale Turismo culturale del ministero del Turismo e con l’istituto nazionale del Patrimonio sono state valutate, alla luce della recente riforma dei beni culturali, le collaborazioni future che riguarderanno gemellaggi con le città di epoca romana, restauri di opere d’arte, scambi di esperienze su archeologia virtuale, scavi di nuove missioni archeologiche. L’occasione è stata importante per condividere con l’ambasciatore Italiano a Tunisi, Raimondo De Cardona, che le collaborazioni possano attuarsi e svolgersi attraverso l’istituto italiano di Cultura diretto dalla salernitana Maria Vittoria Longhi.
Dopo la città punica di Cartagine, la Borsa ha visitato il museo del Bardo incontrando il direttore Mouncef Ben Moussa e ribadendo il suo impegno annuale a trasmettere sempre a futura memoria l’accaduto del marzo 2015. La Borsa per sottolineare l’amicizia col Bardo inviterà a Paestum Hamadi Ben Abdesslem, la guida turistica che ha salvato 45 italiani durante l’attacco terroristico dell’Isis, portandoli al riparo da una uscita di servizio. Poiché Hamadi è nel suo paese vice presidente dell’associazione Guide Turistiche, potrà portare la sua esperienza all’incontro annuale che ANGT, l’associazione delle guide italiane, svolge a Paestum in occasione della Borsa.
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CHI SIAMO
Graziano Tavan, giornalista professionista, per quasi trent’anni caposervizio de Il Gazzettino di Venezia, per il quale ho curato centinaia di reportage, servizi e approfondimenti per le Pagine della Cultura su archeologia, storia e arte antica, ricerche di università e soprintendenze, mostre. Ho collaborato e/o collaboro con riviste specializzate come Archeologia Viva, Archeo, Pharaos, Veneto Archeologico. Curo l’archeoblog “archeologiavocidalpassato. News, curiosità, ricerche, luoghi, persone e personaggi” (con testi in italiano)
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