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Bologna. Al dipartimento di Storia e Culture dell’università la conferenza internazionale “L’archeologia dell’opulenza. Prospettive comparative sul surplus, la ricchezza e l’organizzazione sociale nell’Egeo, nel Mediterraneo centrale e nel Vicino Oriente nell’età del Bronzo e della prima età del Ferro”: due giorni di confronto per innescare un dibattito nell’archeologia delle società pre-moderne (dal Neolitico fino al primo periodo arcaico)

bologna_università_conferenza-internazionale-l-archeologia-dell-opulenza_locandinaPiù di mezzo secolo fa, in un’opera fondamentale “L’economia dell’età della pietra. Scarsità e abbondanza nelle società primitive” (1972), l’antropologo americano Marshall David Sahlins avanzò la sua definizione di “società benestante originale” introducendo il concetto di “ricchezza” e sfidando le opinioni consolidate sull’associazione ricorrente tra complessità, progresso e prosperità. Da allora, il rapporto tra disponibilità di risorse e organizzazione sociale è stato riconosciuto come un tema fondamentale per lo studio delle società pre-moderne, un dibattito che ora è riemerso e si è rafforzato all’indomani della pubblicazione di David Graeber e David Wengrow “L’alba di tutto. Una nuova storia dell’umanità” (2021). Tale dibattito deve ancora avere un impatto sostanziale nello studio dell’organizzazione politica nelle prime politiche, in particolare in Asia occidentale, nell’Egeo e nell’area circum-mediterranea, una regione che ha sperimentato le trasformazioni sociali più antiche, più rapide e più sorprendenti in tutto il mondo. Mercoledì 8 e giovedì 9 maggio 2024, nell’aula Prodi del dipartimento di Storia e Culture dell’università di Bologna in piazza San Giovanni in Monte 2, la conferenza internazionale “L’ARCHEOLOGIA DELL’OPULENZA. Prospettive comparative sul surplus, la ricchezza e l’organizzazione sociale nell’Egeo, nel Mediterraneo centrale e nel Vicino Oriente nell’età del Bronzo e della prima età del Ferro” a cura di Santo Privitera, Francesco Iacono, Palmiro Notizia si propone di innescare l’avvio di un dibattito di questo tipo nell’archeologia delle società pre-moderne (dal Neolitico fino al primo periodo arcaico).

Questo complesso enigma verrà esplorato in tutte le sue possibili sfaccettature, esaminando vari argomenti. Le radici del benessere: era l’agricoltura? L’eccedenza era disponibile per le comunità con scarse coltivazioni o situate vicino alle coste e/o alle zone umide? La zootecnia è stata la variabile chiave? Quali strategie stavano impiegando gruppi di pastori e agricoltori per superare la scarsità di risorse e, a loro volta, creare ricchezza? La relazione tra ricchezza individuale e comunità: quanto uniformemente è stata distribuita la ricchezza tra le popolazioni? Questo era collegato a uno squilibrio negli accordi sociali? Come si traduce questo squilibrio (o la sua mancanza) nella documentazione archeologica del mondo dei vivi o dei morti? In che modo l’opulenza è stata resa evidente e comunicata (ad esempio attraverso la disposizione di edifici e spazi monumentali, l’ampliamento di abitazioni private o l’arredamento di tombe?). La gestione dell’opulenza: l’opulenza è stata un moltiplicatore della complessità sociale? In che modo i gruppi gestivano il benessere? Attraverso le pratiche di banchetto e/o la distruzione della ricchezza? Quanto è stato esteso l’uso di strumenti amministrativi finalizzati alla contabilità (economie sacrificali o archivistiche)? In una prospettiva più ampia, qual è stato il ruolo svolto dall’accumulo e dallo stoccaggio di beni di prima necessità, da un lato, e dalla produzione di manufatti di alto rango e preziosi, dall’altro? La relazione tra ricchezza e tecnologia: quali sono stati i mezzi attraverso i quali la ricchezza è stata raggiunta e rigenerata nel tempo? (ad esempio, sfruttamento delle zone umide, pratiche agricole, zootecnia, estrazione di metalli, stoccaggio di materie prime, tecniche tessili speciali, relazioni commerciali) Quali sono le sue tracce nella documentazione archeologica (ad esempio, monumentalità architettonica, servizi da pranzo in metalli preziosi, scheuomorfi fittili, iconografia)?

PROGRAMMA MERCOLEDÌ 8 MAGGIO 2024. SESSIONE MATTUTINA. Alle 9, accoglienza e registrazione; 10, saluti e introduzione al workshop; 10.15, lezione di apertura Paul Halstead (università di Sheffield) “Eccedenza, scarsità e ricchezza: questioni di definizione, riconoscimento archeologico e mutamento sociale”; 11, pausa caffè; 11.30, lezione principale di Marcella Frangipane (Sapienza Università di Roma, Accademia dei Lincei) “La produzione di eccedenza è di per sé un’indicazione di “ricchezza” e prosperità generale nelle società pre-statali e nei primi stati del Vicino Oriente?”; 12.15, Massimo Cultraro (CNR – ISPC) “Indagine sui modelli delle comunità benestanti e fluenti dell’Età del Bronzo nell’Egeo settentrionale: Poliochni su Lemno e le radici della complessità proto-urbana”; 12.35, Simona Todaro (università di Catania) “Tazze semplici per luoghi centrali? La distribuzione dei pasti e la gestione delle opere collettive a Creta al termine dell’EBA: nuove prospettive dall’EM III Festo”; 12.55, Massimo Perna (università di Sassari) “Sulle orme di Enrica Fiandra. Le cretule: un sistema contabile elementare tra l’Egeo e il Vicino Oriente antico”; 13.15, Q&A e discussione; 13.45, pranzo.

PROGRAMMA MERCOLEDÌ 8 MAGGIO 2024. SESSIONE POMERIDIANA.  Alle 14.45, Gabriele Giacosa (università di Bologna) “Preparati per tempi migliori: strategie di stoccaggio pubblico nella Karkemish della prima età del Ferro”; 15.05, Luca Girella (università UniNettuno di Roma) “Vivere con e senza i kouloures (fosse circolari sotterranee): il significato di una presenza e di un’assenza nella Creta Protopalaziale e Neopalaziale”; 15.25, Barbara Montecchi (università di Firenze) “La gestione dell’affluenza al tardo minoico IB Agia Triada”; 15.45, Q&A e discussione; 16, pausa caffè; 16.30, Maria Emanuela Alberti (università di Firenze) “Creare valore aggiunto: la gestione della produzione tessile nella Creta minoica (MM IB – LM IB)”; 16.50, Dario Puglisi (università di Catania) “I raccoglitori di crochi dello Xestè 3 ad Akrotiri: iniziazioni femminili e gestione della ricchezza nella tarda età del Bronzo I Egeo”; 17.10, Davide G. Aquini (università di Catania) “L’argento e l’oro si alternano. Indagare la dicotomia dell’opulenza nella gioielleria minoica”; 17.30, Emilia Oddo (università di Tulane) “Ricchezza dentro e fuori: ambiente costruito e organizzazione regionale di Cnosso Neopalaziale”; 17.50, Q&A e discussione.

PROGRAMMA GIOVEDÌ 9 MAGGIO 2024. SESSIONE MATTUTINA. Alle 9.20, Sergio Cesaratto (università di Siena) “Il concetto di surplus nell’economia contemporanea e la sua applicazione alle civiltà antiche”; 9.40, Anastasia M.A. Vergaki (Irish Institute of Hellenic Studies) “La disuguaglianza sociale nella Creta della tarda età del Bronzo: origini, evoluzione e ruolo della moltitudine”; 10, Luca Bombardieri, Marialucia Amadio (università di Siena) “L’uomo non vivrà di solo pane. Esplorare i contesti socio-economici della Erimi della media età del Bronzo agli albori dell’urbanizzazione a Cipro”; 10.20, Francesca Porta, Jan Driessen, Joachim Bretschneider (università di Bologna, Université Catholique de Louvain, università di Gand) “Svelare Pyla-Kokkinokremos: esplorare le strutture socio-economiche di un insediamento tardo cipriota”; 10.40, Q&A e discussione; 11, pausa caffè; 11.30, Anna Simandiraki-Grimshaw (MOLA Londra) “Ecosistemi corporei di ricchezza nella Creta (minoica) dell’età del Bronzo”; 11.50, Elisabetta Borgna, Assunta Mercogliano (università di Udine) “Ricchezza, risorse e crescita sociale in una comunità rurale di lungo periodo dell’Acaia orientale: il Trapezio di Aigion, dall’MBA all’LBA finale”; 12.10, Francesco Iacono,  Maurizio Cattani (università di Bologna) “Società affluenti dell’età del Bronzo: disaccoppiamento tra ricchezza e gerarchia nel Mediterraneo centrale 2000-1000 a.C. ca”; 12.30, Agostino Sotgia, Luca Alessandri, Peter Attema (università di Groeningen, Sapienza Università di Roma) “Echi di prosperità: svelare antiche città attraverso il benessere. Il ruolo del surplus nello sviluppo del fenomeno urbano nel Centro Italia”; 12.50, Q&A e discussione; 13.15, pranzo.

PROGRAMMA GIOVEDÌ 9 MAGGIO 2024. SESSIONE POMERIDIANA. Alle 14.15, Sveva Savelli (Saint Mary’s University) “Valutare la ricchezza tra le comunità indigene lungo la costa ionica della Basilicata (Italia): un’analisi diacronica dalla tarda età del Bronzo al VII secolo a.C.”; 14.35, Owain Morris (università di Londra) “Andare in bagno a Pontecagnano: surplus agricolo, formazione dello Stato e ricchezza in un contesto di frontiera”; 14.55, Cristiano Iaia (università di Torino) “Società dello spreco. Sacrificio delle ricchezze nell’Italia dell’inizio del primo millennio a.C.”; 15.15, Christos Giamakis (York Museums Trust) “Espressioni di ricchezza nei cimiteri macedoni del periodo arcaico: i casi di Archontiko, Sindos e Aegae”; 15.35, Q&A e discussione; 16, osservazioni finali.

Torino. Al museo Egizio l’archeologo David Wengrow parlerà di “Rethinking early states. Ancient Egypt and Beyond”. Conferenza, in presenza e on line, in collaborazione con Acme

torino_egizio_conferenza-rethinking-early-state_Wengrow_locandinaApproda a Torino uno degli autori del best seller internazionale “L’alba di tutto. Una nuova storia dell’umanità” (Rizzoli), una riflessione sull’evoluzione sociale dell’Homo Sapiens, nel 2022 per diverse settimane ai vertici della classifica dei libri del New York Times. Si tratta dell’archeologo David Wengrow, docente di Archeologia comparata all’Institute of Archaelogy dell’University College London, protagonista giovedì 16 marzo 2023, alle 18, al museo Egizio, con “Rethinking early states. Ancient Egypt and Beyond”, nell’ambito del ciclo di conferenze scientifiche del museo, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Studi storici dell’università di Torino. Introduce Federico Poole, curatore del museo Egizio. L’evento di terrà nella sala conferenze del Museo e l’ingresso è libero fino a esaurimento posti. Conferenza in lingua inglese con traduzione simultanea in italiano per il solo pubblico in sala (fino esaurimento scorte). La conferenza sarà trasmessa anche in streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del Museo. Durante la conferenza sarà anche possibile acquistare il libro di David Graeber e David Wengrow “L’alba di tutto. Una nuova storia dell’umanità”, edito da Rizzoli.

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Copertina del libro di David Graeber e David Wengrow “L’alba di tutto. Una nuova storia dell’umanità”, edito da Rizzoli.

Gli studiosi hanno a lungo cercato le origini degli Stati moderni nell’antichità, con l’antico Egitto che funge da prototipo dello “Stato arcaico”. Prendendo spunto dalle idee contenute nel suo recente libro con David Graeber, “The Dawn of Everything (L’alba di tutto)”, David Wengrow presenterà una tesi alternativa. Invece di essere una forma politica profondamente radicata, lo Stato moderno può essere considerato come una recente convergenza di tre diversi principi di potere sociale: la sovranità, la politica competitiva (ad esempio le elezioni) e la burocrazia. Una prospettiva archeologica suggerisce che questi tre principi del potere organizzato hanno origini distinte e spesso sono apparsi indipendentemente o in tensione tra loro. Ciò potrebbe fornire un modo più convincente per comprendere la varietà delle forme politiche nel passato umano, piuttosto che cercare “le origini dello Stato”.

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L’archeologo David Wengrow

David Wengrow è professore di Archeologia comparata all’Institute of Archaeology dell’University College London (UCL) ed è stato visiting professor alla New York University (Institute of Fine Arts), l’università di Auckland e l’università di Friburgo. David ha condotto ricerche archeologiche sul campo in Africa e in Medio Oriente. È autore di numerosi libri e articoli scientifici, tra cui The Archaeology of Early Egypt, What Makes Civilization? e co-autore con David Graeber del bestseller del New York Times The Dawn of Everything: A New History of Humanity.