Parco archeologico di Ercolano. Agosto da record. Un’estate di sold out. E anche per settembre biglietti a ruba per gli appuntamenti in programma. Riapre il Teatro antico

Il sito di Ercolano illuminato per le visite serali (foto paerco)
Dopo un agosto con numeri da pre-pandemia, il parco archeologico di Ercolano si prepara a un settembre ancora ricco di sold out. Dopo un agosto 2022 che ha visto il parco archeologico di Ercolano protagonista della scena nazionale quasi comparando i numeri del 2019, anno precedente alla sofferta parentesi della pandemia, con 48.598 visitatori che hanno esplorato le strade dell’antica città; si annunciano gli eventi a seguire la calda estate. Il direttore Francesco Sirano, molto soddisfatto, dichiara: “Il Parco è una macchina con ingranaggi in sincronia che comporta un lavoro intenso e attento, ma i risultati arrivano e raccogliamo i frutti di un tale impegno che svolgiamo con passione e dedizione. I dati di affluenza premiano le scelte di offerta al pubblico e l’invito è quello di partecipare alle diverse proposte per una fruizione sempre più completa e ampia”.
Il primo appuntamento di settembre 2022 è con la #domenicaalmuseo, ingresso gratuito a siti archeologici e musei nella prima domenica del mese voluta dal ministero della Cultura, che permetterà l’accesso gratuito al Parco il 4 settembre 2022.

Francesco Sirano, direttore del parco archeologico di Ercolano, nel teatro antico di Ercolano (foto paerco)
A settembre ritornano inoltre le visite sotterranee tra i cunicoli borbonici del primo monumento rinvenuto nei siti vesuviani nel corso del Settecento: il Teatro antico di Herculaneum. Riaperto il 23 aprile, dopo una pausa nei mesi centrali dell’estate per ottimizzare un’offerta diversificata al proprio pubblico, a grande richiesta riprendono le visite ogni sabato, a partire dal 3 settembre 2022. I biglietti, disponibili in biglietteria ed online, potranno essere acquistati sul sito www.ticketone.it, al link https://bit.ly/3Ow8QC2, e direttamente presso la biglietteria del Parco. I visitatori interessati sono invitati ad acquistare in anticipo i biglietti di accesso al Teatro antico, vera e propria esperienza speleologica nelle viscere dell’antica Ercolano, considerato che anche tale evento si avvia a continuare la grande stagione dei sold out degli eventi del Parco.
Completamente esauriti tutti i biglietti delle ultime date de “i Venerdì di Ercolano” che anche a settembre consentiranno ai fortunati visitatori che si sono già assicurati il biglietto il Parco di Ercolano al chiaro di luna, con i percorsi guidati notturni arricchiti di luci, proiezioni di immagini, oltre ai suggestivi “Tableaux Vivants”: un coinvolgente viaggio tra le meraviglie della città antica, realizzato grazie al Piano di Valorizzazione MIC 2022. Le ultime aperture serali ci saranno il 2 e 9 settembre 2022, e quella straordinaria al costo simbolico di un euro del 24 settembre 2022 in occasione delle Giornate Europee. Tema italiano delle GEP 2022 “Patrimonio culturale sostenibile: un’eredità per il futuro” che riprende e amplia lo slogan europeo “Sustainable Heritage”, scelto dal Consiglio d’Europa e condiviso dai Paesi aderenti alla manifestazione, e lo amplia con una riflessione sul patrimonio culturale come eredità per le generazioni future.

La locandina dell’edizione 2022 de “Gli Ozi di Ercole” al parco archeologico di Ercolano
Ugualmente esauriti i posti per il 16 settembre 2022 quando torna il terzo appuntamento de “Gli ozi di Ercole Il materiale della vita//La vita materiale”, con Stefano Mancuso e Teresa Saponangelo in Il pianeta delle piante. Dialogo aperto sulla metamorfosi intesa non soltanto come passaggio di stato, trasformazione, ma anche come manifestazione di una natura riposta. I visitatori interessati a tutte le proposte del Parco sono sempre invitati ad acquistare con ampio anticipo i biglietti di accesso, considerato che ogni iniziativa si avvia a diventare ben presto sold out.
Il parco archeologico di Ercolano registra un’estate da sold out: grande successo per i Venerdì e grande affluenza a Ferragosto

Il sito di Ercolano illuminato per le visite serali (foto paerco)
Ercolano sold out: è il segnale dell’alto gradimento del sito archeologico per l’estate 2022. Il parco archeologico di Ercolano si lascia alle spalle infatti un Ferragosto da “tutto esaurito” con 5591 visitatori nel weekend da sabato 13 a lunedì 15 agosto 2022 i quali hanno deciso di visitare l’antica Herculaneum sotto il sole caldo di un agosto inoltrato. Il mese estivo ha dato il benvenuto ai suoi visitatori con la giornata gratuita il 7 agosto; un successo per #DOMENICALMUSEO, iniziativa del ministero della Cultura che prevede l’ingresso gratuito la prima domenica del mese e che ha consentito al parco archeologico di Ercolano di classificarsi ai primi Top 15 #museitaliani per numero di affluenza. E sono continui i sold out anche per i Venerdì di Ercolano, i percorsi notturni di visite guidate e performance, che per l’edizione di quest’anno propongono il legno come tema centrale. Le serate si ripeteranno ogni venerdì fino al 9 settembre e si consiglia vivamente l’acquisto con largo anticipo sul sito Ticketone per non perdere la magia delle meravigliose visite notturne nell’antica Herculaneum. “Il parco archeologico di Ercolano registra ingressi più che raddoppiati rispetto allo scorso anno, siamo quasi ai numeri del periodo pre-pandemia”, dichiara soddisfatto il direttore Francesco Sirano. “Ci lasciamo alle spalle un primo semestre di eventi straordinari come il Close up Cantieri, gli Ozi di Ercole, i Venerdì di Ercolano, che hanno consentito di rivivere il Parco in un’atmosfera che mancava da alcuni anni. E non finisce qui. Il Parco si prepara ad accogliere un autunno ricco di novità, tra le quali il nostro fiore all’occhiello: la mostra sui reperti lignei dell’antica città. Ma intanto godiamoci ancora queste ultime settimane d’estate con i Venerdì, che anche quest’anno hanno registrato un enorme successo”.
Parco archeologico di Ercolano. Partono i “Venerdì di Ercolano”, i percorsi serali del Parco Archeologico, tra tableaux vivants, luci e proiezioni dal 29 luglio al 9 settembre. L’edizione 2022 è dedicata al legno, materiale da costruzione e elemento di arredo testimoniato ad Ercolano da oggetti rari e unici al mondo

Con i “Venerdì di Ercolano” percorsi serali nella magica atmosfera del sito illuminato (foto paerco)
Un coinvolgente viaggio tra le meraviglie della città antica. Al parco archeologico tornano anche quest’anno “I Venerdì di Ercolano”, i percorsi notturni di visite guidate, arricchiti di luci, proiezioni di immagini, oltre ai suggestivi “Tableaux Vivants”. L’edizione di quest’anno, realizzata grazie al Piano di Valorizzazione MIC 2022, sarà dedicata al legno, materiale da costruzione e elemento di arredo testimoniato ad Ercolano da oggetti rari e unici al mondo, grazie ai quali appare con straordinaria chiarezza la vita quotidiana dell’epoca. Sono previste 8 aperture serali, a partire dal 29 luglio fino al 9 settembre 2022. Apertura serale straordinaria anche il 24 settembre in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio. Per ogni serata ci saranno turni dalle 20 alle 22.30.

Il direttore Francesco Sirano intrattiene gli ospiti nelle visite serali (foto paerco)
“Grazie alle aperture serali di quest’anno, le esplorazioni notturne nella magica atmosfera del sito illuminato permetteranno ai visitatori di conoscere la straordinaria documentazione di manufatti lignei unica al mondo”, dichiara il direttore Francesco Sirano. “Riproponiamo la commistione tra reale e virtuale immergendo i visitatori nei luoghi della città antica dove si trovano ancora oggi alcuni eccezionali oggetti di legno, permettendo loro di avvicinarsi appieno alla vita quotidiana e materiale del sito. Con il circuito serale Ercolano amplia l’offerta per rendere sempre di più la visita una concreta e piacevole esperienza di conoscenza sia per i turisti che per i residenti attraverso nuove chiavi di lettura dell’area archeologica”.

Ai “Venerdì di Ercolano” i Tableaux Vivants del gruppo artistico Teatri 35 (foto paerco)
I visitatori potranno ammirare nella suggestione notturna delle antiche vie illuminate, due cicli di proiezioni che mostreranno reperti, attualmente custoditi all’interno dei depositi del Parco, nella interpretazione fotografica di Luciano Pedicini e Luigi Spina. Poi il viaggio nel passato li porterà ad incontrare Dedalo, il mitico inventore della falegnameria, rappresentato poeticamente attraverso i Tableaux Vivants del gruppo artistico Teatri 35. Si attraverserà un percorso suggestivo tra i reperti lignei del Parco che si sviluppa in 9 tappe: da quella che un tempo era l’Antica Spiaggia, passando per la Casa dei Cervi, la sontuosa villa che guarda verso il mare, per poi ammirare la porta à coulisse dell’ala destra della Casa del Bicentenario e ancora un esempio di tipica casa di età romana come la Casa del Tramezzo di Legno. Un viaggio tra luci e immagini che calerà il visitatore nell’atmosfera dell’antica Herculaneum.

Ciro Bonajuto, sindaco di Ercolano, e Francesco Sirano, direttore del parco archeologico di Ercolano (foto paerco)
Ospiti eccezionali della serata di presentazione un folto gruppo di cittadini ercolanesi di Via Mare accolti dal direttore Francesco Sirano, il sindaco Ciro Bonajuto e Jane Thompson di HCP. “Ad Ercolano dimostriamo ancora una volta quanto sia importante ripartire dalla cultura, intesa come bene comune e come luogo di condivisione e inclusione”, dichiara il sindaco Ciro Bonajuto. “Se vogliamo consegnare alle future generazioni una città che faccia della cultura il termometro per migliorare la qualità della vita, dobbiamo creare sempre di più momenti di condivisione, aggregazione e conoscenza. L’iniziativa, organizzata dal direttore del Parco, Francesco Sirano, di coinvolgere le persone che abitano a ridosso dell’area archeologica ed in particolar modo quelli che insistono lungo Via Mare, e di renderli partecipi nel corso dell’anteprima dei Venerdì di Ercolano, le passeggiate estive al chiaro di luna, va in questa direzione. Tutti devono sentirsi protagonisti di questa rinascita culturale che stiamo portando avanti da anni. Ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte. La tutela del bene archeologico e delle altre attrattive turistiche appartengono a tutti quanti noi”.

Il sito di Ercolano illuminato per le visite serali (foto paerco)
Info per la visita. I biglietti sono acquistabili in biglietteria al costo di 5 euro e online sul sito www.ticketone.it, con prevendita di 1,50 euro. Sarà prevista una visita in lingua inglese. I biglietti che risulteranno invenduti alle ore 18.00 saranno acquistabili fino ad esaurimento presso la biglietteria del Parco secondo l’ordine di arrivo all’ingresso di corso Resina. Possibilità di parcheggio presso la Scuola Rodinò (Via IV Novembre) e la Scuola Iovino Scotellaro (Traversa Via IV Novembre) fino ad esaurimento dei posti disponibili. Attenzione: i visitatori su sedia a rotelle possono prenotare la loro visita scrivendo almeno 3 giorni prima della serata pa-erco@cultura.gov.it, indicando giorno e orario della visita desiderati. I visitatori sono pregati di presentarsi all’ingresso di corso Resina almeno 10 minuti prima dell’inizio del proprio turno di visita. È consigliabile l’uso di scarpe basse e comode. Le serate estive si godono meglio proteggendo la pelle con lozioni contro le punture degli insetti. In caso di avverse condizioni meteo, gli eventi potrebbero essere annullati.
Ercolano. Seconda stagione de “Gli Ozi di Ercole” dedicata a “Il materiale della vita / La vita materiale” promossa dal parco archeologico: Telmo Pievani e Sonia Bergamasco propongono una ‘partitura’ inedita dal titolo “Materia”

La locandina dell’edizione 2022 de “Gli Ozi di Ercole” al parco archeologico di Ercolano
Secondo appuntamento, venerdì 17 giugno 2022, alle 20, al parco archeologico di Ercolano con “Gli ozi di Ercole, l materiale della vita // La vita materiale”, il ciclo di incontri ideato dal direttore Francesco Sirano, e con la direzione scientifica di Gennaro Carillo. La rassegna, giunta alla sua seconda edizione, propone incontri con protagonisti scrittori, studiosi, filosofi, naturalisti, botanici, giornalisti accompagnati da attori che fanno da guida per un piccolo viaggio di esplorazione del mondo che ci circonda e rende ciascuno di noi insieme ascoltatore, protagonista e disseminatore degli infiniti valori culturali della materia. Per info e prenotazione: www.gliozidiercole.it – tel 3929851289 – e-mail:gliozidiercole@gmail.com. Possibilità di parcheggio presso la Scuola Rodinò (Via IV Novembre) e la Scuola Iovino Scotellaro (Traversa Via IV Novembre) fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Il 17 giugno 2022 il parco archeologico di Ercolano ospiterà Telmo Pievani e Sonia Bergamasco, che proporranno una ‘partitura’ inedita dal titolo “Materia”: un filosofo della biologia e grande divulgatore scientifico e una delle attrici più sensibili e colte della scena italiana ‘dialogheranno’ su temi di confine fra letteratura e scienza, dalla materia oscura a una biomassa composta in ampia misura di piante, fino alla matrice comune (alla mater materia) alla quale tutto il vivente è riconducibile e che vanifica qualsiasi pretesa di superiorità gerarchica dell’uomo sulle altre specie. Il secondo appuntamento della rassegna reso possibile anche grazie al contributo della Regione Campania nell’ambito del Piano Strategico per la Cultura e i Beni Culturali, si terrà nelle Terme Maschili del Parco e rientra nella partecipazione delle Giornate Europee dell’Archeologia 2022.

Telmo Pievani e Sonia Bergamasco protagonisti del secondo appuntamento de “Gli ozi di Ercole, l materiale della vita // La vita materiale”, al parco archeologico di Ercolano (foto paerco)
“Materia”. Di cosa è fatta la materia? È una domanda alla quale il pensiero prova a rispondere almeno dai primordi della sapienza greca. Chiunque voglia occuparsi di materia o concepire la realtà in termini materialistici dovrà fare i conti con i primi filosofi, naturalisti o atomisti che siano. Marx, per esempio, si laureò con una tesi sulla Differenza tra le filosofie della natura di Democrito e di Epicuro. Ed è importante notare come la letteratura, che è un atto di conoscenza, possa essere una chiave di comprensione della materia, della realtà materiale, ponendosi non come antagonista ma come complice della scienza. La quale, a sua volta, può raggiungere la perfezione della poesia. Denominatore comune a entrambe: saper vedere le cose e prendersene cura. Se la radice di materia è mater, quella di curiosità è cura. Della vita, qualunque ne sia la forma.

Francesco Sirano, direttore del parco archeologico di Ercolano, presenta la seconda edizione de “Gli Ozi di Ercole. Il materiale della vita / La vita materiale” (foto paerco)
“Forse è un caso, forse è una necessità voluta dalla memoria dei luoghi: ospitiamo nella cornice delle Terme Maschili, a meno di duecento metri dallo scriptorium della famosa Villa dei Papiri, il secondo appuntamento de Gli Ozi di Ercole – dichiara il direttore Sirano – e affrontiamo con due ospiti di eccezionale levatura un tema di incredibile suggestione oggi come duemila anni fa quando argomenti di questo genere erano studiati e commentati proprio qui ad Ercolano sotto la guida del filosofo epicureo Filodemo di Gadara. Ecco cosa vogliamo dire quando pensiamo al Parco di Ercolano come al mito con il futuro intorno“. Il prossimo appuntamento è previsto per il 16 settembre 2022 con Stefano Mancuso e Teresa Saponangelo.
Ercolano. Partita la seconda stagione de “Gli Ozi di Ercole” dedicata a “Il materiale della vita / La vita materiale” promossa dal parco archeologico: sei appuntamenti a cadenza mensile che parlano di legno e materia. Scrittori, studiosi, filosofi, naturalisti, botanici, giornalisti accompagnati da attori fanno da guida per un piccolo viaggio di esplorazione del mondo che ci circonda
Con “Sopra il mare canuto. Epica e filosofia della navigazione” con Roberto Casati, Matteo Nucci e Massimo Popolizio, venerdì 27 maggio 2022 si è ufficialmente aperta la seconda stagione de “Gli Ozi di Ercole. Il materiale della vita / La vita materiale”, kermesse fortemente voluta dal Direttore Francesco Sirano e curata da Gennaro Carillo. “Di cosa è fatta la vita? Qual è la materia della vita?”: sono queste le domande che si porranno i protagonisti della rassegna, nel contesto dell’antica Ercolano, luogo unico al mondo dove la materialità assume un valore caratterizzante, soprattutto nelle forme del legno carbonizzato e degli altri materiali organici, conservatisi come in nessun altro sito archeologico di età romana. Sei gli incontri di questa edizione, da maggio a dicembre (i prossimi 17 giugno, 16 settembre, 21 ottobre, 18 novembre, 2 dicembre 2022), ospitati nella cornice delle Terme Maschili del Parco Archeologico e del Salone delle feste della Villa Campolieto, resi possibili anche grazie al contributo della Regione Campania, nell’ambito del Piano Strategico per la Cultura e i Beni Culturali. Progetto cofinanziato dall’Unione Europea, dallo Stato Italiano e dalla Regione Campania, nell’ambito del POR Campania FESR 2014-2020 (POC Campania 2014-2020, Linea di azione 2.4 “Rigenerazione urbana, politiche per il turismo e cultura”). Ingresso libero fino a esaurimento posti con prenotazione obbligatoria. Per info e prenotazione: www.gliozidiercole.it – tel 3929851289 – e-mail: gliozidiercole@gmail.com. Possibilità di parcheggio presso la Scuola Rodinò (Via IV Novembre) e la Scuola Iovino Scotellaro (Traversa Via IV Novembre) fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Francesco Sirano, direttore del parco archeologico di Ercolano, presenta la seconda edizione de “Gli Ozi di Ercole. Il materiale della vita / La vita materiale” (foto paerco)
“Proponiamo per la seconda stagione Gli ozi di Ercole dopo gli incontri partecipati al punto da registrare continui sold out della precedente”, dichiara il direttore del Parco, Francesco Sirano, “che quest’anno sarà incentrata sul tema del legno. Parlare di legno e materia assume un senso del tutto peculiare nella città che ha proprio in Ercole il suo eroe eponimo, ai cui ozi – nel senso antico e intellettualmente produttivo del termine– è dedicato questo ciclo, a mezzo tra scienza e mito, da intendersi entrambi come chiavi di accesso alla realtà, come atti conoscitivi che traggono impulso dall’immaginazione, per poi, a loro volta, alimentarla. Anche per gli antichi lo statuto di un oggetto dipendeva largamente dalla materia nella quale ara stato realizzato che per gli oggetti di lusso implicava ricerca, importazione e grande sapienza artigianale. Materia in latino significa non solo il materiale di cui una cosa è fatta, ma anche sostanza alimentare, una provvista o riserva, un argomento di studio o di un discorso, persino spirito, indole e razza o specie negli animali. Materia in latino è anche il legno non lavorato. La materia è connessa all’esperienza umana, l’accompagna in tutte le sue fasi e nei momenti di vita aggregativa, ma è anche complementare allo spirito, la forza psichica e vitale la cui consapevolezza distingue gli umani da tutti gli altri esseri senzienti. Un rapporto, materia e spirito, che è stato affrontato, sognato, cantato, pensato, esorcizzato, affermato e negato, filosofeggiato in mille differenti modi ma che ci pervade tutti e da sempre. Se la materia costituisce forma e sostanza anche degli spazi nei quali agiamo, il contesto, quale luogo migliore di un sito archeologico come Ercolano si presta a fermarsi per trascorrere insieme e condividere pensieri, studi, riflessioni, immagini? Gli Ozi di Ercole 2022 sono questo – continua Sirano -. Scrittori, studiosi, filosofi, naturalisti, botanici, giornalisti accompagnati da attori fanno da guida per un piccolo viaggio di esplorazione del mondo che ci circonda e rende ciascuno di noi insieme ascoltatore, protagonista e disseminatore degli infiniti valori culturali della materia. L’antica Ercolano doveva essere nelle preoccupazioni di Amedeo Maiuri una rovina viva, l’esperimento di città museo, con la ricollocazione proprio nel luogo di ritrovamento di quasi 2000 oggetti, voleva creare le condizioni per evocare nella mente del visitatore la vita che l’eruzione del Vesuvio aveva drammaticamente interrotto. In molti luoghi del sito le ricostruzioni sembrano evocare altri attimi drammatici, come terremoti e guerre, che lasciano la traccia del loro accadimento profondamente incisa proprio nella materia che, ironia della sorte, accoglie su di sé e proietta verso il futuro contenuti immateriali che potrebbero andare dispersi in un attimo, in una scintilla di fuoco, nella rinunzia alla memoria. Forse l’archeologia è proprio questo – conclude il direttore del Parco -: strappare dall’oblio quei valori e quei disvalori che ci rendono umani attraverso uno sguardo sensibile alla materia”.

La locandina dell’edizione 2022 de “Gli Ozi di Ercole” al parco archeologico di Ercolano

Gennaro Carillo, curatore della rassegna “Gli ozi di Ercole”
“Il secondo ciclo degli Ozi approfondisce la ricerca avviata lo scorso anno sul rapporto fra immaginario e vita materiale, nel segno di un andirivieni, anche vertiginoso, tra antico e moderno”, interviene il direttore artistico Gennaro Carillo. “Richiamerei l’attenzione su un dato importante: gli Ozi non recepiscono lavori concepiti per altri contesti ma propongono vere e proprie produzioni inedite, frutto di sollecitazioni partite proprio dal Parco e dalla direzione artistica. Gli Ozi presuppongono dunque un lavoro creativo e di ricerca profondamente radicato a Ercolano e strettamente connesso ai tratti distintivi più caratterizzanti di questa vitalissima città morta. L’eruzione di un vulcano, una pandemia, una guerra seminano distruzione. Evocano la fine del mondo, la fine del tempo, l’apocalisse. Ma la parola apocalisse non designa solo gli ultimi giorni dell’umanità. In greco, il suo senso originario è rivelazione. C’è dunque un paradosso nella distruzione: oltre a rendere manifesta la caducità di tutte le cose, il disastro porta alla luce un retroscena che altrimenti sarebbe rimasto nascosto. Crolli e squarci equivalgono a un’apertura di sipario. Il sipario di un teatro anatomico: le rovine di una città esibiscono lo scheletro degli edifici, metto[1]no a nudo la materia di cui sono fatti, il sistema venoso delle tubazioni che li percorrono, le imbastiture un tempo dissimulate dietro la forma ancora integra. A distanza di secoli o millenni, conservano impressa una traccia, una memoria, della vita che è stata. Delle funzioni che hanno assolto e delle passioni che hanno acceso. Del valore, del significato assunto per qualcuno che non c’è più. Quel valore, quella singolarità che trasforma una cosa in un bene. Il legno è la materia primigenia, la materia per eccellenza – continua Carillo -. Siamo stati animali arboricoli, prima che terrestri. Prima che Prometeo donasse il fuoco ai mortali ed Ercole bruciasse la selva Nemea, per ridurre la natura «a coltura» e fare spazio al mondo civile, secondo il mito di fondazione narra[1]to sempre da Vico. È dunque dagli alberi che la storia degli uomini discende, letteralmente, con un salto intenzionale o una caduta casuale. Lo si evince dai miti di metamorfosi: trasformandosi in animale o in pianta, l’uomo torna a essere parte di una sostanza unica o grande ibrido che precede qualunque distinzione e gerarchia all’interno del vivente, qualunque incendio della selva, uccisione di mostri o dualismo ontologico. A queste stesse favole antiche si ispireranno le etiche e le estetiche del post-umano, integrando nella sostanza unica anche l’artefatto, la macchina, la protesi. Parlare di legno e materia – conclude il direttore artistico – assume un senso del tutto peculiare nella città che ha proprio in Ercole il suo eroe eponimo, ai cui ozi – e negozi – è dedicato questo ciclo, a mezzo tra scienza e mito. Al di là delle differenze, scienza e mito vanno intesi entrambi come chiavi di accesso alla realtà, come atti conoscitivi che traggono impulso dall’immaginazione, per poi, a loro volta, alimentarla. Il tema della seconda edizione, Il materiale della vita / La vita materiale, spazia dalla storia delle nostre interazioni con l’ambiente, sia esso terrestre o marino, a quella delle cose che nel corso del tempo abbiamo consumato, incorporato o anche soltanto fantasticato”.
Taranto. Rinviato a data da destinarsi l’appuntamento on line con Francesco Sirano, direttore del parco archeologico di Ercolano, su “La spiaggia sepolta di Ercolano” nell’ambito del ciclo “Taras e i doni del mare. Oltre la Mostra. Conversazioni sul mare e le sue risorse”

ATTENZIONE! Per sopraggiunte difficoltà, la diretta di Francesco Sirano, direttore del parco archeologico di Ercolano, su “La spiaggia sepolta di Ercolano” è rimandata a data da definirsi. L’appuntamento era previsto per oggi, mercoledì 1° giugno 2022, alle 18, con le conversazioni “Taras e i doni del mare. Oltre la mostra. Conversazioni sul mare e le sue risorse” (vedi Taranto. Per i “Mercoledì del MArTA”, nell’ambito del ciclo “Taras e i doni del mare. Oltre la Mostra. Conversazioni sul mare e le sue risorse”, appuntamento on line con Francesco Sirano, direttore del parco archeologico di Ercolano, su “La spiaggia sepolta di Ercolano”, introdotto da Eva Degl’Innocenti direttrice del museo Archeologico nazionale | archeologiavocidalpassato).
Taranto. Per i “Mercoledì del MArTA”, nell’ambito del ciclo “Taras e i doni del mare. Oltre la Mostra. Conversazioni sul mare e le sue risorse”, appuntamento on line con Francesco Sirano, direttore del parco archeologico di Ercolano, su “La spiaggia sepolta di Ercolano”, introdotto da Eva Degl’Innocenti direttrice del museo Archeologico nazionale
Nuovo appuntamento, mercoledì 1° giugno 2022, alle 18, con le conversazioni “Taras e i doni del mare. Oltre la mostra. Conversazioni sul mare e le sue risorse”. Francesco Sirano, direttore del parco archeologico di Ercolano, parlerà de “La spiaggia sepolta di Ercolano”. La conversazione, che sarà introdotta dalla direttrice del museo Archeologico nazionale di Taranto, Eva Degl’Innocenti, e dai professori dell’università di Foggia, prof. Danilo Leone e prof.ssa Maria Turchiano, co-curatori della rassegna di conferenze “Taras e i doni del mare” si potrà seguire on line sulle pagine Facebook, YouTube e Linkedln del MArTA.

Francesco Sirano, direttore del parco archeologico di Ercolano, vicino ai fornici dell’antica spiaggia di Ercolano dove sono stati trovati i resti dei fuggiaschi (foto Paerco)
L’antica spiaggia e il fronte mare di Herculaneum: ricerca, conservazione, fruizione nell’ambito di un progetto pubblico-privato. “Gli scavi condotti in quell’area”, spiega il direttore Francesco Sirano, “hanno dimostrato come l’estremo interesse storico-archeologico si estendeva anche a quello topografico e urbanistico dal momento che è stato posto in luce l’unico fronte a mare di una città romana quasi interamente conservato”. Le ricerche iniziate negli anni ’80 del secolo scorso hanno riportato alla luce un campione antropologico unico rappresentato da oltre 300 vittime dell’eruzione, in gran parte rifugiate all’interno di alcuni magazzini legati all’approdo. Dopo alcuni interventi negli anni ‘90 del 900, grazie al partenariato pubblico-privato con il Packard Humanities Institute (PHI), l’area è stata inserita all’interno di una strategia mirata a scavi, ricerche, conservazione e fruizione secondo approcci innovativi basati sulla multidisciplinarità degli interventi programmati. Nella primavera del 2021 sono ripresi i lavori in questo settore così importante dell’area archeologica, con un progetto complesso ed ambizioso che punta a ridisegnare e valorizzare l’antico litorale ercolanese, restituendolo ad una fruizione potenziata e ad una più immediata comprensione delle dinamiche insediative e di seppellimento del sito.

Travi e legni carbonizzati circondano i resti dello scheletro del fuggiasco all’antica spiaggia di Ercolano (foto sirano / paerco)
Interessanti dati sono emersi dai primi lavori, con il rinvenimento di migliaia di reperti lignei, perlopiù appartenenti alle coperture degli edifici divelte e scaraventate sulla spiaggia dalla violenza dei flussi piroclastici del 79 d.C. Particolare interesse riveste il recupero dello scheletro di un uomo, il primo dopo le campagne di scavo degli anni ’80 e ‘90, trascinato in mare dalla forza dell’eruzione insieme ai suoi averi, conservati in una sacca di tessuto. La comunicazione illustrerà la ripresa delle indagini su questo settore così importante della città antica e nuovi dati dalla revisione degli scavi del secolo scorso.
Al parco archeologico di Ercolano parte la rivoluzione digitale: il sapere per tutti e a portata di tutti. Stipulato il contratto di servizi per le attività del MuDE (Museo Digitale di Ercolano) progettato dal Packard Humanities Institute

Schema della distribuzione dei livelli di azione del museo Digitale di Ercolano (foto PHI)
Al parco archeologico di Ercolano parte la rivoluzione digitale. È stato infatti stipulato in questi giorni il contratto di servizi che dà l’avvio alle attività del MuDE (Museo Digitale di Ercolano), la cui progettazione è stata realizzata dal Packard Humanities Institute grazie alla virtuosa collaborazione con il Parco di Ercolano a fronte di un finanziamento europeo per la digitalizzazione da parte del ministero della Cultura. Il parco archeologico di Ercolano è al lavoro per la realizzazione del Museo Digitale (MuDE): un vero e proprio ecosistema digitale del patrimonio culturale, con un marcato accento sull’integrazione tra reale e virtuale per catturare l’interesse di nuovi pubblici e rendere ancora più avvincente l’esperienza della visita anche per chi è già appassionato di storia e archeologia. Una banca dati “aperta” della conoscenza del patrimonio Ercolanese, sia a livello scientifico sia per un pubblico di non addetti ai lavori. L’intento è quello di ampliare in modo sostanziale l’offerta culturale del Parco e nel contempo rendere accessibili una pluralità di dati strutturati, planimetrie, modelli 3D, ricostruzioni virtuali, fotografie ad alta risoluzione, documentazione di archivio e contenuti scientifici. Gli utenti avranno la possibilità di accedere in maniera dinamica a tutte le informazioni disponibili su un determinato argomento, reperto o contesto archeologico collegando agilmente le informazioni di proprio interesse. La piattaforma MuDE consentirà infatti a ciascun utente di costruire il proprio itinerario tematico virtuale o reale all’interno dell’area archeologica. Tecnologia, interoperabilità dei dati e più in generale della conoscenza, valorizzazione del territorio, servizi per i cittadini, prospettive occupazionali per gli operatori del settore, sviluppo sostenibile e inclusivo sono gli obiettivi a cui mira l’intero progetto.

La copertina della brochure sulla programmazione pluriennale “Il Mito con il Futuro Intorno” del parco archeologico di Ercolano
“Diamo avvio ad un altro progetto frutto della preziosa collaborazione con il Packard Humanities Institute”, dichiara il direttore Francesco Sirano. “Il mito con il futuro intorno. Questo è il claim del Parco che accoglie tutti quelli che entrano nell’area archeologica. Il MuDE è un decisivo passo in avanti in questa direzione. Vogliamo proiettare il patrimonio di Ercolano nella rete secondo principi di fruizione non alternativi, ma convergenti. Il MuDE prevede la digitalizzazione non solo delle collezioni di reperti provenienti da Ercolano all’interno di un comune spazio virtuale, ma anche (per quanto possibile) dei contesti nei quali sono stati ritrovati durante la storia plurisecolare delle esplorazioni dal XVIII al XXI secolo. Uno spazio entro cui conservare, gestire, promuovere ma soprattutto esplorare la conoscenza del sito archeologico con modalità innovative e personalizzate. Sono anni che Ercolano è impegnata in un approccio “open” e il MuDE rappresenta un decisivo passo in avanti , dove attraverso il lavoro scientifico di digitalizzazione (con tutta la sua filiera, dalla pianificazione, alla tutela, alla conservazione) si dà spazio all’interazione. Il MuDE sarà anche questo: rivoluzionare il ruolo della comunità che non sarà trattata come “utenza” ma come protagonista dell’esperienza di conoscenza”.

Schema della fruizione on site del museo Digitale di Ercolano per trasformare la città antica in una “Città intelligente” (foto PHI)
Il MuDE rappresenta infatti un avanzamento decisivo di un percorso rivolto alla creazione di un ecosistema digitale per la cultura che il Parco persegue da anni sia con iniziative proprie condivise con lo staff HCP (Herculaneum 3D Scan, le serie social Lapilli e Magma) sia nell’ambito di progetti di scala come Move to Cloud, finanziato dalla Regione Campania. “La digitalizzazione di tutto il patrimonio ercolanese”, dichiara Ascanio D’Andrea, data manager dell’Herculaneum Conservation Project, “rappresenta sicuramente un’enorme sfida tecnologica ma ancor più una grandissima opportunità di conoscenza che mette a frutto l’enorme lavoro di gestione dei dati portato avanti in tutti questi anni dal partenariato pubblico-privato. Oltre 6500 reperti verranno catalogati secondo le normative MIC e riversati in rete in modalità open data secondo i più elevati standard di interoperabilità, 3500 saranno digitalizzati con scansioni 3D ad altissima risoluzione, una serie di studi e ricerche sono mirati a ricostruire integralmente e virtualmente la consistenza del patrimonio archeologico emerso dagli scavi e conservato anche presso altri musei ed Istituti internazionali, una completa mappatura fotografica insieme ad un tour virtuale dell’intera città sarà reso disponibile per tutti coloro che vorranno fruire il sito archeologico anche da remoto. Grande enfasi in fase di progettazione è stata rivolta anche agli aspetti comunicativi e di fruizione: ricostruzioni virtuali 3D fotorealistiche, video, animazioni e un’app “intelligente” collegata ad una rete di sensori bluetooth nel sito archeologico sono solo alcuni dei risultati che consentiranno ai visitatori di godere, a 360 gradi, delle bellezze ercolanesi e di questo inestimabile patrimonio mondiale”.
Ercolano. Il parco archeologico riapre il Teatro antico, ogni sabato con sei turni da 10 partecipanti: cinquanta minuti di emozioni forti a 25 metri di profondità, con caschi, mantelline e torce, in un viaggio nel tempo attraverso i cunicoli settecenteschi

Il Teatro antico di Ercolano a 25 metri di profondità, raggiungibile attraverso i cunicoli settecenteschi nella lava (foto Pier Paolo Metelli – Arte’m)
Cinquanta minuti di emozioni forti a 25 metri di profondità alla scoperta del Teatro antico di Ercolano. Da sabato 23 aprile 2022 ripartono infatti le visite al percorso sotterraneo del Teatro del parco archeologico di Ercolano. I visitatori potranno trasformarsi in veri e propri esploratori con caschi, mantelline e torce, forniti dal parco archeologico di Ercolano, per andare alla scoperta della storia dell’antica città. Il Teatro sarà visitabile ogni sabato fino a dicembre 2022, con una pausa estiva nei mesi di luglio e agosto: alle 9, 10 (turno in lingua inglese), 11, 14, 15 (turno in lingua inglese) e 16. Sei turni di visita, per gruppi formati da non più di 10 persone per volta. I visitatori verranno condotti in un viaggio nel tempo attraverso i cunicoli settecenteschi accompagnati dal personale del Parco nell’ambito di un progetto speciale finanziato con i proventi dei biglietti. I biglietti potranno essere acquistati on line sul sito www.ticketone.it, o direttamente presso la biglietteria del Parco; con l’occasione della riapertura del teatro verranno attivate nuove tariffe estremamente vantaggiose per favorire la visita e la conoscenza di questo tesoro nascosto. Biglietto ingresso Teatro antico di Ercolano: 5 euro. Biglietto integrato ingresso parco archeologico di Ercolano + Teatro antico di Ercolano: 15 euro. Biglietto ridotto previsto unicamente per il biglietto solo teatro di 2 euro per ragazzi con età compresa tra i 18 e i 25 anni (+ diritti di prevendita di 1.50 solo per acquisto online).

Francesco Sirano, direttore del parco archeologico di Ercolano, nel teatro antico di Ercolano (foto paerco)
“Il teatro si trova in un’area nevralgica per la ricucitura tra le due Ercolano, l’antica e la moderna”, interviene il direttore Francesco Sirano, “dove abbiamo concentrato gli sforzi di rigenerazione urbana per realizzare nuovi spazi pubblici d’intesa con il Comune e con il Packard Humanities Institute. L’area del teatro è anche luogo privilegiato per accedere al famoso mercato di Resina e al centro storico di Ercolano. Anche così il Parco interpreta il suo ruolo sociale di catalizzatore. La visita sarà una vera e propria esperienza di esplorazione sulle tracce dei visitatori che nei secoli hanno attraversato alla luce delle fiaccole i pozzi e le gallerie creati dagli ingegneri dell’esercito borbonico. Un percorso sotterraneo che ci trasporta indietro nei secoli e ci rende protagonisti di una scoperta che si rinnova ogni volta sotto i nostri occhi stupefatti”.

Visitatori al Teatro antico di Ercolano con caschi, mantelline e torce (foto paerco)
Qualche attenzione per la visita. Il percorso è sotterraneo e raggiunge circa 25 metri dalla quota stradale. La visita è riservata ai maggiorenni. L’appuntamento è presso la biglietteria del Parco archeologico 30 minuti prima dell’inizio del proprio turno di visita. La pavimentazione è bagnata in più punti ed è scivolosa a causa della presenza di sedimentazioni calcaree e di acqua. Inoltre, il percorso prevede molti gradini. Pertanto, non è adatto ai soggetti claustrofobici e alle persone con problemi di deambulazione o in gravidanza, ovvero con patologie influenzabili dal contesto di visita. Per motivi di sicurezza si richiede ai visitatori di portare con sé solo borse di piccole dimensioni. È obbligatorio l’uso di scarpe chiuse, basse, resistenti ed impermeabili. è preferibile l’utilizzo di scarpe da trekking. Si consiglia nei periodi estivi di munirsi di maglie o giacche comode, da indossare prima della visita, dato il considerevole sbalzo termico da affrontare durante il percorso.

Scavi borbonici nell’area vesuviana in una stampa dell’epoca
Il Teatro Antico di Ercolano. Sepolto dall’eruzione del 79 d.C., il Teatro Antico del parco adi Ercolano, nel 1738, fu il primo monumento ad essere scoperto nei siti vesuviani nel corso del Settecento. Nella città di Resina un contadino di nome Ambrogio Nucerino, detto Enzechetta, stava scavando un pozzo quando si imbatté in resti antichi. Enzechetta, senza volerlo, aveva fatto una scoperta sensazionale, aveva trovato il teatro di Ercolano e il pozzo da lui creato si trasformò in una macchina del tempo capace di trasportare in pochi minuti nell’antica città sepolta. Ben presto la notizia arrivò al principe Emanuele Maurizio di Lorena, duca d’Elboeuf che condusse a sue spese per nove mesi gli scavi e nella zona dal pozzo iniziarono ad essere prelevati marmi antichi e statue che il principe utilizzò per abbellire la villa che stava costruendo sul porto del Granatello di Portici. Nel 1738, il re Carlo III di Borbone diede avvio ad un’intensa attività di scavo che segnò il punto di inizio dell’archeologia occidentale moderna.

Francesco Sirano, direttore del parco archeologico di Ercolano, mostra la pianta del teatro antico di Ercolano (foto paerco)
Il teatro di Ercolano aveva una capienza di circa 2500 persone, fu costruito all’epoca dell’imperatore Augusto. Uno dei pochi teatri antichi dei quali conosciamo non solo il nome del benefattore che ne finanziò la costruzione (Lucio Annio Mammiano Rufo), ma anche quello dell’architetto (Publio Numisio). La forma del teatro è quella tipica romana con la cavea divisa in tre ordini: ima, media e summa cavea. Le persone prendevano posto nei diversi settori in base allo status sociale, la zona più bassa era quella di maggiore prestigio, e al genere (le donne in summa cavea). Nella parte superiore della cavea sono stati rinvenuti tre tempietti che dovevano ospitare statue di imperatori. Al di sopra dei passaggi di uscita, posti ai lati della cavea, si trovavano i tribunalia, una sorta di palchi d’onore riservati ai VIP dell’epoca. I due tribunalia conservano le iscrizioni marmoree dedicate a Marco Nonio Balbo, benefattore di Ercolano, e ad Appio Claudio Pulcro, membro di un’importante famiglia di Roma. Il fronte scena aveva l’aspetto di una facciata di un edificio classico, diviso in due ordini, decorato con colonne colorate e statue inserite in nicchie. Aveva le tre classiche aperture: la porta regia al centro e le due laterali, dette hospitales, che consentivano l’ingresso in scena degli attori. L’unica copertura del teatro era costituita dal velarium, composto da grandi teli che venivano aperti nei giorni caldi per proteggere gli spettatori dal sole.

L’ingresso al Teatro antico di Ercolano in corso Resina (foto Pier Paolo Metelli – Arte’m)
Il teatro suscitò grande interesse fin dal suo ritrovamento; nel corso del Settecento e dell’Ottocento divenne luogo scelto dai colti viaggiatori che giungevano a Napoli da ogni parte d’Europa e divenendo tappa del Grand Tour. Il monumento è ancora oggi accessibile attraverso le scale realizzate in età borbonica, scendendo a più di 20 metri sotto il materiale eruttivo. Il percorso è concepito come una vera e propria esplorazione: i visitatori possono avventurarsi in un luogo unico e suggestivo, in cui sono presenti, oltre ai resti dell’antico edificio, reperti, graffiti lasciati nei secoli dai visitatori, che alla luce delle fiaccole attraversarono nel XVIII e XIX secolo le gallerie e i pozzi creati per penetrare nelle viscere dell’antica Ercolano, e si possono ammirare persino piccole stalattiti. Il teatro inoltre è legato a filo doppio alla storia della moderna Resina, oggi Ercolano. Infatti, durante la Seconda Guerra Mondiale fu utilizzato come rifugio ed entrò nella storia e nei racconti dei cittadini.
Ercolano. Al parco Maiuri cinque domeniche con “I laboratori del gusto”: col parco archeologico e Slow Food focus sui prodotti del territorio vesuviano, dalle loro antiche origini fino al loro all’utilizzo nella gastronomia di oggi. E il 1° maggio ingresso gratuito e festa con i Mercati della Terra
Domenica 24 aprile 2022 primo appuntamento con “I laboratori del gusto”, ciclo di eventi enogastronomici del parco archeologico di Ercolano organizzato in collaborazione con Slow Food Vesuvio all’interno del parco Maiuri. I laboratori del gusto sono incontri tematici, condotti da esperti coltivatori e produttori sugli alimenti della tradizione enogastronomica antica e moderna, che raccontano il collegamento tra la straordinaria documentazione ercolanese, nota attraverso i cibi carbonizzati, e la lunghissima tradizione alimentare campana. Il ciclo di eventi punta a valorizzare la cultura del cibo come momento di dialogo, di gioia e di condivisione: sono questi i valori ereditari che Ercolano è in grado di trasmettere attraverso l’esperienza diretta. Si potranno così conoscere da vicino i prodotti del territorio vesuviano, a partire dalle loro antiche origini fino al loro all’utilizzo nella gastronomia di oggi. Ogni incontro è riservato ad un pubblico di 30 partecipanti, per prenotazioni contattare il presidio Slow Food Vesuvio al numero 338 531 8935.

I Laboratori del Gusto al parco Maiuri sono organizzati dal parco archeologico di Ercolano e da Slow Food Vesuvio (foto paerco)
Il primo laboratorio, domenica 24 aprile 2022, avrà come tema “I piselli cibo quotidiano vesuviano dall’antichità ad oggi”, durante il quale i visitatori potranno approfondire la storia dei piselli nell’area vesuviana, dove erano utilizzati fin dall’epoca antica come testimonia la documentazione archeologica di Ercolano. L’incontro, realizzato in collaborazione con il presidio Slow Food “pisello Centogiorni”, permetterà infatti di apprezzare le proprietà organolettiche grazie ad una degustazione del pisello Centogiorni messo a confronto con un pisello “commerciale”. Infine, Fofò Ferriere gastronomo, ristorATTORE, e ambasciatore del Pisello centogiorni illustrerà al pubblico partecipante quattro diversi modi per cucinare la pasta e piselli. Prossimi appuntamenti de “I laboratori del gusto”: 1° maggio 2022, “Le Fave vesuviane”; 8 maggio 2022, “Il cece, un alimento più antico dell’umanità”; 15 maggio 2022, “Il pane quotidiano”; 22 maggio 2022, “Il paniere Vesuviano”.

Al parco Maiuri i Mercati della Terra offrono i prodotti vesuviani a chilometro zero (foto paerco)
“Domenica 1° maggio sarà una giornata di grande festa di primavera”, interviene il direttore Francesco Sirano. “Il Parco accoglierà i visitatori della prima domenica del mese con I laboratori del gusto e con i Mercati della terra organizzati in collaborazione con il raggruppamento di associazioni di volontariato che animano il Parco Maiuri. Questi luoghi si presentano con una rinnovata vitalità fatta di contenuti, di partecipazione e di eredità comune, un dato che va oltre i numeri davvero straordinari di affluenza del solo fine settimana di Pasqua, da venerdì a domenica, con 8051 presenze”. Il 1° maggio ritorna infatti l’accesso gratuito al sito archeologico, come da iniziativa ministeriale che prevede l’ingresso libero nelle prime domeniche del mese oltre che l’appuntamento con i Mercati della Terra, iniziativa internazionale di Slow Food in collaborazione con la cooperativa sociale Giancarlo Siani, membri dell’ATS Parco Maiuri. I giardini di Parco Maiuri ospitano la vivace manifestazione, trasformandosi in un open market dove i visitatori del Parco e i cittadini del territorio potranno acquistare prodotti a km zero.
Commenti recenti