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Trieste. All’auditorium della Casa della Musica la conferenza “Dalla Nubia all’Egitto attraverso gli scavi della Missione archeologica italiana in Sudan” con Francesca Iannarilli egittologa dell’università Ca’ Foscari

L’egittologa Francesca Iannarilli

Martedì 28 ottobre 2025, alle 18, all’auditorium della Casa della Musica in via Capitelli 3 a Trieste, il Centro culturale egittologico “Claudia Dolzani” propone la conferenza “Dalla Nubia all’Egitto attraverso gli scavi della Missione Archeologica Italiana in Sudan” con Francesca Iannarilli egittologa dell’università Ca’ Foscari di Venezia, field director della MAI in Sudan. “Nel mio intervento”, anticipa Francesca Iannarilli, “voglio introdurre il pubblico all’archeologia e alla storia antica del Sudan, passando attraverso i suoi legami secolari con l’Egitto faraonico e con il mondo mediterraneo. Questo percorso seguirà le orme della Missione Archeologica Italiana in Sudan, che per 50 anni ha lavorato sul sito UNESCO di Jebel Barkal (nord Sudan) – portando alla luce una città regale del I secolo d.C. – fino all’avvento della guerra civile del 2023. Si tratterà di un viaggio breve ma ricco che si propone di incuriosire e destare interesse su una realtà sconosciuta ai più, eppure così ricca di storia e cultura (sia antica che moderna)” (vedi È uscito per Gangemi editore International il libro “Jebel Barkal. Mezzo secolo della Missione Archeologica Italiana in Sudan” a cura di Emanuele Ciampini e Francesca Iannarilli che raccoglie il risultato di mezzo secolo di lavoro, ereditato, rivisto e ripensato nel sito meroitico di Jebel Barkal | archeologiavocidalpassato).

Padova. A Palazzo Folco, sede Sabap, al via il ciclo di conferenze “Riti e Miti attraverso la cultura materiale” per tutto il mese di marzo: apre Francesca Iannarilli, poi Nicolò Scialpi, Aldo Villabruna e Luca Zaghetto

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Nel mese di marzo 2025, ogni venerdì dalle 15 alle 16, a Palazzo Folco, in via Aquileia a Padova, sede della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Venezia e le province di Belluno Padova e Treviso, appuntamento con “Riti e Miti attraverso la cultura materiale”, ciclo di conferenze promosse dalla Società Archeologica Veneta, in collaborazione con la Soprintendenza. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Il programma: 7 marzo, Francesca Iannarilli su “(…) e lo fece a pezzi: la morte di Osiride e la manipolazione rituale del corpo in antico Egitto”; 14 marzo, Nicolò Scialpi su “Alle origini del simbolismo: le prime tracce di cultura nel Paleolitico”; 21 marzo, Aldo Villabruna su “Il cavallo, il bronzo e la pazzia: credenze e rituali magici in Africa centrale”; 28 marzo, Luca Zaghetto su “Mito vs Rito. Veneti Antichi, Etruschi e popolazioni dell’Alto Adriatico del I millennio a.C.”.

Venezia. A Palazzo Malcanton Marcorà presentazione del libro “Il corpo spezzato. Costruire e decostruire la figura umana nella tradizione funeraria egiziana” di Francesca Iannarilli (università Ca’ Foscari) con: Patrizia Piacentini (università di Milano) e Lucio Milano (università Ca’ Foscari)

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Francesca Iannarilli (Ca’ Foscari)

Mercoledì 26 febbraio 2025, alle 10, in aula Geymonat di Palazzo Malcanton Marcorà a Venezia, presentazione del libro “Il corpo spezzato. Costruire e decostruire la figura umana nella tradizione funeraria egiziana” di Francesca Iannarilli (università Ca’ Foscari Venezia), Edizioni Ca’ Foscari 2024. Discutono con l’autrice: Patrizia Piacentini, università di Milano La Statale; Lucio Milano, università Ca’ Foscari Venezia, direttore della collana Antichistica. Modera Emanuele M. Ciampini, università Ca’ Foscari Venezia.

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Copertina del libro “Il corpo spezzato. Costruire e decostruire la figura umana nella tradizione funeraria egiziana” di Francesca Iannarilli (università Ca’ Foscari)

Il corpo spezzato. Questo libro si concentra sul tema antropologicamente e storicamente complesso del corpo nell’antico Egitto, con particolare attenzione alla cosiddetta “letteratura funeraria” e, più specificatamente, al corpus dei Testi delle Piramidi e ai suoi determinativi antropomorfi “mutilati”. In questa prospettiva, era necessario stabilire un quadro per la percezione e l’elaborazione formale del corpo sociale, politico, vivo e morto nelle fonti iconografiche e testuali, al fine di fornire una base emica da cui partire. Particolare attenzione è stata riservata al “corpo spezzato”, inteso non solo come corpo fisico ma anche come sua rappresentazione iconografica o materiale, talvolta mutilato, decapitato, trattato e manipolato in modi e contesti diversi. Si è quindi svolto un processo deduttivo, partendo dal generale e arrivando al particolare, per proporre alcune suggestioni su un fenomeno a lungo dibattuto ma ancora irrisolto. Si arriva così alla pratica della mutilazione, o parzializzazione del corpo, ancora scarsa nei contesti archeologici, ma più abbondante nell’iconografia e nei geroglifici, come opera deliberata, ragionata e motivata di costruzione e decostruzione del corpo umano e della sua rappresentazione. L’opera avrà servito al suo scopo se riuscirà a stimolare nuove riflessioni e studi più approfonditi sull’argomento, o almeno a gettare uno spiraglio di luce sulle ombre che il pensiero egiziano ancora “getta sulle pareti della grotta”.

Venezia. A Ca’ Foscari giornata di studi, in presenza e on line, “Jebel Barkal. Half a Century of the Italian Archaeological Mission in Sudan” con i membri della missione e i colleghi di Naga, Wad Ben Naga e Hugair Gubli

venezia_ca-foscari_convegno-Jebel-Barkal-Mezzo-secolo-della-Missione-Archeologica-Italiana-in-Sudan_locandinaÈ tutto pronto. Gli egittologi della Missione Italiana a Jebel Barkal (Sudan) Jebel con i colleghi di Naga (@nagaproject), Wad Ben Naga (@narodnimuzeum), Hugair Gubli (@egittologiasapienza), @university_khartoum, pronti per le celebrazioni dei cinquant’anni della missione in Sudan: “Celebriamo questi lunghi 50 anni, sì”, spiegano a Ca’ Foscari, “ma celebriamo soprattutto il Sudan, il suo patrimonio archeologico, la sua gente, che da decenni ci ospita e collabora con tutti noi alla realizzazione di un progetto culturale che diventi una forza e una risorsa per la stessa popolazione di questo fiero, tormentato, straordinario Paese”. Appuntamento il 1° dicembre 2023 in aula Baratto dell’università Ca’ Foscari di Venezia, in Dorsoduro 3246, per la giornata di studi “Jebel Barkal. Half a Century of the Italian Archaeological Mission in Sudan”. Link al convegno: https://unive.zoom.us/j/87466460227…. Tra gli ospiti: Paola Buzi e Angelo Colonna di Egittologia e civiltà copta dell’università Sapienza di Roma, che ha accolto la missione con Sergio Donadoni dal 1973 al 2004; Alessandro Roccati, successivo direttore fino al 2010; Karla Kroeper e Christian Perzlmeier, con il loro progetto quasi trentennale nel sito di Naga (https://naga-project.com/naga-online/) ; Pavel Onderka e Vlastimil Jung Vrtal, che ci racconteranno dei loro scavi a Wad Ben Naga, sito in parte coevo a quello di Jebel Barkal; Nuha Abdelhafiz, che testimonierà le relazioni tra le due università di Venezia e di Khartoum. E poi ci saranno tutti i membri della Missione Italiana in Sudan a Jebel Barkal.

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Foto di gruppo della missione archeologica italiana in Sudan a Jebel Barkal: al centro, accosciate, Federica Pancin e Francesca Iannarilli; in piedi, Emanuele Ciampini (foto mai-sudan)

PROGRAMMA. Alle 8.30, saluti; 8.45, Emanuele M. Ciampini (Ca’ Foscari University of Venice, Jebel Barkal Mission) “The Way We Were. Past and future of an Archaeological Mission”; 9, Karla Kroeper – Christian Perzlmeier (Staatliches Museum Ägyptischer Kunst, Naga Project) “Naga city: what is a palace. Naga city: where is a palace”; 9.30, Francesca Iannarilli – Nuha Abdel Hafiz (Ca’ Foscari University of Venice, Jebel Barkal Mission – Khartoum University) “Jebel Barkal today and tomorrow: the latest excavations and new Venice-Khartoum exchange projects”; 10, Paola Buzi – Angelo Colonna (Sapienza University of Rome, Hugair Gubli Mission) “After Jebel Barkal. Sapienza University and Nubia today”; 10.30, discussione; 10.45, pausa caffè; 11.15, Alessandro Roccati (Jebel Barkal Mission) “The Times of Natakamani”; 11.30, Silvia Callegher – Federica Pancin (Jebel Barkal Mission) “Pieces of the past: interpreting and reconstructing the façades of the Palace of Natakamani”; 12, Pavel Onderka – Vlastimil Vrtal (National Museum in Prague, Wad Ben Naga Expedition) “The Isis Temple at Wad Ben Naga and Its Egyptian Inscriptions – Account of Giuseppe Ferlini on his excavations at Wad Ben Naga (Vod-Benaga)”; 12.30, discussione finale.

San Donà di Piave (Ve). Al museo della Bonifica “Incontri egittologici sandonatesi. Antico Egitto, lezioni moderne”: cinque incontri tematici per conoscere gli aspetti meno noti della cultura egiziana

san-donà_museo-bonifica_incontri-egittologici_locandinaA tu per tu con la civiltà dei faraoni, per scoprire tutti i segreti dell’Antico Egitto. Dove? Al museo della Bonifica di San Donà di Piave (Ve), dal 4 novembre al 2 dicembre 2023, sempre alle 15. Sono “Incontri egittologici sandonatesi. Antico Egitto. Lezioni moderne”: cinque incontri tematici per conoscere gli aspetti meno noti della cultura egiziana. Il corso introduce i partecipanti ad aspetti meno noti della cultura egiziana, presentando anche alcune collezioni egittologiche italiane. Un’occasione sia per scoprire quali luoghi si possono visitare vicino a casa coltivando la passione per l’Antico Egitto, sia conoscere novità e aspetti legati alle piccole e grandi scoperte nella Valle del Nilo. Si è iniziato il 4 novembre 2023 con Marta Addessi (Sapienza università Roma) su “Dopo i faraoni: continuità e discontinuità culturale nell’Egitto della tarda antichità”. Si continua sabato 11 novembre 2023 con Claudia Gambino (Progetto EgittoVeneto) su “Passeggiando con gli egizi in Veneto”; sabato 18 novembre 2023 con Ilaria Cariddi (università di Firenze, istituto papirologico “G. Vitelli”) e Alessio Corsi (Université du Littoral Côte d’Opale, istituto papirologico “G. Vitelli”) su “Papiri e scavi: le collezioni dell’istituto papirologico “G. Vitelli” di Firenze”; sabato 25 novembre 2023 con Francesca Iannarilli (università Ca’ Foscari Venezia) su “Tra Nubia, Egitto e Mediterraneo: la missione archeologica italiana in Sudan”; chiude sabato 2 dicembre 2023 Federica Pancin (Sapienza università Roma) su “Il tempio di Amon-Ra a Karnak: una storia millenaria”.

Venezia. A Ca’ Foscari, in presenza e on line, il convegno “LA STORIA A COLORI. Mondo antico e archeologia attraverso fumetti, albi illustrati ed editoria per l’infanzia”: egittologi, orientalisti, preistorici, classicisti raccontano il passato (anche) attraverso le immagini

venezia_ca-foscari_convegno-la-storia-a-colori_locandinaInsieme le voci, le penne e le matite di archeologi, storici, illustratori. Mercoledì 31 maggio 2023, all’università Ca’ Foscari di Venezia, il convegno “LA STORIA A COLORI. Mondo antico e archeologia attraverso fumetti, albi illustrati ed editoria per l’infanzia” promosso dal dipartimento di Studi umanistici di Ca’ Foscari (dott.ssa Francesca Iannarilli, prof. Emanuele Ciampini). L’idea è nata dal fumetto realizzato per la Missione al Jebel Barkal in Sudan (https://www.lafeltrinelli.it/jebel-barkal…/e/9788849241327) e si è estesa a colleghi egittologi, orientalisti, preistorici, classicisti che raccontano il passato (anche) attraverso le immagini. Interverranno: Marta Bottos, Anna M. G. Capomacchia, Ilaria Cariddi, Emanuele M. Ciampini, Mirko Furlanetto, Francesca Iannarilli, Cristiana Pezzetta, Patrizia Piacentini, Massimiliana Pozzi, Stefano Nava, Elena Rova, Irene Vincentelli. Appuntamento in presenza, dalle 9 alle 13, a Ca’ Dolfin, nell’aula magna “Silvio Trentin”. L’evento, che si terrà in italiano, sarà fruibile anche da remoto: https://unive.zoom.us/s/83575264882. Alle 9, dopo i saluti e l’introduzione, inizia la 1. SESSIONE “Archeologia a fumetti”: modera Paola Corò. Alle 9.20, Emanuele M. Ciampini – Francesca (Ca’ Foscari) su “Jebel Barkal. Divinità Regine e Archeologi sotto la Montagna e le prospettive future della Missione Italiana in Sudan”; 9.40, Elena Rova – Mirko Furlanetto (Ca’ Foscari) su “Jmx Comics, dalla Georgia all’Iraq: quando il fumetto crea legami”; 10, Marta Bottos (università di Trieste) su “Raccontare l’archeologia e il territorio: la ‘Saga di Molke’ e il sito palafitticolo di Palù di Livenza”; 10.20, Patrizia Piacentini – Massimiliana Pozzi – Stefano Nava (università La Statale Milano) su “Il piccolo Pamerih guida i bambini alla scoperta di Assuan e della necropoli dell’Aga Khan”; 10.40, discussione. Dopo la pausa caffè, inizia la 2. SESSIONE “Storia e mito nei libri illustrati”: modera Federica Pancin. Alle 11.30, Anna M. G. Capomacchia – Cristiana Pezzetta (università Roma Sapienza – Semidicarta) su “Temi iniziatici e narrativa per l’infanzia. L’orsa di Brauron”; 11.50, Irene Vincentelli (missione archeologica a Sanam Abu Dom) su “I re della Montagna Sacra. Storia illustrata di Kush”; 12.10, Ilaria Cariddi (università di Firenze) su “Egizi. Storia, Geroglifici e Civiltà. Svelare l’antico Egitto ai bambini attraverso i suoi testi”; 12.30, discussione; 13, fine lavori.

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Copertina del libro a fumetti “Jebel Barkal. Divinità Regine e Archeologi sotto la Montagna” di Francesca Iannarilli

Discipline come l’archeologia, la storia e la religione antica cadono spesso vittime di divulgazione indiscriminata o di strategie informative superficiali, e questo è particolarmente (ma non solamente) vero quando ci riferiamo alla comunicazione dedicata all’infanzia. Se i bambini di oggi sono prima gli studenti e poi gli adulti di domani, sempre più urgente si fa la necessità di veicolare in modo diretto e incisivo il passato attraverso mezzi che siano piacevoli e immediatamente accessibili ma anche scientificamente rigorosi. L’idea per questa giornata di studi nasce sotto il cappello della Missione Archeologica Italiana in Sudan, che lavora nel sito patrimonio UNESCO di Jebel Barkal e che da dodici anni è supportata dall’università Ca’ Foscari (link Facebook). Nell’ambito di un progetto di promozione integrata finanziato dal ministero degli Affari Esteri e dall’ambasciata d’Italia a Khartoum, è stato infatti realizzato un fumetto trilingue (italiano-inglese-arabo) sulle attività archeologiche e la storia del sito, poi donato ai musei e presentato nelle scuole sudanesi (link Instagram). Con la certezza che questa e simili iniziative possano favorire l’apprendimento, incoraggiare una buona divulgazione e avvicinare (non solo) i più piccoli alla conoscenza del passato, questa giornata di studi intende realizzare un dialogo fruttuoso sull’argomento, riunendo voci, penne e matite di archeologi, storici, illustratori e operatori dell’editoria dell’infanzia.

È uscito per Gangemi editore International il libro “Jebel Barkal. Mezzo secolo della Missione Archeologica Italiana in Sudan” a cura di Emanuele Ciampini e Francesca Iannarilli che raccoglie il risultato di mezzo secolo di lavoro, ereditato, rivisto e ripensato nel sito meroitico di Jebel Barkal

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Copertina del libro “Jebel Barkal. Half a century of the Italian Archaeological Mission in Sudan / Jebel Barkal. Mezzo secolo della Missione Archeologica Italiana in Sudan” a cura di Emanuele Ciampini e Francesca Iannarilli

Mesi di scrittura e rilettura, ma soprattutto anni di scavo: ecco il libro “Jebel Barkal. Half a century of the Italian Archaeological Mission in Sudan / Jebel Barkal. Mezzo secolo della Missione Archeologica Italiana in Sudan” a cura di Emanuele Ciampini e Francesca Iannarilli (Gangemi editore), in inglese, che raccoglie il risultato di mezzo secolo di lavoro, ereditato, rivisto e ripensato, fornendo finalmente una panoramica completa e informata dei principali aspetti dell’ambientazione storica, architettonica e materiale del sito Meroitico di Jebel Barkal. La Missione Archeologica Italiana in Sudan è stata fondata nel 1973 e da allora svolge un intenso e continuo lavoro nel sito UNESCO di Jebel Barkal, l’antica città di Napata. Cinque decenni di scavi e ricerche hanno portato alla luce un quartiere reale del periodo meroitico, caratterizzato dal Palazzo del re Natakamani (I secolo d.C.) e dai numerosi edifici di diversa destinazione e stile architettonico che lo circondano. Pertinenti a questi edifici sono anche numerosi manufatti che testimoniano una cultura materiale ricca di originalità e influenze mediterranee.

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Il prof- Emanuele Ciampini. direttore della Missione archeologica italiana in Sudan (foto mai-sudan)

Emanuele M. Ciampini è professore associato di Egittologia all’università Ca’ Foscari di Venezia. È autore di numerosi libri e articoli scientifici di egittologia e studi nubiani, e direttore della Missione Archeologica Italiana in Sudan a Jebel Barkal.

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Francesca Iannarilli, field director della Missione Archeologica Italiana in Sudan (foto mai-sudan)

Francesca Iannarilli è assegnista di ricerca all’università Ca’ Foscari di Venezia. Come field director della Missione Archeologica Italiana in Sudan, si occupa di ricerca, formazione e divulgazione relative al sito di Jebel Barkal.

Treviso. “Storia dell’Antico Egitto. Alla scoperta della civiltà dei faraoni” in 7 incontri proposti dall’Arci al martedì con le egittologhe Francesca Iannarilli e Federica Pancin di Ca’ Foscari: si forniranno gli strumenti per orientarsi nel vasto panorama degli studi sull’antico Egitto, e le modalità d’uso delle fonti antiche

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Locandina del corso “Storia dell’Antico Egitto” con Francesca Iannarilli e Federica Pancin promosso da Arci Treviso

“Storia dell’Antico Egitto. Alla scoperta della civiltà dei faraoni” in 7 incontri con le egittologhe Francesca Iannarilli e Federica Pancin di Ca’ Foscari: è la proposta di Arci Treviso. Si inizia martedì 22 febbraio 2022. E gli incontri si tengono per sette martedì, dalle 20 alle 22, nella sede indicata dall’ARCI Treviso al momento dell’iscrizione. Il corso si svolge in presenza. È obbligatorio il green pass. Costo: 80 euro comprensivo di tessera Arci 2022 (ridotto 75 euro). Informazioni su costi e contatti all’indirizzo: http://www.arcitv.it/cultura/new_active.php?course=149.

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La necropoli reale di Meroe in Sudan: le piramidi dei Faraoni neri (foto mai-sudan)

Il corso – tenuto da due archeologhe impegnate nella Missione Archeologica Italiana in Sudan al Jebel Barkal – fornisce una trattazione di base della storia dell’Egitto dei Faraoni, concentrandosi sugli aspetti che più hanno segnato l’immaginario collettivo europeo. Verranno inquadrati i grandi temi storici, religiosi, funerari e culturali della civiltà egiziana, e si prenderanno in esame i siti archeologici e le espressioni artistiche del paese, senza tralasciare i geroglifici. L’obiettivo primario del ciclo di lezioni è quello di fornire gli strumenti per orientarsi nel vasto panorama degli studi sull’antico Egitto; secondariamente, si approfondiranno le modalità d’uso delle fonti antiche e si affineranno le abilità interpretative delle stesse. Il taglio egittologico concorrerà a evidenziare i caratteri costitutivi della cultura nilotica, considerando le evidenze archeologiche, iconografiche, storiche e letterarie come prodotti culturali. L’approccio metodologico sarà guidato, infatti, da una prospettiva emica, sulla base dei più recenti progressi nella disciplina. Pur attingendo a contenuti di natura alle volte complessa, il corso sarà trattato in forma leggera, secondo lo spirito della divulgazione scientifica, stimolando la creazione di un’atmosfera di dialogo e condivisione, per il coinvolgimento e l’arricchimento di entrambe le parti – insegnanti e uditorio. A seguire, sono previste quattro lezioni di approfondimento. I contenuti saranno costruiti anche sulla base degli argomenti di interesse che emergeranno nel corso della discussione durante le lezioni del corso di Storia.

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L’egittologa Francesca Iannarilli

Francesca Iannarilli è assegnista di ricerca presso la Cattedra di Egittologia dell’università Ca’ Foscari di Venezia. Laureatasi in Archeologia alla Sapienza università di Roma nel 2012, ha poi conseguito il dottorato di ricerca in Storia Antica e Archeologia nell’ateneo veneziano nel 2016, con una tesi dal titolo “Elaborazione e manipolazione della figura umana nei Testi delle Piramidi”. Attualmente lavora sul progetto “Dizionario Egiziano antico/italiano”. Dal 2014 lavora per la Missione Archeologica Italiana in Sudan – Jebel Barkal, in qualità di archeologa e field director.

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L’egittologa Federica Pancin

Federica Pancin è dottoranda in Filologia e Storia del mondo antico alla Sapienza università di Roma; il suo progetto di ricerca verte sugli usi della scrittura figurativa nell’epigrafia in geroglifico di epoca domizianea. Nel 2015 si è laureata all’università Ca’ Foscari di Venezia in Scienze dell’Antichità: Archeologia e ha poi conseguito il diploma alla Scuola Interateneo di Specializzazione in Beni Archeologici di Trieste, Udine e Venezia. Dal 2016 lavora a Jebel Barkal per la Missione Archeologica Italiana in Sudan, con il ruolo di archeologa e responsabile del laboratorio reperti.

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La classica immagini delle piramidi egizie nella piana di Giza

Il programma. La prima lezione (Introduzione al corso: l’Egitto tra ricerca ed “egittologia”) accompagnerà il partecipante nello spazio e nel tempo dell’antica Valle del Nilo, introducendo i modelli geografici e cronologici di riferimento per lo studio della materia; contestualmente, si ripercorreranno le tappe più rilevanti nella costituzione della disciplina egittologica, partendo dalla riscoperta dell’Egitto antico, passando dalla decifrazione del suo sistema scrittorio, fino a giungere al perfezionamento del metodo scientifico in egittologia. Un piccolo spazio sarà dedicato anche al fenomeno della ricezione della cultura egiziana in epoca contemporanea, la cosiddetta “egittomania”. Seguendo lo sviluppo cronologico della civiltà egiziana, il secondo incontro (Come nasce una grande civiltà: dalle tombe nella sabbia alle prime piramidi) sarà dedicato alla formazione dello stato faraonico e alla descrizione dei suoi caratteri fondanti, con un focus sulle prime espressioni della cultura funeraria. La lezione offrirà poi un approfondimento sull’epoca delle piramidi e sulla produzione letteraria del periodo, ambito di specializzazione di Francesca Iannarilli. La terza lezione (Il Muro del Principe e i “faraoni neri”) si concentrerà sui rapporti dell’Egitto con i propri vicini, in particolare con le realtà orientali e meridionali. Sarà l’occasione per introdurre l’argomento nubiano e la sua pregnanza nella storia faraonica e oltre.

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Panoramica sul sito archeologico di Deir el-Medina a Tebe Ovest (foto museo egizio)

Seguirà “Scrivere gli dèi”: come funzionano i geroglifici: un approfondimento sull’epoca classica dell’antico Egitto e sulla scrittura geroglifica, includendo la descrizione del suo ruolo religioso e formativo di una cultura. Saranno forniti i fondamenti del funzionamento del sistema scrittorio e si accompagneranno i partecipanti nella lettura guidata e nella comprensione di brevi testi. Una lezione sul periodo del Nuovo Regno (Mondo dei vivi e mondo dei Morti: l’Egitto del Nuovo Regno) costituirà la cornice per la trattazione della vita quotidiana nell’antico Egitto e delle credenze funerarie: l’analisi si concentrerà su un caso studio particolare, quello del villaggio di Deir el-Medina situato a Tebe Ovest, un unicum egiziano quanto a ricchezza di informazioni. Argomento di ricerca di Federica Pancin è l’Egitto ellenistico e romano (L’Egitto conquistato: i nuovi faraoni e la memoria di un’antica cultura). La successione di dinasti stranieri nelle ultime fasi della storia faraonica consente la disamina della funzione della regalità come elemento caratterizzante. L’osservazione dell’interazione tra i vari agenti in Egitto – conquistatori e conquistati, esterni e interni, stranieri e indigeni – permetterà di riconoscere nel tempio il luogo del mantenimento dell’identità del Paese, attraverso le modalità proprie della memoria culturale e della preservazione del passato.

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Foto di gruppo della missione archeologica italiana in Sudan a Jebel Barkal: al centro, accosciate, Federica Pancin e Francesca Iannarilli (foto mai-sudan)

Nell’ultimo incontro (L’Egitto in Nubia: gli ultimi scavi della Missione Archeologica Italiana in Sudan) si prenderà in esame il caso studio del sito di Jebel Barkal (Sudan), scavato dalla Missione Archeologica Italiana in Sudan, di cui le insegnanti sono membri attivi. Si presenteranno la storia e l’archeologia del luogo e si esporranno i risultati delle ultime campagne di scavo.

L’ICA ha condiviso questo video realizzato dalla Missione Archeologica Italiana in Sudan – Jebel Barkal in occasione dell’edizione 2021 delle Giornate Europee dell’Archeologia sul tema “Archeologia e inclusione”. La Missione opera dal 1973 nel sito UNESCO dell’antica città di Napata e, da dieci anni, è diretta dal prof. Emanuele Ciampini, docente di Egittologia dell’università Ca’ Foscari di Venezia. Il lavoro si avvale da sempre della collaborazione delle comunità locali, partecipi nello scavo, nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio archeologico del sito. Durante l’anno di arresto dovuto alla pandemia, un impegno costante nella divulgazione scientifica ha continuato a garantire la continuità dei rapporti tra Italia e Sudan.