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Firenze. Al cinema La Compagnia al via la sesta edizione di Firenze Archeofilm, il festival internazionale del Cinema di Archeologia Arte e Ambiente organizzato dalla rivista Archeologia Viva: 88 film da 16 Paesi. Molti i temi: preistoria, miti greci, antico Egitto, impero romano, eserciti medievali, Vichinghi, Inca, tesori sommersi, arcaiche usanze religiose, minacce ecologiche. L’8 marzo sarà una giornata all’insegna della donna, archeologa, studiosa, regista, attrice o spettatrice che sia. E il 10 marzo un ricordo particolare all’archeologo Sebastiano Tusa

firenze_archeofilm_2024_locandina“Firenze Archeofilm 2024. Ottantotto film per un’unica storia che riguarda tutti noi, abitanti attuali del pianeta. Perché chi volta le spalle alla realtà volta le spalle al nemico. E fin troppi film hollywoodiani insegnano che non è cosa saggia”: Giuditta Pruneti, direttore di Firenze Archeofilm, comincia così la presentazione della sesta edizione del festival internazionale del Cinema di Archeologia Arte e Ambiente organizzato dalla rivista Archeologia Viva (Giunti Editore), in programma dal 6 al 10 marzo 2024 al cinema La Compagnia in via Cavour 50/r a Firenze: film in concorso con proiezioni non stop mattina (10-13) e pomeriggio (14.30-19.30), ospiti internazionali e incontri con i registi. I film – tutti in italiano e con una sezione in original sound – arrivano quest’anno da Francia, Gran Bretagna, Belgio, Spagna, Italia, Iran, Germania, Canada, Nuova Caledonia, Romania, Repubblica Ceca, Messico, Ungheria, Grecia, Portogallo, Turchia. Ricca la produzione italiana, con pellicole che spaziano dalle ricerche archeologiche più mozzafiato – vedi gli ormai famosi Bronzi di San Casciano dei Bagni – fino a tematiche più strettamente etnografiche. Moltissimi i temi al centro delle pellicole partendo dalla storia più antica dell’uomo, le prime tracce dell’umanità, passando attraverso il mito e il racconto archeologico per approdare alle epoche più vicine a noi e interrogarsi sul futuro dell’umanità. Preistoria, miti greci, antico Egitto, impero romano, eserciti medievali, Vichinghi, Inca, tesori sommersi, arcaiche usanze religiose, minacce ecologiche danno vita a un viaggio per suoni e immagini lungo 88 film. “L’archeologia – continua Giuditta Pruneti – è così destinata ad abbracciare, anche in questa sesta edizione del Festival, mondi affini, alleati, legati a un doppio filo, molto stretto e intimo. A tirar fuori la testa dallo scavo per guardare dritto negli occhi la storia, l’arte, l’ambiente, l’oggi. Il risultato è un’apertura totale, per una visione più complessa e completa del nostro passato e del presente. Quello sguardo in più, quell’orizzonte, che ci aiutano a spaziare, contemplare e comprendere”.

“Quest’anno al centro del Festival – sottolinea Giuditta Pruneti – cade l’8 marzo. Una festa importante, una data da celebrare. Una giornata all’insegna della donna, archeologa, studiosa, regista, attrice o spettatrice che sia. Questo giorno. Almeno un giorno. È dedicato a lei. Lo dobbiamo a tutte le donne: quelle imbavagliate dai regimi, quelle bastonate dai consorti, quelle ancora in lotta, quelle che non possono lottare più. A tutte le donne che hanno cambiato il mondo, e a quelle che vogliono provare a farlo. Lo dedichiamo anche agli uomini, nella speranza che un cambiamento avvenga. Anche attraverso il cinema che racconta un passato comune, una storia che ci lega, che unisce. Come sempre – conclude -, un sorriso e un pensiero speciale vanno al nostro pubblico”. A titolo di esempio, ricordiamo il film “La Donna Longobarda” di Sandra Lopez Cabrera e Simone Vrech (Italia 2023, 26’) che analizza la condizione femminile nella società longobarda tra il VI e l’VIII secolo d.C. attraverso gli occhi di una donna del villaggio di Romans.

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L’archeologo Sebastiano Tusa (foto fondazione buttitta)

Ma c’è anche un’altra data da non dimenticare: il 10 marzo. Quel giorno del 2019, è morto l’archeologo Sebastiano Tusa, soprintendente del Mare in Sicilia e assessore regionale ai Beni culturali, nel disastro aereo dell’Ethiopian Airlines. “Firenze Archeofilm” proporrà due pellicole che vedono Tusa protagonista e testimone di importanti scoperte archeologiche sopra e sotto il mare: “Devils from Hell. Il killer in fondo al mare” di Riccardo Cingillo (Italia 2015, 28’) con la consulenza scientifica della Soprintendenza del Mare, Sebastiano Tusa; e “La terra di Yrnm” di Nicola Ferrari (Italia 2022, 52’) con la consulenza scientifica: Sebastiano Tusa, Valeria Li Vigni.

film_hardrocks_di-Berangere-Gehan_locandinaUna curiosità: Sbarca per la prima volta al “Firenze Archeofilm” un corto cinematografico VM 14 anni dal titolo emblematico “Hardrocks” di Berangere Gehan, Juliette Uliana, Felicie Diaz, Lise Caro, Paul-Emile Landez (Francia 2023, 3’). Simpatico corto animato, frutto del progetto studentesco di una scuola francese di animazione e design. Nel Paleolitico, la razza umana si trova ad affrontare un’era glaciale senza precedenti che minaccia la sopravvivenza della specie. Confinati nelle caverne, gli ultimi esseri umani assistono impotenti alla propria estinzione. Riuscirà nel Paleolitico la razza umana a mandare avanti la specie?

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Sul palco studenti dell’università di Firenze e protagonisti alle premiazioni dell’edizione 2023 di Firenze Archeofilm (foto AV)

Torna quest’anno al Firenze Archeofilm l’esercito di studenti universitari che, grazie alla rinnovata collaborazione con UniFi, in veste di giuria studentesca dovrà valutare oltre 40 cortometraggi per l’attribuzione del Premio studenti UniFi al termine della manifestazione. Ovviamente c’è il Premio “Firenze Archeofilm” al film più votato dal pubblico in qualità di giuria popolare; e poi il Premio “Università di Firenze”; e il Premio “Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria” al miglior film di archeologia preistorica.

Vicenza. Mostra “I creatori dell’Egitto eterno”, a San Valentino orario prolungato e ingressi scontati per le coppie. Iniziative anche per la Festa della donna e del papà e visite guidate per adulti e famiglie per tutta la durata dell’esposizione

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Stele dedicata da Smen al fratello Mekhimontu e a sua moglie Nubemusekhet (Nuovo Regno, XVIII dinastia, 1539-1292 a.C.) da Deir el-Medina, conservata al museo Egizio di Torino (foto museo egizio)

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Locandina della mostra “I creatori dell’Egitto Eterno” alla Basilica Palladiana di Vicenza dal 22 dicembre 2022 al 7 maggio 2023

San Valentino alla mostra sull’Antico Egitto con un occhio di riguardo per le coppie. In occasione della ricorrenza di San Valentino, martedì 14 febbraio 2023 la mostra “I creatori dell’Egitto eterno” in Basilica palladiana rimarrà aperta con orario prolungato fino alle 21. Presentandosi in coppia dalle 18 alle 20, alla biglietteria della mostra sarà possibile usufruire della promozione due al prezzo di uno. Potranno entrare due persone con un solo biglietto intero da 13 euro (la biglietteria chiude alle 20, mentre la mostra è visitabile fino alle 21). Si potrà usufruire della stessa promozione anche acquistando il biglietto online per le fasce di visita dalle 18 alle 20: basterà acquistare un biglietto intero a 13 euro, senza ulteriori riduzioni, e aggiungere un biglietto “Gratuito San Valentino”. Le altre riduzioni non sono previste, tranne per le categorie che prevedono gratuità. Il 14 febbraio 2023 sono, inoltre, previste anche due visite guidate a partenza fissa, alle 18 e alle 19 al costo di 6 euro per ciascun partecipante da aggiungere al biglietto d’ingresso alla mostra. I posti sono limitati: 25 persone per ciascun turno di visita, è pertanto consigliata la prenotazione al link https://www.ticketlandia.com/m/event/i-creatori-dell-egitto-eterno, dove si può acquistare sia il biglietto per la mostra che per la visita guidata. I visitatori dovranno presentarsi all’ingresso 10 minuti prima.

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Simona Siotto, assessore alla Cultura del Comune di Vicenza

“Le tante iniziative collaterali organizzate per promuovere la mostra “I creatori dell’Egitto eterno” riguarderanno le Feste di San Valentino, della donna e del papà durante le quali sono previsti ingressi a prezzi promozionali”, spiega l’assessore alla Cultura Simona Siotto. “Inoltre sono state fissate visite guidate a partenza fissa per San Valentino per vivere l’esperienza in Basilica palladiana accompagnati da una guida che saprà far apprezzare i reperti esposti e le vicende che hanno consentito di dare vita alle tombe dei faraoni nell’antica Tebe. A tal fine abbiamo anche programmato, durante i prossimi mesi, visite guidate per famiglie con la possibilità di effettuare laboratori con il coinvolgimento di adulti e bambini. Anche in questo caso abbiamo voluto creare occasioni per condividere l’esperienza in mostra in cui apprendimento e divertimento diventano ingredienti fondamentali”. In occasione della Festa della donna, mercoledì 8 marzo 2023, e della Festa del papà, domenica 19 marzo 2023, è previsto infatti il biglietto ridotto a 11 euro rispettivamente per tutte le donne e per tutti i papà accompagnati dai figli di qualsiasi età che pagheranno un biglietto corrispondente alle tariffe previste.

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Visite guidate per famiglie alla mostra “I creatori dell’Egitto eterno” in Basilica palladiana a Vicenza (foto comune di vicenza)

Nei prossimi mesi proseguono le iniziative per approfondire la conoscenza dell’antico Egitto e dei reperti esposti nella mostra “I creatori dell’Egitto eterno” aperta fino al 7 maggio 2023. Sono state programmate nuove date per le visite guidate a partenza fissa con guide specializzate della durata di 60 minuti, con partenza alle 10, rivolte alle famiglie, e pertanto programmate durante le vacanze scolastiche: mercoledì 22 febbraio, giovedì 6, venerdì 7, lunedì 24 e martedì 25 aprile, lunedì 1° maggio (25 posti per turno, è consigliata la prenotazione al link https://www.ticketlandia.com/m/event/i-creatori-dell-egitto-eterno dove si può acquistare il biglietto per la visita e per la mostra). Le visite guidate a partenza fissa hanno un costo di 6 euro da aggiungere al biglietto d’ingresso alla mostra. È necessario presentarsi all’ingresso 10 minuti prima dell’inizio della visita.

vicenza_basilica_mostra-i-creatori-dell-egitto-eterno_archeofamily_locandinaArcheofamily è la proposta rivolta alle famiglie per visitare la mostra “I creatori dell’Egitto eterno” che offre percorsi adatti ad adulti e bambini accompagnati da guide specializzate. L’iniziativa è rivolta a gruppi fino a un massimo di 25 persone: può essere l’occasione per organizzare un’esperienza formativa e arricchente con famiglie di amici per scoprire usi e tradizioni degli antichi egizi. È possibile scegliere tra due modalità di visita: Archeofamily della durata di un’ora per un costo complessivo di 100 euro, oppure la stessa tipologia di visita ma con in più un laboratorio da 30 minuti a cui potranno partecipare attivamente anche gli adulti al costo di 120 euro. Per gli adulti che parteciperanno è riservato un biglietto ridotto da 11 euro, per i bambini invece è previsto un biglietto da 5 euro, da aggiungere al prezzo della visita. I posti sono limitati a 25 persone per visita. Prenotazione obbligatoria. Call center: +39044426418,  biglietteria@mostreinbasilica.it. Dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.

8 Marzo, Festa della Donna al museo Archeologico nazionale di Taranto: eventi in presenza e on line per accendere un faro sulla figura femminile e raccontare “l’altra metà della storia”

La nuova identità visiva e digitale del museo Archeologico nazionale di Taranto – MArTa

Imperatrici e sovrane, strateghe, scienziate, letterate, artiste, sacerdotesse, imprenditrici. La storia dei secoli passati consegna l’immagine di donne determinanti per lo sviluppo della società e della civiltà, ma spesso volutamente dimenticate o riposte nell’angolo più ignoto della storia. Il museo Archeologico nazionale di Taranto celebra l’8 marzo, la Giornata Internazionale della Donna, accendendo un faro sulla figura femminile e raccontando “l’altra metà della storia”. Accade in presenza con due appuntamenti destinati a mettere in luce la correlazione esistente tra i reperti delle collezioni del MArTA e le figure femminili e con la conferenza on-line sulle donne nei racconti dell’archeologia.

Prezioso rilievo con figura femminile tra i reperti conservati al museo Archeologico nazionale di Taranto (foto MArTA)

Si comincia al mattino, alle 11, di lunedì 8 marzo 2021, con le storie che il museo di Taranto costantemente svela attraverso i “Tesori mai visti” conservati all’interno dei depositi. Sarà il funzionario archeologo del MArTA, Luca Di Franco, a narrare nella sala multimediale del museo, le “Donne ispiratrici e l’immagine delle Muse attraverso un nuovo rilievo tarantino”. Alle 16, con “Incontriamo le donne della Magna Grecia” a parlare saranno invece i reperti ospitati nelle sale in una sorta di viaggio-racconto sulle donne in Magna Grecia; i visitatori potranno immergersi nel percorso tematico grazie alla conversazione itinerante dell’archeologa Silvia De Vitis che accompagnerà il pubblico nel viaggio. I due appuntamenti in presenza si svolgono con le modalità previste dalle normative anti-Covid: prenotazione obbligatoria rispettivamente alle 11 e alle 16, per un massimo di 15 persone. La conversazione della dott.ssa Silvia De Vitis si terrà anche il giorno 9 marzo 2021, alle 16.

Locandina della conferenza con la prof.ssa Grazia Semeraro al museo Archeologico nazionale di Taranto
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La prof.ssa Grazia Semeraro dell’università del Salento

Lunedì 8 marzo 2021, nel pomeriggio, in modalità esclusivamente on-line, alle 18, “L’altra metà della storia. Donne nei racconti dell’archeologia” in diretta sulle piattaforme Facebook e YouTube del museo Archeologico nazionale di Taranto: il racconto si trasforma in una vera e propria esperienza archeologica che accompagna i visitatori on-line alla ricerca delle figure femminili nascoste o dimenticate. Dopo l’introduzione della direttrice del MArTA, Eva Degl’Innocenti, la prof.ssa Grazia Semeraro, professore ordinario di Archeologia classica all’università del Salento, parlerà dell’altra metà della storia e delle donne nei racconti dell’archeologia. “È importante ricordare le donne protagoniste della loro storia e della storia delle comunità che abitarono”, spiega la direttrice Degl’Innocenti, “ma che spesso sono state volutamente relegate nell’ombra”. E la professoressa Semeraro: “Oggi come migliaia di anni fa la storia delle donne è spesso popolata da ‘figure nascoste’ il cui contributo alla vita sociale è riconosciuto a fatica e a volte raggiunge il grande pubblico solo con notevole ritardo. Come avvenne d’altronde alle donne afroamericane che furono determinati, nel 1961, per la missione spaziale degli Stati Uniti, consacrate nel film di Theodere Melfi “Il diritto di contare” (Hidden Figures)”. Il museo di Taranto partecipa quindi a questa opera di “riemersione” per far riaffiorare dalla storia figure dimenticate. “Partendo dal MArTA proveremo a riconoscere alcune di queste figure – continua Semeraro – il più delle volte anonime oltre che ‘nascoste’. Un percorso che, dalle vetrine piene di splendide testimonianze del passato, si dipanerà attraverso le scoperte archeologiche della Puglia e dell’Italia Meridionale, nel tentativo di conoscere un po’ meglio la storia delle donne e del mondo sociale, religioso ed economico di cui sono state protagoniste”.