Roma. Al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia la tavola rotonda, in presenza e on line, su “Resti umani. Ricerca, tutela e valorizzazione di un archivio bio-naturalistico” partendo dal libro Quel che resta. Scheletri e altri resti umani come beni culturali” curato da Maria Giovanna Belcastro, Giorgio Manzi e Jacopo Moggi Cecchi
“Resti umani. Ricerca, tutela e valorizzazione di un archivio bio-naturalistico” è il titolo della tavola rotonda che prende spunto dal libro “Quel che resta. Scheletri e altri resti umani come beni culturali” curato da Maria Giovanna Belcastro, Giorgio Manzi e Jacopo Moggi Cecchi. Appuntamento giovedì 19 gennaio 2023, alle 17.30, in sala della Fortuna con ingresso libero fino ad esaurimento posti. Si consiglia la prenotazione all’indirizzo relazioniesterne@mulino.it. Sarà possibile seguire l’evento in diretta sul canale YouTube Etruschannel al seguente link https://youtu.be/FU0UCjRZVNo. Introduce: Valentino Nizzo, direttore del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia; ne discutono: Cristina Cattaneo, antropologo forense, Labanof – università statale di Milano; Francesco Remotti, antropologo, linceo e accademico delle Scienze di Torino; Marco Cattaneo, direttore di Le Scienze e National Geographic Italia, Roma. Saranno presenti autori e curatori del volume.

Copertina del libro “Quel che resta. Scheletri e altro resti umani come beni culturali” (Il Mulino)
“Quel che resta. Scheletri e altri resti umani come beni culturali” (Il Mulino). Che provengano dalla preistoria o da epoche storiche, i resti umani racchiudono uno straordinario potenziale informativo per la nostra evoluzione bio-culturale e per la ricostruzione delle storie di vita del passato. Costituiscono la base della ricerca scientifica in antropologia, ma sono anche di grande interesse per la museologia, per la didattica scolastica e universitaria, per la diffusione delle conoscenze scientifiche sulla natura umana. Rappresentano un vero e proprio archivio biologico delle popolazioni del passato, affiancandosi ai documenti a carattere storico e archeologico; assumono così, a pieno titolo, la valenza di «bene culturale». Nondimeno, quando si tratta di resti umani è necessario confrontarsi su diversi temi: che tipo di patrimonio culturale rappresentano? Quali figure professionali e quali strutture sono adeguati a studiarli e a tutelarli? Quali sono i limiti dell’indagine scientifica e della conservazione? come orientarsi nella formazione e nella disseminazione? L’assenza di chiarezza su questi temi può comportare – e, di fatto, ha comportato e comporta – una serie di problemi, con soluzioni solo di carattere generale, spesso non condivise, che si intrecciano con problemi di ordine religioso, etico e sociale, nonché politico.
I curatori: Maria Giovanna Belcastro è professoressa ordinaria di Antropologia all’università di Bologna dove è responsabile delle collezioni museali di Antropologia; fa inoltre parte del Consiglio Direttivo dell’Associazione Antropologica Italiana. Giorgio Manzi è professore ordinario di Antropologia alla Sapienza università di Roma, vicepresidente dell’Associazione Antropologica Italiana e Accademico dei Lincei. Jacopo Moggi Cecchi è professore associato di Antropologia all’università di Firenze e segretario dell’Associazione Antropologica Italiana.
Torino. Debutta il 24 novembre il podcast “Alla ricerca della vita”, un progetto del museo Egizio, prodotto da Piano P: 6 episodi, a cadenza settimanale, con protagonisti altrettante voci e racconti di archeologi, antropologhe, conservatori e genetiste
Un viaggio tra musei e laboratori in 6 episodi, con protagonisti altrettante voci e racconti di archeologi, antropologhe, conservatori e genetiste. È “Alla ricerca della vita” il podcast del Museo Egizio, che debutta sulle principali piattaforme il 24 novembre 2022 per raccontare, a cadenza settimanale fino alla fine di dicembre, come mummie e resti umani siano al centro di cure di archeologi, antropologhe e restauratori e genetiste, pronti a tutelarli e a ricostruire le loro storie, così lontane nel passato, eppure, così simili alle nostre, in musei, parchi archeologici e laboratori scientifici. A condurci in questo viaggio “Alla ricerca della vita”, è la giornalista scientifica Giulia Alice Fornaro, che collabora con “Le Scienze”, “Mind” e “la Repubblica”, ed è redattrice del portale frida.unito.it dell’università di Torino con cui ha contribuito alla produzione di diversi podcast, tra cui “Da clima a fondo”, che ha ricevuto la Menzione speciale “Rossella Panarese” del Climate Change Communication Award 2021 assegnata in collaborazione con Radio3 Scienza.

L’archeologo Paolo Del Vesco, curatore al museo Egizio di Torino (foto museo Egizio)
Prodotto da Piano P, piattaforma italiana di podcast giornalistici da 4 milioni di visitatori, “Alla ricerca della vita” parte proprio da Torino, dal museo Egizio, dove il curatore ed egittologo Paolo Del Vesco ci racconta di una mummia di un’adolescente di 4mila fa, conservata ed esposta al museo Egizio, per poi allargare lo sguardo agli studi, alla ratio e alle implicazioni etiche alla base delle scelte espositive del Museo, improntate alla preservazione e al rispetto di mummie e resti umani. Un tema di grande complessità su cui la comunità scientifica internazionale si è più volte interrogata, anche a partire dalla scelta del Manchester Museum nel 2008, di coprire alcune mummie in esposizione, scelta che generò aspre critiche da parte del pubblico. I visitatori chiesero a gran voce di svelare nuovamente le mummie, non per curiosità morbosa, ma perché rivendicavano il diritto alla conoscenza. Un fatto che a cascata aprì una riflessione all’interno della comunità degli egittologi e diede il la a sondaggi nei musei europei.

Sala “Alla ricerca della vita” nel museo Egizio di Torino: una delle sei mummie scelte e studiate per presentare le varie fasi della vita nell’Antico Egitto (foto museo egizio)
La riflessione coinvolse anche i curatori del museo Egizio e portò poi all’inaugurazione di un nuovo percorso espositivo, nell’estate del 2021, dopo la pandemia, intitolato proprio “Alla ricerca della Vita” (vedi Torino. Il museo Egizio apre la nuova sala “Alla ricerca della vita” con una teca allestita per contenere 91 mummie. Tra queste, sei scelte per raccontare le varie fasi dell’esistenza, dalla gravidanza all’età avanzata, nell’Antico Egitto. Riflessione sull’esposizione di resti umani e implicazioni etiche | archeologiavocidalpassato). Si tratta di un percorso permanente che mette sotto i riflettori 6 mummie di uomini e donne dell’antico Egitto, nelle diverse tappe dell’esistenza e in epoche differenti, dalla fase in cui la vita è appena sbocciata fino alla morte, da un feto a una persona anziana, con l’obiettivo dichiarato di spostare l’attenzione del visitatore sulla vita e sulla quotidianità nell’antichità, per accendere un faro su aspetti storiografici meno noti e sulle implicazioni etiche dell’esposizione delle mummie. Come a dire, che nel museo Egizio più antico al mondo, che nel 2024 celebrerà il suo bicentenario, le collezioni non sono un’entità statica. E anzi manufatti e mummie spesso sono al centro di ricerche, indagini a cavallo tra scienza e archeologia, sul filo della memoria, dell’etica e quindi della cura.

Alice Paladin, antropologa fisica di Eurac Research (Bolzano)

Cristina Cattaneo, professore di Medicina legale all’università di Milano

Erika Grasso, antropologa culturale e africanista al Maet (unito)

Martina Terzoli, tra gli amuleti del museo Egizio di Torino (foto museo egizio)
Dal museo Egizio il focus si sposta su Pompei, dove Valeria Amoretti, responsabile del Laboratorio di Scienze applicate del parco archeologico di Pompei ricostruisce le varie fasi del recupero di resti umani nello scavo archeologico: dal rinvenimento, alla documentazione, all’immagazzinamento. Il lavoro su questo tipo di reperti comporta l’intervento di più esperti. Non appena un archeologo trova dei resti interviene l’antropologo fisico, per evitare che nessun elemento o dato vada perso nelle operazioni di recupero. L’analisi dei resti umani antichi, visti come dei veri e propri archivi biologici dell’umanità è al centro della puntata dedicata ad Alice Paladin, responsabile del Laboratorio di antropologia dell’Istituto per lo studio delle mummie dell’Eurac Research di Bolzano. La ricostruzione dell’identità e della memoria è invece il tema toccato da Cristina Cattaneo, responsabile scientifica del Labanof (Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense) di Milano. E infine il significato e il trattamento in altre culture dei resti umani sono al centro della puntata in cui l’ascoltatore incontra Erika Grasso, antropologa culturale e africanista presso il Maet (il museo di Antropologia ed Etnografia del Sistema museale di ateneo dell’università di Torino). Per l’ultima puntata del podcast si torna al museo Egizio, dove la curatrice Martina Terzoli ci accompagna alla scoperta degli amuleti, specchio dell’identità degli antichi egizi, delle loro paure e delle loro credenze, piccoli oggetti che accompagnavano le persone in vita, ma anche alla morte.
Milano. Al via l’VIII edizione delle Giornate di Archeologia Arte e Storia del Vicino e Medio Oriente promosse da Fondazione Terra Santa e Commissariato di Terra Santa del Nord Italia. Tre giorni di lavori in presenza e on line
Dal 20 al 22 ottobre 2022, a Milano, all’auditorium del museo dei Cappuccini in via Antonio Kramer 5 e in streaming, appuntamento con le Giornate di Archeologia Arte e Storia del Vicino e Medio Oriente, giunte all’VIII edizione, promosse da Fondazione Terra Santa e Commissariato di Terra Santa del Nord Italia. L’iscrizione per la partecipazione in presenza è gratuita previa iscrizione che dovrà essere effettuata registrandosi sulla piattaforma Eventbrite o via email all’indirizzo iscrizioni@fondazioneterrasanta.it indicando il proprio nominativo, quello di eventuali accompagnatori e le sessioni alle quali si desidera partecipare. Iscrizioni diretta streaming: l’iscrizione per la partecipazione alla diretta streaming prevede un piccolo contributo che andrà a sostenere i costi del servizio, da devolvere esclusivamente tramite carta di credito all’atto della registrazione su piattaforma Eventbrite. Offerta consigliata per singola sessione: 5 euro. Offerta consigliata per la partecipazione a tutte le sessioni: 15 euro. Per iscriversi a tutte le sessioni streaming del programma cliccare qui.
Giovedì 20 ottobre 2022, dalle 15 alle 17.30: “Cinema. Sguardi di Celluloide sulla Terra Santa”. Relazione introduttiva di Elena Mosconi, professoressa di Storia del Cinema all’università di Pavia. Selezione di filmati tratti da una quarantina di documentari storici realizzati tra gli anni Quaranta e Ottanta dalla Custodia di Terra Santa, restaurati e digitalizzati a cura del museo del Cinema di Milano. Iscriviti qui
Venerdì 21 ottobre 2022, dalle 9 alle 13: “Crisi ambientali e guerre dell’acqua in Medio Oriente”. Intervengono: Cristina Cattaneo, responsabile di ricerca sulle migrazioni all’European Institute on Economics and the Environment (Eiee), su “Cambiamenti climatici e migrazioni nel Mediterraneo, un quadro”; Mauro Primavera, ricercatore dell’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano / Fondazione Oasis, su “La dimensione ambientale della guerra in Siria”; Anna Pozzi, giornalista e scrittrice, Fondazione Pime, su “Crisi climatica, conflitti e migrazioni nel Sahel”; Manuela Borraccino, giornalista, esperta di Medio Oriente, su “Prospettive di genere sul contrasto alla crisi climatica in Medio Oriente”; Giuseppe Caffulli, giornalista, direttore della rivista Terrasanta, su “Il caso Mar Morto”. Sessione accreditata per la formazione permanente dell’Ordine dei Giornalisti. Per chi svolge la professione iscriversi dal portale formazionegiornalisti.it. Iscriviti qui.
Venerdì 21 ottobre 2022, dalle 14.30 alle 17: “Anniversari 2023-2025 – Verso gli 800 anni di Francesco d’Assisi”. Intervengono: fra Giuseppe Buffon, professore di Storia della Chiesa alla Pontificia Università Antonianum di Roma, su “1223-2023 | Carisma e Istituzione, otto secoli della Regola bollata”; Antonio Musarra, professore di Storia Medievale alla Sapienza Università di Roma, su “1223-2023 l Presepe di Greccio: una translatio francescana dei Luoghi Santi?”; Rosa Giorgi, storica dell’arte, direttrice del museo dei Cappuccini di Milano, su “1224-2024 | Le Stimmate di Francesco, un percorso iconografico”; fra Stefano Luca, professore di Islamistica allo Studio Teologico Laurentianum di Venezia, esperto del dialogo cattolico-islamico, su “1225-2025 | l Cantico delle creature, una lettura missiologica”. Iscriviti qui.
Sabato 22 ottobre 2022, dalle 10 alle 13: “Archeologia: dal Nilo alla Via della Seta”. Intervengono: Alberto Elli, orientalista, docente di Lingue dell’Antico Egitto, su “I geroglifici, Champollion e la Stele di Rosetta a 200 anni dalla decifrazione”; Maria Giovanna Biga, già docente di Storia del Vicino Oriente antico alla Sapienza Università di Roma, su “Il velo nelle religioni e culture dell’antico Medio Oriente”; Massimo Vidale, archeologo, dipartimento dei Beni culturali, università di Padova, su “Hatra, rinascita di una città in Iraq”; Sergio Ferdinandi, vice-presidente ISMEO – Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l’Oriente di Roma, su “Armenia medievale: sistemi di difesa e di incastellamento della Via della Seta”; fra Amedeo Ricco, archeologo, Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, su “I resti architettonici della Rotonda del Santo Sepolcro a Gerusalemme: riscoperta e valorizzazione”. Iscriviti qui.

Commenti recenti