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Torino. Al museo Egizio incontro con Hartmut Dorgerloh, direttore dell’Humboldt Forum di Berlino, decimo appuntamento del ciclo “What is a museum?”, in presenza e on line: dieci direttori dei più grandi musei del mondo si confrontano col direttore Christian Greco sul ruolo e le sfide del futuro dei musei

torino_egizio_what-is-a-museum_dorgerloh_locandinaCome possono affrontare le sfide del futuro senza tradire la loro storia? Come possono affrontare la nuova fase che stanno attraversando ripensando il proprio passato e dando un senso alla loro esistenza oggi? Oggi i musei mirano a comprendere a fondo i meccanismi del cambiamento, generando relazioni e influenzando la società. Alla luce della nuova definizione di museo data da ICOM e delle sfide che attendono le istituzioni culturali, il museo Egizio di Torino presenta una serie di incontri dal titolo “What is a museum?” con protagonisti i direttori di alcuni dei più importanti musei internazionali in dialogo con Christian Greco. Ricerca, digitalizzazione, educazione, inclusione e cura del patrimonio sono i punti che verranno affrontati per ripensare il ruolo che i musei possono avere nella società contemporanea. Il protagonista del decimo e ultimo incontro, il 3 dicembre 2024, alle 18, in dialogo con il direttore Christian Greco sarà Hartmut Dorgerloh, direttore dell’Humboldt Forum di Berlino. L’evento si tiene nella sala Conferenze del Museo, In lingua inglese con traduzione simultanea in sala. Ingresso libero con prenotazione al link https://www.eventbrite.co.uk/e/1097129396559/…. Anche in streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del museo Egizio.

Torino. Al museo Egizio il presidente Mattarella col ministro Giuli apre i festeggiamenti per il bicentenario: consegnato alla città e all’Italia il tempio di Ellesiya e riaperta la Galleria dei Re che stupisce e convince anche i più prevenuti

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Il direttore Christian Greco (con la presidente Evelina Christillin) illustra al presidente Sergo Mattarella e al ministro Alessandro Giuli la sala dei vasi dell’ala “Materia. Forma del tempo” (foto museo egizio)

Un mese e mezzo fa, lo ricordate, in occasione dell’apertura dell’ala “Materia. Forma del tempo”, l’ultimo allestimento del museo Egizio di Torino in ordine di tempo in vista dei festeggiamenti del bicentenario, il direttore Christian Greco aveva descritto la sala delle ceramiche, con l’esposizione di 5mila vasi, un vero coup de théâtre che lascia a bocca aperta il visitatore (vedi Torino. Il direttore Christian Greco ci introduce a “Materia. Forma del tempo”, il nuovo allestimento permanente che indaga la materia nell’antico Egitto, tra legni, pigmenti, vasi in ceramica e oggetti in pietra, dall’Epoca Predinastica (ca. 4000-3100 a.C.) a quella Bizantina (565-642 d.C.) | archeologiavocidalpassato).

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Il presidente Sergio Mattarella tra i vasi dell’allestimento “Materia. Forma del tempo” (foto museo egizio)

Mercoledì 20 novembre 2024, a rimanere sbalordito davanti a questa monumentale “libreria” di vasi è stato un ospite d’eccezione, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che insieme al ministro della Cultura Alessandro Giuli, al ministro del Turismo e delle Antichità dell’Egitto Hurgada Sherif Fathy e al Secretary General of the Supreme Council of the Antiquities of the Arab Republic of Egypt Khaled Mohamed Ismail, ha aperto ufficialmente la tre giorni – 20-22 novembre 2024 – di festeggiamenti per il bicentenario del museo Egizio di Torino (1824 – 2024), la più antica esposizione di antichità egizie del mondo.

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Il direttore Christian Greco, il presidente Sergio Mattarella e il ministro Alessandro Giuli nella Galleria dei Re del museo Egizio di Torino (foto museo egizio)

Ma il direttore Christian Greco non finisce mai di stupire. Perché la festa del bicentenario è coincisa con la conclusione di uno dei cantieri più discussi e più attesi del complesso e articolato progetto architettonico firmato dallo Studio Oma – Office for Metropolitan Architecture di Rotterdam, che prevede una piazza, un giardino e una sala immersiva; nuove gallerie e nuovi servizi (vedi 1824-2024: Bicentenario dell’Egizio di Torino. Il museo cambia pelle con il progetto architettonico di OMA: si apre alla città, con una piazza, un giardino e una sala immersiva; nuove gallerie e nuovi servizi. Ecco il ricco programma delle celebrazioni già iniziate. Greco: “Un nuovo inizio” | archeologiavocidalpassato).

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Galleria dei Re: le sfingi contrapposte a ricreare la strada processionale di Luxor (foto graziano tavan)

Parlo della riapertura, dopo il restauro e il riallestimento, della Galleria dei Re: “From darkness to light” non è solo il titolo del progetto, ma è l’effetto – stupefacente – che fa sul visitatore, e che farà alle centinaia di migliaia di persone che dalla sera del 20 novembre 2024 accederanno – magari un po’ prevenuti – alla Galleria dei Re sapendo che non avrebbero più trovato l’allestimento “hollywoodiano” di Dante Ferretti (del quale un po’ tutti ci eravamo innamorati).

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Il presidente Sergio Mattarella nella Galleria dei Re del museo Egizio di Torino (foto museo egizio)

E sicuramente, come ha provato in anteprima il presidente Mattarella, rimarranno favorevolmente impressionati: la luce domina le due grandi aule, dove sono stati recuperati i soffitti a botte e sono state tolte le tamponature delle finestre che ora permettono l’affaccio su piazza Carignano. La luce accarezza le statue, le avvolge, rimbalza diafana sulle pareti in alluminio dove la teoria di Sekhmet o le sfingi finalmente contrapposte a ricordare la grande strada processionale di Luxor diventano riflessi evanescenti che danno più volume alle sculture.

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Effetti speciali sul tempio di Ellesiya al museo Egizio di Torino (foto graziano tavan)

Mercoledì 20 novembre 2024 è stato anche il giorno della restituzione ufficiale del Tempio di Ellesiya alla città e all’Italia, con una consegna simbolica al Capo dello Stato: così il dono del governo egiziano all’Italia per aver contribuito al salvataggio dei templi nubiani non è più un “bene” del museo, ma un “bene” della comunità. A distanza di oltre mezzo secolo – il Tempio di Ellesiya era giunto a Torino nel 1966 – il museo Egizio, nell’ambito del rinnovamento per il bicentenario, ha scelto di rendere accessibile gratuitamente al pubblico la Cappella rupestre, che avrà un suo ingresso indipendente da via Duse e alla fine dei lavori anche dalla corte coperta del Museo – la corte Egizia -, liberamente fruibile dai visitatori.

Ciliegina sulla torta di questa festa speciale, alla vigilia della celebrazione del bicentenario, è stata la conferma per altri quattro anni, fino al 2028, di Evelina Christillin alla presidenza del museo Egizio da parte del ministro della Cultura Alessandro Giuli. Ed è stato proprio il ministro, nel breve saluto alla stampa, a congratularsi con Christilin per il suo rinnovo alla presidenza dell’Egizio: “Voglio confermare la dichiarazione di amore personale per ciò che rappresenta questo straordinario museo dal valore mondiale e tutta la comunità che gli sta intorno e lo alimenta, lo tiene vivo, lo anima, e ogni giorno lo rende più prezioso”.

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Il nuovo allestimento della Galleria dei Re nel museo Egizio di Torino (foto graziano tavan)


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La presidente del museo Egizio Evelina Christillin e il direttore Christian Greco (foto graziano tavan)

“Celebrare il bicentenario del Museo Egizio è un esercizio sia di memoria sia di proiezione verso il futuro”, hanno dichiarato la presidente del museo Egizio, Evelina Christillin e il direttore, Christian Greco. “Il progetto architettonico di OMA nasce da una nuova visione del Museo come istituzione di ricerca di livello mondiale e luogo inclusivo dove tutti i visitatori sono invitati a scoprire il mondo dell’antico Egitto. È con grande orgoglio che presentiamo la Galleria dei Re rinnovata e offriamo per la prima volta l’accesso gratuito al Tempio di Ellesiya, che fu a sua volta un dono del governo egiziano al popolo italiano. Basandoci sulla grande trasformazione completata nel 2015, i lavori di ristrutturazione in corso sosterranno il museo Egizio nel nostro obiettivo di aprirci al mondo e raccontare ai visitatori non solo la cultura materiale, ma anche la storia nascosta dei reperti e della civiltà dell’antico Egitto. Per il bicentenario, abbiamo deciso di riflettere sul ruolo del Museo, ponendoci domande difficili: il museo è un luogo di conservazione o di distruzione? Cosa ci manca ancora a 200 anni dalla nostra fondazione? Sono queste domande che hanno guidato la nostra strategia per la prossima fase della storia di questa straordinaria istituzione e collezione”.

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Il presidente della Repibblica Sergio Mattarella con il direttore Christian Greco, la presidnete Evelina Christillin e tutto lo staff del museo Egizio di Torino (foto quirinale)

Dal discorso di Christian Greco alla presenza del Presidente della Repubblica: “La squadra – coordinata dalla guidata sapiente e attenta della presidente Evelina Christillin – ha lavorato senza risparmiarsi per trasformare il Museo e perché l’Egizio possa essere: di anch mi Ra dj.t. Ovvero: dotato di vita come il dio sole per sempre”.

Torino. Il direttore Christian Greco ci introduce a “Materia. Forma del tempo”, il nuovo allestimento permanente che indaga la materia nell’antico Egitto, tra legni, pigmenti, vasi in ceramica e oggetti in pietra, dall’Epoca Predinastica (ca. 4000-3100 a.C.) a quella Bizantina (565-642 d.C.)

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“Materia. Forma del tempo” al museo Egizio di Torino: dettaglio della sala dedicata ai reperti lapidei (foto museo egizio)

Curatori e tecnici del museo Egizio di Torino, nel timelapse (vedi https://www.facebook.com/reel/1344674223163818), si muovono quasi in una danza sfrenata mentre nelle pareti vengono collocati decine, centinaia di vasi: cinquemila per la precisione. Un “coup de théâtre”, come dice il direttore Christian Greco, del nuovo allestimento permanente “Materia. Forma del tempo”, aperto al pubblico dal 5 ottobre 2024 (vedi Torino. Al museo Egizio apre una nuova ala, “Materia. Forma del tempo”: più di 6mila reperti tra legno, terracotta e pietra permettono di approfondire le conoscenze sui manufatti egizi, sull’uso dei materiali e le tecniche artigianali nell’antico Egitto | archeologiavocidalpassatotorino_egizio_materia-forma-del-tempo_apertura-nuova-ala_locandina), che indaga la materia nell’antico Egitto, tra legni, pigmenti, vasi in ceramica e oggetti in pietra, dall’Epoca Predinastica (ca. 4000-3100 a.C.) a quella Bizantina (565-642 d.C.). Settecento metri quadrati, distribuiti su due piani, custodiscono circa 6mila reperti provenienti dai depositi del Museo. Grazie alla curatela scientifica di 9 egittologi del Museo – Johannes Auenmüller, Divina Centore, Federica Facchetti, Enrico Ferraris, Alessandro Girardi, Eleonora Mander, Tommaso Montonati, Cinzia Soddu, Federica Ugliano – e ai progetti di allestimento e grafico di Enrico Barbero e Piera Luisolo, “Materia. Forma del tempo” si propone di raccontare l’antica civiltà nilotica da una prospettiva inedita.

È il direttore Christian Greco a introdurre i lettori di archeologiavocidalpassato.com nel nuovo allestimento permanente “Materia. Forma del tempo”.

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“Materia. Forma del tempo” al museo Egizio di Torino: la vetrina dedicata al ginepro nella xiloteca (foto museo egizio)

“Con Materia Forma del Tempo il museo Egizio compie davvero un passo avanti. La ricerca al centro, la ricerca condotta negli ultimi 10 anni che adesso viene condivisa con il pubblico. Avevamo già fatto un esperimento con Archeologia Invisibile e adesso rendiamo permanente una sala dove il visitatore troverà in primis una xiloteca e imparerà a conoscere quali tipi di legno venissero usati nell’Antico Egitto; quali pigmenti ci fossero. E poi, una volta acquisite queste informazioni, vedrà come i legni venissero lavorati, come venissero fatti gli intarsi. Abbiamo l’ausilio di papiri che ci fanno vedere come si lavorava il legno. Abbiamo riprodotto e acquisito ritrovati da Walter Bryan Emery nel 1949 e che erano utilizzati per la produzione del legno.

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“Materia. Forma del tempo” al museo Egizio di Torino: dettaglio della sala dedicata ai vasi (foto museo egizio)

“E poi – continua Greco – c’è un colpo di teatro, la nostra vasoteca: quasi 5mila reperti, tutti i vasi del museo Egizio che non erano mai stati resi visibili e che adesso sono in una doppia vetrina, come fosse una biblioteca che ci fa ci fa vedere, partendo da Assuan passando per Deir el Medina arrivando a Gebelein ad Assiut ad Hammamiya. Tutti i vasi che furono ritrovati durante la Missione archeologica italiana in Egitto. Davvero un’enciclopedia archeologica, il sequence dating di William Matthew Flinders Petrie che si materializza.

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“Materia. Forma del tempo” al museo Egizio di Torino: dettaglio della sala dedicata ai reperti lapidei con il soffitto dalla tomba di Wahka da Qaw el Kebir (foto museo egizio)

“E poi c’è tutto un secondo piano invece dedicato al lapideo, dove si vedranno i frammenti che provengono da Qaw el Kebir e che decoravano la tomba di Ibu, le tombe di Wahka. E anche qui giochiamo, come facciamo in tutta l’esposizione, tra materiale e immateriale, quindi – conclude Greco – il frammento, il suo studio e come esso possa poi essere reintegrato grazie all’uso dell’immateriale ovvero delle nuove tecnologie che partendo dal frammento cercano di ricostruire il contesto”.

Tre sono le sezioni dell’allestimento permanente, che si snoda dal piano terreno a quello ipogeo. La prima sarà dedicata ai legni e ai pigmenti, la seconda alla ceramica e la terza alla pietra.

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“Materia. Forma del tempo” al museo Egizio di Torino: panoramica della sala dedicata ai reperti lignei (foto museo egizio)

Nella prima sala, dedicata ai legni e ai pigmenti, campeggiano due grandi librerie che raccolgono ciascuna 40 varietà diverse di questi materiali. È qui che si concentra la narrazione relativa alla scelta da parte degli antichi artigiani delle specie lignee più adatte alla realizzazione degli oggetti di uso quotidiano.

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“Materia. Forma del tempo” al museo Egizio di Torino: paletta dei colori degli antichi Egizi nella sala dedicata ai reperti lapidei (foto museo egizio)

Attraverso un percorso narrativo in cui dialogano reperti, grafiche e video viene illustrata la palette di colori degli antichi Egizi formata dai pigmenti di origine minerale e organica, la mappatura delle tecniche di miscelatura dei colori per ottenere sfumature differenti e le successive fasi della pittura. Legni e pigmenti trovano poi naturale sintesi nell’esposizione di un sarcofago caratterizzato da una complessa vicenda costruttiva narrata attraverso proiezioni e videomapping.

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“Materia. Forma del tempo” al museo Egizio di Torino: panoramica della sala dedicata ai vasi (foto museo egizio)

La seconda sala è dedicata all’esposizione di quasi 5000 vasi, organizzati come in una biblioteca all’interno di grandi vetrine disposte su due piani ed estese fino al soffitto. L’allestimento è l’esito di un approccio che supera i paradigmi tradizionali nello studio della ceramica in ambito archeologico e che si focalizza sulla produzione, sulla funzione dell’oggetto e sul contesto di provenienza.

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“Materia. Forma del tempo” al museo Egizio di Torino: panoramica della sala dedicata ai reperti lapidei (foto museo egizio)

Statue, stele, frammenti di soffitti e vasi in pietra sono i protagonisti dell’ultima sala dedicata ai reperti lapidei. Si valorizza qui la grande competenza tecnica degli antichi Egizi messa in campo per la lavorazione di pietre differenti. Si esplorano i processi artigianali e gli strumenti che portano dal materiale grezzo alla realizzazione di oggetti. “Materia. Forma del tempo” fa emergere la storia produttiva di ogni manufatto antico, compresi i materiali di cui è fatto, le tecniche utilizzate per realizzarlo ed i suoi utilizzi (e riutilizzi) nel tempo, accumulando relazioni con altri oggetti e persone. Gli oggetti che osserviamo e percepiamo come unitari, infatti, rappresentano il punto di arrivo di scelte operate da artigiani nel corso del tempo.

 

Torino. Al museo Egizio incontro con Laurence Des Cars, direttrice del museo del Louvre di Parigi, nono appuntamento del ciclo “What is a museum?”, in presenza e on line: dieci direttori dei più grandi musei del mondo si confrontano col direttore Christian Greco sul ruolo e le sfide del futuro dei musei

torino_egizio_what-is-a-museum_Laurence-Des-Cars_louvre_locandinaCome possono affrontare le sfide del futuro senza tradire la loro storia? Come possono affrontare la nuova fase che stanno attraversando ripensando il proprio passato e dando un senso alla loro esistenza oggi? Oggi i musei mirano a comprendere a fondo i meccanismi del cambiamento, generando relazioni e influenzando la società. Alla luce della nuova definizione di museo data da ICOM e delle sfide che attendono le istituzioni culturali, il museo Egizio di Torino presenta una serie di incontri dal titolo “What is a museum?” con protagonisti i direttori di alcuni dei più importanti musei internazionali in dialogo con Christian Greco. Ricerca, digitalizzazione, educazione, inclusione e cura del patrimonio sono i punti che verranno affrontati per ripensare il ruolo che i musei possono avere nella società contemporanea. Il protagonista del nono incontro, il 7 novembre 2024, alle 18, in dialogo con il direttore Christian Greco sarà Laurence Des Cars, direttrice del museo del Louvre di Parigi. L’evento si tiene nella sala Conferenze del Museo, In lingua inglese con traduzione simultanea in sala. Ingresso libero con prenotazione al link https://www.eventbrite.it/…/what-is-a-museum-tickets…. Anche in streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del museo Egizio.

Torino. Al museo Egizio incontro con Gabriele Finaldi, direttore della National Gallery di Londra, ottavo appuntamento del ciclo “What is a museum?”, in presenza e on line: dieci direttori dei più grandi musei del mondo si confrontano col direttore Christian Greco sul ruolo e le sfide del futuro dei musei

torino_egizio_what-is-a-museum_gabriele-finaldi_locandinaCome possono affrontare le sfide del futuro senza tradire la loro storia? Come possono affrontare la nuova fase che stanno attraversando ripensando il proprio passato e dando un senso alla loro esistenza oggi? Oggi i musei mirano a comprendere a fondo i meccanismi del cambiamento, generando relazioni e influenzando la società. Alla luce della nuova definizione di museo data da ICOM e delle sfide che attendono le istituzioni culturali, il museo Egizio di Torino presenta una serie di incontri dal titolo “What is a museum?” con protagonisti i direttori di alcuni dei più importanti musei internazionali in dialogo con Christian Greco. Ricerca, digitalizzazione, educazione, inclusione e cura del patrimonio sono i punti che verranno affrontati per ripensare il ruolo che i musei possono avere nella società contemporanea. Il protagonista dell’ottavo incontro, il 24 ottobre 2024, alle 18, in dialogo con il direttore Christian Greco sarà Gabriele Finaldi, direttore della National Gallery di Londra che, come l’Egizio, quest’anno festeggia i suoi 200 anni. L’evento si tiene nella sala Conferenze del Museo, ingresso libero con prenotazione al link https://www.eventbrite.it/…/what-is-a-museum-tickets…. Anche in streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del museo Egizio.

Torino. Al museo Egizio tavola rotonda “Fundraising per l’arte e la cultura: quali sfide per le istituzioni culturali in Italia?” prendendo spunto dal libro recentemente pubblicato “Fundraising per l’Arte e la Cultura”

torino_egizio_tavola-rotonda-Fundraising-per-l-arte-e-la-cultura_locandinaUn’occasione preziosa per riflettere sul tema del finanziamento privato nel settore culturale, prendendo spunto dal libro recentemente pubblicato “Fundraising per l’Arte e la Cultura” di Francesca Pecoraro (arts manager), Alex Turrini (professore di Arts Management e Cultural Policy, università Bocconi) e Mark Volpe (già direttore generale della Boston Symphony Orchestra) – Egea Edizioni: appuntamento venerdì 18 ottobre 2024, dalle 11 alle 13, con la tavola rotonda “Fundraising per l’arte e la cultura: quali sfide per le istituzioni culturali in Italia?” nella sala conferenze del museo Egizio di Torino. Ingresso gratuito, previa prenotazione tramite Eventbrite al link: https://www.eventbrite.co.uk/…/fundraising-per-larte-e…. Si discuterà di filantropia culturale, delle leve e degli strumenti a disposizione dei professionisti nel mondo della cultura, inclusi quelli digitali. Gli autori del volume ne discuteranno con Samanta Isaia (direttore gestionale museo Egizio) e Christian Greco (direttore museo Egizio). La tavola rotonda rappresenta un’opportunità unica per approfondire come il fundraising possa diventare uno strumento non solo di sostegno economico delle istituzioni culturali, ma anche di sviluppo sociale e culturale, basato su relazioni di reciprocità e sulla creazione condivisa di valore. In collaborazione con l’Arts & Culture Knowledge Center.

Rovereto (Tn). Per la quarta giornata grandi ospiti al RAM film festival 2024: nel pomeriggio aperitivo con Jacopo Tabolli e i Bronzi di San Casciano, serata speciale Egitto al teatro Zandonai con Christian Greco, direttore del museo Egizio, e il film “Uomini e Dei. Le meraviglie del museo egizio”. Ecco tutti i film in cartellone al teatro Zandonai

rovereto_RAM-film-festival-2024_speciale-egitto_locandinaGrandi ospiti sabato 5 ottobre 2024, quarta giornata del RAM film festival 2024, aperto nel pomeriggio, alle 14.30, con la “scoperta” del giardino della Canonica di San Marco; continuato con l’aperitivo d’autore con ospite Jacopo Tabolli alla scoperta del santuario termale del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni; e chiuso alla sera, al teatro Zandonai, con “Speciale Egitto”, l’evento più atteso dell’edizione 2024. Ospite del RAM film festival il direttore del museo Egizio di Torino, Christian Greco, che introdurrà il film “Uomini e Dei: Le meraviglie del museo egizio” in occasione del bicentenario della sua apertura.

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SPECIALE EGITTO. Alle 20.30, il film “Uomini e Dei. Le meraviglie del museo egizio” di Michele Mally (Italia, 2023, 87’). Il premio Oscar Jeremy Irons accompagna il pub­blico in una narrazione affascinante che vede al centro della scena i tesori esposti nel museo Egi­zio di Torino, il più antico museo sulla civiltà egizia (aperto prima di quello del Cairo), che proprio nel 2024 festeggia il suo bicentenario. Reperti, studi scientifici e il dietro le quinte del museo sono narrati in maniera corale da curatori e restauratori così come da esperti e studiosi di importanti istituzioni museali mondiali. Ma il film non si limita a mostrare le collezioni del museo: intreccia storie, personaggi e contesti storici in diversi filoni narrativi per offri­re una visione completa e affascinante dell’antico Egitto (vedi Nell’anno del bicentenario della sua fondazione (1824-2024), il museo Egizio di Torino approda per la prima volta al cinema con “Uomini e dei. Le meraviglie del museo Egizio”, nelle sale italiane solo per due giorni, il 12 e 13 marzo, con la partecipazione straordinaria del Premio Oscar Jeremy Irons, che guida il pubblico in un viaggio alla scoperta dei tesori di una delle civiltà più affascinanti della storia antica | archeologiavocidalpassato).

rovereto_RAM-film-festival-2024_sguardi-sulla-mobilità_locandinaAPERITIVO AL GIARDINO, alle 18. “Sguardi sulla mobilità antica: genti diverse venute dall’Est al santuario del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni”. Incontro con Jacopo Tabolli, archeologo e docente all’università per Stranieri di Siena. Modera Andreas Steiner, direttore di Archeo. L’ospite racconterà la biografia culturale delle statue in bronzo di età etrusca e romana rinvenute a partire dal 2022 nel santuario termale del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni (III secolo a.C. – V secolo d.C.). Un viaggio attraverso comunità plurilin­gui e multiculturali che fecero di una sorgente termale il loro centro di ritualità permanente. Sono le offerte in bronzo a offrire un quadro complesso di mobilità antica, che lega materie prime, artigiani itineranti, operatori del rito e del culto e la sorgente calda.

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Jacopo Tabolli osserva una statua femminile con dedica in etrusco allo scavo al Bagno Grande del santuario termale etrusco-romano di San Casciano (foto uni-stranieri siena)

Jacopo Tabolli è professore associato di Arche­ologia italica ed Etruscologia all’università per Stranieri di Siena e Direttore del Centro di Arche­ologia per le Diversità e le Mobilità preromane. I suoi campi di interesse riguardano la cultura ma­teriale etrusca e preromana, l’ideologia funeraria e i santuari. Ha partecipato a numerosi scavi, at­tualmente in particolare lavora al sito di San Ca­sciano dei Bagni e sull’Isola del Giglio (Seascape project).

Ma vediamo meglio il programma delle proiezioni. Al teatro Zandonai “Grue – Drveni Nosači Za Barke” (Croazia/2023/54’); “Askòs – il canto della Sirena” (Italia/2023/63’); “Calattubo. Memorie da salvare” (Italia/2024/33’); “Sciamani. Comunicare con l’invisibile” (Italia/2024/10’); “Akragas città della bellezza” (Italia/2020/8’); “La Grotte Cosquer, un chef d’œuvre en sursis” (Francia/2022/52’); “Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni” (Italia/2023/57’); “Sui tetti di chi dorme” (Italia/2024/15’); “Il corpo e il nome. Gli ignoti delle Fosse Ardeatine” (Italia/2023/53’); “Rosso, i colori dell’arte” (Italia/2023/52’); “Phool Dei” (India/2023-24/8’).

Torino. Al museo Egizio l’incontro “Il museo risponde: bisogni, ascolto, strumenti” dedicato al racconto e alla condivisione del progetto di accessibilità del museo Egizio, finanziato dal PNRR. Prenotazione obbligatoria. Ecco il programma

torino_egizio_progetto-accessibilità_giornata-di-presentazione_locandina“Il museo risponde: bisogni, ascolto, strumenti”: martedì 24 settembre, dalle 8.45 alle 13, il museo Egizio di Torino dedica una mattina al racconto e alla condivisione del progetto di accessibilità del museo Egizio, finanziato dal PNRR, che ha visto l’implementazione di nuovi strumenti per rendere la collezione fruibile da tanti portatori di bisogni. L’appuntamento si tiene in sala conferenze (accesso da via Maria Vittoria) e l’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria su Eventbrite. Clicca QUI per prenotare. Dai pannelli tattili ai materiali in Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA), dal modello tattile del Palazzo del Collegio dei Nobili che ospita il Museo Egizio alle audiodescrizioni dei reperti, dalla preparazione della visita con la Storia Sociale alla formazione di guide in grado di erogare visite in LIS, fino al nuovo spazio tranquillo realizzato lungo il percorso di visita… un’occasione di scambio e di riflessione su obiettivi e primi risultati, insieme ai professionisti e alle professioniste che hanno contribuito alla messa a terra del progetto.

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I pannelli tattili installati al museo Egizio di Torino (foto museo egizio)

PROGRAMMA. Alle 8.45, accoglienza; 9, Massimo Osanna (direttore generale Musei, Mic): introduzione e saluti; 9.15, saluti istituzionali: Evelina Christillin – Christian Greco (museo Egizio); Franco Lepore, Giovanni Laiolo (presidente regionale UICI Piemonte, presidente UICI Torino); Francesco Luda di Cortemiglia (presidente Istituto dei Sordi); Serafino Timeo (presidente ENS Regionale); Fabrizio Serra (segretario generale Fondazione Paideia). Alle 10, introduzione “Dalla risposta al bando alla messa a terra. Storia di una squadra ibrida” con Maria Elena Colombo (museo Egizio); 10.15, “Il museo a portata di mano” con Federica Facchetti (museo Egizio); “Strumenti per il design della comunicazione accessibile” con Rocco Rolli (Tactile Vision); “La rappresentazione fisica dell’architettura: il modello visivo-tattile del Palazzo dell’Accademia delle Scienze” con Enrico Bergonzoni (Brg Studio); “Il design dei pannelli tattili” con Matteo Cinquetti (museo Egizio); 11.15, “Il museo a colpo d’occhio” con Maria Elena Colombo (museo Egizio); “Dall’Interpretazione al glossario: la traduzione” con Enrico Dolza e Nicola Della Maggiora (Istituto dei Sordi); “Imparare a segnare: un percorso di formazione” con Gabriella Grioli (Istituto dei Sordi) e Sasca Malabaila (Rear). Alle 12.15, “Il museo facile” con Alessia Fassone (museo Egizio); “Semplificare e facilitare con testi in simboli della Comunicazione Aumentativa Alternativa e la scrittura Easy to Read” con Anna Peiretti, Cecilia Rubertelli (Fondazione Paideia); “Il tempo per comunicare, tra la preparazione alla visita e il racconto dell’esperienza vissuta” con Gianluca Solito (Fondazione Paideia). Spazio per domande e risposte.

Forte dei Marmi (Lu). Primo mese di apertura della mostra “Gli Egizi e i doni del Nilo” al Fortino: gli orari di settembre e le visite guidate. Approfondimento del direttore Christian Greco e del sindaco Bruno Murzi per archeologiavocidalpassato.com

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La locandina della mostra “Gli Egizi e i doni del Nilo” a Forte dei Marmi (Lu) dal 1° agosto 2024 al 2 febbraio 2025

Un mese. La mostra “Gli Egizi e i doni del Nilo” curata da Paolo Marini e allestita dal 1° agosto 2024 al 2 febbraio 2025 al Fortino Leopoldo I di Forte dei Marmi (Lu) con 24 preziosi reperti provenienti dal Museo Egizio di Torino ha tagliato il traguardo dei primi trenta giorni di apertura. archeologiavocidalpassato.com propone un approfondimento con il direttore del museo Egizio di Torino, Christian Greco, che introduce alla mostra inquadrandola nelle attività del museo nell’anno del bicentenario (1824-2024) nel solco delle linee guida del museo, ovvero portare il museo fuori dal museo. E con il sindaco di Forte dei Marmi, Bruno Murzi, che sottolinea la scommessa – culturale e turistica – fatta dal Comune della Versilia. Fino al 15 settembre 2024, la mostra rimane aperta dal mercoledì al lunedì 10-13 e 17-24, con visite guidate venerdì, sabato e domenica alle 18 e alle 19. Poi, fino al 29 settembre 2024, la mostra rimane aperta dal mercoledì al lunedì 10-13 e 15-20, con visite guidate sabato e domenica alle 17.

“Un anno fondamentale per il museo Egizio di Torino”, spiega il direttore Christian Greco ad archeologiavocidalpassato.com: “celebriamo il museo egizio più antico del mondo. Siamo arrivati a 200 anni. I lavori sono partiti, lavori complessi, 23 milioni di cantiere, e lavori che dureranno fino all’estate 2025. Quindi al contempo anche le celebrazioni che ci accompagneranno in quest’anno così fondamentale così laborioso per noi. Abbiamo deciso però anche di dar seguito a una di quelle che sono le linee guida del museo, ovvero portare il museo fuori dal museo, portare il museo in quei luoghi che sono topograficamente geograficamente lontani in cui ci sono persone che per vari modi al museo Egizio non possono venire.

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Il Fortino. luogo iconico di Forte dei Marmi, ospita la mostra “Gli Egizi e i doni del Nilo” (foto graziano tavan)

“Siamo riusciti a trovare questa sede prestigiosa – continua – dove abbiamo avuto la possibilità di portare 24 oggetti che ci spieghino i punti fondamentali della cultura antico-egiziana, ovvero della sua geografia, la cultura che viene definita nilotica: Ecateo, poi ripreso da Erodoto, parlava infatti dell’Egitto dono del Nilo (δωρον του Νειλου), e da lì anche l’agricoltura, l’organizzazione del lavoro, la produzione, quindi la produzione di pane e di birra, due elementi fondamentali nella dieta antico-egizia e fondamentali anche nelle tavole d’offerta per tutto quello che concerne la ritualità dopo la morte.

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Modellino in legno dipinto con artigiani che producono pane e birra, da Assiut (Medio Regno, XII dinastia) conservato al museo Egizio di Torino (foto graziano tavan)

“Ecco quindi le nostre stele funerarie, il concetto che gli egizi non fossero ossessionati dalla morte ma amassero talmente la vita per cui facevano il possibile per poterla proseguire il più a lungo possibile. Ecco quindi pane, birra. Ecco le tavole d’offerta imbandite. Ecco poi la preparazione del corpo come ci insegna il capitolo 151 del Libro dei Morti per preservare gli organi del defunto nei meravigliosi vasi canopi che sono qui esposti.

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Statuetta Iside-Afrodite in terracotta dipinta da Assiut (epoca ellenistico-romana) conservata al museo Egizio di Torino (foto graziano tavan)

“E nell’ultima sala entriamo anche nella fase tarda, finale della cultura egizia, la trasformazione. Allora parliamo, per esempio, del ruolo che avesse la dea Iside, dea fondamentale nel suo ruolo nel capitolo 151 del Libro dei Morti, Iside e Nefti che ricompongono il corpo di Osiride. Però poi diventa anche fondamentale nella forma di Iside Pelasgia che arriva nel Mediterraneo, che si ibrida, che assume nuove forme, come vediamo in una statuetta molto bella di Iside-Afrodite. Quindi in quest’ultima parte – conclude -, anche con la meravigliosa maschera che proviene da Assiut, che è un cartonnage, facciamo anche vedere come con l’Ellenismo l’Egitto entri in un’altra fase. Dalla profondità della sua cultura, dalla stratificazione di migliaia di anni si apre anche a un altro mondo che influenzerà profondamente”.

“La mostra Gli Egizi e i doni del Nilo a Forte dei Marmi”, spiega il sindaco Bruno Murzi ad archeologiavocidalpassato.com, “è una grossa scommessa: una scommessa culturale e turistica nello stesso tempo. Abbiamo voluto fortemente questa mostra nella quale abbiamo fatto un grosso investimento finanziario per vedere di dare cultura ai turisti che vengono per una vacanza spensierata, ma anche per poter attirare turismo durante quelle che sono le stagioni un po’ morte. La mostra parte il 1° agosto 2024 e termina il 28 febbraio 2025 all’interno del forte lorenese, ed è un qualche cosa di nuovo per il nostro comune. Ringrazio particolarmente il museo Egizio di Torino che ci ha scelto come partner in questa avventura e sono convinto che Forte dei Marmi fa un grosso salto di qualità soprattutto nelle proprie attività culturali e turistiche assieme”.

Aquileia (Ud). La Fondazione traccia un bilancio della XV edizione dell’Aquileia Film Festival, annuncia le date del 2025, e mette a disposizione su YouTube le conversazioni tenute con i grandi ospiti a cura di Piero Pruneti

aquileia_film-festival-2024_locandina6 serate, 9 film, 5 ospiti delle conversazioni, 5000 spettatori in piazza e 20.000 in diretta streaming: la Fondazione Aquileia fa il bilancio della XV edizione dell’Aquileia Film Festival, la rassegna di cinema arte e archeologia, che ha animato Aquileia per una settimana. Annuncia le date per la prossima edizione, 29 luglio – 5 agosto 2025; e mette a disposizione sul canale YouTube della Fondazione le conversazioni tenute con i grandi ospiti del Film Festival, organizzato dalla Fondazione Aquileia in collaborazione con Archeologia Viva, Firenze Archeofilm con il sostegno di PromoTurismoFvg e di Cassa Rurale Fvg e il patrocinio di ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo., e in collaborazione con ministero della Cultura, Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Aquileia e Basilica di Aquileia e si inserisce nel percorso verso GO! 2025.

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Piazza Capitolo ad Aquileia colma di pubblico durante il Film Festival 2024 (foto fondazione aquileia)

“La splendida piazza Capitolo con la Basilica dei Patriarchi illuminata scenograficamente per l’occasione sono state il palcoscenico naturale di un’edizione da record”, sottolinea Roberto Corciulo, presidente della Fondazione Aquileia, “tutti esauriti, spesso già in fase di prenotazione, ogni sera i 900 posti a sedere in piazza per un totale di 5000 persone in presenza (una serata è stata trasmessa solo in streaming per pioggia) e sfiorati i 20.000 utenti unici collegati in diretta streaming dall’Italia e dall’estero (Francia, Croazia, Germania, Svizzera, Gran Bretagna in testa ma anche Stati Uniti, Canada, Australia). Il 20% del pubblico in piazza appartiene alla fascia d’età 35-54, il 57% è over 55. Circa l’80% proviene dal Friuli Venezia Giulia, di cui più della metà dalla provincia di Udine e un quarto dalla provincia di Gorizia. Altre presenze dal Veneto, Lombardia, Toscana e Lazio”.

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I protagonisti delle conversazioni con Piero Pruneti alla XV edizione di Aquileia Film Festival 2024 (foto fondazione aquileia)

Il viaggio tra i siti Unesco del Mediterraneo ha portato il pubblico dall’antica Mesopotamia, fino a Persepoli, dall’isola di Pantelleria a Iznik, l’antica Nicea e nell’antico Egitto per poi chiudersi con un evento esclusivo, la proiezione in prima visione del film “Riccardo Muti in concerto ad Aquileia”. Oltre ai film le conversazioni- intervista con gli ospiti – Daniele Morandi Bonacossi, Emilio Casalini, Rita Auriemma, Paolo Mieli, Christian Greco – hanno arricchito e completato la proposta festivaliera. Ora queste conversazioni sono disponibili on line.

30 luglio 2024 Conversazione con Daniele Morandi Bonacossi Professore ordinario di Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente antico all’università di Udine. Ha diretto numerose campagne di scavo e ricognizione archeologica in diversi siti del Vicino Oriente (Siria, Oman, Yemen, Iraq). Dal 2012 dirige il “Land of Nineveh Archaeological Project”. Dal 2013 è responsabile del progetto di formazione di personale iracheno specializzato nella conservazione e gestione del patrimonio archeologico e del progetto di creazione del parco archeologico del sistema di canali e rilievi rupestri assiri di Sennacherib e del loro inserimento nella World Heritage Tentative List dell’UNESCO, finanziato dal ministero degli Affari Esteri e dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Conversazione a cura di Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva.

31 luglio 2024 Conversazione con Emilio Casalini Conduttore televisivo, giornalista, scrittore e progettista culturale. Dal 2000 lavora come inviato RAI vincendo, tra gli altri, il premio Ilaria Alpi nel 2012. Dal 2014 si occupa di strumenti di narrazione del patrimonio materiale e immateriale e di valorizzazione delle identità dei territori. Ha scritto il libro “Rifondata sulla Bellezza”diventato un programma di RAIRADIO3 “Bella Davvero”e un programma televisivo per la prima serata di RAI3, “GenerAzione Bellezza”giunto alla quarta edizione. Conversazione a cura di Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva.

1° agosto 2024 Conversazione con Rita Auriemma Archeologa, professoressa associata al dipartimento di Beni culturali dell’università del Salento. Linea direttrice delle sue attività è l’archeologia dei paesaggi, in particolar modo costieri e subacquei, attraverso lo studio delle forme e dei modi del popolamento costiero nell’antichità e le dinamiche di interazione tra uomo e ambiente. Conversazione a cura di Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva.

2 agosto 2024 Conversazione con Paolo Mieli Giornalista e storico, negli anni Settanta allievo di Renzo De Felice e Rosario Romeo, è stato all’“Espresso”, poi alla “Repubblica” e alla “Stampa”, che ha diretto dal 1990 al 1992. Dal 1992 al 1997 e dal 2004 al 2009 è stato direttore del “Corriere della Sera”. Dal 2009 al 2016 è stato presidente di RCS Libri. Tra i suoi saggi per Rizzoli, oggi disponibili nel catalogo BUR, Storia e politica (2001), La goccia cinese (2002), I conti con la storia (2013), L’arma della memoria (2015), In guerra con il passato (2016), Il caos italiano (2017), Lampi sulla storia (2018), Le verità nascoste (2019), La terapia dell’oblio (2020), Il tribunale della Storia (2021) e Ferite ancora aperte (2022). Presenterà il suo ultimo libro “II secolo autoritario. Perché i buoni non vincono mai” edito da Rizzoli. Conversazione a cura di Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva.

5 agosto 2024 Conversazione con Christian Greco. Direttore del museo Egizio dal 2014. È responsabile dei progetti di ristrutturazione e riorganizzazione del percorso museale del 2014-2015 e del 2023-2025. Supervisiona gli aspetti legali e finanziari del Museo e tutte le attività scientifiche. Alla guida del Museo, ha promosso la realizzazione di numerose mostre temporanee e itineranti, l’organizzazione di convegni e workshop e progetti di inclusione sociale e ha sviluppato collaborazioni con musei, università e istituti di ricerca, in ambito sia nazionale che internazionale.È autore di oltre 90 pubblicazioni scientifiche ed è stato keynote speaker in numerosi convegni nazionali e internazionali. Affianca all’attività di insegnamento in Egittologia e Museologia in università e istituti di ricerca sia in Italia che all’estero una fitta agenda di impegni pubblici di divulgazione scientifica. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui Miglior Direttore di Museo Italiano per Artribune nel 2019 e nel 2022, Torinese dell’Anno 2023, Premio Ghislieri 2014. A cura di Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva.