Firenze. Per le GEP 2024 al museo Archeologico nazionale visite guidate al giardino monumentale, e tematiche alle collezioni. Apertura straordinaria serale a 1 euro
Per le Giornate europee del patrimonio 2024 sabato 28 settembre 2024 apertura straordinaria del museo Archeologico nazionale di Firenze dalle 15 alle 22; ultimo ingresso ore 21.15. Il giardino monumentale aprirà al pubblico solo su prenotazione con la visita guidata Il giardino del MAF: un viaggio tra Firenze e l’Etruria a cura di Claudia Noferi e dei Servizi Educativi, per tutti alle 15.15, e per piccoli esploratori e famiglie alle 17. Dalle 15 alle 19 si effettua regolare bigliettazione, con riduzioni e gratuità previste per i musei statali; dalle 19 in poi il biglietto sarà al costo simbolico di 1 euro. Per le prenotazioni delle visite al giardino scrivere a claudia.noferi@cultura.gov.it. In aggiunta, le seguenti visite tematiche saranno comprese nel costo del biglietto: Dall’Egitto a Firenze. Viaggi e scoperte che hanno costruito una collezione (Anna Consonni), ore 16.30 e 18; Devoti e divinità dai santuari dell’Etruria alle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Firenze (Barbara Arbeid), ore 19.10 e 20.10; Il potente dio Eros: dalla creazione del mondo alla salvezza delle anime… con gioie e dolori del sesso – V.M.16 (Mario Iozzo), ore 21. Infine, per la rassegna “Al Museo con il direttore”, si aggiungeranno altri due incontri con Daniele F. Maras: Le strade degli Etruschi: viaggi di persone, di cose, di idee, ore 17.30; Togliamo un po’ di mistero dalla lingua degli Etruschi, ore 20.
Firenze. Al museo Archeologico nazionale seconda apertura straordinaria dell’estate con le “Serate Fiorentine di Archeologia 2024”: protagonisti il direttore Maras con la Chimera e l’Arringatore; il Monetiere e l’arte copta

Mercoledì 31 luglio 2024, secondo appuntamento con le “Serate Fiorentine di Archeologia” al museo Archeologico nazionale di Firenze, che sarà aperto dalle 19 alle 22, con ultimo ingresso alle 21.15 (vedi Firenze. Al museo Archeologico nazionale le aperture straordinarie dell’estate diventano le “Serate Fiorentine di Archeologia 2024”: gli archeologi curatori raccontano le varie sezioni | archeologiavocidalpassato). In questa serata sarà proprio il direttore, da poco insediato, Daniele Federico Maras a guidare i partecipanti nella scoperta dei nostri grandi capolavori etruschi: la Chimera e l’Arringatore. Protagonisti saranno anche il Monetiere e i manufatti organici di arte copta. Le visite sono comprese nel costo del biglietto d’ingresso e la prenotazione non è necessaria. Programma: alle 18, Daniele Federico Maras, “Al Museo con il direttore. Parliamo di capolavori: la Chimera e l’Arringatore” (durata: 1 ora); 19, Barbara Arbeid, “Un’eredità d’oro e di immagini: il Monetiere del museo Archeologico nazionale di Firenze” (durata: 45 minuti); 19.45, Lucia Nucci, “I manufatti organici nell’arte copta” (durata: 45 minuti); 20.30, Barbara Arbeid, “Un’eredità d’oro e di immagini: il Monetiere del museo Archeologico nazionale di Firenze” (durata: 45 minuti); 21.15, Lucia Nucci, “I manufatti organici nell’arte copta” (durata: 45 minuti).
Firenze. Al museo Archeologico nazionale le aperture straordinarie dell’estate diventano le “Serate Fiorentine di Archeologia 2024”: gli archeologi curatori raccontano le varie sezioni
Da quest’anno le aperture straordinarie dell’estate del museo Archeologico nazionale di Firenze, in programma tra luglio e settembre, prendono la forma di serate a tema, alle quali sono invitati cittadini, turisti e appassionati di archeologia che si trovano a Firenze: sono le “Serate Fiorentine di Archeologia 2024” in programma il 24 e il 31 luglio, il 7 agosto, il 7 e il 18 settembre 2024, dalle 18 alle 22. La “sfida” simboleggiata dalle lettere iniziali di questa iniziativa è quella di mantenere il Museo aperto e vitale durante l’intensa stagione di lavori di ammodernamento e rinnovo degli allestimenti. Il museo Egizio, il Monetiere, il Giardino monumentale, il Coretto, i capolavori saranno protagonisti di diversi appuntamenti dedicati al pubblico dagli archeologi curatori delle varie sezioni, dalle restauratrici e dal direttore del Museo. Le notti fiorentine si animano per l’archeologia, per raccontare la cultura in modo insolito e coinvolgente e per aprire alla città le porte del Museo che si rinnova. Visite gratuite comprese nel biglietto di ingresso. Info claudia.noferi@cultura.gov.it.

Una sala del museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)
IL PROGRAMMA: mercoledì 24 luglio 2024, ore 18-22. Alle 18.15 e 19.45, Claudia Noferi in “Il giardino del MAF: un viaggio tra Firenze e l’Etruria” (durata: 1 ora); 19.30 e 21, Barbara Arbeid, in “Un’eredità d’oro e di immagini: il Monetiere del museo Archeologico nazionale di Firenze” (durata: 45 minuti). Mercoledì 31 luglio 2024, ore 18-22. Alle 18, Daniele Federico Maras, in “Al Museo con il direttore. Parliamo di capolavori: la Chimera e l’Arringatore” (durata: 1 ora); 19 e 20.30, Barbara Arbeid, in “Un’eredità d’oro e di immagini: il Monetiere del museo Archeologico nazionale di Firenze” (durata: 45 minuti); 19.45 e 21.15, Lucia Nucci, in “I manufatti organici nell’arte copta” (durata: 45 minuti). Mercoledì 7 agosto 2024, ore 18-22. Alle 18.15 e 19.45, Anna Consonni, in “I signori della vita. Alla scoperta dei sarcofagi del museo Egizio” (durata: 1 ora); 19.30 e 21, Lucia Nucci, in “Gli arazzi del Monetiere” (durata: 1 ora). Sabato 7 settembre 2024, ore 18-22. Alle 18, Daniele Federico Maras, in “Al Museo con il direttore. Parliamo di capolavori: la Chimera e l’Arringatore” (durata: 1 ora); 18.15, 19 e 21.30, visita al “Coretto di Maria Maddalena de’ Medici” (durata: 30 minuti); 19, 19.45 e 21, Giulia Basilissi, in “Il restauro dei grandi bronzi del museo Archeologico nazionale di Firenze: il caso della Testa di cavallo Medici-Riccardi e della Minerva” (durata: 1 ora); 19.45, Claudia Noferi, in “Sulle tracce di Maria Maddalena de’ Medici” (laboratorio a tema “Rificolona”; durata: 1 ora). Mercoledì 18 settembre 2024, ore 18-22. Alle 18.15, 19.45 e 21, Mario Iozzo, in “Il Vaso François: dalla Guerra di Troia alle divinità dell’Olimpo” (durata: 1 ora); 18.30 e 20, Giulia Basilissi, in “La collezione Passerini raccontata attraverso i pastiche chiusini. Storia di un restauro” (durata: 1 ora).
Firenze. Al museo Archeologico nazionale a conclusione del restauro dell’urna del Bottarone, straordinaria urna etrusca policroma, ultima visita guidata speciale a seguire l’intervento conservativo di Daniela Manna

La restauratrice Daniela Manna segue l’intervento conservativo dell’urna del Bottarone al museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)
Una coppia di coniugi è adagiata sulla kline, il letto utilizzato durante i banchetti con l’uomo sdraiato e la donna seduta al suo fianco, quasi nel suo grembo. La loro stretta vicinanza e la loro intimità sono amplificate dai gesti, come un messaggio in un codice non verbale perché l’uomo protende il braccio per avvolgere dolcemente le spalle della donna, mentre nella mano sinistra tiene la patera, il vaso adatto alle libagioni. La donna si volge verso il compagno, scostando delicatamente con la mano destra il velo dal volto: è l’antichissimo e tuttora attuale gesto dell’anakalupsis, lo svelamento della sposa agli occhi dello sposo. La presenza di due cavità contigue visibili nella cassa e realizzate per accogliere le ceneri della coppia racconta della volontà dei coniugi di rimanere per sempre uniti. Stiamo parlando della famosa urna del Bottarone, straordinaria urna etrusca policroma che è parte delle collezioni del museo Archeologico nazionale di Firenze fiorentino dal 1887, dove si sta ultimando in questi giorni il restauro. L’intervento conservativo è stato affidato a Daniela Manna, restauratrice di materiali lapidei, con progetto scientifico di Barbara Arbeid e con la direzione tecnica di Giulia Basilissi, entrambe funzionarie della direzione regionale Musei della Toscana del ministero della Cultura. Il pubblico potrà ammirare l’opera alla fine del restauro durante l’ultima speciale visita guidata in programma giovedì 28 marzo 2024, alle 15.30 (compresa nel biglietto di ingresso al museo). Per la sua unicità e per il suo stato di conservazione il prezioso reperto è stato selezionato per il Bando aiuti finanziari per il restauro di beni culturali mobili – accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Consiglio Federale svizzero – risultando uno dei progetti vincitori per l’anno 2022.

L’urna del Bottarone, scoperta nel 1864 a Città della Pieve, e conservata al museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)
L’urna è stata scoperta nel 1864 nelle vicinanze di Città della Pieve, in una località denominata il “Butarone” o “Bottarone” e, dopo essere passata sul mercato antiquario, è stata acquistata nel 1887 dal museo Archeologico di Firenze, dove venne esposta, ornata da una collana d’oro con pendente a testa di ariete posta al collo della figura femminile, in una sala del museo Topografico allestito al pianterreno del palazzo della Crocetta. Il 4 novembre 1966, l’urna venne travolta dall’alluvione che devastò il centro di Firenze e venne completamente ricoperta di fango; fu quindi sottoposta a un delicato restauro terminato nel 1969, durante il quale, oltre alle operazioni di pulitura, furono svolte alcune indagini diagnostiche non invasive sulle ampie tracce di policromia. Negli ultimi anni, a causa del suo stato di conservazione, l’opera non è più stata esposta e proprio in vista di un suo futuro allestimento si è deciso di sottoporla ad un nuovo restauro supportato da una vasta campagna di indagini scientifiche.

Dettaglio dell’urna del Bottarone, realizzata in alabastro bianco con venature grigie, conservata al museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)
L’urna del Bottarone, realizzata in alabastro bianco con venature grigie, è un reperto di straordinaria importanza all’interno del panorama della scultura di area chiusina; è infatti l’unica rappresentazione certa di una coppia di coniugi, giacché tutte le altre a noi note raffigurano il defunto accompagnato da un demone femminile dell’aldilà. Inoltre si tratta di un monumento unico anche per un accento di tenera intimità che lo caratterizza: la coppia di sposi non solo è rappresentata insieme sul coperchio unita in un abbraccio, ma è anche sepolta in due cavità contigue scavate nella base dell’urna. Dallo studio stilistico dell’opera in generale e delle vesti in particolare, che traggono ispirazione da esperienze artistiche greche, è stata ipotizzata una datazione fra il 425 e il 380 a.C.
Firenze. Al museo Archeologico nazionale, per la Giornata internazionale della donna con ingresso gratuito alle donne, le visite tematiche “Specchio, specchio delle mie brame” alla scoperta della magia, della bellezza e del mondo femminile dall’Egitto all’Etruria
Venerdì 8 marzo 2024, per la Giornata internazionale della donna con ingresso gratuito alle donne, al museo Archeologico nazionale di Firenze le visite tematiche “Specchio, specchio delle mie brame”: il direttore e le curatrici accompagneranno personalmente il pubblico nelle sale e nelle sezioni del museo alla scoperta della magia, della bellezza e del mondo femminile dall’Egitto all’Etruria attraverso alcune delle opere meno note e dei loro dettagli nascosti. Non è necessaria la prenotazione. Alle 10, Mario Iozzo: “Il riflesso di Atena”; 10.45, Barbara Arbeid: “Una danza di sguardi: gli specchi fra divinazione e mondo femminile”; 11.30, Anna Consonni: “Colei che guardava il suo riflesso nell’acqua, ora possiede uno specchio: i molti significati dello specchio nell’Antico Egitto”; 12.15, Claudia Noferi; “Bellezza eterna: riflessi di donne sui monumenti funerari etruschi”.
Roma. Al Collegio Romano (e in diretta su YouTube) il convegno “Allestire l’archeologia. Progetti in corso e nuove proposte per i musei e i parchi archeologici nazionali”: in due giornate illustrati e discussi circa 40 progetti con oltre 100 esperti tra archeologi, architetti, ingegneri, docenti universitari, museologi e museografi
Oltre 100 esperti tra archeologi, architetti, ingegneri, docenti universitari, museologi e museografi si riuniscono il 26 e il 27 febbraio 2024 a Roma, al ministero della Cultura, al Collegio Romano, per il convegno organizzato dalla direzione generale Musei “Allestire l’archeologia. Progetti in corso e nuove proposte per i musei e i parchi archeologici nazionali”. Nel corso delle due giornate verranno illustrati e discussi circa 40 progetti, studiati per realizzare ex novo o per rinnovare gli allestimenti di altrettanti musei e parchi archeologici nazionali di tutta Italia. I lavori si concluderanno con una tavola rotonda, coordinata da alcune tra le personalità attualmente più competenti per animare il dibattito intorno all’intreccio tra ricerca, comunicazione e musei. Diretta sul canale YouTube del Ministero della Cultura ai seguenti link: 26 febbraio https://www.youtube.com/watch?v=tXYIwEtPCUo ; 27 febbraio https://youtube.com/live/MT5Q9kEkrkY. Finanziati con gli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (M1C3 Cultura 4.0), talora messi a sistema con altri finanziamenti del ministero della Cultura, i nuovi allestimenti dovranno saper rispondere a molteplici esigenze: la chiarezza, per veicolare nitidamente informazioni selezionate, con il ricorso, secondo opportunità, anche a supporti digitali; l’accessibilità, per includere ogni persona che intraprenda la visita; la sostenibilità, per inserirsi nel ciclo di conservazione e rigenerazione delle risorse del pianeta; la flessibilità e la praticità, per agevolare la rotazione delle collezioni esposte e la continuità della ricerca; l’estetica, per contribuire al benessere durante la permanenza; l’originalità, per permettere a ciascun contesto di emergere nella sua specificità e diversità. I contenuti scientifici e storici relativi al patrimonio archeologico trovano un decisivo canale di espressione negli allestimenti permanenti dei musei e dei parchi archeologici, attraverso i quali in pochi anni cambieranno l’impatto, l’attrattività e l’efficacia della comunicazione archeologica in Italia.
LUNEDÌ 26 FEBBRAIO 2024. Sala Spadolini: alle 9.30, saluti istituzionali. SESSIONE MATTUTINA “Paradigmi per il cambiamento”, presiede Alfonsina Russo. Alle 10, Andrea Viliani, “Museo delle Civiltà, il museo antropologico contemporaneo come ecosistema: nuovi allestimenti per esperienze accessibili e plurali, multidisciplinari e interspecie”; 10.15, Filippo Demma, Serena Guidone, Camilla Brivio, “#sibarinprogress: per una museologia del provvisorio”; 10.30, Andrea Bruciati, “Variae, Multiplices et Multiformes: le VILLÆ”; 10.45, Lorenza Campanella, Santino Alessandro Cugno, “MUVI Appia: il museo virtuale del Parco archeologico dell’Appia Antica. Opportunità e prospettive attraverso l’esempio offerto dal contesto delle tombe della via Latina”; 11, pausa.

Nuovo allestimento del museo nazionale del Paleolitico di Isernia (foto mic)
“Nuovi allestimenti per la Preistoria”: alle 11.30, Pierangelo Izzo, Annarosa Di Nucci, Carlo Peretto, “Il riallestimento del Museo nazionale del Paleolitico di Isernia: tra archeologia, architettura, arte e design”; 11.45, Mari Hirose, Verena Frignani, Alessandro Sartori, “Un nuovo progetto di allestimento per il Museo archeologico nazionale di Mantova”. “Magna Grecia accessibile”: alle 12, Tiziana D’Angelo, Antonella Manzo, Teresa Marino, “Musei per tutti: nuovi progetti di allestimento, fruizione e accessibilità a Paestum”; 12.15, Fabrizio Sudano, Giuseppina Cassalia, Antonino Giordano, Elena Nicolò, Claudia Ventura, “Spazi inclusivi al MArRC: percorsi e strumenti narrativi per l’eliminazione delle barriere all’accessibilità culturale del patrimonio archeologico”; 12.30, dibattito; 13, pausa. SESSIONE POMERIDIANA “Terre etrusche”, presiede Simone Verde. Alle 14, Denise Tamborrino, Patrizia Cirino, Federica Timossi, Fabio Fornasari, “Patrimonio vivo: contemporaneità ed inclusione. Il nuovo riallestimento del Museo nazionale etrusco di Marzabotto”; 14.15, Giorgio Rocca, Alessandro Nocentini, “Verso la valorizzazione del patrimonio etrusco a Orvieto: dalla Necropoli al Museo”; 14.30, Alessandra Gobbi, Gabriella Musto, Daniela Borgese, “Percorsi veienti”; 14.45, Maria Cristina Tomassetti, Vincenzo Bellelli, Agostino Caterina, Melania Bisegna, “Il Museo archeologico nazionale di Tarquinia: work in progress”; 15, Lara Anniboletti, Giorgio Pala, Paolo Monesi, “Il progetto di riqualificazione e riallestimento del Museo archeologico nazionale di Civitavecchia”; 15.15, Mario Iozzo, Barbara Arbeid, “Il progetto di riallestimento del Museo archeologico nazionale di Firenze: 67 anni dopo l’alluvione del 1966”; 15.30, pausa.

L’edificio che ospita il museo delle Navi romane di Nemi (foto mic)
“Emersi dall’acqua”: alle 16, Daniela De Angelis, Andrea Mandara, “Il nuovo allestimento del Museo delle Navi Romane di Nemi. Passato, presente e futuro”; 16.15, Andreina Contessa, Marta Novello, Francesca Condò, “Il nuovo Museo nazionale di Archeologia subacquea dell’Alto Adriatico di Grado (GO)”; 16.30, Daniele Ferrara, Maria Letizia Pulcini, Giulia Passante, Annunziata Genchi, “Da Hospitale a Museo. La nascita del nuovo Museo archeologico nazionale della Laguna di Venezia”; “Oltre l’Antico”: alle 16.45, Angela Borzacconi, “Il Museo archeologico nazionale di Cividale del Friuli: nuove forme per consolidate identità. Rigenerazione di uno spazio espositivo che racconta le radici dell’Europa altomedievale”; 17, Alessandra Mongelli, Claudia Lucchese, “Alla corte del tempo. Costruire nuovi percorsi di visita al Castello Svevo di Bari fra esperienze immersive e allestimenti archeologici”; 17.15, dibattito.

Il suggestivo allestimento della mostra “Gli Dei ritornano. I bronzi di San Casciano” al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto graziano tavan)
MARTEDÌ 27 FEBBRAIO 2024. Sala della Crociera: SESSIONE MATTUTINA “Sinergie moltiplicatrici”, presiede Francesca Cappelletti. Alle 9.30, Gabriele Nannetti, Ada Salvi, Federico Salvini, Jacopo Tabolli, Guglielmo Malizia, Roberto Vannata, “Dall’acqua al Museo: oltre la scoperta del santuario di Bagno Grande. Progetti e prospettive per il futuro Museo archeologico nazionale di San Casciano dei Bagni”; 9.45, Valeria Acconcia, Lara Anniboletti, Claudio Borgognoni, Alessandra Gobbi, Daniela Quadrino, Ursula Piccone, “Antichi popoli italici: dalla mostra temporanea al Museo archeologico nazionale di Veroli”; 10, Pietro Copani, Vincenzo Corrado, Anita Rocco, “Il nuovo Museo archeologico nazionale di Canosa di Puglia nell’edificio scolastico Mazzini”; 10.15, Massimo Osanna, Luigi La Rocca, Paolo Desideri, “Il Museo pompeiano al Real Albergo dei Poveri a Napoli”; 10.30, pausa. “Allestire l’archeologia in situ”: alle 11, Alfonsina Russo, Federica Rinaldi, Paola Quaranta, “Sotto un’altra luce. Progetti di accessibilità e innovazione tecnologica nel Parco archeologico del Colosseo”; 11.15, Alessandro D’Alessio, Cristina Genovese, “Spazi da esporre, spazi per esporre: i nuovi progetti di allestimento del Parco archeologico di Ostia antica”; 11.30, Enrico Rinaldi, Pierangelo Izzo, Michele Laurenzana, Lorenzo Romacciato, “Strategie innovative per i vari livelli di accessibilità nel Parco archeologico di Sepino”; 11.45, Marianna Bressan, Elisabetta Baldan, Francesca Farroni Gallo, “Allestire per aggregare. I progetti in corso ad Altino (Venezia)”; 12, Alessandra Guerrini, Marcella Mancusi, Massimo Molinelli, Antonella Traverso, “Museo nazionale e zona archeologica di Luni. L’accessibilità fisica e cognitiva: i progetti in corso”; 12.15, dibattito; 13, pausa.

Depositi del museo Archeologico nazionale di Aquileia: Massimo Osanna, direttore generale musei; Andreina Contessa, direttrice regionale Musei del Friuli Venezia Giulia; Marta Novello, direttrice Man Aquileia (foto drm-fvg)
SESSIONE POMERIDIANA “Allestire l’archeologia nei musei”, presiede Luigi La Rocca. Alle 14, Stéphane Verger, “Presentazione del progetto “Urbs, dalla città alla campagna romana” e il nuovo percorso espositivo del Museo Nazionale Romano”; 14.15, Marta Novello, Elena Braidotti, Annalisa de Franzoni, Ilaria Fedele, “I nuovi depositi del Museo archeologico nazionale di Aquileia: strategie per una nuova narrazione museale”; 14.30, Daniele Ferrara, Annunziata Genchi, Marcella De Paoli, “Museo archeologico nazionale di Venezia. Il volto classico della Serenissima”; 14.45, Massimo Osanna, Francesco Sirano, Marialucia Giacco, Laura Forte, “Il progetto di riallestimento della Villa dei Papiri di Ercolano”; 15, Luigi Gallo, Diego Voltolini, “Restaurare, rifunzionalizzare, innovare. Il masterplan di intervento sul Museo archeologico nazionale delle Marche”; 15.15, Silvia Casciarri, Francesco Di Lorenzo, Silvia Dainese, Stefano Gris, “Nuovi percorsi espositivi al Museo archeologico nazionale e Teatro romano di Spoleto”; 15.30, pausa.

Rendering dei nuovi allestimenti del museo Archeologico di Stabia “Libero d’Orsi” (foto parco archeologico di pompei)
“Allestire l’archeologia nei musei”: alle 16, Addolorata Bilardi, Antonio Salerno, Marco Magni, Valeria Parisi, “Il Museo archeologico di Calatia a Maddaloni (CE): nuove opportunità espressive del sistema spazio-collezione-tecnologia”; 16.15, Maria Rispoli, “Il progetto di ampliamento del Museo archeologico di Stabia “Libero D’Orsi”: il museo che indaga e interpreta”; 16.30, Annamaria Mauro, “La rete museale statale della Basilicata. Nuovi orizzonti: accessibilità, inclusione e fruizione dei luoghi e delle collezioni”; 16.45, Francesco Muscolino, Luana Toniolo, Luciano Cannas, “Spazi ripensati: il nuovo allestimento del Museo nazionale archeologico ed etnografico “Giovanni Antonio Sanna” di Sassari”; 17, Tavola rotonda conclusiva: interverranno prof. Nadia Barrella, università della Campania “Luigi Vanvitelli”; prof. Maria Luisa Catoni, IMT Scuola Alti Studi Lucca; prof. Paolo Coen, università di Teramo; arch. Mario Cucinella. Mario Cucinella Architects; prof. Christian Greco, Museo Egizio di Torino; prof. Carlo Rescigno, università della Campania “Luigi Vanvitelli”. Modera prof. Massimo Osanna, direttore generale Musei.
Firenze. Al museo Archeologico nazionale in occasione del restauro dell’urna del Bottarone, straordinaria urna etrusca policroma, due speciali visite guidate a seguire l’intervento conservativo di Daniela Manna

La restauratrice Daniela Manna segue l’intervento conservativo dell’urna del Bottarone al museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)
Visite guidate al cantiere di restauro dell’urna del Bottarone. Nei locali del museo Archeologico nazionale di Firenze della direzione regionale Musei della Toscana del MiC è iniziato a novembre 2023 il restauro dell’urna del Bottarone, una straordinaria urna etrusca policroma che è parte delle collezioni del museo fiorentino dal 1887. L’intervento conservativo è stato affidato a Daniela Manna, restauratrice di materiali lapidei, con progetto scientifico di Barbara Arbeid e con la direzione tecnica di Giulia Basilissi, entrambe funzionarie della Direzione regionale musei della Toscana del ministero della Cultura. Il pubblico potrà ammirare l’opera in corso di restauro durante speciali visite guidate in programma giovedì 25 gennaio e giovedì 8 febbraio 2024, alle 15.30 comprese nel biglietto di ingresso al museo. Per la sua unicità e per il suo stato di conservazione il prezioso reperto è stato selezionato per il Bando aiuti finanziari per il restauro di beni culturali mobili – accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Consiglio Federale svizzero – risultando uno dei progetti vincitori per l’anno 2022.

L’urna del Bottarone, scoperta nel 1864 a Città della Pieve, e conservata al museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)
L’urna è stata scoperta nel 1864 nelle vicinanze di Città della Pieve, in una località denominata il “Butarone” o “Bottarone” e, dopo essere passata sul mercato antiquario, è stata acquistata nel 1887 dal Museo archeologico di Firenze, dove venne esposta, ornata da una collana d’oro con pendente a testa di ariete posta al collo della figura femminile, in una sala del Museo Topografico allestito al pianterreno del palazzo della Crocetta. Il 4 novembre 1966, l’urna venne travolta dall’alluvione che devastò il centro di Firenze e venne completamente ricoperta di fango; fu quindi sottoposta a un delicato restauro terminato nel 1969, durante il quale, oltre alle operazioni di pulitura, furono svolte alcune indagini diagnostiche non invasive sulle ampie tracce di policromia. Negli ultimi anni, a causa del suo stato di conservazione, l’opera non è più stata esposta e proprio in vista di un suo futuro allestimento si è deciso di sottoporla ad un nuovo restauro supportato da una vasta campagna di indagini scientifiche.

Dettaglio dell’urna del Bottarone, realizzata in alabastro bianco con venature grigie, conservata al museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)
L’urna del Bottarone, realizzata in alabastro bianco con venature grigie, è un reperto di straordinaria importanza all’interno del panorama della scultura di area chiusina; è infatti l’unica rappresentazione certa di una coppia di coniugi, giacché tutte le altre a noi note raffigurano il defunto accompagnato da un demone femminile dell’aldilà. Inoltre si tratta di un monumento unico anche per un accento di tenera intimità che lo caratterizza: la coppia di sposi non solo è rappresentata insieme sul coperchio unita in un abbraccio, ma è anche sepolta in due cavità contigue scavate nella base dell’urna. Dallo studio stilistico dell’opera in generale e delle vesti in particolare, che traggono ispirazione da esperienze artistiche greche, è stata ipotizzata una datazione fra il 425 e il 380 a.C.
Firenze. Al museo Archeologico nazionale in occasione del restauro dell’urna del Bottarone, straordinaria urna etrusca policroma, tre speciali visite guidate a seguire l’intervento conservativo di Daniela Manna

La restauratrice Daniela Manna segue l’intervento conservativo dell’urna del Bottarone al museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)
Nei locali del museo Archeologico nazionale di Firenze della direzione regionale Musei della Toscana del MiC è iniziato in novembre 2023 il restauro dell’urna del Bottarone, una straordinaria urna etrusca policroma che è parte delle collezioni del museo fiorentino dal 1887. L’intervento conservativo è stato affidato a Daniela Manna, restauratrice di materiali lapidei, con progetto scientifico di Barbara Arbeid e con la direzione tecnica di Giulia Basilissi, entrambe funzionarie della direzione regionale Musei della Toscana del ministero della Cultura. Il pubblico potrà ammirare l’opera in corso di restauro durante speciali visite guidate in programma giovedì 30 novembre, 14 dicembre e 21 dicembre 2023, alle 15.30, comprese nel biglietto di ingresso al museo. Per la sua unicità e per il suo stato di conservazione il prezioso reperto è stato selezionato per il Bando aiuti finanziari per il restauro di Beni culturali mobili – accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Consiglio Federale svizzero – risultando uno dei progetti vincitori per l’anno 2022.

L’urna del Bottarone, scoperta nel 1864 a Città della Pieve, e conservata al museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)
L’urna è stata scoperta nel 1864 nelle vicinanze di Città della Pieve, in una località denominata il “Butarone” o “Bottarone” e, dopo essere passata sul mercato antiquario, è stata acquistata nel 1887 dal museo Archeologico di Firenze, dove venne esposta, ornata da una collana d’oro con pendente a testa di ariete posta al collo della figura femminile, in una sala del Museo Topografico allestito al pianterreno del palazzo della Crocetta. Il 4 novembre 1966, l’urna venne travolta dall’alluvione che devastò il centro di Firenze e venne completamente ricoperta di fango; fu quindi sottoposta a un delicato restauro terminato nel 1969, durante il quale, oltre alle operazioni di pulitura, furono svolte alcune indagini diagnostiche non invasive sulle ampie tracce di policromia. Negli ultimi anni, a causa del suo stato di conservazione, l’opera non è più stata esposta e proprio in vista di un suo futuro allestimento si è deciso di sottoporla ad un nuovo restauro supportato da una vasta campagna di indagini scientifiche.

Dettaglio dell’urna del Bottarone, realizzata in alabastro bianco con venature grigie, conservata al museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)
L’urna del Bottarone, realizzata in alabastro bianco con venature grigie, è un reperto di straordinaria importanza all’interno del panorama della scultura di area chiusina; è infatti l’unica rappresentazione certa di una coppia di coniugi, giacché tutte le altre a noi note raffigurano il defunto accompagnato da un demone femminile dell’aldilà. Inoltre si tratta di un monumento unico anche per un accento di tenera intimità che lo caratterizza: la coppia di sposi non solo è rappresentata insieme sul coperchio unita in un abbraccio, ma è anche è sepolta in due cavità contigue scavate nella base dell’urna. Dallo studio stilistico dell’opera in generale e delle vesti in particolare, che traggono ispirazione da esperienze artistiche greche, è stata ipotizzata una datazione fra il 425 e il 380 a.C.
Firenze. “Sguardi femminili sulle donne dell’antichità”: 5 appuntamenti con incontri e visite tematiche promossi al Maf dal museo Archeologico nazionale e dall’Istituto italiano di Preistoria e protostoria nell’ambito del festival “L’eredità delle donne”
Il museo Archeologico nazionale di Firenze e l’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, per il calendario OFF del Festival “L’Eredità delle donne” che abbraccia anche la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, presenta venerdì 24 e sabato 25 novembre 2023 “Sguardi femminili sulle donne dell’antichità”: 5 appuntamenti con incontri e visite tematiche condotte dalle curatrici del museo per una riflessione tutta al femminile sul ruolo della donna nella cultura etrusca e nell’antico Egitto e sulle sue influenze sulle attività cultuali, declinando il tema di questa edizione del festival dedicato alle “Madri della patria” e alle donne impegnate nei processi di pace, contro ogni violenza, a cominciare da quella di genere. Si comincia il 24 novembre 2023, dalle 10 alle 13, con visite guidate tenute dalle curatrici del Museo. Si parlerà del ruolo della donna nella cultura etrusca e delle sue divinità al femminile. Si percorreranno inoltre le sale della collezione egizia alla scoperta della figura della “regina-faraone” Hatshepsut. Sarà l’occasione per visitare il museo attraverso percorsi insoliti e sconosciuti. Non è necessaria la prenotazione. L’attività è compresa nel biglietto d’ingresso al museo. Per informazioni rivolgersi a drm-tos.musarchnaz-fi@cultura.gov.it o chiamare il numero 055-23575.
Venerdì 24 novembre 2023, alle 10, Barbara Arbeid presenta “Fuori dagli schemi: la vita delle donne in Etruria”. Secondo Aristotele, le donne etrusche banchettavano insieme ai mariti, sdraiate sotto la stessa coperta: un’abitudine scandalosa, che ad Atene sarebbe stata ammessa solo per le prostitute. Ma davvero le donne etrusche erano più libere di quelle greche e romane? Alle 11, Claudia Noferi nella visita dedicata a “Larthia, Vanth e le altre tra mitologia e realtà” racconterà le divinità femminili etrusche attraversi reperti come l’urna di Chianciano, il sarcofago di Larthia Seianti e quello delle Amazzoni. Alle 12, Anna Consonni illustrerà le imprese di una donna straordinaria “Quando il potere è donna: la regina Hatshepsut”. Alla morte del padre, il faraone Thutmosi I, la principessa Hatshepsut, sposa di Thutmosi II e successivamente tutrice del giovane Thutmosi III, riuscì a installarsi saldamente sul trono divino d’Egitto, regnando lei stessa come faraone.
Le iniziative proseguiranno nel pomeriggio alle 17 con la conferenza “All’ombra dei Direttori: professioniste al lavoro nel museo Archeologico di Firenze (1881-1941)”. La conferenza con Barbara Arbeid e Giulia Basilissi (drm-toscana) intende valorizzare il lavoro delle prime donne in servizio nel museo Archeologico di Firenze, spesso rimasto in ombra rispetto a quello dei colleghi uomini, intrecciandone le vicende con gli eventi della storia contemporanea. Ingresso libero dalle 16.30, fino ad esaurimento posti.
Sabato 25 novembre 2023, alle 11, conferenza “Donne e piante nella preistoria: una storia nascosta” con Silvia Florindi (iipp). Donne e piante hanno giocato insieme un ruolo determinante nella più antica storia dell’umanità, ma sono state finora trascurate dalla ricerca. Trovare le loro tracce richiede un’indagine mirata: le piante sono altamente deperibili e le donne sono state oscurate dalla narrazione dell’uomo cacciatore. Ingresso libero dalle 10.30, fino ad esaurimento posti.
Reggio Calabria. Prorogata la direzione di Malacrino fino al 15 novembre 2023. E con la “Domenica al Museo”, il 1° ottobre ingresso gratuito e l’occasione per ammirare i Bronzi di Riace e di Porticello e tre grandi mostre temporanee
Domenica 1° ottobre 2023, anche al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, torna il tradizionale appuntamento della “Domenica al Museo”: l’iniziativa del ministero della Cultura che prevede, ogni prima domenica del mese, l’ingresso gratuito in Parchi archeologici, musei e luoghi della cultura. Ottima occasione per ammirare i Bronzi di Riace e di Porticello, nonché visitare i quattro livelli di allestimento permanente, con i preziosi reperti esposti al Museo. A ciò si aggiungono le tre grandi mostre temporanee che arricchiscono la programmazione museale: “I Bronzi di Riace. Cinquanta anni di storia”, curata dal direttore del Museo, Carmelo Malacrino; “Per gli dei e per gli uomini. Musica e danza nell’antichità”, curata dal direttore e dalle archeologhe Angela Bellia e Patrizia Marra; “Le nuvole e il fulmine. Gli Etruschi interpreti del volere divino”, curata da Malacrino insieme agli archeologi Mario Iozzo e Barbara Arbeid. “Le prime domeniche del mese si confermano momenti tra i più significativi del dialogo del MArRC con la comunità del territorio”, dichiara il direttore Malacrino. “Vedere tanti cittadini tornare nelle sale espositive dà senso al nostro impegno di rendere il Museo un luogo inclusivo e dinamico”.

Carmelo Malacrino, direttore del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto MArRC)
Con decreto della direzione generale Musei è stato prorogato l’incarico del direttore Malacrino, che doveva concludersi il 30 settembre 2023. “Mi onora”, conclude Malacrino, “la possibilità di proseguire la direzione del MArRC fino al prossimo 15 novembre, termine previsto per la conclusione del nuovo concorso. Saranno settimane impegnative, che permetteranno di concludere vari progetti e presentare il bilancio di previsione per il prossimo anno”.
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CHI SIAMO
Graziano Tavan, giornalista professionista, per quasi trent’anni caposervizio de Il Gazzettino di Venezia, per il quale ho curato centinaia di reportage, servizi e approfondimenti per le Pagine della Cultura su archeologia, storia e arte antica, ricerche di università e soprintendenze, mostre. Ho collaborato e/o collaboro con riviste specializzate come Archeologia Viva, Archeo, Pharaos, Veneto Archeologico. Curo l’archeoblog “archeologiavocidalpassato. News, curiosità, ricerche, luoghi, persone e personaggi” (con testi in italiano)
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