Verona. Nella sede della soprintendenza a San Fermo viene riproposta la mostra “I Mondiali di Italia ’90 e la scoperta della necropoli romana” arricchita di ulteriori contenuti e del catalogo. Ingressi contingentati. Visite guidate nei pomeriggi di giovedì e venerdì
Durante le festività natalizie non siete riusciti a vedere la mostra “I Mondiali di Italia ’90 e la scoperta della necropoli romana”, allestita tra il 17 dicembre 2021 e il 9 gennaio 2022 negli spazi di Porta Palio (vedi Verona. Con un anno di ritardo (causa Covid e lockdown) apre a Porta Palio la mostra “I Mondiali di Italia ’90 e la scoperta della necropoli romana” per celebrare il trentennale della scoperta della necropoli romana di Porta Palio lungo la via Postumia, più di 1400 sepolture, durante i lavori dei Mondiali Italia ’90 | archeologiavocidalpassato)? Poco male. Ci sarà ora una nuova opportunità. La mostra “I Mondiali di Italia ’90”, realizzata grazie alla sinergia tra il Comune di Verona (Assessorato al Turismo e ai Rapporti UNESCO), la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio delle province di Verona Rovigo e Vicenza e l’università di Pavia, viene ora riproposta nella sede della Soprintendenza, in piazza San Fermo 3 a Verona, arricchita di ulteriori contenuti: dall’8 giugno al 26 agosto 2022. Il percorso si articolerà lungo il Chiostro minore del complesso di San Fermo e lungo lo scalone di ingresso agli Uffici, offrendo ai visitatori la possibilità di apprezzare i suggestivi spazi monumentali dell’edificio. Il giorno dell’inaugurazione, che sarà martedì 7 giugno 2022, alle 12, si potrà sfogliare il catalogo della mostra di Porta Palio, appena pubblicato, che a breve sarà disponibile anche in formato digitale scaricabile on line dai siti delle istituzioni coinvolte: “I Mondiali di Italia ‘90 e la scoperta della necropoli romana. Un progetto espositivo per il trentennale della scoperta della necropoli di Porta Palio”, a cura di Brunella Bruno, Ettore Napione, Francesca Picchio. La mostra sarà aperta con accesso libero tutti i giorni dal lunedì a venerdì dalle 10 alle 13, previa registrazione in portineria e per gruppi di max 5 persone.

Archeologi al lavoro nello scavo al cantiere del sottopasso di Porta Palio a Verona nel 1990 (foto Sabap-Vr)
L’esposizione ripercorre, attraverso una serie di pannelli, la storia della scoperta della necropoli romana della via Postumia, avvenuta durante i lavori infrastrutturali per i Mondiali di Italia 90. I resti archeologici delle oltre mille tombe recuperate -senza dubbio uno dei nuclei sepolcrali più importanti finora noti in una città romana- offrono un suggestivo racconto dei riti e delle credenze funerarie dei Veronesi dei primi secoli dell’età imperiale. Saranno esposti gli oggetti di corredo che accompagnavano i defunti e per la prima volta presentati al pubblico urne di pietra, resti di monumenti funerari, cippi e lapidi che illustreranno, con le loro testimonianze epigrafiche, le formule usate nelle dediche funerarie.
Visite guidate il giovedì e venerdì, dalle 15 alle 17, a cura dell’Associazione Archeonaute per gruppi anche superiori, con prenotazione obbligatoria all’indirizzo archeonaute@gmail.com. Informazioni. Ritrovo nel chiostro minore del complesso di San Fermo. Due turni: alle 15 e alle 16. Durata: 1 ora circa. Costo: 5 euro a persona. Prenotazione obbligatoria. Posti limitati.
Verona. Visite guidate con Archeonaute alla mostra “I mondiali di Italia ‘90 e la scoperta della necropoli romana” all’interno di Porta Palio

Visite guidate speciali per le Festività a Porta Palio di Verona per la mostra “I mondiali di Italia ‘90 e la scoperta della necropoli romana”, promossa dall’assessorato al Turismo e ai Rapporti UNESCO e dalla soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’università di Pavia e con la Società di Mutuo Soccorso Porta Palio. Appuntamento giovedì 30 dicembre 2021, alle 16; venerdì 31 dicembre 2021, alle 11; lunedì 3 gennaio 2022, alle 11; mercoledì 5 gennaio 2022, alle 11; giovedì 6 gennaio 2022, alle 11: promossa dall’associazione Archeonaute onlus. Per informazioni e prenotazioni: 3472213090, 3477696088.

“L’esposizione vuole celebrare il trentennale della scoperta delle necropoli romana di Porta Palio avvenuta in occasione della realizzazione delle infrastrutture stradali per i campionati mondiali di calcio del 1990 (sottopasso di Porta Palio, opere in via Albere e circonvallazione dello stadio Marcantonio Bentegodi), tra il dicembre del 1990 e il 1991. La splendida cornice di Porta Palio – luogo in cui avvenne la maggior parte dei rinvenimenti – accoglie una piccola esposizione, che ripercorre le varie fasi del rituale funerario romano, attraverso gli oggetti allora recuperati durante gli scavi. Il visitatore potrà quindi ammirare alcuni dei vetri più preziosi, oltre al vasellame da mensa utilizzato durante il banchetto funerario, balsamari e bottiglie impiegati nelle libagioni, una selezione di monete rappresentative del rito definito “obolo di Caronte” ed infine una sezione dedicata agli oggetti personali, che identificano sesso, età o status del defunto (vedi Verona. Con un anno di ritardo (causa Covid e lockdown) apre a Porta Palio la mostra “I Mondiali di Italia ’90 e la scoperta della necropoli romana” per celebrare il trentennale della scoperta della necropoli romana di Porta Palio lungo la via Postumia, più di 1400 sepolture, durante i lavori dei Mondiali Italia ’90 | archeologiavocidalpassato)”.
Verona. L’associazione Archeonaute avvia le visite guidate nell’area archeologica sotterranea di via San Cosimo, uno dei più suggestivi palinsesti archeologici della città

Apertura al pubblico dell’area archeologica di via San Cosimo a Verona. L’associazione Archeonaute, come annunciato alla presentazione dell’area sotterranea (vedi Verona da oggi arricchisce il percorso archeologico con l’apertura dell’area sotterranea di via San Cosimo, nel cuore della città antica grazie all’accordo tra Sabap-Vr e associazione Archeonaute: conserva testimonianze delle mura urbane di Verona romana e di una ricca domus | archeologiavocidalpassato), ha iniziato le visite guidate all’area archeologica di via San Cosimo a Verona: ogni martedì in un turno di visita alle 11; ogni sabato in due turni di visita alle 16 e alle 17. Visita guidata su richiesta con contributo volontario (consigliato 5 euro a persona). Durata visita guidata 40 minuti circa. Ingresso libero con prenotazione obbligatoria (archeonaute@gmail.com). Posti limitati nel rispetto delle misure preventive.

In via San Cosimo a Verona, nell’interrato collocato sotto il cortile dell’istituto Suore Figlie di Gesù, si conserva uno dei più suggestivi palinsesti archeologici della città, ancora in gran parte sconosciuto. L’area conserva importanti testimonianze del sistema difensivo di Verona dall’età municipale all’altomedioevo e parte di una ricca domus di età imperiale costruita subito a ridosso della cinta.
Verona da oggi arricchisce il percorso archeologico con l’apertura dell’area sotterranea di via San Cosimo, nel cuore della città antica grazie all’accordo tra Sabap-Vr e associazione Archeonaute: conserva testimonianze delle mura urbane di Verona romana e di una ricca domus

Un nuovo tassello della Verona romana è ora a disposizione del pubblico: è l’area archeologica sotterranea di via San Cosimo, nel cuore della Verona antica, a ridosso delle mura urbiche, e a un tiro di schioppo dall’Arena. È stato presentato oggi, venerdì 26 febbraio 2021, l’accordo sottoscritto tra la soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza e l’associazione culturale Archeonaute per la valorizzazione e la fruizione dell’area archeologica di via San Cosimo a Verona. Erano presenti Vicenzo Tinè, soprintendente ABAP di Verona; Francesca Rossi, direttrice dei Musei Civici di Verona; Federica Gonzato, direttrice del museo Archeologico nazionale di Verona; Morena Tremonti, presidente dell’associazione Archeonaute; suor Letizia Iacopucci, rappresentante dell’Istituto Figlie di Gesù; Brunella Bruno, responsabile dell’area funzionale archeologia della Soprintendenza.

Scoperte nel 1971 in seguito ad alcuni lavori di servizio, le strutture antiche vennero scavate e messe in sicurezza tra il 1974 e il 1975 dall’allora Soprintendenza alle Antichità delle Venezia che volle realizzare un’area archeologica. Ma finora, tuttavia, l’area non era accessibile se non previo accordo con la Soprintendenza e con l’Istituto religioso. Da oggi il sito diventa fruibile dal grande pubblico e una nuova area archeologica viene restituita alla città di Verona, incrementando in tal modo l’offerta culturale e creando un vero e proprio “percorso archeologico” a disposizione dei cittadini e dei turisti.

Nell’area archeologica si conservano importanti testimonianze della Verona romana relative alle mura urbane della città e alla porzione di una ricca domus costruita non lontano dalla cinta. I resti, in ottimo stato di conservazione, permettono di comprendere chiaramente come erano costruite le mura della città, a partire dalla prima fase di metà I secolo a.C. fino agli sviluppi successivi quando vennero dotate di torri e speroni. A circa 10 metri dalle queste mura più antiche, l’area ospita un tratto delle mura di V secolo d.C., erette da re Teodorico, mediante l’utilizzo di molto materiale di reimpiego, come epigrafi e frammenti architettonici lavorati. Nell’area sono inoltre visibili alcuni ambienti di una domus, decorati con pregiati pavimenti a mosaici e intarsi marmorei e affreschi alle pareti.

Dopo i lavori di restauro, condotti dalla soprintendenza con fondi ministeriali nel 2016, che hanno riguardato la pulitura delle strutture antiche, nonché la messa in sicurezza del sito, la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione e l’istallazione di un efficace apparato di pannelli illustrativi, è stato stipulato l’accordo con Archeonaute onlus per la gestione dell’area archeologica ubicata all’interno dell’Istituto Suore Figlie di Gesù in via san Cosimo 3, che garantirà, d’intesa con l’istituto religioso, l’apertura gratuita dell’area tutte le settimane, oltre allo svolgimento di visite guidate e attività didattiche e fornirà un servizio di segreteria e prenotazione per i visitatori. “Il sito di via San Cosimo si aggiunge all’area archeologica di Corte Sgarzerie e alla villa romana di Valdonega di cui gestiamo aperture e visite guidate”, ricorda Morena Tramonti, presidente di Archeonaute. “Quest’area permette di mostrare l’evoluzione del sistema difensivo della città dal momento della sua fondazione intorno alla seconda metà del II secolo a.C. con le mura di età municipale ben conservate all’età medio e tardo imperiale con l’aggiunta di torri e speroni difensivi”, sottolinea Brunella Bruno della soprintendenza. “Di certo vale la visita la visione delle mura di Teodorico, costruire a pochi metri di distanza dalle mura municipali esclusivamente con materiali di reimpiego di edifici in rovina”.
Verona. Riapre con Archeonaute in sicurezza la villa romana di Valdonega. Visita guidata su richiesta
Lockdown finito. La villa romana di Valdonega a Verona riapre, in sicurezza, grazie all’associazione Archeonaute. Dal 14 giugno 2020 la Villa sarà visitabile ogni martedì e domenica in turni di apertura nei seguenti orari: 16, 17, 18, 19. Prenotazione obbligatoria. Visita guidata su richiesta con contributo minimo volontario (5 euro a persona). Ingresso libero con prenotazione obbligatoria. Posti limitati.
La residenza privata romana di Valdonega venne costruita nel I sec. d.C. al di fuori dell’impianto urbano di Verona. I dati oggi disponibili consentono di interpretarne parte del piano terra, ma si ipotizza che l’edificio fosse articolato su più piani e a livelli diversi, secondo il pendio del terreno. Della villa sono oggi visibili tre ambienti, affacciati su un portico a L (di cui si vedono le basi delle colonne) probabilmente aperto su un cortile o su un giardino e in stretta connessione con essi (vedi https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2017/10/10/la-villa-romana-di-valdonega-a-verona-come-non-lavete-mai-vista-in-soprintendenza-focus-sulla-residenza-del-i-sec-d-c-alle-pendici-suburbane-dei-lessini-con-un-filmato-in-3d/).
Verona. Week end con Archeonaute alla scoperta della storia e dei segreti del Teatro Romano di Verona, e dei preziosi reperti del museo Archeologico

L’eccezionale panorama sulla città di Verona che si gode dal rinnovato museo Archeologico al Teatro Romano di Verona (foto Graziano Tavan)
Il teatro romano, costruito verso la fine del I sec. a.C., è uno dei monumenti antichi più famosi di Verona. Collocato sul clivio del colle di San Pietro è meta di migliaia di turisti, attirati dal fascino delle vestigia antiche, dalla ricchezza del rinnovato museo civico Archeologico al Teatro Romano negli spazi del soprastante ex convento quattrocentesco di San Gerolamo, dai panorami mozzafiato sul cuore di Verona e sull’ansa dell’Adige. Un monumento che non ha bisogno di presentazioni: ma – si chiede l’associazione culturale Archeonaute -siamo proprio sicuri di conoscerne bene la storia? Non basta ricordare le note storiche della soprintendenza, come il fatto che l’area del Teatro romano di Verona venne abbandonata in età antica e successivamente occupata da diverse costruzioni civili e religiose. O che la riscoperta dell’edificio avvenne nel XVIII; e che nel XIX secolo vennero condotte le prime ricerche archeologiche ad opera di Andrea Monga, con la demolizione di alcuni degli edifici precedentemente costruiti sul teatro e lo scavo parziale della cavea. Nel 1904 tutta l’area venne acquistata dal Comune di Verona e, fino al 1914, le rimanenti case soprastanti furono demolite, la cavea venne svuotata e si procedette ad un intervento di parziale ricostruzione delle architetture. Interessanti, ma c’è di più. Di qui la proposta di Archeonaute: dedicare il week end proprio alla riscoperta del Teatro Romano di Verona, con visite guidate sabato 11 e domenica 12 maggio 2019, dalle 15 alle 16.30. Insieme a una guida autorizzata, archeologa dell’associazione Archeonaute, si ripercorrerà la storia del monumento, dalle sue fasi di vita all’abbandono, e infine la sua riscoperta con la nascita del museo Archeologico, del quale si conosceranno i reperti più importanti. Costo: 10 euro a persona più biglietti d’ingresso secondo tariffe vigenti. Posti limitati. Prenotazione obbligatoria. Informazioni e prenotazioni: email archeonaute@gmail.com; sms 3477696088 – 3472213090.
Verona. Con Archeonaute alla villa romana di Valdonega presentazione del libro “La Valdonega” e visita guidata al sito archeologico
Appuntamento doppio domenica 28 aprile 2019 alla villa romana di Valdonega, in via Zoppi a Verona, con l’associazione Archeonaute. Alle 17, presentazione del volume “La Valdonega. Un quartiere tra città e campagna” di Lucia Bisi e Gabriello Anselmi. Seguirà una visita guidata gratuita alla villa romana per tutti i partecipanti. Prenotazione obbligatoria. Per info e prenotazioni: archeonuate@gmail.com; sms 3472213090 – 3477696088.
Il libro “LA VALDONEGA. Un quartiere tra città e campagna” (Edizioni della Vita Nova) si propone di riempire un vuoto, indagando la storia di una vasta area di Verona, tra città e collina, finora non considerata negli studi di storiografia urbana: il quartiere della Valdonega. Chi sono i due autori? Lucia Bisi, architetto e scrittore. Vive lavora tra Verona e Milano. Ha svolto per diversi anni attività di docente alla Facoltà di Architettura Politecnico Milano-Bovisa. È autrice di numerosi saggi di storia dell’architettura e dell’urbanistica lombarda, e di opere i narrativa. Gabriello Anselmi, si laurea allo Iuav di Venezia nel 1974. Arte e architettura saranno gli strumenti d’indagine delle sue numerose iniziative che affronteranno importanti temi della contemporaneità. Autore di varie pubblicazioni sul tema del paesaggio, dell’arte in città e delle trasformazioni urbane.
La residenza privata romana di Valdonega venne costruita nel I sec. d.C. al di fuori dell’impianto urbano di Verona. I dati oggi disponibili consentono di interpretarne parte del piano terra, ma si ipotizza che l’edificio fosse articolato su più piani e a livelli diversi, secondo il pendio del terreno. Della villa sono oggi visibili tre ambienti, affacciati su un portico a L (di cui si vedono le basi delle colonne) probabilmente aperto su un cortile o su un giardino e in stretta connessione con essi (vedi https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2017/10/10/la-villa-romana-di-valdonega-a-verona-come-non-lavete-mai-vista-in-soprintendenza-focus-sulla-residenza-del-i-sec-d-c-alle-pendici-suburbane-dei-lessini-con-un-filmato-in-3d/).
Per Vinitaly, Pasqua e 25 aprile l’associazione Archeonaute accompagna gli ospiti alla scoperta della Verona romana meno nota: la villa romana di Valdonega e il criptoportico di Corte Sgarzerie
Mattina e primo pomeriggio dedicati al Vinitaly con assaggi, degustazioni e affari. E poi ci si può concedere una pausa culturale, un viaggio alla scoperta della Verona romana meno nota, più nascosta: la villa romana di Valdonega e l’area archeologica di Corte Sgarzerie. Grazie ad Archeonaute. L’associazione culturale scaligera, cui la soprintendenza ha dato in gestione i due siti, In occasione di Vinitaly 2019 propone aperture straordinarie delle aree archeologiche del Criptoportico di Corte Sgarzerie e della Villa Romana di Valdonega, con il seguente calendario: Villa Romana di Valdonega, venerdì 5 aprile, ore 16; Criptoportico di Corte Sgarzerie, sabato 6 aprile, ore 18; Villa Romana di Valdonega, domenica 7 aprile, ore 16; Criptoportico di Corte Sgarzerie, lunedì 8 aprile, ore 18; Villa Romana di Valdonega, martedì 9 aprile, ore 16. Visite guidate a cura di un archeologo dell’associazione Archeonaute; contributo volontario richiesto per la visita (minimo 3 euro a persona); le visite hanno durata di circa 40 minuti; posti limitati: prenotazione obbligatoria ad archeonaute@gmail.com; il calendario è passibile di modifiche, consigliamo di scrivere per una verifica; i turni di visita si attiveranno solo con un minimo di iscritti, gli iscritti riceveranno una mail di conferma o disdetta il giorno stesso della visita.
La residenza privata romana di Valdonega venne costruita nel I sec. d.C. al di fuori dell’impianto urbano di Verona. I dati oggi disponibili consentono di interpretarne parte del piano terra, ma si ipotizza che l’edificio fosse articolato su più piani e a livelli diversi, secondo il pendio del terreno. Della villa sono oggi visibili tre ambienti, affacciati su un portico a L (di cui si vedono le basi delle colonne) probabilmente aperto su un cortile o su un giardino e in stretta connessione con essi (vedi https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2017/10/10/la-villa-romana-di-valdonega-a-verona-come-non-lavete-mai-vista-in-soprintendenza-focus-sulla-residenza-del-i-sec-d-c-alle-pendici-suburbane-dei-lessini-con-un-filmato-in-3d/).
L’area archeologica di Corte Sgarzerie è uno straordinario palinsesto di strutture archeologiche che consente di percorrere la storia del settore centrale di Verona dall’età romana al Medioevo. Il criptoportico visitabile nell’area si sviluppava per oltre 200 m sotto il portico. Diviso in due navate larghe 4,5 m da una spina di archi retti da 78 pilastri in pietra e coperta da volte a botte, era debolmente illuminato da finestre “a strombo” affacciate sulla terrazza superiore. Il complesso rimase in vita fino al IV secolo, quando, per effetto dell’affermazione del cristianesimo e probabilmente per un incendio cadde in abbandono (https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2014/02/01/a-verona-apre-al-pubblico-il-criptoportico-capitolino-in-corte-sgarzerie/).
Visite guidate straordinarie non solo in occasione di Vinitaly, ma anche di Pasqua e 25 aprile, con prenotazione obbligatoria, contributo richiesto di 3 euro a persona. La visita all’area archeologica di Corte Sgarzerie è sempre alle 18 nei giorni sabato 13 aprile, venerdì 19 aprile, sabato 20 aprile, lunedì (Pasquetta) 22 aprile, mercoledì 24 aprile, venerdì 26 aprile, lunedì 29 aprile, mercoledì 1° maggio, sabato 4 maggio. La visita guidata straordinaria alla Villa Romana di Valdonega è sempre alle 16 nei giorni venerdì 12 aprile, domenica 14 aprile, domenica 21 aprile, martedì 23 aprile, giovedì 25 aprile, sabato 27 aprile, domenica 28 aprile, martedì 30 aprile.
Archeonaute propone anche visite guidate archeologiche nella città di Verona sabato 13 e domenica 14 aprile 2019, alle 10: “Verona e l’Adige, 2000 anni di storia”. L’itinerario si svolge tra il Ponte Scaligero, che si attraverserà per entrare in città, e la Dogana Veneta, che ci accompagnerà all’uscita. Lungo il tragitto si approfondiranno il rapporto tra l’Adige e la Verona romana, medievale e odierna, scoprendo insieme i segni lasciati dal fiume sulla città, e della città sul fiume. La visita guidata rientra nell’ambito del progetto “Adige via d’acqua”, del Canoa Club Verona, che intende attivare un percorso di turismo fluviale per canoe e imbarcazioni a remi nel fiume Adige. Costo: 10 euro a persona. Prenotazione obbligatoria.
Verona. Con l’associazione Archeonaute visite guidate mirate per i ragazzi dagli 8 ai 13 anni all’area archeologica di Corte Sgarzerie e alla villa romana di Valdonega
Piccoli archeologi crescono. Ne sono convinti all’associazione Archeonaute di Verona che hanno deciso di aprire le porte dell’area archeologica di Corte Sgarzerie e della villa romana di Valdonega, cioè i due siti che la soprintendenza ha dato in gestione alla onlus veronese per le visite guidate, ai ragazzi dagli 8 ai 13 anni con un programma pensato proprio per loro. La residenza privata romana di Valdonega venne costruita nel I sec. d.C. al di fuori dell’impianto urbano di Verona. I dati oggi disponibili consentono di interpretarne parte del piano terra, ma si ipotizza che l’edificio fosse articolato su più piani e a livelli diversi, secondo il pendio del terreno. Della villa sono oggi visibili tre ambienti, affacciati su un portico a L (di cui si vedono le basi delle colonne) probabilmente aperto su un cortile o su un giardino e in stretta connessione con essi (vedi https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2017/10/10/la-villa-romana-di-valdonega-a-verona-come-non-lavete-mai-vista-in-soprintendenza-focus-sulla-residenza-del-i-sec-d-c-alle-pendici-suburbane-dei-lessini-con-un-filmato-in-3d/). L’area archeologica di Corte Sgarzerie è uno straordinario palinsesto di strutture archeologiche che consente di percorrere la storia del settore centrale di Verona dall’età romana al Medioevo. Il criptoportico visitabile nell’area si sviluppava per oltre 200 m sotto il portico. Diviso in due navate larghe 4,5 m da una spina di archi retti da 78 pilastri in pietra e coperta da volte a botte, era debolmente illuminato da finestre “a strombo” affacciate sulla terrazza superiore. Il complesso rimase in vita fino al IV secolo, quando, per effetto dell’affermazione del cristianesimo e probabilmente per un incendio cadde in abbandono (https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2014/02/01/a-verona-apre-al-pubblico-il-criptoportico-capitolino-in-corte-sgarzerie/). “Il Criptoportico di Corte Sgarzerie e la Villa Romana di Valdonega”, assicurano ad Archeonaute, “saranno spiegati con parole semplici e tanto spazio per tutte le domande, perché un sito archeologico visto dagli occhi di un bambino è un viaggio meraviglioso, non vediamo l’ora di farlo insieme a voi!”. Appuntamenti per cinque sabati consecutivi, 26 gennaio 2019, e 2, 9, 16, 23 febbraio 2019, alle 15 alla villa romana di Valdonega, e alle 17 al criptoportico di Corte Sgarzerie. Le visite guidate durano un’ora, ma gli ingressi (gratuiti) sono a numero limitato. Quindi l’iscrizione è obbligatoria. Informazioni e prenotazioni: email: archeonaute@gmail.com, sms: 3472213090 – 3477696088.
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