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Aquileia. La XIII edizione dell’Aquileia Film Festival è stata vinta dal film “Narbonne, la seconda Roma” del regista Alain Tixier. Vincitore morale il film “Il giuramento di Ciriaco” del regista Olivier Bourgeois, escluso dalla competizione per motivi tecnici

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Frame del film “Narbonne, the second Rome” di Alain Tixier

La XIII edizione dell’Aquileia Film Festival è stata vinta dal film “Narbonne. La seconda Roma” del regista Alain Tixier (2021, Francia; 52’), che documenta il lavoro di scavo di un team di ricercatori nell’antica Narbo Martius. L’obiettivo è scoprire lo splendore dimenticato di questa piccola città costiera nell’antichità. Tra il I secolo a.C. e il III secolo d.C., il centro noto come Narbo Martius, prima colonia romana in terra gallica, fu fulcro dei commerci mediterranei.

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Locandina del film “Il giuramento di Ciriaco / The oath of Cyriac” di Olivier Bourgeois

“Il giuramento di Ciriaco” del regista Olivier Bourgeois (2021, Andorra; 73’) è il vincitore morale del Festival al quale va la menzione speciale per il valore assoluto del film, il messaggio di pace, l’intensità e qualità tecnica. Durante il conflitto siriano, mentre la guerra infuria, un piccolo gruppo di archeologi, curatori di musei e assistenti, lotta contro il tempo per salvare le collezioni di antichità del Museo Nazionale di Aleppo. Queste donne e questi uomini ogni mattina vanno verso il museo sotto una grandine di proiettili, affrontando il fuoco dei cecchini, spesso dormendo in terra al museo, nel tentativo di portare a termine la loro missione. “Purtroppo – spiegano alla Fondazione Aquileia – per motivi legati alla sicurezza a un certo punto abbiamo temuto di dover interrompere il festival per la pioggia e per questo motivo con grande dispiacere abbiamo optato per l’esclusione del film dal voto del pubblico”. Il regista Olivier Bourgeois ha mandato un messaggio agli organizzatori: “Innanzitutto mi scuso per non aver potuto assistere alla proiezione del film con voi ieri sera. Vorrei inoltre congratularmi con il vincitore “Narbonne, la seconda Roma” del regista Alain Tixier e ringraziare di cuore l’organizzazione del festival per aver messo in luce lo straordinario lavoro degli archeologi siriani durante il conflitto. Vorrei anche ringraziarvi per questa “Menzione Speciale” che va dritta al cuore di tutta la troupe cinematografica”.

Al via il XIII Aquileia Film Festival: sette serate tra archeologia, storia e attualità, con film, conversazioni e libri. Omaggio a Pasolini. Focus sulle produzioni girate in Friuli-Venezia Giulia

Sette serate tra archeologia, storia e attualità. Apertura con omaggio a Pasolini. Il 26 luglio 2022 prende il via la tredicesima edizione dell’Aquileia Film festival, la rassegna di cinema arte e archeologia, che animerà Aquileia con film, conversazioni e libri fino al 2 agosto 2022, sul palcoscenico naturale di piazza Capitolo. Il Festival è organizzato dalla Fondazione Aquileia in collaborazione con Archeologia Viva, Firenze Archeofilm e con Comune di Aquileia, Regione Friuli Venezia Giulia, Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio del Fvg, PromoTurismoFvg, Fondazione So.Co.Ba., Scuola Mosaicisti del Friuli e il sostegno di Solaris Yachts. Tutte le serate iniziano alle 21 e sono a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria sulla piattaforma Eventbrite al link https://www.eventbrite.it/o/fondazione-aquileia-46011520753.

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Maria Callas in un frame del film “Medea” di Pier Paolo Pasolini (foto fondazione aquileia)

OMAGGIO A PASOLINI: 26 LUGLIO. Il Festival si apre martedì 26 luglio 2022 con una serata-evento dedicata al centenario dalla nascita di Pier Paolo Pasolini in collaborazione con La Cineteca Del Friuli. L’appuntamento è alle 21 in piazza Capitolo per la visione di “Medea”, pietra miliare della storia del cinema italiano, realizzata nel 1969 e diretta da Pasolini che rilegge il mito e affida la parte della protagonista alla “divina” Maria Callas. Il suo intento è riflettere sull’incontro-scontro tra culture diverse rappresentate da Medea e Giasone. Le riprese esterne furono girate anche nella laguna di Grado, luogo scoperto grazie all’amicizia con il pittore friulano Giuseppe Zigaina, che lo portò in visita anche agli scavi e alla basilica di Aquileia. Ne parleremo con la figlia Alessandra Zigaina, giornalista e con la professoressa Francesca Agostinelli, curatrice della mostra attualmente in corso a Grado dedicata ai disegni inediti di Pasolini. Conduce l’incontro Elena Commessatti, giornalista e scrittrice, che ci porterà alla scoperta di un Pasolini intimo e inedito.

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Frame del film “Thalassa. Il racconto” di Antonio Longo

LE SERATE DELL’ARCHEOLOGIA: 27-28-29 LUGLIO. Film e conversazioni sotto le stelle si alterneranno sul palco davanti alla basilica dei Patriarchi per un’edizione che entrerà nel vivo delle serate dell’archeologia il 27 luglio e proporrà cinque film in concorso, tra i quali gli spettatori sceglieranno il vincitore del Premio Aquileia, un mosaico opera della Scuola Mosaicisti del Friuli. Mercoledì 27 luglio 2022 il pubblico potrà lasciarsi catturare dall’affascinante avventura dell’archeologia subacquea nel Mediterraneo raccontata nel film “Thalassa, il racconto” e scoprire la minaccia di una eruzione nei Campi Flegrei che metterebbe in pericolo i milioni di residenti della città di Napoli grazie alle ricerche degli scienziati protagonisti del documentario La prossima Pompei. Giovedì 28 luglio 2022 si viaggerà tra gli antichi porti dell’impero romano, da Narbo Martius, importante colonia nel sud della Francia descritta in “Narbonne, la seconda Roma” a Portus (Ostia antica) protagonista del cortometraggio “Ecco che cominciamo a dipinger con la pietra”. L’acqua, elemento determinante e preziosa risorsa che ha consentito lo sviluppo di città e aree strategiche dell’impero romano, tra cui Aquileia, sarà il filo conduttore delle due serate e l’elemento attorno a cui si svilupperanno i dialoghi condotti da Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva.

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Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva

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Fabio Pagano, direttore Campi Flegrei

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Paolo Giulierini, direttore del Mann

Ospiti sul palco del Festival mercoledì 27 luglio Paolo Giulierini, direttore del museo Archeologico nazionale di Napoli e Fabio Pagano, direttore parco archeologico Campi Flegrei, mentre giovedì 28 luglio i protagonisti saranno Marta Novello, direttrice del museo Archeologico nazionale di Aquileia insieme a Edino Valcovich e Chiara Mistelli, referenti del MuCa – Museo della Cantieristica di Monfalcone.

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Locandina del film “Il giuramento di Ciriaco / The oath of Cyriac” di Olivier Bourgeois

Venerdì 29 luglio 2022 il Festival entra nella stretta attualità e attraverso il film “Il testamento di Ciriaco” di Olivier Bourgeois, interamente girato dentro al Museo archeologico di Aleppo durante la guerra civile in Siria del 2011, vuole rilanciare un messaggio di speranza perché la cultura intesa come conoscenza dell’altro può e deve essere un’alternativa ai conflitti che coinvolgono l’umanità. La pellicola mostra per la prima volta al pubblico la corsa contro il tempo di archeologi, operai e custodi che dieci anni fa portarono in salvo 24mila reperti del museo di Aleppo sotto i bombardamenti mettendo al sicuro un patrimonio archeologico fondamentale per la storia del Vicino Oriente.

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Suad Amiry, scrittrice e architetto palestinese

Con Suad Amiry, scrittrice e architetto palestinese, fondatrice del Riwaq Centre a tutela del patrimonio architettonico e culturale palestinese a Ramallah, parleremo dei patrimoni culturali a rischio durante le guerre. La scrittrice, nata a Damasco, ha vissuto tra Amman, Damasco, Beirut e Il Cairo. Vincitrice del Premio Nonino Risit d’Aur nel 2014, da sempre si batte per la pace in Medio Oriente.

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Frame del film “La scelta di Maria” con Sonia Bergamasco e Cesare Bocci (foto fondazione aquileia)

TRA STORIA E ARCHEOLOGIA: LE PRODUZIONI GIRATE IN FRIULI VENEZIA GIULIA: 31 LUGLIO – 1 E 2 AGOSTO. Domenica 31 luglio 2022, alle 21, dopo il grande successo televisivo, viene proiettato sulla piazza di Aquileia “La scelta di Maria”, il docu-film girato ad Aquileia e prodotto da Anele che ripercorre la vicenda storica, politica e sociale del Milite Ignoto, attraverso le interpretazioni di Sonia Bergamasco nel ruolo della Madre d’Italia Maria Bergamas, di Cesare Bocci nel ruolo del Ministro della Guerra Luigi Gasparotto e di Alessio Vassallo nei panni del tenente Augusto Tognasso. Intrecciando la narrazione fiction a preziosi repertori d’epoca, animazioni originali e una serie di “interviste ricostruite” ai protagonisti. A seguire la conversazione via Zoom con Cesare Bocci, condotta da Elena Commessatti.

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Frame del film “Il cammino della Postumia”

Lunedì 1° agosto 2022 sul grande schermo sarà la volta de “Il cammino della Postumia”. La Via Postumia – una delle più importanti e strategiche vie consolari dell’impero romano, cruciale per i collegamenti est ovest all’interno della penisola italica – univa Genova con Aquileia, creando un ponte tra le regioni della Gallia e dell’odierna Spagna con l’impero dell’est e le vie commerciali dell’est. Paolo Rumiz la percorre a piedi nel tratto da Cremona ad Aquileia e la racconta in questo filmato. Seguirà la conversazione con Paolo Rumiz, giornalista, scrittore, viaggiatore condotta da Cristiano Tiussi, archeologo e direttore della Fondazione Aquileia. Il Festival si chiude martedì 2 agosto 2022 con la proiezione del pluripremiato documentario “Langobardi – Alboino e Romans”. Un docufilm dedicato al mondo longobardo che, attraverso un equilibrio tra cinema e divulgazione storica ed archeologica, racconta la storia del re Alboino, dell’arrivo del popolo longobardo nella penisola italiana, e della nascita del villaggio di Romans, importante presidio militare friulano che ci ha restituito una delle più grandi necropoli longobarde d’Italia. Elena Commessatti modera la conversazione con Matteo Grudina, presidente dell’associazione Invicti Lupi.

Aquileia. Aperte le prenotazioni (obbligatorie) on line gratuite per la XIII edizione dell’Aquileia Film Festival: sette serate tra archeologia, storia e attualità dal 26 luglio al 2 agosto

aquileia_film-festival_2022_locandinaAl via le prenotazioni per la XIII edizione dell’Aquileia Film Festival: sette serate tra archeologia, storia e attualità. Il 26 luglio 2022 prende infatti il via la tredicesima edizione dell’Aquileia Film festival, la rassegna di cinema arte e archeologia, che animerà Aquileia con film, conversazioni e libri fino al 2 agosto, sul palcoscenico naturale di piazza Capitolo. Tutte le serate iniziano alle 21. L’ingresso è gratuito con prenotazione obbligatoria: si può già scegliere e prenotare il posto su https://www.eventbrite.it/o/fondazione-aquileia-46011520753. Il Festival è organizzato dalla Fondazione Aquileia in collaborazione con Archeologia Viva, Firenze Archeofilm e con Comune di Aquileia, Regione Friuli Venezia Giulia, Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio del Fvg, PromoTurismoFvg, Fondazione So.Co.Ba., Scuola Mosaicisti del Friuli e il sostegno di Solaris Yachts.  Apertura con omaggio a Pasolini. Conflitti e patrimonio culturale a rischio al centro del film e dell’incontro con la scrittrice e architetto palestinese Suad Amiry ospite il 29 luglio. Ampio spazio alle produzioni girate in Friuli Venezia Giulia.  “Il cinema è uno strumento potente per entrare in connessione con le persone”, sottolinea Roberto Corciulo, presidente della Fondazione Aquileia, “per trasmettere il valore della storia attraverso l’emozione del racconto. Questa edizione del Festival propone un programma variegato con due tematiche principali e di stretta attualità: l’acqua, risorsa quanto mai preziosa e fondamentale per lo sviluppo delle antiche civiltà e il patrimonio culturale a rischio durante i conflitti bellici. Come Festival e come sito UNESCO rinnoviamo il nostro impegno a diffondere e condividere la bellezza, la consapevolezza e il valore del nostro patrimonio”.

Grosseto. Al via Maremma Archeofilm: tre sere a ingresso gratuito con il meglio della cinematografia sulle civiltà del passato. Primo appuntamento della grande stagione 2022 dei Festival organizzati con Archeologia Viva/Firenze Archeofilm

Si viaggia nel tempo e nello spazio con i film proposti da “Archeologia Viva/Firenze Archeofilm” e Associazione M.Arte al “Maremma Archeofilm”, il festival di archeologia arte e ambiente che sbarca a Grosseto dal 17 al 19 giugno, alle 21.15, nel Giardino dell’Archeologia: tre sere – tutte a ingresso gratuito – con il meglio della cinematografia sulle civiltà che hanno fatto la storia del nostro passato. L’evento è sostenuto da Comune di Grosseto, Regione Toscana, con il contributo Fondazione CR Firenze e Cesvot. Sponsor: Conad, Banca Tema, Cesvot. Informazioni: 0564. 488752 (museo Archeologico di Grosseto). In caso di maltempo il festival si svolgerà presso il museo di Storia naturale (str. Corsini 5, Grosseto).

La fortuna e la memoria del popolo degli Etruschi tra passato presente e futuro, ma anche la spettacolare scoperta di nuove specie di dinosauri e mostri marini che ha cambiato il panorama paleontologico. E poi l’Egitto al femminile attraverso la storia del Busto di Nefertiti scoperto nel 1912 nella terra dei faraoni, ma tuttora conservato a Berlino, la preistoria con il rinvenimento del primo essere umano in Sud Africa, il film animato su Seleuco fondatore della potente dinastia dei Selucidi nonché successore di Alessandro Magno nel settore orientale dello sterminato impero ellenistico. Infine le ultimissime scoperte sugli Incas costruttori del più grande impero precolombiano che l’America abbia conosciuto.

Ogni sera in programma oltre ai film, una conversazione con i protagonisti dell’archeologia tra cui Susanna Sarti, direttore Area archeologica nazionale di Roselle; Chiara Valdambrini, direttore museo Archeologico e d’Arte della Maremma; Simona Rafanelli, direttore museo Archeologico “I. Falchi” di Vetulonia. Il pubblico, in qualità di giuria popolare, potrà esprimere il proprio giudizio sui film in concorso contribuendo all’attribuzione del Premio “Maremma Archeofilm” alla pellicola più gradita. “Torna l’appuntamento con “Maremma Archeofilm”, la kermesse che coniuga l’arte, la cultura e la storia”, dichiarano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l’assessore alla Cultura, Luca Agresti. “A partire dalle radici etrusche del nostro territorio si potranno scoprire mondi antichi e volare sulle ali della fantasia, grazie alla splendida selezione cinematografica che sarà proposta nella stupenda cornice del Giardino dell’archeologia. L’amministrazione è felice di sostenere questo progetto, che mira alla riscoperta, alla valorizzazione e alla condivisione di un inestimabile patrimonio comune”.

Con “Maremma Archeofilm” inizia la grande stagione 2022 dei Festival del cinema di Archeologia Arte Ambiente organizzati con Archeologia Viva/Firenze Archeofilm, sempre a ingresso libero e gratuito. Dopo Grosseto, sarà la volta di Perugia, con “Perugia Archeofilm” ai Giardini del Frontone (21 – 22 giugno) e al museo Archeologico nazionale dell’Umbria (23 giugno), alle 21.15. Programma: www.firenzearcheofilm.it/perugia/ . Chiude il mese di giugno con “Vieste Archeofilm” al Castello di Vieste (29 giugno – 1° luglio), alle 21.15. Programma: www.firenzearcheofilm.it/vieste-fg/. All’inizio di luglio tocca a Centuripe (En) con “Centuripe Archeofilm” in piazza Duomo (8 – 11 luglio), alle 21.30. Programma: www.firenzearcheofilm.it/centuripe-en/. E a fine mese si torna ad Aquileia con “Aquileia Film Festival” in piazza Capitolo (26 luglio – 2 agosto), alle 21. Programma: www.firenzearcheofilm.it/aquileia/. La programmazione riprende a settembre a Varese con “Varese Archeofilm” ai Giardini Estensi (1° – 4 settembre), alle 20.30. Programma: www.firenzearcheofilm.it/varese/. Il mese successivo si chiude a Napoli con “Archeocinemann” al museo Archeologico nazionale (20 – 22 ottobre). Qui il programma è da definire.

Archeologia in lutto. È morto a 60 anni Marcello barbanera, professore di Archeologia e storia dell’arte greca e romana alla Sapienza di Roma. Si è interessato di storia dell’archeologia, scultura greca, metodologia della storia dell’arte, storia del collezionismo, archeologia della Magna Grecia, museografia. Il ricordo di colleghi, allievi e appassionati

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Il prof. Marcello Barbanera. Era professore di Archeologia e Storia dell’arte greca e romana all’università La Sapienza di Roma

Archeologia in lutto. L’università La Sapienza di Roma è in lutto. È morto il 10 aprile 2022, a Roma, a sessant’anni, Marcello Barbanera, professore di Archeologia e Storia dell’arte greca e romana presso il Dipartimento di Scienze dell’Antichità di Sapienza Università di Roma e presidente del Polo museale dell’ateneo. Molto noto anche tra gli appassionati per il suo “Storia dell’archeologia classica in Italia” (Laterza, 2015), un libro fondamentale per inquadrare lo sviluppo della disciplina in Italia.

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Il prof. Marcello barbanera dal 2016 era direttore del museo dell’Arte classica di Roma La Sapienza

Il Dipartimento di Scienze dell’Antichità esprime la commozione e il cordoglio di tutti i suoi membri per la prematura e tragica scomparsa di Marcello Barbanera, professore di Archeologia classica e Direttore del Museo di Arte Classica. Marcello Barbanera ha insegnato dal 2005 Archeologia e Storia dell’arte greca e romana presso il Dipartimento, dove, nel 1991, era diventato conservatore della Gipsoteca’ archeologica, curandone il progetto di restauro e divenendo poi Direttore del Museo dellArte Classica dal 2016 che oggi, 11 aprile 2022, interrompe le sue attività in segno di lutto. Dal 2019 ha diretto lo scavo archeologico di Elaioussa Sebaste (Turchia) e ha assunto le funzioni di Presidente del Polo Museale. In plurime occasioni ha ricoperto il ruolo di coordinatore scientifico di rilevanti progetti nazionali e internazionali, tra gli altri le celebrazioni del bimillenario per la morte di Cesare Germanico e la trasformazione in museo della villa dei mosaici di Spello. “Con la sua scomparsa viene meno non solo un collega, ma anche una figura di riferimento primaria – non solo in Sapienza – per la storia dell’arte e dell’archeologia, per lo studio dell’antico e della sua ricezione, un dotto studioso distintosi per la vasta e raffinata cultura, la cui eredità scientifica non mancherà di suscitare nuove indagini e approfondimenti nei settori esplorati durante la sua lunga e poliedrica carriera.

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La copertina del libro “Storia dell’archeologia classica in Italia” di Marcello Barbanera

Marcello Barbanera si era specializzato a Roma in Storia dell’arte antica. Ha trascorso soggiorni di studio a Parigi con Alain Schnapp (La Sorbonne 1997), è stato borsista a Berlino con Adolf H. Borbein (Alexander von Humboldt Stiftung, Freie Universität 1998 e 2005) e a New York (The Italian Academy, Columbia University 1999). Visiting professor a Parigi (Ecole des Hautes Etudes 1997 e Institut d’Histoire de l’Art 2006), è stato nel 2008 Kress Lecturer per l’Archaeological Institute of America, di cui era membro. Era socio corrispondente dell’Istituto Archeologico Germanico. Fellow del Morphomata Kolleg di Colonia (2012-13). La sua attività di ricerca è stata orientata verso la storia dell’archeologia, la scultura greca, la metodologia della storia dell’arte, la storia del collezionismo, l’archeologia della Magna Grecia, la museografia, la ricezione dell’antico e la definizione di arte nella società greca. Tra le sue pubblicazioni: “Il Guerriero di Agrigento” (1995), “Il Museo dell’Arte classica” (1995); “L’Archeologia degli Italiani” (1998); “Ranuccio Bianchi Bandinelli. Biografia ed epistolario di un grande archeologo” (2003); “Original und Kopie” (2006); “Collezione di antichità di Palazzo Lancellotti ai Coronari. Archeologia, Architettura, Restauro” (2008); “Relitti riletti. Trasformazione delle rovine e identità culturale” (2009); “Memoria. Cultura e Costruzione del ricordo nelle società del Mediterraneo e del Vicino oriente antico” (2010); “Originale e copia nell’arte antica” (2011); “Il Museo impossibile. Storie archeologiche: istituzioni, uomini, idee”, Roma 2012; “The Envy of Daedalus. Essay on the artist as murderer”, Köln (2013); “La forza delle rovine” (2015); “L’archeologia come strumento di coscienza civica. Paolo Orsi e Armando Lucifero pionieri della ricerca archeologica in Calabria” (2015); “Figure del corpo nell’arte antica” (2016); “Figure del corpo nel mondo antico” (2018); “Il classico si fa pop di scavi, copie e altri pasticci. Catalogo della mostra (Roma, 13 dicembre 2018-7 aprile 2019)” (2019); “Germanico Cesare a un passo dall’Impero” (2021). E naturalmente, come si diceva, “Storia dell’archeologia classica in Italia” (2015).

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Il prof. Marcello Barbanera è morto a 60 anni

Unanime il cordoglio espresso dal mondo accademico, da molti allievi e da quanti hanno avuto modo di conoscere il prof. Marcello Barbanera in frequenti conferenze e incontri pubblici. “Oggi per me è un giorno triste – scrive un suo ex allievo Igor Baglioni – per tanti motivi, non da ultimo per la scomparsa di una persona speciale che è stata tra quelli che in passato mi hanno indicato la strada che, da spaesata matricola che si aggirava smarrita per i corridoi del Museo dei Gessi, in Sapienza, mi ha portato ad essere lo studioso che sono oggi. Le brutte notizie non giungono mai sole. Addio Marcello Barbanera. Che la terra ti sia lieve”. Gli fanno eco la professoressa Tiziana Pascucci: “Oggi è un giorno triste per Sapienza Università di Roma e per chi ha avuto la fortuna di conoscere Marcello Barbanera. Riposa in pace”. L’archeologo Andrea Camilli: “Un pensiero a Marcello Barbanera e ai pomeriggi di oltre trenta anni fa, passati in biblioteca di archeologia alla Sapienza a parlare (di archeologia, ma soprattutto di cani)… sit tibi terra levis”. Il professor Giuliano Volpe: “Che notizia tragica! una tristezza infinita, un dolore enorme, un caro amico da tantissimi anni, un collega coltissimo e sensibile”. Il professor Massimiliano Valenti: “Un signore, conosciuto quando facevamo l’università (ha un paio d’anni più me), in contatto nel corso degli anni per alcune notizie reciproche e, più recentemente, per il prestito di alcuni reperti per la mostra di Brescia sulla Vittoria. E quest’estate per una sua conferenza a Otricoli. Una triste tragedia”. Anche il direttore del museo Archeologico nazionale di Napoli, Paolo Giulierini e lo staff del Mann esprimono cordoglio per la scomparsa di Marcello Barbanera, insigne studioso e sapiente divulgatore, che lascerà un grande vuoto nel mondo dell’archeologia e non solo. E il direttore del parco archeologico di Ostia antica, Alessandro D’Alessio, nell’apprendere con infinita tristezza e sgomento della scomparsa di Marcello Barbanera, scrive: “Ciao Marcello, vola altissimo il tuo pensiero cristallino sopra le nostre misere vicende”. Mentre la direzione del parco archeologico del Colosseo ricorda il professore della sapienza ripubblicando un suo intervento nell’ambito dei Dialoghi in Curia (vedi Facebook). Infine noi lo vogliamo ricordare riproponendo una bella intervista che Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva, ha fatto al prof. Marcello Barbanera nell’estate 2019 ad Aquileia, nell’ambito dell’Aquileia Film Festival 2019, organizzato dalla Fondazione Aquileia con Archeologia Viva e Firenze ArcheoFilm.

“Il patrimonio sommerso. Un museo sul fondo del mare” vince l’Aquileia Film Festival 2021. Grande partecipazione per Alberto Angela in collegamento. E ora due serate con film fuori concorso “Il Patriarcato di Aquileia” e “Le città ideali”

L’Aquileia Film Festival dall’alto con le due piazze, Capitolo e Patriarcato, riservate al pubblico (foto fondazione aquileia)
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Alberto Angela protagonista della terza serata dell’archeologia all’Aquileia Film Festival 2021 (foto fondazione aquileia)

“Un’immersione per immagini e suoni nell’archeologia subacquea, divulgata al grande pubblico con un originale impianto narrativo”: comincia così la motivazione con la quale la giuria, composta da Dario Di Blasi (direttore Firenze Archeofilm), Marco D’Agostini (regista), Luca Villa (archeologo), Simonetta Di Zanutto (giornalista e travel blogger), Lorenza Cesaratto (FVG Social Ambassador), ha deciso all’unanimità di premiare vincitore dell’Aquileia Film Festival 2021 “Il patrimonio sommerso. Un museo sul fondo del mare”, di Eugenio Farioli Vecchioli e Marta Saviane, produzione: RAI Cultura; consulenza scientifica: Luca Peyronel. La proclamazione all’interno di una serata speciale, la terza dedicata all’archeologia, con la straordinaria partecipazione di Alberto Angela in collegamento, seguito dalle due piazze di Aquileia riservate al Film Festival tutte esaurite, e più di 4mila utenti unici collegati in streaming da tutta Italia. Ma l’Aquileia Film Festival non si ferma. Lunedì 2 e martedì 3 agosto 2021 sono in programma due serate fuori-concorso moderate dalla scrittrice e giornalista Elena Commessatti. Per tutte le serate è obbligatoria la prenotazione on-line per partecipare: la procedura è molto semplice, è sufficiente andare sul sito www.fondazioneaquileia.it, compilare il form con nome, cognome, mail e telefono, selezionare la serata e inviare. In risposta si riceverà una mail con il biglietto d’ingresso e il posto assegnato da esibire anche su smartphone ai varchi d’ingresso. I posti verranno assegnati in ordine cronologico di arrivo delle prenotazioni.

Frame del film “Patriae. Viaggio nel patriarcato di Aquileia” di Marco D’Agostini

Lunedì 2 agosto 2021 ci sarà la proiezione in prima assoluta del documentario “Patriae. Viaggio nel patriarcato di Aquileia” di Marco D’Agostini (Italia 2021, 50’), prodotto da All e Arlef. Patriae è il viaggio di Carolina, una ragazza di 14 anni che svolge una ricerca sul Patriarcato di Aquileia e raccoglie sul territorio i passaggi più significativi di oltre tre secoli di storia (1077-1420). Dalla fondazione al suo progredire come entità politico-religiosa fluida, sintesi tra centro e periferie, città e contado, fino al suo declino dovuto anche all’alleanza di parte della nobiltà friulana con i veneziani. Nella successione di queste cornici narrative, la protagonista incontra le figure simbolo associabili a ogni periodo, immagina costruzioni e agguati, osserva opere d’arte e monumenti, ascolta le parole degli esperti. Alla proiezione del film seguirà una conversazione con Marco D’Agostini e Angelo Floramo a cura di Elena Commessatti. “Patriae – Viaç tal Patriarcjât di Aquilee”, scrive Marco D’Agostini, “è un docufilm nato da un’idea dall’Associazione Laureati in Lingue (ALL) dell’università di Udine e che poi si è ingrandito diventando una produzione a tre con Informazione Friulana e Arlef e con il supporto di Regione FVG, Fondazione Aquileia, Fondazione Friuli. Fin dall’inizio l’intento è stata la divulgazione alle giovani generazioni di un periodo storico che si conosce poco: il patriarcato di Aquileia (1077-1420). Per farlo abbiamo scelto come protagonista una ragazza di 14 anni (Carolina De Clara) che deve compiere una ricerca scolastica e nel suo viaggio incontra una serie di personaggi e artisti che testimoniano le loro esperienze e le raccontano aneddoti e approfondimenti sul periodo storico di riferimento. Pur avendo una chiave divulgativa, il docufilm è in realtà destinato a tutti gli spettatori interessati ad approfondire un periodo importante e poco conosciuto. Come per Incanto (2019) e altri progetti, ho cercato di utilizzare più linguaggi (doc, animazione, fiction) per dare ritmo, dimensione e profondità alle vicende narrate. Il documentario – continua – è costituito da 3 episodi narrativi che rappresentano le 3 fasi del Patriarcato (nascita e primi cento anni, Aquileia; fase centrale: i castelli e la vita quotidiana; declino e avvento di Venezia) per ognuno dei quali c’è un approfondimento su un Patriarca di riferimento e su aspetti peculiari di questa forma amministrativa-politica originale e unica in Europa. Abbiamo inoltre deciso di utilizzare la lingua friulana per contestualizzare e caratterizzare ancor di più fatti storici e di vita. Tra i “personaggi” coinvolti oltre ai protagonisti Carolina De Clara e Luca De Clara: Angelo Floramo, Fabiano Fantini, Glauco Venier, Claudio Zinutti”. Dopo l’anteprima del 2 agosto 2021 all’Aquileia Film Festival, il docufilm inizierà il suo percorso distributivo in Università, Istituti scolastici, centri culturali, Tv, rassegne e festival, piattaforme online.

Frame del film “Le città ideali” di Amir Muratović

Martedì 3 agosto 2021, sempre alle 21, proiezione del docu-film prodotto da RTV Slovenija che racconta “Le città ideali” per la regia di Amir Muratović (Slovenia 2019 – 2020, 53’). Nella pianura friulana e lungo il confine sloveno, sono nati – in tempi diversi e con motivazioni diverse – molti insediamenti progettati seguendo il modello di città ideale. Una città ideale è un modello utopico che attraversa tutta la storia dell’umanità. In un raggio di quaranta chilometri troviamo Aquileia, Gradisca d’Isonzo, Palmanova, Torviscosa e Nova Gorica: città create a partire da un progetto unitario, innestate su reticoli geometrici di strade, in mezzo a campi infiniti. Nel documentario la storia delle città s’intreccia con la vita dei loro abitanti. A seguire conversazione a cura di Elena Commessatti con il regista del film.

Frame del film “Il patrimonio sommerso. Un museo sul fondo del mare” di Eugenio Farioli Vecchioli e Marta Saviane

Ma torniamo alle premiazioni dell’Aquileia Film Festival 2021 vinto dal film “Il patrimonio sommerso. Un museo sul fondo del mare”, di Eugenio Farioli Vecchioli e Marta Saviane, con questa motivazione: “Il lungometraggio è un’immersione per immagini e suoni nell’archeologia subacquea, divulgata al grande pubblico con un originale impianto narrativo. I diversi capitoli legati alla ricerca archeologica in diverse zone d’Italia permettono di svelare originali e profonde storie di vita. Tra queste un giusto e importante tributo è riservato a Nino Lamboglia, figura decisiva per l’archeologia italiana. Dal punto di vista tecnico è utilizzato al meglio lo spettro degli strumenti del linguaggio audiovisivo: regia, fotografia, grafiche animate e montaggio”.

Frame del film “Choquequirao, la geografia sacra degli Incas” di Agnès Molia e Nathalie Laville

La giuria ha deciso inoltre all’unanimità di premiare con una menzione speciale “Choquechirao, la geografia sacra degli Incas” di Agnes Molia e Nathalie Laville (Francia 2017, 26’). “Il documentario consente di far conoscere agli spettatori un luogo poco noto ma di grande fascino. Raccontato con un’ottima fotografia e una narrazione coinvolgente, il cortometraggio si insinua in una zona del territorio peruviano mostrando elementi affascinanti e originali. Il tutto in un flusso ritmato e coinvolgente”.

L’Aquileia Film Festival entra nel vivo con le tre serate dell’archeologia: cinque film e tre conversazioni con Francesco Tiboni, Cristiano Tiussi e Alberto Angela. Tutto il programma

L’Aquileia Film Festival dall’alto con le due piazze, Capitolo e Patriarcato, riservate al pubblico (foto fondazione aquileia)

aquileia_film-festival-2021_locandinaL’Aquileia Film Festival con le serate dell’archeologia, dal 28 al 30 luglio 2021, entra nel vivo. La formula è quella ormai rodata: cinema, archeologia e grandi divulgatori scientifici si alterneranno sul palco di piazza Capitolo e trasmessi in diretta sullo schermo – largo dieci metri e alto otto – di piazza Patriarcato. Infatti, per garantire la fruizione in piena sicurezza e consentire la presenza di 1000 persone, il festival si svolgerà in contemporanea sulle due piazze – piazza Capitolo e piazza Patriarcato – che circondano la Basilica di Aquileia: le conversazioni con l’ospite della serata curate da Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva. La prenotazione è obbligatoria su www.fondazioneaquileia.it. La giuria dei film in concorso alle serate dell’archeologia è composta da Dario Di Blasi (direttore di Firenze ArcheoFilm), Luca Villa (archeologo) Simonetta Di Zabutto (travel blogger e giornalista) Lorenza Cesaratto (Fvg Social Ambassador).

Frame del film “Il mistero del Cavallo di Troia. Sulle tracce di un mito” di Roland May, Christian Twente (foto foto gruppe 5 _Scope VFX)

Si inizia mercoledì 28 luglio 2021, alle 21, con il film “Il mistero del Cavallo di Troia. Sulle tracce di un mito” di Roland May, Christian Twente (Germania 2021, 52’). La storia del cavallo di Troia è probabilmente una delle storie più famose mai raccontate. Ma se il mito del cavallo non fosse vero? Nuove rivoluzionarie scoperte dimostrano che una delle storie più famose di tutti i tempi dovrà forse essere riscritta. Il cavallo di Troia probabilmente non era affatto un cavallo. Ma allora come fecero i greci a superare in astuzia i loro nemici? E quale storia troveremo in futuro sui libri di storia? Dopo la proiezione, prima conversazione, con Francsco Tiboni, archeologo navale.

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L’archeologo navale Francesco Tiboni

“L’archeologia navale”, spiega Francesco Tiboni, “è una disciplina molto particolare che, purtroppo, in Italia, a discapito della nostra tradizione marittima e non solo, è poco sviluppata e studiata. Questo è legato a una serie di cause che affondano le radici nel secolo scorso. Innanzitutto, all’idea che l’archeologia navale sia soltanto una parte dell’archeologia subacquea, peraltro la meno fortunata, perché studia, come si dice in gergo, il legno. E purtroppo, il legno, elemento deperibile, raramente si conserva. Poi, ma dovremmo forse dire di conseguenza, nel corso soprattutto degli ultimi anni, con il fiorire dei social network e di una comunicazione che possiamo definire istantanea, sembra ormai affermata l’idea che l’archeologia navale altro non sia che una caccia al tesoro, giocata con mezzi sempre più tecnologici e costosi, e quindi aperta a pochi. Raramente agli scienziati. Ecco, in questi anni, anche grazie alla visibilità che mi ha dato la mia ricerca sul Cavallo di Troia e alla collaborazione con testate, come ad esempio “Archeologia Viva”, sto cercando di veicolare, e non sono il solo, l’idea che l’archeologia navale in Italia debba e possa affermarsi come merita, branca essenziale per la conoscenza del nostro passato.  Non posso comunque negare – continua – che la componente della ricerca a mare, sott’acqua, sia la più affascinante di questa disciplina. Immergersi, magari come da alcuni anni faccio con la mia squadra, a profondità a volte molto impegnative, con sistemi innovativi come i rebreathers, crea un grande interesse non solo intorno ai nostri risultati, ma anche intorno ad operazioni che appaiono sempre più complesse e scenografiche. Tuttavia, spesso non si considera che dietro queste che sembrano ‘avventure’ ci sono professionisti che dedicano anni della loro vita a studi approfonditi su documenti, testi, reperti e che quella dell’operazione, a mare o su terra, è solo la punta dell’iceberg. Del resto, il mare rappresenta da sempre un confine fisico, una barriera, ma è anche un importantissimo mezzo attraverso il quale si è compiuta l’unione di popoli, sono nate e si sono diffuse le più importanti scoperte tecnologiche. Sul mare – conclude – sono state combattute alcune delle battaglie più importanti della storia e nel mare degli antichi sono nati tanti di quei miti che ancora oggi permeano la nostra cultura, dalle sirene ai mostri marini, da Poseidone a Ulisse. E tutto questo ha lasciato tracce che sta a noi ritrovare e capire. Per questo, mi piace dire che confrontarsi col mare e con la storia che il mare nasconde è come fare un viaggio verso l’ignoto, un viaggio da cui si torna sempre arricchiti”.

Frame del film “Choquequirao, la geografia sacra degli Incas” di Agnès Molia e Nathalie Laville

Chiude la serata di mercoledì 28 il film “Choquequirao, la geografia sacra degli Incas” di Agnès Molia e Nathalie Laville (Francia 2017, 26’). Ultimi arrivati sulla scena andina, nel XV secolo gli Incas costruirono il più grande impero che l’America avesse mai visto. Sebbene non conoscessero né la scrittura né la ruota, gli Incas si rivelarono geniali architetti, costruendo enormi edifici in pietra e terrazze a più livelli per l’agricoltura.

Frame del film “Il patrimonio sommerso. Un museo sul fondo del mare” di Eugenio Farioli Vecchioli e Marta Saviane

La seconda serata, giovedì 29 luglio 2021, si apre con il film “Il patrimonio sommerso. Un museo sul fondo del mare” (Italia viaggio nella bellezza) di Eugenio Farioli Vecchioli e Marta Saviane (Italia 2020, 60’). Un viaggio alla scoperta del patrimonio sommerso nei nostri mari. Dalle meraviglie della città sommersa di Baia alla storia della nave romana di Albenga. Dal satiro danzante di Mazara del Vallo ai rostri navali della battaglia delle Egadi, nell’isola di Levanzo. Le pagine più importanti dell’archeologia subacquea italiana: dal lavoro pionieristico di Nino Lamboglia a quello dell’archeologo Sebastiano Tusa, scomparso tragicamente nel marzo del 2019. Alla fine della proiezione la seconda conversazione: con Cristiano Tiussi, archeologo e direttore della Fondazione Aquileia.

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L’archeologo Cristiano Tiussi, direttore della Fondazione Aquileia

Aquileia e il suo porto fluviale, strategico per la storia della città saranno al centro della conversazione. Oggi chi visita le rovine, ancora ben conservate, della sponda e delle banchine di carico e scarico, dei piani inclinati e delle rampe di raccordo con le vie urbane fatica a immaginare che sotto la passeggiata della cosiddetta “via Sacra” si aprisse un bacino fluviale largo quasi cinquanta metri, nel quale approdavano imbarcazioni di diversa stazza, provenienti da tutto il Mediterraneo; oppure, che alle spalle della banchina si sviluppasse un lunghissimo edificio, con tre soli accessi collegati ai piani inclinati.

Frame del film “Elarmekora” di Clément Champiat

Chiude la serata di giovedì 28 luglio, il film “Elarmekora” di Clément Champiat (Francia 2019, 19’). Una spedizione archeologica nel cuore del Gabon, sulle tracce dei primi uomini lungo il fiume Congo, cerca di datare gli strumenti in pietra rinvenuti a Elarmekora nel cuore della foresta pluviale. Il film illustra i passaggi necessari per la datazione della presenza umana nella foresta dell’Africa centrale: una ricerca in grado di scardinare i modelli della storia delle nostre origini.

Frame del film “Indagini in profondità. Il robot degli abissi” di Guilain Depardieu, Frédéric Lossignol

La terza serata, venerdì 30 luglio 2021, alle 21, si apre col film “Indagini in profondità. Il robot degli abissi” di Guilain Depardieu, Frédéric Lossignol (Francia 2017, 26’). Nell’aprile del 2016, al largo delle coste di Tolone, in Francia, una squadra di archeologi sta per inviare su di un relitto un robot umanoide chiamato “Ocean One” sviluppato dai ricercatori californiani e francesi per sostituire l’essere umano nelle immersioni a grandi profondità. Sarà in grado, il robot, di eseguire la campionatura in autonomia, raggiungendo il relitto alla profondità di 90 metri? Alla fine della proiezione, la terza conversazione, questa volta in streaming, con Alberto Angela, che presenterà i primi due volumi della Trilogia di Nerone.

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Alberto Angela, giornalista, scrittore e divulgatore scientifico

Il primo volume è “L’ultimo giorno di Roma” in cui si svelano le ultime ore della città prima del grande incendio: sabato 18 luglio 64 d.C. è una calda notte estiva, la città sta per svegliarsi con le sue strade brulicanti di attività e di persone, ed è del tutto ignara di quello che accadrà dopo poche ore… Saranno Vindex e Saturninus, due vigiles di turno quel giorno, a guidarci per le strade alla scoperta della vita quotidiana di uno dei più grandi centri abitati dell’epoca. Nel secondo volume “L’inferno su Roma” è il fuoco il protagonista indiscusso di questo libro e artefice del colossale incendio che cambia per sempre la città eterna. Nell’arco di nove lunghissimi giorni, avanza per le strade, si infila in ogni vicolo, distrugge case, edifici e botteghe, ferisce e uccide moltissime persone.

Al via la XII edizione di Aquileia Film Festival con una serata-evento di cinema muto e musica dal vivo dedicata al centenario del Milite Ignoto. E la conversazione con Paolo Mieli che presenta il libro “La terapia dell’oblio”

Con una serata-evento dedicata al centenario del Milite Ignoto il 27 luglio 2021 prende il via la dodicesima edizione dell’Aquileia Film Festival, la rassegna di cinema arte e archeologia, organizzata dalla Fondazione Aquileia in collaborazione con Archeologia Viva, Firenze Archeofilm e con Comune di Aquileia, Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio del Fvg, PromoTurismoFvg, Regione FVG, Fondazione So.Co.Ba. e il prezioso sostegno di Solaris Yachts (vedi XII Aquileia Film Festival: sette serate da martedì 27 luglio a martedì 3 agosto. Cinema, archeologia e grandi divulgatori scientifici: dalla serata-evento sul centenario del Milite Ignoto alle serate dell’archeologia nelle piazze Capitolo e Patriarcato e in diretta streaming, al concerto sulla mostra “Da Aquileia a Betlemme”, alle serate fuori concorso sul Patriarcato | archeologiavocidalpassato). “Evento di cinema muto e musica dal vivo dedicata al centenario del Milite Ignoto”, annuncia Emanuele Zorino, sindaco e presidente della Fondazione Aquileia, “che abbiamo fortemente voluto per sottolineare l’importanza della ricorrenza della traslazione della salma del Milite Ignoto nel 1921 da Aquileia a Roma e per aprire le celebrazioni che vedranno Aquileia protagonista tutto l’anno”. L’evento per garantire la fruizione in piena sicurezza e consentire la presenza di 1000 persone si svolgerà in contemporanea sulle due piazze – piazza Capitolo e piazza Patriarcato – che circondano la Basilica di Aquileia. La prenotazione è obbligatoria su www.fondazioneaquileia.it.

Frame del film “Gloria. Apoteosi del soldato ignoto” (foto fondazione aquileia)

Sarà una prima assoluta la proiezione del film “Gloria. Apoteosi del soldato ignoto” ( Italia 1921, durata 77’. Federazione Cinematografica Italiana e Unione Fototecnici: formato originale 35mm (4/3), lunghezza 1680 m.; lingua: muto) in una versione restaurata digitalmente dalla Cineteca del Friuli nel 2006-2007 a partire dai materiali in 35mm conservati nella Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Il film sarà accompagnato dal vivo dalle note di Valter Poles (compositore e live electronics), Martina Pietrafesa al corno e pianoforte e Diego Cal alla tromba e strumenti virtuali che eseguiranno la nuova colonna sonora del film sostenuta dalla Fondazione Aquileia, ed effettuata nel 2021 da Aquileia Digital Arts (progetto a cura di Pasqualino Suppa) a partire dai file conservati presso l’Archivio Cinema della Cineteca del Friuli. Il 28 ottobre 1921 Maria Bergamas, madre di un fante italiano disperso sul fronte della prima guerra mondiale, sceglie tra undici bare con le salme di soldati non identificati quella del Milite Ignoto, in una cerimonia che si tiene all’interno della Basilica di Aquileia. Il feretro, caricato su un convoglio speciale, parte alla volta di Roma, dove viene tumulato il 4 novembre al Vittoriano. Riprese effettuate dal 28 ottobre al 4 novembre 1921 a Trieste, Aquileia, Grado, Udine, Codroipo, Pordenone, Sacile, Conegliano, Venezia, Mestre, Montegrotto, Pontelagoscuro, Ferrara, Firenze, Arezzo, Orvieto, Roma, Napoli, Milano, Genova, Bergamo, Catania, Messina, Torino.

Copertina del libro “La terapia dell’oblio. Contro gli eccessi della memoria” di Paolo Mieli
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Paolo Mieli, giornalista e storico

La serata proseguirà con la conversazione sui temi del film con il giornalista e storico Paolo Mieli intervistato da Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva. Si partirà dai temi del film, dal Milite Ignoto, e poi si parlerà del suo ultimo libro “La terapia dell’oblio. Contro gli eccessi della memoria” edito da Rizzoli. I percorsi storici, le vie della storia sono costellate di manipolazioni e dimenticanze, talvolta casuali, ma più spesso determinate dalla volontà di legittimare ideologie e giustificare regimi. Talvolta prevale il bisogno di dimenticare perché il ricordo è insopportabile: sono i meccanismi psicologici di difesa che ognuno porta dentro di sé e che ci aiutano a liberarci di un passato troppo invadente che non ci consente di vivere annullando i vincoli costrittivi. C’è poi un contrasto insanabile fra storia e memoria, ovvero fra il ricordo personale dei fatti e una ricostruzione più oggettiva e riflessa. Della “terapia dell’oblio” fanno parte delle curiose amnesie, come quella della Rivoluzione napoletana del 1799 che la restaurazione della monarchia borbonica condannò alla distruzione di tutti i documenti, in modo da non lasciarne traccia. In questo caso, come in tanti altri, si trattò di una “terapia dell’oblio” utile alla conservazione di un potere che si autolegittima. La “terapia dell’oblio” indispensabile nelle persone, pericolosa quando viene esercitata dalle istituzioni, e comunque utile contro gli “eccessi della memoria” che possono rovinare le vite personali come quelle dei popoli. Oggi sembra necessaria una somministrazione sapiente di dimenticanza anche in ambito storico e politico. Alla fine del Purgatorio di Dante, le anime dirette in Paradiso lavano i propri peccati nel fiume Lete per rimuovere le cose cattive del passato. Ma attenzione: riconoscono prima i loro peccati. 

XII Aquileia Film Festival: sette serate da martedì 27 luglio a martedì 3 agosto. Cinema, archeologia e grandi divulgatori scientifici: dalla serata-evento sul centenario del Milite Ignoto alle serate dell’archeologia nelle piazze Capitolo e Patriarcato e in diretta streaming, al concerto sulla mostra “Da Aquileia a Betlemme”, alle serate fuori concorso sul Patriarcato

L’Aquileia Film Festival dall’alto con le due piazze, Capitolo e Patriarcato, riservate al pubblico (foto fondazione aquileia)

aquileia_film-festival-2021_locandinaCinema, archeologia e grandi divulgatori scientifici si alterneranno sul palco per sette serate da martedì 27 luglio a martedì  3 agosto 2021 nella XII edizione dell’Aquileia Film Festival, organizzata dalla Fondazione Aquileia con Archeologia Viva e Firenze Archeofilm, in collaborazione con Comune di Aquileia, Regione Friuli Venezia Giulia, soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio del FVG, fondazione So.Co.Ba. e PromoTurismoFvg con il sostegno di Solaris Yachts. Per garantire la fruizione in piena sicurezza e consentire la presenza di 1000 persone l’evento si svolgerà in contemporanea sulle due piazze – piazza Capitolo e piazza Patriarcato – che circondano la Basilica di Aquileia: le conversazioni con l’ospite della serata curate da Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva si svolgeranno sul palco di piazza Capitolo e verranno trasmesse in diretta sullo schermo – largo dieci metri e alto otto – di piazza Patriarcato. È obbligatoria la prenotazione on-line per partecipare alle serate: la procedura è molto semplice, è sufficiente cliccare sul sito www.fondazioneaquileia.it, compilare il form con nome, cognome, mail e telefono, selezionare la serata e inviare. In risposta si riceverà una mail con il biglietto d’ingresso e il posto assegnato da esibire anche su smartphone ai varchi d’ingresso. I posti verranno assegnati in ordine cronologico di arrivo delle prenotazioni. Tutte le serate, tranne sabato 31 luglio, saranno trasmesse anche in streaming sul sito www.fondazioneaquileia.it. La giuria dei film in concorso alle serate dell’archeologia è composta da Dario Di Blasi (direttore di Firenze ArcheoFilm), Luca Villa (archeologo), Simonetta Di Zabutto (travel blogger e giornalista), Lorenza Cesaratto (Fvg Social Ambassador).

Frame del film “Gloria. Apoteosi del soldato ignoto” (foto fondazione aquileia)

Serata-evento. “Il Festival si apre martedì 27 luglio 2021 con una serata-evento di cinema muto e musica dal vivo dedicata al centenario del Milite Ignoto”, annuncia Emanuele Zorino, sindaco e presidente della Fondazione Aquileia, “che abbiamo fortemente voluto per sottolineare l’importanza della ricorrenza della traslazione della salma del Milite Ignoto nel 1921 da Aquileia a Roma e per aprire le celebrazioni che vedranno Aquileia protagonista tutto l’anno”. Sarà una prima assoluta la proiezione del film “Gloria. Apoteosi del soldato ignoto” in una versione restaurata digitalmente dalla Cineteca del Friuli a partire dai materiali in 35mm conservati nella Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Dal vivo suoneranno Valter Poles (compositore e live electronics), Martina Pietrafesa al corno e pianoforte e Diego Cal alla tromba e strumenti virtuali che eseguiranno la nuova colonna sonora del film sostenuta dalla Fondazione Aquileia, ed effettuata nel 2021 da Aquileia Digital Arts (progetto a cura di Pasqualino Suppa) a partire dai file conservati presso l’Archivio Cinema della Cineteca del Friuli. La serata proseguirà con la conversazione sui temi del film con il giornalista e storico Paolo Mieli che presenterà anche il suo ultimo libro “La terapia dell’oblio. Contro gli eccessi della memoria” edito da Rizzoli.

Frame del film “Il patrimonio sommerso. Un museo sul fondo del mare” di Eugenio Farioli Vecchioli e Marta Saviane (foto fondazione aquileia)
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L’archeologo navale Francesco Tiboni

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Cristiano Tiussi, direttore della Fondazione Aquileia

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Star di Aquileia Film Festival sarà anche quest’anno Alberto Angela che chiuderà la kermesse intervistato da Piero Pruneti (foto Massimo Goina)

Le serate dell’archeologia. Ospiti delle serate dell’archeologia nei giorni successivi e protagonisti delle conversazioni curate da Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva, saranno Francesco Tiboni, archeologo navale (28 luglio), Cristiano Tiussi, archeologo e direttore della Fondazione Aquileia (29 luglio), Alberto Angela in diretta streaming (30 luglio). Si inizia mercoledì 28 luglio 2021, alle 21, con la proiezione del film “Il mistero del Cavallo di Troia. Sulle tracce di un mito” di Roland May e Christian Twente, dove per la prima volta nuove rivoluzionarie scoperte dimostrano che una delle storie più famose di tutti i tempi dovrà forse essere riscritta. A seguire la conversazione-intervista con Francesco Tiboni, archeologo navale e in chiusura il cortometraggio “Choquequirao, la geografia sacra degli Incas” di Agnès Molia, Nathalie Laville sugli Incas, che nel XV secolo costruirono il più grande impero che l’America avesse mai visto. Sebbene non conoscessero né la scrittura né la ruota, gli Incas si rivelarono geniali architetti, costruendo enormi edifici in pietra e terrazze a più livelli per l’agricoltura. Giovedì 29 luglio 2021, alle 21, il film “Il patrimonio sommerso. Un museo sul fondo del mare” prodotto da Rai Cultura con la regia di Eugenio Farioli Vecchioli e Marta Saviane ci porterà alla scoperta del patrimonio sommerso nei nostri mari. Dalle meraviglie della città sommersa di Baia alla storia della nave romana di Albenga. Dal satiro danzante di Mazara del Vallo ai rostri navali della battaglia delle Egadi, nell’isola di Levanzo. Ospite della serata Cristiano Tiussi, archeologo, che approfondirà l’importanza strategica del porto fluviale di Aquileia per la storia della città. In chiusura grazie al cortometraggio “Elarmekora” di Clément Champiat seguiremo una spedizione archeologica nel cuore del Gabon, sulle tracce dei primi uomini lungo il fiume Congo. Venerdì 30 luglio 2021, alle 21, la serata si apre con il cortometraggio “Indagini in profondità. Il robot degli abissi” di Guilain Depardieu e Frédéric Lossignol che segue una squadra di archeologi al largo delle coste di Tolone, in Francia, che sta per inviare su di un relitto un robot umanoide chiamato “Ocean One”. Protagonista della serata Alberto Angela in diretta streaming con la presentazione dei suoi due ultimi libri della trilogia di Nerone “L’ultimo giorno di Roma” e “L’inferno su Roma” editi da Harper Collins.

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Il gruppo Maram Oriental Ensemble

Il concerto. Sabato 31 luglio 2021, alle 21, la musica di MARAM Oriental Ensemble ci porterà lungo la sponda orientale del Mediterraneo, partendo dal Marocco percorrendo tutto il Nord Africa, passando per l’Egitto, fermandosi in Palestina, Libano, Siria, Iraq e arrivando fino alla Turchia. L’evento è abbinato alla mostra “Da Aquileia a Betlemme: un mosaico di fede e bellezza” e alterna musica, lettura scenica e proiezioni.

Frame del film “Patriae. Viaggio nel patriarcato di Aquileia” (foto fondazione aquileia)

Fuori concorso – Il Patriarcato di Aquileia e Le città ideali. Lunedì 2 e martedì 3 agosto 2021 sono in programma due serate fuori-concorso moderate dalla scrittrice e giornalista Elena Commessatti: lunedì 2 agosto ci sarà la proiezione in prima assoluta del documentario “Patriae. Viaggio nel patriarcato di Aquileia” di Marco D’Agostini, prodotto da All e Arlef. “Patriae” è il viaggio di Carolina, una ragazza di 14 anni che svolge una ricerca sul Patriarcato di Aquileia e raccoglie sul territorio i passaggi più significativi di oltre tre secoli di storia (1077-1420). Il film è in lingua friulana sottotitolato in italiano. A seguire la conversazione con il regista D’Agostini e con Angelo Floramo. Martedì 3 agosto, sempre alle 21, proiezione del docu-film prodotto da RTV Slovenija che racconta “Le città ideali” con la regia di Amir Muratović: nella pianura friulana e lungo il confine sloveno, infatti, in un raggio di quaranta chilometri troviamo Aquileia, Gradisca d’Isonzo, Palmanova, Torviscosa e Nova Gorica, città create a partire da un progetto unitario.

La Fondazione Aquileia ha messo on line in versione integrale il docu-film “Le tre vite di Aquileia” che fa conoscere al grande pubblico la storia millenaria della città

Il film “Le tre vite di Aquileia” di Giovanni Piscaglia

A luglio 2020, in occasione dell’XI edizione dell’Aquileia Film Festival, il docu-film “Le tre vite di Aquileia” di Giovanni Piscaglia (Italia, 60′, 2019), aveva riscosso il consenso incondizionato del pubblico. Ora “Le tre vite di Aquileia”, il docu-film voluto dalla Fondazione Aquileia per far conoscere al grande pubblico la storia millenaria della città divenuta patrimonio UNESCO nel 1998 e realizzato da 3D Produzioni in collaborazione con Sky Arte e Istituto Luce Cinecittà, con la regia di Giovanni Piscaglia, è on-line sul canale YouTube della Fondazione in versione integrale.

Il film restituisce la complessità dell’eredità storica di Aquileia e la vitalità della grande città cosmopolita che fu nei secoli passati. Non solo storia anti­ca, la città viene raccontata fino ai giorni nostri indagando il modo in cui la storia è diventata oggetto di studio, scavo, musealizzazione e tutela. A guidarci nel viaggio gli interventi degli esperti e di chi quotidianamente lavora per valorizzare il suo patrimonio.