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Reggio Calabria. La storia dei guerrieri venuti dal mare conquista il pubblico del Rhegion International Film Festival: il film “Semidei” di Alessandra Cataleta e Fabio Mollo vince il premio “Città di Reggio Calabria”

film-semidei-di-alessandra-cataleta-e-fabio-molloLa storia dei guerrieri venuti dal mare conquista il pubblico del Rhegion International Film Festival che con un punteggio di 9.0 ha assegnato il premio “Città di Reggio Calabria” della prima edizione del RIFF al film “Semidei” di Alessandra Cataleta e Fabio Mollo. La proclamazione in chiusura della cerimonia di premiazione domenica 27 ottobre 2024 in Piazza Paolo Orsi al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria. A fare gli onori di casa i direttori artistici del RIFF, Lorenzo Daniele e Alessandra Cilio, con il direttore del MArRC, che hanno tracciato il bilancio, più che positivo, di questa prima edizione, ringraziando quanti hanno reso possibile la sua realizzazione, dalle istituzioni agli sponsor, dallo staff di ArcheoVisiva al personale del museo.

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Il sindaco Giuseppe Falcomatà consegna il premio “Cittò di Reggio Calabria” alla regista Alessandra Cataleta, per il film “Semidei” (foto riff)

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Frame del film “Semidei” di Alessandra Cataleta e Fabio Mollo

Lorenzo Daniele ha proclamato i titoli dei primi tre film che hanno riscosso il maggior consenso del pubblico: “Al terzo posto con il punteggio di 8,6, un punteggio abbastanza alto, il film “Askòs. Il canto della sirena” di Antonio Martino (Italia, 2023, 63’). Al secondo posto con un punteggio di 8,7 (quindi i decimali contano moltissimo in questi casi) il film “One big family” di Vassilis Loules (Grecia, 2022, 69’). Vince il premio del pubblico “Città di Reggio Calabria”, con il punteggio di 9.0, il film “Semidei” di Alessandra Cataleta e Fabio Mollo (Italia, 2023, 94’). Il premio, realizzato dall’Accademia di Belle arti di Reggio Calabria che raffigura il leprotto della monetazione greca di Rhegion, lo stesso che è stato scelto per il logo del RIFF, è stato consegnato dal sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, alla co-regista Alessandra Cataleta che ha commentato: “ll film Semidei ha avuto vari riconoscimenti, ma questo è il primo premio che il film Semidei vince realmente e lo vince in presenza dei protagonisti: i Bronzi di Riace. E questo mi emoziona tantissimo. Lo vince qui al museo che è la casa dei Bronzi ed è stata la casa che ha ospitato le riprese. Quindi – ha continuato – rinnovo i ringraziamenti allo staff del Museo che ci ha accompagnati durante le riprese supportandoci, sopportandoci, soprattutto cercando ovviamente di tamponare qualsiasi cosa. Perché noi eravamo attentissimi però voi siete i custodi di un tesoro, fate un lavoro di un’importanza fondante perché custodite la memoria, la memoria della possibilità che l’essere umano possa voltare le spalle a guerre e dedicarsi all’arte, a qualcosa di sublime che ci unisce tutti. Luoghi come questo sono un avamposto – volendo usare un termine in realtà belligerante – ma un avamposto di pace e di dialogo tra esseri umani. Quindi il vostro lavoro è importantissimo. E quello che voleva dimostrare, raccontare il film è anche questo attraverso la storia dei Bronzi, la storia di questo splendido territorio che abbiamo cercato di raccontare attraverso lo sguardo dei Bronzi. Porto i ringraziamenti di un reggino doc, Fabio Mollo, che mi ha trascinato in questa sua avventura, in questo viaggio così intimo nella sua terra”.

Semidei, il documentario diretto da Alessandra Cataleta e Fabio Mollo, racconta una storia straordinaria, iniziata duemila anni fa e riaffiorata nell’estate del 1972. Due misteriose statue in bronzo che rappresentano due guerrieri, riemergono dal mare che costeggia Riace Marina in provincia di Reggio Calabria. Ribattezzati i Bronzi di Riace, i due guerrieri sono riconducibili alla Grecia Antica e sono rimasti sommerse per oltre due millenni. Il documentario ripercorre, attraverso testimonianze e materiale inedito, le tappe della straordinaria vicenda ancora oggi intrisa di mistero. Le due statue si trovano nel museo Archeologico di Reggio, ad oggi gli studiosi si interrogano sull’esistenza di altri bronzi non ancora ritrovati e su diverse incongruenze che mantengono vivo l’enigma attorno ai due guerrieri a cui mancano le lance e gli scudi.

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Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria (foto FB)

La prima edizione del Rhegion Film Festival è stata chiusa dall’intervento del sindaco Falcomatà. Falcomatà: Complimenti a voi per aver organizzato questa prima edizione del festival che è stato un successo di pubblico e di critica, che è andato ad arricchire un ottobre già ricco di iniziative nella nostra città. Questo testimonia quanto l’offerta culturale e turistica possa e debba essere sempre più destagionalizzata nel corso dell’anno nella nostra città. Perché la città si presta ad accogliere più iniziative durante l’anno, si presta per il suo clima per la sua voglia di vivere e respirare cultura. E questa iniziativa va esattamente in questa direzione. Naturalmente complimenti a Semidei, noi l’abbiamo apprezzato nei mesi scorsi e siamo molto orgogliosi di questo prodotto che in qualche modo racconta quella che è stata la storia dei Bronzi e raccontando la storia dei Bronzi racconta anche la storia della nostra città. Fa sempre bene recuperare la memoria di quello che è stato e soprattutto in prospettiva di quello che la nostra città può essere e può diventare. E in questo un ruolo importantissimo lo gioca il nostro museo. Io ho finito i termini per ringraziare Fabrizio Sudano per la sua attività, per quello che sta facendo non solo per il museo ma anche per la nostra città. Si dice che non basti l’esilio per definirsi poeta, mutuando un po’ questa frase noi potremmo dire non bastano le opere d’arte per definirsi museo, ed è quello che in qualche modo sta facendo il direttore insieme a tutto il suo staff: organizzare cioè delle iniziative, degli incontri che consentano ancora di più di apprezzare le opere d’arte all’interno del museo e di apprezzare la nostra città. Naturalmente noi non ci accontentiamo, sappiamo benissimo che si può fare sempre meglio, si può fare sempre di più. Proprio per questo noi sia come Comune sia come Città metropolitana siamo disponibili e contenti di poter dare una mano per la prossima edizione affinché possa essere una conferma di quanto questo tipo di iniziative possano aiutare la città a crescere e a promuovere se stessa. Perché noi abbiamo uno straordinario patrimonio storico, artistico, culturale, archeologico e lo dobbiamo promuovere in ottica futura, in ottica di quello che davvero la città potrà diventare nei prossimi anni sfruttando tutte quelle che sono le sue unicità, le sue bellezze naturali”.

Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale apre la prima edizione del Rhegion International Film Festival (RIFF), a cura di ArcheoVisiva e del MArRC: tre giorni di cinema dedicati al patrimonio culturale e all’archeologia. Ecco il programma della prima giornata

Al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria è tuto pronto. Alle 17.30, nel suggestivo spazio di Piazza Paolo Orsi, aperta alla vista dei Bronzi di Riace, apre ufficialmente la prima edizione del Rhegion International Film Festival (RIFF), rassegna cinematografica organizzata dall’associazione culturale Archeovisiva ETS, in partenariato con il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, con il sostegno della Fondazione Calabria Film Commission: dal 25 al 27 ottobre 2024, tre giorni di cinema dedicati al patrimonio culturale e all’archeologia. Ad accogliere i partecipanti saranno i direttori artistici Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele, cui seguirà l’intervento del direttore del Museo, l’archeologo Fabrizio Sudano. A tenere a battesimo la rassegna sarà quindi un video messaggio di Massimo Osanna, direttore generale Musei del ministero della Cultura. La partecipazione alle proiezioni e agli eventi collaterali è gratuita, fino ad esaurimento dei posti disponibili. Il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria conferma con il RIFF il proprio impegno nell’ambito di una offerta culturale dinamica e trasversale, frutto di una ricercata attenzione rivolta alla divulgazione dell’Antico, in linea con la visione strategica della sua direzione.

reggio-calabria_archeologico_RIFF-2024_locandinaI film proiettati nel corso di venerdì 25 e di sabato 26 ottobre 2024 parteciperanno al premio del pubblico “Città di Reggio Calabria” che verrà attribuito al film più votato; il premio sarà consegnato dal sindaco della città Giuseppe Falcomatà nel corso della cerimonia di premiazione di domenica 27 ottobre. A fare da cornice all’evento diverse attività collaterali ed eventi speciali, come il programma per bambini ArcheoKids di sabato 26 mattina, nel pomeriggio la sezione “Incontri in Piazza” con Jacopo Tabolli, uno degli archeologi protagonista della sensazionale scoperta dei Bronzi di San Casciano dei Bagni, e co-curatore insieme al professore Osanna della mostra esposta al MArRC. E ancora la masterclass del regista Diego D’Innocenzo che si terrà domenica 27 ottobre alle 10.30 nella sala conferenze del Museo e nel pomeriggio la sezione dedicata al cinema calabrese a cura del circolo del cinema Cesare Zavattini, presieduto da Tonino De Pace.

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Il film “Askòs – Il canto della Sirena” di Antonio Martino

PROGRAMMA DI VENERDÌ 25 OTTOBRE 2024, prima giornata. Alle 18, apre il film “Sui tetti di chi dorme” di Antonello Pisano Murgia (Italia, 2024 – 15’). Tuvixeddu è la più grande necropoli Punica del mediterraneo. Ciò che rimane della Necropoli è soltanto un frammento di bellezza sopravvissuto ai soprusi del tempo. È un cimitero dove si ha l’impressione che sia notte anche di giorno. Degli eterni fantasmi, come inquilini sfrattati, raccontano questo dramma: sussurri e grida di questa fugacità. Alle 18.15, il film “Askòs. Il canto della sirena” di Antonio Martino (Italia, 2023 – 62’). Dopo aver fatto il giro del mondo l’Askòs delle Murge, un prezioso reperto trafugato nel 1988, torna a casa nel Museo Archeologico di Crotone. Quattro personaggi raccontano le loro vite trascorse insieme all’archeologia e il loro legame con questo difficile recupero. Alle 19.20, il film “The time they spent here” di Edward Owles (Gran Bretagna, 2023 – 10’). Qual è la magia dell’arte rupestre? Due esperti archeologi attivi a Tanum, in Svezia, provano a comprendere quale sia il metodo migliore per catalogare le incisioni svedesi dell’Età del Bronzo ed esaminano le differenze tra documentazione analogica e digitale.

reggio-calabria_archeologico_RIFF-2024_mostra-accademia-belle-arti_foto-riffAlle 19.30, inaugurazione mostra d’arte a cura dell’Accademia de belle Arti di Reggio Calabria, che offre una ricca possibilità di scelta tra i vari Indirizzi dei Corsi ordinamentali di primo livello in Pittura, Scultura, Decorazione, Grafica d’Arte, Scenografia, Fumetto ed illustrazione, Progettazione della Moda, Comunicazione e Didattica dell’Arte; lo studio si integra con l’attività pratica di laboratorio e di ricerca avanzata, nell’ottica di garantire importanti momenti di apprendimento, socializzazione e interazione tra le componenti della comunità accademica.

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Frame del film “Un paese interiore” di Luigi Calvetta

Alle 21.30, il film “Il paese interiore” di Luca Calvetta (Italia, 2021 – 32’). Cosa facciamo del nostro passato? Quanti volti e quali colori abitano il nostro Paese Interiore? Dove si trova il confine tra l’andarsene e il tornare, tra la bellezza e il dolore? Questo film è un viaggio poetico nell’animo della regione più misteriosa d’Italia. Una Calabria inattesa e metafisica. Un viaggio a ritroso, dalla notte all’alba, da un luogo reale ad uno spazio interiore. Alle 22, chiude la prima giornata il film “A big family” di Vassilis Loules (Grecia, 2022 – 69’). Famiglia e amicizia, campi aperti dove giocano i bambini, innovazione e solidarietà sono la “miscela segreta” che ha portato al successo l’industria delle bevande analcoliche Kliafa, dal 1926 a Trikala. Un piccolo universo di creatività e umanità, costruito attorno alla visione di un uomo “…per rinfrescare e addolcire il mondo!”

 

Chiaramonte Gulfi (Rg). Allerta meteo arancione, rinviata a data da destinarsi l’appendice del XIV Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico di Licodia Eubea, per la prima volta fuori dai confini comunali

licodia-eubea_XIV-festival-comunicazione-e-cinema-archeologico_manifesto-locandinachiaramonte-gulfi_allerta-meteo_locandinaDoveva essere “la prima volta” fuori dai confini di Licodia Eubea (Ct): per il XIV Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico diretto da Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele era prevista infatti un’appendice, uno spin off, il 19 ottobre 2024 a Chiaramonte Gulfi (Rg) con un incontro on line con la regista palermitana di cui sarà proiettato il film “Terramatta”, alla presenza di Gaetano Rabito (figlio dello scrittore-contadino), e due proiezioni, tra cui la prima regionale di “Anima Insulae” e la presentazione del volume “Terroir. Metafisica del territorio (e del vino)”. Invece l’allerta meteo ha costretto il Comune di Chiaramonte Gulfi a rinviare l’evento a data da destinarsi. L’allerta meteo arancione emessa dal Dipartimento regionale della Protezione civile ha previsto anche la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado nel territorio di Chiaramonte Gulfi. “L’abbiamo aspettata per quasi un anno e finalmente eccola, la pioggia! Ma Giove caro, potevi almeno aspettare 24 ore?!”, il commento di Alessandra Cilio. “Scusandoci con chi aveva programmato di stare in nostra compagnia, vi aggiorneremo quanto prima della nuova data. Nel frattempo, lasciamo che la terra beva e si rigeneri”.

Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale presentata la prima edizione del RIFF – Rhegion International Film Festival, organizzato dall’associazione culturale ArcheoVisiva ETS, in partenariato con il MArRC. Le anticipazioni ad “archeologiavocidalpassato.com” dei direttori artistici Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele

reggio-calabria_archeologico_RIFF-2024_locandinaReggio Calabria chiama, Licodia Eubea risponde. Così, quando non si sono ancora spenti gli echi del successo del XIV Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico di Licodia Eubea (Ct), ecco che l’archeologa Alessandra Cilio e il regista Lorenzo Daniele, dinamici direttori artistici quanto inesauribili fonti di idee, li ritroviamo a Reggio Calabria a organizzare un nuovo festival, il RIFF – Rhegion International Film Festival che si tiene al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria dal 25 al 27 ottobre 2024, organizzato dall’associazione culturale ArcheoVisiva ETS, in partenariato con il MArRC, con il sostegno della Fondazione Calabria Film Commission e la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, e il Circolo del Cinema “Cesare Zavattini” di Reggio Calabria. La prima edizione del RIFF – Rhegion International Film Festival è stata presentata giovedì 17 ottobre 2024 al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria con i direttori artistici e il direttore del MArRC, Fabrizio Sudano.

“Il RIFF Rhegion International Film Festival – spiega Lorenzo Daniele ad archeologiavocidalpassato.com – è una rassegna cinematografica che nasce con la sinergia tra l’associazione ArcheoVisiva e il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria. L’associazione ArcheoVisiva ha una quasi ventennale esperienza nell’ambito della promozione cinematografica e in modo particolare della promozione del cinema archeologico storico-artistico ed etnoantropologico a Licodia Eubea, il festival che da 15 anni portiamo avanti. E abbiamo deciso, in accordo con il museo di Reggio Calabria di portare questo cinema, raccontare il patrimonio culturale italiano e non solo attraverso il cinema.

“Ovviamente – continua – sarà un’esperienza bellissima anche per gli eventi collaterali che abbiamo creato e che in qualche modo vanno a condire le proiezioni cinematografiche. Voglio ricordare – ad esempio – la masterclass di Diego D’Innocenzo sulla Storia in Tv, la Storia raccontata attraverso il piccolo schermo, ma anche momenti dedicati al cinema calabrese. Avremo un importantissimo cine-circolo calabrese, “Cesare Zavattini”, uno dei più antichi circoli del cinema italiani, addirittura fondato negli anni ’40, che dedicherà uno spazio nel racconto del cinema appunto della Calabria.

“E poi – conclude – avremo anche momenti conviviali come l’Aperitivo in terrazza MArRC. Il museo Archeologico infatti possiede una delle più belle terrazze della città da cui è possibile vedere un panorama unico da cui vedere tutta la città, osservare l mare e lo stretto di Messina. E lì sarà possibile al pubblico incontrare le delegazioni artistiche e in qualche modo partecipare a un momento conviviale”.

Dai Bronzi di Riace a quelli di San Casciano. “Per noi – riprende Lorenzo Daniele – è un grande onore iniziare questo percorso che speriamo possa proseguire nei prossimi anni all’interno di una location d’eccezione come il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria che ospita – lo sappiamo tutti – i magnifici Bronzi di Riace. E in questo momento ospita altri bronzi, quelli di San Casciano, attraverso una mostra che sarà al museo fino al 12 gennaio 2025. E proprio sui Bronzi di San Casciano ospiteremo un film prodotto dalla Rai per la regia di Eugenio Farioli Vecchioli che racconterà la scoperta archeologica di questi importantissimi manufatti”.

Alla prima edizione del RIFF in programma 17 film: ne parla Alessandra Cilio ad archeologiavocidalpassato.com: “Il RIFF Rhegion International Film Festival verrà inaugurato il 25 ottobre nel prestigioso museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, il MArRC. E per questa prima edizione abbiamo pensato a una selezione di film. In realtà non si tratta ancora di un festival, si tratta più di una rassegna, e i film sono alcune delle pellicole meglio riuscite e più apprezzate del Festival della comunicazione e del cinema archeologico di Licodia Eubea. Ma sono anche film attinti dal patrimonio cinematografico della regione che ci ospita, cioè la Calabria. Il focus infatti sarà legato all’antropologia culturale, all’archeologia di questo straordinario territorio. Naturalmente assieme alle produzioni italiane e straniere, tutte di recente edizione, avremo il piacere di ospitare anche degli incontri con specialisti del mondo dell’archeologia. Ad esempio, uno dei film in concorso per il premio “Città di Reggio Calabria” sarà il film “Come un filmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano”. E nell’occasione ospiteremo il prof. Jacopo Tabolli che ci parlerà proprio di questa sensazionale scoperta, assieme ad altri protagonisti della comunicazione filmica del patrimonio culturale e della società del mondo antico e di quello contemporaneo”.

Licodia Eubea (Ct). All’archeologo Tsao Cevoli il premio Antonino Di Vita, al film “Le cime di Asclepio” il premio Archeovisiva e al film “Approdi” il premio Archeoclub d’Italia: ma con la cerimonia di premiazione il XIV Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico non ha chiuso: ci sarà un’appendice sul cinema siciliano a Chiaramonte Gulfi

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Lorenzo Daniele e Alessandra Cilio direttori artistici del Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico di Licodia Eubea (Ct) (foto graziano tavan)

Il pubblico si emoziona col film “Approdi” di Lorenzo Scaraggi (premio Archeoclub), la giuria di qualità riconosce la valenza del film “Le cime di Asclepio” di Filippo Ticozzi (premio Archeovisiva) e quella del premio “Antonino Di Vita” l’impegno dell’archeologo Tsao Cevoli: con la cerimonia di consegna dei riconoscimenti si è ufficialmente chiuso il XIV Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico di Licodia Eubea (Ct), con la direzione artistica di Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele, nato dalla sinergia tra le associazioni culturali ArcheoVisiva e Archeoclub di Licodia Eubea “Mario Di Benedetto” e sostenuto da Sicilia Film Commission e MIC – Direzione generale Cinema e audiovisivo. “È stata un’edizione che ha mantenuto le premesse”, il commento di Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele, “siamo soddisfatti della qualità dei lavori presentati e del premio che la giuria, dopo molto discutere, ha assegnato privilegiando l’aspetto autoriale del film. Le cime di Asclepio, infatti, è un film concettuale che racconta lo smantellamento di un museo attraverso diversi punti di vista. È un film che tocca le corde emozionali, ed è anche in linea con il fil rouge di questa edizione del festival che, ci piace ricordarlo, non è solo un festival divulgativo ma, per la sua varietà, un festival conoscitivo rivolto a quanti amano il cinema”.

chiaramonte-gulfi_film-anima-insulae_locandinaMa il Festival, in realtà non ha chiuso i battenti del tutto, perché quest’anno, per la prima volta, ci sarà un’appendice sabato 19 ottobre 2024 a Chiaramonte Gulfi che ospiterà una finestra sul cinema documentario siciliano di cui sarà ospite la regista palermitana Costanza Quatriglio.

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Margherita Peluso nella performance “Terra Euboea” al castello Santapau (foto graziano tavan)

Quella 2024, dal 9 al 13 ottobre, è stata un’edizione ricca con un programma articolato tra proiezioni (molte in prima nazionale o assoluta); eventi speciali all’ex chiesa di San Benedetto e Santa Chiara come la mostra “Nescienza” di Daniele Cascone e la proiezione-concerto per pianoforte “Cinema in Note” del maestro Salvino Strano, o come la performance artistica di Margherita Peluso “Terra Euboea” al castello Santapau; laboratori didattici per studenti di ogni ordine e grado con Concetta Caruso; masterclass di regia con Massimo D’Alessandro e di critica cinematografica con Fabio Fancello; visite guidate in centro storico con l’Archeoclub; e soprattutto “L’incontro con l’Antico” che ha sviluppato in modo trasversale il leitmotiv del XIV festival “Un patrimonio da salvare”.

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Incontro con l’Antico al Festival di Licodia Eubea: da sinistra, Lidia Vignola, Nadia Mondini, Serena Raffiotta, Tsao Cevoli, Fabrizio Mutarelli (foto graziano tavan)

Proprio l’ultimo di questi incontri, domenica pomeriggio, la tavola rotonda “Rubare il passato. Tombaroli, ladri e cacciatori di tesori: il reale e immaginario”, ha rappresentato il gran finale, quasi a tirare i fili, sul tema del festival raccontando il ruolo dei musei e la loro condotta etica rispetto al mercato illegale di opere d’arte. Un tema importante, delicato e di grande attualità sul quale hanno dibattuto – moderati dall’archeologa Serena Raffiotta – il luogotenente Fabrizio Mutarelli del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Siracusa; l’archeologo e giornalista Tsao Cevoli (direttore della rivista scientifica Archeomafie); la giornalista Rai Dania Mondini; l’archeologa Lidia Vignola (presidente dell’Osservatorio Internazionale Archeomafie).

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Festival di Licodia Eubea: Massimo D’Alessandro e Giulia Iannello, membri della giuria di qualità, tra i direttori artistici Lorenzo Daniele e Alessandra Cilio (foto graziano tavan)

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Il video-messaggio del regista Filippo Ticozzi al Festival di Licodia (foto graziano tavan)

PREMIO ARCHEOVISIVA (assegnato dalla giuria di qualità composta dall’autore e regista Massimo D’Alessandro; Giulia Iannello, project manager di Magma – mostra di cinema breve; Maria Turco, funzionaria archeologa della soprintendenza dei Beni culturali di Catania e dal regista greco Vasileios Loules) al film “Le cime di Asclepio” (Italia 2024, 18′) di Filippo Ticozzi (che ha mandato un video-messaggio di ringraziamento). Un museo si sta svuotando. Ciò che normalmente lo abita cambi a posizione e prospettiva. Possono oggetti, statue, cimeli morire? Questa la motivazione: “Per l’eleganza, la sobrietà, l’essenzialità di un racconto che non ha bisogno di parole ma che, con la potenza delle immagini, dà vita alle opere d’arte e ci ricorda che la bellezza non vuole essere ingabbiata”.

licodia-eubea_festival-2024_film-villa-rosa_locandinaMenzione speciale al film “Villa Rosa” (Italia 2023, 23′) di Alessandro Tricarico. Produzione: Alessandro Tricarico. Villa Rosa è un cortometraggio sperimentale che abbraccia l’arte urbana, la rovina, la fiction, il documentario, il romanzo storico, la fotografia e molto altro ancora. Gli eventi raccontati risalgono al 1943, quando Foggia fu quasi completamente distrutta dai bombardamenti alleati. In quegli anni si costruiva Villa Rosa, il cui nome è una dedica del proprietario alla memoria della moglie che, morta prematuramente, non riuscì a vederla ultimata. Motivazione: “Un film onirico eppure profondamente realista, un inno ai luoghi in cui sopravvivono le anime di chi li ha abitati”.

Menzione speciale al film “Artémis le temple perdu” (Svizzera 2023, 52′) di Sébastien Reichenbach. L’ubicazione del santuario di Artemide ad Amarynthos è stata a lungo uno degli ultimi grandi enigmi archeologici dell’antichità greca. Questo grande Artemision è menzionato in vari testi antichi, che addirittura specificano la distanza tra il santuario e la città di Eretria. Nonostante gli sforzi delle tante spedizioni scientifiche a partire dalla fine del XIX secolo, nessuna traccia del santuario o del suo tempio è stata mai trovata, lasciando il mistero irrisolto. Motivazione: “Per la capacità di offrire un ritratto a tutto tondo dell’archeologo e della sua professionalità, finendo con l’essere non solo un documentario archeologico ma un film sull’esistenza umana”.

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Il regista Lorenzo Scaraggi con il premio Archeoclub d’Italia, consegnato da Giacomo Caruso dell’Archeoclub di Licodia Eubea, per “Approdi” il film più votato dal pubblico del XIV festival della comunicazione e del cinema archeologico di Licodia Eubea (foto graziano tavan)

PREMIO ARCHEOCLUB D’ITALIA assegnato dal pubblico al film “Approdi” (Italia 2024, 45′) di Lorenzo Scaraggi con un voto medio di 9.6 (uno dei più alti mai registrati al festival di Licodia Eubea). Approdi è un viaggio geopoetico lungo le coste pugliesi ispirato a Breviario Mediterraneo di Matvejević. Nicolò Carnimeo, a bordo della sua barca a vela, incontra intellettuali e scrittori: Alessandro Vanoli a Monopoli, Rita Auriemma a Egnazia, Roberto Soldatini a Trani, Lucio Caracciolo a Bari, Enrica Simonetti a Giovinazzo, Bjorn Larsson a Brindisi. Approdi è una dichiarazione d’amore al mare della Puglia, ai suoi porti e alle sue coste.

Al secondo posto in ex aequo, con un gradimento pari a 8,4: “Guercino. Uno su Cento” di Giulia Giapponesi e “Palombara il borgo delle ciliegie” di Diego D’innocenzo. Terzo posto in ex aequo, con un gradimento pari a 8,3: “Franco Mezzena, l’Archeologia raccontata con il sorriso” di Nicola Castangia e Andrea Fenu, e “Artemis, le temple perdu” di Sebastien Reichemback.

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La proclamazione del premio Antonino Di Vita al XIV festival della Comunicazione e del Cinema archeologico di Licodia Eubea: da sinistra, Lorenzo Daniele, Massimo Frasca, Alessandra Cilio (foto graziano tavan)

PREMIO ANTONIO DI VITA assegnato a chi spende la propria professione nella promozione della conoscenza del patrimonio storico-artistico e archeologico dal comitato scientifico (composto da Maria Antonietta Rizzo Di Vita, docente di Etruscologia e Antichità italiche all’università di Macerata; Massimo Frasca, archeologo già docente all’università di Catania; Giacomo Caruso, presidente dell’Archeoclub d’Italia di Licodia Eubea; Alessandra Cilio, archeologa, e Lorenzo Daniele, regista, direttori artistici del Festival di Licodia). Il prestigioso riconoscimento è andato all’archeologo Tsao Cevoli, che solo poco prima era stato uno dei protagonisti della tavola rotonda sulle Archeomafie. A consegnare il premio, una scultura dell’artista Santo Paolo Guccione, diversamente da come avvenuto nelle tredici precedenti edizioni, quando è sempre stata presente la professoressa Maria Antonietta Rizzo Di Vita, moglie di Antonino, bloccata a Macerata da un impedimento fisico, è stato il professor Frasca.

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XIV festival della comunicazione e del cinema archeologico di Licodia Eubea: Massimo Frasca consegna il premio Antonino Di Vita a Tsao Cevoli (foto fcca)

Questa l’articolata motivazione: “Chi si occupa di archeologia e di patrimonio storico-artistico dovrebbe sempre tenere bene a mente che il suo dovere, tanto professionale quanto etico, è di occuparsi non solo di ricerca ma anche, anzi soprattutto, di tutela e salvaguardia.  Proteggere il patrimonio culturale significa custodire la nostra memoria e la nostra identità. Trasversalmente significa preservare noi stessi e i nostri figli, il nostro futuro. Farlo bene richiede passione, impegno, dedizione e coraggio. Tanto, specie quando si vive e si opera in territori difficili dove il contrasto alle archeomafie è una lotta, ed una lotta spesso ad armi impari. Per l’impegno costante nella protezione, nella tutela e nella salvaguardia del patrimonio culturale e ambientale nazionale; per la grande attenzione prestata alla formazione di figure professionali altamente qualificate che supportino le Istituzioni preposte nelle attività investigative in contrasto al traffico illecito dei beni culturali. Per la difesa dei diritti dei professionisti dei beni culturali, ed in particolare degli archeologi”.

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Lo staff del XIV festival della comunicazione e del cinema archeologico di Licodia Eubea sul palco del teatro della Legalità (foto graziano tavan)

Il festival della Comunicazione e del Cinema archeologico dà l’appuntamento a ottobre 2025.

Licodia Eubea (Ct). All’ultima giornata del XIV Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico protagoniste le archeomafie con una tavola rotonda. Ultimi due film in concorso, e poi la consegna dei premi chiude l’edizione 2024

licodia-eubea_festival-2024_archeomafie_locandinaLe archeomafie protagoniste domenica 13 ottobre 2024, quinta e ultima giornata del XIV Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico di Licodia Eubea (Ct) che vedrà gli ultimi due film in concorso prima di passare nel tardo pomeriggio alla cerimonia di premiazione che chiuderà l’edizione 2024. A introdurre la tavola rotonda “Rubare il passato. Tombaroli ladri e cacciatori di tesori: tra reale e immaginario”, sarò il film fuori concorso “Ladri di dei” (Italia 2010, 52′) di Adolfo Conti, che racconta il ruolo dei musei e la loro condotta etica rispetto al mercato illegale di opere d’arte. Si tratta di un traffico criminale dalle proporzioni colossali. Un fiume di merce e denaro secondo solo a quello della droga. Ma il dato meno conosciuto è il ruolo avuto dai musei e dalle grandi collezioni private, che questo saccheggio hanno finanziato indirettamente per anni. Alle 18.30, quindi la tavola rotonda che affronta proprio uno degli aspetti racchiuso in quel “un patrimonio da salvare” che è il tema prescelto dai direttori artistici Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele per l’edizione 2024, nonché filo rosso che ha collegato tutto il programma. Moderata dall’archeologa Serena Raffiotta, alla tavola rotonda partecipano Tsao Cevoli (direttore della rivista scientifica Archeomafie), la giornalista Rai Dania Mondini, l’archeologa Lidia Vignola (presidente dell’Osservatorio Internazionale Archeomafie), il Luogotenente Fabrizio Mutarelli del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Siracusa.

licodia-eubea_festival-2024_premio-archeovisiva_locandinaDalle 19.30 la cerimonia di premiazione e la consegna dei premi: “Archeoclub d’Italia” al film più gradito dal pubblico; “ArcheoVisiva”  assegnato a un film votato dalla giuria internazionale di qualità (composta dall’autore e regista Massimo D’Alessandro; da Giulia Iannello, project manager di Magma – mostra di cinema breve; da Maria Turco, funzionaria archeologa della soprintendenza dei Beni Culturali di Catania e dal regista greco Vasileios Loules) e il premio “Antonino Di Vita” (dedicato al famoso archeologo, nume tutelare del festival) assegnato dal comitato scientifico a un professionista che ha speso la propria attività nella promozione e nella valorizzazione della conoscenza del patrimonio culturale.

I FILM DI DOMENICA 13 OTTOBRE 2024. Alle 16.30, il pomeriggio apre con il film in prima regionale “Empire Inca, l’histoire révélee” (Francia 2023, 52′) di Thibaud Marchant. Gli Inca erano padroni delle Ande e la prima superpotenza d’America. Dalla capitale Cuzco hanno conquistato un vasto territorio, dall’Ecuador al Cile, in circa un secolo. L’assenza di una lingua scritta ha fatto sì che la loro storia venisse tramandata dai conquistatori spagnoli. Per secoli l’archeologia si è basata su queste cronache, ma recenti progressi hanno svelato nuovi aspetti della storia Inca, sfidando vecchie credenze e rivelando la vera storia di questa leggendaria civiltà.

Segue, e chiude i documentari in concorso, in prima regionale il film “Passos perdidos” (Portogallo 2023, 9′) di Daniel Sousa. L’acciottolato portoghese è uno dei più grandi simboli della cultura di questo Paese, un’icona di ingegneria e orgoglio nazionale. Al tempo stesso, però, costituiscono un “sassolino nella scarpa” per la mobilità urbana.

Licodia Eubea (Ct). Parte con i primi cinque film (1 prima nazionale, 1 assoluta) la XIV edizione del Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico. E apre la mostra fotografica “Nescienza”

licodia-eubea_XIV-festival-comunicazione-e-cinema-archeologico_manifesto-locandinaCi siamo. Mercoledì 9 ottobre 2024 si inaugura la XIV edizione del Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico di Licodia Eubea, ideato e diretto da Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele – archeologa e sceneggiatrice lei, regista ed autore lui – kermesse nata dalla sinergia tra le associazioni culturali ArcheoVisiva e Archeoclub di Licodia Eubea “Mario Di Benedetto”. Alle 17, al teatro della Legalità, apertura ufficiale: con i direttori artistici ci saranno Giacomo Caruso, presidente dell’Archeoclub di Licodia Eubea; Santo Randone, sindaco di Licodia Eubea; Giuliana Pepi, assessore comunale al Turismo sport e spettacolo e Donatella Irene Aprile, soprintendente dei Beni culturali di Catania. E poi si entra subito nel vivo con la proiezione di 5 dei 40 i film in programma (di cui 4 fuori concorso).

Si parte con la prima nazionale “Naachtun. Le Royaume Maya révélé” (Francia 2024; 90′) del regista francese Jean-Baptiste Erreca, specializzato nella produzione di documentari dedicati all’archeologia e all’etologia. Gli archeologi pensavano di aver scoperto quasi tutto della civiltà Maya. La nuova tecnologia Lidar, capace di rilevare strutture sepolte ha invece rivelato numerose costruzioni ancora inesplorate. La città di Naachtun è di particolare interesse per un team di ricercatori del CNRS. L’area indagata è immensa e ostile, ma gli archeologi adesso sanno dove cercare. Quali scoperte li attendono? Ad oltre mille anni dal suo declino, la città di Naachtun non ha ancora finito di svelare i suoi segreti.

Segue la proiezione in prima regionale di “Calattubo. Memorie da salvare” (Italia 2024; 33′) dell’antropologo e documentarista palermitano Lorenzo Mercurio che racconta l’area archeologica di Alcamo (Tp) ricca di testimonianze che evidenziano la presenza umana almeno dalla preistoria, fino al terremoto del Belìce (1968), attraverso la voce di alcuni componenti dell’associazione che la cura e ne rende fruibile una parte.

Dalle 21.15 nel Teatro della Legalità si potrà assistere alla prima proiezione assoluta di “Palombara. Il borgo delle ciliegie” (Italia 2024, 40′) dei documentaristi Diego D’Innocenzo (che presenzierà alla proiezione) e Francesco Giannetti, un documentario completamente inedito sul rapporto millenario tra la Sabina e l’antica Roma, letto attraverso un elemento particolare: la frutta. Dal ratto delle Sabine ad opera di Romolo, fino ad oggi, la Sabina è stata una parte essenziale della civiltà romana. Ricostruiamo questo percorso attraverso i prodotti agricoli che arrivarono dalle provincie dell’Impero e scopriamo così l’origine geografica ed etimologica di molti dei frutti che oggi troviamo sulla nostra tavola.

Segue la prima regionale del film “Il serparo” (Italia 2024, 16′) di Alessio Consorte dedicato al borgo abruzzese che celebra la Festa di San Domenico Abate, santo protettore dal morso dei serpenti. Questa antica tradizione vede gli abitanti del luogo catturare le serpi per rendere omaggio al Santo, perpetuando un rito che si tramanda da secoli. Il regista segue da vicino il Serparo più anziano del paese, il signor Tonino Chiocchio, custode di saperi e segreti tramandati di generazione in generazione.

Chiude la serata la prima regionale di “Quest for Midas” (Turchia 2023) documentario del regista e produttore turco Kadir Uluç che ha seguito per un giorno il lavoro di una squadra di archeologi impegnata sugli scavi di Gordion, a 70 chilometri da Ankara, in Turchia. La missione, guidata dal Professore Brian Rose, ha aperto le cortine del tempo con l’entusiasmo e la consapevolezza di scrivere la Storia. Il documentario include, inoltre, il lavoro svolto in passato, i progetti per il futuro e di come la scelta di uno stile di vita alternativo da parte di Brian Rose si sia trasformata nel tempo in amore e passione.

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Locandina della mostra fotografica “Nescienza” dell’artista sperimentale Daniele Cascone

Tra le due sezioni di proiezioni nei locali dell’ex chiesa di San Benedetto e Santa Caterina sarà inaugurata la mostra fotografica “Nescienza” dell’artista sperimentale Daniele Cascone. Il concetto di nescienza, proveniente dal latino nescientia, qui è inteso ben oltre la mera mancanza di conoscenza. Incarna una profonda forma di ignoranza, l’incapacità radicata di afferrare il vero significato della nostra esistenza. Questa dimensione di non-conoscenza è il nucleo su cui si costruisce il senso di assurdità che pervade la nostra esperienza. Le opere dell’artista – propenso a sperimentare mescolando tecniche digitali con strumenti tradizionali interessandosi a fotografia, stop-motion e video – pur appartenendo a periodi, stili e riflessioni differenti, contengono degli elementi di raccordo: il legame con i simboli, il gusto per l’assurdo e il bizzarro e, non meno importante, il sottile legame ai temi esistenziali, di cui quella nescienza sopra citata, è un aspetto centrale.

 

 

Licodia Eubea (Ct). Al via la XIV edizione del Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico di Licodia con 40 film, incontri, tavole rotonde, attività di formazione e intrattenimento che si confrontano sul tema “Un patrimonio da salvare”: ne parlano i direttori artistici Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele

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Lorenzo Daniele e Alessandra Cilio, direttori artistici del festival di Licodia Eubea (foto rica)

“Il nostro Patrimonio culturale è in pericolo”, dicono Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele, direttori artistici del Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico di Licodia Eubea (Ct), “chi dovrebbe fruirne lo maltratta e chi dovrebbe valorizzarlo non lo tutela. Noi abbiamo l’obbligo morale di proteggerlo dalla dimenticanza e di consegnarlo alle future generazioni attraverso un linguaggio che valorizzi il lavoro degli archeologi. In questi anni abbiamo potuto constatare che una certa grammatica filmica legata al patrimonio culturale arriva al grande pubblico solo attraverso il giusto linguaggio: stili e registri che è necessario saper maneggiare. È per questo motivo che il nostro festival affianca all’arte del cinema altre attività, come incontri con specialisti del settore, mostre e workshop”. Ecco il leitmotiv, condensato nell’espressione “un patrimonio da salvare”, della XIV edizione del Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico, nato dalla sinergia tra le associazioni culturali ArcheoVisiva e Archeoclub di Licodia Eubea “Mario Di Benedetto”, in programma a Licodia Eubea da mercoledì 9 a domenica 13 ottobre 2024 e, per la prima volta, prevede una finestra a Chiaramonte Gulfi (Rg), sabato 19 ottobre 2024, dedicata al cinema documentaristico siciliano. “C’è un filo rosso che si dipana attraverso la kermesse cinematografica, gli incontri e le tavole rotonde, le attività di formazione e di intrattenimento”, continuano Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele. “Ogni segmento del ricco cartellone di questa edizione festivaliera si confronta con la tematica un patrimonio da salvare, tanto urgente quanto complessa, e la comunica secondo un linguaggio rinnovato. Ne sono un esempio i quaranta film selezionati, tra prime assolute, nazionali e regionali: non solo documentari classici, ma anche cortometraggi, docufiction e ibridazioni ispirate al mondo della street art e della fotografia”.

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Il teatro della Legalità a Licodia Eubea, sede delle proiezioni del Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico (foto graziano tavan)


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Locandina della mostra fotografica “Nescienza” dell’artista sperimentale Daniele Cascone

Quaranta i film in programma (di cui 4 fuori concorso), provenienti da ogni parte del mondo, saranno proiettati sin dalla prima giornata, il 9 ottobre 2024, subito dopo l’inaugurazione in programma al Teatro della Legalità alle 17, e che vedrà la partecipazione dei direttori artistici insieme a Giacomo Caruso, presidente dell’Archeoclub di Licodia Eubea, le autorità cittadine e Donatella Irene Aprile, soprintendente dei Beni culturali di Catania. Un elmo dorato decorato da foglie scure che richiamano motivi antichi, simboli di vita e di continuità di un’archeologia viva e pulsante, è l’elegante immagine dell’edizione 2024 realizzata dall’illustratore Pierluigi Longo che, sintetizzando il concept della XIV edizione, invita a riflettere sulla relazione tra storia e modernità. A seguire, nei locali dell’ex chiesa di San Benedetto e Santa Caterina, sarà inaugurata la mostra fotografica “Nescienza” dell’artista sperimentale Daniele Cascone.

Tra i film in cartellone, provenienti da Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Polonia, Svizzera, Grecia, Turchia, Bulgaria e persino Cina, 24 saranno proiettati in prima regionale, 6 in prima nazionale e 4 film in prima assoluta. Al termine della cinque giorni il  Festival della Comunicazione e del cinema archeologico assegnerà tre riconoscimenti: il premio “Archeoclub d’Italia” al film più gradito dal pubblico; il premio “ArcheoVisiva” a un film votato dalla giuria internazionale di qualità (composta da Massimo D’Alessandro, autore e regista; Giulia Iannello, project manager di Magma – mostra di cinema breve; Maria Turco, funzionaria archeologa della soprintendenza dei Beni culturali di Catania; e Vasileios Loules, regista greco) e il premio “Antonino Di Vita” (dedicato al famoso archeologo, nume tutelare del festival) assegnato dal comitato scientifico a un professionista che ha speso la propria attività nella promozione e nella valorizzazione della conoscenza del patrimonio culturale.

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Le Grotte di Licodia Eubea (Ct) (foto archeoclub vittoria)

licodia-eubea_festival-2024_incontro-le-grotte-di-licodia-eubea_locandinaIl legame con il territorio è parte integrante di un festival che ambisce a far diventare “centro” una “periferia” come Licodia Eubea, con l’obiettivo di valorizzare un luogo ai margini della provincia catanese ma che può vantare bellezze archeologiche, naturalistiche e paesaggistiche come pochi altri. In un’ottica di scambio, il Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico affianca al premio cinematografico un’attività di promozione del territorio attraverso passeggiate, aperitivi con i prodotti enogastronomici della tradizione locale (in programma tutte le sere per permettere al pubblico anche di incontrare le delegazioni artistiche dei film in concorso), laboratori didattici rivolti alle scolaresche  e masterclass per professionisti della comunicazione ma, soprattutto, il festival quest’anno dedica al territorio l’incontro: “Le grotte di Licodia Eubea. Ricerca, tutela e valorizzazione di un territorio” (giovedì 10 ottobre 2024, alle 18) al quale parteciperanno Maria Turco, funzionaria archeologa della soprintendenza dei Beni culturali di Catania; Orazio Palio, docente di Preistoria e Protostoria all’università di Catania; e Antonio Barone autore ed esperto Pnrr Beni Culturali del comune di Licodia Eubea.

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Lorenzo Daniele e Alessandra Cilio, direttori artistici del Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico di Licodia Eubea (foto fcca)

“Il risultato – concludono Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele – è uno sguardo plurale, lontano dai luoghi comuni e dagli stereotipi a cui la società contemporanea si sta lentamente abituando. Di più. È un invito ad essere presenti e partecipi, una call to action rivolta a tutti i membri della nostra società, nessun escluso. Riusciremo così a salvarlo, questo nostro patrimonio? Chissà. Comunque ci avremo provato”.

Licodia Eubea (Ct). La presentazione del libro “Guida all’archeologia di Leontinoi. Protagonisti, monumenti, itinerari” di Massimo Frasca (Gangemi editore) chiude gli appuntamenti di EUbook summer, organizzato dall’Archeoclub di Licodia Eubea

licodia-eubea_eubook_summer_2024_locandinaCon la presentazione del libro “Guida all’archeologia di Leontinoi. Protagonisti, monumenti, itinerari” di Massimo Frasca (Gangemi editore), domenica 22 settembre 2024, alle 18.30, nell’ex chiesa di S. Benedetto e S. Chiara di Licodia Eubea (Ct) si chiudono gli appuntamenti di EUbook summer, organizzati dall’Archeoclub di Licodia Eubea. A dialogare con l’autore gli archeologi Alessandra Cilio e Italo Giordano.

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Copertina del libro “Guida all’archeologia di Leontinoi Protagonisti, monumenti, itinerari” di Massimo Frasca (Gangemi editore)

Guida all’archeologia di Leontinoi Protagonisti, monumenti, itinerari. Leontinoi rappresenta una realtà unica e per molti aspetti anomala in confronto alle altre città fondate dai Greci in Occidente. La particolare conformazione geomorfologica e topografica della polis, ubicata sulle due aspre colline di San Mauro e Metapiccola e nella valle intermedia, ha attirato l’attenzione dello storico greco Polibio che ne ha dato una vivida descrizione e, in seguito, di studiosi moderni, anche stranieri, che hanno fornito descrizioni, fotografie e schizzi dei luoghi e dei manufatti lentinesi. Nonostante i numerosi rinvenimenti di oggetti di pregio, molti dei quali confluiti in musei italiani e stranieri, bisognerà attendere l’arrivo di Paolo Orsi in Sicilia per l’inizio degli scavi sistematici a Leontinoi, ripresi con continuità e profitto dopo il Secondo Dopoguerra dalla Soprintendenza alle Antichità di Siracusa e dall’Università di Catania. Con quest’opera Frasca ha inteso realizzare un libro-guida che accompagni, anche fisicamente, il lettore interessato a conoscere la storia e i monumenti archeologici della città fondata dai Calcidesi nel 728 a.C. e, al contempo, ricordare le figure di coloro che, con la loro passione e le loro competenze anche in campi diversi dall’archeologia, hanno contribuito a far progredire gli studi e le ricerche su Leontinoi. Da ciò deriva l’articolazione del libro in quattro capitoli, il primo dedicato ai protagonisti dell’archeologica lentinese, il secondo ai principali monumenti archeologici illustrati e inquadrati storicamente, il terzo ai percorsi di visita dei monumenti e il quarto al museo archeologico di Lentini, fortemente voluto dalla comunità civile locale.

Licodia Eubea (Ct). Ecco il manifesto del XIV Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico. E c’è la prima novità: la kermesse di allunga di un giorno e fa tappa a Chiaramonte Gulfi (Rg)

licodia-eubea_XIV-festival-comunicazione-e-cinema-archeologico_manifesto-locandinaAlessandra Cilio e Lorenzo Daniele, direttori artistici e vera anima del Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico di Licodia Eubea (Ct), da tempo ci hanno abituato alle sorprese. Perché se la data della XIV edizione del festival era già nota da tempo, cioè dal 9 al 13 ottobre 2024, con la presentazione ufficiale del manifesto 2024, scopriamo che la kermesse allarga i propri orizzonti e così nel calendario si deve aggiungere il 19 ottobre 2024 quando il festival si sposta nella bella Chiaramonte Gulfi, cittadina in provincia di Ragusa sui monti Iblei in posizione panoramica con vista sull’Etna, a 25 chilometri da Licodia. Intanto, come si diceva, è stato presentato il manifesto della XIV edizione del festival, frutto della creatività dell’artista Pierluigi Longo e del grafico Attilio Patania. “A noi piace tantissimo – commenta la direzione artistica -, perché rispecchia lo spirito di quest’annata, che si prospetta ricca di novità e di sorprese”.