Rovereto (Tn). Quinta e ultima giornata al RAM film festival: non solo premiazioni dei film al teatro Zandonai, ma anche incontri con l’antropologo Canestrini sui Neanderthal, e anteprima del documentario “Un, due, tre. Stella!”. Ecco gli ultimi dieci film in cartellone
Il RAM film festival di Rovereto è arrivato alla quinta e ultima giornata, la giornata delle premiazioni. Ma a teatro Zandonai c’è ancora il tempo per seguire (e votare) ben dieci le proiezioni che si susseguiranno nel corso della giornata di domani, al Teatro Zandonai di Rovereto, al termine delle quali si voterà per l’ultima volta, decretando il premio del pubblico di questa edizione 2024: dalla scoperta delle sue origini con l’arte preistorica, passando per il sentiero romanico sulle tracce dell’arte altoatesina, fino ad arrivare alla Sala 5 della Pinacoteca Ambrosiana, sede del “Cartone di Raffaello”, il disegno preparatorio della famosissima “Scuola di Atene” di Raffaello Sanzio. Due anche gli eventi speciali presenti nel palinsesto di oggi: alle 18.30, Duccio Canestrini con il suo spettacolo “Neander Pop” per riscoprire insieme la figura dell’uomo neandertaliano; alle 20.30, “Un, due, tre…stella!”, il documentario, in anteprima assoluta, sulla riscoperta dei movimenti legati all’infanzia. A seguire la proiezione del film vincitore del premio del pubblico. Ecco i film di oggi: “Tarihin Tanığı Gaziantep” (Turchia, 2023, 16’); “Sapiens ou la naissance de l’art” (Francia, 2022, 52’); “Meziměstí” (Repubblica Ceca-Israele, 2023, 9’); “Il sentiero romanico – siti culturali tra Tubre ed Egna” (Italia, 2023, 58’); “Alle origini della Basilica di Aquileia” (Italia, 2023, 8’); “Passos Perdidos” (Portogallo, 2023, 10’); “L’autre monde des Dinosaures” (Francia, 2023, 52’); “Sala 5, il cartone di Raffaello” (Italia, 2023, 15’); “Chunjian huayue ye” (Canada-Cina, 2024, 8’); “Iznik, les mystères de la basilique engloutie” (Francia, 2022, 55’).
NEANDER POP. Conferenza-spettacolo di Duccio Canestrini, antropologo. Tipi tosti i neandertaliani. E ancora non è ben chiaro perché ci abbiano lasciati soli a spadroneggiare “sapientemente” sul Pianeta. In ogni caso per fortuna (e per amore) ci siamo mescolati, e il loro lascito è tanta roba. La conferenza di Duccio Canestrini è un mix di ragionamento e divertimento, più spettacolo che paleoantropologia, con musiche, video, umorismo e animazioni grafiche. Perfino attualità, perché gli “altri” – che siano estinti, immaginati o presenti tra noi – ci costringono ogni giorno a relativizzare la nostra supremazia. E a considerare la diversità come una ricchezza.

L’antropologo Duccio Canestrini (foto fmcr)
Duccio Canestrini insegna Sociologia e antropologia del turismo al Campus di Lucca – Università di Pisa. Per dieci anni ha lavorato a Milano da inviato del mensile geografico “Airone”, in tutti i continenti, e come editor per l’antropologia. Da sempre attento all’etica della comunicazione e al linguaggio audiovisivo, ha diretto alcuni documentari dedicati al rapporto uomo-ambiente in Africa, Centroamerica, Amazzonia e in Alto Adige. Ha al suo attivo alcuni fortunati libri, tra cui Andare a quel paese (Feltrinelli) e Antropop. La tribù globale (Bollati Boringhieri).
UN, DUE, TRE… STELLA! Presentazione e anteprima assoluta del documentario frutto di un Community Project di Oriente Occidente, in collaborazione con Fondazione Museo Storico del Trentino e Ram Film Festival – Fondazione Museo Civico di Rovereto con il sostegno di Fondazione Caritro. Regia di Emanuele Gerosa. Cosa rimane nel nostro corpo di tutto quello che abbiamo vissuto? Alcune persone anziane, guidate dal coreografo Carlo Massari, si ritrovano a giocare nei giardini e nei cortili di quando erano bambini e bambine. Un viaggio a ritroso nel tempo per riscoprire i movimenti legati all’infanzia e risvegliare ricordi che sembravano perduti, ma che sono sempre rimasti lì, assopiti e frammentati nelle profondità di sé, come memorie che il corpo non ha mai smesso di conservare.
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