Roma. “L’importanza di chiamarsi Harnste”: Valentino Nizzo, direttore del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, annuncia una diretta Fb per approfondire e dare risposte sull’eccezionale scoperta dell’iscrizione all’interno di un elmo di 2400 anni fa rinvenuto a Vulci nel 1930

È rimasta nascosta per circa 2400 anni all’interno dell’elmo della tomba 55 della necropoli dell’Osteria di Vulci ed è stata scoperta tra i reperti esposti al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, all’interno di un elmo che ci ha restituito il nome di un guerriero e un frammento della sua possibile storia: è un’iscrizione etrusca, sfuggita ai suoi scopritori nel 1930, ma non all’occhio digitale e dei restauratori, che offre nuovi dati per la ricostruzione dell’arte della guerra nel mondo etrusco-italico della metà del IV secolo a.C. Ne abbiamo parlato qualche giorno fa (vedi Roma. Scoperta al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia un’iscrizione nascosta all’interno di un elmo di 2400 anni fa, rinvenuto nel 1930 a Vulci: ci ha restituito il nome di un guerriero e un frammento della sua possibile storia | archeologiavocidalpassato).

È lo stesso direttore del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, Valentino Nizzo, che su un video (vedi Facebook) introduce il pubblico a questa scoperta con un excursus storico-linguistico che ci permetta di capire meglio l’importanza del rinvenimento all’interno dell’elmo da Vulci.

Ma non è tutto. Il grande interesse e la curiosità suscitati sui media nazionali e internazionali dalla notizia dell’iscrizione rimasta nascosta per oltre 90 anni all’interno di un elmo etrusco di 2400 anni fa scavato nella necropoli dell’Osteria di Vulci da Raniero Mengarelli e Ugo Ferraguti, ha convinto Valentino Nizzo a proporre un approfondimento con una diretta sul suo profilo Facebook lunedì 3 gennaio 2022 alle 18: “L’importanza di chiamarsi Harnste”. In un’ora e un quarto il direttore dell’Etru cercherà di dare risposte ad alcune domande (qual è la sua importanza storica e archeologica? Cosa racconta e cosa consente di ipotizzare la nuova iscrizione? Com’è stata interpretata?) e ad altri interrogativi posti da questa eccezionale scoperta.
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