#iorestoacasa. La settima “pillola video” proposta dalla Fondazione Aquileia ci porta all’interno della Basilica Patriarcale di Aquileia e della Cripta degli Scavi, accompagnati dall’archeologo Luca Villa

La settima “pillola video” promossa dalla Fondazione Aquileia, aderendo alla campagna del Mibact #iorestoacasa, ci porta all’interno “della Basilica Patriarcale di Aquileia e della Cripta degli Scavi”, accompagnati dall’archeologo Luca Villa. “In poca tardo-antica, all’inizio del IV sec.”, spiega Villa, “la città, ampliata e cinta da mura, aveva ancora come suo centro politico-amministrativo il foro. Ma stavano nascendo altri luoghi, all’interno della città, destinati a diventare importanti soprattutto nei secoli successivi. La basilica attuale di Aquileia sorge proprio sull’area dell’antico nucleo episcopale fondato qui proprio in età paleocristiana. E quello di Aquileia – possiamo dire – è in Occidente il nucleo episcopale più esteso e meglio conservato che ad oggi noi conosciamo. Sappiamo che questo complesso è riconducibile al vescovo Teodoro proprio perché ci sono delle iscrizioni musive che ricordano l’operato del vescovo e il fatto che lo stesso vescovo abbia costruito e dedicato la basilica – si dice nell’iscrizione – grazie all’aiuto della comunità cristiana di Aquileia. Probabilmente le piccole aule di culto del periodo teodoriano non erano più adatte a ospitare una folla di cristiani che diventava sempre più importante e numerosa, e quindi già pochi decenni dopo la sua costruzione si dovette pensare ad ampliare questo complesso episcopale. E infatti venne costruita, nel settore settentrionale del primo nucleo, una nuova grande basilica, una basilica che era più del doppio delle aule di culto degli inizi del IV sec. Nella visita al complesso degli scavo si possono notare questi livelli che danno una scansione proprio della crescita di questa zona della città. È davvero un luogo dove, come un pozzo, si può discendere nel passato e vedere la stratificazione dell’Aquileia a partire dalla città romana (si possono ammirare i resti delle case del primo periodo imperiale) e sopra ancora la basilica della metà del IV sec.”.

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