Egittomania dal Rinascimento al XX secolo: alla biblioteca Braidense di Milano la mostra “Da Brera alle piramidi”. Documenti e curiosità
L’Egitto ancora protagonista a Milano. Dopo la mostra all’università Statale di Milano, ecco una nuova esposizione alla Biblioteca Nazionale Braidense: dal 21 febbraio all’11 aprile, è aperta la mostra “Da Brera alle piramidi”: promossa dalla Biblioteca Nazionale Braidense e dall’università di Milano (Cattedra di Egittologia), con la partecipazione della Pinacoteca di Brera e dell’Archivio Storico Ricordi, ideata e curata rispettivamente per la Biblioteca da Anna Torterolo, esperta d’arte, e da Patrizia Piacentini, professore ordinario di Egittologia, la mostra vuole documentare l’attrazione e l’influenza, esercitata dalla civiltà egiziana sulla cultura italiana dal Rinascimento al XX secolo, sottolineando in particolar modo il gusto per l’Egitto nella storia dei diversi istituti del Palazzo di Brera e a Milano.
Sono esposte, dalle collezioni della Braidense, le tavole del Polifilo, realizzate alla fine del Quattrocento, con raffigurazioni di ispirazione egiziana riprese dai primi studi archeologici nella Roma rinascimentale, le interpretazioni dei geroglifici pubblicate nell’Horapollus, stampate come il Polifilo da Manuzio all’inizio del XVI secolo, gli Emblemi del milanese Alciato, ideati nei primi decenni del Cinquecento ad imitazione dei geroglifici, cercando di ricreare un linguaggio figurato universale. La mostra presenta anche raffigurazioni di obelischi e piramidi utilizzati nelle architetture effimere commissionate dalla città di Milano al professore di retorica del Collegio gesuita di Brera, Emanuele Tesauro, nei primi decenni del Seicento, e le famose illustrazioni dagli studi sui misteri egiziani di Athanasius Kircher, autore di un nuovo tentativo di interpretazione della scrittura geroglifica, conosciuti attraverso le missioni orientali gesuite.
Accanto alle rarità bibliografiche, la mostra propone i bozzetti per la prima scaligera dell’Aida dell’Archivio Storico Ricordi ed alcune rare curiosità: un papiro, già parte delle raccolte di Brera, ora conservato nelle collezioni civiche di Milano e una statua cubo che appartenne al pittore e direttore dell’accademia Giuseppe Bossi, una coppia di sfingi del XVIII secolo oggi di proprietà privata, provenienti da un antico giardino siciliano e divertenti, immaginifici oggetti di gusto egizio, creati all’inizio del Novecento, quando l’egittomania si coniuga con il Deco. Gustose copertine ed illustrazioni di riviste testimoniano della diffusione della “passione-Egitto” nell’universo del romanzo e della letteratura popolare.
Attraverso numerosi materiali d’archivio molti dei quali inediti, conservati all’università di Milano, è dedicato largo spazio alle grandi scoperte archeologiche in Egitto, da quelle effettuate da Mariette sino alla scoperta dalla tomba di Tutankhamon e a quella dei tesori della necropoli regale di Tanis, mettendo in risalto l’impatto che queste ebbero sull’immaginario collettivo dai livelli più alti sino alla sua penetrazione nella letteratura popolare. Arricchiscono il percorso alcune schede nella Pinacoteca di Brera affiancate ad opere di iconografia “egizia” (una per tutte la famosa Predica di S. Marco di Gentile e Giovanni Bellini) o provenienti dall’Egitto (i ritratti del Fayyum della collezione Vitali).
In occasione della mostra sono previste alcune conferenze in Biblioteca Nazionale Braidense, Milano, via Brera 28. Sabato 21 febbraio, alle 10.30, Umberto Eco interviene su “Athanasius Kircher e l’Egitto”. L’incontro è organizzato in collaborazione con l’Aldus Club. Lunedì 23 febbraio, alle 18, alla Mediateca di Santa Teresa in via della Moscova 28 a Milano, Jean-Marcel Humbert parla di “Egittomania: un fenomeno in continua evoluzione.
molto interessante, soprattutto l’interpretazione sui geroglifici, cosa che ancor oggi non è del tutto chiara. mi piacerebbe approfondire questo argomento, grazie