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Napoli. A Palazzo Corigliano (unior) la conferenza “Recenti indagini nel Santuario di Zeus ad Olimpia” con Erofili Iris Kollia (direttrice del dipartimento alle Antichità di Ilia-Antica Olimpia). In presenza e on line

Martedì 4 novembre 2025, alle 11, in sala conferenze di Palazzo Corigliano, sede dell’università L’Orientale, in piazza San Domenico Maggiore 12 a Napoli, Erofili Iris Kollia (direttrice del dipartimento alle Antichità di Ilia-Antica Olimpia, ministero della Cultura, Grecia) tiene la conferenza “Recenti indagini nel Santuario di Zeus ad Olimpia”. Introducono Matteo D’Acunto e Fausto Longo. Intervengono Anna Maria D’Onofrio e Maria Elena Gorrini. La conferenza è in italiano. È possibile partecipare sia in presenza che in remoto: per il link di accesso alla conferenza in remoto su Zoom contattare c.improta6@unior.it, c.merluzzo@unior.it. Studenti, colleghi e tutti gli interessati sono invitati a partecipare.

Napoli. A Palazzo Corigliano la conferenza “L’avventura dei Marmi del Partenone: una storia travagliata tra archeologia e politica” con la prof.ssa Eirini Vallera Rickerson

Per iniziativa dell’università di Napoli L’Orientale e del Ceisma – Centro studi su interazioni e scambi nel mondo antico e medievale nella sede di Palazzo Corigliano in piazza S. Domenico Maggiore 12 a Napoli, la conferenza “L’avventura dei Marmi del Partenone: una storia travagliata tra archeologia e politica” con Eirini Vallera Rickerson, professore emerito Orange Coast College (California). Appuntamento martedì 21 ottobre 2025, alle 10.30, in sala conferenze al II Piano.

Roma. All’Istituto Svedese di Studi Classici il convegno “Ascoltare con gli occhi: oggetti e spazi che parlano nel mondo antico”, in presenza e on line. Due giorni per indagare il racconto, affidato non alle parole, ma ad altri “fatti comunicativi” non meno efficaci. Ecco il programma

I racconti condivisi giocano un ruolo essenziale nella creazione della memoria culturale delle società umane. Il racconto non è però solo linguaggio: a raccontare sono anche le immagini, gli oggetti, gli spazi. Il convegno “Ascoltare con gli occhi: oggetti e spazi che parlano nel mondo antico” si propone di indagare proprio questa dimensione altra del racconto, affidato non alle parole, ma ad altri “fatti comunicativi” non meno efficaci. Appuntamento il 13 e 14 ottobre 2025 all’Istituto Svedese di Studi Classici in via Omero 14 a Roma, in presenza fino a disponibilità di posti, e da remoto, su piattaforma Teams https://tinyurl.com/n7dr9929. Il convegno è organizzato da CNR-ISMed, CNR-ISPC, Istituto Svedese di Studi Classici, università di Napoli l’Orientale. Coordinamento scientifico: Alessandra Piergrossi. Comitato scientifico: Valeria Acconcia (Ud’A), Massimo Cultraro (CNR-ISPC), Andrea Ercolani (CNR-ISMed), Ulf Hanson (ISSC), Laura Lulli (UnivAQ), Alessandra Piergrossi (CNR-ISPC), Riccardo Palmisciano (UniOr), Livio Sbardella (UnivAQ).

PROGRAMMA 13 OTTOBRE 2025. Alle 14.45, saluti istituzionali di Ulf Hansson – Costanza Miliani; 15, Andrea Ercolani: introduzione ai lavori; 15.15, Alessandra Piergrossi, “Narrare per immagini: oggetti e spazi come testi visivi”. I SESSIONE. Le storie raccontate dagli oggetti: presiede e coordina Ulf R. Hansson. Alle 15.40, A. Di Renzoni, M. Bettelli, M.C. Martinelli, S.T. Levi, “Raccontare il mare. La decorazione ceramica eoliana della prima età del Bronzo come memoria condivisa”; 16.10, Massimo Cultraro, “Raccontare l’intimità: l’affresco del Gioiello di Cnosso tra comunicazione visiva e narrazione simbolica”; 16.40, coffee break; 17.10, Mariassunta Cuozzo, “Alcune annotazioni su immagini e tradizione orale nella Campania Orientalizzante”; 17.40, Valeria Acconcia, “Un eroe per tutte le stagioni: come il record archeologico racconta, interpreta e adatta il mito e la figura di Eracle oltre l’orizzonte greco”; discussione; 20, cena sociale.

PROGRAMMA 14 OTTOBRE 2025. II SESSIONE. Narrare per immagini: presiede e coordina Giulia Rocco. Alle 9.30, Laura Ambrosini, “I dialoghi sui vasi attici: tracce di oralità per ricostruire la vita quotidiana”; 10, Giancarlo Bozza Germanà, “Qui intendo innalzare uno splendido tempio. Alcune osservazioni sull’Inno omerico di Apollo tra fonti orali e fonti iconografiche”; 10.30, Simone Rambaldi, “I racconti negli oggetti: sintetizzare storie nell’arte greca e romana”; 11, coffee break. III SESSIONE. Ambienti, paesaggi, racconti: presiede e coordina Riccardo Palmisciano. Alle 11.30, Ennio G. Biondi, “Erodoto e gli Sciti: racconto e visualizzazione dell’alterità”; 12, Manuela Giordano, “Le mura e le loro storie”; 12.30, Alessio De Cristofaro, “Immagini e racconto nel mondo medio-tirrenico di età arcaica”; discussione; 13.30, light lunch. IV SESSIONE. Racconti e modi del racconto: presiede e coordina Andrea Ercolani. Alle 15, Laura Sagripanti, Alessandra Vivona, “Comunicare ed evocare. Il racconto degli scarabei tra Veio e Cerveteri”; 15.20, Margherita Perri, “Donne, lana e memoria. Tessitura, genere e narrazione nei contesti dell’Italia preromana”; 15.40, Carlo Giuranna, “Il lebete bronzeo di Cadmo nella Cronaca di Lindo: cultura materiale, storia locale e tradizioni mitiche sui Φοινικικὰ γράμματα”; 16, Giorgia Di Lorenzo, “Le Passeggiate narrative come format efficace di didattica e divulgazione: l’esperienza di Storie a Manovella”; discussione.

Archeologia in lutto. Si è spenta a 93 anni Ida Baldassarre, figura di primo piano dell’archeologia italiana, allieva di Ranuccio Bianchi Bandinelli. Impegnata in Egitto e Libia, e sull’Isola sacra di Ostia antica. La sua monumentale edizione “Pompei. Pitture e Mosaici” resta un punto di riferimento

L’archeologa Ida Baldassarre, professoressa all’università L’Orientale di Napoli. si è spenta a 93 anni (foto saia)

Archeologia in lutto. Si è spenta a 93 anni l’archeologa Ida Baldassarre. “Una grandissima archeologa”, come la ricorda Giuliano Volpe dell’università di Bari, “un pezzo importante della storia dell’archeologia italiana, della grande scuola di Ranuccio Bianchi Bandinelli. Originaria di Terlizzi (cosa che ci legava e sulla quale avevamo scherzato varie volte) si è spenta a Corato (sempre in provincia di Bari). Una grande perdita”. A ricordarla “con gratitudine” la Scuola archeologica italiana di Atene – SAIA: “Allieva della Scuola nel 1961 e collaboratrice del direttore Doro Levi, studiosa di grande competenza e rigore, ha dedicato la sua vita alla ricerca archeologica e all’insegnamento, contribuendo in modo significativo agli studi sull’antichità e alla formazione di nuove generazioni di studiosi. La Scuola ne onora la memoria con profonda stima”.

Ida Baldassarre a Cirene con la famiglia libica della casa della missione (2001)_ foto da “La dimensione del passato. Scritti di archeologia e cultura di Ida Baldassare” (2020, Università degli Studi di Napoli L’Orientale)

Amici e colleghi di OrSA, la Scuola interateneo di specializzazione in Beni archeologici dell’università di Salerno e di Napoli L’Orientale, partecipano con affetto al ricordo di Ida Baldassarre che è scomparsa in silenzio, con la discrezione che l’ha sempre contraddistinta. “Figura di primo piano dell’archeologia italiana Ida è stata allieva di Ranuccio Bianchi Bandinelli, con il quale ha condiviso l’esperienza straordinaria della rivista Dialoghi di Archeologia. È stata una delle protagoniste della stagione più fervida dell’archeologia italiana, quando, per un tempo breve, sembrò che gli studi del mondo antico potessero contribuire al rinnovamento del clima culturale del nostro paese. Ha partecipato a importanti progetti di scavo in Egitto e in Libia: dal salvataggio dei monumenti di Assuan in seguito alla costruzione della diga, alle ricerche sulle città antiche di Antinoe e Cirene. In quest’ultima impresa ha saputo aggregare una valida équipe di ricerca, nella convinzione che lo scavo archeologico dovesse necessariamente implicare una pratica collettiva di formazione e circolazione di conoscenze: un’esperienza che ha applicato con successo in altri progetti italiani, quali lo scavo della necropoli dell’Isola Sacra a Ostia e gli interventi avviati per affrontare i danni inferti al patrimonio archeologico dal terremoto del 1980, operando prima a Pompei o poi nel centro antico di Napoli dove condivise la grande stagione dell’archeologia urbana che ha trasformato il volto della città antica. Va anche ricordato che Ida Baldassarre ha curato la serie “Pompei: Pitture e mosaici” per la Enciclopedia Italiana Treccani, un repertorio a tutt’oggi fondamentale per lo studio della documentazione pompeiana. Docente di Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana presso l’università di Napoli “L’Orientale”, Ida è stata per numerose stagioni una maestra eccezionale e amatissima dai suoi allievi e, al tempo stesso, una studiosa raffinata quanto distante da ogni vanità accademica, nella consapevolezza del valore sociale della ricerca in quanto strumento indispensabile a formare le coscienze”.

La monumentale edizione “Pompei Pitture e Mosaici” curata da Ida Baldassarre per l’Enciclopedia Italiana Treccani

Il direttore Francesco Sirano e tutto lo staff del museo Archeologico nazionale di Napoli esprimono profondo cordoglio per la scomparsa di Ida Baldassarre: “figura autorevole dell’archeologia italiana e docente universitaria per lunghi anni presso l’istituto universitario l’Orientale di Napoli, la professoressa Baldassarre è stata punto di riferimento per generazioni di studiosi. Redattrice dell’Enciclopedia dell’Arte Antica della Treccani già dai tempi della specializzazione ad Atene, ha scritto pagine fondamentali sulla pittura pompeiana e ha accoppiato la profondità d’indagine a una visione globale della disciplina archeologica. Oltre al suo magistero universitario, ai numerosi interventi con i quali animava convegni e alle pubblicazioni sulla pittura ellenistica, le necropoli romane, su Cirene, sui grandi temi dell’emeneutica della storia dell’arte romana – aggiunge il direttore Francesco Sirano – Ida Baldassarre ha curato con Giovanni Pugliese Carratelli per l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana la monumentale edizione Pompei Pitture e Mosaici, ancora oggi un punto di riferimento e momento di svolta per la ripresa degli studi per la ricontestualizzazione degli apparati decorativi delle domus pompeiane in parte oggi al Mann”.

Anche il parco archeologico di Ostia Antica si unisce nel cordoglio per la scomparsa di Ida Baldassarre: “La ricordiamo in particolare per il suo importante contributo alla conoscenza della Necropoli di Porto all’Isola Sacra, della quale diresse gli scavi negli anni 1969-1989, consentendo di approfondire la conoscenza del contesto sociale, antropologico e storico delle persone che tra il I e il III secolo d.C. furono sepolte nella necropoli. Sit tibi terra levis”.

“Ieri nel pomeriggio (7 ottobre 2025, ndr) Ida Baldassarre ci ha lasciati”, scrive l’archeologo Bruno D’Agostino. “Eravamo amici da 66 anni, da un viaggio in Egitto finanziato dall’università (Civis), lei reduce da un viaggio a Londra con Bianchi Bandinelli e i suoi allievi. Abbiamo condiviso le nostre piccole battaglie di una vita, a partire da Dialoghi di Archeologia all’insegnamento all’Orientale che aveva appena aperto le ‘frontiere’ al Mondo Classico. Ma di lei, e del suo ‘stile’, ci ritroveremo a lungo a parlare, anche con gli allievi più giovani, ai quali ha insegnato un rapporto nobile e diretto con la vita”.

La professoressa Ida Baldassarre nel ricordo delle sue allieve (foto dal profilo FB di Mirtella Taloni)

“È mancata ieri (7 ottobre 2025, ndr) Ida Baldassarre, nostra maestra e amica carissima”, scrive Mirtella Taloni, a nome di un gruppo di ex alieve che si firmano in calce: Anna G., Anna Maria D., Chiara M., Clelia C., Franca M., Franca T., Irene B., Mirtella T, Rosella D.P. “Ti abbiamo conosciuto nella Facoltà di Lettere della Sapienza, quando la contestazione studentesca muoveva i primi passi: tu eri docente, noi giovani matricole. E siamo cresciute con te, appassionandoci agli studi dell’archeologia classica, acquisendo gli strumenti necessari per l’analisi storica, allargando i nostri orizzonti culturali e ideali. La tua guida è stata, per tutte noi, fondamentale. Ci hanno chiamate “Portolane”, le alunne del seminario sulla Necropoli di Porto all’Isola Sacra e delle numerose campagne di scavo che ne sono seguite. Una stagione felicissima, piena di interessi, di scambi culturali, di entusiasmo per il rinnovamento sociale. Da quegli anni lontani, e nonostante tutti i cambiamenti che la vita ci ha riservato, il nostro legame ha superato i confini ristretti del rapporto insegnante – studente, rendendo ininfluente anche la differenza d’età. È stata la tua personalità, l’intelligenza, la sensibilità, l’animo nobile, la saggezza, la profondità del pensiero che hanno fatto nascere, in tutte noi, un sentimento di affetto verso la tua persona; un legame che non si è mai interrotto e che ha costituito il cemento della nostra amicizia. Ciao, carissima Ida, ti conserveremo sempre nel nostro cuore”. Irene Berlingò: “Che dispiacere. Mi ha seguito per la tesi. Quando morì Becatti, fu lei che andò da Adriani a garantire per me, visto che ero una loro laureanda e Adriani non si fidava, non conoscendo nessuno all’Istituto di Archeologia alla Sapienza. Sapevo che non stava bene. Una signora di altri tempi”.

Ida Baldassarre con la mamma di Anna D’Agostino (foto dal profilo FB di Anna D’Agostino)

Anna D’Agostino: “Ieri (7 ottobre 2025, ndr) ci ha lasciato Ida Baldassarre. Che grande tristezza. Il suo stile, il suo modo di essere, il suo affetto verso di noi sono nel mio cuore. Spero che ti incontrerai con Mamma per continuare a studiare insieme come in questa foto”.

Ischia (Na). In Villa Arbusto (museo Archeologico di Pithecusae) a Lacco Ameno l’incontro “Il quartiere metallurgico di Mazzola a Pithecussai: novità e prospettive alla luce delle ricerche recenti”, con Maria Luisa Tardugno, Matteo D’Acunto, settimo appuntamento del ciclo di conferenze del “Progetto Kepos. Incontri di Archeologia e Paesaggio” diretto da Mariangela Catuogno

Martedì 16 settembre 2025, alle 19, a Villa Arbusto, sede del museo Archeologico di Pithecusae a Lacco Ameno, sull’isola d’Ischia (Na), l’incontro “Il quartiere metallurgico di Mazzola a Pithecussai: novità e prospettive alla luce delle ricerche recenti”, settimo appuntamento del ciclo di conferenze del “Progetto Kepos. Incontri di Archeologia e Paesaggio”, diretto da Mariangela Catuogno, voluto dalla Fondazione W. Walton e Giardini La Mortella in sinergia col Comune di Lacco Ameno e dedicato proprio alla ripresa delle attività di scavo nel sito di Mazzola sulla collina di Mezzavia a Lacco Ameno. Dopo i saluti della presidente della Fondazione W. Walton e Giardini La Mortella, Alessandra Vinciguerra, e del sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, interverranno per presentare i recenti lavori Maria Luisa Tardugno, funzionario archeologo soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli; il prof. Matteo D’Acunto, professore di Archeologia classica dell’università di Napoli L’Orientale; e i responsabili di scavo e dello studio dei reperti Chiara Improta, Cristina Merluzzo e Francesco Nitti. L’appuntamento sarà moderato da Mariangela Catuogno, direttore scientifico del Progetto Kepos. L’ingresso è libero.

Campagna di scavo 2024 al quartiere metallurgico (VIII sec. a.C.) di Mazzola a Lacco Ameno sull’isola d’Ischia (foto sabap-na-met)

La scoperta del quartiere metallurgico di Mazzola, da parte di Giorgio Buchner, J. Rutter e J. Klein, sul finire degli anni ’60 del secolo passato, fu eccezionale in quanto mise in luce un’area con strutture utilizzate, fin dalle primissime fasi dell’impianto dell’insediamento di Pithekoussai, sia come laboratori per la lavorazione dei metalli che per abitazione. Lo scavo di Mazzola consentì di comprendere il ruolo dell’antico insediamento sull’isola d’Ischia nei processi produttivi di VIII sec. a.C. nel Mediterraneo legati alla metallurgia altamente specializzata. Dal 2024 un nuovo progetto di ricerca, rivolto al sito di Mazzola, con una concessione di scavo da parte del MiC vede il coinvolgimento dell’università di Napoli L’Orientale, la Scuola di Specializzazione in Beni archeologici ”Or.Sa.” dell’università di Salerno e dell’Orientale e la Soprintendenza Archeologica per l’area metropolitana di Napoli e la direzione scientifica in capo a Teresa E. Cinquantaquattro della direzione generale Archeologia Belle arti e Paesaggio del MiC, al prof. Matteo D’Acunto dell’università di Napoli l’Orientale e a Maria Luisa Tardugno, funzionario archeologo della SABAP-NA.

Ischia (Na). A Lacco Ameno al via la seconda campagna di scavi archeologici nel quartiere artigianale di Mazzola a Pithekoussai, un’area di scavo chiave per la comprensione dell’economia, della società, delle attività artigianali, metallurgiche e ceramiche, delle manifestazioni sociali del più antico insediamento greco del Mediterraneo occidentale

Lunedì 1° settembre 2025 inizia la seconda campagna di scavi archeologici nel quartiere artigianale di Mazzola a Pithekoussai (Lacco Ameno, Ischia). E andrà avanti fino al 26 settembre 2025 con la direzione scientifica di Matteo D’Acunto (università di Napoli L’Orientale), Teresa Elena Cinquantaquattro (direzione generale Abap del ministero della Cultura), Maria Luisa Tardugno (soprintendenza Abap per l’area metropolitana di Napoli). Con le sue botteghe metallurgiche e abitazioni risalenti all’alba della Magna Grecia, Mazzola costituisce un’area di scavo chiave per la comprensione dell’economia, della società, delle attività artigianali, metallurgiche e ceramiche, delle manifestazioni sociali di Pithekoussai, il più antico insediamento greco del Mediterraneo occidentale. Responsabili della ricerca, che si svolge con la formula della concessione di scavo dal MiC, sono l’università di Napoli L’Orientale, la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici “Or.Sa.” dell’università di Salerno e dell’Orientale e la soprintendenza per l’Area Metropolitana di Napoli. “Il progetto – spiega il prof. D’Acunto – si svolge in collaborazione e col sostegno del Comune di Lacco Ameno: ringraziamo, in particolare, il sindaco Giacomo Pascale e il vice-sindaco e assessore alla Cultura Carla Tufano, che, come sempre, col loro impegno ed entusiasmo ci assicurano tutto il sostegno necessario e un prezioso aiuto e incoraggiamento. Responsabili scientifici dello scavo e delle attività sul campo saranno Francesco Nitti, Chiara Improta e Cristiana Merluzzo (università di Napoli L’Orientale). Protagonisti delle attività sul campo e di classificazione dei reperti saranno gli allievi della Scuola di Specializzazione “Or.Sa.” e gli studenti dell’Orientale. Come già l’anno scorso, gli studenti del liceo di Ischia “Giorgio Buchner”, con un PCTO, parteciperanno in prima persona alle attività, collaborando con i membri della missione al primo trattamento e classificazione dei reperti, impadronendosi così delle conoscenze fondamentali nel riconoscimento e nell’interpretazione della ceramica, vero pane quotidiano dell’archeologo. Ciò è reso possibile grazie all’impegno e all’entusiasmo della preside, prof.ssa Assunta Barbieri, e dei docenti del Liceo, che seguiranno gli studenti. Un ringraziamento, per il sostegno, va alle compagnie di navigazione Medmar e SNAV. Durante la campagna di quest’anno – conclude D’Acunto – prevediamo di effettuare nuovi interventi di scavo, assai promettenti in quanto localizzati in aree precedentemente non indagate, e di portare avanti il fondamentale studio sistematico dei reperti e delle strutture murarie già messi in luce”.

Firenze. Giornata speciale al museo Archeologico nazionale a chiusura del “Mese degli Etruschi”: apertura straordinaria pomeridiana, viste al laboratorio di restauro (dove c’è la Chimera) e incontro con Valentino Nizzo su “Un secolo prima dell’anno degli Etruschi. Questioni di identità tra Etruschi, Italici e Italiani” per i “Pomeriggi dell’Archeologico”

La Chimera di Arezzo esposta al museo Archeologico nazionale di Firenze prima del restauro in corso (foto maf)

Venerdì 30 maggio 2025 si conclude la rassegna il “Mese degli Etruschi” con una giornata speciale al museo Archeologico nazionale di Firenze: dalle visite guidate al laboratorio di restauro all’incontro con il prof. Valentino Nizzo. Apertura straordinaria pomeridiana dalle 15 alle 19 con visite guidate con la restauratrice Giulia Basilissi, alle 15.15 e alle 18.15, al laboratorio di restauro “Erminia Caudana”, dove è attualmente in corso un intervento di manutenzione della Chimera di Arezzo, in attesa dell’inaugurazione della nuova sala espositiva. Per motivi di tutela, l’ingresso esclusivamente con prenotazione obbligatoria a man-fi@cultura.gov.it sarà consentito a un numero massimo di 15 visitatori per ciascun turno.

Il laboratorio di restauro “Erminia Caudano” del museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)

Da quest’anno, infatti, il museo Archeologico nazionale di Firenze si è arricchito di un nuovo laboratorio di restauro. Era dagli anni ’70 che il museo non disponeva di uno spazio interno dedicato alla conservazione, come dimostrano alcune fotografie di archivio. Il nuovo laboratorio, destinato al restauro, alla manutenzione e allo studio della collezione del Museo, è stato realizzato anche grazie a fondi provenienti dal Consiglio Federale Svizzero. Il laboratorio è intitolato a Erminia Caudana (1896-1974), una delle prime restauratrici italiane, che operò sulla collezione dei papiri del museo a partire dal 1935 su incarico di Giuseppe Botti.

Quindi, alle 16, per “I pomeriggi dell’Archeologico” la conferenza del prof. Valentino Nizzo, professore associato di Etruscologia all’università di Napoli L’Orientale su “Un secolo prima dell’anno degli Etruschi. Questioni di identità tra Etruschi Italici e Italiani”. L’ingresso gratuito sarà consentito esclusivamente su prenotazione obbligatoria scrivendo all’indirizzo man-fi@cultura.gov.it. “L’Italia è fatta ora bisogna fare gli Italiani”: questa celebre frase del patriota risorgimentale Massimo d’Azeglio esprime molto efficacemente il clima culturale che si respirava nella Penisola appena unificata. Alla pari della politica e della diplomazia anche l’archeologia dette un contributo fondamentale alla costruzione dell’identità nazionale offrendo spunti fondamentali non solo per riconoscerci tutti come italiani a partire dalle fasi più antiche della formazione del nostro ethnos, ma anche per districare la trama spesso confusa e contradditoria di miti e fantasie più o meno spinte che ruotavano intorno alla protostoria e all’etnogenesi dei popoli dell’Italia preromana. La conferenza cercherà di ripercorrere il clima ideologico, culturale e politico di quegli anni a partire dalle scoperte più significative e dalla fondamentale opera di musealizzazione che le accompagnò, con esiti straordinari quali il museo Archeologico di Firenze e il museo nazionale Etrusco di Villa Giulia.

Chiavari (Ge). All’auditorium San Francesco Elena Dellù e Valentino Nizzo dialogano sul libro “La nera signora. Antropologia della morte e del lutto” di Alfonso Maria Di Nola, secondo appuntamento di “Dialoghi d’Archeologia. Un Viaggio nel Cuore dell’Archeologia”

Sabato 19 aprile 2025, alle 18, all’Auditorium San Francesco di Chiavari (Ge), presentazione del libro “La nera signora. Antropologia della morte e del lutto” di Alfonso Maria Di Nola (Newton Compton Editori), secondo appuntamento di “Dialoghi d’Archeologia. Un Viaggio nel Cuore dell’Archeologia”: ciclo di incontri promossi dalla direzione regionale Musei nazionali Liguria dedicati alla lettura e al commento di alcune grandi opere che hanno segnato la storia della letteratura archeologica, antropologica e storica. Protagonisti dell’incontro saranno Elena Dellù, archeoantropologa dell’Istituto centrale per il Restauro, e Valentino Nizzo, archeologo dell’università “L’Orientale” di Napoli, che dialogheranno sul testo di Alfonso Maria Di Nola. Sarà possibile seguire anche in streaming sulla pagina YouTube della @direzioneregionalemuseiliguria. “Dialoghi di Archeologia” è molto più di una serie di conferenze: è un invito a scoprire e rivalutare il patrimonio culturale in tutte le sue sfaccettature, trasformando i musei e le aree storiche in spazi di riflessione e partecipazione.

Copertina del libro “La nera signora. Antropologia della morte e del lutto” di Alfonso Maria Di Nola (Newton Compton Editori)

La nera signora. Accettare la morte come l’unico vero evento ineluttabile dell’esistenza non è mai stato, in nessuna cultura e in nessuna epoca storica, un fatto naturale. Dalla mitologia della reincarnazione al transito in una beatitudine eterna o in un mondo infernale che alimenta paura e disperazione, sono molti i sistemi creati dall’uomo per sottrarsi in qualche modo al dramma della fine biologica. In queste pagine viene ripercorsa la grande varietà di esperienze umane che, respingendo le consuetudini laiche del morire, affidano la sorte finale al gioco delle speranze.

Taranto. Al museo Archeologico nazionale presentazione del libro “Suoni e strumenti musicali nel mondo antico. Per un sistema disciplinare e metodologico integrato” a cura di Giovanna Casali, Alessia Zangrando, Paola Dessì

Martedì 8 aprile 2025, alle 16.30, al museo Archeologico nazionale di Taranto, presentazione del libro “Suoni e strumenti musicali nel mondo antico. Per un sistema disciplinare e metodologico integrato” a cura di Giovanna Casali, Alessia Zangrando, Paola Dessì con il coordinamento scientifico di Paola Dessì (L’Erma di Bretschneider). Il libro rappresenta un contributo significativo allo studio della musica antica, offrendo un’analisi interdisciplinare che integra archeologia, musicologia e storia della cultura. Attraverso un approccio metodologico innovativo, gli autori esplorano il ruolo degli strumenti musicali nell’antichità, rivelando come questi non solo producessero suoni, ma fossero anche portatori di significati simbolici e sociali. Intervengono Stella Falzone, direttrice del MArTA; Valentino Nizzo, università di Napoli L’Orientale; Antonio Origlia, università Federico II di Napoli; Massimo Raffa, università del Salento. Saranno presenti le autrici e i curatori del volume.

Copertina del libro “Suoni e strumenti musicali nel mondo antico. Per un sistema disciplinare e metodologico integrato” a cura di Giovanna Casali, Alessia Zangrando, Paola Dessì

Focus del libro sono i realia, gli strumenti musicali e gli oggetti sonori custoditi nei musei, e la loro rappresentazione. Essi sono parte di una cultura musicale, solo in apparenza perduta, dei popoli a cui sono appartenuti. Per comprendere il significato che essi avevano nel mondo antico è necessario condividere metodologie e prospettive multi e interdisciplinari che consentano sia la valorizzazione di indicatori di attività connesse al suono, alla musica e alla danza nel record archeologico, sia la lettura contestualizzata del bene musicale come componente significativa del reperto. Il volume è un innovativo esempio di dialogo tra discipline musicologiche, archeologiche, fisiche e ingegneristiche che offre al lettore non solo una prospettiva sulla musica dell’antichità e sulle modalità di fruizione e di trasmissione, ma una più ampia prospettiva culturale, rispetto alla quale porsi in ascolto per comprendere e valorizzare l’uomo e l’umano.

Napoli. A Palazzo Corigliano per l’inaugurazione dell’anno accademico conferenza del prof. Valentino Nizzo “13 anni al MiC: dalla Soprintendenza al Museo”. L’OR.SA. la dedica alla prof.ssa Mariagiovanna Riitano (Unisa), scomparsa improvvisamente a 77 anni: i funerali nel duomo di Salerno

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Martedì 28 gennaio 2025, seconda giornata di inaugurazione dell’anno accademico 2024-’25 (la prima si è tenuta il 27 gennaio a Salerno). Ai saluti del rettore prof. Roberto Tottoli e del direttore di dipartimento prof.ssa Roberta Giunta (portati dal vicedirettore della Scuola prof.ssa Anna Filigenzi) e a quelli del direttore di OR.SA. prof. Fausto Longo, seguirà su proposta della Scuola interateneo di Specializzazione in Beni archeologici OR.SA., conferenza inaugurale del prof. Valentino Nizzo, docente di Museologia e Comunicazione, “13 anni al MiC: dalla Soprintendenza al Museo”. Appuntamento alle 10.30, nella sala conferenze di Palazzo Corigliano, in piazza San Domenico Maggiore a Napoli, sede dell’università L’Orientale. “Questo evento – ricordano a OR.SA. – si terrà in un momento di particolare tristezza per l’improvvisa e inaspettata scomparsa, a 77 anni, della prof.ssa Mariagiovanna Riitano, ex direttrice del DiSPaC a Unisa, che ha sempre appoggiato e sostenuto negli anni passati le attività della Scuola partecipando a tutti i viaggi con la sua tradizionale travolgente simpatia. A lei dedichiamo questa seconda giornata di inaugurazione della Scuola”. Il rettore dell’università di Salerno Vincenzo Loia, a nome dell’intera comunità accademica, partecipa al dolore della famiglia per la scomparsa della professoressa Mariagiovanna Riitano, presidente dell’Osservatorio dell’Appennino Meridionale, già delegata del rettore all’Orientamento e direttore del dipartimento di Scienze del Patrimonio culturale. La funzione religiosa sarà celebrata mercoledì 29 gennaio 2025, alle 9, nella Cripta del Duomo di Salerno.

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Valentino Nizzo, nel 2010 (primo cartellino) e nel 2023 (ultimo cartellino) (foto FB)

Il prof. Valentino Nizzo ripercorrerà la sua variegata esperienza professionale di tredici anni come funzionario e dirigente del ministero della Cultura (MiC), dall’ingresso nel 2010 nella soprintendenza archeologica dell’Emilia Romagna, con incarichi di tutela su un vastissimo territorio e responsabilità nella valorizzazione del museo Archeologico nazionale di Ferrara e di numerosi musei locali, per passare poi nel 2015 all’incarico di responsabile della comunicazione, promozione e accessibilità culturale del sistema museale nazionale presso la direzione generale Musei e concludere infine, dal 2017 al 21 dicembre del 2023 come direttore del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, Istituto dotato di autonomia speciale. La conferenza offrirà una occasione per ripercorrere attraverso la prospettiva del relatore le trasformazioni del MiC negli anni che hanno preceduto e seguito la riforma promossa dal ministro Dario Franceschini e per offrire uno sguardo dall’interno su uno dei più rilevanti sbocchi professionali per chi aspira a compiere la carriera da archeologo, con la condivisione di esperienze personali e riflessioni su potenzialità e criticità di tale percorso anche alla luce dell’offerta formativa di Università e Scuole di Specializzazione. Ampio spazio sarà dato a domande e curiosità dei presenti. La partecipazione è aperta e caldamente suggerita anche agli allievi del triennio e della magistrale e a tutti gli interessati fino ad esaurimento dei posti in sala.