Roma. Al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia presentazione del catalogo della mostra “Spina etrusca a Villa Giulia. Un grande porto nel Mediterraneo” a cura di Paola Desantis, Elisabetta Govi, Valentino Nizzo, Giuseppe Sassatelli, Tiziano Trocchi
Ci siamo. A meno di 20 giorni dalla chiusura della mostra “Spina etrusca a Villa Giulia. Un grande porto nel Mediterraneo” arriva il catalogo a cura di Paola Desantis, Elisabetta Govi, Valentino Nizzo, Giuseppe Sassatelli, Tiziano Trocchi (ARA, edizioni 2023). La mostra a Villa Giulia è la terza e ultima tappa delle celebrazioni per il centenario della scoperta di Spina e si concluderà il 7 aprile 2024. La presentazione del catalogo sarà un evento partecipato di coinvolgimento del pubblico e di ringraziamento per tutti coloro che a vario titolo hanno preso parte alla realizzazione di questo grande progetto. Appuntamento mercoledì 20 marzo 2024, alle 17.30, in sala della Fortuna del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia. Dopo i saluti istituzionali di Vincenzo Bellelli, museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, introduce Giuseppe Sassatelli, istituto nazionale di Studi Etruschi ed Italici. Presenta Luca Cerchiai, università di Salerno Saranno presenti i curatori. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

Giuseppe Sassatelli, archeologo
Giuseppe Sassatelli è presidente dell’Istituto nazionale di Studi Etruschi ed Italici e professore emerito di Etruscologia e Antichità Italiche all’università di Bologna. La sua ricerca è stata dedicata principalmente all’Etruria padana in tutte le sue manifestazioni, dall’urbanistica alla scrittura, toccando la produzione artigianale e artistica e i rapporti culturali e commerciali con i popoli confinanti. Gran parte della sua attività scientifica è stata dedicata inoltre al tema della diffusione della scrittura in area padana e in Italia settentrionale, specie nelle sue fasi iniziali, ai risvolti di questo fenomeno sul piano storico, sociale e culturale, alla sua diffusione, per il tramite degli Etruschi, verso le altre popolazioni dell’Italia settentrionale. È membro di diversi comitati scientifici di riviste nazionali e internazionali. È autore di oltre 250 pubblicazioni scientifiche su Riviste e Volumi molto qualificati del settore.

Luca Cerchiai, archeologo
Luca Cerchiai è stato Ispettore archeologo nella soprintendenza di Salerno Avellino e Benevento, e direttore del museo Archeologico nazionale di Pontecagnano. Dal 1992 è professore di Etruscologia e Archeologia Italica all’università di Salerno, quindi preside della facoltà di Lettere e Filosofia, direttore della Scuola di specializzazione in Beni archeologici di Salerno e infine direttore del dipartimento di Scienze del Patrimonio culturale. Dal 1990 è membro dell’Istituto di Studi Etruschi e Italici, in cui dal 2018 fa parte del Consiglio Direttivo. È autore di oltre 180 pubblicazioni: i principali campi di ricerca riguardano l’archeologia della Campania preromana e delle popolazioni indigene della Magna Grecia, la fenomenologia della città etrusca, l’iconografia etrusca, con particolare riguardo alla pittura tombale.
Adria. Al museo Archeologico nazionale la conferenza “Il ruolo di Adria nelle celebrazioni del primo centenario dalla scoperta di Spina”, a cura di Andrea Gaucci (università di Bologna) per il ciclo di incontri del Gruppo archeologico adriese
Nella “Domenica al Museo”, con ingresso gratuito, appuntamento domenica 3 marzo 2024 al museo Archeologico nazionale di Adria: alle 16.30, la conferenza “Il ruolo di Adria nelle celebrazioni del primo centenario dalla scoperta di Spina”, a cura di Andrea Gaucci (università di Bologna Alma Mater). Ingresso gratuito alla conferenza su prenotazione: tel. 0426.21612 / email drm-ven.museoadria@cultura.gov.it. La conferenza rientra nell’ambito del XXXIV ciclo di incontri organizzati dal Gruppo Archeologico Adriese “Francesco Antonio Bocchi” in collaborazione con il museo Archeologico nazionale di Adria.
Bologna. A Palazzo Marescalchi, sede della soprintendenza, presentazione della collana MADLab-ER. Lezioni dal Sisma del 2012. In presenza e on line

Il Castello di Galeazza Pepoli a Crevalcore (Bo) (foto archivio sabap-bo)
Collana MADLab-ER. Lezioni dal Sisma del 2012: presentazione, in presenza e on line (collegandosi a questo link), venerdì 1° marzo 2024, alle 16, a Palazzo Marescalchi, sede della Sabap-Bo, in via IV Novembre 5, a Bologna. La collana MADLab-ER – nata da una collaborazione tra l’agenzia regionale Ricostruzioni dell’Emilia Romagna e i gruppi di ricerca delle Università della Regione che, a vario titolo, si occupano di costruito – si propone di raccogliere e diffondere i risultati raggiunti sui temi del restauro dei beni culturali e del loro consolidamento, ospitando volumi di taglio saggistico, monografie o miscellanee, dedicati allo studio del costruito finalizzato alla sua “conservazione consapevole”. Ogni sisma, e con esso il passaggio delicato che avviene subito dopo – la ricostruzione di un patrimonio diffuso, massicciamente e massivamente distrutto in un tempo limitato – rappresenta infatti un’occasione di conoscenza e approfondimento per chi si occupi di patrimonio culturale e della sua “gestione”; sia questa strutturale, scientifica, tecnica ed economica. Il percorso intrapreso con il processo di ricostruzione dopo il sisma che ha coinvolto l’Emilia Romagna nel 2012 ha evidenziato l’esigenza di consolidare tale esperienza, rendendo disponibile ad accademici, tecnici ed operatori coinvolti a vario titolo nel percorso di restauro e ricostruzione del patrimonio, il bagaglio di esperienze maturate, con l’obiettivo di diffondere le buone pratiche e utilizzare la conoscenza acquisita in futuri processi di governance, gestione e superamento dell’emergenza.
Programma. Coordina la giornata: Marco Pretelli, ALMA Mater università di Bologna. Alle 16, saluti istituzionali: Francesca Tomba, soprintendente Sabap Bo, Fe, Mo e RE; Enrico Cocchi, direttore agenzia regionale Ricostruzioni dell’Emilia-Romagna; Eva Coïsson, SIRA – società italiana per il Restauro dell’Architettura. Alle 16.20, PRESENTAZIONE COLLANA EDITORIALE. Carla Di Francesco, già segretario generale Mibact: “Il sisma, dall’emergenza alla programmazione”; Francesco Doglioni, già professore di Restauro Iuav: “Rielaborare l’esperienza. Gli edifici storici tra danno e restauro”; Federica Ottoni, direttore della collana: “La collana MADLab-ER: scopi e programmazione”.

Copertina del libro “Fortezze fragili” di Elena Zanazzi
Alle 17.15, PRESENTAZIONE VOLUME “FORTEZZE FRAGILI” di E. Zanazzi con Andrea Ugolini, professore di Restauro ALMA Mater università di Bologna, e Antonino Libro, agenzia regionale Ricostruzioni dell’Emilia-Romagna. Alle 17.45, SISMA E UNIVERSITÀ. UNIPR – Daniele Ferretti, professore di Tecnica della Costruzioni: “Alcune esperienze sul comportamento sismico dei castelli”; UNIBO – Giovanni Castellazzi, professore di Scienza della Costruzioni: “Dal dato alla modellazione. Il caso della Rocca di San Felice sul Panaro”; UNIFE – Rita Fabbri, professore di Restauro: “Sperimentazioni didattiche e ricerca applicata dopo gli eventi sismici in risposta alle necessità del territorio”; UNIMORE – Alessandro Capra, professore di Geomatica: “Rilievo e monitoraggio per l’analisi dell’ambiente e delle strutture storiche nel post-evento sismico nel territorio modenese”. Alle 18.45, CHIUSURA DELLA GIORNATA con Enrico Cocchi, direttore agenzia regionale Ricostruzioni dell’Emilia-Romagna, e Marco Pretelli, professore di Restauro, ALMA Mater università di Bologna.
Marzabotto (Bo). Visita guidata all’area archeologica dell’antica Kainua (compresa la necropoli nord) con gli archeologi dell’università di Bologna

La necropoli Nord dell’area archeologica di Kainua (Marzabotto) aperta eccezionalmente al pubblico (foto drm-er)
Quando è stata costruita Kainua? Come facciamo a sapere che gli Etruschi la chiamavano così? E com’era vivere in questa città? A queste e altre 1000 curiosità, potrà rispondere la visita guidata all’area archeologica della città di Kainua (Marzabotto), compresa la necropoli nord non accessibile nei normali percorsi di visita, con gli archeologi del Dipartimento di Storia culture civiltà dell’università di Bologna che collabora con il museo nazionale Etrusco “Pompeo Aria” di Marzabotto (Bo). È gradita la prenotazione: drm-ero.prenotazioni@kainuaultura.gov.it. La visita ha il costo di 10 euro a persona + 3 euro di ingresso al Museo e all’area archeologica. Sono previste convenzioni e gratuità.
Roma. Al Teatro Argentina la decina edizione di “Luce sull’Archeologia” dal titolo “La “villeggiatura” nell’antica Roma: l’otium come sentimento sublime di bellezza ed esperienza di civiltà”: sette incontri con approfondimento del tema da un punto di vista letterario, teatrale, giornalistico e con rimandi al tempo presente
“Luce sull’Archeologia” dal titolo “La “villeggiatura” nell’antica Roma: l’otium come sentimento sublime di bellezza ed esperienza di civiltà” torna per la decima edizione sul palcoscenico del Teatro Argentina che, dopo i successi delle passate edizioni, continua ad alimentare la sete di conoscenza e la grande passione per la millenaria storia di Roma. Sette appuntamenti, dal 14 gennaio al 14 aprile 2024, alle 11, per approfondire il rapporto dei romani con la terra e la natura, quando alla fine dell’età repubblicana ragioni storico-politiche e culturali determinarono la trasformazione della mentalità e del costume dell’élite sociale romana, che prediligeva sempre più una vita lontano dalla città e dal centro del potere. Si desiderava vivere una vita agiata e i piaceri del paesaggio in contesti extra urbani: otium cum dignitatem tempo libero da poter dedicare, con tranquillità, alle proprie attività intellettuali, ma anche al disbrigo degli affari politici e degli interessi economici. Residenze che nel tempo si sono arricchite di nuovi spazi, destinati non solo al piacere del corpo, come gli impianti termali, ma anche dello spirito, come i giardini per passeggiare, conversare, leggere.

Massimo Osanna direttore generale Musei, protagonista del primo incontro di “Luci sull’Archeologia” (foto graziano tavan)
Come per le precedenti edizioni, ogni incontro si comporrà come un viaggio di testimonianze, ricerche, riflessioni e immagini con il contributo esclusivo di storici, archeologi e studiosi d’arte, che guideranno il pubblico. “Luce sull’Archeologia” è un progetto del Teatro di Roma – Teatro Nazionale in collaborazione con la direzione generale Musei del ministero della Cultura e con il contributo dell’Istituto Nazionale di Studi Romani, del periodico mensile Archeo e di Dialogues Raccontare L’arte. La decima edizione arricchisce i sette incontri di un nuovo contributo per una prospettiva multifocale, dal titolo La parola oltre il sipario, un momento di riflessione e approfondimento del tema da un punto di vista letterario, teatrale, giornalistico e con rimandi al tempo presente. Introduce Massimiliano Ghilardi con le anteprime del passato di Andreas M. Steiner e con i contributi di storia dell’arte di Claudio Strinati.
GLI INCONTRI. 14 gennaio 2024: Maurizio Bettini, università di Siena, su “Villa rustica: il paesaggio sonoro di un otium campestre”; Massimo Osanna, direttore generale Musei MiC, su “Tiberio a Capri. Nuovi progetti”; Paolo Di Paolo, scrittore, su “Il fondale è un paesaggio”. 21 gennaio 2024: Fabio Pagano, direttore del parco archeologico dei Campi Flegrei, su “La sublime bellezza di Baia, tra memorie emerse e patrimoni sommersi”; Francesca Rohr, università di Venezia, su “Tra villeggiatura e politica: soggiornare in campagna nella tarda repubblica”; Fabio Pierangeli, università di Roma Tor Vergata, su “Le vacanze di Palomar – Itinerari d’otium di Italo Calvino”; 11 febbraio 2024: Ivano Dionigi, università di Bologna, su “Lucrezio: un rivoluzionario a Roma”; Francesco Sirano, direttore del parco archeologico di Ercolano, su “Elogio del tempo perso: la Villa dei Papiri di Ercolano”; Dacia Maraini, scrittrice, su “L’ozio della lettura con lo sguardo contemporaneo”. 25 febbraio 2024, Alberta Campitelli, storica dell’arte e dei giardini, su “L’eredità del passato nelle ville romane tra Rinascimento e Barocco: modelli e stili di vita”; Tiziana Maffei, direttore della Reggia di Caserta, su “Dal piacere al potere: l’evoluzione dei giardini alla Reggia di Caserta”; Lina Bolzoni, Scuola Normale Superiore di Pisa, su “L’ozio creativo della lettura e della conversazione”. 3 marzo 2024: Francesca Romana Berno, università di Roma La Sapienza, su “Le smanie per la villeggiatura. Seneca in vacanza, tra ville al mare e riflessione filosofica”; Filippo Demma, direttore della direzione regionale Musei Calabria e del parco archeologico di Sibari, su “Eno/oìno. E dove non è vino non è amore, né alcun altro diletto hanno i mortali”; Ritanna Armeni, scrittrice, su “La rivoluzione dell’ozio femminile”. 10 marzo 2024: Francesca Ceci, sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali, su “Bellezza e otium attraverso i capolavori dei Musei Capitolini”; Emanuele Papi, università di Siena e direttore della Scuola Archeologica Italiana di Atene, su “Erode Attico e le ville di un milionario in Grecia”; Matteo Nucci, scrittore, su “Perdere tempo per vivere il tempo: la scholè che vince la morte”. 14 aprile 2024: Giuliana Calcani, università di Roma Tre, su “Immagini dell’otium. Tra realtà e ricerca della perfezione”; Monica Salvadori, università di Padova, su “L’otium e l’arte di vivere nelle case romane”; Paolo Di Paolo, scrittore, su “Il tempo pieno e vuoto del teatro”.
Bologna. A Palazzo dall’Armi Marescalchi, sede Sabap, presentazione del libro “LA CONSERVAZIONE PREVENTIVA E PROGRAMMATA: UNA STRATEGIA PER IL FUTURO. Premesse esiti e prospettive degli interventi di Fondazione Cariplo sul territorio” di Rossella Moioli

Copertina del libro “LA CONSERVAZIONE PREVENTIVA E PROGRAMMATA: UNA STRATEGIA PER IL FUTURO. Premesse esiti e prospettive degli interventi di Fondazione Cariplo sul territorio” di Rossella Moioli
La soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena Reggio Emilia e Ferrara propone la presentazione del libro di Rossella Moioli “LA CONSERVAZIONE PREVENTIVA E PROGRAMMATA: UNA STRATEGIA PER IL FUTURO. Premesse esiti e prospettive degli interventi di Fondazione Cariplo sul territorio” (Nardini, Firenze, 2023). Appuntamento il 15 novembre 2023, alle 16.30, a Palazzo dall’Armi Marescalchi, sede Sabap-Bo, in via IV Novembre 5 a Bologna. Programma: dopo i saluti della soprintendente, arch. Francesca Tomba, intervengono: Marco Cammelli, Associazione di cultura e politica “Il Mulino”, su “L’evoluzione normativa nella definizione del concetto di “conservazione programmata”; Lorenza Gazzerro, Fondazione Cariplo, su “Il ruolo della Fondazione Cariplo nella promozione di un nuovo approccio al tema della “conservazione programmata”; Stefano Della Torre, Politecnico di Milano, su “Un concetto in evoluzione”; Marco Pretelli, università di Bologna, su “Dall’ICR all’attualità: perché conservare deve essere programmato”. Partecipano Rossella Moioli e Pietro Petraroia. Non è prevista prenotazione. L’ingresso alla presentazione è libero, fino ad esaurimento per un massimo di 80 posti disponibili.

Rossella Moioli (politecnico di Milano)
Il libro. La Conservazione preventiva e programmata è una strategia di medio-lungo periodo che pone l’integrazione delle attività di conservazione e valorizzazione alla base di un’efficace gestione del bene culturale. È orientata alla prevenzione e alla cura costante del patrimonio culturale ed è un processo articolato di produzione di nuova conoscenza e di stratificazione di informazioni. Il libro racconta le riflessioni condotte nell’arco di più di venti anni sul tema della conservazione preventiva e programmata e rende conto degli esiti di dieci anni di interventi di Fondazione Cariplo sulla linea del rinnovamento della visione e delle metodologie della conservazione del patrimonio architettonico, inquadrandone il fondamento culturale, anche grazie alla preziosa ricostruzione delle vicende novecentesche proposta da Pietro Petraroia nella sua Prefazione, il contesto internazionale e le prospettive di sviluppo, con una crescente attenzione ai temi della transizione digitale e della prevenzione ambientale.
Reggio Emilia. Ciclo di incontri “Dallo scavo al museo” dedicato alle novità dell’archeologia reggiana: dal monumento funerario dei Concordii alle case romane in museo alla terramara di Poviglio

È iniziato il ciclo di appuntamenti “Dallo scavo al museo” dedicato alle novità dell’archeologia reggiana, a cura di Giada Pellegrini, promosso dai Musei Civici e dalla Biblioteca delle Arti con il contributo Art Bonus di Iren SpA e Credem. Al centro dei primi due incontri sono poste alcune significative testimonianze dei fasti della cultura romana nel territorio. Il primo appuntamento sabato 11 novembre 2023 alla biblioteca delle Arti: presentato il monumento funerario dei Concordii, una delle più interessanti espressioni del rilievo funerario romano nell’Italia settentrionale, restituito a nuova vita nel contesto paesaggistico del Parco del Popolo. Sono intervenute Annalisa Capurso per la soprintendenza ABAP di Bologna, Ursula Montanari e Paola Venturelli per il Servizio Cura della Città del Comune, Valentina Galloni e Giada Pellegrini per i Musei Civici e Francesca Attardo per AR/S Archeosistemi.

Il monumento funerario dei Concordii nel parco del Popolo a Reggio Emilia (foto musei civici re)

Dettaglio del monumento funerario dei Concordii al parco del Popolo a Reggio Emilia (foto musei civici re)
Nel 1929 nel territorio dell’antica Brixillum (Brescello), venne in luce il recinto funerario della gens Concordia. All’indomani della scoperta il monumento, pregevole per apparati decorativi ed estetica architettonica, fu trasferito al Parco del Popolo di Reggio dove la cornice paesaggistica avrebbe garantito lo sfondo ideale per la sua valorizzazione. Un importante progetto di restauro e tutela, che vede la collaborazione tra diversi professionisti, intende riportare il monumento all’originale splendore nel contesto particolare dei giardini pubblici.

Il Portico dei Marmi ai musei civici di Reggio Emilia (foto carlo vannini)
“Case in museo: tracce della scena domestica della Reggio romana nelle collezioni dei Musei Civici” è l’appuntamento del 2 dicembre 2023, alle 11, con Antonella Coralini professore di Archeologia classica all’università di Bologna, direttore del Centro universitario di Studi sulla Pittura antica (CESPITA), direttore della Summer School Digital Collection Curator for Archaeology (DIGITARCH) che ricostruirà lo scenario dell’abitare a Regium Lepidi fra l’età repubblicana e il tardo impero. Quanto si conserva delle case della Reggio romana nelle collezioni del Musei Civici? Pavimenti, decorazioni parietali, sculture e oggetti del quotidiano aiuteranno a meglio comprendere i modi di abitare e vivere a Regium Lepidi fra la tarda età repubblicana e il tardo impero.

Rilievo aereo della terramara di Santa Rosa di Poviglio (RE) (foto uni-mi)
Il 27 gennaio 2024 nella conferenza dal titolo “La terramara Santa Rosa di Poviglio. Cinquecento anni di storia, quarant’anni di indagini”, Mauro Cremaschi (università di Milano), farà il punto delle indagini in uno dei siti più noti del reggiano in occasione dei quarant’anni dall’inizio degli scavi. Lo scavo archeologico nella Terramara Santa Rosa di Poviglio è in corso da quarant’anni ed è uno dei più longevi d’ambito protostorico in Europa. Fin dall’inizio le ricerche hanno indagato la struttura della terramara, mettendone in luce ampie aree, al fine di ricostruirne l’evoluzione nel tempo. Nato come un piccolo villaggio nel corso del Bronzo medio (circa 1550 a.C.) delle dimensioni di un ettaro, l’abitato si amplia fino a sette ettari nel corso del Bronzo recente (circa 1300 a.C.) per poi essere abbandonato, come tutte le terramare, intorno al 1150 a.C. circa. In questo lungo intervallo di tempo si registrano importanti mutamenti, dalla tipologia dei quartieri abitativi, alla gestione dei fossati, fino alla struttura delle recinzioni. Il complesso rapporto fra cambiamento climatico e gestione delle risorse da parte della società terramaricola, fu proprio la causa di tali cambiamenti e la ragione stessa della fine delle terramare.
In occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio 2024 la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le provincie di Modena Reggio Emilia e Ferrara promuove la giornata di studi “La rupe di Canossa (RE) e la Cava Zavattona a Pavullo nel Frignano (Mo)”. Appuntamento giovedì 14 marzo 2024, alle 15.30, nella sede Sabap-Bo, a Palazzo Marescalchi in via IV Novembre 5 a Bologna. Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Modera la giornata Marco Pretelli, professore ordinario di Restauro dell’architettura, ALMA Mater università di Bologna. Alle 15.30, apertura giornata di studi: saluti istituzionali di Francesca Tomba, soprintendente SABAP-BO; introduzione di Barbara Marangoni, funzionario architetto e RAF Paesaggio SABAP-BO. Alle 16, “Il sentiero del borgo antico ai piedi del castello di Canossa (RE)”. Annalisa Capurso, funzionario architetto e RAF Patrimonio demoetnoantropologico SABAP-BO, “Genesi e sviluppo del progetto”; Mattia Bonassisa, funzionario architetto SABAP-BO e Paolo Soragni, Studio Arteas, “Il progetto e la sua esecuzione”; Giuliano Cervi, ex presidente comitato scientifico nazionale CAI, “La manutenzione e fruizione del sito”. Alle 17, “Il paesaggio e i segni dell’uomo: alla scoperta dei massi incisi di Gaianello a Pavullo nel Frignano (Mo). La cava La Zavattona”. Francesca Tomba, soprintendente SABAP-BO, “La Cava Zavattona: le ragioni della tutela”; Sara Campagnari e Valentina Di Stefano, funzionarie archeologhe SABAP-BO, “Pietre e paesaggi incisi: i massi di Gaianello a Pavullo nel Frignano tra tutela e valorizzazione”; Davide Venturelli, sindaco di Pavullo nel Frignano (Mo), “Il sito dei massi di Gaianello e la valorizzazione turistica del territorio”; Carla Ferrari, progettista dell’intervento del nuovo paesaggio, “Ripristino paesaggistico della Cava Zavattona e valorizzazione del sito dei massi di Gaianello”. Alle 18, dibattito e conclusioni.
Dal 28 novembre al 1° dicembre 2023 studiosi e studiose da tutto il mondo saranno al museo Egizio di Torino nella conferenza internazionale “Im/materialities: Museums between Real and Digital” a cura di Christian Greco, Maria Elena Colombo, Enrico Ferraris, Paolo Del Vesco. La conferenza era programmata per marzo 2020 e approfondisce alcuni dei principali temi sviluppati e proposti dalla mostra temporanea “Archeologia Invisibile”, inaugurata a marzo 2019, che ha esplorato gli oggetti e le loro storie uniche, biografie i cui indizi sono in gran parte condensati nei materiali di cui sono fatti. Restano pochissimi biglietti per i posti in presenza (vedi 
Manca ormai pochissimo al convegno nazionale “La gestione dei Musei di Enti Locali. Criticità, modelli innovativi, prospettive di sviluppo” in programma al Palazzo della Gran Guardia in piazza Bra a Verona il 22 e il 23 novembre 2023: i posti in sala sono ormai esauriti, ma se non vi è registrati si potrà seguire le due giornate in diretta streaming sul canale YouTube dei Musei civici di Verona:
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