Marzabotto (Bo). A Villa Aria l’incontro “Dentro la città e oltre il Reno. Dal lavoro degli esperti archeologi le ultime novità sulla città di Kainua” con gli archeologi dell’università di Bologna
Domenica 19 ottobre 2025, alle 16, a Villa Aria di Marzabotto (Bo), con accesso pedonale da Via Porrettana Sud 12 (SS64 Porrettana), e parcheggio al museo nazionale Etrusco “Pompeo Aria” di Marzabotto, l’incontro “Dentro la città e oltre il Reno. Dal lavoro degli esperti archeologi le ultime novità sulla città di Kainua”. Gli archeologi dell’università di Bologna racconteranno le ultime novità sulle indagini nella città etrusca di Kainua e nei luoghi che la circondano: area archeologica di Marzabotto, parco di Villa Aria, Sperticano e Valle Reno. Intervengono: Elisabetta Govi “L’università di Bologna a Marzabotto. Una lunga storia di ricerche e scavi”; Enrico Zampieri “Indagini geofisiche nel parco di Villa Aria e a Sperticano. Nuove tracce della città etrusca”; Andrea Gaucci “Appenninescape. Produzione e risorse negli Appennini al tempo degli Etruschi”; Scuola di specializzazione in beni archeologici “La ricognizione lungo la valle del Reno”. Prenotazione obbligatoria: 349 753 6667.
Firenze. All’auditorium Paolucci (Gallerie degli Uffizi) la conferenza “Gli Etruschi nella valle del Po” con Elisabetta Govi (università di Bologna), quattordicesimo del ciclo “Gli Etruschi: nuove ricerche, nuove scoperte, nuove storie”
Mercoledì 1° ottobre 2025, alle 17, all’auditorium Paolucci delle Gallerie degli Uffizi a Firenze, la conferenza “Gli Etruschi nella valle del Po” con Elisabetta Govi (università di Bologna), quattordicesimo appuntamento del ciclo “Gli Etruschi: nuove ricerche, nuove scoperte, nuove storie”, 15 incontri dall’11 giugno all’8 ottobre 2025 con alcuni tra i massimi esperti del settore a ingresso gratuito. Nel ciclo vengono affrontate le principali novità della storia e dell’archeologia degli Etruschi. Dal dibattutissimo problema delle origini, a quello altrettanto caldo della loro lingua, a quelli delle città e della loro organizzazione interna, dei luoghi di sepoltura (le grandi necropoli d’Etruria), dei culti e della religione, delle manifestazioni artistiche, della struttura politica e delle cariche magistratuali, della loro presenza territoriale nell’Italia antica, dal Po al Sele, del loro ruolo di navigatori e commercianti nel Mediterraneo, dei rapporti e delle relazioni culturali con i Greci e con gli altri popoli dell’Italia Antica, e della loro fine nell’impatto con la Roma.
Cavallino-Treporti (Ve). Al Centro Espositivo Borgo di Lio Piccolo apre la mostra “Fare la laguna, fare in laguna: comunità e risorse fra Lio Piccolo e Altino” a cura di Diego Calaon e Daniela Cottica
Domenica 21 settembre 2025, alle 10.30, in occasione della Festa della Giuggiola, al Centro Espositivo Borgo di Lio Piccolo (Cavallino-Treporti), con accesso esclusivamente pedonale/ciclabile, apre la mostra “Fare la laguna. Fare in laguna: comunità e risorse fra Lio Piccolo e Altino” a cura di Diego Calaon e Daniela Cottica del dipartimento di Studi umanistici università Ca’ Foscari di Venezia, un percorso nel tempo per raccontare le comunità della laguna dall’età romana ad oggi. La mostra, promossa dal dipartimento di Studi umanistici (Daniela Cottica, Diego Calaon) in collaborazione con università di Bologna, SABAP per la città metropolitana di Venezia, musei Archeologici nazionali di Venezia e Laguna, università di Bologna, Comune di Cavallino Treporti, associazione Il Borgo Di Lio Piccolo; Progetto CHANGES; TerzaMissioneDSU, rimarrà aperta fino al 29 marzo 2026, sabato domenica e festivi 10-12 / 15-17.30. Ingresso libero.
Comacchio (Fe). “Spina 2025 – scavi, materiali, nuove scoperte”: la nuova campagna di scavo a Spina etrusca dell’università di Bologna presentata alla cittadinanza. Ecco il programma degli incontri
“Spina 2025 – scavi, materiali, nuove scoperte”: riflettori di nuovo accesi sull’antica città di Spina a Comacchio (Fe) con la nuova campagna di scavo a Spina etrusca. Gli archeologi dell’università di Bologna sono già all’opera per indagare una nuova porzione dell’antica città etrusca e pronti a raccontare le novità emerse durante quest’ultima campagna di scavo. Con l’inizio del mese di settembre l’università di Bologna è tornata a indagare il sito archeologico dell’antica città etrusca di Spina con una nuova campagna di scavo. Studentesse e studenti dell’Ateneo bolognese sono guidati sul campo dal prof. Andrea Gaucci. Anche quest’anno il museo Delta Antico e il Comune di Comacchio, in collaborazione con gli archeologi della missione, desiderano coinvolgere la cittadinanza e ogni appassionato proponendo momenti di divulgazione e aprendo al pubblico lo scavo per condividere nuovi dati e scoperte.
𝗟𝗔𝗕𝗢𝗥𝗔𝗧𝗢𝗥𝗜𝗢 𝗠𝗔𝗧𝗘𝗥𝗜𝗔𝗟𝗜. Il primo appuntamento venerdì 19 settembre 2025, all’area archeologica di Spina, nello spazio-laboratorio adibito all’interno dell’ex casermetta della Guardia di Finanza, in prossimità del Cippo Folegatti. L’incontro ha lo scopo di presentare materiali provenienti dallo scavo svelandone usi, caratteristiche ed ogni altro dettaglio. Sono previsti due turni di visita: ore 16 e ore 18. L’evento è gratuito con richiesta di prenotazione ai seguenti contatti: tel. 0533 311316; mail: info@museodeltaantico.com. Per facilitare il raggiungimento del laboratorio si forniscono le coordinate di geolocalizzazione: https://maps.app.goo.gl/wmgFKXKiJR4svYDb9.
𝗩𝗜𝗦𝗜𝗧𝗘 𝗚𝗨𝗜𝗗𝗔𝗧𝗘 𝗔𝗚𝗟𝗜 𝗦𝗖𝗔𝗩𝗜. In occasione dell’ultimo week-end di settembre, in coincidenza con le Giornate Europee del Patrimonio, il programma prosegue con un fitto calendario di appuntamenti tutti dedicati alle visite guidate sullo scavo condotte dagli archeologi bolognesi. Sono prenotabili i seguenti turni di visita: venerdì 26 settembre 2025, ore 16 e ore 18; sabato 27 settembre 2025, ore 10, ore 12, ore 16; domenica 28 settembre 2025, ore 11. L’evento è gratuito con richiesta di prenotazione ai seguenti contatti: tel. 0533 311316; mail: info@museodeltaantico.com. Ecco come arrivare al sito archeologico e partecipare alla visita guidata: provenendo da Comacchio, sarà necessario raggiungere lo stabilimento Terremerse, successivamente si dovrà imboccare la prima strada a destra e, passato il ponte, ancora la prima strada a destra. Coordinate di geolocalizzazione https://maps.app.goo.gl/dMj53Q6AD68veYcA9.
𝗖𝗢𝗡𝗙𝗘𝗥𝗘𝗡𝗭𝗔 𝗗𝗜 𝗣𝗥𝗘𝗦𝗘𝗡𝗧𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗗𝗘𝗜 𝗥𝗜𝗦𝗨𝗟𝗧𝗔𝗧𝗜 𝗗𝗜 𝗦𝗖𝗔𝗩𝗢. L’ultimo appuntamento avrà luogo sabato 11 ottobre 2025, alle 18, con la conferenza conclusiva che chiuderà i lavori di scavo e presenterà al pubblico i risultati emersi durante la missione. L’incontro si terrà nella sala polivalente San Pietro, in via Agatopisto 7, Comacchio (Fe). L’evento è gratuito con richiesta di prenotazione ai seguenti contatti: tel. 0533 311316; mail: info@museodeltaantico.com.
Marzabotto (Bo). Primo bilancio della XXXVIII campagna di scavo dell’università di Bologna, diretta da Elisabetta Govi, nell’antica Kainua: “Va ripensato il ruolo di Marzabotto in età romana”
Nuove evidenze sono emerse dall’area dei templi urbani dell’area archeologica dell’antica Kainua a Marzabotto (Bo) nella campagna 2025, la XXXVIII dell’università di Bologna, diretta da Elisabetta Govi, professoressa ordinaria della Cattedra di Etruscologia e Antichità Italiche dell’ateneo bolognese. Durante la campagna di scavo 2025 a Kainua-Marzabotto, è proseguita l’indagine di una fornace romana di grandi dimensioni, rinvenuta nel piazzale del tempio di Uni, edificio tuscanico dedicato alla somma dea etrusca. La collocazione di un impianto artigianale in un’area precedentemente sacra suggerisce che il tempio fosse ormai fuori uso e che la sua funzione cultuale fosse cessata, permettendo un riutilizzo pratico dello spazio.
Questa scoperta si aggiunge ad altri indizi già noti di una frequentazione romana del sito: dalla villa rustica con fornaci nell’area nord-orientale, alla grande canaletta romana che attraversa il piazzale del tempio di Uni, fino alle monete imperiali rinvenute nei pressi del tempio di Tinia e ai numerosi segni di riuso delle strutture etrusche. Tuttavia, la fornace recentemente indagata presenta caratteristiche che la distinguono: le sue dimensioni e la sua complessità lasciano ipotizzare un’attività produttiva strutturata, che implicava l’approvvigionamento di materie prime, la presenza di maestranze specializzate, reti di trasporto e una committenza organizzata.
Questa evidenza impone un ripensamento del ruolo di Marzabotto in epoca romana. Finora si riteneva che la fase romana fosse limitata a una presenza sporadica e rurale; ora emergono indizi di una realtà più articolata, con un impianto artigianale stabile, inserito in un contesto territoriale probabilmente più attivo e connesso di quanto si fosse immaginato.
Anche l’interpretazione dell’area dei templi risulta trasformata: non più spazio abbandonato, ma ambito riutilizzato, reinserito in dinamiche economiche e insediative nuove. La fornace di Marzabotto apre quindi una prospettiva inedita sulla fase post-etrusca della città, contribuendo a scrivere un ulteriore capitolo della lunga storia di Kainua.
Anche l’interpretazione dell’area dei templi risulta trasformata: non più spazio abbandonato, ma ambito riutilizzato, reinserito in dinamiche economiche e insediative nuove. La fornace di Marzabotto apre quindi una prospettiva inedita sulla fase post-etrusca della città, contribuendo a scrivere un ulteriore capitolo della lunga storia di Kainua.
Marzabotto (Bo). Al parco archeologico dell’antica Kainua “scavo aperto” con Elisabetta Govi (UniBo) “La città continua a raccontarsi”. Pic nic con prodotti del territorio. E la sera per Crinali “Da grande volevo fare l’aggettivo” con Andrea Santonastaso
Giornata speciale al parco archeologico dell’antica Kainua di Marzabotto (Bo) giovedì 26 giugno 2025 con “Scavo aperto”, occasione per vivere e conoscere l’archeologia da vicino, e “Serate d’Estate”, appuntamento della rassegna Crinali Teatro. Si inizia alle 18.30, con “la città continua a raccontarsi”, una speciale visita tematica al cantiere di scavo 2025 nell’area archeologica della città etrusca di Kainua. Elisabetta Govi, direttrice degli scavi e professoressa ordinaria della Cattedra di Etruscologia e Antichità italiche dell’università di Bologna, in occasione della conclusione della XXXVIII campagna di scavo restituirà una panoramica su quanto emerso durante le cinque settimane di indagine archeologica. Assieme a lei interverranno le archeologhe e gli archeologi che hanno condotto lo scavo nel santuario urbano della città di Kainua. L’evento è gratuito e aperto a tutti.
Dalle 19.30 possibilità di fare aperitivo con un cestino gratuito da pic nic con prodotti del territorio (cestini solo su prenotazione scrivendo a iat@comune.marzabotto.bo.it)
A seguire, alle 21, l’area archeologica ospiterà una serata di teatro della rassegna Crinali con “Da grande volevo fare l’aggettivo” con Andrea Santonastaso, monologo di Nicola Bonazzi e Andrea Santonastaso. Un omaggio a Fellini, costruito a partire dai racconti familiari di Andrea Santonastaso, in cui l’attore si interroga sulla sua vocazione-non vocazione al mestiere dell’attore. Racconta la meraviglia di appartenere a una famiglia speciale eppure normalissima e, come in un quaderno di appunti sorretto da preziosissime registrazioni sonore, costruisce il proprio personale “amarcord”.
Costo dello spettacolo 15 euro, gratuito per i minori di 18 anni. Sconto con Card Cultura. Il biglietto comprende lo spettacolo e la visita guidata tematica al parco archeologico. Per prenotazioni: iat@comune.marzabotto.bo.it – www.crinalibologna.it; per informazioni: 051 93 10 26 – 349 753 6667.
Convegno internazionale “Ecosistemi musicali dell’antica Europa. Popoli, confini, patrimonio”: tre giorni di incontri tra Padova, Adria, Ravenna, Ferrara e Voghiera, in presenza e on line, per esplorare il mondo sonoro dell’antichità
Dal 12 al 14 giugno 2025, il convegno internazionale “Ecosistemi musicali dell’antica Europa. Popoli, confini, patrimonio”: tre giorni di incontri tra Padova, Adria, Ravenna, Ferrara e Voghiera per esplorare il mondo sonoro dell’antichità: strumenti musicali, pratiche acustiche, oggetti sonori e il loro significato nei contesti archeologici e culturali dell’Europa antica. Il convegno, parte del progetto PRIN MUSE – MUSical Ecosystems of Ancient Northern Italy, riunisce esperti da tutta Europa per discutere il valore del patrimonio musicale antico, tra ricerca, conservazione e valorizzazione museale. Convegno in presenza e in diretta streaming sui canali YouTube dei Dipartimenti.
PADOVA, ANTEPRIMA GIOVEDÌ 12 GIUGNO 2025. Dipartimento dei Beni culturali. Nell’aula Sartori, dopo i saluti istituzionali, relazione introduttiva di Paola Dessì (università di Padova) e Donatella Restani (università di Bologna) “Il PRIN MUSE: saperi, metodi e prospettive di valorizzazione delle conoscenze per le comunità”: 12, Keynote Speaker Daniela Castaldo (università del Salento) “Dall’archeologia musicale all’antropologia sonora: un nuovo sguardo”.
ADRIA, PROGRAMMA DEL 12 GIUGNO 2025. Museo Archeologico nazionale, alle 15, saluti della direttrice Alberta Facchi “Il Museo di Adria e il progetto MUSE”. PRIMA SESSIONE – Musealizzare gli strumenti musicali del mondo antico: il sonaglio di Adria Chair Paola Dessì. Alle 15.20, Paola Dessì (università di Padova) “Storie, esperienze sensoriali e accessibilità: un processo dialettico per la restituzione della multidisciplinarità della ricerca”; 15.40, Stefano Betto, Nicola Betto e Riccardo Soldati (TMB) “La ricerca pubblica e il mondo industriale: le indagini diagnostiche sui reperti di interesse sonoro e musicale”; 16, Anna Paola Fabbrocino, Andrea Franceschini, Niccolò Merendino, Giulio Pitteri e Antonio Rodà (università di Padova) “Un’istallazione interattiva per l’esplorazione multimodale del sonaglio di Adria”; 16.20, Alberta Facchi e Stefano Buson (museo Archeologico nazionale di Adria) “La rilettura di alcuni reperti in bronzo dalla tomba 39: possibili sonagli?”; discussione; 17, visita al museo Archeologico nazionale di Adria.
RAVENNA, PROGRAMMA DI VENERDÌ 13 GIUGNO 2025. Dipartimento di Beni Culturali Sala Conferenze, alle 9.45, saluti istituzionali; 10, Keynote speaker Raquel Jiménez Pasalodos (Universidad de Valladolid) “Digging in Museums: The Valorization of Archaeo-Musicological Heritage from Early 20th Century Excavations through Case Studies from the Iberian Peninsula”; pausa. SECONDA SESSIONE – MUSical Ecosystems in Veneto e Emilia-Romagna Chair Daniela Castaldo. Alle 11, Franco Marzatico (dirigente generale Unità di missione strategica soprintendenza per i Beni e le Attività culturali Provincia autonoma di Trento) “La syrinx in Triveneto tra realia e rappresentazione: alcune considerazioni sui contesti di rinvenimento”; 11.20, Mario La Rosa e Laura Noviello (università di Padova) “MUSE in Veneto: aggiornamenti su censimento e catalogazione dei reperti sonori e nuovi dati emersi”; 11.40, Chiara Pizzirani (università di Bologna) “Oggetti sonori nelle sepolture etrusche: qualche riflessione sui contesti di Bologna e di Spina”; 12, Giovanna Casali (università di Bologna) “L’operazione di censimento come base di conoscenza: i reperti archeologici di interesse musicale nei Musei dell’Emilia-Romagna”; discussione. TERZA SESSIONE – MUSE in dialogo con istituzioni museali e progetti internazionali Alle 15, Eleonora Rocconi (università di Pavia) e Sonia Martone (museo nazionale degli Strumenti Musicali di Roma) “Gli strumenti musicali romani della collezione Gorga al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali di Roma: indagine, studio, catalogazione e valorizzazione”; 15.20, Giuseppe Lepore, Paola Budano (università di Bologna) e Nicoletta Frapiccini (Antiquarium statale di Numana) “Testimonianze musicali nei Musei marchigiani: prospettive di studio”.
FERRARA, PROGRAMMA DI SABATO 14 GIUGNO 2025. Museo Archeologico nazionale, sala delle Carte Geografiche: alle 10, saluti del direttore Tiziano Trocchi “Il Museo di Ferrara e il progetto MUSE”; alle 10.20, Keynote Speaker Alexandre Vincent (Université Lumière Lyon 2) “Cornua pompeiani: dal I al XXI secolo d.C.”. QUARTA SESSIONE – Nuove indagini sull’aerofono di Voghenza Chair Donatella Restani. Alle 11.15, Peter Holmes (London) “The Roman Brass Instrument Mouthpiece: Tuba, Cornu or Bucina? – Can we tell which?”; 12, visita al museo Archeologico nazionale di Ferrara.
VOGHIERA (Fe), PROGRAMMA DI SABATO 14 GIUGNO 2025. Museo civico di Belriguardo, sala delle Bifore: alle 14.30, saluti dell’arch. Moreno Po “Il Museo di Belriguardo e il progetto MUSE”; 14.50, Fede Berti (Ferrara) e Cristina Servadei (Rimini) “Natura e funzioni dell’edificio di Vicus Habentia: i dati planimetrici, strutturali e i ritrovamenti”; 15.10, Marco Bonino (Bologna) “Auletes e keleustes, hortator e pausarius, riflessioni sulla voga delle navi a remi antiche”; 15.30, Daniela Castaldo (università del Salento) “Aerofoni di bronzo e segnali sonori nella flotta romana”; 15.50, Gabriele Bitelli e Anna Forte (università di Bologna) “Scansione e modellazione 3D ad alta risoluzione con tecniche geomatiche”; 16.10, Antonio Rodà, Andrea Franceschini e Giulio Pitteri (università di Padova) “Proposte per un’esposizione sonora dell’aerofono di Voghenza”; 17, visita al museo civico di Belriguardo; conclusioni.
Firenze. Etruschi protagonisti agli Uffizi con la rassegna “Gli Etruschi: nuove ricerche nuove scoperte nuove storie”, 15 incontri di approfondimento il mercoledì da giugno a ottobre. Apre Sassatelli con “Gli Etruschi tra luoghi comuni e realtà storiche”. Ecco tutto il programma
Mercoledì 11 giugno 2025, alle 17, all’auditorium Paolucci delle Gallerie degli Uffizi a Firenze con la conferenza “Gli Etruschi tra luoghi comuni e realtà storiche”, Giuseppe Sassatelli, presidente Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici, apre la rassegna “Gli Etruschi: nuove ricerche, nuove scoperte, nuove storie”. A 40 anni dall’“Anno degli Etruschi”, il 1985, iniziativa della Regione Toscana alla quale hanno partecipato Università, Soprintendenze, Musei e, con un ruolo di coordinamento culturale, anche l’Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici, con importanti mostre a Firenze, Arezzo, Siena, Volterra, Orbetello Cortona e Perugia nelle quali furono presentati e illustrati al pubblico monumenti e materiali degli Etruschi e della loro civiltà, sono moltissime le novità dovute a scavi e ricerche. Ecco dunque “Gli Etruschi: nuove ricerche, nuove scoperte, nuove storie”, rassegna di 15 incontri di approfondimento, con al centro gli Etruschi, i loro misteri, le loro origini e la loro storia, organizzata dalle Gallerie degli Uffizi e dall’Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici con sede a Firenze in collaborazione con la Regione Toscana. Le conferenze, ospitate nell’auditorium Paolucci delle Gallerie degli Uffizi, si svolgeranno di mercoledì dall’11 giugno all’8 ottobre 2025 (con inizio alle 17). A parlare saranno docenti universitari, specialisti ed esperti della misteriosa civiltà mediterranea. La partecipazione sarà a ingresso libero.
L’obiettivo del ciclo di incontri agli Uffizi è affrontare in modo organico e coerente tutte le principali novità sui più rilevanti aspetti della storia e dell’archeologia degli Etruschi, per offrire al pubblico interessato un quadro completo e aggiornato su questa civiltà, affrontandone e illustrandone i temi di maggiore importanza. Dal dibattutissimo problema delle origini, si passerà a quello altrettanto caldo della lingua, a quello delle città e della loro organizzazione interna, ai luoghi di sepoltura (le grandi necropoli d’Etruria), ai culti e alla religione, alle manifestazioni artistiche (scultura, pittura, bronzistica), alla struttura politica e alle cariche magistratuali, alla loro presenza territoriale nell’Italia antica, dal Po al Sele, con una ampiezza maggiore rispetto a quanto solitamente si credeva, al loro ruolo di navigatori e commercianti nel Mediterraneo, ai rapporti e alle relazioni culturali con i Greci e con gli altri popoli dell’Italia Antica, e alla loro fine nell’impatto con Roma.
CALENDARIO CONFERENZE, il mercoledì alle 17, all’auditorium Paolucci, piazzale degli Uffizi 6, a Firenze: 11 giugno, “Gli Etruschi tra luoghi comuni e realtà storiche” (Giuseppe Sassatelli, presidente Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici); 18 giugno, “La lingua: dal “mistero” alla conoscenza: nuovi testi, nuove letture” (Enrico Benelli, università di Roma Tre); 25 giugno, “L’architettura: Case e palazzi” (Simonetta Stopponi, università di Perugia); 2 luglio, “L’architettura: Le tombe” (Alessandro Naso, università di Napoli Federico II); 9 luglio, “Politica e istituzioni: i magistrati e le città” (Daniele Federico Maras, direttore museo Archeologico nazionale di Firenze); 16 luglio, “La pittura: nuovi documenti e nuove interpretazioni” (Daniele Federico Maras, direttore museo Archeologico nazionale di Firenze); 23 luglio, “La religione: santuari, divinità e culti” (Laura Michetti, università di Roma La Sapienza); 30 luglio, “Le arti: botteghe “locali” e artigiani “venuti da fuori” (Stefano Bruni, università di Ferrara); 6 agosto, “…Ancora sull’origine degli Etruschi” (Vincenzo Bellelli, direttore parco archeologico di Cerveteri e Tarquinia); 3 settembre, “Gli Etruschi e il Mediterraneo orientale” (Maurizio Sannibale, Musei Vaticani); 10 settembre, “Etruschi e Greci” (Maurizio Harari, università di Pavia); 17 settembre, “Gli Etruschi a Pompei e in Campania” (Luca Cerchiai, università di Salerno); 24 settembre, “Etruschi e Italici” (Gianluca Tagliamonte, università di Lecce); 1° ottobre, “Gli Etruschi nella valle del Po” (Elisabetta Govi, università di Bologna); 8 ottobre, “La fine degli Etruschi” (Jacopo Tabolli, università per Stranieri di Siena).
Parma. All’auditorium dei Voltoni del Complesso monumentale della Pilotta la conferenza “Cremazioni e campi d’urne dell’età del Bronzo a Parma, in Emilia e in Europa. Cosa sappiamo oggi rispetto a Pigorini?” di Claudio Cavazzuti (università di Bologna), quarto appuntamento del ciclo “Pigorini Cent’anni dopo 1925 – 2025”
Giovedì 8 maggio 2025, all’auditorium dei Voltoni del Complesso monumentale della Pilotta di Parma quarto appuntamento del ciclo di conferenze “Pigorini Cent’anni dopo 1925 – 2025”. Alle 17, la conferenza “Cremazioni e campi d’urne dell’età del Bronzo a Parma, in Emilia e in Europa. Cosa sappiamo oggi rispetto a Pigorini?” di Claudio Cavazzuti. Al centro della relazione sarà lo studio dei resti dei cremati di epoca protostorica come metodo per il recupero di numerose informazioni di carattere antropologico e culturale che può aiutare a delineare un quadro della società dell’età del Bronzo cui tali sepolture appartenevano. Ingresso libero e gratuito fino all’esaurimento dei posti (max 100). Nella seconda metà del II millennio a.C., si diffonde in tutta Europa l’uso della cremazione. A differenza di quello che si potrebbe pensare, i resti dei cremati di epoca preistorica (non paragonabili alle ceneri della pratica attuale) consentono, se accuratamente trattati, il recupero di numerose informazioni di carattere antropologico e culturale. All’interno dei cinerari, il microscavo viene solitamente eseguito in laboratorio, con le stesse procedure usate negli scavi archeologici: grazie all’esame dei resti umani, delle loro posizioni entro l’urna, con lo studio degli (eventuali) oggetti di corredo è possibile stabilire la temperatura raggiunta dal rogo funebre, le procedure dell’ossilegio (raccolta e inserimento nel cinerario dei resti), l’età e il sesso dei defunti e, nel caso di gruppi di sepolture sufficientemente numerosi, delineare un quadro della società dell’età del Bronzo cui tali sepolture appartenevano.
Claudio Cavazzuti, ricercatore in Preistoria e Protostoria, Alma Mater Studiorum – università di Bologna, titolare dell’insegnamento di “Networks and mobility in Archaeology”; curatore del progetto Marie Skłodowska-Curie “Ex-SPACE”, mirato alla ricostruzione della mobilità nell’età del Bronzo tramite un approccio integrato fra bio-archeologia e analisi isotopiche.















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