Parre (Bg). All’Antiquarium apre “Orobia” con il convegno “Abitare in montagna nell’età del Ferro. Le case alpine tra ricerca e valorizzazione”, dedicato a Raffaella Poggiani Keller, figura cardine nelle ricerche dell’Oppidum degli Orobi. Ecco il programma
Sabato 30 agosto 2025, alle 10, all’Antiquarium di Parre (Bg), in piazza San Rocco, la settimana edizione di “Orobia” apre con il convegno “Abitare in montagna nell’età del Ferro. Le case alpine tra ricerca e valorizzazione”, dedicato alla dott.ssa Raffaella Poggiani Keller, figura cardine nelle ricerche dell’Oppidum degli Orobi e nella sua valorizzazione. Il convegno ripercorrerà la storia di queste particolari abitazioni attraverso esempi dalla Lombardia, dal Trentino Alto Adige e dal Veneto, con novità dagli scavi archeologici, risultati delle ricerche e ricostruzioni per finalità didattiche ed educative rivolte ai diversi tipi di pubblico. Il programma. Dopo i saluti istituzionali, intervengono: Maria Gioia Migliavacca (università di Verona) su “La casa alpina: caratteristiche funzionali e convenzioni culturali”; Umberto Tecchiati (università di Milano) su “La Casa delle Botti e delle Ruote: scavo di un edificio incendiato del V sec. a.C. nella piana di Rosslauf a Bressanone (Bz)”; Cinzia Bettineschi (università telematica Pegaso), Luigi Mognini (università Ca’ Foscari Venezia) su “Spazi abitati, spazi vissuti: la casa al Bostel tra quotidianità, identità e costruzione sociale”; Serena Solano (Sabap di Bergamo e Brescia) su “Di pietra e di legno: abitare in Valcamonicatra età del Ferro e romanizzazione”; Riccardo Mantoan e Mattia Pizzighello (Nea Archeologia soc. coop.) su “La casa alpina: la ricostruzione della struttura C2 del Bostel di Rotzo (Vi)”.
Trieste. Al dipartimento di Studi umanistici il convegno “Eredità di chi e per chi? Archeologia storia e memoria dei luoghi” per un momento di riflessione sulla funzione delle eredità, materiali e immateriali, per le comunità di riferimento. Ecco il programma della due giorni di incontri
Nell’ambito delle iniziative promosse durante “La Settimana Europea della Mobilità”, il dipartimento di Studi umanistici dell’università di Trieste organizza il convegno “Eredità di chi e per chi? Archeologia storia e memoria dei luoghi”, in collaborazione con la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia, la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia, il museo civico di Storia naturale di Trieste, il Comune di Duino Aurisina, il Gruppo Speleologico Flondar, l’Ordine degli Architetti di Trieste. Appuntamento venerdì 20 e sabato 21 settembre 2024 a Trieste, al dipartimento di Studi umanistici (Aula 5) in via Lazzaretto Vecchio 8. L’incontro si pone come un momento di riflessione sulla funzione delle eredità, materiali e immateriali, per le comunità di riferimento. L’obiettivo è quello di individuare nuove strategie che accomunino la ricerca alla valorizzazione del patrimonio culturale, per favorire nuovi processi di partecipazione, coesione sociale, sviluppo sostenibile.
PROGRAMMA VENERDÌ 20 SETTEMBRE 2024. Alle 9.30, apertura dei lavori e saluti istituzionali; 10, Emanuela Murgia (università di Trieste) “Il parco del Villaggio”: un difficile percorso di valorizzazione tra storia e memoria al Villaggio del Pescatore (Ts); 10.25, Alessandra Marin (università di Ferrara) “Gestire il patrimonio per governare il territorio, fra conservazione e innovazione”; 10.50, Michele Morabito (Istituzione Parco Nazionale della Pace, Museo Storico della Resistenza di Sant’Anna di Stazzema) “Storia e memoria dei luoghi. Dall’oblio al Marchio Europeo”; 11.15, pausa caffe. Alle 11.30, Franco Marzatico, Luca Gabrielli (Provincia autonoma di Trento, UMSt soprintendenza per i beni e le attività culturali) “Dal produttore al consumatore: conservazione dei segni del passato e trasmissione della memoria al futuro, esperienze in Trentino”; 11.55, Serena Solano (soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia), Carlo Cominelli (Cooperativa Sociale K-Pax – Breno) “Intorno a Minerva. Il contatto culturale fra mondo antico e contemporaneità. Eredità e identità per il luogo delle spine”; 12.20, Fulvio Cozza (università per Stranieri di Siena) “L’archeologia al Bagno Grande. Una “nuova” eredità per San Casciano dei Bagni (Si)”; 12.45, discussione; 13.15, pausa pranzo. Alle 15.30, visita al sito paleontologico del Villaggio del Pescatore, a cura di Deborah Arbulla (museo civico di Storia naturale di Trieste) e di Lorenzo Consorti (CNR ISMAR, Trieste); visita al Villaggio del Pescatore e al museo locale, chiesa di San Giovanni in Tuba e Mitreo, a cura del Gruppo Speleologico Flondar
PROGRAMMA SABATO 21 SETTEMBRE 2024. Alle 9.30, Roberto Micheli (soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia) “Un monumento effimero di terra e di acqua. Palù di Livenza, un sito archeologico invisibile tra ricerca, tutela e valorizzazione”; 9.55, Marina Lo Blundo (parco archeologico di Ostia antica) “Melting pot di ieri e di oggi: iniziative di archeologia pubblica a Ostia antica nell’ambito del Marchio del Patrimonio Europeo”; 10.20, Francesco Sirano (parco archeologico di Ercolano) “Ercolano. Costruzione e decostruzione di un’eredità condivisa”: 10.45, pausa caffe. Alle 11, Emanuela Stortoni, Marta Brunelli, Elia Bevilacqua (università di Macerata) “Archeologia per una ‘comunità di patrimonio’: il caso di Tifernum Mataurense (Sant’Angelo in Vado – PU)”; 11.25, Flavia Pastò (Politecnico di Milano) “Paesaggio come custode di memorie e palinsesto di epoche passate”; 12, discussione e conclusioni.
Roma. Al Complesso del San Michele la giornata di studi “Il Geoportale Nazionale per l’Archeologia. Primo bilancio e prospettive”, in presenza e on line, a sei mesi dall’accessibilità del GNA realizzato dall’Istituto Centrale per l’Archeologia
Si avvicina l’appuntamento con “Il Geoportale Nazionale per l’Archeologia. Primo bilancio e prospettive”, venerdì 26 gennaio 2024, dalle 9.30 alle 16.30, nella sala conferenze della Biblioteca delle Arti nel Complesso del San Michele a Roma, la giornata dedicata a presentarvi l’impatto di questi primi sei mesi di vita del portale e a condividerne, grazie agli interventi dei principali attori che lo hanno reso possibile e che lo stanno implementando, le prospettive future. L’ingresso sarà consentito fino all’esaurimento dei posti, ma sarà fruibile in diretta anche online sul canale YouTube dell’Istituto centrale per l’archeologia (https://www.youtube.com/@istitutocentraleperlarcheo6112). Il Geoportale segna una tappa importante all’interno di un lungo percorso di studio e di progettazione svolto dall’Istituto centrale per l’archeologia in sinergia con importanti istituzioni di ricerca e tutela del patrimonio culturale. La piattaforma è stata realizzata grazie alla collaborazione delle soprintendenze del ministero della Cultura e al contributo di altri enti di ricerca e degli archeologi che hanno partecipato alla sperimentazione.

Una schermata del Geoportale nazionale per l’Archeologia (foto ica)
Il Geoportale nazionale per l’Archeologia, realizzato dall’Istituto Centrale per l’Archeologia come punto di raccolta e condivisione dei dati esito delle indagini archeologiche condotte sul territorio italiano, è online dal 10 luglio 2023, accessibile a tutti all’indirizzo https://gna.cultura.gov.it. A sei mesi dalla pubblicazione, è parso opportuno compiere una prima riflessione “a consuntivo”, dando voce all’ICA ma soprattutto agli altri attori e testimoni del percorso, in una giornata di studio e confronto anche sulle prospettive. Nell’occasione, si presenterà un’ulteriore novità: finalmente, tutti gli interventi archeologici sul territorio saranno inseriti direttamente da coloro che hanno condotto le indagini sul campo e saranno pubblicati in tempo reale nel Geoportale, permettendo di condividere subito i nuovi dati con tutti gli utenti. Il portale, nato con l’obiettivo di offrire una carta archeologica dinamica, implementabile nel tempo, di accesso libero e di facile consultazione, aperta al riuso e all’integrazione da parte di tutti gli utenti, rappresenta un nuovo strumento che censisce e pubblica in modo uniforme tutte le indagini archeologiche (archeologia preventiva; interventi di tutela; progetti di ricerca archeologica in Italia; progetti di ricerca italiani all’estero).

Una schermata del sistema ArcheoDb dell’Emilia – Romagna (foto mic-er=
Il programma. I lavori sono articolati in tre sessioni. Ore 9.30-10: INTRODUZIONE AI LAVORI. Intervengono Luigi La Rocca, direttore generale Archeologia Belle arti e Paesaggio – DG ABAP; Carlo Birrozzi, direttore dell’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione – ICCD; Simonetta Buttò, già direttore Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane – ICCU; Elena Calandra, direttore dell’Istituto centrale per l’archeologia – ICA. Ore 10-11.15: STRATEGIE, STRUMENTI E FUNZIONALITÀ. Modera Laura Moro, dirigente del Servizio II della DG ABAP. Intervengono Elena Calandra, “Il GNA: un ambiente collaborativo”; Valeria Boi, ICA, e Ada Gabucci, Francesco Marucci, sviluppatori GNA, “Strumenti per una carta archeologica sostenibile: gli interventi di tutela”; Annalisa Falcone, ICA, e Francesco Mangiacrapa, Pasquale Pagano, CNR-ISTI, “Strumenti per una carta archeologica sostenibile: le indagini di ricerca”; Valeria Acconcia, Domenico Marino, Miriam Taviani, Chiara Travaglini, ICA, “Aspetti editoriali e formazione”. Ore 11.15-11.30: pausa. Ore 11.30-12.30: UNO SGUARDO AL FUTURO. Modera Simonetta Buttò. Intervengono Laura Moro, “Prospettive di integrazione dei dati geografici dei beni culturali”; Paolo Carafa, Sapienza università di Roma, “Lazio Antico. Atlante del Lazio meridionale”; Renata Cantilena, Giacomo Pardini, Federico Carbone, università di Salerno, “Il progetto Coin Finds Hub”; Emanuele Papi, direttore della Scuola Archeologica Italiana di Atene, “Il Geoportale Nazionale per l’Archeologia: il caso di Gortyna”; Ore 12.30-13.30: Discussione e presentazione della sessione poster. Ore 13.30-14.30: pausa. Ore 14.30-16: LA COSTRUZIONE DI UN LINGUAGGIO COMUNE. Modera Carlo Birrozzi. Intervengono Matteo Frassine, soprintendenza ABAP per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno Padova e Treviso, e Stefania De Francesco, SABAP per le province di Bergamo e Brescia, “Il progetto RAPTOR”; Mirella Serlorenzi, soprintendenza speciale ABAP di Roma, “Il progetto SITAR”; Ilaria Di Cocco, segretariato regionale MiC per l’Emilia-Romagna, “Il Webgis dei Beni Culturali dell’Emilia-Romagna e ArcheodB”; Maria Luisa Marchi, università di Foggia, “Il progetto Censimento”; Gabriele Gattiglia, Francesca Anichini, università di Pisa, “Il progetto Mappa”. Ore 16–16.30: conclusioni e discussione con Carlo Birrozzi, Simonetta Buttò, Elena Calandra, Laura Moro.






A Capo di Ponte (Bs) sul versante orientale della Valle Camonica c’è una collinetta denominata “Dos dell’Arca” dove, nel 1957, l’alpinista e studioso Gualtiero Laeng per primo segnalò la presenza di strutture e reperti preistorici. Le indagini condotte dall’università di Pavia (Progetto Quattro Dossi, 2016-2023) hanno offerto nuovi spunti di riflessione sulla frequentazione di questo dosso e degli altri tre con cui era in relazione. Fino al 22 giugno 2025, al MUPRE – museo nazionale della Preistoria della Valle Camonica di Capo di Ponte (Bs), la mostra “4000 anni a Dos dell’Arca”, a cura di Paolo Rondini, Alberto Marretta, Maria Giuseppina Ruggiero, espone per la prima volta i reperti che, insieme alle incisioni rupestri, raccontano le vicende di Dos dell’Arca dal Neolitico fino alla romanizzazione, lungo 4000 anni di storia, e fa il punto sulle indagini archeologiche in corso a Dos dell’Arca che – insieme agli altri tre dossi vicini (Piè, Fondo Squaratti e Quarto Dosso) – presenta rilevanti tracce di frequentazione umana dal Neolitico all’età del Ferro ed è tra i contesti più interessanti per la ricerca archeologica e per l’arte rupestre del territorio camuno. L’esposizione, frutto della collaborazione tra la direzione regionale Musei nazionali Lombardia, la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia e l’università di Pavia, è un viaggio alla scoperta di relazioni e contatti dentro e fuori la Valle Camonica e ruota attorno al binomio archeologia e arte rupestre. E non poteva essere diversamente in un territorio famoso in tutto il mondo per le sue incisioni, divenute patrimonio mondiale dell’UNESCO nel 1979.













Una giornata di studi sugli edifici di spettacolo degli antichi romani. Appuntamento giovedì 27 ottobre 2022, dalle 9 alle 17.30, al Palazzo della Gran Guardia in piazza Bra a Verona, con “L’ARENA E GLI ALTRI. Teatri e anfiteatri romani tra ricerca tutela e valorizzazione”. L’evento, promosso da Comune di Verona e soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio di Verona, è aperto alla partecipazione in presenza senza prenotazione o si può seguire in streaming sul canale YouTube de I MUV – I Musei di Verona 














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