Rovereto (Tn). Al via al museo civico “I giovedì dell’archeologia”, quest’anno dedicati alle civiltà precolombiane andine e amazzoniche. Apre Elisa Cont (GEP, Barcellona) su “Tiwanaku: arte, iconografia e sciamanesimo in un’antica civiltà andina”
A Rovereto torna anche quest’anno il ciclo di conferenze “i giovedì dell’archeologia”, quest’ano dedicati alle civiltà precolombiane andine e amazzoniche, organizzato dalla Società Museo Civico di Rovereto con la Fondazione Alvise Comel e la Fondazione Museo Civico di Rovereto, e con il sostegno della Provincia autonoma di Trento, della Comunità della Vallagarina e del Comune di Rovereto. Appuntamento in sala convegni “Fortunato Zeni” al museo di Scienze e Archeologia in borgo Santa Caterina 41 a Rovereto (Tn). Tre gli appuntamenti: 3 aprile 2025, alle 18, “Tiwanaku: arte, iconografia e sciamanesimo in un’antica civiltà andina” con Elisa Cont, Grupo de Estudios Precolombinos (GEP, Barcellona); 10 aprile 2025, alle 18, “Le mummie peruviane: un viaggio attraverso il tempo” con Federico Mosna, Pontificia Universidad Catòlica del Perù (PUCP, Lima); 17 aprile 2025, alle 18, “Amazônia revelada. Il progetto di mappatura dei siti archeologici amazzonici” con Riccardo Rella, Museu da Amazonia (MUSA, Manhaus). Partecipazione libera e gratuita.
Si inizia dunque giovedì 3 aprile 2025, alle 18, con “Tiwanaku: arte, iconografia e sciamanesimo in un’antica civiltà andina” di Elisa Cont – Grupo de Estudios Precolombinos (GEP, Barcellona). La civiltà Tiwanaku è una delle più affascinanti e misteriose culture precolombiane delle Ande. L’arte tiwanakota è conosciuta per le sue straordinarie opere litiche e per la sua tipica iconografia geometrica, rappresentata negli oggetti rituali dell’epoca. Le immagini incise, dipinte o tessute su differenti materiali cerimoniali rifletterebbero l’esistenza, in questa antica cultura andina, di avanzate conoscenze scientifiche, di principi cosmico-religiosi e di varie pratiche sciamaniche volte alla ricerca di un equilibrio tra esseri umani, divinità e natura.
Rovereto. Al museo di Scienze e Archeologia per “I giovedì dell’archeologia”, Paolo Bellintani dell’Umst – soprintendenza di Trento parla di “Frattesina e le vie dell’ambra nella Protostoria europea”, un nodo strategico in una complessa rete di scambi dal Baltico al Levante mediterraneo
“Frattesina e le vie dell’ambra nella Protostoria europea” è il tema affrontato da Paolo Bellintani dell’Umst – soprintendenza per i Beni e le Attività culturali della Provincia Autonoma di Trento, giovedì 18 aprile 2024, alle 18, nel secondo dei due appuntamenti de “I giovedì dell’archeologia”, i tradizionali incontri con gli esperti per gli appassionati dell’antico, a ingresso gratuito al museo di Scienze e Archeologia di Rovereto, organizzati dalla Società Museo Civico di Rovereto, con la Fondazione Museo Civico e la Fondazione Alvise Comel, e con il sostegno del Comune di Rovereto, della Comunità della Vallagarina e della Provincia autonoma di Trento. La partecipazione è libera e gratuita. L’attività è riconosciuta ai fini dell’aggiornamento per gli insegnanti e del credito formativo per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado.

L’archeologo Paolo Bellintani del CPSSAE segue gli scavi nel sito del villaggio protostorico di Frattesina (Ro) (foto graziano tavan)
Alla fine dell’età del Bronzo, tra XII e X sec. a.C. ca., lungo un ramo scomparso del Po e a ca 40 km dal suo antico delta e dalla costa adriatica nord-occidentale, si sviluppò un centro abitato a metà strada tra il villaggio e la città, in cui ad un’economia di sussistenza a base agricola si affiancò un sistema produttivo e di scambio mai visto in precedenza nel Nord Italia. Frattesina di Fratta Polesine (Rovigo – Veneto) fu una sorta di “Venezia della Protostoria”, ossia un nodo strategico all’interno di una complessa rete di scambi, estesa dal Baltico al Levante mediterraneo, necessaria all’approvvigionamento di materie prime e prodotti, come metalli, ambra, vetro, avorio, ecc., di fondamentale importanza nelle dinamiche di auto-rappresentazione delle élite dominanti sia delle opulente civiltà vicino orientali che delle comunità tribali dell’Europa “barbarica” dell’età del Bronzo.
Rovereto. Al museo di Scienze e Archeologia per “I giovedì dell’archeologia”, Massimo Capulli dell’università di Udine parla di “Strade d’acqua: navi e navigazione interna in epoca antica” partendo dalle ricerche archeologiche subacquee nel fiume Stella
I fiumi sono le grandi vie di comunicazione del presente ma ancor più del passato, testimoni del sorgere e del fiorire delle civiltà. Ma anche fili rossi che intrecciano le storie dei popoli, e che ne conservano le tracce. Se ne parla, giovedì 11 aprile 2024, nel primo dei due appuntamenti de “I giovedì dell’archeologia”, i tradizionali incontri con gli esperti per gli appassionati dell’antico, alle 18, a ingresso gratuito al museo di Scienze e Archeologia di Rovereto. Massimo Capulli, dell’università di Udine, intratterrà il pubblico su “Strade d’acqua: navi e navigazione interna in epoca antica”. Il ciclo è organizzato dalla Società Museo Civico di Rovereto, con la Fondazione Museo Civico e la Fondazione Alvise Comel, e con il sostegno del Comune di Rovereto, della Comunità della Vallagarina e della Provincia autonoma di Trento. La partecipazione è libera e gratuita. L’attività è riconosciuta ai fini dell’aggiornamento per gli insegnanti e del credito formativo per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado.

Massimo Capulli (università di Udine)
La quasi totalità delle grandi civiltà del nostro passato è sorta lungo i fiumi o lungo coste che ben erano interconnesse all’entroterra tramite corsi d’acqua: una su tutte Roma. I fiumi sono il sistema vascolare del nostro pianeta e all’uomo hanno sempre fornito acqua per bere, cucinare o irrigare, quando ne ha avuto la tecnologia, anche energia da sfruttare. Ma i fiumi sono anche strade che non necessitano di disboscamenti e di essere lastricate: come possono quindi non conservare tracce importanti del passato? Oltre 10 anni di ricerche archeologiche subacquee nel fiume Stella, in Friuli, hanno dimostrato come molte pagine di storia possano ancora essere scritte, non solo sulle attività che l’uomo ha promosso lungo i diversi corsi d’acqua, ma soprattutto sui tanti territori che hanno attraversato.
Il secondo appuntamento giovedì 18 aprile 2024 sarà con Paolo Bellintani su “Frattesina e le vie dell’ambra nella Protostoria europea”, sempre alle 18.00, in sala conferenze “Fortunato Zeni” del museo civico di Rovereto. Ingresso libero.
Rovereto. Con la conferenza di Guido Zolezzi e Diego Angelucci (università di Trento) al via i “Giovedì dell’Archeologia” sui temi della mostra “GENTE DI FIUME” al museo della Città

Locandina della mostra “Gente di fiume” al museo della Città di Rovereto dal 4 marzo all’11 giugno 2023
Al via il ciclo dei GIOVEDÌ DELL’ARCHEOLOGIA, i tradizionali incontri dedicati alla storia antica del nostro territorio collegati quest’anno ai temi della mostra “GENTE DI FIUME”, e quindi ai millenni di storia e di attività che si sono succedute sulle rive dell’Adige. La mostra “Gente di fiume. Millenni di storia sulle rive dell’Adige” al museo della Città di Rovereto dal 4 marzo all’11 giugno 2023, è infatti dedicata al fiume Adige, la principale via d’acqua che per secoli ha determinato lo sviluppo economico e sociale lungo i 400 chilometri del suo corso, dalle valli alpine fino al mare. Ideata e curata dall’archeologo del museo rovereto Maurizio Battisti con la storica dell’arte Alice Salavolti e il supporto dello staff della Fondazione Museo Civico, la mostra è promossa dal Comune di Rovereto, dalla Provincia autonoma di Trento, dalla Comunità della Vallagarina, con il sostegno di Cassa Rurale Alto Garda Rovereto. Il catalogo della mostra è stato realizzato in collaborazione con Edizioni Osiride (vedi Rovereto. Al museo della Città aperta la mostra “Gente di fiume. Millenni di storia sulle rive dell’Adige”: reperti, documenti, fotografie e modellini raccontano la principale via d’acqua che dalla preistoria all’arrivo della ferrovia ha determinato lo sviluppo economico e sociale dalle valli alpine fino al mare | archeologiavocidalpassato).
Primo appuntamento il 30 marzo 2023, alle 18: “Dal Miocene all’Antropocene: origine, evoluzione e trasformazioni antropiche della Valle dell’Adige”, con Guido Zolezzi e Diego Angelucci, dell’università di Trento. L’incontro presenta in particolare il progetto Etsch 2000, che, con un innovativo approccio interdisciplinare capace di integrare tra loro indagini geo-storiche e geo-archeologiche, geo-morfologiche e attività di modellazione matematica ha come obiettivo la ricostruzione delle variazioni che hanno caratterizzato il fiume Adige negli ultimi 2000 anni fornendo una spiegazione alla luce dei più rilevanti fattori umani (diretti ed indiretti) e climatici che si sono susseguiti. In particolare l’analisi si concentra nel tratto di valle compreso tra Merano (BZ) e Borghetto (TN).

Mostra “Gente di fiume”: da sinistra, Giovanni Laezza, presidente Fmcr; Alessandra Cattoi, direttrice Fmcr; Maurizio Battisti, archeologo Fmcr; Alice Salavolti, storica dell’arte Fmcr (foto graziano tavan)
Gli incontri si svolgono nei giovedì dal 30 marzo al 27 aprile 2023, alle 18, a ingresso gratuito al Museo della Città di Rovereto, nella Sala delle Idee. Il ciclo è organizzato dalla Società Museo Civico di Rovereto, con la Fondazione Museo Civico e la Fondazione Alvise Comel, con il sostegno del Comune di Rovereto e della Comunità della Vallagarina. La partecipazione è libera e gratuita. Attività riconosciuta ai fini dell’aggiornamento per gli insegnanti e del credito formativo per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado. Per le modalità contattare didattica@fondazionemcr.it. Info e prenotazioni: tel. 0464 452800, museo@fondazionemcr.it

Bronzetto del II sec. d.C. raffigurante Mercurio, il dio protettore dei commerci, rinvenuto a Navicello di Rovereto, di proprietà della Provincia di Trento (foto graziano tavan)
Gli altri appuntamenti. Giovedì 6 aprile 2023, ore 18, proiezione del film “Storie di terre e d’acqua: Adige Etsch”, presentazione del regista Vittorio Curzel (Museo di Scienze e Archeologia, Sala F. Zeni); giovedì 13 aprile 2023, ore 18, “Gente di fiume. Storie di vite atesine dalla preistoria ai primi del Novecento”, con Maurizio Battisti e Giannantonio Conati (Museo della Città, Sala delle Idee); giovedì 20 aprile 2023, ore 18, “L’Adige tra rappresentazioni cartografiche e narrazioni letterarie del passato”, con Elena Dai Prà (Museo della Città, Sala delle Idee); giovedì 27 aprile 2023, ore 18, “La carta dell’Adige di Leopoldo Claricini (1847). Strumento di lettura del paesaggio fluviale”, con Roberto Ranzi (Museo della Città, Sala delle Idee).
In ottobre al museo civico di Rovereto “I venerdì dell’archeologia”: apre il soprintendente Marzatico su vino e cibo nel mondo preromano. Poi Medri sulle terme romane tra piaceri e politica. Infine Augenti sulla grande avventura dell’archeologia


Il soprintendente Franco Marzatico
“In alto i calici: vino e cibo nel mondo preromano”: sono il vino e il cibo nell’antichità i protagonisti della conferenza che apre a Rovereto “I venerdì dell’archeologia”, ciclo in programma il 16, 23 e 30 ottobre 2020 dalle 18 alle 19.30 al museo di Scienze e Archeologia, organizzato dalla Società Museo Civico di Rovereto, con la Fondazione Museo Civico e la Fondazione Comel, con il sostegno di Fondazione Caritro, Dolomiti Energia, Cassa Rurale di Rovereto, Comunità della Vallagarina e Comune di Rovereto, e in collaborazione con IPRASE, Accademia degli Agiati e APT Rovereto e Vallagarina. Appuntamento dunque venerdì 16 ottobre 2020 nella sala conferenze del museo civico di borgo Santa Caterina a Rovereto per il primo incontro: Franco Marzatico, soprintendente ai Beni Culturali della Provincia Autonoma di Trento e specialista nel campo dell’archeologia protostorica, ci svelerà gli aspetti più interessanti e curiosi sull’alimentazione e la coltivazione della vite nel mondo preromano.

La prof. Maura Medri
Gli altri appuntamenti. Venerdì 23 ottobre 2020, “Balnea e terme: piaceri e politica in epoca romana” con Maura Medri, docente di Archeologia dell’architettura all’università di Roma Tre. Le terme sono un simbolo dello stile di vita dei Romani, che dedicavano molto tempo alle attività di tipo ricreativo e alla cura del corpo; i bagni pubblici, però, non erano solo luoghi adibiti all’igiene personale, ma molto di più…

Il prof. Andrea Augenti
Venerdì 30 ottobre 2020, “Scavare nel passato. La grande avventura dell’archeologia” con Andrea Augenti, professore di Archeologia medievale all’università di Bologna e autore del programma Radio Rai “Dalla terra alla storia” che propone un suggestivo excursus attraverso le più significative tappe della storia dell’archeologia, spiegandoci ciò che si cela dietro le grandi scoperte del passato e del presente.
Ripartono in presenza le conferenze dei “Giovedi dell’Archeologia” della Fondazione Museo Civico di Rovereto: e queste del 2022 sono tutte “al femminile”, in linea con i temi del RAM film festival appena conclusosi. Sono infatti due archeologhe che incontreranno il pubblico in un ciclo dedicato alla Preistoria dei Monti Lessini, Chiara Reggio e Mara Migliavacca. Il primo appuntamento è giovedì 6 ottobre 2022, alle 18, in sala convegni “F. Zeni” al museo di Scienze e Archeologia di Rovereto, in Borgo santa Caterina, su “Archeologia e ambiente: il caso del sito di Colombare di Negrar e i Monti Lessini tra Neolitico ed età del Bronzo”, con Chiara Reggio, archeologa preistorica e paleoecologa. Affiliata all’università di Milano La Statale, è dal 2019 membro dello staff scientifico dello scavo archeologico di Colombare di Negrar di Valpolicella. Il secondo appuntamento è il 13 ottobre 2022, alle 18, su “I Monti Lessini dall’età del Bronzo all’età del Ferro” con Mara Migliavacca dell’università di Verona. La partecipazione è libera e gratuita. L’attività riconosciute ai fini dell’aggiornamento per gli insegnanti e del credito formativo per gli studenti della scuola secondaria di II grado. Per le modalità contattare 
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