Vetulonia (Gr). Al museo civico Archeologico “Isidoro falchi” apre la mostra evento “Un Mecenate e i suoi Tesori. La collezione archeologica di Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona a Roma” a cura di Simona Rafanelli e Vincent Jolivet con una selezione della collezione archeologica del marchese Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, per la prima volta fuori dalla residenza romana in un dialogo tra Arte Antica e Arte Contemporanea
Bronzi etruschi, terrecotte votive, raffinate ceramiche di produzione etrusca, greca e magno greca, si sveleranno permettendo di ammirare un patrimonio archeologico tanto prezioso quanto sino ad oggi inedito, accompagnando i visitatori in una riflessione che, dal concetto di “Collezione” si estende a quello strettamente complementare di “Museo”, un’evoluzione, semantica e storica, dall’Antiquarium diretto discendente dalla settecentesca “Wunderkammer” o “Camera delle meraviglie”, al Museo dei nostri giorni, a matrice archeologica, ove confluiscono oggetti recuperati attraverso la ricerca scientifica, i quali ricostruiscono rigorosamente il passato dei nostri territori e dei popoli che li hanno abitati. Tutto questo è la mostra evento “Un Mecenate e i suoi Tesori. La collezione archeologica di Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona a Roma” che si inaugura sabato 16 agosto 2025, alle 19, al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia (Castiglione della Pescaia, Gr) con la quale celebra i 25 anni dalla nascita e la sua ininterrotta attività espositiva partita dal giugno del 2000. L’esposizione, che rimarrà aperta dal 16 agosto 2025 al 9 aprile 2026, porterà a Vetulonia una prestigiosa selezione della collezione archeologica del marchese Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, che per la prima volta esce dalle stanze private della sua residenza romana e si offre all’incontro con il pubblico. È il frutto di un accurato percorso di ricerca coordinato da Simona Rafanelli, direttrice scientifica del museo, e da Vincent Jolivet del Centre National de la Recherche Scientifique di Parigi. Un lavoro che ha permesso, per la prima volta, di svelare al grande pubblico reperti mai usciti finora dalle stanze private del collezionista. In continuità con i progetti espositivi del biennio 2022-2023, la Mostra 2025 si propone di abbattere ancora una volta, nell’idea e nella sua traduzione in percorso espositivo, ogni tipo di barriera spazio-temporale.
La cerimonia di inaugurazione sabato 16 agosto 2025, alle 19, in piazza Vetluna a Vetulonia. Dopo i saluti istituzionali di Elena Nappi, sindaco del Comune di Castiglione della Pescaia, interverranno Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, collezionista; Giulio Paolucci, direttore MAEC-Museo dell’Accademia Etrusca e della città di Cortona; Paolo Bruschetti, Accademia Etrusca di Cortona; Vincent Jolivet, CNRS-Parigi; Simona Rafanelli, direttrice scientifica MuVet. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Apertura straordinaria serale del museo con visite guidate alla mostra temporanea. Info e contatti: 0564 927245, museo.vetulonia@comune.castiglionedellapescaia.gr.it.
“Quella che presentiamo quest’anno”, spiega la direttrice scientifica del MuVet Simona Rafanelli, “è una mostra dalla prospettiva insolita, che alza il sipario su una collezione poliedrica come la personalità che l’ha messa insieme: da un lato esemplari vascolari dalla fase villanoviana a quella ellenistica, dal geometrico e orientalizzante al corinzio, dal periodo arcaico al classico, dall’altro lato opere di artisti moderni che elaborano una propria, personale visione dello spirito classico. Chi poteva riunire in un unico sguardo opere in apparenza così eterogenee è Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, che introdotto precocemente nel panorama effervescente delle avanguardie internazionali, si è poi appassionato agli antichi ceramografi quando si trovò a ereditare la collezione archeologica Ruggi d’Aragona. Non si tratta del solito collezionismo frutto di motivazioni culturali ed estetiche o di sensibilità storiografica fine a se stessa”.
Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, è un mecenate trasversale: le sue raccolte non hanno carattere privato ma nascono orientate verso una fruizione pubblica, partecipando allo sviluppo di musei preesistenti e promuovendo la formazione di nuove istituzioni culturali. I suoi progetti sperimentali sono, dunque, diretti all’interazione con la collettività, con progettualità etica e senso di responsabilità verso il territorio. Con ampia visione e altrettanta determinata passione ha creato iniziative divenute riferimento tra antico, moderno e contemporaneo. Una rete immersiva che traccia le coordinate di un’interpretazione della cultura come valore pubblico. Ha compreso il passato e immaginato il futuro attraverso opere nelle quali ha riconosciuto qualcosa di sé, compiendo quasi un percorso interiore alla ricerca della propria anima in collaborazione con artisti e istituzioni. “Ogni scoperta è da condividere con la collettività”, dichiara Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, “ed è per questo che l’attività di musealizzare le opere da me raccolte è diventata una missione di vita, “portare l’arte dove non c’è” mettendo le mie competenze al servizio pubblico. È con immenso piacere che ho accettato l’invito di Simona Rafanelli e del Comune di Castiglione della Pescaia di far conoscere al pubblico questa mia collezione”.
“Una soddisfazione dietro l’altra”, afferma la sindaca Elena Nappi: “questo è l’effetto MuVet, che ogni anno ci regala perle di una ricchezza culturale sorprendente frutto del lavoro di ricerca e studio della nostra direttrice e del suo staff. Gli innumerevoli amici del nostro museo archeologico sparsi in tutta Italia ci permettono di avere ad ogni mostra-evento reperti unici e spesso poco conosciuti al grande pubblico, proprio per questo ancora più preziosi da mostrare ai nostri visitatori. Inauguro sempre con grande orgoglio il progetto realizzato, ma quest’anno il mio apprezzamento personale, e quello di tutta l’amministrazione comunale, è ancora maggiore, non solo per il contenuto della mostra, ma soprattutto per la nostra direttrice, Simona Rafanelli, che ha portato avanti questo progetto in un momento molto particolare della sua vita. Per questo voglio dedicare ad Adriano, studioso e archeologo di fama internazionale, ma soprattutto grande amico di Vetulonia e compagno di vita della nostra direttrice, scomparso recentemente, questo nuovo successo di cui anche lui sarebbe stato fiero con il suo tenue sorriso a fior di labbra”.

Bronzetti a confronto: Culsans etrusco (a destra) con opera di Gino Severini (a sinistra) (foto fondazione rovati)
Il percorso espositivo propone anche quest’anno un prezioso dialogo tra Arte Antica e Arte Contemporanea, incarnati da alcuni capolavori scultorei bronzei del Futurismo che, provenienti dalla sezione di Arte contemporanea della stessa collezione privata, dialogano con la piccola plastica etrusca in bronzo di età ellenistica. Protagonisti di questo incontro sono in particolare il Giano di Gino Severini e il bronzetto del dio Culsans, corrispettivo etrusco di Giano, straordinario capolavoro ellenistico, generosamente in prestito a Vetulonia dal MAEC-Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona. Due interpreti privilegiati, Severini e l’ignoto artista etrusco, del Contemporaneo e dell’Antico, si fronteggiano da un capo all’altro della sala espositiva, instaurando un dialogo di Stupore e Conoscenza senza luogo e senza tempo, in cui viene coinvolto il visitatore, che si trova ad essere, egli stesso, protagonista di un eterno racconto, quello della Memoria e della Storia, che si pone come fine supremo la salvaguardia e la celebrazione dell’Arte e della Bellezza.
Vetulonia (Gr). Al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” presentazione del libro “La vita cambia” di Gian Carlo Lenzi, sulle peripezie di Vel, etrusco di Vetulonia: è l’ultimo appuntamento della rassegna “Primavera letteraria al MuVet”
Domenica 25 maggio 2025, alle 17, al museo civico Archeologico “Isidoro Falci” di Vetulonia (Castiglione della Pescaia, Gr), presentazione del libro “La vita cambia”, il primo romanzo di Gian carlo lenzi, con prefazione di Elena Nappi, edito nel 2024 da Extempora, quarto ed ultimo appuntamento della nuova rassegna del museo dal titolo “Primavera letteraria al MuVet”. Intervengono Elena Nappi, sindaco del Comune di Castiglione della Pescaia: e Simona Rafanelli, direttore scientifico del MuVet. Ingresso gratuito e libero. Dopo la presentazione piccolo brindisi di saluto. Gian Carlo Lenzi è nato a Grosseto nel 1950. Dopo aver frequentato il Liceo Classico decide di iscriversi all’Università di Siena, presso la facoltà di Medicina e Chirurgia. Dopo la laurea svolge attività di medicina generale fino alla pensione. Negli ultimi anni, in seguito ad un episodio che lo ha minato nel fisico ma non nello spirito, ha deciso di dedicarsi alle altre sue passioni tra cui la scrittura, la ricerca storica, lo studio della civiltà Etrusca.
Nasce così il suo primo romanzo “La vita cambia”, che racconta le peripezie di Vel, etrusco di Vetulonia. Vel viene preso prigioniero dai Siracusani nella battaglia di Cuma del 474 a.C. e diviene schiavo. Riesce a riacquistare la libertà vincendo un’Olimpiade, ma l’invidia scatena l’odio e in fin di vita, viene gettato dalla nave che lo trasportava. Grazie a mani pietose riesce a salvarsi e comincia il suo lungo ritorno a casa. La moglie nel frattempo si era dedicata con successo al commercio e si era fatta amici i Romani, dopo alcune vicende negative. Quando Vel riesce a tornare a casa, non la trova, perché insieme alla figlia è stata presa prigioniera da un malfattore di Rusel (Roselle, altra città etrusca), che vuole impadronirsi delle loro proprietà. Vel con astuzia riuscirà a liberarle e a riunire la famiglia. I periodi storici sono tutti documentabili, come i luoghi dove si svolge il racconto.
Santa Marinella (Rm). Nell’area archeologica di Pyrgi a Santa Severa la conferenza-spettacolo “L’Etrusca Pyrgi da Eschilo a Dionigi I di Siracusa” di e con Agostino De Angelis nell’ambito della IV edizione della manifestazione “Sulla Strada degli Etruschi”
Nell’ambito della IV edizione della manifestazione “Sulla Strada degli Etruschi”, l’area archeologica del Santuario di Pyrgi ospita la conferenza spettacolo di e con Agostino De Angelis “L’Etrusca Pyrgi da Eschilo a Dionigi I di Siracusa”, promossa dalla soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e per l’Etruria Meridionale e organizzata dall’associazione culturale ArchéoTheatron. Appuntamento giovedì 29 agosto 2024, alle 18.30, a Santa Severa-Area Archeologica di Pyrgi di Santa Marinella (Rm), uno dei luoghi più importanti e suggestivi dell’Etruria. L’area del santuario di Pyrgi che ha giocato, insieme all’area portuale, un ruolo di fondamentale importanza nella storia del Mediterraneo antico, rappresentando sul mare la grande metropoli etrusca di Cisra/Caere (Cerveteri), che traeva le proprie ricchezze dal controllo dei traffici marittimi, sarà il degno fondale per la messa in scena, per la prima volta nel sito archeologico, della conferenza spettacolo dedicata alla storia e al mito. Ingresso gratuito. Abbigliamento comodo con scarpe o sandali senza tacchi. Info: Tel 0766-570194, prenotazione obbligatoria: archeotheatron.ass@gmail.com; 349-4055382.

L’attore Agostino De Angelis (dal profilo Fb)
L’evento sarà strutturato nella rappresentazione di momenti puramente teatrali, con attori e cavalieri, tratti dalla tragedia di Eschilo “Sette contro Tebe”, prendendo spunto proprio dall’immagine raffigurata sull’altorilievo che decorava il frontone posteriore del Tempio A di Pyrgi, oggi conservato al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. La famosissima scena rappresenta un cruento episodio della mitica guerra tra le polis di Argo e di Tebe, conflitto causato dalla rottura da parte di Eteocle del patto stretto con suo fratello Polinice, concernente l’annuale alternanza tra i due sul trono tebano. Altri momenti saranno dedicati ad alcune divinità etrusche tra le quali la bella Leucotea (la “dea bianca”), a cui le fonti greche attribuiscono la dedica del tempio A del Santuario di Pyrgi. Ad arricchire e approfondire la storia degli Etruschi dal punto di vista culturale e religioso sarà l’intervento della etruscologa Simona Rafanelli, direttrice del museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia, mentre a ricordare l’importanza che l’area sacra di Pyrgi rappresenta per tutta l’Etruria, sarà la professoressa Laura Maria Michetti, docente di archeologia alla Sapienza Università di Roma ed attuale direttrice dello scavo che dal 1957 interessa continuativamente l’area del Santuario.
Vetulonia. Al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” conversazione con la direttrice Simona Rafanelli sulla mostra-evento “Il ritorno del condottiero”. Segue visita guidata
Non siete riusciti a partecipare alla serata inaugurale della mostra-evento “Il ritorno del condottiero. Principi etruschi nella Tomba del Duce di Vetulonia” al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia (Castiglione della Pescaia, Gr)? (vedi Vetulonia. Il principe etrusco Raku Kakanas torna a casa: apre la mostra “Il ritorno del condottiero. Principi etruschi nella Tomba del Duce di Vetulonia” (con passeggiata alla Tomba del Duce), con il ricco corredo scoperto nella tomba a circolo nel 1886 da Isidoro Falchi. È la prima iniziativa dell’accordo tra Maf e Muvet | archeologiavocidalpassato) Allora non perdete la conversazione archeologica di approfondimento con Simona Rafanelli, direttore scientifico del MuVet, dedicata alla nuova mostra. Appuntamento mercoledì 14 agosto 2024, alle 21, al museo Archeologico. A seguire visita guidata alla mostra temporanea con le archeologhe dello staff del museo. Evento gratuito, apertura straordinaria del museo fino alle 23.
Vetulonia. Il principe etrusco Raku Kakanas torna a casa: apre la mostra “Il ritorno del condottiero. Principi etruschi nella Tomba del Duce di Vetulonia” (con passeggiata alla Tomba del Duce), con il ricco corredo scoperto nella tomba a circolo nel 1886 da Isidoro Falchi. È la prima iniziativa dell’accordo tra Maf e Muvet

L’arca d’argento del principe condottiero Raku Kakanas proveniente dalla Tomba del Duce di Vetulonia e conservata al museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)
Il principe etrusco Raku Kakanas torna a casa. A Vetulonia. Le sue spoglie erano state trovate il 6 di aprile 1886 da Isidoro Falchi sulla parte più elevata di Poggio al Bello di Vetulonia nella tomba di famiglia, la cosiddetta Tomba del Duce, tomba a Circolo del periodo Orientalizzante (terzo quarto del VII secolo a.C.), definita, all’epoca della scoperta, “la tomba più ricca tra tutte quelle finora scoperte nella necropoli vetuloniese”. Domenica 11 agosto 2024, al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia, a venti anni di distanza dalla prima esposizione dal titolo “Io sono di Rachu Kakanas. La Tomba etrusca del Duce di Vetulonia” e a dieci anni dalla rimessa in luce, nel folto della macchia mediterranea, della tomba che, sotto le spoglie di un bellissimo “Circolo di pietre bianche”, racchiudeva le deposizioni dei membri emergenti di un nucleo familiare gentilizio che doveva ricoprire un ruolo di spicco nella società vetuloniese della prima metà del VII sec. a.C., si inaugura la mostra evento 2024 “Il ritorno del condottiero. Principi etruschi nella Tomba del Duce di Vetulonia” che riporta nuovamente a casa Raku Kakanas e il suo splendido corredo funerario.

Locandina della mostra “Il ritorno del condottiero. Principi etruschi nella Tomba del Duce di Vetulonia” al museo civico Archeologico di Vetulonia dall’11 agosto 2024 al 2 febbraio 2025
Il programma è ricco. Alle 19, passeggiata alla Tomba del Duce a cura dell’associazione culturale archeologica “Isidoro Falchi”. I partecipanti verranno accompagnati nei pressi della collina di Poggio al Bello, dove la Tomba del Duce fu scavata da Isidoro Falchi e nuovamente individuata nel folto della macchia e riportata alla luce dalla stessa associazione culturale nell’aprile del 2014, in occasione delle celebrazioni per il centenario dalla morte dello scopritore. Ritrovo in piazza Vetluna, all’ingresso del museo. Si consiglia abbigliamento comodo, acqua e scarpe da ginnastica. Per informazioni e prenotazione gradita: MuVet: 0564 948058; museo.vetulonia@comune.castiglionedellapescaia.gr.it. Alle 21.30, in piazza Vetluna, cerimonia inaugurale della mostra evento 2024 “Il ritorno del condottiero. Principi etruschi nella Tomba del Duce di Vetulonia” (11 agosto 2024 – 2 febbraio 2025). Intervengono Elena Nappi, sindaco del Comune di Castiglione della Pescaia (Gr); Daniele Federico Maras, direttore del museo Archeologico nazionale di Firenze; Simona Rafanelli, direttore scientifico del museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Apertura straordinaria serale del museo con visite guidate alla mostra temporanea.

Dettaglio dell’arca d’argento del principe condottiero Raku Kakanas proveniente dalla Tomba del Duce di Vetulonia e conservata al museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)
Grazie alla collaborazione con il MAF – museo Archeologico nazionale di Firenze, le sale del museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia tornano dunque ad affollarsi di capolavori che saranno protagonisti della nuova straordinaria mostra-evento “Il ritorno del condottiero: Principi etruschi nella Tomba del Duce di Vetulonia”, che si inaugura domenica 11 agosto e rimarrà aperta fino a febbraio 2025. «Questa amministrazione”, dichiara il sindaco Elena Nappi, “con la nuova mostra-evento, che arriva a conclusione della manifestazione regionale Notti dell’Archeologia in Toscana, conferma una rinnovata collaborazione con il museo Archeologico nazionale di Firenze nella certezza di accogliere a Vetulonia un’ampia e variegata tipologia di visitatori. Ogni anno cerchiamo di esplorare ambiti tematici differenti che testimoniano la cultura etrusca di Vetulonia, nel tentativo di coinvolgere e correlare, intrecciandoli, i percorsi culturali compiuti dalle diverse civiltà sviluppatesi nei nostri territori e in quelli a noi vicini. È per questo motivo che abbiamo deciso di mantenere l’esposizione per l’intera durata delle festività natalizie, fino al mese di febbraio 2025. Questa nuova mostra si pone in suggestiva prosecuzione con quella che ha segnato l’apertura della stagione espositiva del MuVet nella primavera 2024, organizzata in collaborazione con la soprintendenza per l’Etruria Meridionale e dedicata ad un nucleo significativo di lastre dipinte ceretane recuperate dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Roma (vedi Vetulonia (Gr). Al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” apre la mostra “Quadri etruschi raccontano. Le figure del mito e del rito a Vetulonia”, presentata in anteprima a TourismA 2024: quattro lastre etrusche in terracotta dipinta provenienti da scavi clandestini presso Cerveteri, e recuperate nel 2019 dalla Guardia di Finanza | archeologiavocidalpassato). Voglio personalmente ringraziare il nuovo direttore del museo Archeologico di Firenze, Daniele Maras, per questo importante prestito che va ad impreziosire la lunga lista delle eccellenze ospitate al MuVet nel corso di oltre 20 anni e che conferma l’alta valenza del museo di Vetulonia”.

Incensiere, parte del corredo proveniente dalla Tomba del Duce di Vetulonia e conservata al museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)
L’esposizione “Il ritorno del condottiero” è l’esito dunque di un’iniziativa del museo fiorentino, da pochi mesi divenuto autonomo, che proprio in questi giorni ha avviato una grande campagna di lavori di ammodernamento e riallestimento (vedi https://archeologiavocidalpassato.com/2024/08/09/firenze-il-museo-archeologico-nazionale-chiude-parzialmente-a-rotazione-per-la-piu-grande-operazione-di-ammodernamento-e-restyling-dallalluvione-del-1966-il-direttore-maras-appunt/). “Le gallerie della sezione topografica etrusca sono state svuotate”, annuncia Daniele F. Maras, direttore del MAF, “e,

Daniele F. Maras, direttore del museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)
piuttosto che chiudere tutto il materiale archeologico in deposito, di comune accordo con il direttore regionale Musei nazionali Toscana Stefano Casciu, abbiamo deciso di riportare a Vetulonia i corredi della Tomba del Duce, per un periodo di tempo adeguato a rinsaldare il rapporto tra il nostro patrimonio e le comunità dei residenti e dei turisti, nel pieno spirito della Convenzione di Faro del 2005. La nuova mostra consente al museo di proiettarsi all’esterno per raggiungere uno dei luoghi in cui si svolse la parabola storica della civiltà etrusca e di seguire la sua vocazione originaria come punto di riferimento della ricerca archeologica etrusca. A questa iniziativa – continua – ne seguiranno altre simili: questo è l’obiettivo del Museo in tutto l’antico territorio etrusco, laddove si troveranno Amministrazioni locali così tenacemente disponibili a impegnarsi per la promozione della cultura come nel caso di Castiglione della Pescaia”. L’evento segna quindi una tappa fondamentale nel rapporto privilegiato di collaborazione tra i due musei, accomunati dall’interesse per il patrimonio archeologico etrusco vetuloniese. Mostre come questa riportano al centro dell’attenzione sul legame profondo e indissolubile tra gli oggetti che compongono il patrimonio stesso e il loro peculiare contesto territoriale, fruibili entrambi e, in maniera quasi inedita, correlati.

Navicella sarda in bronzo, parte del corredo proveniente dalla Tomba del Duce di Vetulonia e conservata al museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)
L’esposizione al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia presenta i corredi della Tomba del Duce in una nuova luce e con un allestimento aggiornato alle novità della ricerca archeologica. “Nella mostra-evento che andiamo ad inaugurare”, aggiunge il direttore del MuVet Simona Rafanelli, “ci sono opere di grande pregio concesse in prestito temporaneo dal museo Archeologico nazionale di Firenze, tutti pezzi di estremo valore e interesse storico ed artistico. Dall’Arca d’argento del Principe condottiero Raku Kakanas, che rivestiva la cassetta in legno e bronzo custode delle sue spoglie mortali dopo il rito di cremazione del corpo del defunto, alla navicella sarda in bronzo della Tomba del Duce rinvenuta da Falchi insieme agli oggetti riservati al corredo della sepoltura del Principe ceretano, una delle cinque navicelle di produzione nuragica rinvenute in tre sepolture “a circolo” di Vetulonia, alle armi e agli arredi e vasi in bronzo e ceramica da banchetto appartenenti ai corredi dei due Principi che rappresentano il concetto di base su cui è costruita l’esposizione”.
Grosseto. Al via nel Giardino dell’Archeologia la III edizione del Maremma Archeofilm: tre giorni di film, incontri e degustazioni
Al via nel Giardino dell’Archeologia, in piazza San Francesco a Grosseto, la III edizione del Maremma Archeofilm, festival internazionale del cinema archeologico, in programma dal 18 al 20 luglio 2024 a ingresso libero e gratuito. Il festival è organizzato da Comune di Grosseto, Regione Toscana, Associazione M.arte, museo Archeologico e d’Arte della Maremma, Archeologia Viva – Giunti Editore, Firenze Archeofilm, con il contributo di Fondazione CR Firenze, Visit Tuscany, Cesvot, Camera di Commercio Maremma e Tirreno, in collaborazione con Fondazione Grosseto Cultura. Selezione filmati e archivio cinematografico: Firenze Archeofilm. Ogni sera dalle 21.15 film, incontri con gli studiosi e degustazione vini offerta da Cantina La Selva. In caso di maltempo il festival si svolgerà al museo di Storia Naturale (str. Corsini 5, Grosseto).

Frame del film “Li chiamiamo Vichinghi / On les appelle Vikings” di Laureline Amanieux
PROGRAMMA DI GIOVEDÌ 18 LUGLIO 2024. Apre il film “Li chiamiamo Vichinghi / On les appelle Vikings” di Laureline Amanieux (Francia, 52’). I Vichinghi erano davvero i barbari descritti dai cronisti del Medioevo? Benjamin Brillaud ci invita a esplorare la loro storia concentrandosi sulle scoperte più recenti, andando contro a idee preconcette. Dalla Danimarca all’Islanda passando per la Francia, incontra storici, biologi e archeologi, penetra biblioteche e musei, e attraversa paesaggi spettacolari in cui ancora troviamo le tracce del loro passaggio. Segue l’intervento/conversazione con Lorenzo Marasco, direttore Musei di Scarlino (Gr). Chiude il film “Aniene, fiume ricco di storia” di Domenico Parisse (Italia, 25’). Dalle sorgenti dell’Aniene, sui monti Sibillini, fino a Roma. Un viaggio nelle bellezze naturalistiche e le opere di ingegneria romana giunte fino a noi. Storia, archeologia e natura ci trasportano in luoghi ricchi di fascino.

Frame del film “Jurassic cash” di Xavier Lefebvre
PROGRAMMA DI VENERDÌ 19 LUGLIO 2024. Apre il film “Jurassic Cash” di Xavier Lefebvre (Francia, 52’). Alcune persone collezionano opere d’arte, altre dinosauri. Un hobby controverso e, soprattutto, una forma di speculazione che può portare a una “corsa alle ossa” senza legge. Paleontologi e musei di tutto il mondo, già privati delle loro materie di studio, sono talvolta costretti a sollecitare questi nuovi mecenati… Jurassic Cash è un documentario sul nuovo pericoloso business dei fossili di dinosauro… sulle orme del nostro passato. Segue l’intervento/conversazione con Andrea Sforzi, direttore Museo Storia Naturale della Maremma. Quindi il film “La Grotta preistorica di Cala dei Genovesi, 1953” di Luca Bachechi e Guido Melis (Italia, 12′). La Grotta di Cala dei Genovesi a Levanzo e la vita al campo nelle riprese filmate in 16 mm. nel 1953 da Paolo Graziosi. Chiude il film “Storie di ossa / Bone stories” di Gabriele Clementi (Italia, 8’). Dentro ogni osso c’è una storia, l’eco nascosta di una vita passata. Le ossa portano le tracce dell’esperienza di vita di un individuo, di una comunità, di un popolo. Ci aiutano a ricostruire eventi drammatici e possono perfino rivelare il volto di un nostro antenato. All’Università di Siena, l’antropologo e illustratore anatomico Stefano Ricci Cortili dedica la sua vita a questo particolare tipo di ricerca archeologica. La conoscenza che ha acquisito porta alla luce i segreti… nascosti nelle ossa.

Frame del film “Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni” di Eugenio Farioli Vecchioli e Brigida Gullo
PROGRAMMA DI SABATO 20 LUGLIO 2024. Apre il film “Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni” di Eugenio Farioli Vecchioli, Brigida Gullo (Italia, 56’). Il racconto degli scavi del santuario etrusco-romano di San Casciano dei Bagni (Si), premiati come la scoperta archeologica dell’anno. Dal 2020 al 2022, la vasca sacra, cuore del santuario, ha restituito oltre 200 manufatti in bronzo e più di 5000 monete, ma soprattutto ci ha consegnato il racconto fedele di un passato solo apparentemente lontano dal nostro presente, che ci parla ancora di salute e fede. Segue l’intervento/conversazione con Simona Rafanelli direttrice museo civico Archeologico “I. Falchi” di Vetulonia. Quindi la cerimonia di premiazione con l’assegnazione premio del pubblico “Maremma Archeofilm”. Chiudono la serata e il festival cinque corti: “(R)evolution” di Vanessa Cardui (Germania, 1’). Corto animato che esplora il violento impatto della plastica su tutto l’ecosistema. Alcuni ricercatori hanno scoperto che oltre 1500 specie selvatiche in tutto il mondo hanno mangiato plastica trovata nell’ambiente. 100 milioni di animali marini muoiono ogni anno per lo stesso motivo. Un recente studio ha infine scoperto che anche le persone ingeriscono cinque grammi di micro e nano plastica ogni settimana. “Syrinx” di Mallory Grolleau (Francia, 9’). Il breve e originalissimo film illustra il mito di Pan, di Siringa e della creazione del celebre flauto. La ninfa Siringa, per sfuggire a Pan perdutamente innamorato, cade nel fiume. Pan si tuffa per salvarla dall’annegamento, ma riporta solo un fascio di canne… “La Dama di Elche: la storia in breve / La Dama de Elche: contada sencillamente” di Arly Jones, Sami Natsheh (Spagna, 6’). Divertente cortometraggio animato sull’origine e la scoperta della Dama di Elche, un busto in pietra ritrovato fortuitamente da un contadino nell’omonima città della Spagna nel 1897. “Ateius e la Terra Sigillata Italica” di Pietro Galifi, Altair4 Multimedia (Italia, 5’). Nel 50 a.C. circa ad Arezzo si comincia a fabbricare un nuovo tipo di ceramica che in pochi decenni ottiene un enorme successo raggiungendo le più lontane province romane. La cosiddetta Terra Sigillata Italica. Uno dei produttori più intraprendenti fu Ateius. Chiude “Nobody” di Mia Incantalupo (Stati Uniti, 5’). Il corto è il racconto dell’Odissea dal punto di vista… del Ciclope. Perché un’altra prospettiva è sempre possibile…
Vetulonia (Gr). Per le Notti dell’Archeologia, presentazione del libro “Divina mulier. Storie di donne e di vino” (Antiqua Res Edizioni) di Debora Rossi. A seguire il focus “I vasi raccontano” con Simona Rafanelli
Del rapporto donna-vino attraverso la Storia, un rapporto che cambia nei secoli e nelle civiltà e che è anche la storia del processo evolutivo della società umana, per “Le Notti dell’Archeologia” promosse dalla Regione Toscana, si parlerà mercoledì 17 luglio 2024, alle 21, al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia (Gr) con Debora Rossi, direttrice dei musei Archeologici di Pitigliano (Gr) che presenta il suo libro “Divina mulier. Storie di donne e di vino” (Antiqua Res Edizioni). Ospite d’eccezione Sergio Grasso, giornalista, antropologo alimentare e autore dell’introduzione del volume. A seguire “I vasi raccontano”, focus sui più significativi vasi dipinti della collezione permanente del museo, con Simona Rafanelli, direttrice MuVet. Evento gratuito. Info: 0564 948058 museo.vetulonia@comune.castiglionedellapescaia.gr.it.

Copertina del libro “Divina mulier. Storie di donne e di vino” di Debora Rossi
Divina mulier. Storie di donne e di vino. Il vino, la donna, le bevande alcoliche, originariamente collegate, secolo dopo secolo, a causa di una visione discriminatoria e maschilista, entrano in contrasto. Per lungo tempo le donne sono state escluse proprio dal consumo della bevanda inebriante, il nettare degli dei, sacra al punto da essere tesaurizzata come merce preziosa. La narrazione del rapporto donna-vino è quindi la narrazione in primo luogo di una negazione, di un non rapporto, del costante compromesso tra “Essere” donna, con desideri, fragilità e potenzialità e “apparire”, farlo come le società storiche, spesso descritte dagli Uomini, hanno voluto che fosse la Donna. E in questo percorso in prospettiva storica, confortato dall’uso delle fonti scritte, letterarie ed epigrafiche e fonti iconiche, che si ritrovano gli eco di un’immagine femminile legata alle “donne che sono passate nella storia senza entrarvi”, di una visione della condizione femminile tratteggiata nel suo rapporto con il vino che cambia nei secoli e nelle civiltà, ora acquistando ora perdendo terreno sulla propria dimensione umana, secondo una prospettiva più sincronica che diacronica. In questo senso la storia del rapporto donna-vino è anche la storia del processo evolutivo della società umana che riconosce nella Donna nuove attitudini lavorative e capacità organizzative, un processo fatto spesso di battaglie vinte e perse dove, comunque, ancora lontano appare, oggi nel XXI secolo, l’accordo di pace finale in questa surreale guerra tra sessi.
Vetulonia (Gr). Al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi”, per le Notti dell’Archeologia, mercoledì Giulierini presenta il suo libro e dialoga sulla stele di Auvele Feluske; giovedì, visita guidata con navetta gratuita da Castiglione della Pescaia; domenica, laboratorio per bambini
Al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia (Gr) tre nuovi appuntamenti nell’ambito della XXIV edizione de Le Notti dell’Archeologia: presentazione libro di Paolo Giulierini, visita guidata, laboratorio per bambini. Si inizia mercoledì 10 luglio 2024, alle 21. In occasione dell’inaugurazione delle aperture straordinarie serali dell’estate 2024, in piazza Vatluna un’ospite d’eccezione: Paolo Giulierini, già direttore del museo Archeologico nazionale di Napoli, presenta il suo libro “L’Italia prima di Roma. Sulle tracce degli antichi popoli italici”. A seguire “Incontro con Auvele Feluske”, con Giulierini e Simona Rafanelli, direttrice MuVet, focus sulla stele funeraria del principe guerriero di Vetulonia, una delle “star” del Museo, segnacolo funerario in pietra che raffigura un guerriero armato di tutto punto, nel pieno della sua potenza. Ingresso libero. Apertura straordinaria del museo fino alle 23.

Copertina del libro “L’Italia prima di Roma. Sulle tracce degli antichi popoli italici” di Paolo Giulierini
L’Italia prima di Roma. Il nostro Paese ci appare il più delle volte come l’erede per eccellenza della civiltà romana. Non c’è nulla di più vero, ma se ci mettessimo in viaggio percorrendo l’Italia da nord a sud scopriremmo che prima ancora che Italiani siamo stati Italici: in ogni regione la toponomastica, i monumenti, i reperti archeologici, le tradizioni etnografiche, persino le abitudini alimentari e culinarie raccontano la storia di popoli antichi che a partire dall’Età del ferro si sono frequentati, confrontati, scontrati. Celti, Veneti, Liguri, Etruschi, Sardi, Latini, Sanniti, Lucani, Piceni, Campani, Punici, Enotri, Siculi e molti altri hanno lasciato ovunque nella penisola tracce profonde, preziose per capire com’era l’Italia prima dell’avvento di Roma. Con la competenza dell’esperto e il passo avvincente del divulgatore, Paolo Giulierini ci accompagna in un viaggio affascinante, ci presenta gli Italici che siamo stati, ne approfondisce il rapporto con il territorio, le modalità insediative, la religione, la lingua e la scrittura, senza tralasciare il fondamentale incontro con i Romani e quello che ne è seguito. Corredato da immagini, questo libro è al tempo stesso un saggio sulla meravigliosa complessità della storia del nostro Paese e una guida per innamorarsi, oltre che di tutte le sue bellezze, anche delle genti che lo hanno abitato in tempi remoti, e che ancora oggi ci parlano: non solo di loro ma anche di noi, da sempre popolo in cammino che a ogni tappa aggiunge un viandante alla carovana.
Giovedì 11 luglio 2024, alle 17, visita guidata del Muvet a cura delle archeologhe dello staff. Visita guidata gratuita; ingresso al Museo a tariffa ridotta 2,50 euro. È possibile raggiungere il MuVet con servizio navetta da Castiglione della Pescaia. Il servizio navetta è a prenotazione obbligatoria da effettuarsi all’Ufficio IAT di Castiglione della Pescaia: 0564933678 – iat@comune.castiglionedellapescaia.gr.it. Partenza alle 16.30 da piazza Salebro, Castiglione della Pescaia. Rientro da Vetulonia alle 19. Il servizio navette “Dal Mare al Museo”, tutti i giovedì pomeriggio di luglio e agosto 2024, è gratuito, messo a disposizione dal Comune di Castiglione della Pescaia perché poter far vista comodamente al MuVet e a Vetulonia senza spostare l’auto.
Domenica 14 luglio 2024, alle 10.30 e alle 17, “Di bronzo e ferro: le armi di un principe guerriero”, laboratorio per bambini dai 5 ai 12 anni. Gli Etruschi erano esperti nella lavorazione del bronzo e del ferro, con cui realizzavano armi straordinarie, ritrovate nelle tombe più importanti di Vetulonia. I bambini conosceranno la storia del principe guerriero Auvele Feluske che ci mostrerà le sue armi e il suo equipaggiamento e realizzeranno con semplici materiali le loro personali armi etrusche. Costo 1 euro a partecipante. Info e prenotazione obbligatoria.
Vetulonia (Gr). Al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” presentazione dell’evento “Simposio etrusco-ellenico”
Domenica 14 aprile 2024 il museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia (Gr) ospita, nella sala espositiva, alle 11, la presentazione dell’evento “Simposio etrusco-ellenico”, un incontro tra due civiltà nel segno del turismo, della cultura e dell’enogastronomia. L’iniziativa, fa parte di un ciclo di incontri e di scambi che Regione Toscana, attraverso l’agenzia Toscana Promozione Turistica, ha avviato da tempo con alcuni territori della Grecia con l’obiettivo di costruire una rete promozionale congiunta fondata sugli elementi comuni che caratterizzano i territori. Intervengono Leonardo Marras, assessore Turismo Regione Toscana; Elena Nappi, sindaco di Castiglione della Pescaia; Ai katerini Zografou, governatrice Halkidiki; Francesco Tapinassi, direttore Toscana Promozione Turistica; Grigoris Tasios, presidente Ente di Promozione Turistica Regionale Halkidiki; Giorgio Broutzas, direttore Ente di Promozione Turistica Regionale Halkidiki; Simona Rafanelli, direttrice del MuVet; George Skiadaresi, archeologo; Kostas Papastathis, archeologo; Eleni Sarikosta, rappresentante per l’Italia di Halkidiki. Modera Clara Svanera, referente relazioni internazionali Toscana Promozione Turistica.






Domenica 2 febbraio 2025 chiude la mostra “Il ritorno del condottiero. Principi etruschi nella Tomba del Duce di Vetulonia”, tappa centrale della stagione espositiva 2024 del museo civico Archeologico “Isidoro Franchi” di Vetulonia, realizzata in partenariato e in collaborazione con il museo Archeologico nazionale di Firenze, già interlocutore principe del museo vetuloniese e custode dei principali “tesori” restituiti sin dalla fine del XIX secolo dal sito di Vetulonia. In occasione del finissage della mostra, a coronamento di uno stimolante percorso con il museo fiorentino e con la direzione scientifica di Daniele Federico Maras, domenica 2 febbraio 2025, alle 11, verrà presentata al pubblico la riedizione del catalogo (pubblicato vent’anni fa, per la mostra del 2004) che illustra il progetto scientifico e di allestimento dell’esposizione curato dal MuVet e l’avanzamento degli studi e delle ricerche. Il volume racchiude, infatti, la più recente lettura esegetica della tomba che distingue due sepolture, riconducibili a due principi condottieri, l’uno locale e l’altro immigrato da Caere (l’attuale Cerveteri), i cui resti, entrambi cremati, erano custoditi all’interno di un vaso di bronzo e nella celeberrima e sontuosa arca d’argento, perno ideale e materico del racconto archeologico e del percorso espositivo.


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