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Successo di pubblico e di ospiti alla VII Rassegna del Documentario e della Comunicazione Archeologica di Licodia Eubea: il film turco sull’iscrizione filosofica di Enonda conquista il pubblico. Il premio Antonino Di Vita a Francesca Spatafora

La locandina della VII Rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica di Licodia Eubea (Ct)

La filosofia? Inutile e noiosa. E un’iscrizione filosofica in greco antico? Non parliamone neanche. Luoghi comuni stracciati e buttati alle ortiche dal pubblico della VII Rassegna del Documentario e della Comunicazione Archeologica di Licodia Eubea (Ct), 6° Premio “Antonino Di Vita”, 4° Premio “Archeoclub d’Italia”, promossa dall’associazione culturale ArcheoVisiva e dall’Archeoclub d’Italia di Licodia Eubea “Mario Di Benedetto” con il sostegno della Sicilia Film Commission, il MIBACT Direzione Generale Cinema (vedi https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2017/10/18/vii-rassegna-del-documentario-e-della-comunicazione-archeologica-di-licodia-eubea-catania-un-viaggio-attraverso-i-luoghi-e-il-tempo-con-una-ventina-di-film-incontri-con-i-protagonisti-laboratori/). In un’edizione della rassegna particolarmente riuscita per successo di pubblico che ha assistito numeroso e attento alle proiezioni e agli Incontri di Archeologia nel corso delle quattro giornate, all’interno della chiesa sconsacrata di San Benedetto e Santa Chiara, e per la partecipazione di oltre trenta ospiti tra registi, produttori, esperti della divulgazione dell’Antico, proprio il giudizio del pubblico ha fatto la differenza.

L’iscrizione epicurea di Enoanda descritta dal film del regista turco Nazım Güveloğlu

La premiazione del regista turco Nazım Güveloğlu

Domenica 22 ottobre 2017, nell’attesa serata delle premiazioni, il 4° Premio Archeoclub d’Italia, è andato al film “Un puzzle gigantesco. L’iscrizione epicurea di Diogene di Enoanda” di Nazım Güveloğlu (32’, Turchia, 2012). Con un voto medio di 8.66 il pubblico ha premiato il documentario del regista turco che descrive l’iscrizione filosofica scoperta nell’antica città di Enoanda, vicino a Fethiye. L’iscrizione, la cui lunghezza massima arriva a ottanta metri, fu fortemente voluta da Diogene di Enoanda per trasmettere la filosofia epicurea alle generazioni future e ai visitatori della città. Güveloğlu nel film discute l’approccio epicureo di concetti come il piacere, la felicità, l’amicizia, i sogni e le divinità, alla luce della storia della ricerca e ne evidenzia la sorprendente attualità. Una scelta molto apprezzata dal pubblico che ha avuto modo di applaudire direttamente il regista turco, presente in sala: “I festival e le rassegne”, ha affermato nel ricevere il premio, “hanno un ruolo fondamentale nella diffusione di generi cinematografici difficili come i documentari archeologici”.

La consegna del premio “Antonino Di Vita”: da sinistra, i direttori artistici Lorenzo Daniele e Alessandra Cilio, e Francesca Spatafora con Maria Antonietta Rizzo

La VII rassegna del Documentario e della Comunicazione Archeologica di Licodia Eubea si è chiusa con la consegna del Premio Antonino Di Vita, che una commissione scientifica assegna a chi spende la propria professione nella promozione della conoscenza del patrimonio storico-artistico e archeologico. Il 6° “Premio Antonino Di Vita” è andato a Francesca Spatafora, dirigente del Polo Regionale di Palermo per i Parchi e i Musei Archeologici, con le seguenti motivazioni del premio, lette dai direttori artistici Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele: “Per la straordinaria capacità di gestire il patrimonio culturale di un territorio vasto e complesso come quello palermitano; per l’impegno profuso nella ricerca archeologica, ma anche nella puntuale comunicazione dei suoi risultati, indirizzata sia alla ristretta cerchia di specialisti ma che ad pubblico sempre più eterogeneo e attento; per l’uso sapiente dei mezzi di comunicazione che la nostra epoca offre, che ha reso tangibile quel processo di democratizzazione della cultura attraverso i vari linguaggi del contemporaneo; per aver saputo rivitalizzare il Museo Archeologico Antonio Salinas, rinsaldandone il legame col territorio, dando vita a un vivace dialogo tra quelle storie antiche, scritte nella pietra, e quelle del nostro tempo, di cui noi stessi siamo artefici e protagonisti”. A consegnare il premio è stata Maria Antonietta Rizzo, moglie dell’archeologo chiaramontano cui è intitolato il riconoscimento, una statuetta realizzata dall’artista Santo Paolo Guccione.

Foto di gruppo con ospiti e organizzatori della VII rassegna del Documentario e della Comunicazione Archeologica di Licodia Eubea

Particolarmente soddisfatto Giacomo Caruso, presidente dell’Archeoclub: “Per quattro giorni Licodia Eubea si è sentita al centro del mondo, grazie agli ospiti e spettatori provenienti da ogni parte d’Italia e a quelli stranieri, che hanno regalato a questo piccolo borgo una ventata di internazionalità”. La direzione artistica del festival sta già cominciando a lavorare alla ottava edizione della Rassegna e ne ha annunciato le date, dal 18 al 21 ottobre 2018. Bisognerà attendere un anno per riaccendere il grande schermo a Licodia Eubea e viaggiare da un continente all’altro con il grande cinema del documentario.

VII Rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica di Licodia Eubea (Catania): un viaggio attraverso i luoghi e il tempo con una ventina di film, incontri con i protagonisti, laboratori per i ragazzi, visite guidate, aperitivi al museo

La locandina della VII Rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica di Licodia Eubea (Ct)

Pubblico nella chiesa sconsacrata di San Benedetto e Santa Chiara sede della rassegna di Licodia Eubea

Alessandra Cilio, direttore artistico della Rassegna di Licodia Eubea con Lorenzo Daniele

Una ventina di film, incontri con i protagonisti, laboratori per i ragazzi, visite guidate, aperitivi al museo: ecco la VII Rassegna del Documentario e della Comunicazione Archeologica di Licodia Eubea, 6° Premio “Antonino Di Vita”, 4° Premio “Archeoclub d’Italia”, che si tiene nel piccolo centro dell’entroterra catanese da giovedì 19 ottobre a domenica 22 ottobre 2017, promosso dall’associazione culturale ArcheoVisiva e dall’Archeoclub d’Italia di Licodia Eubea “Mario Di Benedetto”. “Licodia Eubea, ancora una volta, diventa il nostro cinematografo d’autunno”, scrivono Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele, direttori artistici della rassegna, nel dare il benvenuto agli ospiti: “Le luci si abbassano dentro la piccola chiesa sconsacrata di San Benedetto e Santa Chiara e si comincia a viaggiare attraverso i luoghi e il tempo. Esploreremo le grotte dipinte di Chauvet e Lascaux, e gli imponenti megaliti preistorici eretti lungo le coste dell’Atlantico, visiteremo la Sardegna nuragica, templi e fortificazioni greche, anfiteatri romani di Sicilia. Ci spingeremo fino al villaggio turco di Enoanda, dove è stata rinvenuta la più lunga iscrizione filosofica del mondo antico, e ancora più ad Oriente, nella iraniana Esfahan, dove la Moschea del Venerdì si svelerà in tutto il suo splendore. Ma assisteremo anche a storie di archeologia frantumata, ferita, di civiltà abusate e piegate alla logica illogica della politica e di torbidi traffici internazionali”. Anche quest’anno non mancano le conversazioni con ricercatori, registi e autori per creare un dialogo tra i produttori e gli archeologi. E certo, a scorrere gli ospiti presenti, la kermesse di Licodia Eubea si conferma un appuntamento di tutto rispetto. Alla VII Rassegna sarà possibile incontrare i registi Canio Alfieri Sabia, Marc Azéma, Giovanna Bongiorno, Davide Borra, Peter Brems, Jean-Marc Cazenave, Tristan Chytroschek, Pascal Cuissot, Faranak Djalali, Andrea Fenu, Sonia Giardina, Daniele Greco, Nazım Güveloğlu, Rüdiger Lorenz, Wolfgang Luck, Claudio Rossi Massimi, Davide Melis, Davide Morena, Rosanna Pesce, Lucio Rosa, Marie-Anne Sorba, Wim van den Eynde. E poi gli archeologi Stefania Berutti, Michele Stefanile; il direttore della rassegna del cinema archeologico di Rovereto Dario Di Blasi; il pittore Alessandro La Motta. Tra le autorità, Massimo Frasca, docente di Archeologia classica all’università di Catania; Maria Antonietta Rizzo Di Vita, docente di Etruscologia e antichità italiche all’università di Macerata; Dario Palermo, direttore scuola specializzazione Beni archeologici dell’università di Catania; Maria Grazia Patanè, soprintendente ai Beni Culturali e ambientali di Catania; Laura Maniscalco, Orazio Palio, docente di Scienze della Formazione all’università di Catania; Andrea Patané e Maria Turco della soprintendenza per i Beni Culturali e ambientali di Catania; Fulvia Toscano, presidente dell’Archeoclub d’Italia di Giardini Naxos; il sindaco di Licodia Eubea, Giovanni Verga, e l’assessore Dario Tripiciano.

La mostra di Alessandro La Motta “Le dee madri nella terra del mito. Un viaggio in Sicilia”

Tra le attività collaterali, momenti ludico-didattici dedicati alle scuole e una mostra d’arte pittorica dal titolo evocativo, “Dee madri nella terra del mito”, realizzata da Alessandro La Motta. Il percorso espositivo ruota intorno all’arte classica, spiegano i promotori, e trae ispirazione dall’archeologia della Sicilia. Ideato alcuni anni fa, questo affascinante percorso di rilettura dell’antico si è concretizzato in alcuni interessanti allestimenti realizzati in spazi di grande interesse archeologico e storico. Questi innesti di arte contemporanea in contesti naturalmente vocati a ospitare l’arte antica hanno consentito un autentico stimolante dialogo tra passato e presente, rafforzando l’idea che la rilettura del passato in chiave moderna possa rappresentare un’occasione di rinascita per quel mondo visivamente sbiadito ma solo apparentemente lontano da noi. La mostra è una raccolta di opere pittoriche con cui l’artista celebra il mondo classico e lo straordinario patrimonio archeologico siciliano traendo ispirazione in particolare da un mito tanto caro all’isola al centro del Mediterraneo, quello di Demetra, Persefone e Ade. Connesso all’alternarsi delle stagioni e alla ciclicità del tempo e dalle fonti letterarie classiche collocato sulle sponde del lago di Pergusa (Enna), il mito del rapimento di Persefone/Proserpina da parte di Ade/Plutone è tornato all’attenzione del grande pubblico dopo la restituzione alla Sicilia della scultura in terracotta di età greca nota come “testa di Ade”, trafugata negli anni Settanta da Morgantina, e rimpatriata in Italia nel 2016 dal J.P. Getty Museum di Los Angeles, grazie al lavoro scientifico promosso da Serena Raffiotta (vedi https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2016/12/07/barbablu-torna-a-casa-la-testa-di-ade-dal-21-dicembre-sara-esposta-definitivamente-al-museo-archeologico-di-aidone-enna/). Proprio questa vicenda ha fortemente stimolato in Alessandro La Motta il desiderio di dedicare un nuovo progetto al mondo classico, traendo ispirazione proprio da quei miti e racconti della letteratura antica che riguardano la Sicilia e vi sono ambientati, come quello di Demetra, Persefone e Ade, senza trascurare i miti omerici e le leggende siciliane, avvicinandosi ai riti e alle divinità che la penetrazione greca del territorio centro e sud orientale della Sicilia ha lasciato, con le imponenti e numerose vestigia archeologiche.

Il film “Catania da scoprire: l’Anfiteatro di Catania” di Sonia Giardina apre la rassegna

La VII Rassegna del Documentario e della Comunicazione Archeologica di Licodia Eubea apre ufficialmente giovedì 19 ottobre 2017, alle 17.30, con gli interventi di Giacomo Caruso, presidente Archeoclub d’Italia di Licodia Eubea; Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele, direttori artistici della Rassegna; Giovanni Verga, sindaco di Licodia Eubea; Maria Grazia Patanè, soprintendente ai Beni Culturali e ambientali di Catania. La prima proiezione, alle 18, per “Cinema e archeologia”, gioca in casa con il film “Catania da scoprire: l’Anfiteatro di Catania” di Sonia Giardina (13’, Italia, 2014). Archeologia e arte si mescolano con naturalezza alla realtà urbana di piazza Stesicoro: qui l’anfiteatro romano, i palazzi settecenteschi e la vitalità del centro storico offrono al visitatore un percorso unico. Un documentario realizzato dagli studenti del “Laboratorio multimediale di comunicazione dei Beni Archeologici” del Dipartimento di Scienze della Formazione. Segue il film fuori concorso “Paesaggi calatini. Terre d’Africa e d’Europa” di Davide Melis (48’, Italia, 2017). È un racconto sulle caratteristiche geologiche, archeologiche, artistiche e monumentali del territorio calatino. Il linguaggio del documentario tende attraverso gli occhi di una Musa ad accompagnare lo spettatore durante le tappe più importanti del viaggio. Tra immagini, suoni e parole, si intende stimolare lo spettatore alla scoperta e l’appassionato ad approfondire le sue conoscenze su questo territorio a metà tra l’Africa e l’Europa. Alle 19, per “Incontri di archeologia” Maria Turco della soprintendenza di Catania e Orazio Palio dell’università di Catania intervengono su “Nuove indagini archeologiche a Licodia Eubea” condotte recentemente dalla soprintendenza in sinergia con l’Archeoclub. Alle 19.30, tradizionale appuntamento con l’Aperitivo al Museo: visita guidata alle sale del museo civico “Antonino Di Vita” con degustazione di prodotti enogastronomici tipici. “Cinema e Archeologia” riprende alle 21 con il film fuori concorso “La sindrome di Antonio” di Claudio Rossi Massimi (105’, Italia, 2016). Commedia on the road che racconta il viaggio di un giovane ragazzo, Antonio, attraverso la Grecia per riscoprire i luoghi affascinanti, il mito di Platone e in fondo, alla fine, anche se stesso.

Alla rassegna di Licodia Eubea la sezione “Ragazzi e Archeologia”

La seconda giornata della rassegna, venerdì 20 ottobre 2017, apre alle 10.30 con “Ragazzi e Archeologia”, sezione dedicata a film d’animazione, docufiction e attività didattiche pensate per il pubblico più giovane: “Picchetto l’Archeologo: lo scavo” di Davide Morena (47’, Italia, 2011-2013). Picchetto L’Archeologo è un progetto de Le chiavi della Città, rivolto ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado che hanno aderito alle proposte didattiche dell’assessorato alla Pubblica Istruzione di Firenze. Un’iniziativa che si inserisce nell’ambito di un piano d’intervento dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze volto a favorire l’approfondimento di temi legati alla storia, all’archeologia e alle tradizioni del territorio, in collaborazione coi Servizi Educativi della soprintendenza per i Beni archeologici della Toscana, il museo Archeologico e il museo Egizio di Firenze. Il programma continua nel pomeriggio. Alle 17, per “Cinema e Archeologia” il film “Via Herculia. Terre Lucane” di Canio Alfieri Sabia (8’, Italia, 2015). L’obiettivo è quello di far ripercorrere l’antica Via Herculia, una strada costruita in età imperiale nel cuore della Lucania, come un itinerario di conoscenza storica e culturale legato alle tradizioni agroalimentari tipiche del territorio lucano, tratteggiando i contenuti di una ricerca scientifica condotta con approccio multidisciplinare. Segue il film “La Diocesi di Tricarico nella sua storia. L’eredità culturale di una comunità” di Canio Alfieri Sabia (6’, Italia, 2016). Il video, prendendo spunto dai risultati di una ricerca multidisciplinare che ha consentito l’allestimento di un Museo diocesano, racconta dell’eredità artistica e culturale di una comunità ricca di storia, le cui virtù hanno permesso di trasmettere alle future generazione l’essenza della propria identità. Chiude questa sezione il film “Guerrieri rubati” di Wolfgang Luck (52’, Germania, 2014). Com’è possibile che una statua del più famoso tempio di Cambogia finisca nel catalogo d’asta di Sotheby? Il documentario narra la storia di un incredibile caso d’arte rubata. Seguiremo le tracce della scultura trafugata di un emblematico guerriero, da un tempio Khmer fino ad un’elegante casa d’aste a New York. Un viaggio investigativo nel torbido mondo del commercio di antichità.

Il regista Lucio Rosa e il direttore artistico Lorenzo Daniele

Per “Incontri di Archeologia”, alle 18.30, l’archeologa Stefania Berutti su “La Storia viva, viva la Storia! La divulgazione scientifica attraverso i romanzi storici”. Dopo l’incontro riprende “Cinema e Archeologia” con il film “Quando Homo Sapiens inventò il suo cinema” di Pascal Cuissot, Marc Azéma (52’, Francia, 2015). Il documentario porta lo spettatore sulle prime tracce  del cinematografo, attraverso 20mila anni di arte paleolitica. Gli esperti di cinema rimangono increduli di fronte ai numerosi casi di scomposizione del movimento e alla scoperta di un meccanismo in grado di creare un’animazione combinando due immagini. Un’indagine sorprendente, che ci conduce fino al cuore del DNA culturale del genere umano. Quindi, alle 20, pausa per “Aperitivo al Museo”: visita guidata alle sale del museo civico “Antonino Di Vita” con degustazione di prodotti enogastronomici tipici. La Rassegna riprende alle 21.30 con il film “Pokot. Un popolo della savana” di Lucio Rosa (45’, Italia, 2009). Nelle savane del Kenya nord-occidentale vivono i Pokot, un popolo di pastori. La vita dei Pokot, pastori seminomadi, tradizionalmente lontana dal progresso, è rimasta quasi immutata nel corso dei secoli. Tuttavia, oggi, anche tra i Pokot molte tradizioni, usi, costumi stili di vita, stanno cambiando adattandosi al presente.

Il film “Himera e il Tempio della Vittoria” di Davide Borra apre la terza giornata della rassegna

La terza giornata della Rassegna, sabato 21 ottobre 2017, inizia direttamente nel pomeriggio alle 17.30. Per “Cinema e Archeologia” si proietta il film “Himera e il Tempio della Vittoria” di Davide Borra (12’, Italia, 2016). Il video racconta le vicende legate alla famosa battaglia di Himera vinta contro i Cartaginesi nel 480 a.C., presenta la ricostruzione virtuale del Tempio della Vittoria e termina con le immagini relative alla recente campagna di scavo della necropoli occidentale e la straordinaria scoperta di fosse comuni e sepolture di cavalli. Segue il film “Assalto alle mura greche di Hipponion Valentia” di Rosanna Pesce (4’, Italia, 2016). Delle maestose mura greche di Hipponion Valentia, l’odierna Vibo Valentia, sono giunte a noi solo brevi tratti. Nel corto animato, si svolge un’ipotetica scena di assalto alle mura. Le mura sono totalmente realizzate in computer grafica e uno dei personaggi principali è stato ottenuto dalla scansione tridimensionale del corpo di un atleta. Quindi il film “Tesori in cambio d’armi” di Tristan Chytroschek, Peter Brems, Wim van den Eynde (52’, Germania, 2014). Il traffico clandestino di antichi tesori alimenta guerre e violenza, secondo quanto riferito da Interpol e FBI. Il documentario indaga queste affermazioni e mostra come i proventi del commercio illegale di antichità finanzi attività terroristiche in paesi come Afghanistan, Iraq e Siria. Alle 19, per “Incontri di Archeologia” Michele Stefanile, archeologo subacqueo dell’università di Napoli “L’Orientale” parla di “Andare per le città sepolte”. Quindi alle 20, pausa per l’Aperitivo al Museo: visita guidata alle sale del museo civico “Antonino Di Vita” con degustazione di prodotti enogastronomici tipici. “Cinema e Archeologia” riprende alle 21.30 con il film “Un puzzle gigantesco. L’iscrizione epicurea di Diogene di Enoanda” di Nazım Güveloğlu (32’, Turchia, 2012). L’antica città di Enoanda presso Fethiye ospita quella che è forse la più grande iscrizione filosofica del mondo antico. L’iscrizione, la cui lunghezza massima arriva a ottanta metri, fu fortemente voluta da Diogene di Enoanda per trasmettere la filosofia epicurea alle generazioni future e ai visitatori della città. L’approccio epicureo di concetti come il piacere, la felicità, l’amicizia, i sogni e le divinità, vengono discussi alla luce della storia della ricerca e se ne evidenzia la sorprendente attualità. Chiude la serata il film “La Moschea del Venerdì di Isfahan. Mille anni di cultura islamica” di Rüdiger Lorenz, Faranak Djalali (15′, Iran, 2015). La storia ultramillenaria della grandiosa Moschea di Jamé, comunemente nota come Moschea del Venerdì, di Isfahan. Un viaggio tra le varie epoche e culture che si sono intrecciate nei secoli alla vita di questo straordinario monumento nel cuore della città iraniana.

Ultima giornata, domenica 22 ottobre 2017, e ultimi film in concorso. Alle 17, per “Cinema e Archeologia” il film “Ercole Contu e la scoperta della Tomba dei Vasi Tetrapodi” di Andrea Fenu (19’, Italia, 2017). Nel 1959, ad Alghero, dopo più di 5mila anni di oblio, l’archeologo Ercole Contu riportò alla luce una delle sepolture neolitiche più importanti del bacino del Mediterraneo. A sessant’anni dalla scoperta, l’ultra novantenne archeologo è ritornato nel sito per raccontarci la sua straordinaria avventura : un racconto ricco di storia e di emozioni, dal quale è nato questo documento prezioso da condividere con tutti. Segue il film “L’enigma del Gran Menhir” di Marie-Anne Sorba e Jean-Marc Cazenave (52′, Francia, 2016). Settemila anni fa le popolazioni che vivevano sull’Atlantico hanno innalzato dei megaliti. Grazie alla tecnologia digitale oggi è possibile decifrare il significato di questi simboli preistorici. Alle 18.30, per “Una finestra sul documentario siciliano” interviene il regista Daniele Greco con due suoi film, fuori concorso: il primo, “A lu cielu chianau” (12’, Italia, 2015). Seguendo il taglio narrativo/antropologico, il documentario descrive alcuni degli avvenimenti legati alla festa di Maria SS. Assunta di Randazzo, detta “la Vara”. Attraverso un rito a metà tra il religioso e il pagano, la comunità conferma a se stessa la propria identità. Ogni scena racconta un singolo tassello di quella che viene vista come un’unica grande azione collettiva: un moto tradizionale del popolo dall’origine atavica. L’altro, “Il giorno del muro” (13’, Italia, 2017). “Tre cose sottili sono il maggior sostegno del mondo: il sottile rivolo di latte dalla mammella della mucca dentro il secchio; la foglia sottile del frumento ancora verde sulla terra; il filo sottile sulla mano di una donna industriosa” (The Triads of Ireland, IX secolo). A Capizzi, un borgo di montagna nel cuore della Sicilia, la festa del Santo è occasione per offrire i frutti della terra e rivivere , nella ripetizione dei gesti atavici, un rito dalle origini antiche, che mescola miti religiosi a costumi tribali.

Chiude la rassegna il film fuori concorso “La casa dei dirigibili. L’Hangar di Augusta tra passato e presente” di Lorenzo Daniele

Alle 19, presentazione della mostra “Le dee madri nella terra del mito. Un viaggio in Sicilia” e incontro con l’artista che l’ha curata, il pittore Alessandro La Motta. Alle 19.30, chiude la sezione “Cinema e archeologia” con il film fuori concorso “La casa dei dirigibili. L’Hangar di Augusta tra passato e presente” di Lorenzo Daniele (50’, Italia, 2016). L’Hangar per dirigibili di Augusta è un monumento di archeologia industriale unico nel panorama architettonico internazionale. Tra i primi edifici in Italia interamente realizzati in cemento armato, la sua costruzione cominciò per esigenze militari nel 1917 e si concluse nel 1920, quando la Prima Guerra Mondiale era ormai terminata e l’utilizzo dell’aerostato per fini bellici era stato sostituito dall’idrovolante. La cerimonia di premiazione inizia alle 20.30, con la proclamazione del film più votato dal pubblico. Consegna i premio “Archeoclub d’Italia” Fulvia Toscano, presidente Archeoclub d’Italia di Giardini Naxos. Quindi si passa al premio “Antonino Di Vita”: un’opera dell’artista Santo Paolo Guccione assegnato a chi spende la propria professione nella promozione della conoscenza del patrimonio storico-artistico e archeologico. Consegna il premio Maria Antonietta Rizzo Di Vita dell’università di Macerata. “Mondo antico e contemporaneo”, concludono Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele, “si osservano all’interno della nostra rassegna, si incontrano e si raccontano a vicenda. Lo fanno attraverso il cinema, la pittura, la scrittura. E il risultato è tale che, come dice qualcuno, si può giocare qualche secondo a chiudere gli occhi, e immaginare che il passato è ieri, e che gli antichi non sono morti da secoli. Si sono solo allontanati un momento”.

Licodia Eubea (Catania): chiude la mostra fotografica “Con l’Africa nel cuore” del regista veneziano Lucio Rosa. Bilancio positivo della rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica. Premio “Antonino Di Vita” a Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva

Lo staff organizzativo insieme agli ospiti della VI Rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica di Licodia Eubea (Catania)

Lo staff organizzativo insieme agli ospiti della VI Rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica di Licodia Eubea (Catania)

Il regista Lucio Rosa e il direttore artistico Lorenzo Daniele

Il regista Lucio Rosa e il direttore artistico Lorenzo Daniele

C’è ancora un altro week end per visitare a Licodia Eubea, nel Catanese, la mostra fotografica “Con l’Africa nel cuore” del regista, fotografo e produttore veneziano Lucio Rosa, inaugurata lo scorso 28 ottobre contestualmente all’apertura della VI edizione della Rassegna del Documentario e della Comunicazione Archeologica di Licodia Eubea in Sicilia (vedi https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2016/10/25/a-licopedia-eubea-ct-al-via-la-vi-rassegna-del-documentario-e-della-comunicazione-archeologica-12-filmati-3-incontri-2-premi-visite-guidate-degustazioni-e-la-mostra-fotografica-con-l/). “Si tratta – ricordano i promotori – della prima nazionale di una personale straordinaria, che raccoglie scatti inediti di etnie e popoli eredi di storie millenarie e di una cultura che li rende unici al mondo”: la mostra si potrà ancora visitare sabato 26 e domenica 27 novembre 2016, dalle 17 alle 21. Lucio Rosa, regista di oltre 200 documentari a tema archeologico ed etnoantropologico, si avvicina all’Africa negli anni ‘80 quando, su incarico delle Agenzie delle Nazioni Unite, visita spesso il Sud del mondo per realizzare reportage cinematografici e fotografici. L’Africa diventa un luogo dell’anima per l’autore, che adopera il suo obiettivo per raccontarne il presente e il passato, ma anche per descrivere i colori dei suoi paesaggi e delle sue genti, eredi di culture uniche, oggi in rischio di estinzione. Attraverso la personale fotografica “Con l’Africa nel cuore” Lucio Rosa immortala, in ventisei scatti selezionati, gruppi etnici come i Babinga, i Pokot, gli Hamer e i Dassenech che, sempre più radi, occupano il Congo, il Kenia e l’Etiopia, dove hanno costruito nei secoli un rapporto di simbiosi con la natura speciale, irripetibile. Etnie raffinate e fragili, che l’Autore osserva con l’occhio del documentarista, adoperando l’immagine fissa come il frame del racconto di una vita.

La consegna del premio "Antonino Di Vita" a Piero Pruneti, direttore della rivista "Archeologia Viva"

La consegna del premio “Antonino Di Vita” a Piero Pruneti, direttore della rivista “Archeologia Viva”

Il manifesto della VI Rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica di Licodia Eubea

Il manifesto della VI Rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica di Licodia Eubea

Con la chiusura della mostra di Lucio Rosa si archivia definitivamente la sesta edizione della Rassegna del Documentario e della Comunicazione Archeologica, l’appuntamento con l’Antico attraverso le arti visive di Licodia Eubea che, per la bellezza dei suoi luoghi e della sua gente, costituisce la cornice ideale della manifestazione. Un ulteriore legame tra il piccolo borgo ibleo e la rassegna è costituito dalla figura di Antonino Di Vita, archeologo siciliano di fama internazionale scomparso nel 2011, che in Licodia Eubea ha sempre visto il suo “luogo dell’anima”. Alla memoria dell’illustre studioso, accademico dei Lincei e autore di importanti ricerche archeologiche in Italia e all’estero, il paese ha intitolato il proprio museo civico, ed è sempre a lui che la Rassegna dedica un premio speciale, conferito a chi abbia speso la propria professione nel diffondere la conoscenza del patrimonio culturale attraverso i media, dal cinema al web, dalla televisione alle riviste cartacee. Ed è stato proprio in occasione della serata finale dell’evento, nella suggestiva atmosfera dell’ex chiesa di S. Benedetto e S. Chiara, che il riconoscimento è stato attribuito al giornalista toscano Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva, rivista che da 35 anni comunica con il grande pubblico, offrendo notiziari, reportage sulle principali scoperte archeologiche, interviste con i protagonisti, mostre e rubriche tecniche, stimolando i lettori a ricercare nel passato le ragioni del presente. “Il bilancio di questa edizione”, dichiarano i direttori artistici Lorenzo Daniele e Alessandra Cilio, “è più che positivo. Siamo rimasti piacevolmente colpiti dall’affluenza del pubblico, numeroso ed eterogeneo, che ha preso parte alla manifestazione. Molta gente si è lasciata coinvolgere dalle conversazioni con i nostri ospiti, dalle visite guidate all’interno del museo civico in occasione dei riuscitissimi “aperitivi al museo” serali e, naturalmente, dalle opere cinematografiche in concorso. Vuol dire che gli ingredienti adoperati nell’organizzazione del festival sono giusti, e che l’impegno profuso nel portare avanti questo ambizioso progetto qui in Sicilia sta dando i suoi frutti, il che rappresenta uno sprone ad andare avanti nel nostro lavoro di divulgazione del mondo antico e delle sue infinite storie”.

A Licodia Eubea (Ct) al via la VI Rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica: 12 filmati, 3 incontri, 2 premi; visite guidate, degustazioni e la mostra fotografica “Con l’Africa nel cuore” del regista veneziano Lucio Rosa

Il manifesto della VI Rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica di Licodia Eubea

Il manifesto della VI Rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica di Licodia Eubea

Dodici filmati in programma, tre incontri con ospiti d’eccezione, due premi, escursioni e visite guidate alla scoperta del territorio, degustazioni, mostre fotografiche e una sezione dedicata ai ragazzi. Questi gli ingredienti principali della VI Rassegna del Documentario e della Comunicazione Archeologica di Licodia Eubea, in provincia di Catania (28-30 ottobre 2016), organizzata da Archeoclub d’Italia di Licodia Eubea “Mario Di Benedetto” e da Fine Art Produzioni srl insieme alla Scuola di specializzazione in Beni archeologici dell’università di Catania, con il sostengo della Direzione generale Cinema del Mibact e del Comune di Licodia Eubea, e il patrocinio della Rassegna internazionale del Cinema archeologico di Rovereto. Può una manifestazione culturale valorizzare un luogo, la sua storia, i suoi paesaggi ma soprattutto la sua identità più autentica?, si sono chiesti Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele, direttori artistici della rassegna. “Noi – assicurano – ci abbiamo creduto e continuiamo a farlo con passione e ostinazione, anche per questa nuova edizione, la sesta che organizziamo a Licodia Eubea. Viviamo tempi critici, in cui sembra quasi che il mondo abbia perso le proprie coordinate, dilaniato da guerre, attentati e indifferenza diffusa. Mai come oggi, dunque, è necessario rivolgersi al nostro patrimonio culturale e ai messaggi che esso ci può tramandare per ritrovare noi stessi, per recuperare, in un passato condiviso, la nostra identità di uomini e donne”. E i segnali ci sono: “Abbiamo constatato con piacere che sempre più registi decidono di dedicarsi alla documentaristica archeologica, adottando approcci creativi e linguaggi contemporanei, e di questo abbiamo voluto tener conto nella selezione dei film, privilegiando le piccole produzioni capaci di dar vita a lavori originali, che tuttavia rimangono troppo spesso relegati all’ambito locale. Immancabili poi, come ogni anno, gli incontri con ricercatori, registi e critici cinematografici, ma anche le attività ludico-didattiche dedicate alle scuole e l’organizzazione di visite guidate nel territorio per locali, turisti ed escursionisti. E poi la mostra fotografica che quest’anno avrà come tema l’Africa vista con gli occhi del regista Lucio Rosa. Novità della VI Rassegna, infine, le visite guidate in notturna al museo civico “Antonino Di Vita”, che ogni sera diventerà la location d’eccellenza di suggestivi aperitivi culturali. Gli ingredienti ci sono, dunque, tutti perché anche questa edizione della Rassegna possa essere un punto di riferimento per la riscoperta dell’archeologia attraverso i media”.

Il regista veneziano Lucio Rosa premiato a Licodia Eubea: sua la mostra fotografica "Con l'Africa nel cuore"

Il regista veneziano Lucio Rosa premiato a Licodia Eubea: sua la mostra fotografica “Con l’Africa nel cuore” alla VI Rassegna

I documentari selezionati per Licodia Eubea offrono al pubblico una panoramica di luoghi affascinanti sparsi nel mondo, in cui la mano dell’uomo e quella della natura si stringono in rapporti unici e irripetibili, come nelle siciliane terre di Ispica, Lipari, Selinunte e Catania, Cirene e Bilad Chinquit in Africa, o in luoghi carichi di mistero come il sito pakistano di Mohenjo-daro o l’etrusca Vetulonia. Anche quest’anno, la location d’eccellenza sarà l’ex chiesa di San Benedetto e Santa Chiara, situata in piazza Stefania Noce, nel cuore del borgo licodiano. Si inizia dunque venerdì 28 ottobre 2016. L’apertura ufficiale della rassegna alle 17.30 con gli interventi di Giacomo Caruso, presidente Archeoclub d’Italia di Licodia Eubea; Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele, direttori artistici della rassegna; Giovanni Verga, sindaco di Licodia Eubea; Maria Grazia Patanè, soprintendente Beni culturali e artistici di Catania; Laura Maniscalco, dirigente Sezione Archeologica della soprintendenza di Catania. A seguire, verrà inaugurata la mostra fotografica del regista, fotografo e produttore veneziano Lucio Rosa dal titolo “Con l’Africa nel cuore”. Si tratta della prima nazionale di una personale straordinaria, che raccoglie scatti inediti di etnie quali i Dassenech, gli Ari, i Mursi, i Karo e gli Afar in Etiopia, i Pokot in Kenia e i Babinga in Congo: popoli illustri, eredi di storie millenarie e di una cultura che li rende unici al mondo. Con la proiezione del film “Cirene, Atene d’Africa” (Italia), di Giuseppe Dromedari, apre alle 18 la sezione Cinema e Archeologia. Segue il film “Eis pegàs. Alle sorgenti” (Italia) di Andrea Giannone. E alle 20, il regista Lucio Rosa inaugura gli Incontri di Archeologia, occasione per presentare la mostra fotografica “Con l’Africa nel cuore”.  E alle 20.30, Aperitivo al museo: visita guidata al museo civico “Antonino Di Vita” con degustazione di prodotti enogastronomici.

"La musica perduta degli Etruschi": particolare della tomba dei Leopardi a Tarquinia

“La musica perduta degli Etruschi”: particolare della tomba dei Leopardi a Tarquinia

Sabato 29 ottobre 2016. La mattinata del secondo giorno di Rassegna è pensata per i ragazzi. “A Licodia Eubea tradizione vuole che anche i più piccoli abbiano uno spazio speciale”, spiega Alessandra Cilio. “Così l’ex chiesa di San Benedetto e Santa Chiara e l’antistante piazza verranno letteralmente invasi dagli alunni delle scuole primarie del comprensorio ibleo, che assisteranno alla proiezione di speciali docu-cartoon e parteciperanno a “Giocare nel mondo antico. Storie di sfide e passatempi per grandi e piccini”, laboratorio di archeologia sperimentale sul gioco nel mondo antico, interamente gestito dall’archeologa Elena Piccolo”. Le proiezioni della sezione Ragazzi e Archeologia dedicata a film d’animazione e docu-fiction iniziano alle 10.30 con il corto “Valios e il tesoro di Griko” (Grecia) di Luis Santos, seguito da “Greektoys. La trottola” (Grecia) di  Luis Santos . Chiude “Selinunte, città tra due fiumi” (Italia) di Alessandra Ragusa e Antonino Pirrotta. La sezione Cinema e Archeologia inizia nel pomeriggio alle 17.30  con due corti di Francesco Gabellone: “Il teatro romano di Catania” (Italia) e “L’anfiteatro romano di Catania” (Italia). Segue “Il Carnevale eoliano.  L’Isola delle Maschere” (Italia) di Francesco Cannavà. Alle 19, per Incontri di Archeologia “Fra la scena e la tomba: conversazione sulla maschera greca” interviene Fabio Caruso ricercatore IBAM CNR di Catania.  L’incontro con il ricercatore consentirà di esplorare i molteplici significati simbolici della maschera nel mondo greco, legati tanto alla vita che alla morte. Alle 19.30, riprende la sezione Cinema e Archeologia con il film “Sulle note del mistero. La musica perduta degli Etruschi” (Italia) di Riccardo Bicicchi. Chiude la giornata, alle 20, Aperitivo al Museo con visita guidata del museo civico “Antonino Di Vita” e degustazione di prodotti enogastronomici.

Alessandra Cilio, direttore artistico della Rassegna di Licodia Eubea

Alessandra Cilio, direttore artistico della Rassegna di Licodia Eubea

E così si arriva a domenica 30 ottobre 2016. Al mattino, alle 10.30, possibilità di visite guidate al centro storico di Licodia Eubea e ai suoi principali luoghi di interesse con i volontari dell’Archeoclub d’Italia “Mario Di Benedetto”. Le proiezioni della sezione Cinema e Archeologia iniziano alle 17 con il film “Mohenjo Daro. Le guerre degli Dei” (Italia) di Diego D’Innocenzo, cui segue il film “Bilad Chinquit. Il paese di Chinquetti” di Lucio Rosa. Alle 18.30 chiude gli Incontri di Archeologia “Una finestra sul documentario siciliano” con il regista Antonio Bellia e il direttore della “Rassegna Itinerante del Cinema d’Autore” Beppe Manno che si presteranno a un dibattito sulla storia e lo sviluppo di questo genere cinematografico. La VI Rassegna del Documentario e Comunicazione archeologica chiude, alle 20, con la cerimonia di premiazione. Verrà assegnato il premio “Archeoclub d’Italia” al film che, nel corso della manifestazione,  avrà ottenuto maggiori consensi dal pubblico della Rassegna, invitato ad una partecipazione attiva attraverso la compilazione di apposite schede di gradimento. A consegnare il premio sarò Antonella Stellino , presidente dell’Archeoclub d’Italia di Alcamo. Quindi gran finale con l’assegnazione del premio “Antonino Di Vita”, istituito in onore dell’illustre professore, archeologo di fama internazionale e appassionato comunicatore, fortemente legato al piccolo borgo licodiano. Il premio viene annualmente riconosciuto a quanti abbiano speso la propria vita professionale nella promozione della conoscenza del patrimonio culturale attraverso l’uso di media quali il cinema, la stampa e il web. Il premio sarà consegnato da Maria Antonietta Rizzo Di Vita, professore di Etruscologia e Antichità italiche all’università di Macerata. “Un palinsesto ricchissimo”, conclude Alessandra Cilio, “in una cornice – quella licodiana – caratterizzata da un invidiabile patrimonio storico-artistico, paesaggi incontaminati, una tradizione enogastronomica dalle origini remote e da una popolazione cordiale ed ospitale. Tutte valide ragioni per non perdersi la sesta edizione della Rassegna del Documentario e della Comunicazione Archeologica”.

A Licodia Eubea, in Sicilia, la quinta Rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica con focus sulla musica nel mondo antico: 18 film, 4 incontri, due premi, laboratori, visite guidate

Il manifesto della quinta rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica di Licodia Eubea (Catania)

Il manifesto della quinta rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica di Licodia Eubea (Catania)

La musica nel mondo antico è il tema della V rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica di Licodia Eubea, in provincia di Catania, dal 22 al 25 ottobre 2015, importante punto di riferimento nel territorio, per gli operatori del settore come documentaristi, case di produzione, studiosi e archeologi, e per il grande pubblico, contribuendo a “comunicare” l’archeologia ed a rendere attraente e “vicino” il lavoro dell’archeologo. “La musica nel mondo antico è un tema tanto complesso quanto affascinante, dal momento che la vita stessa dell’uomo è sempre stata scandita da suoni e vibrazioni musicali, e lo è ancora oggi”, spiegano Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele, direttori artistici della rassegna. “Difficile immaginare un passato muto:  sarebbe come immaginare il mondo antico in bianco e nero, quando lo sappiamo denso di colori e sfumature. Simona Rafanelli, direttrice del museo Archeologico Isidoro Falchi di Vetulonia, e Giuseppe Severini, liutaio esperto in storia della musica, ci offriranno una sintesi dei numerosi progressi compiuti dagli studi sulla comprensione e ricostruzione della musica antica negli ultimi anni, incantandoci con il fascino di suoni che credevamo persi negli eoni del tempo”.

L’ex chiesa di S. Benedetto e S. Chiara sede della rassegna di Licodia Eubea

L’ex chiesa di S. Benedetto e S. Chiara sede della rassegna di Licodia Eubea

Il programma della V rassegna di Licodia Eubea si preannuncia molto ricco: diciotto filmati, quattro incontri di archeologia con ospiti d’eccezione (tra cui la regista e conduttrice televisiva Syusy Blady, il direttore della rassegna internazionale del cinema archeologico di Rovereto Dario di Blasi, la regista Giovanna Bongiorno e lo storico del cinema Sebastiano Gesù) tutti coordinati dal direttore artistico Alessandra Cilio, due premi, laboratori, visite guidate alla scoperta del territorio ed ancora una mostra fotografica ed una sezione dedicata ai ragazzi. La rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica è organizzata nell’ex chiesa di S. Benedetto e S. Chiara, suggestivo edificio storico nel cuore del paese, da Archeoclub d’Italia di Licodia Eubea “Mario Di Benedetto” e da Fine Art Produzioni insieme alla Scuola di Specializzazione in Beni archeologici di Catania con il patrocinio del Mibact, della soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Catania e della Rassegna del Cinema Archeologico di Rovereto. Ma alla rassegna si parlerà anche dei nuovi linguaggi adottati nella comunicazione archeologica e del ruolo del volontariato nell’ambito dei beni culturali, “argomenti solo apparentemente distanti – interviene Cilio – giacché entrambi perseguono un obiettivo comune: un sempre più diretto coinvolgimento della società nella conoscenza della nostra memoria storica”. Davide Tanasi, professore di Studi classici e Archeologia all’Arcadia University di Siracusa, parlerà di computer grafica e digital storytelling e ancora si parlerà del ruolo del volontariato nella valorizzazione e tutela del patrimonio culturale insieme ad Alessandra Mirabella, presidentessa dell’Archeoclub d’Italia di Aidone.

Il logo della Rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica di Licodia Eubea

Il logo della Rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica di Licodia Eubea

“Il programma di quest’anno”, spiegano ancora Cilio e Daniele, “prevede una prevalenza di film italiani: questo ci fa particolarmente piacere, non per spirito di campanilismo ma perché nel Bel Paese qualcosa finalmente si muove sul fronte della produzione audiovisiva archeologica”. Per esempio, giovedì 22 ottobre 2015 il palinsesto propone “Pompei. Una storia sepolta” di Maria Chiffi; venerdì 23 ottobre, “La città di Posidonia, Paestum” di Franco Viviani; sabato 24 ottobre, “L’alba degli etruschi. Aspetti e testimonianze della cultura villanoviana” di Corrado Re, e “The lost sound. Il suono perduto” di Elena Alessia Negriolli. Anche stavolta ci sarà una finestra sulla documentaristica siciliana in memoria di Francesco Alliata, uno dei grandi pionieri di questo settore a livello internazionale: “Agrigentum. Storia e archeologia della città romana” di Corrieri e Sanfilippo (23 ottobre); “Storie sepolte. Riti, culti e vita quotidiana all’alba del IV millennio a.C.” di Nicolangelo De Bellis (24 ottobre); “Le acque segrete di Palermo” di Stefania Casini (25 ottobre). Nello Correale, regista e direttore del Festival Internazionale Cinema di Frontiera aprirà una “finestra” sul documentario siciliano e presenterà “La voce di Rosa”, proiezione fuori concorso dedicata alla figura della celebre cantante siciliana Rosa Balistreri.  Fuori concorso sarà anche il docufilm  “Un giorno la storia passò dal Parco dell’Etna”, e “Tà gynaikeia. Cose di donne”, appena insignito della menzione speciale Archeoblogger 2015 alla Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto (vedi https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2015/10/15/ta-gynaikeia-cose-di-donne-di-alessandra-cilio-vince-il-premio-archeoblogger-vera-novita-della-xxvi-rassegna-internazionale-del-cinema-archeologico-di-rovereto-incarna-il/).

Il regista Lucio Rosa premiato alla carriera nel 2014 alla rassegna di Licodia Eubea

Il regista Lucio Rosa premiato alla carriera nel 2014 alla rassegna di Licodia Eubea

Ritorna anche quest’anno il premio “Antonino Di Vita”, istituito in onore dell’illustre professore, archeologo di fama internazionale e appassionato comunicatore fortemente legato al piccolo borgo licodiano. Il premio viene annualmente riconosciuto a quanti abbiano speso la propria vita professionale nella promozione della conoscenza del patrimonio culturale, in particolare attraverso l’uso del mezzo cinematografico. Durante la serata finale verrà inoltre assegnato il premio “Archeoclub D’Italia”  al film che avrà ottenuto maggiori consensi dal pubblico della Rassegna. Per tutta la durata della manifestazione sarà possibile visitare la mostra fotografica “La pittura romana a Sabratha (Libia)” a cura dell’università di Macerata.