Un libro al giorno. “The Late Roman Settlement of Umm al-Dabadib: A Remote Investigation (L’insediamento tardo romano di Umm al-Dabadib: un’indagine a distanza)” di Corinna Rossi, egittologa del Politecnico di Milano: studiati da lontano, l’insediamento fortificato tardo romano e il suo sistema agricolo contemporaneo – nel Deserto Orientale egiziano – hanno fornito una messe di informazioni

Copertina del libro “The Late Roman Settlement of Umm al-Dabadib: A Remote Investigation (L’insediamento tardo romano di Umm al-Dabadib: un’indagine a distanza)” di Corinna Rossi

Il rilievo 3D del forte romano di Umm al-Dabadib realizzato dal 3D Survey Group del Politecnico di Milano
È uscito per i tipi di Sidestone Press- Innovative Academic Publishing il libro “The Late Roman Settlement of Umm al-Dabadib: A Remote Investigation (L’insediamento tardo romano di Umm al-Dabadib: un’indagine a distanza)” di Corinna Rossi, egittologa del Politecnico di Milano: possibile consultare il pdf libero Rossi_Remote_investigation_2025_compresso.pdf. Come indagare un sito archeologico divenuto inaccessibile? Quando il Deserto Occidentale egiziano fu chiuso per motivi di sicurezza nel 2016, poco prima dell’inizio del primo scavo archeologico a Umm al-Dabadib, nell’oasi di Kharga, questa domanda divenne il punto di partenza per un viaggio inaspettato alla ricerca di una metodologia alternativa. Il nostro team multidisciplinare, composto da egittologi, archeologi, architetti, storici, ingegneri, matematici, esperti informatici, botanici e idrologi, ha intrapreso una “indagine a distanza” basata su una combinazione di nuovi strumenti e metodi, utilizzati per recuperare informazioni aggiornate da vecchi dati e fonti alternative. Studiati da lontano, l’insediamento fortificato tardo romano e il suo sistema agricolo contemporaneo hanno fornito una ricchezza di informazioni non solo su un periodo specifico della vita di Umm al-Dabadib, ma anche sul suo contesto geografico, storico e strategico. Un’indagine a distanza non sostituisce uno scavo archeologico, ma in un luogo remoto come Umm al-Dabadib, immerso in un ambiente naturale intatto e ricco di biodiversità, può aiutare a indirizzare e concentrare gli scavi futuri e a ridurne sia i costi che l’impatto sul sito.
Milano. Al Politecnico conferenza “Il museo Egizio 200 anni dopo” di Christian Greco. Intervengono Stefano Della Torre e Corinna Rossi, docenti DABC
“Il museo Egizio 200 anni dopo” è il titolo della conferenza – aperta al pubblico – di Christian Greco, direttore del museo Egizio di Torino, in programma nell’aula Rogers, edificio 11, del Politecnico di Milano in via Ampére 2. Alle 17, saluti istituzionali della rettrice Donatella Sciuto, e presentazione di Stefano Della Torre e Corinna Rossi, docenti DABC. Alle 17.15, conferenza di Christian Greco.
Torino. Al museo Egizio la “Dal frammento al documento: gli ostraka e il valore del supporto ceramico nell’antico Egitto” con Clementina Caputo (Politecnico di Milano), in presenza e on line. In collaborazione con ACME e l’università di Torino
Nel momento in cui un testo viene apposto su un frammento ceramico, tale coccio diventa un documento, o meglio, un ostrakon. Se ne parla al museo Egizio di Torino, in sala conferenze, martedì 10 giugno 2025, alle 18.30, nell’incontro “Dal frammento al documento: gli ostraka e il valore del supporto ceramico nell’antico Egitto” con Clementina Caputo (Politecnico di Milano). L’evento è a ingresso libero con prenotazione obbligatoria al link https://www.eventbrite.it/…/dal-frammento-al-documento…. Live streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del museo Egizio. La conferenza è organizzata in collaborazione con l’associazione ACME e il dipartimento di Studi storici dell’università di Torino. Il testo non può quindi prescindere dal supporto scrittorio poiché insieme costituiscono due aspetti di uno stesso oggetto e di un gesto che è stato voluto e attuato da un individuo in un luogo e in un momento specifici. Ciò presuppone che chi si accingeva a scrivere su un coccio prima di tutto effettuava una scelta tra i frammenti ceramici che aveva a disposizione prima di apporvi il testo e, per tale ragione, esso non può essere analizzato unicamente nella sua parte testuale ma deve necessariamente essere contestualizzato nell’ambito della società che lo ha prodotto, attraverso l’applicazione di metodologie di studio archeologiche e ceramologiche. L’ostrakon, come ogni altro artefatto, deve essere considerato come uno strumento di archiviazione della memoria.
Clementina Caputo ha conseguito nel 2008 la Laurea quadriennale in Conservazione dei Beni Culturali, indirizzo Beni Architettonici, Archeologici e dell’Ambiente all’università del Salento con una tesi in Egittologia. Nel 2014 consegue il doppio titolo di Dottore di ricerca (co-tutela Italia-Francia) in ‘Filologia ed Ermeneutica del testo’ e ‘Archéologie, Ethnologie, Prehistoire’, sotto la direzione scientifica di Paola Davoli (univ. Del Salento) e Pascale Ballet (univ. Poitiers), con la tesi “Ermeneutica e semiotica in archeologia: per una nuova interpretazione culturale della ceramica vascolare nell’Egitto greco-romano” e tra il 2015 e il 2016 è assegnista all’università del Salento. Dal 2016 al 2019 prosegue con un Post-Dottorato presso la Ruprecht-Karls-Universität di Heidelberg in Germania con il progetto “Writing on Ostraca in the Inner and Outer Mediterranean”, SFB 933-TP 09 «Materiale Textkulturen». Dal 2020 al 2022 è Assegnista presso il Dipartimento di architettura, ingegneria delle costruzioni e ambiente costruito (DABC) del Politecnico di Milano con il progetto insignito del ‘Seal of Excellence of the European Commission’ intitolato SUR.VI.V.E.-SURveying VIrtual Voids in Egyptian collections. A Digital and Cultural Study on Terracotta Figurines and their Lost Molds, incentrato sullo studio e la modellazione 3D delle terrecotte figurate inedite conservate presso il Museo Egizio. Dal 2022 è Ricercatore RTD A presso il Dipartimento di architettura, ingegneria delle costruzioni e ambiente costruito (DABC) del Politecnico di Milano e il 2023 consegue l’Abilitazione Scientifica Nazionale alle funzioni di professore universitario di II fascia nel Settore Concorsuale 10/A1-Archeologia. Negli anni ha partecipato a diversi progetti di ricerca internazionali, tra cui ‘The Levantine Ceramic Project’ ed il progetto di Ricerca NWO “Text in Context. Recontextualising the Papyri from Roman Soknopaiou Neso/Dimê (Fayum, Egypt)” dell’Univ. di Leiden. Da 19 anni è membro di diverse missioni archeologiche nazionali ed internazionali in Egitto, tra cui Dime es-Seba/Soknopaiou Nesos (Fayyum) con l’università del Salento (Lecce), Amheida/Trimithis (Oasi di Dakhla) con la NYU-ISAW, Umm el-Dabadib (Kharga Oasis) con il Politecnico di Milano e Tuna el-Gebel (Medio Egitto) con il Landesmuseum Hannover. Oltre ad un diverso numero di articoli scientifici, i dati raccolti in questi anni hanno portato alla pubblicazione di una monografia Amheida V. The House of Serenos. Part I: The Pottery (New York 2020) e alla co-edizione con Julia Lougovaya degli atti del convegno Using ostraca in the Ancient World: New Discoveries and Methodologies, Materiale Textkulturen 32, Berlin/Boston/München 2020.
Paestum. Al museo Archeologico nazionale la tavola rotonda “Building social value beyond conservation” con apertura della mostra di fine workshop
Al museo Archeologico nazionale di Paestum, sabato 17 maggio 2025, alle 10.30, in sala Cella, workshop internazionale “Building social value beyond conservation” promosso dal Politecnico di Milano e l’università di Napoli “Federico II”, con la direzione scientifica di Tiziana D’Angelo. Alla tavola rotonda intervengono il direttore dei Parchi Tiziana D’Angelo, Valerio Tolve e Luisa Ferro del Politecnico di Milano, Renato Capozzi e Federica Visconti dell’università di Napoli “Federico II”, Oana Diaconescu e Daniel Armenciu dell’Universitatea de Arhitectură și Urbanism “Ion Mincu”, Luis Bosch Roig e María José Ballester dell’Universitat Politècnica de Valencia, Miguel Angel de La Iglesia Santamaria, Flavia Zelli, Carlos Rodríguez e Sagrario Fernández Raga dell’Universidad de Valladolid. Alle 12, inaugurazione della mostra di fine workshop (fino al 23 maggio 2025) con cinque visioni progettuali per ripensare il valore sociale dei Parchi archeologici di Paestum e Velia: frutto del lavoro congiunto di studenti, tutors e docenti delle Scuole di Architettura di Milano, Napoli, Bucarest, Valencia e Valladolid.
Mantova. Al Campus del Politecnico di Milano, in presenza e on line, conferenza “Beauty as a Fundamental Human Right; for a Nation System for Beauty / La bellezza come diritto umano fondamentale; per un Sistema Nazione per la Bellezza”
Il Politecnico di Milano organizza la conferenza “Beauty as a Fundamental Human Right; for a Nation System for Beauty / La bellezza come diritto umano fondamentale; per un Sistema Nazione per la Bellezza”. Appuntamento in presenza al Campus di Mantova mercoledì 29 novembre 2023 in piazza Carlo d’Arco 3 a Mantova. La partecipazione a distanza è possibile tramite la piattaforma “Webex”, accedendo a questo collegamento. Diversi studi hanno dimostrato come l’esposizione alla bellezza metta in moto il mondo interiore, muovendo le emozioni e contribuendo alla cura e all’evoluzione psico-spirituale di una persona. Anche le rovine hanno una bellezza, la bellezza di un ricco passato storico. Come possono gli archeologi inquadrare questo valore in modo che gli “eredi” possano veramente ereditarlo? La nostra Costituzione ha sancito, tra i suoi principi fondamentali, all’articolo 9, la promozione dello sviluppo culturale, della ricerca scientifica e tecnologica, e la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della Nazione, ponendo tali beni a fondamento dell’identità nazionale. I diritti non costituiscono un catalogo chiuso e statico, ma vengono rimodellati quotidianamente in risposta ai bisogni, alle opportunità e alle sfide affrontate dai rapidi cambiamenti (tecnologici, economici, sociali, culturali, demografici, ecc.) che mettono continuamente a dura prova le nostre vite. In una società focalizzata sul soddisfacimento dei bisogni evolutivi, la ricerca della bellezza può pretendere di diventare un diritto, fungendo da strumento per migliorare il benessere pubblico. In questa prospettiva, il diritto all’esperienza estetica diventa un’opportunità quotidiana di realizzazione personale, inclusione, coesione sociale, conforto e speranza. Il seminario affronta il tema del diritto alla bellezza nell’ottica di istituire un sistema di tutela di nuovi diritti e di creare un sistema nazionale per la bellezza.
PROGRAMMA. Alle 9, benvenuto e introduzione ai lavori: prof. Carlo Peraboni, coordinatore del corso di laurea in Progettazione e Storia dell’Architettura, nell’ambito del programma scientifico della Cattedra UNESCO Mantova, Politecnico di Milano – Campus di Mantova; 9.15, introduzione “Bellezza e benessere. Sulla configurazione di nuovi diritti”: prof. Danila Iacovelli, ricercatore in Diritto amministrativo, Politecnico di Milano, professore in Diritto dei Beni culturali al Corso di Progettazione e Storia dell’Architettura, nell’ambito del programma scientifico della Cattedra UNESCO Mantova, Politecnico di Milano – Campus di Mantova; 9.30, “La pragmatica della bellezza, la poetica della prosperità”: prof. Guilermo Aranda-Mena, scuola di Gestione di proprietà, costruzioni e progetti RMIT University, Melburne City Campus, visiting professor Politecnico di Milano, Campus di Mantova; 9.45,”Incorniciare la bellezza del patrimonio”: prof. Giorgio Buccellati, direttore Mesopotamian Lab, Cotsen Institute of Archaeology, UCLA, professor emeritus, Department of Near Eastern Languages and Cultures, and Department of History, UCLA; direttore IIMAS – The International Institute for Mesopotamian Area Studies; 10.15, “Un senso di meraviglia”: dr. Yasmine Mahmoud, IIMAS Associate Director for the Urkesh Extended Project; 10.30, “Il giovane futuro”: dr. Hiba Qassar – IIMAS Associate Director for Educational Programs; 10.45, “Orgoglio tra le rovine”: dr. Samer Abdel-Ghafour – Adjunct Professor, The American University of Rome; IIMAS Associate Director for Communications; 11, “Coordinamento della sessione di domande e risposte”: dott. Marco Fontana – PhD candidate Università di Pisa and Teaching assistant Politecnico di Milano; 11.30, pausa caffè; 12, “La ricerca del bello sotto il genere del senso”: prof. Pasquale Giuseppe Macrì – Expert in aesthetics and contemporary art; 12.30, “Daniel Buren: l’arte di creare paesaggio nel paesaggio”: dott. Giuseppe Simone Modeo – Art manager; 13, conclusioni “Per un sistema nazionale sulla bellezza”: prof. Maria Agostina Cabiddu – Full prof. School AUIC of Architecture Planning and Build Engineering, Politecnico di Milano.
Bologna. A Palazzo dall’Armi Marescalchi, sede Sabap, presentazione del libro “LA CONSERVAZIONE PREVENTIVA E PROGRAMMATA: UNA STRATEGIA PER IL FUTURO. Premesse esiti e prospettive degli interventi di Fondazione Cariplo sul territorio” di Rossella Moioli

Copertina del libro “LA CONSERVAZIONE PREVENTIVA E PROGRAMMATA: UNA STRATEGIA PER IL FUTURO. Premesse esiti e prospettive degli interventi di Fondazione Cariplo sul territorio” di Rossella Moioli
La soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena Reggio Emilia e Ferrara propone la presentazione del libro di Rossella Moioli “LA CONSERVAZIONE PREVENTIVA E PROGRAMMATA: UNA STRATEGIA PER IL FUTURO. Premesse esiti e prospettive degli interventi di Fondazione Cariplo sul territorio” (Nardini, Firenze, 2023). Appuntamento il 15 novembre 2023, alle 16.30, a Palazzo dall’Armi Marescalchi, sede Sabap-Bo, in via IV Novembre 5 a Bologna. Programma: dopo i saluti della soprintendente, arch. Francesca Tomba, intervengono: Marco Cammelli, Associazione di cultura e politica “Il Mulino”, su “L’evoluzione normativa nella definizione del concetto di “conservazione programmata”; Lorenza Gazzerro, Fondazione Cariplo, su “Il ruolo della Fondazione Cariplo nella promozione di un nuovo approccio al tema della “conservazione programmata”; Stefano Della Torre, Politecnico di Milano, su “Un concetto in evoluzione”; Marco Pretelli, università di Bologna, su “Dall’ICR all’attualità: perché conservare deve essere programmato”. Partecipano Rossella Moioli e Pietro Petraroia. Non è prevista prenotazione. L’ingresso alla presentazione è libero, fino ad esaurimento per un massimo di 80 posti disponibili.

Rossella Moioli (politecnico di Milano)
Il libro. La Conservazione preventiva e programmata è una strategia di medio-lungo periodo che pone l’integrazione delle attività di conservazione e valorizzazione alla base di un’efficace gestione del bene culturale. È orientata alla prevenzione e alla cura costante del patrimonio culturale ed è un processo articolato di produzione di nuova conoscenza e di stratificazione di informazioni. Il libro racconta le riflessioni condotte nell’arco di più di venti anni sul tema della conservazione preventiva e programmata e rende conto degli esiti di dieci anni di interventi di Fondazione Cariplo sulla linea del rinnovamento della visione e delle metodologie della conservazione del patrimonio architettonico, inquadrandone il fondamento culturale, anche grazie alla preziosa ricostruzione delle vicende novecentesche proposta da Pietro Petraroia nella sua Prefazione, il contesto internazionale e le prospettive di sviluppo, con una crescente attenzione ai temi della transizione digitale e della prevenzione ambientale.
Verona. Piero Gazzola: nuove letture”: nella sede della Sabap presentazione degli ultimi due recenti libri sull’operato di Piero Gazzola che è stato senza dubbio un protagonista della cultura architettonica e del restauro della seconda metà del Novecento, in Italia e in Europa

Piero Gazzola, protagonista della cultura architettonica e del restauro della seconda metà del Novecento, in Italia e in Europa (foto associazione archivio piero gazzola)
“Piero Gazzola: nuove letture”: la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio di Verona Rovigo e Vicenza insieme all’Associazione Archivio Piero Gazzola organizza per il giorno 6 ottobre 2023, alle 17, nella propria sede, in piazza San Fermo 3/A a Verona, la presentazione di due novità editoriali dedicate all’operato di Piero Gazzola che è stato senza dubbio un protagonista della cultura architettonica e del restauro della seconda metà del Novecento, in Italia e in Europa. Le attività scientifiche e l’operato del soprintendente veronese sono state, a partire dagli anni Novanta del secolo scorso, oggetto di studi, pubblicazioni e convegni. A poco più di dieci anni dall’uscita dell’ultimo volume dedicato alla sua figura e al suo impegno di ricerca, didattico, istituzionale e politico, torna l’attenzione su di lui con due nuovi libri dati alle stampe, a distanza di pochi mesi, tra il 2021 e il 2022: “Piero Gazzola: scritti inediti di un manuale del restauro dei monumenti” (Editori Paparo, Napoli) di Claudia Aveta e “Piero Gazzola. Tutela e restauro dei castelli” (Marsilio Editori, Venezia) di Chiara Mariotti. La complessità del periodo nel quale vive e opera Gazzola è matrice stessa delle sfide culturali che è stato chiamato ad affrontare e alle quali ha fornito contributi di rilievo, sia sul piano teoretico che operativo, in ambito nazionale e internazionale: dalla ricostruzione dei monumenti danneggiati dalla guerra alla salvaguardia dei centri storici e dell’ambiente; dalla revisione dei principi alla base della tutela del patrimonio monumentale con la Carta di Venezia alla formazione del personale specializzato; dalla conservazione attiva del costruito, con particolare riguardo all’architettura fortificata, all’incontro legittimato tra preesistenza e progetto.

Ritratto di Piero Gazzola (foto associazione archivio piero gazzola)
Programma. Dopo i saluti di Fabrizio Magani, soprintendente Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Verona Rovigo e Vicenza; Claudio Carcereri de Prati, presidente dell’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona; Fiorenzo Meneghelli, vice-presidente dell’istituto italiano dei Castelli; Pia Gazzola, presidente dell’associazione Archivio Piero Gazzola; Silvia Dandria, funzionario della SABAP Vr e coordinatrice dell’associazione Archivio Piero Gazzola; Bianca Gioia Marino, professoressa di Restauro architettonico all’università Federico II di Napoli; Andrea Ugolini, professore di Restauro architettonico all’università di Bologna; intervengono Daniela Esposito, professoressa di Restauro architettonico a Sapienza università di Roma; Annunziata Maria Oteri, professoressa di Restauro architettonico al Politecnico di Milano; Andrea Pane, professore di Restauro architettonico alla “Federico II”. Saranno presenti le autrici Claudia Aveta e Chiara Mariotti, e gli editori Paparo e Marsilio.

Copertina del libro “Piero Gazzola: scritti inediti di un manuale del restauro dei monumenti” (Editori Paparo, Napoli) di Claudia Aveta
Piero Gazzola: scritti inediti di un manuale del restauro dei monumenti. Tra gli anni Cinquanta e Settanta del secolo scorso, nell’intenso e fecondo dibattito sul restauro e sulla conservazione del patrimonio architettonico ed ambientale avvenuto in Italia ed all’estero emergeva, tra gli altri esperti, una personalità colta e dinamica di alto rilievo, Piero Gazzola, di cui è ben noto anche l’apporto dato, con Roberto Pane, alla elaborazione della Carta di Venezia (1964). Sono anni nei quali nella disciplina del restauro si registra una straordinaria evoluzione, i cui innovativi concetti hanno rappresentato l’humus di studi e ricerche che si sono sviluppati negli ultimi decenni del secolo scorso e sono oggetto del dibattito attuale.

L’architetto Claudia Aveta dell’università “Federico II” di Napoli
Claudia Aveta, architetto, Ph.D. in Conservazione dei Beni architettonici, è ricercatore di Restauro architettonico dell’università di Pisa, ha dedicato a Gazzola il suo percorso formativo a partire dalla ricerca di dottorato e ha pubblicato su di lui due volumi: “Piero Gazzola. Restauro dei monumenti e tutela ambientale” (2007); “Piero Gazzola: scritti inediti di un manuale del restauro dei monumenti” (2021). In quello più recente, la studiosa propone una riflessione critica su di una serie di scritti inediti, dallo stesso soprintendente intitolati Manuale del restauro architettonico, ritrovati e catalogati nell’Archivio a lui dedicato, in S. Ciriaco di Negrar. Un capitolo introduttivo è risultato utile a definire il coevo contesto storico-culturale nel quale si svolgeva l’attività di Gazzola, in ambito nazionale e internazionale. Poi, si ritrova il commento critico dell’autrice, con riferimento puntuale ai vari capitoli del Manuale. Il linguaggio di Gazzola risulta colto, ma diretto e divulgativo, coerente con un messaggio rivolto alle giovani generazioni di architetti, a cui intende disvelare le sue appassionate convinzioni, frutto di tante esperienze e di tante battaglie culturali.

Copertina del libro “Piero Gazzola. Tutela e restauro dei castelli” (Marsilio Editori, Venezia) di Chiara Mariotti
Piero Gazzola. Tutela e restauro dei castelli. Il saggio indaga il contributo di Piero Gazzola (1908-1979) alla tutela e al restauro dei castelli, o meglio, delle architetture fortificate. Approfondendo un capitolo inedito della ricerca dello studioso, offre una lettura della vicenda-fortificazioni attraverso la lente della conservazione, con particolare riferimento alle acquisizioni teoriche maturate negli anni sessanta. L’ambito dei castelli, solo apparentemente settoriale, si rivela un osservatorio privilegiato per descrivere un più ampio spaccato della disciplina nel secondo Novecento, e la stessa azione di Gazzola per le strutture munite risulta ricentrata a favore del costruito esistente. In generale, le riflessioni che il saggio elabora si collocano nell’alveo degli studi rivolti al tentativo di rendere attuale l’architettura del passato, sono incentrate sulla relazione tra la dimensione diacronica delle fabbriche storiche e il rapporto sincronico da istituire con la contemporaneità e bilanciano cultura della conservazione e progetto.

L’architetto Chiara Mariotti dell’università Politecnico delle Marche
Chiara Mariotti, architetto, Ph.D. in Architettura, è ricercatore di Restauro architettonico all’università Politecnica delle Marche e docente all’università di Bologna. Svolge attività didattica e di ricerca su aspetti teorico-critici e tecnici del restauro del patrimonio costruito; tra le sue linee di ricerca emerge quella sulla conservazione delle architetture fortificate, dai castelli medievali alle difese contemporanee, che affronta a partire dalla Tesi di Dottorato dal titolo “Il restauro dei castelli in Italia 1964- 2014”. In quella ricerca sono già presenti gli stimoli che porteranno, sulla scorta di approfondite ricerche nell’Archivio di San Ciriaco di Negrar, alla pubblicazione del volume “Piero Gazzola. Tutela e restauro dei castelli”, edito da Marsilio nel 2022. Lo scritto si configura come rilettura critica e intenzionalmente diretta dell’opera teoretica, operativa e istituzionale di Gazzola, sotto la cifra specifica e singolare del “castello” o, meglio, dell’architettura fortificata; ne ripercorre l’attività e il ruolo presso gli Istituti castellani internazionali e nazionali (Internationales Burgen Institut e Istituto Italiano dei Castelli), parte dai castelli ma li assume a paradigma di riflessioni più generali, osservatorio privilegiato per descrivere un più ampio spaccato della disciplina nel secondo Novecento.
Vicenza. A Palazzo Chiericati “L’egittologo risponde!”: Corinna Rossi, curatrice della mostra “I creatori dell’Egitto eterno. Scribi, artigiani e operai al servizio del faraone” sarà a disposizione per rispondere alle domande e curiosità del pubblico

L’egittologa Corinna Rossi risponde alle curiosità del pubblico (foto marsilio arte)
Hai qualche curiosità sulla civiltà dei faraoni? L’Antico Egitto ti ha sempre affascinato e ti piacerebbe approfondire con un esperto? Ora c’è l’occasione con “L’egittologo risponde!”: a Palazzo Chiericati di Vicenza sabato 13 maggio 2023, dalle 15.30 alle 17.30, Corinna Rossi, curatrice della mostra “I creatori dell’Egitto eterno. Scribi, artigiani e operai al servizio del faraone” sarà a disposizione per rispondere alle domande e curiosità del pubblico. Si tratta di un nuovo appuntamento collaterale all’esposizione che si può visitare in Basilica palladiana fino al 28 maggio 2023. Nei mesi di apertura sono stati programmati appuntamenti tematici che hanno visto coinvolti i quattro curatori della mostra: oltre a Rossi, il direttore del museo Egizio di Torino Christian Greco, Cédric Gobeil e Paolo Marini, egittologi e curatori del museo Egizio. Corinna Rossi, professoressa di Egittologia del Politecnico di Milano, Unità EIDOLONLab, Sistema Laboratori ABCLab, Dipartimento ABC, darà risposte in merito a curiosità relative all’antico Egitto emerse a seguito della visita alla mostra, osservando gli oggetti esposti. Sarà disponibile anche per approfondimenti su altri temi come per esempio sulla costruzione delle piramidi o su come scrivevano e contavano gli antichi egizi. L’evento è pensato anche per un pubblico giovane, per bambini e ragazzini che rimangono solitamente affascinati da questa lontana civiltà. Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. La mostra “I creatori dell’Egitto eterno. Scribi, artigiani e operai al servizio del faraone” si può visitare da martedì a giovedì dalle 10 alle 18, venerdì sabato e domenica dalle 10 alle 19. Sabato 13 maggio la mostra chiuderà alle 18. Ultimo accesso in un’ora prima della chiusura.
Vicenza. Tre incontri a tema a corollario della mostra “I creatori dell’Egitto eterno” in Basilica palladiana. Protagonisti gli stessi curatori: Corinna Rossi, Paolo Marini e Cédric Gobeil


Mostra “I creatori dell’Egitto eterno”: da sinistra, Paolo Marini, Corinna Rossi, Christian Greco, Francesco Rucco, Simona Siotto, Cédric Gobeil (foto graziano tavan)
Tre incontri a tema a corollario della mostra “I creatori dell’Egitto eterno” in Basilica palladiana a Vicenza fino al 7 maggio 2023. E a tenerli saranno gli stessi curatori della mostra, Corinna Rossi, Paolo Marini e Cédric Gobeil. Gli incontri sono a ingresso libero fino ad esaurimento posti. Si inizia venerdì 27 gennaio 2023, alle 17.30, con Corinna Rossi, docente di Egittologia al Politecnico di Milano, che terrà l’incontro “La tomba egizia come microcosmo” alle Gallerie d’Italia – Vicenza, museo di Intesa Sanpaolo, istituto bancario partner dell’esposizione (contra’ Santa Corona 25, Vicenza). Secondo appuntamento giovedì 23 febbraio 2023, alle 18: Paolo Marini, egittologo e curatore del museo Egizio, discuterà di “Timori e speranze a Deir el-Medina. Storie di geni, divinità mostruose e serpenti”, nella sede di Cereal Docks (via dell’Innovazione 1, Camisano Vicentino), nel contesto dell’iniziativa culturale “Carta Bianca l’arte in azienda”, aperta ai collaboratori del Gruppo Cereal Docks e alla cittadinanza. A concludere il ciclo di conversazioni sarà Cédric Gobeil, egittologo e curatore del museo Egizio, che venerdì 17 marzo 2023, alle 18, parlerà di “La vita quotidiana degli antichi egizi alla luce della scoperta di Deir el-Medina”, a Palazzo Chiericati (piazza Matteotti 37/39, Vicenza).

Statuetta in legno della dea Tauret, dedicata dal disegnatore Parahotep, venerata in ambito domestico, proveniente da Deir el Medina, e conservata al museo Egizio di Torino (foto graziano tavan)
Il percorso espositivo presenta 180 reperti, 160 provenienti dalle collezioni del museo Egizio e 20 dal Louvre di Parigi: statue, sarcofagi, papiri, bassorilievi, stele scolpite e dipinte, anfore, amuleti e strumenti musicali permettono di ricostruire la vita quotidiana degli abitanti di Deir el-Medina. Tra i tesori esposti a Vicenza anche il sarcofago antropoide di Khonsuirdis e il corredo della regina Nefertari, che torna in Italia dopo diversi anni di tour all’estero, in prestito a musei ed enti internazionali. Ai reperti originali si uniscono alcuni contenuti multimediali, che senza sostituirsi all’imprescindibilità della cultura materiale, intendono ampliare, come una sorta di “doppio digitale”, le informazioni e le conoscenze che gli oggetti stessi ci tramandano (vedi Vicenza. Christian Greco, direttore del museo Egizio, introduce alla visita della mostra “I creatori dell’Egitto eterno. Scribi, artigiani e operai al servizio del faraone”, in Basilica Palladiana. Ecco la sua prolusione alla presentazione ufficiale | archeologiavocidalpassato).




Al Politecnico di Milano presentazione del libro “La conservazione preventiva e programmata: una strategia per il futuro” di Rossella Moioli. Appuntamento lunedì 27 novembre 2023, alle 12, in aula Magna, ed. 1 “Rettorato” p.zza Leonardo da Vinci 32. Introduce e coordina Stefano Della Torre, Politecnico di Milano. Interventi di Giovanni Azzone, presidente Fondazione Cariplo; Sabrina Sammuri, direttore generale Culture, Identità e Autonomie Regione Lombardia; Gabriele Barucca, soprintendente ABAP per le province di Cremona e Mantova; Valentina M. Sessa, università e-campus. Saranno presenti Rossella Moioli, Pietro Petraroia e Lorenza Gazzerro. A seguire rinfresco.
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