Per le feste i parchi archeologici di Paestum e Velia dall’8 dicembre diventano il palcoscenico di un’offerta culturale varia e stimolante: concerti e performance dal vivo, laboratori creativi, visite guidate, e tanti momenti di scoperta
È un programma ricco e prezioso quello ideato per le festività natalizie ai Parchi archeologici di Paestum e Velia, pensato per offrire ai visitatori esperienze indimenticabili in uno scenario carico di cultura e di bellezza. Dall’8 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025, i due Parchi diventeranno il palcoscenico di un’offerta culturale varia e stimolante: concerti e performance dal vivo, laboratori creativi per accrescere la fantasia di grandi e piccini, visite guidate per esplorare il fascino dell’archeologia e conoscere la storia che ha attraversato Paestum e Velia, e tanti momenti di scoperta per assaporare appieno la bellezza del passato.
Domenica 8 dicembre, a Paestum e Velia, al via le iniziative in programma per le feste natalizie. La giornata inizia a Paestum, nelle suggestive sale del museo Archeologico nazionale con l’iniziativa “Voci e Suoni del Mito – Poseidonia on stage”, realizzata a cura di Animazione 90. I visitatori incontreranno attori e musicisti, in particolare un’arpista, che li accoglieranno con voci e suoni, narrando storie e miti di Poseidonia, immergendoli completamente nello spazio che stanno visitando annullando, magicamente, il tempo. Sarà possibile assistere alle performance dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18. Alle 11, nella Sala Spazio Pubblico del Museo, si terrà il laboratorio didattico “Da Poseidonia al Polo Nord”. Cosa c’è di più veloce del messaggero degli dei per recapitare la letterina a Babbo Natale? Tra le sale del museo alla scoperta dei reperti dell’antica Poseidonia, i nostri piccoli esploratori potranno conoscere meglio la storia, la cultura e la vita degli abitanti di questa città. Il laboratorio li vedrà impegnati nella colorazione e nella scrittura di una lettera da consegnare a Babbo Natale. Quest’anno sarà Hermes, quale messaggero degli dei, a sostituirsi agli elfi per consegnare le letterine fino al Polo Nord.
A Velia, alle 11, “Elea. La Rinascita”, visita guidata dell’area archeologica di Velia alla scoperta delle testimonianze più antiche di Elea: l’insediamento tardo arcaico sul pendio, le prime abitazioni della città bassa e la fonte Hyele. Il laboratorio didattico a Paestum e la visita guidata a Velia sono svolte in collaborazione con Le Nuvole e Effetto Rete Cooperativa Sociale. Appuntamento in biglietteria. Costo delle attività 3 euro. Per prenotazioni arte@lenuvole.com oppure dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 17, telefonare al 0812395653. Il biglietto per le attività può essere acquistato direttamente presso le biglietterie di Paestum e Velia.
Con l’iniziativa “Paestum e Velia on the road”, inoltre, raggiungere Velia partendo da Paestum sarà semplicissimo con la navetta gratuita messa a disposizione dai Parchi. Navetta gratuita in partenza da Paestum a Velia e ritorno: un’occasione unica per ammirare la bellezza di due importanti città della Magna Grecia. Si parte alle 14 dal parcheggio Voza, nei pressi del bar Anna, a pochi passi dall’area archeologica. Lo stesso bus ripartirà da Velia alle 17 e vi riporterà a Paestum. Per usufruire del servizio è necessario ritirare il “ticket navetta” in biglietteria.
Paestum e Velia. Per la #domenicalmuseo visite ai depositi del Museo, visite guidate alla nuova sezione del museo archeologico, attività didattiche, passeggiata sul Crinale degli Dei, mostra “Elea: la rinascita” e servizio di navetta gratuita tra i due siti

Domenica 1° dicembre 2024 torna #domenicalmuseo, l’iniziativa del ministero della Cultura che consente l’ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese, nei musei e nei parchi archeologici italiani. Un’opportunità imperdibile per immergersi nelle aree archeologiche di Paestum e Velia e, al Museo, per visitare anche la nuova sezione recentemente riaperta “Paestum: dalla Città Romana a Oggi”, intitolata all’archeologo Mario Torelli, che ripercorre la storia di Paestum dalla fondazione della colonia latina del 273 a.C. al Medioevo. Entrambi i siti, accessibili a tutti, accolgono i visitatori dalle 8:30 alle 19:30, con ultimo ingresso consentito alle 18:30. Con l’iniziativa “Paestum e Velia on the road”, raggiungere Velia partendo da Paestum sarà semplicissimo con la navetta gratuita messa a disposizione dai Parchi. Tante le iniziative in programma adatte a tutti: visite ai depositi del Museo, visite guidate alla nuova sezione del museo archeologico, attività didattiche, passeggiata sul Crinale degli Dei, mostra “Elea: la rinascita” e servizio di navetta gratuita tra i due siti e a Velia.
Visite ai depositi del museo. A Paestum, alle 10, 12, 15 e 17, si potranno scoprire i depositi del Museo e i suoi tesori nascosti che risvegliano antiche leggende e che permettono di conoscere una delle sezioni più affascinanti del Museo intitolata “Oltre il Museo. Storie dai depositi di Paestum”.
Prenotazione obbligatoria al numero 0828811023 o alla mail pa-paeve.promozione@cultura.gov.it
Attività didattiche. A Paestum, alle 11, “Paestum dalla città romana a oggi”, visita tematica alla scoperta della nuova sezione del Museo, dall’età romana al Grand Tour. A Velia, alle 15, si terrà l’attività didattica “Elea Terra di Rivoluzione. Viaggio tra libero pensiero e logos”, visita tematica alla scoperta della filosofia eleatica. Le attività didattiche sono svolte in collaborazione con Le Nuvole e Effetto Rete Cooperativa Sociale. Appuntamento in biglietteria. Costo dell’attività 3 euro. Per prenotazioni arte@lenuvole.com. Il biglietto per le attività può essere acquistato direttamente presso le biglietterie di Paestum e Velia.

Crinale degli dei. A Velia, alle 10, passeggiata lungo il Crinale degli dei, il percorso archeo-paesaggistico che si snoda lungo le terrazze sacre di Velia, tra l’Acropoli e l’entroterra. Durante la passeggiata si potranno ammirare panorami e scorci unici di Velia, del suo mare e del suo territorio. Lungo il crinale, oltrepassando Porta Rosa, ci si immerge in un territorio inesplorato, vivace e ricco di storia.
Mostra “Elea: la rinascita”. “Elea: la rinascita” è la prima mostra realizzata a Velia da quando è stato dotato di autonomia speciale nel 2020. La mostra, prorogata fino al 31 dicembre 2024, trae ispirazione dagli straordinari risultati degli scavi recentemente condotti sull’Acropoli, che hanno restituito tracce di un santuario risalente agli anni della fondazione della colonia magnogreca di Elea, verso la metà del VI sec. a.C. Tra i rinvenimenti più significativi compaiono armi greche e italiche che per la prima volta danno concreta evidenza al racconto erodoteo della fuga dei Focei dalla Ionia sotto la spinta dell’invasione persiana.
La visita alla mostra è consentita dalle ore 8:30 alle ore 16:00 ed è inclusa nel biglietto di ingresso al Parco.
Paestum e Velia on the road. Navetta gratuita in partenza da Paestum a Velia e ritorno: un’occasione unica per ammirare la bellezza di due importanti città della Magna Grecia. Si parte alle 14 dal parcheggio Voza, nei pressi del bar Anna, a pochi passi dall’area archeologica. Lo stesso bus ripartirà da Velia alle 17 e vi riporterà a Paestum. Per usufruire del servizio è necessario ritirare il “ticket navetta” in biglietteria.
Zoom Uphill. Per una visita più coinvolgente è disponibile gratuitamente lo Zoom Uphill, un veicolo elettrico off-road con quattro ruote motrici che permette anche alle persone con difficoltà di deambulazione di ammirare alcuni dei luoghi più suggestivi ed iconici delle aree archeologiche di Paestum e Velia.
Paestum. A 25 anni dal primo allestimento al museo Archeologico nazionale apre al pubblico la sezione “Paestum: dalla città romana a oggi” intitolata a Mario Torelli. All’inaugurazione intervengono Osanna e Alfonsina Russo
Sabato 16 novembre 2024, a 25 anni dal primo allestimento, apre al pubblico la sezione “Paestum: dalla città romana a oggi” del museo Archeologico nazionale di Paestum, intitolata all’archeologo Mario Torelli e dedicata al racconto della storia della città dalla fondazione romana del 273 a.C. al Medioevo. L’esposizione esplora religiosità, spazi pubblici e privati e la vita quotidiana attraverso reperti inediti. Prosegue con incisioni e acquerelli del Grand Tour dalla collezione della Fondazione Giambattista Vico, e conclude con documenti e foto del XX secolo che illustrano gli scavi e gli studi ancora in corso per la tutela del sito, rappresentando così il legame che connette romanità e contemporaneità con potenza e immediatezza.
Ma il taglio del nastro dell’importante traguardo per i parchi archeologici di Paestum e Velia è in programma venerdì 15 novembre 2024, alle 12. All’inaugurazione intervengono Massimo Osanna, direttore generale Musei; Tiziana D’Angelo, direttore parchi archeologici di Paestum e Velia; Teresa Marino, funzionario archeologo parchi archeologici di Paestum e Velia. Conclude Alfonsina Russo, capo dipartimento per la Valorizzazione del Patrimonio culturale. Seguirà la visita alla domus del mosaico di Nettuno.
#domenicalmuseo: Pompei si conferma il sito più frequentato anche nella domenica a ingresso gratuito di novembre, seguito da Colosseo e Foro-Palatino
#domenicalmuseo: per domenica 3 novembre 2024 a ingresso gratuito, l’iniziativa del ministero della Cultura che consente l’ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese, nei musei e nei parchi archeologici statali, si confermano, nello stesso ordine di ottobre 2024, ai primi tre posti della classifica assoluta dei siti visitati Pompei (25.604 ingressi, 10mila in meno di ottobre, ma 7mila in più di settembre), seguita al secondo posto dal Colosseo (16.358) e al terzo dal Foro Romano-Palatino (14.167).

Casa degli Augustali ad Ercolano: il parco ha registrato 3806 ingressi nella domenica di novembre a ingresso gratuito (foto paerco)
Ecco i numeri relativi a parchi e musei archeologici. Area archeologica di Pompei 25.604; Colosseo – Anfiteatro Flavio 16.358; Foro Romano e Palatino 14.167; Pantheon – Basilica di Santa Maria ad Martyres 13.365; Terme di Caracalla 5.708; Museo e area archeologica di Paestum 5.536; Museo archeologico nazionale di Napoli 5.150; Villa Adriana 3.947; Parco archeologico di Ercolano 3.806; Grotte di Catullo e Museo archeologico di Sirmione 2.950; Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria 2.216; MAN Mario Torelli, parco archeologico e catacombe ebraiche di Venosa 1.845; Museo nazionale etrusco di Villa Giulia 1.704; Museo di Palazzo Grimani 1.567; Museo nazionale romano – Palazzo Massimo 1.461; Necropoli dei Monterozzi e Museo archeologico nazionale di Tarquinia 1.344; Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano 1.302; Mausoleo di Cecilia Metella e Chiesa di San Nicola 1.121; Necropoli della Banditaccia e Museo nazionale archeologico Cerite a Cerveteri 1.060; Museo archeologico nazionale del Melfese “Massimo Pallottino” 1.050; Museo delle Civiltà 957; Museo Nazionale d’Abruzzo dell’Aquila 926; Musei Nazionali di Cagliari 875; Parco archeologico dell’Appia antica – Villa dei Quintili e Santa Maria Nova 7.14; Museo Archeologico Nazionale di Ravenna 560; Museo Nazionale Romano – Palazzo Altemps 558; Villa di Poppea-Oplontis 487; Parco archeologico di Cuma 457; Museo archeologico nazionale Giuseppe Andreassi e Parco archeologico di Egnazia 447; Capo di Bove 440; Le castella 440; MAN e Castello di Manfredonia 434; Parco archeologico delle Terme di Baia 414; Parco archeologico di Siponto 402; MAN di Sperlonga e Villa di Tiberio 349; MAN e teatro romano di Spoleto 336; MAN della Sibaritide 300.
Paestum. Apre la mostra di arte contemporanea “Segni Epocali. Fernando Mangone racconta Paestum”, una rilettura non convenzionale del passato attraverso lo sguardo dell’artista di fama internazionale
“Segni Epocali. Fernando Mangone racconta Paestum” è il titolo della mostra di arte contemporanea promossa dal parco archeologico di Paestum, dal 26 ottobre 2024 al 12 gennaio 2025, interamente dedicata al patrimonio pestano. L’esposizione offre una rilettura non convenzionale del passato attraverso lo sguardo dell’artista di fama internazionale Fernando Mangone, che ha dedicato trent’anni al racconto pittorico del patrimonio dei parchi archeologici di Paestum e Velia, in provincia di Salerno. La mostra rappresenta una riflessione profonda sulla continuità storica, sulle tracce del tempo e sulla capacità dell’arte di parlare di epoche diverse, mantenendo vive le radici di un territorio che ha molto da raccontare. In questo dialogo continuo tra antico e moderno, Mangone interpreta e reinterpreta, attraverso la sua visione artistica, la magnificenza di Paestum, traducendo segni e simboli dell’antica città in un linguaggio adatto alla sensibilità contemporanea.

L’artista Fernando Mangone con una sua opera al Tempio di Nettuno, nel santuario meridionale di Paestum (foto pa-paeve)
Sabato 26 ottobre 2024 la vernice della mostra al santuario meridionale di Paestum: dopo i saluti istituzionali e la presentazione della mostra, alle 17.30, performance art di Fernando Mangone con accompagnamento musicale; 18, visita all’interno del Tempio di Nettuno con le altre opere esposte; 18.30, disvelamento polittico e accensione delle lampade Wood; 19, visita della mostra nella sala cella del museo Archeologico nazionale; 19.30, rinfresco nella sala spazio pubblico del museo Archeologico. Intervengono Tiziana D’Angelo, direttore dei parchi archeologici di Paestum e Velia; Teresa Marino, funzionario archeologo dei parchi archeologici di Paestum e Velia; Luciano Carini, curatore della mostra; Carlo Motta, responsabile libri Editoriale Giorgio Mondadori.

La Basilica del santuario meridionale di Paestum e un’opera di Fernando Mangone (foto pa-paeve)
Come afferma il direttore dei Parchi, Tiziana D’Angelo, “Fernando Mangone è un artista di fama internazionale, ma è soprattutto un uomo profondamente radicato in questa terra, un conoscitore appassionato dei suoi antichi miti, delle sue tradizioni, della sua iconografia. Nelle sue opere, Mangone lascia riaffiorare gli strati della storia più antica della città, ma anche quelli della propria vita»”. La mostra riporta l’artista nel suo territorio d’origine. Nelle parole del curatore della mostra Luciano Carini, “Paestum e Fernando Mangone sono un binomio unico e straordinario. Il nostro artista è figlio di questa terra, suo attento e scrupoloso conoscitore. Mangone ama il suo territorio, la sua gente e la sua storia. In questa mostra l’artista campano ha ricostruito, con un linguaggio moderno e contemporaneo, tutte le fasi storiche dell’antico luogo, dalle origini ai nostri giorni”. Pur avendo vissuto e viaggiato in numerose città d’Europa, Mangone ha dedicato gran parte della sua vita alla rappresentazione di Paestum, un luogo dove il fascino dell’antico si intreccia con la sua sensibilità artistica tutta contemporanea. Con una maestria che ricalca le istanze del movimento espressionista, Mangone ha saputo catturare l’essenza di un territorio che conserva intatta la sua maestosità. Nei suoi dipinti, Paestum non è soltanto un sito archeologico, ma una culla di memoria e bellezza che viene riscoperta e reinterpretata attraverso il suo tratto.

L’artista Fernando Mangone con una sua opera al Tempio di Atena, nel santuario meridionale di Paestum (foto pa-paeve)
Il progetto della mostra “Segni Epocali. Fernando Mangone racconta Paestum” si basa sull’idea che “Il museo non rappresenta più soltanto l’immagine più alta del passato, esso è, oggi, anche lo specchio del continuo evolversi della società e dei suoi bisogni. Questo cambiamento ha richiesto un arricchimento dell’offerta culturale attraverso una strategia sia di riorganizzazione e riqualificazione delle strutture museali, sia di riutilizzo degli spazi a fini di studio ed incontro oltre che espositivi. […] Ecco che il museo non è più visto come luogo astratto ed isolato dalla città, ma come luogo reso vivo dal rapporto con il territorio, luogo di approfondimento di studio, di ricerca, laddove si dà ampio spazio ad una moderna didattica”, come affermano le responsabili del coordinamento scientifico Teresa Marino, Ornella Silvetti, Rosaria Sirleto. I visitatori potranno acquistare in esclusiva il catalogo “Segni Epocali. Fernando Mangone racconta Paestum”, un prezioso volume dedicato alle opere esposte e alla collezione dell’artista dedicata al patrimonio pestano.
Le opere di Mangone, realizzate con tecniche miste e predominanza di tempere fluorescenti, sono ospitate nella Sala Cella del museo Archeologico nazionale di Paestum, uno spazio che condurrà il visitatore lungo un percorso che sfida le categorie temporali, dove la monumentalità dei templi e i reperti identitari custoditi a Paestum si fondono con la sensibilità artistica di Mangone. I templi di Athena, di Hera e di Nettuno dell’area archeologica, i soggetti rappresentati sulle lastre tombali di età lucana e le raffigurazioni più iconiche del Museo, come il celebre Tuffatore, sono i protagonisti di un allestimento che trasporterà i visitatori nell’universo espressionista di Mangone, caratterizzato da cromatismi vivi e da forti suggestioni visive, che allo stesso tempo riesce a far trasparire la sua personale visione sul mondo. La mostra è articolata in tre sezioni tematiche: Vivere la città, Costruire la città e Oltre la città. Le opere di Mangone saranno parte di un’esperienza immersiva e multisensoriale, in un ambiente che richiama l’atelier dell’artista e ne ricrea l’atmosfera intima e personale. In occasione dell’evento inaugurale nell’Area archeologica di Paestum, verranno esposte all’interno del tempio “di Nettuno” alcune tele che reinterpretano in maniera inedita i templi, dialogando armoniosamente con l’ambiente circostante. Non lontano è installato un imponente polittico composto da venti tavole che offrono una spettacolare e suggestiva veduta del patrimonio archeologico di Paestum.
Velia (Sa). Alle terme ellenistiche l’incontro “Memorie dal sottosuolo: Archeologia e Speleologia in dialogo a Paestum e Velia”. Presentazione del progetto di documentazione dei contesti archeo-speleologici dei siti di Paestum e Velia
Il 18 ottobre 2024, alle 11, alle terme ellenistiche dell’area archeologica di Velia, la conferenza “Memorie dal sottosuolo: Archeologia e Speleologia in dialogo a Paestum e Velia”. Intervengono Tiziana D’Angelo, direttore dei parchi archeologici di Paestum e Velia; Francesco Uliano Scelza, funzionario archeologo in servizio ai Parchi; Graziano Ferrari, presidente associazione Cocceius; Daniele De Simone, funzionario archeologo della soprintendenza ABAP per l’Area Metropolitana di Napoli. L’iniziativa è inclusa nel biglietto di ingresso ai Parchi è nell’abbonamento Paestum&Velia. L’incontro è dedicato alla presentazione del progetto di documentazione dei contesti archeo-speleologici dei siti di Paestum e Velia. Tale attività è stata inaugurata attraverso l’intesa tra i Parchi archeologici di Paestum e Velia e l’Associazione Cocceius, un gruppo non accademico senza scopo di lucro, composto da speleologi, geologi, archeologi e naturalisti che, da vari anni, opera nel territorio campano applicando le tecniche speleologiche nell’esplorazione e nella documentazione del patrimonio culturale sotterraneo. In particolare saranno illustrate le ricerche sui sistemi idraulici antichi di Paestum e Velia, recentemente esplorati con l’impiego di tecniche di progressione in verticale e di modellazione 3D.
Paestum. Tiziana D’Angelo, direttore dei parchi archeologici di Paestum e Velia, annuncia ad archeologiavocidalpassato.com l’avvio della seconda campagna di scavo al tempietto arcaico lungo le mura occidentali

Tiziana D’Angelo, direttrice dei parchi archeologici di Paestum e Velia, sullo scavo del tempietto dorico nel santuario presso le mura di Poseidonia (foto pa-paeve)
La prima campagna di scavo al tempietto arcaico di Paestum era iniziata alla fine del 2022 (vedi Paestum. La direttrice Tiziana D’Angelo riapre lo scavo del tempietto arcaico lungo le mura e decide di raccontarlo in diretta sui canali social | archeologiavocidalpassato) con risultati illustrati nella primavera 2024 (vedi Paestum. “Diari di Archeologia”: nel settimo episodio il direttore del parco archeologico Tiziana D’Angelo ci riporta sullo scavo del tempietto dorico per conoscere gli ultimi ritrovamenti | archeologiavocidalpassato). Ora sta per partire la seconda campagna di scavo, come anticipa ad archeologiavocdalpassato.com il direttore dei parchi archeologici di Paestum e Velia, Tiziana D’Angelo.
“Abbiamo portato a termine la prima campagna di scavi del santuario greco in prossimità delle mura occidentali della città di Paestum qualche mese fa”, spiega il direttore D’Angelo. “Siamo adesso quasi pronti ad avviare una seconda campagna. Quindi il progetto è pronto. A breve si procederà con le procedure di appalto e poi avvieremo questa seconda fase di indagini con un ampliamento dell’area di scavo e anche con delle importanti indagini di carattere geologico”.
Velia (Sa). All’area archeologica la Festa delle Melagrane: per tutto il giorno raccolta dei frutti e degustazione di prodotti tipici. Il direttore Tiziana D’Angelo: “Riscopriamo le tradizioni del territorio dall’antichità a oggi”
Dopo il successo della Festa delle Gelse, venerdì 11 ottobre 2024 torna a Velia un evento dedicato alla vegetazione dell’area archeologica, la Festa delle Melagrane. Per l’intera giornata, alla raccolta delle melagrane che crescono nel Parco si affiancherà la degustazione di prodotti tipici del territorio realizzati con i frutti raccolti. Appuntamento dalle 10.30 alle 18.30. L’iniziativa è inclusa nel biglietto di ingresso ai Parchi e nell’abbonamento Paestum&Velia. “Il ritmo con cui la natura scandisce il tempo ci permette di ampliare la nostra conoscenza del sito di Elea-Velia e di riscoprire tradizioni legate al suo territorio, dall’antichità ad oggi”, dichiara Tiziana D’Angelo, direttore dei parchi archeologici di Paestum e Velia. “La Festa delle Melagrane è uno degli esempi di come ci occupiamo nel corso dell’anno della cura e della valorizzazione del patrimonio vegetale del Parco, coinvolgendo i nostri visitatori in modo attivo e partecipativo”. Introdotto in Italia dai primi coloni greci, il melograno era in antico simbolo di morte e rinascita, legato al mito di Persefone, nonché di fertilità e abbondanza, in quanto frutto sacro alla dea Era. Durante la giornata, sarà possibile immergersi nella storia millenaria di questo frutto e scoprire il Parco attraverso un’altra sua preziosa risorsa, la ricca vegetazione che lo caratterizza.
#domenicalmuseo: Pompei con oltre 36mila visitatori (il doppio di settembre: un record) è il sito più frequentato nella domenica a ingresso gratuito di ottobre, seguito da Colosseo e Foro-Palatino. Zuchtriegel, direttore di Pompei: “Bisogna definire una visione condivisa per lo sviluppo sostenibile del sito e dell’area, una Pompei più slow. Punteremo maggiormente sulla Grande Pompei”
Più di 36mila visitatori in un giorno a Pompei: un record di ingressi mai prima raggiunto nelle domeniche gratuite, cui ha contribuito anche la concomitanza della supplica alla Madonna di Pompei e il bel tempo. Una tempesta perfetta! Per la prima domenica di ottobre 2024 a ingresso gratuito Pompei si conferma – nella classifica assoluta – il sito più visitato (36.480 ingressi: il doppio di settembre quando sono stati 18.356). Ma cambiano gli altri due gradini del podio: al secondo posto il Colosseo (21.423) e al terzo il Foro Romano-Palatino (14.098).

#domenicalmuseo: con oltre 35mila ingressi è record di visitatori a Pompei la prima domenica del mese di ottobre 2024 (foto parco archeologico pompei)
“Grande merito dei colleghi e delle colleghe del Parco, in particolare del personale di vigilanza, di accoglienza, delle pulizie e di biglietteria, che ringrazio per la gestione altamente professionale della giornata”, ha detto il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel. “Ora bisogna riflettere come gestire al meglio questi flussi, che testimoniano il successo del modello Pompei ma che potrebbero esporre il patrimonio e la sicurezza anche a potenziali rischi. Siamo al lavoro insieme a Ministero, Prefettura e territorio per definire una visione condivisa per lo sviluppo sostenibile del sito e dell’area, una Pompei più slow. Punteremo maggiormente sulla Grande Pompei ovvero sulla rete di siti tra Castellammare, Lettere, Torre Annunziata, Boscoreale, Terzigno e Poggiomarino per canalizzare l’interesse del pubblico verso tesori che meritano di essere più conosciuti. E trasformeremo lo scavo di Civita Giuliana, che sta restituendo i quartieri servili di una villa romana in uno stato di conservazione unico, in un ulteriore nodo della rete territoriale dell’archeologia vesuviana, quell’avventura scientifica singolare che ebbe inizio nel 1748 a Pompei e continua tuttora”.

#domenicalmuseo: al museo Archeologico nazionale di Napoli oltre 6mial visitatori a ottobre 2024 (foto mann)
Ecco i numeri relativi a parchi e musei archeologici. Area archeologica di Pompei 36.480; Anfiteatro Flavio 21.423; Foro Romano e Palatino 14.098; Pantheon 10.076; museo e area archeologica di Paestum 9.011; Terme di Caracalla 7.457; museo Archeologico nazionale di Napoli 6.262; parco archeologico di Ercolano 4.699; Villa Adriana 3.916; parco archeologico di Siponto 3.610; Grotte di Catullo e museo Archeologico di Sirmione 3.490; museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria 1.972; museo nazionale Etrusco di Villa Giulia 1.872; museo Archeologico nazionale di Taranto 1.364; museo nazionale romano – Palazzo Massimo 1.339; museo nazionale romano – Terme di Diocleziano 1.291; museo di Palazzo Grimani 1.167; necropoli dei Monterozzi e museo Archeologico nazionale di Tarquinia 1.151; Appia antica – Villa dei Quintili e Santa Maria Nova 1.150; museo nazionale romano – Palazzo Altemps 1.129; Villa della Regina 1.129; necropoli della Banditaccia e museo nazionale Archeologico Cerite a Cerveteri 1.124; Appia antica – Mausoleo di Cecilia Metella e Chiesa di San Nicola 1.100; Villa di Poppea-Oplontis 777; parco archeologico delle Terme di Baia 587; museo Archeologico nazionale di Sperlonga e Villa di Tiberio 562; parco archeologico di Cuma 548; museo Archeologico nazionale Giuseppe Andreassi e parco archeologico di Egnazia 470; Santuario di Ercole vincitore 419; museo Archeologico dei Campi Flegrei nel Castello di Baia 412; museo Archeologico nazionale del Melfese “Massimo Pallottino” 370; area archeologica di Velia 343; Appia antica – Capo di Bove 300.

Con la cerimonia del taglio del nastro al Next al via giovedì 31 ottobre 2024 la XXVI edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, a Paestum fino a domenica 3 novembre 2024. La BMTA è promossa da Regione Campania, Città di Capaccio Paestum, parchi archeologici di Paestum e Velia in collaborazione con la Camera di Commercio di Salerno, la Provincia di Salerno, il parco nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni. Ideata e organizzata dalla Leader srl. Il Next, ex Tabacchificio Cafasso, sito di archeologia industriale risalente agli anni Venti, quando vi lavoravano 300 tabacchine e in occasione dello sbarco a Paestum del 1943 sede del comando degli Alleati, “simbolo della Piana del Sele” come lo definì il critico d’arte e filosofo Gillo Dorfles. Ingresso gratuito alla BMTA, esteso anche al Parco archeologico e al Museo nazionale, oltre allo sconto del 30% sulle Frecce di Trenitalia per chi raggiunge Napoli o Salerno. Info su bmta.it

IL DIALOGO INTERCULTURALE E IL PREMIO INTITOLATO A Khaled al-Asaad Già dai tempi della distruzione dei Buddha di Bamiyan, poi dei siti e musei archeologici in Afghanistan e in Iraq, la Borsa ha avuto un occhio sempre attento ai Paesi vetrina di guerre o conflitti. Nel 2015, dopo che la BMTA per anni ha sempre eletto un Paese ospite ufficiale, la drammatica distruzione del sito archeologico di Palmira e l’attentato al Museo del Bardo a Tunisi trovarono protagonismo nell’immagine coordinata a ricordo di quanto accaduto, così come fu istituito annualmente un premio dedicato a Khaled al-Asaad, l’International Archaeological Discovery Award, l’archeologo che aveva pagato con la vita per mano dell’Isis e che premia la scoperta archeologica dell’anno a livello internazionale, quale riconoscimento per gli archeologi, protagonisti nella doppia veste di studiosi del passato e di professionisti a servizio dell’umanità. La 10ª edizione dell’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad” è stata vinta dalla scoperta del MOLA Museum of London Archaeology dei resti di un mausoleo romano a Londra nel quartiere di Southwark. Il Premio si inserisce a pieno titolo come buona pratica di dialogo interculturale e della cooperazione tra popoli, tematiche che la BMTA ha portato a Paestum quale luogo di incontro (legittimato dalla partecipazione dei vertici delle Nazioni Unite della Cultura di Parigi, UNESCO, e del Turismo di Madrid, UNWTO, ora UN Tourism) tra accademici, archeologi e operatori turistico culturali, che hanno lavorato a progetti e tavoli comuni, nel solco di una visione culturale, dove non esistono frontiere e ideologie, vedi anche il gemellaggio con Palmira nel 2018 e quest’anno l’incontro “Cultura, archeologia, turismo: identità mediterranee” organizzato dal “Cortile dei Gentili” (Fondazione guidata dal Card. Gianfranco Ravasi per promuovere il dialogo tra credenti e non credenti sulle grandi questioni etiche e culturali del nostro tempo) in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede e con la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e con la partecipazione dei direttori del Colosseo Alfonsina Russo e di Pompei Gabriel Zuchtriegel.




I PREMI Il premio “Paestum Mario Napoli” a Acropolis Museum, Atene; e Fondazione Mont’e Prama, Sardegna. Il premio internazionale di Archeologia Subacquea “Sebastiano Tusa” alla migliore mostra dalla valenza scientifica internazionale “Le vie dell’acqua a Mediolanum” al civico museo Archeologico di Milano: la mostra ha documentato per la prima volta lo straordinario lavoro di ingegneria idraulica messo in opera a Mediolanum in epoca romana e in gran parte conservatosi nel sottosuolo urbano. Metodologicamente ha un suo valore didattico e disciplinare per ciò che si intende come archeologia subacquea, ovvero il rapporto tra l’uomo e l’acqua nel tempo, conservatosi sott’acqua o in ambiente umido. Il premio al progetto più innovativo a cura di Istituzioni, Musei e Parchi Archeologici a White Crane Ridge (Baiheliang) Underwater Museum, Cina: il primo museo sottomarino della Cina e “il primo museo sottomarino accessibile senza immersioni al mondo” riconosciuto dall’UNESCO. Il premio al miglior contributo giornalistico in termini di divulgazione a John Pedeferri giornalista Sky TG24, ideatore e curatore del podcast “Trafug’Arte”. Numerose le puntate dedicate all’archeologia subacquea, tra le quali memorabili quelle sui Bronzi di Riace e sull’Atleta di Lisippo rinvenuto nell’Adriatico davanti alla città di Fano. Le sue trasmissioni si distinguono per il coinvolgimento di personaggi del mondo scientifico quanto di persone che vivono nei luoghi vicino al rinvenimento di opere d’arte, poi, in parte o totalmente finite all’estero. Il premio riconoscimento alla carriera a Luis Filipe Monteiro Vieira de Castro: professore di archeologia subacquea alla prestigiosa Università di Coimbra, si è affermato come archeologo subacqueo navale attraverso una lunga carriera maturata in Portogallo, Stati Uniti, Italia. Ha saputo coniugare archeologia subacquea, archeologia navale e storia, antropologia: questa modalità interdisciplinare gli ha permesso di raggiungere risultati importanti per la storia del rapporto tra l’uomo e il mare, non solo nell’antichità. Il premio “Antonella Fiammenghi” conferito agli studenti universitari che hanno svolto la migliore tesi di laurea sul turismo archeologico.
Commenti recenti