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Da Torino a Fratta Polesine, da Marzabotto a Firenze, dall’Appia a Ostia, da Baia a Taranto: alcune idee per festeggiare in museo l’8 marzo, Giornata internazionale della Donna

torino_egizio_8-marzo-2025_pegah-moshir-pour_locandinaTORINO. Sabato 8 marzo 2025, alle 18, in occasione della Giornata internazionale della Donna, in sala Conferenze del museo Egizio “Dal cuore dell’Iran all’antico Egitto: Pegah Moshir Pour e il ruolo femminile nei millenni”: talk sul ruolo femminile nei millenni con Pegah Moshir Pour. Un racconto sui diritti delle donne, dalle figure femminili dell’antico Egitto alle donne che oggi combattono per i propri diritti. Pegah Moshir Pour analizzerà come Cleopatra, Nefertiti e Hatshepsut abbiano sfidato le convenzioni sociali del loro tempo e come il loro esempio possa ispirare l’attivismo contemporaneo. Una lettura della storia antica e contemporanea guardate con la lente dei diritti. Pegah Moshir Pour dialogherà con la curatrice del museo Egizio Federica Facchetti e l’egittologa Cinzia Soddu. L’evento è a ingresso libero con prenotazione obbligatoria su Eventbrite al link https://www.eventbrite.it/…/dal-cuore-delliran… Live streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del museo Egizio.

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MALESCO (VB). Sabato 8 marzo 2025, alle 16.30, alle al museo Archeologico della Pietra Ollare di Malesco (Verbano-Cusio-Ossola), in occasione della Giornata Internazionale della Donna, l’incontro “La figura femminile nell’antichità. Echi di donne: il mondo muliebre attraverso i reperti archeologici”. Angelo Moro cercherà di raccontare attraverso i reperti archeologici il ruolo della donna nell’antichità, portando le testimonianze più importanti dalla Preistoria all’età romana. Dopo la conferenza ci sarà una visita guidata nella sala archeologica

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FRATTA POLESINE (Ro). In occasione della Giornata Internazionale della Donna, l’8 marzo 2025, alle 15.30, il museo Archeologico nazionale di Fratta Polesine propone l’evento speciale “Un tè in museo. Conversazioni sul femminile nell’Età del Bronzo”: un incontro dedicato alla scoperta della vita delle donne in un’epoca lontana ma ancora profondamente affascinante. Guidati dalla direttrice del museo, Maria Letizia Pulcini, le visitatrici e i visitatori intraprenderanno un viaggio nel tempo alla scoperta del ruolo delle donne nell’Età del Bronzo. Quali erano le attività quotidiane? Quali responsabilità spettavano loro? Come si differenziano le loro vite da quelle delle donne di oggi? Attraverso reperti, studi e ricostruzioni, sarà possibile immergersi in un passato ricco di storie e suggestioni. L’evento si svolgerà in un’atmosfera intima e accogliente, con una tazza di tè caldo tra le mani, favorendo un dialogo aperto e coinvolgente tra la direttrice del museo e i partecipanti. Sarà un’occasione unica per riflettere sulla condizione femminile nel corso della storia e per celebrare insieme la forza e il ruolo delle donne nelle diverse epoche. Attività a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria. Tel: 0425668523; drm-ven.museofratta@cultura.gov.it. Per tutto il giorno, inoltre, è previsto l’ingresso gratuito in museo per tutte le donne. Per evitare sprechi, alle partecipanti e ai partecipanti è consigliato di portare con sé la propria tazza!

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MARZABOTTO (Bo). Sabato 8 marzo 2025, al museo nazionale Etrusco di Marzabotto una visita tutta speciale; “Tra sacro e profano, i diversi volti del femminile nella città di Kainua”. Una visita tematica, della durata di un’ora circa, dedicata ad alcuni aspetti del mondo femminile etrusco partendo dalle testimonianze emerse dagli scavi della città etrusca di Kainua: dee e aree sacre, devozione, spiritualità, ma anche vita quotidiana, costumi e condizione sociale. La partecipazione alla visita è gratuita con due orari: alle 10.30 e alle 14. Costo di accesso al Museo e area archeologica 3 euro, gratuito per tutte le donne nella giornata dell’08 marzo. È gradita la prenotazione scrivendo a drm-ero.museonazionaletrusco@cultura.gov.it

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FIRENZE. Sabato 8 marzo 2025 il museo Archeologico nazionale di Firenze celebra la Giornata Internazionale della Donna con un duplice appuntamento: alle 10, visita guidata del direttore, Daniele Federico Maras, “La donna etrusca, libera e intraprendente, contro le maldicenze degli autori greci”; alle 11.30, visita guidata al giardino del museo a cura dei Servizi Educativi, “Dagli agrumi di Maria Maddalena de’ Medici alle tombe etrusche : storia del giardino del MAF”, su prenotazione obbligatoria scrivendo a claudia.noferi@cultura.gov.it. Nella giornata di sabato 8 marzo l’ingresso al museo sarà gratuito per tutte le donne. In caso di maltempo la visita al giardino sarà sostituita con un percorso all’interno.

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APPIA ANTICA (Roma) Sabato 8 marzo 2025, in occasione della Giornata internazionale della Donna, l’ingresso è gratuito per le donne in tutti i musei e i luoghi della cultura statali e nei siti del parco archeologico dell’Appia Antica. Il Mausoleo di Cecilia Metella, Villa dei Quintili, l’Antiquarium di Lucrezia Romana e il Complesso di Capo di Bove vi aspettano dalle 9 alle 18.30 (con ultimo ingresso 60 minuti prima della chiusura a Villa dei Quintili e 30 negli altri siti). Non è necessario prenotare. Villa di Sette Bassi offrirà una visita accompagnata gratuita per tutte le donne alle 15. Posti limitati, si consiglia di munirsi di biglietto in anticipo. SOLD OUT – Il Mausoleo di Cecilia Metella ospiterà, inoltre, la visita guidata gratuita per tutte le donne: “Appiae. Femminile Plurale – L’Appia come luogo d’incontro tra donne di diverse epoche” sul tema: “Guardare l’Appia con uno sguardo rinnovato: dall’epoca romana al Romanticismo, le donne sono sempre state in secondo piano o è la storia contemporanea che le ha volute relegare sullo sfondo?”.

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OSTIA ANTICA (Roma). “Storie di donne al Museo Ostiense”: in occasione della Festa della Donna, l’8 marzo 2025 il parco archeologico di Ostia Antica offre una visita guidata al museo Ostiense a cura del direttore Alessandro D’Alessio e di Cristina Genovese, responsabile scientifico del museo Ostiense, dedicata alle figure femminili che popolano il Museo. La visita guidata è gratuita, compresa nel biglietto d’ingresso agli Scavi di Ostia che, sabato 8 marzo, sarà gratuito per tutte le donne. I posti sono limitati. La prenotazione a questa visita è obbligatoria all’indirizzo e-mail pa-oant.comunicazione@cultura.gov.it

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ROMA. In occasione della Giornata internazionale della Donna, la soprintendenza speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, aderisce all’iniziativa del ministero della Cultura #8marzoalmuseo offrendo a tutte le donne l’ingresso gratuito nei luoghi della cultura. Sabato 8 marzo 2025, quindi, ingresso gratuito per tutte le donne alle Terme di Caracalla. L’area archeologica è aperta dalle 9 alle 17.30, ultimo ingresso alle 16.30.

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BAIA (Na). Sabato 8 marzo 2025, in occasione della Giornata Internazionale della donna, i musei e i parchi archeologici statali saranno aperti gratuitamente per le donne. Al museo Archeologico dei Campi Flegrei e Castello di Baia e al parco archeologico delle Terme di Baia sarà possibile seguire degli approfondimenti ad opera del personale del Parco con al centro proprio la donna. Al Castello di Baia, alle 10.30, “La donna romana nelle collezioni del Museo”; al parco archeologico delle Terme di Baia, alle 10.30 e 12.30, “Baia si racconta: Clodia, storia di una donna indipendente”. Gli approfondimenti saranno inclusi nel biglietto.

taranto_archeologico_mostra-penelope_locandinaTARANTO. 8 marzo 2025: inaugurazione mostra “Penelope”. Nella Giornata internazionale della Donna, il museo Archeologico nazionale inaugura la mostra internazionale dedicata a Penelope. La mostra, visitabile fino al 6 luglio, a cura di Alessandra Sarchi e Claudio Franzoni, con l’organizzazione di Electa, giunge a Taranto dopo l’esposizione al parco archeologico del Colosseo, dedicando tutto il suo racconto a una delle figure femminili più potenti dell’opera omerica. Il telaio e la tela, il gesto e la postura, il mondo del sogno e del talamo, il velo e il pudore, saranno la trama narrativa scelta dai curatori per ripercorrere il mito e la fortuna di Penelope che giunge a noi, dalla remota età in cui affondano i poemi omerici. “Penelope” non si limita a ripercorrere la storia della moglie di Ulisse, ma ne esplora le molteplici sfaccettature attraverso un percorso espositivo che intreccia la tradizione letteraria con la rappresentazione visiva. Nell’esposizione del MArTA dipinti, sculture, rilievi, incunaboli, stampe e testimonianze provenienti da numerosi musei italiani ed esteri e collezioni private, restituiscono gli aspetti salienti della figura di Penelope e della sua fortuna nel tempo. L’esposizione colloquierà con oltre venti reperti del museo tarantino, alcuni provenienti dai depositi, scelti per rappresentare al meglio i nuclei tematici della mostra. All’interno del percorso espositivo anche un omaggio a Maria Lai, artista che ha messo al centro del suo lavoro le materie tessili.

Firenze. Per #domenicalmuseo, al museo Archeologico nazionale “Riflessi etruschi”, alla scoperta di tutti i segreti degli specchi etruschi

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Al museo Archeologico nazionale di Firenze alla scoperta degli specchi etruschi (foto maf)

Domenica 2 marzo 2025, in occasione della prima domenica del mese, il museo Archeologico nazionale di Firenze presenta “Riflessi Etruschi”. Ancora una volta in collaborazione con l’Associazione Antichi Popoli, si potranno scoprire tutti i segreti degli specchi etruschi, non soltanto oggetti per la toilette, ma veri e propri supporti per incidere sul bronzo storie mitologiche e scene di vita quotidiana, immortalare creature divine e molto altro. Al primo piano del museo dalle 10.30 alle 12.30, nella sezione dedicata a questa interessante classe di materiali, ci sarà un approfondimento a cura dei Servizi Educativi e una sorpresa tattile resa disponibile dall’Associazione Antichi Popoli. Il museo, come ogni prima domenica del mese, è aperto con ingresso gratuito dalle 8.30 alle 14, con ultimo ingresso alle 13.15. La prenotazione non è necessaria

Firenze. Al museo Archeologico nazionale per “Carnevale al Maf” visita guidata “La lastra ricomposta: la rivelazione del mito di Achille e Pentesilea” dedicata alle cinque lastre dipinte e ai miti raffigurati nelle lastre esposte nella mostra “Visioni di miti e riti etruschi a Firenze”. E laboratorio per i più piccoli

firenze_archeologico_carnevale-al-maf_locandina“Carnevale al Maf”: in occasione dell’ultimo sabato di carnevale, il 1° marzo 2025, il museo Archeologico nazionale di Firenze, propone alle 10.30 la visita guidata tematica dedicata a grandi e piccini “La lastra ricomposta: la rivelazione del mito di Achille e Pentesilea” che sarà dedicata alle cinque lastre dipinte e ai miti raffigurati nelle lastre esposte fino al 7 aprile 2025 nella mostra “Visioni di miti e riti etruschi a Firenze”, eccezionali capolavori della pittura etrusca. Seguirà un laboratorio per i giovani visitatori che vorranno cimentarsi nella giocosa ricomposizione della lastra raffigurante Achille e Pentesilea, riprodotta in frammenti su cartoncino, sperimentando, in piccolo, il lavoro del restauratore, ripercorrendo tra domande e risposte i temi della visita. I bambini e i ragazzi potranno partecipare mascherati per l’occasione e saranno accolti dai figuranti dell’associazione di Rievocazione storica Antichi Popoli. La prenotazione è obbligatoria, all’indirizzo claudia.noferi@cultura.gov.it. La visita guidata e il laboratorio sono compresi nel prezzo del biglietto, gratuito fino a 18 anni.

Firenze. Al museo Archeologico nazionale “Le passeggiate del venerdì”: il venerdì mattina visita guidata al giardino, al Coretto, e alle mostre “Arcaismi a confronto” e “Visioni di miti e riti Etruschi a Firenze”

firenze_archeologico_passeggiate-del-venerdì_programma_locandinaDa febbraio 2025 prendono il via al museo Archeologico nazionale di Firenze “Le passeggiate del venerdì”: tutti i venerdì mattina saranno proposte due visite abbinate con partenza alle 9.30 e alle 11.30, che comprenderanno sempre il Giardino del Museo, con le ricostruzioni delle tombe etrusche e le sue piante secolari, e di volta in volta: il Coretto di Maria Maddalena de’ Medici, con l’affaccio all’interno della Basilica della SS. Annunziata, la guida alla mostra “Visioni di miti e riti Etruschi a Firenze” e l’esposizione “Arcaismi a Confronto”. Le visite sono comprese nel costo del biglietto di ingresso al museo e con prenotazione obbligatoria, chiamando lo 055/2357744. Visite proposte per il mese di febbraio: 7 febbraio, “Giardino e Coretto di Maria Maddalena de’ Medici”; 14 febbraio, “Giardino ed esposizione Arcaismi a confronto“; 21 febbraio, “Giardino e Coretto di Maria Maddalena de’ Medici”; 28 febbraio, “Giardino e mostra Visioni di miti e riti etruschi a Firenze“. Le visite sono comprese nel costo del biglietto di ingresso al museo, la prenotazione è obbligatoria al numero 055/2357744.

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Il giardino-cortile monumentale del Palazzo della Crocetta – museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)

IL GIARDINO (7, 14, 21, 28 febbraio 2025). L’inaspettato angolo di verde tra piazza Santissima Annunziata e via della Pergola è un giardino storico, che ancora oggi attira l’attenzione dei passanti per la presenza di moltissime specie di fiori, piante, erbe aromatiche, antichi agrumi, papiri e con la straordinaria fioritura delle sue magnolie, delle azalee, degli iris e delle rose. Il grande e pluricentenario albero di tasso domina questa festa di colori dalla sua posizione centrale. La denominazione di “Giardino ameno” risale al Seicento quando il Palazzo della Crocetta era la residenza di Maria Maddalena de’ Medici ed era praticamente invisibile dall’esterno, circondato da alte mura e coltivato a vite e agrumi secondo una consolidata tradizione familiare. Con la creazione del museo Archeologico, il giardino fu destinato ad accogliere parte delle collezioni musealizzate all’aria aperta. Contestualmente alla nascita del museo Topografico dell’Etruria, inaugurato nel 1897, nel giardino furono ricostruiti, in parte con materiale originale, alcuni significativi esempi di architettura funeraria etrusca, con lo scopo di contestualizzare i materiali esposti nelle sale. Le visite in programma illustreranno la selezione di monumenti rappresentativa delle più diffuse tipologie di sepolture etrusche: dalle tombe a pozzetto villanoviane di Tarquinia ai grandi tumuli orientalizzanti di Veio, Casale Marittimo e Vetulonia, fino alle tombe a camera della Necropoli del Crocefisso del Tufo di Orvieto (del VI-V secolo a.C.) e alla straordinaria riproduzione della Tomba Inghirami di Volterra, scoperta nel 1861, che ancora conserva  le  urne nella posizione originale, documentando i costumi funerari di una famiglia etrusca di Volterra per più generazioni, dalla fine del IV al II secolo a.C..

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Il Coretto di Maria Maddalena a Firenze (foto maf)

CORETTO DI MARIA MADDALENA DE’ MEDICI. Il 7 e il 21 febbraio 2025 sarà possibile scoprire il Coretto di Maria Maddalena de’Medici, un luogo affascinante e ricco di storia. Il corridoio della Crocetta fu costruito fra il 1619 e il 1620 per la principessa Maria Maddalena, ottava figlia di Ferdinando I e Cristina di Lorena, sorella del granduca Cosimo II che avviò una “bellissima fabbrica” adiacente al Monastero per permettere a Maria Maddalena, ‘malcomposta nelle membra’, di condurre una vita all’altezza del suo rango, protetta dagli sguardi del mondo esterno. L’architetto Giulio Parigi costruisce in soli sei mesi su 125 metri sopraelevati una lunga “Galleria, che partendo da gl’interni appartamenti di essa, distendendosi sopra un ameno Giardino, viene a finire nel riverito Tempio della Santissima Nunziata”, come riferisce il poeta di corte Andrea Salvadori. Su tutto l’edificio fu estesa la clausura riservata al convento, in modo da permettere alle monache di partecipare alla vita della principessa, ma il “corridore” era sempre chiuso con una chiave della quale esistevano solo due copie: una di Maria Maddalena e l’altra in custodia alla Madre Superiora. Al termine del  “dilettevol Passeggio” in origine decorato con immagini sacre, per aiutare  la principessa “nella sua grata solitudine” a rivolgere in alto suoi pensieri e a provare “in Terra qualche parte della gioia del Cielo”, si apre il “Coretto” una piccola stanza arredata con due inginocchiatoi sui gradini e uno sulla finestra con un’ampia grata che si affaccia sulla cappella della Basilica dove la principessa poteva assistere non vista alla messa.

firenze_archeologico_mostra-arcaismi-a-confronto_locandinaMOSTRA “ARCAISMI A CONFRONTO”. Il 14 febbraio 2025 sono in programma due visite guidate alla mostra “Arcaismi a confronto: la scultura in pietra greca ed etrusca”.  Per i lavori di ristrutturazione e rinnovamento di alcune sale del museo è stato necessario rimuovere un considerevole numero di opere e vetrine. Parte di queste sono state concesse in prestito temporaneo per esposizioni sul territorio, mentre altre sono state sottoposte a interventi di restauro e manutenzione. Una parte consistente di reperti è stata temporaneamente collocata in deposito in attesa della loro ricollocazione definitiva, prevista per l’inaugurazione del 2026. Tuttavia, un nucleo significativo di sculture etrusche è stato trasferito al secondo piano, nella sala delle sculture greche, per non privare il pubblico della loro visione e allestito in nella mostra temporanea “Arcaismi a confronto” dedicata alla statuaria greca ed etrusca, con un nuovo percorso didattico a tema.

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Locandina della mostra “Visioni di miti e riti etruschi a Firenze” al museo Archeologico nazionale di Firenze dal 19 dicembre 2024 al 7 aprile 2025

MOSTRA “VISIONI DI MITI E RITI ETRUSCHI”. Il 28 febbraio 2025, dopo la visita del giardino, verrà illustrata la mostra “Visioni di miti e riti etruschi”, un’esposizione che racconta la sorprendente ‘pinacoteca’ figurata recuperata nell’estate del 2019 dalla Guardia di Finanza, nel corso di un’operazione di contrasto al commercio clandestino di reperti archeologici. Le quattro lastre dipinte intere sono state prodotte nei decenni finali del VI secolo a.C. in un’officina della città etrusca di Caere (odierna Cerveteri), probabilmente per decorare le pareti di un tempio. Il fregio della parte superiore, comune a tutte e quattro, rappresenta un meandro spezzato che incornicia riquadri con uccelli acquatici e motivi floreali a stella. La superficie è stata danneggiata dai maldestri tentativi di pulizia dei ladri d’arte che le hanno strappate al loro contesto. Ai quattro capolavori si aggiunge un’altra recente acquisizione, il “Viaggiatore etrusco”: un ulteriore straordinario frammento di lastra dipinta che conserva il profilo di un giovane dalla ricca acconciatura in tenuta da viaggio, che potrebbe in realtà essere il costume di scena di un attore intento in una performance a soggetto mitologico. Il frammento, ritrovato a Cerveteri in epoca imprecisata, è rimasto in collezioni private americane fino al 2020, quando è stato acquistato dalla Fondazione Luigi Rovati di Milano, con l’intento meritorio dichiarato di cederlo allo Stato, consegnandolo poi alla Soprintendenza Abap per la provincia di Viterbo e per l’Etruria Meridionale.

#domenicalmuseo: anche il 2 febbraio, seconda domenica a ingresso gratuito dell’anno, Roma fa il pieno nella classifica assoluta: 1° Colosseo (16.690 ingressi), 2° Foro romano e il Palatino (14.173 ingressi) e 3° Pantheon (12.569)

ministero_domenicalmuseo_2-febbraio-2025_locandinaDecine di migliaia di cittadini e turisti hanno visitato musei e parchi archeologici statali aperti gratuitamente per la #domenicalmuseo di febbraio, godendo liberamente del patrimonio culturale nazionale. E anche per la prima domenica del mese di febbraio 2025 Roma fa il pieno nella classifica assoluta: 1° Colosseo (16.690 ingressi), 2° Foro romano e il Palatino (14.173 ingressi) e 3° Pantheon (12.569). #domenicalmuseo “ha permesso di ammirare – ricordano al Mic -, oltre alle collezioni permanenti, i nuovi spazi e le opere presenti nelle diverse mostre in corso nei luoghi della cultura statali: dalla galleria nazionale d’Arte moderna e contemporanea di Roma con la mostra “Il tempo del futurismo” al parco archeologico del Colosseo con la nuova apertura degli Horrea Piperataria, dalla mostra “Gabriele Basilico. Roma” a Palazzo Altemps ai nuovi spazi di Palazzo Citterio al museo della Grande Brera di Milano, dai capolavori della GNAM in esposizione ai musei reali di Torino alle opere di Michelangelo Pistoletto alla Reggia di Caserta, solo per citarne alcune.

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Pieno di visitatori al museo Archeologico nazionale di Napoli per la #domenicalmuseo (foto mann)

Ecco i numeri relativi a parchi e musei archeologici. Colosseo – Anfiteatro Flavio 16.690; Foro Romano e Palatino 14.173; Pantheon – Basilica di Santa Maria ad Martyres 12.569; area archeologica di Pompei 10.192; museo Archeologico nazionale di Napoli 4.760; Terme di Caracalla 4.096; museo nazionale romano – Palazzo Altemps 3.219; museo nazionale romano – Terme di Diocleziano 2.578; museo nazionale romano – Palazzo Massimo 2.383; museo nazionale Etrusco di Villa Giulia 2.217; Villa Adriana 1.971; museo Archeologico di Venezia 1.919; museo e area archeologica di Paestum 1.828; parco archeologico di Ercolano 1.488; Villa della Regina 1.464; museo delle Civiltà 1.209; grotte di Catullo e museo Archeologico di Sirmione 1.104; necropoli dei Monterozzi e museo Archeologico nazionale di Tarquinia 1.018; necropoli della Banditaccia e museo nazionale Archeologico Cerite a Cerveteri 784; museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria 766; mausoleo di Cecilia Metella e chiesa di San Nicola 665; museo Archeologico nazionale di Firenze 663; museo Archeologico nazionale di Taranto 651; museo Archeologico nazionale di Ravenna 612; Ostia antica – Castello Giulio II 600; museo Archeologico nazionale di Aquileia 541.

Firenze. Riapre al pubblico la grande biblioteca del museo Archeologico nazionale una delle più grandi biblioteche sull’archeologia dell’Italia antica con oltre 70mila volumi

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Riapre al pubblico la grande biblioteca del museo Archeologico di Firenze (foto maf)

Lunedì 3 febbraio 2025 riapre i battenti la grande biblioteca del museo Archeologico nazionale di Firenze che raccoglie le collezioni librarie del Maf, dell’istituto nazionale di Studi etruschi e italici e dell’istituto italiano di Preistoria e Protostoria: sarà aperta al pubblico tutti i giorni feriali, con accesso da via della Pergola 65: il lunedì e il venerdì, dalle 9.30 alle 13.30, e dal martedì al giovedì, dalle 9.30 alle 17. Un risultato dovuto alla collaborazione e alla disponibilità dei due Istituti, storicamente legati al Museo, che hanno offerto il supporto del proprio personale per offrire l’accesso libero a studiosi, studenti e appassionati del settore. “Questo importante traguardo – sottolineano al MAF -, serve a ricordare ancora una volta che un Museo è un’istituzione destinata prima di tutto a promuovere lo sviluppo della cultura e che l’attività degli Istituti nazionali di ricerca è sempre al servizio della collettività, per garantire l’avanzamento degli studi e la corretta divulgazione dei prodotti della ricerca”.

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Biblioteca del museo Archeologico nazionale di Firenze: 70mila volumi sull’archeologia dell’Italia antica (foto maf)

La biblioteca del museo Archeologico nazionale di Firenze è una delle più grandi biblioteche sull’archeologia dell’Italia più antica – onore e vanto della comunità scientifica di Firenze – la cui raccolta ammonta complessivamente a poco meno di 70mila volumi, tra monografie e periodici, distribuiti tra le tre sezioni e riguardanti le fasi della preistoria, della protostoria e della storia dell’Italia preromana.

Vetulonia (Gr). In occasione del finissage della mostra “Il ritorno del condottiero. Principi etruschi nella Tomba del Duce di Vetulonia” al museo civico Archeologico “Isidoro Franchi” presentazione del catalogo e ultima visita guidata

vetulonia_archeologico_mostra-il-ritorno-del-condottiero_presentazione-catalogo_locandinaDomenica 2 febbraio 2025 chiude la mostra “Il ritorno del condottiero. Principi etruschi nella Tomba del Duce di Vetulonia”, tappa centrale della stagione espositiva 2024 del museo civico Archeologico “Isidoro Franchi” di Vetulonia, realizzata in partenariato e in collaborazione con il museo Archeologico nazionale di Firenze, già interlocutore principe del museo vetuloniese e custode dei principali “tesori” restituiti sin dalla fine del XIX secolo dal sito di Vetulonia. In occasione del finissage della mostra, a coronamento di uno stimolante percorso con il museo fiorentino e con la direzione scientifica di Daniele Federico Maras, domenica 2 febbraio 2025, alle 11, verrà presentata al pubblico la riedizione del catalogo (pubblicato vent’anni fa, per la mostra del 2004) che illustra il progetto scientifico e di allestimento dell’esposizione curato dal MuVet e l’avanzamento degli studi e delle ricerche. Il volume racchiude, infatti, la più recente lettura esegetica della tomba che distingue due sepolture, riconducibili a due principi condottieri, l’uno locale e l’altro immigrato da Caere (l’attuale Cerveteri), i cui resti, entrambi cremati, erano custoditi all’interno di un vaso di bronzo e nella celeberrima e sontuosa arca d’argento, perno ideale e materico del racconto archeologico e del percorso espositivo.

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La Tomba del Duce di Vetulonia, tomba a circolo, tra le più ricche e note delle necropoli orientalizzante di Vetulonia (VII sec a.C.), sulla collina di Poggio al Bello (foto muvet)

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A venti anni dalla prima esposizione e dieci dalla rimessa in luce della tomba, questa mostra ha rappresentato un’importante fase nel percorso di valorizzazione del patrimonio archeologico di Vetulonia, portando alla luce nuovi studi e approfondimenti sulla famosa tomba regale etrusca. Programma: alle 11, presentazione del catalogo della mostra, con la partecipazione di Elena Nappi, sindaco di Castiglione della Pescaia; Daniele F. Maras, direttore del museo Archeologico nazionale di Firenze; Simona Rafanelli, direttore del museo civico Archeologico “Isidoro Franchi” di Vetulonia. Alle 12, l’ultima visita guidata alla mostra. A seguire, brindisi offerto da Tenuta Fertuna. L’evento si inserisce nella III edizione della Festa dei musei 2025 con ingresso gratuito al museo per tutta la giornata. Alla presentazione del catalogo edito dalla Semar arti grafiche di Grosseto, prenderanno parte, a creare una suggestiva cornice di rievocazione storica, alcuni figuranti in costume membri dell’Associazione antichi popoli. Il catalogo, curato da Daniele F. Maras e da Simona Rafanelli e destinato a divenire un nuovo punto di riferimento in relazione agli studi sul tema e sulla tomba regale vetuloniese, presenta il corpus delle schede dei singoli reperti magistralmente ripresentate da Costanza Quaratesi e da M. Francesca Paris ed è arricchito da una preziosa raccolta di saggi scientifici elaborati, accanto ai curatori, da Barbara Arbeid, Leonardo Bochicchio, Giovanna Mandara, Claudia Noferi, preceduti, in omaggio alla memoria del professor Giovannangelo Camporeale e quale significativa e autorevole citazione, dal saggio che raccoglie l’ultima riflessione che lo studioso volle riservare al corredo della Tomba del Duce nel catalogo della mostra del 2004. Le schede descrittive dei singoli reperti in mostra costituiscono un attento e accurato lavoro di ricerca bibliografica e comparazione dei dati editi, scaturiti dai resoconti di scavo e dalle precedenti pubblicazioni relative al celeberrimo contesto funerario.

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Navicella sarda in bronzo, parte del corredo proveniente dalla Tomba del Duce di Vetulonia e conservata al museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)

“Questo finissage rappresenta un’ottima occasione”, dichiara il sindaco Elena Nappi, “per celebrare la Festa dei Musei godendo di una mostra unica nel suo genere all’interno del nostro territorio e la possibilità di avere tra le mani il suo meraviglioso catalogo. Chiudiamo l’edizione 2024 delle mostre del MuVet con gli occhi rivolti al progetto dell’esposizione 2025 che sarà completamente diversa e porterà una nuova aria alla Sala delle Vele”. Mosso dall’idea di proiettarsi all’esterno per raggiungere uno dei luoghi in cui si svolse la parabola storica della civiltà etrusca, il museo fiorentino ha segnato con il MuVet una tappa fondamentale nel rapporto privilegiato di collaborazione tra i due musei, accomunati dall’interesse per il patrimonio vetuloniese e dalla volontà di riportare al centro dell’attenzione il legame profondo e indissolubile tra gli oggetti che compongono il patrimonio archeologico e il loro peculiare contesto territoriale di provenienza.

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Dettaglio dell’arca d’argento del principe condottiero Raku Kakanas proveniente dalla Tomba del Duce di Vetulonia e conservata al museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)

“Un’occasione per il territorio di Castiglione della Pescaia e per la Maremma tutta”, aggiunge la direttrice scientifica del museo di Vetulonia Simona Rafanelli, “colta e sostenuta con slancio dall’amministrazione comunale. A venti anni di distanza da una prima esposizione nel nostro museo di Vetulonia, dal titolo “Io sono di Rachu Kakanas. La Tomba etrusca del Duce di Vetulonia”, e a dieci dalla rimessa in luce, nel folto sottobosco della macchia mediterranea, della struttura funeraria, la mostra “Il ritorno del condottiero” ha segnato una tappa fondamentale nel percorso di crescita del MuVet riportando con forza il focus delle sue esposizioni temporanee sul patrimonio archeologico vetuloniese. Il progetto di ricerca e di allestimento della mostra ha dimostrato quanto questo monumento iconico della storia degli studi e delle ricerche di Vetulonia abbia ancora molto da dire nel costante procedere della ricerca scientifica, all’interno della quale una tappa fondamentale rimane segnata dalla decisiva edizione monografica dell’etruscologo Giovannangelo Camporeale, che nel 1967 definiva questo contesto il complesso orientalizzante pià ricco e più interessante non solo di Vetulonia ma dell’Etruria Settentrionale”. “Con questo volume”, conclude con soddisfazione Daniele F. Maras, co-curatore della mostra, “l’opera di valorizzazione dei musei può dirsi compiuta. Un catalogo è infatti un prodotto culturale durevole e permanente, che a continuazione della mostra consentirà da oggi in poi al pubblico di guardare alla Tomba del Duce da una nuova prospettiva aggiornata e suggestiva”.

Firenze. Al museo Archeologico nazionale è sold out l’incontro di presentazione della mostra “Etruschi del Novecento”, in corso al Mart di Rovereto, con la curatrice Lucia Mannini

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Bronzetto di chimera dalle antiche collezioni del museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)

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Il “Capro di Bibbona” conservato al museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)

È già sold-out al museo Archeologico nazionale di Firenze la presentazione della mostra “Etruschi del Novecento”, in corso al Mart di Rovereto (Tn) fino al 16 marzo 2025 in programma martedì 21 gennaio 2025, alle 17, con Lucia Mannini, curatrice della mostra, introdotta dal direttore del Maf Daniele Maras, e da Oliva Rucellai, capo conservatrice del museo Ginori. “Da una parte siamo molto felici dell’entusiasta partecipazione, come sempre – commentano al Maf -, dall’altra ci dispiace molto dover rinunciare alla presenza di qualcuno di voi che avremmo voluto ospitare”. Il museo Archeologico nazionale di Firenze è direttamente coinvolto nella mostra di Rovereto dove sono esposti alcuni capolavori del MAF, tra cui il cippo a testa di guerriero da Orvieto e un raro bronzetto raffigurante una chimera dalle antiche collezioni e il noto “Capro di Bibbona”.

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Cippo a testa di guerriero conservato al museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)

Firenze. Al museo Archeologico nazionale e al museo di Antropologia e Etnologia prorogata la mostra “170.000 anni fa a Poggetti Vecchi. I Neanderthal e la sfida del clima”

firenze_archeologico_mostra-170mila-anni-fa-a-poggetti-vecchi_prorogata_locandinaProroga straordinaria della mostra “170.000 anni fa a Poggetti Vecchi. I Neanderthal e la sfida del clima”. Nelle due sedi, al museo Archeologico nazionale di Firenze e al museo di Antropologia e Etnologia dell’università di Firenze, fino a domenica 2 marzo 2025 sarà possibile visitare la mostra che celebra i “primi Toscani” e i 70 anni dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, inizialmente prevista fino al 12 gennaio 2025. L’esposizione, curata da Biancamaria Aranguren, Silvia Florindi, Daniele F. Maras, Daniela Puzio e Anna Revedin è dedicata al sito preistorico di Poggetti Vecchi (Gr), che costituisce un laboratorio eccezionale per lo studio dei cambiamenti ambientali e per l’adattamento delle comunità umane in periodi di crisi climatica (vedi Firenze. Al museo Archeologico nazionale apre la sezione “Una tecnologia sostenibile” della mostra “170.000 anni fa a Poggetti Vecchi. I Neanderthal e la sfida del clima” | archeologiavocidalpassato). Quasi due mesi in più per poter ammirare da vicino gli straordinari e unici reperti lignei di Poggetti Vecchi, che ci offrono l’emozione di un contatto diretto con i nostri antenati e il loro stile di vita sostenibile. Fra i reperti eccezionali restituiti dal sito si ricordano i resti ossei riferibili a un’intera famiglia di elefanti antichi e soprattutto gli straordinari “bastoni di scavo” di legno appartenuti a un gruppo di Neanderthal, miracolosamente conservati per oltre 170.000 anni, grazie a condizioni ambientali stabili e in assenza di ossigeno, ed esposti per la prima volta al museo Archeologico nazionale di Firenze in anteprima mondiale. La mostra è organizzata da IIPP – Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria per il suo 70° anniversario, in collaborazione con il Sistema Museale di Ateneo dell’università di Firenze e con il museo Archeologico nazionale di Firenze, in accordo con la direzione regionale Musei nazionali Toscana, e con il con il contributo di Regione Toscana e di Fondazione CR Firenze.

Firenze. Al museo Archeologico nazionale la mostra “Visioni di miti e riti etruschi a Firenze”: quattro lastre dipinte intere recuperate a Cerveteri dalla Guardia di Finanza e una quinta acquisita all’asta dalla fondazione Rovati e data alla Stato

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Locandina della mostra “Visioni di miti e riti etruschi a Firenze” al museo Archeologico nazionale di Firenze dal 19 dicembre 2024 al 7 aprile 2025

Il museo Archeologico nazionale di Firenze ospita la mostra “Visioni di miti e riti etruschi a Firenze” dal 19 dicembre 2024 al 7 aprile 2025. Sono esposte quattro lastre dipinte intere, datate alla fine del VI secolo a.C., recuperate a Cerveteri nel 2019 dalla Guardia di Finanza, straordinario risultato di una grande collaborazione tra istituzioni pubbliche che vede, accanto al museo Archeologico nazionale di Firenze e alla direzione generale Musei del ministero della Cultura, il Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Roma della Guardia di Finanza – Sezione Tutela Beni demaniali e di interesse pubblico, la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria Meridionale, in accordo con la direzione regionale Musei nazionali della Toscana.

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Le quattro lastre etrusche dipinte trafugate da Cerveteri e recuperate dalla Guardia di Finanza nella presentazione di TourismA 2024 (foto graziano tavan)

Una sorprendente ‘pinacoteca’ figurata recuperata nell’estate del 2019 dalla Guardia di Finanza, nel corso di un’operazione di contrasto al commercio clandestino di reperti archeologici. Gli straordinari reperti sono stati prodotti nei decenni finali del VI secolo a.C. in un’officina della città etrusca di Caere (odierna Cerveteri), probabilmente per decorare le pareti di un tempio. Il fregio della parte superiore, comune a tutte e quattro, rappresenta un meandro spezzato che incornicia riquadri con uccelli acquatici e motivi floreali a stella. La superficie è stata danneggiata dai maldestri tentativi di pulizia dei ladri d’arte che le hanno strappate al loro contesto.

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La presentazione al museo Archeologico nazionale di Firenze delle quattro lastre dipinte da Cerveteri con la Guardia di Finanza e il direttore Daniele Maras (foto maf)

La mostra, inaugurata giovedì 19 dicembre 2024, riunisce opere d’arte eccezionali, che hanno superato l’ingiuria del tempo e i danni causati dai ladri d’arte per raccontarci la visione etrusca di miti e riti attraverso una straordinaria tavolozza di colori. Ad accoglierle il direttore del museo, l’etruscologo Daniele F. Maras, che è stato parte sin dall’inizio del gruppo di lavoro della soprintendenza che ha studiato le lastre e le ha restituite alla fruizione pubblica. “Grazie a iniziative espositive come questa, che fa seguito a una breve anteprima nella primavera del 2024 a Vetulonia (vedi Vetulonia (Gr). Al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” apre la mostra “Quadri etruschi raccontano. Le figure del mito e del rito a Vetulonia”, presentata in anteprima a TourismA 2024: quattro lastre etrusche in terracotta dipinta provenienti da scavi clandestini presso Cerveteri, e recuperate nel 2019 dalla Guardia di Finanza | archeologiavocidalpassato), si porta a compimento il ciclo della tutela per le quattro lastre, dalla protezione (assicurata dalla Guardia di Finanza), alla conservazione (resa possibile dalla soprintendenza) fino alla valorizzazione (garantita nel contesto del Museo). Solo così lo sguardo etereo di Pentesilea, l’esuberante vitalità della coppia in corsa, l’esplosione di colori delle ali di Hermes, i gesti enigmatici degli aruspici torneranno a svolgere la funzione per cui sono stati creati: comunicare con il pubblico e trasmettere la voce degli artisti del passato”.

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Il direttore del Maf Daniele Maras accanto alla lastra del Viaggiatore etrusco, nella mostra “Visioni di miti e riti etruschi a Firenze” (foto maf)

Ai quattro capolavori si aggiunge un’altra recente acquisizione, il “Viaggiatore etrusco”: un ulteriore straordinario frammento di lastra dipinta che conserva il profilo di un giovane dalla ricca acconciatura in tenuta da viaggio, che potrebbe in realtà essere il costume di scena di un attore intento in una performance a soggetto mitologico. Il frammento, ritrovato a Cerveteri in epoca imprecisata, è rimasto in collezioni private americane fino al 2020, quando è stato acquistato dalla Fondazione Luigi Rovati di Milano, con l’intento meritorio dichiarato di cederlo allo Stato, consegnandolo poi alla soprintendenza ABAP per la provincia di Viterbo e per l’Etruria Meridionale. Dopo essere stato presentato a Venezia e a Roma, oggi il Viaggiatore è partito di nuovo, questa volta per tornare in Etruria ed essere esposto a Firenze assieme ad altri capolavori dell’arte etrusca. “Il patrimonio culturale – conclude con soddisfazione il direttore Maras – compie la propria missione quando è messo in condizione di raggiungere il pubblico e di promuovere lo sviluppo della cultura. È questo lo scopo di una mostra su opere della pittura antica come quelle che presentiamo oggi, che – sebbene rimaste prive di contesto a causa degli scavatori clandestini – continuano ancora a narrare per immagini la storia, il mito e l’arte”.

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Lastra dipinta etrusca arcaica da Cerveteri: il combattimento tra Achille e Pentesilea, in cui la regina delle Amazzoni si lancia, contro l’eroe greco che la sconfiggerà (foto sabap vt-em)

Le lastre raffigurano il duello tra Achille e Pentesilea con l’eroe greco a sinistra, racchiuso in una pesante armatura, che si ripara dietro lo scudo e si prepara a colpire la regina delle Amazzoni, che sprezzante del pericolo si scaglia verso di lui brandendo una spada insanguinata. Il volto dell’eroina, sereno e distaccato, sottolinea la scelta dell’artista etrusco di rappresentarla all’apice della gloria, subito prima che il nemico la trafiggesse.

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Lastra dipinta etrusca del VI sec. a.C. da Cerveteri: un’eroina armata di arco (foto sabap vt-em)

La seconda si ipotizza possa illustrare una corsa di dei o di eroi. Un uomo biondo dalla carnagione rossa brandisce un ramo dalle foglie dorate mentre insegue una donna dalla chioma riccia armata di arco: potrebbe trattarsi di Apollo e Artemide con i rispettivi attributi divini, oppure della vergine cacciatrice Atalanta sfidata alla corsa dal suo futuro sposo Melanione, che vinse la gara lasciando cadere tre mele d’oro per distrarla.

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Lastra dipinta etrusca del VI sec. a.C. da Cerveteri: il messaggero degli dei Hermes, l’etrusco Turms, dalle ricche ali (foto sabap vt-em)

Non manca la straordinaria iconografia del Giudizio di Paride con a destra il messaggero degli dèi Hermes, dalle ali variopinte e con in mano uno scettro, che precede Hera, prima delle tre dee in lizza per scegliere la più bella tra loro. In origine le altre due dee (Atena e Afrodite) e il giovane Paride chiamato a giudicare erano raffigurati su due lastre adiacenti, purtroppo andate perdute.

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Lastra dipinta etrusca del VI secolo a.C. da Cerveteri: coppia di aruspici al lavoro (foto sabap vt-em)

Due aruspici etruschi al lavoro sono rappresentati in un’altra delle lastre esposte dove un giovane sacerdote dai capelli lunghi ha appena completato un rito di divinazione osservando gli uccelli con il lituo (il bastone ricurvo che ora tiene sulla spalla) e sta comunicando la volontà degli dèi al suo compagno con la barbetta a punta, che si affretta verso destra tenendo in mano un ramoscello con dei frutti rossi.

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Il Viaggiatore Etrusco, lastra dipinta acquisita all’asta dalla Fondazione Rovati e donata allo Stato italiano (foto archeologia viva)

Infine completa l’esposizione un piccolo ma prezioso frammento di lastra dipinta con un “Viaggiatore etrusco” acquistato dalla Fondazione Luigi Rovati di Milano nel 2020, presso una casa d’aste di New York, con l’intento dichiarato di cederlo allo Stato italiano, e consegnato alla soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria Meridionale. Un accurato restauro a cura di Antonio Giglio ha reso possibile lo studio della decorazione e l’esposizione del pezzo prima a Venezia e poi a Roma: oggi il Viaggiatore è partito di nuovo, questa volta per tornare in Etruria ed essere esposto a Firenze. Il frammento dipinto riproduce il profilo di un giovane imberbe dai tratti aristocratici, a torso nudo, che rivolge lo sguardo in basso a sinistra con atteggiamento pensoso. I lunghi capelli rossi sono raccolti in robuste trecce che ricadono sulle sue spalle e sulla schiena, mentre la fronte è incorniciata da un’elaborata serie di riccioli bruni. Sulla sommità del capo si trova un piccolo cappello a tesa di colore grigio: il cosiddetto petaso, tipico di viandanti e viaggiatori, trattenuto da un sottile laccio che pende sotto il mento. Un lungo bastone arancione è appoggiato alla spalla destra e quello che sembra un flauto, piuttosto danneggiato, è trattenuto sotto l’ascella. La cronologia si pone attorno al 500 a.C. Si tratta di un attore di una pantomima? Alcuni indizi fanno pensare che l’abbigliamento del Viaggiatore sia in realtà un costume di scena. Suggeriscono tale ipotesi il doppio colore della capigliatura (che fa pensare a una parrucca), le dimensioni del copricapo (sensibilmente più piccolo del normale) e soprattutto la presenza del flauto, che potrebbe suggerire una performance rituale di musica e danza, del tipo che nell’antichità si chiamava ‘pantomima’. Ma se così fosse, quale ruolo poteva interpretare il personaggio rappresentato? Nell’iconografia antica, la tenuta da viaggio è tipica di diversi personaggi: da Ulisse a Bellerofonte e da Giasone a Teseo. Salvo il primo, però, che è di regola rappresentato come maturo e barbuto, gli altri sono eroi combattenti e non pensierosi come sul nostro frammento dipinto. Esiste un solo giovane eroe mitologico che ha come caratteristica quella di meditare prima di parlare: Edipo, che spesso viene rappresentato proprio nel momento in cui risolve l’enigma della Sfinge. Ci si può pertanto chiedere se sia proprio lui il soggetto messo in scena dal “Viaggiatore”, anche se probabilmente non lo sapremo mai, a causa degli ignoti ladri che in passato hanno strappato il frammento al suo contesto d’origine.