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Museo di Aidone. Samonà: “Gli Argenti di Morgantina resteranno per sempre in Sicilia”. È uno degli effetti dell’accordo di collaborazione siglato fra il museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” di Palermo e il Metropolitan Museum di New York che prevede lo scambio di reperti tra i due musei

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Gli argenti di Morgantina al museo di Aidone (foto regione siciliana)

“Gli Argenti di Morgantina resteranno per sempre in Sicilia, al museo di Aidone”. È questo uno degli effetti dell’accordo di collaborazione siglato nei giorni scorsi fra il museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” di Palermo, diretto da Caterina Greco, e il Metropolitan Museum di New York, diretto da Max Hollein. Lo annuncia l’assessore regionale Alberto Samonà: “Un’intesa che ho fortemente voluto e che modifica il punto della Convenzione sottoscritta nel febbraio del 2006, in base al quale i preziosi argenti ogni quattro anni venivano trasferiti da Aidone al museo newyorkese, e apre ad una prestigiosa collaborazione fra i due musei. In base alla nuova convenzione, siglata ai sensi dell’articolo 67, comma 1, lettera d) del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, il Metropolitan e il Salinas danno vita a uno scambio di reperti, grazie al quale nel museo siciliano, per tre anni, saranno esposte opere appartenenti alle collezioni del Met e in cambio, i visitatori del museo di New York, per un tempo di pari durata, potranno scoprire, con opere del Salinas, la ricchezza del patrimonio culturale siciliano. L’accordo, inoltre, è parte di un duraturo programma di cooperazione culturale su beni archeologici e altre opere d’arte, che il museo Salinas e il Met intendono consolidare anche mediante l’organizzazione di iniziative comuni e progetti di collaborazione, quali mostre, conferenze e ricerche scientifiche. In pratica, dopo la collaborazione con il museo dell’Acropoli di Atene, siglata nei mesi scorsi sempre su mio impulso, per il museo archeologico regionale ha inizio, in questo modo, una nuova prestigiosa sinergia con un altro fra i principali musei del mondo”.

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Un vasi di ceramica cipriota arcaica che sarà esposto al museo di Aidone proveniente dal Met di New York (foto regione siciliana)

Grazie all’accordo, firmato dalla direttrice del museo Archeologico regionale “A. Salinas”, Caterina Greco, e dal direttore del Metropolitan Museum of New York, Max Hollein, in Sicilia arriveranno dal museo newyorkese alcuni reperti particolarmente significativi: si tratta di quattro rari esemplari di ceramica greca, di produzione cipriota e di età arcaica (750-600 a.C.). In cambio, a New York giungeranno dal Salinas alcuni materiali selinuntini (un’arula in terracotta, una lucerna arcaica in marmo, un rilievo figurato), la cui esposizione presso uno dei più importanti musei del mondo costituirà una prestigiosa occasione di conoscenza e comunicazione dell’archeologia della Sicilia.

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Le autorità intervenute alla consegna ufficiale del “Reperto Fagan”: da sinistra, il direttore del museo dell’Acropoli di Atene, Nikolaos Stampolidis; il primo ministro della Repubblica Greca Kyriakos Mitsotakis; l’assessore dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà; la direttrice del museo Archeologico regionale “A. Salinas” di Palermo, Caterina Greco; la ministra della Cultura Lina Mendoni (foto museo acropoli atene)

“L’accordo siglato fra il Metropolitan Museum di New York e il Museo Salinas di Palermo – commenta Samonà – è un grande risultato per la Sicilia, perché non soltanto realizza la nostra volontà di mantenere gli Argenti di Morgantina ad Aidone, ma dà vita a una prestigiosa collaborazione scientifica e culturale fra il nostro Museo Salinas e il Met (uno dei più importanti musei al mondo). Come ebbi a dire mesi fa, infatti, la via maestra è proprio la politica degli scambi culturali – che sta già dando effetti molto positivi con la Grecia e i suoi musei – che è la grande opportunità dei prossimi anni: ciò consente di far conoscere al mondo il nostro patrimonio culturale e permette di avviare collaborazioni che porteranno effetti positivi alla Sicilia per la ricerca, la valorizzazione e la promozione dei musei e dei parchi archeologici dell’Isola”.

Sicilia. Anche i musei e i parchi archeologici regionali partecipano alle Giornate Europee del Patrimonio. Ecco alcune iniziative nelle singole province

sicilia_giornate-europee-del-patrimonio_locandina-mosaicoTornano sabato 24 e domenica 25 settembre le GEP – Giornate Europee del Patrimonio (European Heritage Days), la più estesa e partecipata manifestazione culturale d’Europa. Così come avviene nel resto d’Italia per i musei statali, in Sicilia l’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana aderisce all’iniziativa, con un calendario di eventi che, come nelle precedenti edizioni, amplia la normale offerta. In particolare, le due giornate saranno arricchite da un pacchetto di iniziative che prevede per molti siti anche l’apertura serale dei musei e dei luoghi della cultura siciliani al prezzo straordinario di 1 euro. Ecco alcune iniziative per provincia.

sicilia_giornate-europee-del-patrimonio_agrigento-locandinaAgrigento. Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi. Sabato 24 settembre 2022, alle 17, visita gratuita (max 40 persone) all’Ipogeo Giacatello, infrastruttura idrica di epoca greca unica nel suo genere accompagnati dagli archeologi di CoopCulture e dagli speleologi dell’associazione Agrigento Sotterranea. Un mix tra arte natura e sapori dove a seguire vi sarà una degustazione di alcuni prodotti del marchio Diodoros, dopo aver visitato il vicino Agrumeto curato dall’associazione FILI’, vero scrigno di biodiversità all’interno della Valle dei Templi di Agrigento da dove provengono alcune tra le materie prime con le quali vengono realizzati i prodotti del marchio.

gela_archeologico_mostra-ulisse-in-sicilia_locandinaCaltanissetta. Parco archeologico di Gela. Sito archeologico di Bosco Littorio. Mostra “Ulisse in Sicilia. I luoghi del Mito”. Visita della mostra con biglietto al costo di 1 euro (orari di apertura: dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 24). La mostra, allestita in un padiglione in prossimità del Museo del Mare, si snoda in un percorso ideale e immaginario attraverso l’esposizione di manufatti e produzioni artistiche antiche e moderne provenienti da vari musei regionali e nazionali, simboleggiando le varie tappe solcate da Ulisse in Sicilia e come il suo mito sia stato recepito.

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Dettaglio dei pavimenti musivi della Villa del Casale a Piazza Armerina (foto mae-mic)

Enna. Villa Romana del Casale e Museo della Città e del Territorio “Palazzo Trigona”. Orario continuato dalle 9 alle 19.30 e dalle 20 alle 23 al prezzo di 1 euro. La Villa Romana del Casale a Piazza Armerina, in Sicilia, è l’esempio supremo di villa di lusso romana tardo-imperiale e simboleggia l’utilizzo del territorio da parte dei Romani in quanto centro della grande proprietà sulla quale si basava l’economia rurale dell’Impero d’Occidente. La Villa del Casale è una delle più lussuose del suo genere ed è famosa per la ricchezza e la qualità dei suoi mosaici (IV secolo d.C.), che vengono riconosciuti come i mosaici romani in situ più belli. Questo tesoro musivo testimonia le abitudini di vita della classe dominante romana e mostra le influenze reciproche tra le culture e gli scambi nel Mediterraneo antico – tra mondo romano e area nordafricana. La villa si sviluppa in 48 ambienti (circa 3500 metri quadri di superficie) ricoperti da mosaici in perfetto stato, forse eseguiti da maestri africani, che permettono di ripercorrere la storia del più grande fra gli Imperi, con le scene di vita quotidiana, le raffigurazioni di eroi e divinità, le scene di caccia e di giochi.

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La Dea di Morgantina, trafugata in Sicilia nella seconda metà del Novecento e restituita a seguito di una lunga trattativa internazionale dal Paul Getty Museum (foto RDCA)

Museo regionale di Aidone. Apertura con biglietto regolare e orario continuato dalle 9 alle 19.30. Dalle 19.30 alle 23 ingresso al prezzo straordinario di 1 euro. Il Museo, ubicato nel seicentesco convento dei Padri Cappuccini con annessa la chiesa dedicata a San Francesco, illustra la storia del sito archeologico di Morgantina, dall’età del bronzo all’età romano-repubblicana, i cui scavi furono effettuati a partire dagli anni ’50. Le collezioni, esposte in undici sale secondo criteri cronologici e tematici, constano di ceramiche, argenti, acroliti delle dee, elementi architettonici e termali di Morgantina. Tra i reperti più significativi troviamo la Venere di Morgantina, ovvero una statua di scuola fidiaca in calcare con tecnica acrolitica, in cui si ravviserebbe la dea Demetra.

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L’antiquarium dell’area archeologica di Halaesa Arconidea (foto regione siciliana)

Nel sito archeologico di Halaesa Arconidea (Tusa), all’Antiquarium di Milazzo, alle Terme Romane di Capo d’Orlando e alla Villa Romana di Patti Marina, orario diurno regolare con pagamento del biglietto. Orario serale dalle 20 alle 23 con biglietto di 1 euro. Il Parco territoriale archeologico Valle dell’Halaesa se pur istituito di recente, costituisce già un’attrattiva nota e apprezzata. Al museo Antiquarium di Alesa Arconidea di Tusa sono esposti reperti dell’area archeologica di Alesa, sculture, lapidari. Le terme di Capo d’Orlando quasi certamente erano annesse ad una villa del territorio di Agathirnum. Costituite da otto vani furono colpite da due eventi sismici che colpirono la Sicilia tra il IV e il V sec. d.C. Costruita agli inizi del IV sec. d.C. a seguito della demolizione di un precedente edificio risalente al II-III sec. d.C., a sua volta impiantato su strutture del II-I sec. a.C., la villa di Patti Marina, costituisce un interessante documento dell’assetto del territorio della Sicilia in epoca tardoantica, quando si realizzano, conseguentemente all’affermazione del latifondo, vasti complessi architettonici, che associano la funzione abitativa con quella produttiva.

sicilia_giornate-europee-del-patrimonio_palermo-salinas-locandinaPalermo. Museo archeologico regionale “Antonino Salinas” aperto e visitabile in via straordinaria dalle 20 fino a mezzanotte (ultimo ingresso alle 23. Biglietto al costo di 1 euro). Possibilità di effettuare a pagamento le iniziative organizzate da CoopCulture: alle 19.30 visita gioco e laboratorio didattico per bimbi dai 5 ai 10 anni alla scoperta del museo più antico della Sicilia. Un’opportunità per apprendere in maniera divertente la ricca storia del Salinas e delle sue collezioni. Ore 21:15 e ore 22:15 – Percorso didattico per adulti che affronta il tema dell’importanza delle operazioni di conservazione, restauro, riuso e recupero di materiali.

sicilia_giornate-europee-del-patrimonio_kamarina-locandinaRagusa. Museo Archeologico regionale di Kamarina. Apertura antimeridiana dalle 9 alle 13.30 e dalle 15 alle 18.30 con pagamento del biglietto di ingresso. Apertura serale dalle 19 alle 22 con biglietto ad 1 euro. Il sito archeologico di Kamarina, fra i più importanti della Sicilia, costituisce un prezioso patrimonio di archeologia terrestre e sottomarina. Kamarina, il cui nome secondo Strabone significa “Abitata dopo molta fatica”, fu un’importante colonia di Siracusa, costruita alla foce del fiume Ippari in Provincia di Ragusa.

sicilia_giornate-europee-del-patrimonio_siracusa-locandinaSiracusa. Museo “Paolo Orsi” (24 e 25 apertura dalle 19 alle 22. Biglietto 1 euro). Museo Archeologico di Palazzo Cappellani a Palazzolo Acreide. Apertura dalle 19 alle 22. Alle 19 e alle 20.30 visite guidate ad opera dell’associazione Meraki. Area Archeologica di Akrai. Alle 10.30 visita guidata ad opera dell’Associazione Meraki.

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La Casa del Navarca a Segesta (foto parco segesta)

Trapani. Parco archeologico di Segesta. Apertura diurna del Parco con regolare biglietto di ingresso. “Vivere da Segestani come Eraclio – visita alla casa del Navarca”. Visita dell’area archeologica a piedi, dalla biglietteria fino alla casa del navarca, lussuosa abitazione romana risalente al I sec. a.C. appartenuta al Navarca Eraclio, personaggio storico del quale parla Cicerone nelle Verrine. Ingresso serale al Parco gratuito. Visita alle 10 organizzata da CoopCulture a pagamento. “Segesta sotto le stelle”. 24 e 25 settembre alle 21 e 22.15 visita notturna guidata al Tempio di Segesta con archeologo al prezzo ridotto di 1 euro.

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I templi di Selinunte illuminati per le visite serali (foto regione siciliana)

Parco Archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria – aderisce il 24 settembre all’apertura straordinaria serale del sito al prezzo simbolico di 1 euro e propone due esperienze didattiche per famiglie e bambini, tra racconti di archeologi e giochi che hanno come tema il rispetto dell’ambiente.

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La nave punica esposta al museo Archeologico regionale Lilibeo-Marsala

Parco Archeologico Lilibeo-Marsala. Il museo di Baglio Anselmi e il parco Lilibeo propongono il 24 e 25 visite a cantiere aperto agli scavi condotti dall’università di Ginevra con biglietto di ingresso durante le ore diurne (10-12 e 16-18). Sabato dalle 21 alle 24 apertura serale straordinaria di Baglio Anselmi con biglietto a 1 euro.

Palermo. Presentata la nuova guida del museo Archeologico regionale “A. Salinas” edita da Skira e curata dalla direttrice Caterina Greco

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La copertina della nuova guida del museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” di Palermo (edizioni Skira)

Al museo Archeologico regionale “A. Salinas” è stata presentata la nuova Guida alle collezioni del Salinas, curata dalla direttrice Caterina Greco ed edita da Skira. La guida è un viaggio all’interno del più antico museo della Sicilia, istituito nel 1820 come museo dell’università di Palermo. Con un’impronta collezionistica tipicamente settecentesca, il museo fu realizzato grazie alle donazioni di alcuni nobili palermitani, primo fra tutti Giuseppe Emanuele Ventimiglia principe di Belmonte, che affidò all’ex convento dei Padri Filippini la sua collezione di quadri, disegni e stampe. La guida sarà uno strumento indispensabile per scoprire nei dettagli uno dei musei più interessanti della Sicilia che annovera nelle sue collezioni pezzi straordinari, come la Pietra di Palermo o le gronde leonine del tempio della Vittoria di Himera e la grande maschera gorgonica del tempio C di Selinunte o ancora la scultura acefala di Athena proveniente dall’Area del Partenone e concessa dal Museo dell’Acropoli di Atene. La nuova guida è già disponibile nel bookshop del Museo.

Dopo il “Salinas” di Palermo anche l’Etrusco di Bugliano (Calcinaia, Pi) restituirà un prezioso frammento del Partenone, giunto in Toscana nel 1817, e di cui poi si era persa memoria. Nizzo: “Speriamo l’esempio possa contribuire alla restituzione del nucleo ben più corposo custodito al British Museum”

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Il frammento dal fregio del Partenone giunto in Toscana nel 1817 e conservato al museo civico Etrusco di Bugliano (Calcinaia, Pi) (foto MuCEB)

“Il museo restituirà ad Atene un frammento del Partenone” Ad annunciarlo è lo stesso direttore Valentino Nizzo sulla sua pagina Fb. Ma non parliamo del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, ma del museo civico Etrusco di Bugliano nel Comune di Calcinaia (Pi) di cui Nizzo è direttore dal 2020. “Spinto dell’esempio virtuoso del museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” di Palermo”, scrive Nizzo, “anche il comune di Bugliano restituirà al Museo dell’acropoli di Atene un prezioso frammento del Partenone custodito dal 1865 in quello che sarebbe poi diventato nel secolo seguente il celebre museo civico Etrusco di Bugliano”. Il direttore è riuscito finalmente a convincere il sindaco dopo anni di trattative. Sindaco e direttore confidano che l’esempio dato dal MuCEB possa contribuire a favorire la restituzione del nucleo ben più corposo gelosamente custodito dal British Museum.

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La lastra del fregio del Partenone senza il frammento conservato a Bugliano (Calcinaia, Pi) (foto MuCEB)

“Il prezioso reperto – ricorda – era giunto in Toscana nel 1817 per circostanze fortuite. Un antiquario francese Pipin de la Chapelle per contrasti economici con Lord Elgin aveva trattenuto con sé il raro frammento sottratto a una delle metope raffiguranti la lotta tra lapiti e centauri. Giunto a Firenze con il proposito di venderlo al granduca di Toscana, di passaggio da Bugliano era stato raggirato da Leopolda Filibui, che era riuscita a sottrarlo al malcapitato facendo leva sulle sue ben note grazie dopo una serata allegra trascorsa alla locanda del Papero offeso. Passato di mano in mano, mano a mano si perse la cognizione della sua originaria prestigiosa provenienza, accertata solo di recente grazie ad approfondite ricerche archivistiche e ad analisi al microscopio al poliuretano che hanno accertato l’identità del marmo con quelli utilizzati per il celebre tempio ateniese”.

Il Reperto Fagan, frammento del fregio del Partenone, resterà per sempre in Grecia: la Regione Siciliana ha detto sì. Manca solo il sì formale del Mic. Il grazie del Governo ellenico. La Sicilia fa così da apripista al ritorno in Grecia dei reperti del fregio del Partenone

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La posizione del “reperto Fagan” nel blocco Vi del fregio orientale del Partenone (foto museo acropoli atene)

Il frammento del Partenone proveniente da Palermo resterà per sempre in Grecia. La Regione Siciliana ha già detto sì. Ora manca solo quello del ministero della Cultura. E il cosiddetto “Reperto Fagan”, il frammento della lastra appartenente al fregio orientale del Partenone che raffigura il piede di Artemide (Dea della Caccia) seduta in trono non tornerà più in Sicilia. Il governo della Regione Siciliana, infatti, con delibera di Giunta, ha dato il proprio consenso alla cosiddetta “sdemanializzazione” del bene, cioè l’atto tecnico che si rendeva necessario per la restituzione definitiva del frammento, dopo avere incassato nelle settimane precedenti il via libera dell’Avvocatura Generale dello Stato alla procedura di “sdemanializzazione” da parte della Sicilia ai fini della restituzione alla Grecia e l’ok del ministero della Cultura sulla competenza della Regione Siciliana a procedere in tal senso. Si attende adesso solamente il “nulla osta” finale del Mic, che a questo punto potrebbe arrivare in tempi molto rapidi. La Sicilia fa, così, da apripista al ritorno in Grecia dei reperti del fregio del Partenone, dando il proprio contributo determinante al dibattito in corso da tempo a livello internazionale. Ad avviare il percorso al ministero della Cultura era stata proprio la Regione Siciliana che, su proposta dell’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, aveva inoltrato la richiesta al “Comitato per il recupero e la restituzione dei Beni Culturali” istituito presso lo stesso Ministero. Un atto fortemente voluto dallo stesso assessore Samonà, insieme al Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, e condiviso con il ministro greco della Cultura e dello Sport, Lina Mendoni (vedi https://archeologiavocidalpassato.com/2022/01/07/accordo-storico-tra-il-museo-dellacropoli-di-atene-e-il-museo-archeologico-regionale-a-salinas-di-palermo-il-frammento-del-partenone-conservato-in-sicilia-il-rep/).

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Il “reperto Fagan” nella Sala del Partenone nel nuovo museo dell’Acropoli di Atene (foto museo acropoli atene)

Il reperto archeologico, giunto all’inizio del XIX secolo nelle mani del console inglese Robert Fagan in circostanze non del tutto chiarite, alla morte di questi fu lasciato in eredità alla moglie che, successivamente, lo vendette tra il 1818 e il 1820 al Regio Museo dell’università di Palermo, di cui il museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” è l’odierno epigono. Dallo 10 gennaio 2022, il frammento si trova già al Museo dell’Acropoli di Atene, dove nel corso di una cerimonia, a cui ha preso parte il Premier greco Kyriakos Mitsotakis, è stato ricongiunto al fregio originale da cui era stato asportato.

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Le autorità intervenute alla consegna ufficiale del “Reperto Fagan”: da sinistra, il direttore del museo dell’Acropoli di Atene, Nikolaos Stampolidis; il primo ministro della Repubblica Greca Kyriakos Mitsotakis; l’assessore dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà; la direttrice del museo Archeologico regionale “A. Salinas” di Palermo, Caterina Greco; la ministra della Cultura Lina Mendoni (foto museo acropoli atene)

Il ritorno ad Atene è stato possibile in base all’accordo, nato dalla proficua interlocuzione fra il Governo siciliano – con l’assessore Samonà – e il Governo di Atene – con il ministro Mendoni – siglato nei mesi scorsi dal museo Archeologico regionale “A. Salinas” di Palermo, diretto da Caterina Greco, e dal museo dell’Acropoli di Atene, diretto da Nikolaos Stampolidis, ai sensi dell’articolo 67 del nostro Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, che prevede il trasferimento pluriennale e lo scambio di reperti archeologici tra le due istituzioni museali.  In base all’accordo, infatti, a febbraio 2022 da Atene è arrivata a Palermo un’importante statua acefala della dea Atena, databile alla fine del V secolo a.C., che ha già riscosso notevole successo di visitatori e che resterà esposta al museo Salinas per quattro anni; al termine di questo periodo, giungerà un’anfora geometrica della prima metà dell’VIII secolo a.C. che potrà essere ammirata per altri quattro anni nelle sale espositive del museo Archeologico regionale. L’intesa, suggellata proprio a febbraio nel capoluogo siciliano alla presenza del ministro della Repubblica Greca, Lina Mendoni e del sottosegretario alla Cultura, senatrice Lucia Borgonzoni, prevede anche l’organizzazione di mostre e altre iniziative in comune che saranno realizzate in collaborazione fra la Sicilia e la Grecia su temi d’interesse culturale di respiro internazionale (vedi https://archeologiavocidalpassato.com/2022/01/07/accordo-storico-tra-il-museo-dellacropoli-di-atene-e-il-museo-archeologico-regionale-a-salinas-di-palermo-il-frammento-del-partenone-conservato-in-sicilia-il-rep/).

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Alberto Samonà, l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, accanto al “Reperto Fagan” al museo Salinas (foto museo salinas)

“La restituzione definitiva del frammento del Partenone”, sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, “è la conferma di quel sentimento di fratellanza culturale che lega Sicilia e Grecia, due terre unite dalle comuni radici mediterranee e da antichissimi e profondi legami. Con il presidente Musumeci abbiamo condiviso questo importante gesto, nella consapevolezza che proprio sulla Cultura si debbano fondare nuove relazioni tra Paesi che intendono puntare sul proprio patrimonio culturale per costruire un futuro stabile. Come ho detto anche a gennaio ad Atene, abbiamo posto le basi per la nascita di una Europa della Cultura, fondata su valori antichi e universali: in un’epoca di guerre e incertezze, siamo fortemente convinti che proprio dalla Cultura possa arrivare quel messaggio di pace che unisca i popoli su principi comuni e su una visione di futuro di cui c’è fortemente bisogno. Vorrei ringraziare il ministero della Cultura, che ha condiviso questo percorso fin dal primo momento, non facendo mai mancare il proprio sostegno e, in particolare, il sottosegretario Borgonzoni che, anche per il suo ruolo relativo alle materie Unesco, ha offerto alla Sicilia il supporto necessario”.

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L’archeologa Lina G. Mendoni, ministro della Cultura e dello Sport della Grecia

“La procedura seguita dal governo regionale della Sicilia e dal ministero della Cultura della Repubblica Italiana per il rimpatrio definitivo ad Atene del Frammento Fagan”, osserva la ministra della Cultura e dello Sport dello Stato Ellenico, Lina Mendoni, “mostrano chiaramente e moralmente quale sia la strada da seguire per il ritorno delle sculture del Partenone ad Atene. La riunificazione delle sculture di Fidia costituisce un obbligo morale per l’Europa, nel contesto della tutela del suo comune patrimonio culturale, della Democrazia, della prosperità dei suoi popoli. Viviamo in un’epoca di grandi sfide, di sfide costanti e di conquiste. Oggi investire nei valori e nei principi dell’Umanesimo è diventato più che mai necessario. Siamo grati al governo regionale della Sicilia e al suo presidente Nello Musumeci e soprattutto all’assessore regionale per i Beni culturali e per l’Identità siciliana Alberto Samonà per la loro iniziativa e per la loro generosità. Il ministro della Cultura della Repubblica Italiana Dario Franceschini e il sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni hanno sostenuto con forza la richiesta della Sicilia. Li ringrazio calorosamente. La volontà politica espressa conferma i lunghi legami di pertinenza culturale e di reale riconoscimento della nostra comune identità mediterranea”.

Palermo. Per gli incontri del mese al museo Archeologico regionale “A. Salinas” presentazione del libro “La Sicilia archeologica di Tommaso Fazello” di Ferdinando Maurici, direttore della soprintendenza del Mare

palermo_archeologico_presentazione-libro_la-sicilia-archeologica-di-tommaso-fazello_locandinaQuesto mese nell’Agorà del museo Archeologico regionale “A. Salinas” di Palermo, per il ciclo di appuntamenti con studiosi ed esperti di varie discipline organizzati dal Salinas, Ferdinando Maurici della Soprintendenza del Mare parlerà di Tommaso Fazello, considerato uno dei padri fondatori della topografia storica e dell’archeologia. Al domenicano originario di Sciacca e al suo paziente e tenace lavoro di ricerca si deve infatti l’identificazione di numerose città antiche della Sicilia che ha permesso di dare un volto alla carta, fino ad allora pressoché vuota, della Sicilia antica. Il suo De rebus siculis decades duæ, inoltre, è stato e rimane uno strumento quotidiano di lavoro per chiunque studi la Sicilia antica, e non solo: la prima decade può essere considerata anche il primo grande libro di viaggio in Sicilia, la prima opera che – dal Grand Tour all’odierno turismo di massa – ha guidato per secoli generazioni di visitatori. Appuntamento dunque al museo “Salinas” di Palermo mercoledì 18 maggio 2022, alle 17.30, per la presentazione del libro di Ferdinando Maurici “La Sicilia archeologica di Tommaso Fazello”. Dialogheranno con l’autore Caterina Greco, direttrice del Salinas, e Aurelio Burgio dell’università di Palermo. Ingresso libero da piazza Oivella con mascherina FFP2, fino a esaurimento dei posti disponibili.

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Copertina del libro “La Sicilia archeologica di Tommaso Fazello”

La Sicilia archeologica di Tommaso Fazello. Tommaso Fazello (Sciacca, 1498 – Palermo, 1570)  percorse la sua terra descrivendone attentamente le rovine – che egli definì cadavera – e riuscì a individuare e a identificare correttamente la maggior parte delle principali località archeologiche mettendo sullo stesso piano le città antiche, i monumenti della Sicilia greca e poi romana e persino alcuni siti medievali. Al di là di qualche errore e alcune approssimazioni quasi inevitabili, la grandezza di Fazello sta anche nell’impegno profuso nella salvaguardia e nella difesa del patrimonio culturale. Ferdinando Maurici ci accompagna così in questo viaggio, attraverso un ideale colloquio tra passato e presente.

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Ferdinando Maurici è il nuovo soprintendente del Mare della Regione Siciliana

Ferdinando Maurici è direttore della Soprintendenza del Mare, è stato direttore del Parco archeologico di Monte Iato, del Museo Interdisciplinare di Terrasini, della Fototeca del Centro Regionale Inventario e Catalogazione e delle sezioni archivistica e bibliografica della Soprintendenza di Trapani. Specializzato in Archeologia Cristiana e Medievale, ha al suo attivo oltre trecento pubblicazioni e diverse docenze universitarie, dottorati di ricerca, oltre a diverse attività di coordinamento e ricerca per conto della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. In particolare, come dirigente per i beni archeologici della Soprintendenza del Mare – nata nel 2004 dall’intuizione e dalla volontà di Sebastiano Tusa – ha seguito le prospezioni in alto fondale nell’isola di Ustica con la scoperta di un relitto di epoca romana; le indagini di archeologia subacquea in alto fondale nel mare delle Isole Egadi a bordo della nave oceanografica Hercules della RPM Nautical Foundation, che hanno portato lo scorso anno alla scoperta di due nuovi rostri e di un relitto tardoantico-bizantino. Sempre per la Soprintendenza del Mare, ha collaborato all’individuazione di un nuovo possibile itinerario sommerso a Marettimo. E ancora, ha collaborato nell’estate del 2021 con i subacquei altofondalisti della SDSS nel recupero di altri rostri nello specchio di mare della battaglia delle Egadi del 241 a.C.; ha coordinato le attività svolte in collaborazione con la Bayerische Gesellschaft für Unterwassearchäologie (Società Bavarese per l’Archeologia Subacquea) a Mozia e Eraclea Minoa. È co-progettista dei lavori di scavo e indagine preliminare del relitto romano denominato “Marausa 2”.

Sicilia. Grandi numeri per la Notte europea dei Musei: oltre 10mila i visitatori nei musei e nei parchi archeologici della Regione Siciliana. In testa il museo Archeologico A. Salinas di Palermo

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In coda per entrare al museo Archeologico regionale “A. Salinas” di Palermo, il più visitato in Sicilia nella Notte europea dei Musei (foto regione siciliana)

Sono stati oltre diecimila i visitatori che hanno trascorso la serata del 14 maggio 2022 nei musei e nei parchi archeologici della Regione Siciliana, aperti al pubblico nell’ambito della “Notte Europea dei Musei”, con l’ingresso al prezzo simbolico di un euro. Uno straordinario successo che conferma il crescente interesse dei siciliani, e non solo loro, verso i luoghi della cultura. Iniziative come la Notte Europea dei Musei o gli ingressi gratuiti nella prima domenica del mese sono occasioni che spingono verso una sempre maggiore sensibilizzazione all’arte e alla cultura, incentivando soprattutto le famiglie alla visita nei Musei e nei parchi archeologici della Sicilia. Stimolare e potenziare la conoscenza dei luoghi della cultura è importante per educare alla bellezza e alla riappropriazione della propria storia, di cui il patrimonio culturale è espressione tangibile.

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Visitatori al museo Archeologico regionale “Pietro Griffo” di Agrigento nella Notte dei Musei (foto regione siciliana)

Grandi numeri, quindi, che vedono svettare il museo Archeologico regionale “A. Salinas” di Palermo con 1739 ingressi, seguito dall’Ipogeo di piazza Duomo a Siracusa con 1.446, dal museo interdisciplinare di Messina con 1170 e dal Palazzo Mirto a Palermo con 1109. Il museo d’Arte moderna e contemporanea di “Palazzo Riso” ha registrato 800 ingressi, 594 al Castello Maniace di Siracusa, 584 alla galleria regionale di Palazzo Abatellis, 563 all’area archeologica di Selinunte, 526 al Teatro Antico di Taormina, 400, sempre a Siracusa, alla galleria regionale di Palazzo Bellomo, 340 al museo Archeologico Pietro Griffo di Agrigento.

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Visitatori al museo del Satiro danzante di Mazara del Vallo nella Notte dei Musei (foto regione siciliana)

L’area archeologica di Segesta si è attestata a 251 visitatori, mentre il museo del Satiro di Mazara del Vallo ha fatto registrare 220 presenze. Nell’area archeologica di Monte San Basilio (San Mauro) all’interno del Parco di Leontinoi sono stati registrati 190 ingressi e 189 alla Villa Romana del Casale. Sono stati 120 i visitatori che hanno girato le sale del museo Archeologico eoliano “Bernabo’ Brea” e altrettanti quelli che si sono recati a visitare il Convento della Croce di Scicli. Diverse decine di visitatori anche al museo Archeologico di Centuripe, a Palazzo Trigona Museo del territorio e della città di Piazza Armerina, nell’area archeologica e Antiquarium di Tindari, al museo di Adrano e alle Mura Dionigiane, nel museo Archeologico di Giardini Naxos, alla Villa Romana di Patti, al museo Archeologico di Aidone, a Palazzo Cappellani di Palazzolo Acreide, nell’area archeololgica di Halaesa Arconidea e al museo della Ceramica di Caltagirone e negli altri siti aperti per l’occasione.

Notte europea dei Musei. Oltre duecento adesioni in Italia tra musei, complessi monumentali, parchi e siti archeologici statali al costo simbolico di 1 euro. Ecco alcune proposte da Cividale ad Agrigento, da Roma a Taranto

Sono più di 200 le adesioni dei luoghi della cultura statali in Italia alla “Notte europea dei Musei” che sabato 14 maggio 2022 si terrà in contemporanea in tutta Europa, con l’apertura serale straordinaria dei principali musei, complessi monumentali, parchi e siti archeologici statali al costo simbolico di un euro. Per accedere ai luoghi culturali statali non è più richiesto il possesso del green pass rafforzato, né di quello base, mentre l’utilizzo di mascherine chirurgiche è fortemente raccomandato. Il ministero della Cultura, guidato dal ministro Dario Franceschini, consiglia inoltre di consultare i siti dei musei e dei parchi archeologici prima di programmare la visita. Ecco qualche idea da Nord a Sud dell’Italia.

cividale_archeologico_notte-dei-musei_locandinaCominciamo da Cividale (Ud). Al museo Archeologico nazionale di Cividale del Friuli sabato 14 maggio 2022 è un giorno speciale con laboratori rivolti a bambini e famiglie sul riuso di materiali per guardare ad un futuro sostenibile nel quale “anche i musei hanno il potere di fare la loro parte” (RIUSO 2.0 ore 16.00, a cura di AnthropoiXXI – Per prenotazioni: 335 1067518). E poi… il Museo sarà aperto al pubblico con orario prolungato fino alle 22. Biglietteria e bookshop chiuderanno alle 21.30. Alle 20.30 percorso guidato alla collezione longobarda: Cividale del Friuli. I luoghi del potere. Spunti per osservare la città con altri occhi (visita compresa nel biglietto di ingresso al prezzo simbolico di 1 euro). Prenotazione: MAN Cividale 0432 700700; museoarcheocividale@beniculturali.it

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Passeggiate serali al sepolcreto romano do Aquileia con l’archeologo Cristiano Tiussi (foto fondazione Aquileia)

Aquileia (Ud), dove sono previste “Passeggiate serali al Sepolcreto di Aquileia”, alle 21 (si ripeterà anche il 10 giugno 2022). Il direttore della Fondazione Aquileia, l’archeologo Cristiano Tiussi, accompagna alla scoperta dell’unico tratto di necropoli attualmente visitabile ad Aquileia risalente al I sec. d.C.. Max 25 posti disponibili, prenotazione obbligatoria su Eventbrite https://www.eventbrite.it/…/biglietti-passeggiata-con… L’unico tratto di necropoli attualmente visitabile ad Aquileia è costituito da cinque recinti funerari, che si disponevano su una strada secondaria in uscita dalla città. Di dimensioni variabili in lunghezza ma di eguale profondità, essi appartenevano ad altrettante famiglie aquileiesi (Stazia, anonima, Giulia, Trebia, Cestia). Sulla base dei monumenti ancor oggi visibili e delle tombe che vi sono state scavate (1940-1941), i recinti vennero utilizzati a partire dal I secolo d.C. Nel caso della quarta area funeraria, l’uso si protrasse almeno fino al IV-V secolo, come testimoniano svariati sarcofagi tardo-antichi, taluni collocati su pilastrini in mattoni per rendere l’idea della quota originaria di ritrovamento.

portogruaro_archeologico_notte-dei-musei-2022_locandinaPortogruaro (Ve). Sabato 14 maggio 2022 il museo nazionale Concordiese sarà straordinariamente aperto con orario prolungato fino alle 22.30 (ultimo ingresso ore 22), con biglietto simbolico di 1 euro. Alle 20.45 conferenza “Sotto scacco”- Dati archeologici e curiosità sugli scacchi più antichi d’Europa, a cura del direttore Federico Bonfanti.

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Tramonto al museo Archeologico nazionale di Altino (foto drm-veneto)

Altino (Ve). Il 14 maggio 2022, al museo Archeologico nazionale di Altino, dalle 19.30 alle 22.30, con un’apertura straordinaria e biglietto di ingresso a 1 euro. “Scopri il fascino della storia di Altino… anche al tramonto!”.

este_archeologico_notte-dei-musei-2022_locandinaEste (Pd).  Apertura straordinaria del museo nazionale Atestino dalle 19 alle 22.30, ingresso al Museo con biglietto simbolico di 1 euro. La biglietteria chiude alle 22. Alle 20.30, “ILIOUPERSIS. ARCHETIPI EPICI LETTURE EPICHE AL MUSEO. LA MORTE DI ACHILLE. Parole, gesti, oggetti, ovvero i segni della memoria” a cura di Alberto Camerotto, Giovanna Gambacurta, Luigi Sperti, Angela Ruta Serafini, Benedetta Prosdocimi. Si consiglia la prenotazione allo 0429.2085.

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L’ingresso al percorso espositivo “Argilla. Storie di vasi” alle Gallerie d’Italia di Vicenza (foto intesa sanpaolo)

Vicenza. Palazzo Leoni Montanari – Gallerie d’Italia di Intesa San Paolo propone l’ultimo fine settimana di visita alla mostra “Come saremo. L’Italia che ricostruisce”, con immagini fotografiche di positività della seconda metà del secolo scorso, dall’Archivio Publifoto di Intesa Sanpaolo. All’interno del percorso espositivo anche un itinerario musicale ispirato alle immagini in mostra. Sarà visitabile fino al 22 maggio, la mostra dedicata alla rivoluzionaria mappa a volo d’uccello del ‘500, Venezia, che impresa! La grande veduta prospettica di Jacopo de’ Barbari, accompagnata anche da un percorso di “paesaggi sonori” elaborato dagli studenti di musica elettronica e nuove tecnologie del Conservatorio Pedrollo di Vicenza. A disposizione anche l’itinerario espositivo “Argilla. Storie di vasi”, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Padova e “Vedere l’invisibile. Icone russe” dalla collezione di Intesa Sanpaolo, in dialogo con l’artista Valery Koshlyakov. In occasione della Notte dei Musei viene proposta l’originale iniziativa “Sul tetto dell’Olimpo”, un affascinante itinerario notturno dall’Ade al Monte degli Dei per scoprire le figure mitologiche che vegliano sul Palazzo (visita evento, ore 22 e ore 23). Durante la serata viene proposto alle famiglie il family lab “Tutti gli indizi in un vaso”: un invito a diventare detective per una notte per risolvere il mistero che avvolge la collezione di ceramiche antiche, andando a caccia di dettagli per scoprire tutte le verità nascoste in un vaso! (età consigliata 5-12 anni, ore 20.30 e ore 21).

verona_archeologico_notte-dei-musei-2022_locandinaVerona. Sabato 14 maggio 2022 il museo Archeologico nazionale di Verona aderisce con un’apertura straordinaria serale dalle 19.30 alle 22.30 al prezzo simbolico di 1 euro. Vengono proposte al pubblico visite guidate gratuite, a cura dello staff del museo, alle ore 19.30 e alle ore 21.00. Negli stessi orari vi sarà inoltre “Caccia all’oggetto”, attività didattica dedicata ai bambini a cura di SAP società archeologica srl. È gradita la prenotazione (tel. 346 5033652)

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Un rilievo egizio esposto al museo Egizio che fa parte del museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)

Firenze. Sabato 14 maggio 2022 il museo Archeologico nazionale di Firenze sarà aperto dalle 20 alle 23, con ingresso al costo simbolico di 1 euro. Direttore e curatori saranno presenti per rispondere a tutte le vostre domande e curiosità. All’ingresso sarà distribuito un libro game, con una storia a bivi di cui i visitatori saranno protagonisti.

arezzo_archeologico_notte-dei-musei-2022_locandinaArezzo. Sabato 14 maggio 2022 il museo Archeologico nazionale e anfiteatro romano di Arezzo sarà visitabile in via straordinaria dalle 20 alle 23 al costo simbolico di 1 euro. Nell’arco della serata sarà inoltre possibile partecipare a due iniziative speciali: alle 20.15 e alle 21.30 visite al cantiere di restauro degli affreschi con le storie di San Benedetto distaccati dalle pareti del chiostro durante la Seconda Guerra Mondiale a cura del direttore dei lavori, Paola Ilaria Mariotti, funzionario restauratore. Da pochi giorni sono infatti stati consegnati al museo Archeologico nazionale di Arezzo alcuni frammenti del ciclo pittorico che decorava un’ala del chiostro dell’antico monastero di Santa Maria di Monte Oliveto, che oggi è l’ingresso del Museo. Gli affreschi, secondo la testimonianza fondamentale di Giorgio Vasari, furono iniziati dal fiorentino Lorenzo di Bicci e terminati da Marco da Montepulciano, che firmò l’opera datandola al 24 aprile 1448. Il ciclo, raffigurante le Storie di San Benedetto, già seriamente danneggiato, fu quasi completamente distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale: dalla parete semi crollata del lato meridionale del chiostro adiacente alla Chiesa di San Bernardo, nel 1943 furono strappati alcuni frammenti, in parte chiaramente riconducibili a scene della vita del Santo, come la Tentazione di Benedetto, anche grazie al confronto con testimonianze fotografiche precedenti alla guerra. Restaurati immediatamente dopo il recupero, i frammenti furono brevemente esposti al museo d’Arte Medievale e Moderna, per poi essere collocati nei depositi della Soprintendenza locale. Dopo essere stati rintracciati in seguito ad un approfondimento degli studi sulla straordinaria storia dell’edificio del Museo archeologico, monastero medievale edificato sui resti dell’anfiteatro romano di Arezzo, gli affreschi sono stati consegnati dalla Soprintendenza alla Direzione regionale musei della Toscana con l’obiettivo di ricollocarli nel luogo di origine e di raccontarli al grande pubblico. Alle 21, presentazione del saggio dello storico Giorgio Franchetti “A tavola con gli Etruschi. Viaggio alla scoperta dei Rasenna attraverso il loro rapporto con il cibo”, con le musiche dal vivo e le danze del gruppo Phonomachoi, le ricostruzioni del gruppo storico Antichi popoli – Rievocazione etrusca, celtica, medievale e la degustazione gratuita di alcune pietanze elaborate dall’abile archeo-cuoca Cristina Conte, che ha collaborato al volume nella parte riservata alle ricette “all’etrusca”, accompagnate dal vino “etrusco” prodotto da Francesco Mondini in anfora sotterrata, processo che gli è valso un premio dell’UNESCO. Il volume è un viaggio nel passato alla scoperta degli antichissimi Rasenna osservandoli da un punto di vista inedito: quello del rapporto che ebbero con il cibo. Cosa mangiavano gli Etruschi? Come cucinavano gli alimenti? Quanto possiamo affidarci alle opere di autori greci e romani per ricostruire, anche solo parzialmente, abitudini e vita quotidiana di un popolo che non ha lasciato alcuno scritto su questo argomento? Per cercare di rispondere a queste e altre domande, l’autore ha messo a sistema le raffigurazioni dell’arte, specialmente quella pittorica funeraria, le fonti antiche che descrivono cibi e paesaggi, gli oggetti deposti nei corredi all’interno delle tombe e i reperti organici rinvenuti in contesti abitativi e funerari. Il tutto per cercare di fare luce su un aspetto sconosciuto di questa antica città e formulare delle ipotesi. Un viaggio davvero incredibile indietro nel tempo, per comprendere meccanismi sociali, antropologico-culturali e cultuali e riuscire a conoscere meglio questo affascinante e antichissimo popolo. L’ingresso al Museo per le visite autonome così come la partecipazione alle iniziative in programma sono consentiti fino a esaurimento posti. Prenotazione consigliata al 0575 21421 o a museoarcheologicoarezzo@gruppomosaico.com

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Il museo Archeologico nazionale e Teatro romano di Spoleto nella locandina con foto di Domenico Lanoce

Spoleto (Pg). Apertura straordinaria del museo Archeologico nazionale e Teatro romano di Spoleto dalle 20 alle 23 al costo simbolico di 1 euro (ultimo ingresso alle 22). Sabato 14 maggio 2022 il Museo ospiterà il 2° itinerario di SPOLIA 5. “Bestiario post/atomico” un progetto che vede coinvolti vari musei, chiese ed istituti culturali del territorio spoletino, a cura di Franco Troiani. Partirà alle 19.30 l’itinerario dedicato ed ispirato ad animali dipinti e/o scolpiti presenti nelle opere e nei reperti della Rocca Albornoz, Casa Romana, palazzo Mauri e Museo archeologico e teatro romano, affiancati da opere di artisti contemporanei ispirate alle varie simbologie di bestiari antichi, medioevali e moderni all’interno di vetrine e percorsi espositivi. Visita guidata alle 21.30 “Animali fantastici nei reperti di Piazza d’Armi” a cura della direttrice Silvia Casciarri. A conclusione un drink offerto da “Amici in Arte” Installazioni di Bruno Ceccobelli, Emanuele De Donno, Stefano Di Stasio, Myriam Laplante, Luca Pucci. Tre sculture di Anonimo contemporaneo. “Artisti, artieri, libri, bestiari e documenti in via di definizione…”, letture di Elisa Cappelli. Video di Matteo Pompili “Viaggiatori sulla Flaminia in FrecciaBianca Ravenna-Spoleto-Roma” 2021. Video di Roberto De Simone “Premio Yves Klein” Ippodromo di Capannelle Roma 2010 (Fotofinish della corsa. Una corsa di galoppo “immateriale” in omaggio a Yves Klein, commentata dallo storico cronista Piero Celli).

roma_casal-dei-pazzi_notte-dei-musei_2022-locandinaRoma Capitale aderisce all’iniziativa aprendo straordinariamente al pubblico in orario serale, dalle 20 alle 2 (ultimo ingresso all’una), gli spazi del Sistema Musei di Roma Capitale. Con ingresso a 1 euro (salvo che non sia diversamente indicato) si può assistere a un ricco programma di eventi e spettacoli dal vivo selezionati tramite l’apposito avviso concorrenziale “Notte dei Musei 2022”. Tra i musei civici coinvolti: musei Capitolini, Centrale Montemartini, Mercati di Traiano – museo dei Fori imperiali, museo dell’Ara Pacis, museo di Scultura antica “Giovanni Barracco”, museo di Casal de’ Pazzi. In questi musei l’accesso è completamente gratuito per i possessori della MIC card. Ma la Notte dei Musei a Roma, è anche l’occasione per visitare moltissimi altri spazi della città che hanno deciso di aderire all’iniziativa come università, accademie italiane e straniere, ambasciate, Istituti di alta formazione, istituzioni e tanti luoghi della cultura e dell’intrattenimento eccezionalmente aperti in orario serale. Sono circa 80 spazi, diffusi sul territorio al cui interno prendono vita oltre 100 eventi, con più di 60 mostre pronte ad accogliere i visitatori.

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Allestimento con videomapping del dipinto murale con veduta di Gerusalemme sopra la Porta Triumphalis del Colosseo (foto PArCo)

Roma. Il parco archeologico del Colosseo aderisce con un’apertura straordinaria del Colosseo. Al costo simbolico di 1 euro si potrà visitare in anteprima il nuovo allestimento con videomapping del dipinto murale con veduta di Gerusalemme. Si inaugura infatti la nuova installazione multimediale che, di giorno e in occasione di visite serali, offrirà al pubblico un’esperienza multisensoriale che restituisce la visione e il racconto del dipinto di Gerusalemme, un’importante testimonianza di una fase di vita del Colosseo meno nota, ma più duratura rispetto a quella di epoca romana. Durante l’Impero dalla Porta Triumphalis dell’Anfiteatro Flavio entrava in scena il corteo di gladiatori e animali che in occasioni di giochi e spettacoli si esibivano sul piano dell’arena. Secoli dopo, e precisamente nel corso del XVII secolo, sull’arco di fondo di questa porta veniva realizzato uno straordinario dipinto murale raffigurante una veduta della città di Gerusalemme, collegandola idealmente a Roma. La visita prevede l’ingresso dal varco consueto, l’esperienza con il videomapping, breve passeggiata con affaccio sul belvedere occidentale e uscita. Il biglietto, non prenotabile, potrà essere acquistato in ordine di arrivo presso la biglietteria in piazza del Colosseo. L’accesso avverrà dall’ingresso riservato allo staff e il percorso di visita sarà limitato all’accesso all’ambiente del dipinto (durata della visita 20 minuti circa). Orario: dalle 20 alle 23 con ultimo ingresso alle 22.30 (slot orari di 50 ingressi ogni 15 minuti). Apertura biglietteria alle 19.45.

roma_notte-dei-musei-2022_ssabap_locandinaRoma. La Soprintendenza Speciale di Roma sabato 14 maggio 2022 apre al pubblico alcuni dei siti archeologici più suggestivi: Terme di Caracalla, Villa di Livia, Arco di Malborghetto, Mitreo Barberini, Area archeologica di Santa Croce in Gerusalemme, Area archeologica Nuovo Mercato di Testaccio. Tutte le modalità di prenotazione a questo link https://bit.ly/3Lcf5t6. “Con queste aperture straordinarie confermiamo la volontà della Soprintendenza di impegnarsi a rendere il più possibile aperti al pubblico e fruibili i suoi gioielli archeologici”, ha dichiarato Daniela Porro soprintendente speciale di Roma. Il programma è articolato e offre diverse opportunità di visita dal centro alle periferie. 

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Veduta aerea del complesso delle Terme di Caracalla a Roma (foto Mibact)

Una passeggiata alle Terme di Caracalla. Tra le opere pubbliche che egli lasciò a Roma, vi furono le magnifiche Terme che portano il suo nome, la cui sala per i bagni caldi è costruita, secondo gli architetti, con una tecnica che non si può riprodurre con nessun tipo di imitazione. Così nella Historia Augusta si descrivono le magnifiche Terme di Caracalla. Queste sono uno dei complessi termali più grandi e meglio conservati dell’antichità, realizzate nella parte meridionale della città e inaugurate per iniziativa di Caracalla nel 216 d.C. La pianta rettangolare è tipica delle grandi terme imperiali e le imponenti strutture, articolate nei diversi ambienti, riescono ancora ad evocare la vita e le attività degli antichi frequentatori e suggeriscono il lusso che le caratterizzava. Le terme, infatti, non erano solo un edificio per il bagno, lo sport e la cura del corpo, ma anche un luogo per il passeggio e lo studio. Si entrava nel corpo centrale dell’edificio da quattro porte sulla facciata nord-orientale. Sull’asse centrale si possono osservare in sequenza il calidarium, il tepidarium, il frigidarium e la natatio. Ai lati di questo asse sono disposti simmetricamente altri ambienti attorno alle due palestre. Ancora oggi le distese dei mosaici, i resti delle vasche e della decorazione architettonica, conservata negli estesi sotterranei, suggeriscono chiaramente il programma decorativo originario che le rende uno dei gioielli di Roma antica. Per l’approvvigionamento idrico fu creato un ramo speciale dell’Aqua Marcia, l’Aqua Antoniniana.  Nella serata del 14 maggio 2022 sarà possibile accedere, senza prenotazione, dalle 19.30 alle 22.30, con quattro momenti di “orientamento alla visita” curati da Coopculture.

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Il modellino dell’Arco quadrifronte inglobato nel Medioevo in una chiesa fortificata, esposto nell’Antiquarium dell’Arco di Malborghetto (foto ssabap-roma)

Il sogno prima della battaglia. L’Arco di Malborghetto è legato all’imperatore Costantino in ricordo del suo sogno premonitore alla vigilia della battaglia contro Massenzio del 28 ottobre 312. Intorno ad esso, nei secoli, sorse un piccolo borgo e si perse la memoria dell’imperatore, poi ritrovata grazie a studi recenti della Soprintendenza.  Nell’Arco è situato un piccolo Museo contenente materiali provenienti dagli scavi nell’area di Roma Nord che sarà possibile vedere con visite libere sabato 14 maggio 2022 dalle 19.30 alle 22.30, ingresso gratuito senza prenotazione.

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Una stanza della Villa di Livia, sulla via Flaminia, riportata in luce dagli scavi della soprintendenza (foto ssabap-roma)

La prima villa imperiale. Sabato 14 maggio 2022 sarà aperta al pubblico dalle 18 alle 21 la Villa di Livia, l’elegante residenza suburbana realizzata nel 38 a. C. dall’imperatore Augusto e da sua moglie Livia Drusilla costituendo il primo esempio di villa imperiale. Eretta su un poderoso terrazzamento all’incrocio tra la Via Flaminia e la via Tiberina, è ricordata dagli autori antichi come ad Gallinas Albas. La villa si contraddistingue per l’alternarsi di numerose zone destinate al verde, predilette dalla coppia imperiale, e blocchi edilizi articolati in settori funzionali collegati tra loro da lunghi corridoi: il giardino grande con il boschetto di allori, il giardino piccolo di fronte alle stanze da letto (cubicula) di Augusto e Livia, il quartiere privato articolato attorno a un atrio, quello di rappresentanza prospiciente un peristilio, il quartiere degli ospiti, il complesso termale di età flavia ristrutturato in età severiana. Di particolare rilievo è il triclinio semipogeo affrescato con una pittura continua di giardino dalla valenza simbolica. Le numerose ristrutturazioni dimostrano che la villa visse almeno fino al V-VI secolo d. C. Dopo l’abbandono a partire dal Seicento l’area fu soggetta a spoliazioni per la ricerca di antichità. Il rinvenimento nel 1863 della statua di Augusto e della sala semipogea le diedero notorietà ma non le garantirono protezione. Soltanto dal 1982, con l’acquisizione statale della sommità della collina, la Villa è stata sottoposta a tutela e ad indagini archeologiche proseguite fino al 2010 che hanno restituito numerosi reperti conservati nel suo Antiquarium. Oggi Villa di Livia rappresenta uno degli esempi più importanti di villa imperiale, caratterizzata da pregevoli pitture e pavimenti in mosaico e opus sectile, costituendo un’oasi archeologica in una zona di Roma ormai urbanizzata e deteriorata. Le visite sono libere, gratuite e senza prenotazione.

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Mosaici pavimentali visibili nell’area archeologica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma (foto ssabap-roma)

Una serata all’area archeologica di Santa Croce in Gerusalemme. Sabato 14 maggio 2022 dalle 19 alle 22 sarà aperta al pubblico l’area archeologica di Santa Croce in Gerusalemme che si attesta sul palazzo imperiale (“Ad Spem veterem”) di età severiana poi ampliato e da Costantino (“Sessorium”) e abitato soprattutto dalla madre Elena, di cui comprende al suo interno o appena oltre i suoi confini resti consistenti: aule monumentali, anche inglobate nella chiesa di S. Croce, il Circo Variano e l’Anfiteatro Castrense (edifici da spettacolo ad uso della famiglia imperiale e della corte), la basilica civile (per l’amministrazione della giustizia), le domus dei funzionari di corte. A far da sfondo l’Acquedotto Claudio e le Mura Aureliane. Le visite, due turni alle 19 e alle 20.30, a cura della responsabile dell’area, l’archeologa Simona Morretta, sono gratuite con prenotazione obbligatoria compilando l’apposito modulo – Posti esauriti.

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L’affresco con il dio Mitra all’interno del Mitreo Barberini a Roma (foto ssabap-roma)

Notte dei Musei al Mitreo Barberini. Nell’ambiente seminterrato della Palazzina Savorgnan di Brazzà, sede del Circolo Ufficiali delle Forze Armate d’Italia, si cela un luogo di culto sotterraneo, conosciuto come Mitreo Barberini. Tutto della sala sotterranea, con volta a botte e banchine laterali dove si distendevano i fedeli, richiama il culto mitraico particolarmente diffuso tra le legioni romane soprattutto nel medio e tardo impero. Il Mitreo è stato rinvenuto casualmente nel 1936 e presenta una complessa e rara decorazione ad affresco (sono solo tre gli affreschi mitraici nel mondo!) in cui si possono ammirare i segni dello zodiaco nella volta celeste, dieci quadretti che raccontano la nascita di Mitra nella caverna e le sue imprese e la scena centrale dell’uccisione rituale del toro. Il ciclo di affreschi è stato sottoposto a un accurato intervento di restauro seguito dalla Soprintendenza Speciale di Roma ed è tenuto costantemente sotto controllo. Le visite guidate a cura dell’archeologa Antonella Bonini sono con prenotazione obbligatoria compilando l’apposito modulo. Sono tre i turni di visita previsti alle 19, alle 20 e alle 21 – Posti esauriti.

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Anfore nell’area archeologica sotto il Nuovo Mercato Testaccio (foto ssabap-roma)

Notte al mercato. Apertura straordinaria in occasione della Notte dei Musei dell’area archeologica sottostante il Nuovo Mercato di Testaccio. Il sito archeologico scavato per la realizzazione del Nuovo Mercato Testaccio, ha restituito una sequenza continua di livelli di occupazione umana dall’inizio dell’era volgare ad oggi. In particolare sono stati individuati strati databili tra il I e il V secolo d.C. con i resti di strutture utilitarie (magazzini, discariche organizzate) che raccontano il paesaggio legato all’economia di Roma antica, l’area logistica della città alle spalle del porto fluviale. Il sito archeologico è stato scavato e conservato sotto il complesso del nuovo mercato del rione. Nella parte visitabile del sito archeologico si vedono i resti, risalenti alla prima età imperiale, di un sistema di ambienti coperti e cortili scoperti, con una viabilità di servizio che risultano peculiari per il materiale da costruzione utilizzato. Tutti i “muri” del sistema sono infatti realizzati con anfore svuotate e reimpiegate impilate le une sulle altre. Allo stato attuale questo sistema di ambienti è stato identificato, nel settore nordorientale come un’ampia area di discariche per materiale edilizio di reimpiego, costituito per la maggior parte da frammenti di anfore e materiale laterizio. Il percorso permette di visitare parte degli scavi che saranno a breve interessati da lavori di restauro e di allestimento espositivo. Le visite, a cura del responsabile del sito Renato Sebastiani, sono gratuite con prenotazione obbligatoria compilando l’apposito modulo. Tre i turni di visita previsti per un massimo di 25 partecipanti per turno alle 19, alle 20 e alle 21.

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Affresco con il dio Mitra all’interno del Mitreo di Marino (foto ssabap-roma)

Marino (Rm). Sabato 14 maggio 2022 sarà possibile visitare il Mitreo di Marino (Rm) di sera, dalle 19 alle 22, grazie alle visite guidate gratuite dei funzionari della Soprintendenza (visite guidate: ore 19.15 e 21.15, max 15 persone per volta. Posti esuriti). Le pitture del Mitreo di Marino, individuato casualmente nel corso di lavori edilizi nel Secondo Dopoguerra, rappresentano sicuramente uno degli episodi più rilevanti e suggestivi della pittura romana di epoca imperiale. L’ottimo stato di conservazione, miracoloso date le condizioni ambientali dell’edificio, ricavato in una cisterna scavata nel banco tufaceo al piede del rilievo su cui sorge il paese, consente di apprezzare in tutto il suo sviluppo il ciclo iconografico caratteristico del racconto salvifico della religione di origine persiana incentrata su Mitra, in cui il giovinetto, ispirato dal Sole compie il rito, allusivo alla fecondità, del sacrificio del toro (tauroctonia), alla presenza dei suoi alfieri Cautes e Cautopates e della Luna che pare ritrarsi di fronte alla rivelazione divina, mentre sui lati una serie di quadretti illustranti la teologia del Mitraismo, nonché di apprezzare l’altro livello artistico della pittura antica ancora a fine II secolo d.C., pure in un episodio senza dubbio secondario e marginale sia per dislocazione che per committenza. Proprio questo ultimo aspetto è illustrato dalle iscrizioni con i nomi dei donatori della decorazione e di altre sistemazioni dell’edificio, personaggi di modesta condizione sociale ma evidentemente facoltosi al punto di finanziare i lavori. Sulla pertinenza del monumento sono state avanzate diverse ipotesi, la più suggestiva quella secondo cui si doveva trattare del luogo di culto riservato agli operai e al personale delle vicine cave di peperino (lapis Albanus).

cagliari_archeologico_notte-dei-musei-2022_locandinaCagliari. Sabato 14 maggio 2022 il museo Archeologico nazionale di Cagliari si può visitare fino alle 23. Per la serata saranno esposti i giavellotti in ferro dal tempio di Antas (Fluminimaggiore) recentemente restaurati e ora nuovamente visibili al pubblico. I reperti votivi sono relativi alla fase punica del tempio dedicato al dio Sid e sono datati al IV-III sec. a.C. Dalle 20 l’ingresso al Museo avverrà al costo simbolico di 1 euro. La biglietteria chiuderà alle 22.

campi-flegrei_parco_notte-dei-musei-2022_locandinaCampi Flegrei (Na). Anche il Parco archeologico dei Campi Flegrei aderisce alla Notte Europea dei Musei. Sarà possibile, nella serata del 14 maggio 2022, accedere straordinariamente al museo Archeologico dei Campi Flegrei nel Castello di Baia al costo simbolico di 1 euro. Per l’occasione verrà proiettato il cortometraggio originale “Partenopellade. Avventura da Cuma a Neapolis tra mito e realtà” che ha visto tra le location protagoniste anche il Parco archeologico di Cuma e la Piscina Mirabilis a Bacoli. Il corto è stato realizzato dai ragazzi di Marano di Napoli per il Piano Triennale delle Arti promosso dal ministero della Cultura, in collaborazione con il museo Archeologico di Napoli, il parco archeologico dei Campi Flegrei, l’istituto comprensivo statale ICS “Socrate-Mallardo” di Marano, l’associazione Musicon-l’oro, la proloco Marano Flegrea, e la Scuola Secondaria di primo grado “Massimo D’Azeglio” di Marano.

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L’Ermes a riposo, bronzo da Ercolano, conservato nella Collezione della Villa dei Papiri al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto Luigi Spina)

Napoli. Sabato 14 maggio 2022 dalle 20 alle 23 (ultimo ingresso alle 22), il biglietto del museo Archeologico nazionale di Napoli avrà il costo simbolico di 1 euro. “I nostri tesori vi aspettano”, ricordano alla direzione. E stasera (e anche domenica) sarà possibile ammirare l’installazione “Mosaici di carta” di Caroline Peyron nella sala dell’Ercole Farnese.

ercolano_parco_notte-dei-musei_locandinaErcolano (Na). Il parco archeologico di Ercolano partecipa all’evento europeo con l’apertura straordinaria serale del percorso sotterraneo del Teatro Antico con tre turni di visita – alle 20.00, 21 e 22 – aperti per gruppi di massimo 10 persone per ciascun turno; la durata della visita sarà di circa 50 minuti. Il costo del biglietto sarà di 1 euro, salvo le gratuità previste dalla normativa. L’acquisto dei biglietti potrà avvenire on line al sito www.ticketone.it (prevendita 1,50 euro) e in biglietteria. La vendita per la visita al Teatro terminerà, sia on line, sia in biglietteria, alle 18 del 14 maggio 2022. I visitatori sono invitati a presentarsi all’ingresso del teatro, in corso Resina n. 187, con 10 minuti di anticipo rispetto all’orario di inizio della visita. Si ricorda che il percorso è dedicato solo a chi ha compiuto 18 anni. A causa del numero dei posti limitati si consiglia di programmare in anticipo l’acquisto del biglietto. Si ricorda inoltre che il costo del biglietto di accesso al Teatro Antico per le visite diurne rispetterà le consuete tariffe e che in occasione della Notte Europea dei Musei l’area archeologica non sarà visitabile.

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Visione notturna del tempio di Giove nel Foro di Pompei (foto parco archeologico di pompei)

Parco archeologico di Pompei. Sabato 14 maggio 2022, il sito di Pompei, la villa di Poppea ad Oplontis, il museo Archeologico di Stabia “Libero D’Orsi” presso la Reggia di Quisisana e la Villa Regina a Boscoreale, saranno aperti in via straordinaria dalle 20 alle 23 (chiusura biglietterie ore 22) con ingresso a 1 euro (gratuito a Boscoreale e per i minori di 18 anni in tutti i siti, come da normativa vigente).

pompei_antiquarium_notte_musei_2022_locandinaPompei. A Pompei, entrando da Porta Marina si potrà visitare l’area monumentale del Foro Civile – illuminata a cura di Enel Sole e con un accompagnamento sonoro di sottofondo – dove si affacciano tutti i principali edifici pubblici per l’amministrazione della città e della giustizia, per la gestione degli affari, per le attività commerciali, come i mercati, oltre ai principali luoghi di culto cittadino. Il percorso si conclude con la visita all’Antiquarium, edificio dell’’800 che ospita uno spazio museale dedicato all’esposizione permanente di reperti che illustrano la storia di Pompei. Uscita da Piazza Esedra.

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La villa di Poppea a Boscoreale, illuminata per le visite serali (foto cesare abbate)

Villa Regina a Boscoreale. Alla Villa Regina a Boscoreale sono previste 2 visite guidate (alle 20.30 e alle 21.30) a cura degli archeologi di Coopculture. La visita condurrà alla scoperta degli ambienti della Villa Regina, che costituisce un esempio tra i meglio conservati di fattoria rustica adibita alla produzione del vino, con i numerosi dolia interrati, usati per la conservazione del vino.

Reggia di Quisisana

Visite serali anche al museo Archeologico di Stabia “Libero D’Orsi” nella Reggia di Quisisana a Castellammare di Stabia (foto Francesco Squeglia)

Museo Archeologico di Stabia Libero D’Orsi – Reggia di Quisisana. Passeggiata libera alla Reggia di Quisisana che ospita il Museo Archeologico “Libero D’Orsi” di Castellammare di Stabia, nuovo spazio museale dedicato all’esposizione di numerosi e prestigiosi reperti del territorio stabiano.

torre-annunziata_oplontis_notte_musei_2022_locandinaVilla di Poppea a Oplontis/Torre Annunziata. Ad Oplontis è prevista l’apertura della Villa di Poppea, tra i più splendidi esempi di villa dell’aristocrazia romana, attribuita a Poppea Sabina, moglie dell’imperatore Nerone. L’Archeoclub d’Italia APS – sede di Torre Annunziata “Mario Prosperi”, organizza per l’occasione “Musica e strumenti musicali presso gli antichi”, itinerario guidato nella villa con intermezzi musicali a cura degli studenti del Liceo Musicale Pitagora. Prenotazione consigliata all’indirizzo mirella.azzurro@gmail.com. Biglietti acquistabili presso i singoli siti (Pompei- Porta Marina, Oplontis e Museo D’Orsi) e/o on line sul sito www.ticketone.it (con prevendita di 1,50 euro).

paestum-velia_parco_notte-dei-musei-2022_locandinaPaestum e Velia (Sa). Per l’occasione il parco archeologico di Paestum e Velia organizza due visite guidate tematiche. A Paestum, il direttore Tiziana D’Angelo accompagnerà il pubblico in una visita nel Santuario meridionale sulle orme del Grand Tour, il viaggio di istruzione dei giovani benestanti di tutta Europa in Italia, intrapreso dalla fine del XVI secolo e per tutto il Settecento. Paestum fu una tappa obbligata nell’itinerario per approfondire gli studi classici: con i suoi tre templi dorici ancora ben conservati era possibile, infatti, ammirare la cultura greca, ma senza recarsi in Grecia. A Paestum e al Grand Tour si legano importanti nomi come Winkelmann che elaborò proprio qui la sua teoria sull’arte greca; Giovanni Battista Piranesi che fece dell’area archeologica il soggetto di superbe incisioni e Johann Wolfgang Goethe che credette di riconoscere nei templi dorici pestani la perfezione dell’arte classica. Per calarsi meglio nell’atmosfera settecentesca, le visite avverranno alla luce di piccole lanterne date ai visitatori per seguire il percorso di visita. A Velia, il vero protagonista delle visite tematiche sarà il porto antico e, in particolare, il rapporto che da sempre ha legato la città con il mare: dal mare arrivarono i Focei che fondarono la colonia di Elea; nel mare si sono concentrati gli interessi economici della comunità; grazie al mare si strinsero importanti relazioni e scambi di saperi. La visita tematica si concentrerà nella città bassa, ovvero nel quartiere a ridosso della spiaggia antica, e sarà a cura dell’archeologo Francesco Uliano Scelza. Anche qui la visita tematica avverrà con le lanterne per ripercorrere le tappe più importanti di questo binomio città- mare dalle origini fino all’età romana.

matera_museo-nazionale_notte-dei-musei_2022_locandinaMatera. Sabato 14 maggio 2022 il museo nazionale di Matera apre dalle 20 alle 23 (ultimo ingresso 22) con ingresso a 1 euro per tutti. A partire dalle 21, in collaborazione con l’associazione culturale ‘R. D’Ambrosio’, al museo Archeologico nazionale ‘Domenico Ridola’, nella sala dedicata alla sezione magnogreca e classica al primo piano, si esibirà il Quintetto di fiati Lucus. Un’occasione imperdibile per ripercorrere la storia del territorio e delle nostre radici, in cui l’eco del passato risuonerà in armonia con la musica, fondendosi in un’esperienza sensoriale davvero unica.

taranto_archeologico_notte-dei-musei_2022_locandinaTaranto. Sabato 14 maggio 2022 l’ingresso al museo Archeologico nazionale di Taranto costa 1 euro. Apertura serale straordinaria, dalle 20 alle 23 (con ultimo accesso alle 22.30). In programma numerose attività. Oltre alle visite in autonomia, sarà possibile ammirare da vicino i “Tesori mai visti dai depositi del MArTA” nella sala incontri del museo tarantino. Sarà l’archeologa Serena D’Alfonso dell’università di Bari ad accompagnare i visitatori alla scoperta delle “Storie di terracotta. Dall’archeologia della produzione al restauro archeologico”. L’operatore tecnico del laboratorio di restauro del MArTA, Mario Pazzano, invece condurrà i visitatori dietro le quinte del Museo svelando le tecniche che servono ad arrestare il degrado e a valorizzare le testimonianze provenienti dal passato. Nel Chiostro nel frattempo si potrà assistere al Workshop a cura degli operatori del mare tarantini. All’interno del progetto FISH&C.H.I.P.S. e in concomitanza con la mostra figitale su “Taras e i doni del mare”, al MArTA la Cooperativa dei mitilicoltori aderenti alla ConfCommercio di Taranto, presieduta da Luciano Carriero, terrà laboratori sulle attività di pesca e mitilicoltura di Taranto. Sarà anche possibile visitare le tre mostre temporanee in corso: quella di arte contemporanea dell’artista Federico Gori, dal titolo “L’Età dell’Oro”, la mostra fi-gitale “Taras e i doni del mare”, e la mostra “Taras e Vatl”.

reggio-calabria_archeologico_notte-dei-musei_2022_locandinaReggio Calabria. Per l’occasione il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria ha previsto una serie di iniziative culturali per rendere più suggestiva la visita dopo il tramonto, un primo assaggio delle attese Notti d’Estate al MArRC. A partire dai percorsi guidati di visita museale “Nottetempo. Aree sacre e rituali nel mondo greco”, programmati alle 21 e alle 21.30, e offerti gratuitamente al pubblico. “Sarà un viaggio emozionante, volto alla scoperta di antichi santuari atipici“, spiega il direttore del Museo, Carmelo Malacrino. “Si tratta degli spazi sacri entro cui si svolgevano alcuni riti notturni, che saranno presentati attraverso una accurata selezione di straordinari reperti: dall’area sacra di Griso Laboccetta a Reggio Calabria, fino al santuario locrese della Mannella e a quello di loc. Calderazzo a Rosarno. Ringrazio le dott.sse Roberta Eliodoro e Cristiana La Serra, collaboratrici ai Servizi Educativi del Museo, e il funzionario archeologo Daniela Costanzo che coordina l’iniziativa”. I percorsi, di circa 1 ora (inclusa una visita finale ai Bronzi di Riace e di Porticello), saranno aperti a un massimo di 20 partecipanti, con ritrovo in piazza Paolo Orsi, atrio del MArRC. Per partecipare è necessario inviare una mail a man-rc.didattica@beniculturali.it. “Alle 20.30 apriremo eccezionalmente al pubblico la magnifica terrazza affacciata sullo Stretto”, spiega ancora Malacrino. “Grazie alla preziosa collaborazione con il Planetario “Pythagoras”, guidato dalla prof.ssa Angela Misiano, sarà possibile ammirare la volta celeste con i telescopi e gli strumenti astronomici”. Per la professoressa Misiano: “Condizioni luminose permettendo, data la presenza della Luna in fase quasi piena, si potranno vedere l’ammasso globulare M13 nella costellazione dell’Ercole e la stella doppia Algieba, della costellazione del Leone”. E poi la magnifica collezione di circa 50 capolavori vascolari, giunti appositamente dal bellissimo museo nazionale Jatta di Ruvo di Puglia, per la mostra “Il vaso sui vasi”, inaugurata il 12 maggio 2022 al Livello E del MArRC. Al museo si accede senza prenotazione ed è fortemente raccomandato l’uso della mascherina chirurgica.

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Valle dei Templi ad Agrigento: il Tempio della Concordia al chiaro di luna (foto dario giannobile)

Sicilia. Sabato 14 maggio 2022 nuova straordinaria opportunità di visitare i beni culturali siciliani con il biglietto d’ingresso al prezzo simbolico di 1 euro. A partire dalle 19 e fino alle 23 (in alcuni siti alle 24) sarà possibile visitare, quindi, i principali musei regionali della Sicilia, molti dei quali, per l’occasione, proporranno visite guidate e allestimenti particolari. Per celebrare la serata, molti dei musei siciliani hanno programmato iniziative speciali. In particolare si segnalano:

Agrigento. Il museo Archeologico Griffo di Agrigento sarà aperto dalle 19 alle 22 con il seguente programma: alle 19, nel giardino del Museo concerto della U.S. Naval Forces Europe and Africa Band; alle 20 e alle 20.45, visita guidata all’itinerario tematico “L’etica della guerra nel mondo greco antico, alle 20.30 e alle 21.45, nella Sala Zeus, Gaetano Aronica legge “Omero, Iliade” di Alessandro Baricco.

Catania. In provincia di Catania aperti dalle 20 alle 22: il museo di Adrano e le Mura Dionigiane. Il museo della Ceramica di Caltagirone sarà visitabile dalle 18.30 alle 21.

Enna. Il parco archeologico di Piazza Armerina e della Villa Romana del Casale propone la visita della Villa Romana, del museo di Palazzo Trigona ad Aidone e del museo regionale di Aidone. Inoltre, alle Terme della Villa del Casale alle 21 si terrà una conversazione per illustrare il mosaico pavimentale del Tepidarium con resti di scena di ludi, tra cui la corsa con le fiaccole. La conversazione sarà tenuta dal prof. Paolo Barresi dell’università Kore di Enna e dal dott. Rosario Patanè, responsabile delle attività di valorizzazione del Parco archeologico.

Messina. Al MuMe – Museo Interdisciplinare di Messina (apertura dalle 20 alle 24) sarà allestita una piccola sezione espositiva e didascalica del culto mariano della Lettera, patrona di Messina, la cui festività ricorre il 3 giugno. Alle opere già esposte nel circuito museale del primo piano si aggiungerà una trascrizione in cinese del XVII secolo della lettera della Madonna ai messinesi (42 d.C.) e alcune opere artistiche tra cui due Cartagloria del XVII secolo in argento bulinato e sbalzato. Durante la serata le guide turistiche della provincia di Messina effettueranno visite guidate approfondite con gratuità per i giovani fino a 18 anni di età. Sempre in provincia di Messina aperto (dalle 20 alle 24) il parco archeologico di Tindari dove sarà possibile visitare: l’Antiquarium di Milazzo, a Tusa l’area archeologica di Halaesa Arconidea limitatamente all’Antiquarium, al Lapidarium e alla Chiesa di Santa Maria delle Palate. A Patti negli stessi orari aperta l’area archeologica e l’Antiquarium di Tindari e la Villa romana. A Capo d’Orlando ingresso libero dalle 20 alle 24 per l’area archeologica di Bagnoli. A Taormina, dalle 20 alle 23 sarà aperto il Teatro Antico e a Giardini Naxos apertura, sempre dalle 20 alle 23, per il museo Archeologico. Nell’Isola di Lipari il museo Archeologico Eoliano Bernabò Brea resterà aperto alle visite dalle 20 alle 23.

Palermo. Al museo Archeologico regionale A. Salinas apertura fino a mezzanotte. Con un sovrapprezzo è possibile prenotare la visita guidata alla collezione del Museo e alla statua di Athena, proveniente dal museo dell’Acropoli di Atene, e gustare un calice di vino. Richieste dirette al personale di Coopculture. Al museo regionale di Palazzo Abatellis apertura dalle 20 alle 24: Notturno a Palazzo Abatellis “Umanità del MedioEvo nel Trionfo della Morte” e “Umanità del Rinascimento in Laurana e Gagini”. Palazzo Mirto resterà aperto, sempre dalle 20 alle 24, con “L’arte di ricevere nei saloni di primo piano” e “L’arte di vivere il quotidiano negli ambienti del secondo piano.

Ragusa. Aperto dalle19 alle 22 il Convento della Croce a Scicli.

Siracusa. Alla Galleria regionale di Palazzo Bellomo in mostra “Le figure del presepe” in collaborazione con il Liceo artistico Gagini di Siracusa. Aperti anche l’Ipogeo di Piazza Duomo (dalle 20 alle 24) e il museo Archeologico Paolo Orsi (dalle 19 alle 23). Aperto anche il Castello Maniace (dalle 20 alle 24) dove, nella Sala Ipostila, si potrà ammirare la mostra “Passi” di Alfredo Pirri. A Palazzolo Acreide dalle 19 alle 23 si può visitare Palazzo Cappellani. A Lentini, dalle 16 alle 22, visitabile con un euro l’area archeologica di Monte San Basilio – San Mauro e il parco archeologico di Leontinoi che resterà aperto fino alle 22.00

Trapani. L’area monumentale del parco archeologico di Selinunte resta aperta dalle 19 alle 24. Stesso orario per il Museo del Satiro che si trova nella chiesa di S. Egidio a Mazara del Vallo. Al parco archeologico di Segesta apertura straordinaria dalle 20 alle 24. A Marsala restano aperti 19.30 alle 22.30 il parco archeologico Lilibeo e il museo Archeologico di Baglio Anselmi.

“Gli Argenti di Morgantina potranno restare in Sicilia”: l’assessore regionale Alberto Samonà annuncia di aver ricevuto una lettera del direttore del Met dove spiega che ritiene “obsoleto” l’accordo del 2006 e che sia meglio sospendere questo scambio per la fragilità dei reperti, e auspica una rinnovata collaborazione tra il Metropolitan e il “Salinas” di Palermo

Gli Argenti di Morgantina nel museo Archeologico di Aidone (foto regione siciliana)
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Alberto Samonà, assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana

Gli Argenti di Morgantina potranno restare in Sicilia. Il Metropolitan Museum di New York, infatti, ha fatto sapere di non volere indietro i preziosi reperti che ogni quattro anni, in base a un accordo del 2006, venivano trasferiti da Aidone al museo newyorkese. Lo annuncia Alberto Samonà, assessore regionale alla Cultura e all’identità siciliana: “Ho ricevuto una lettera dal direttore del Metropolitan Museum, Max Hollein, nella quale definisce “obsoleto l’accordo del 2006”, aderendo, in pratica, alla richiesta che avevamo avanzato anche di recente, di far restare gli Argenti nel museo Archeologico di Aidone, in cui sono esposti”. E continua: “Nella lettera indirizzatami, Max Hollein scrive di ritenere che sia meglio sospendere questo scambio, vista anche l’importanza degli Argenti per il Museo nel quale sono ospitati e per la fragilità degli stessi. Aspetti, questi, che avevamo evidenziato lo scorso mese di gennaio in una nostra lettera inviata al ministero della Cultura”. Il direttore del Met inoltre, nella nota, si è detto disponibile a una modifica dell’accordo, che passi da una rinnovata partnership che coinvolga il Metropolitan e il museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” di Palermo, diretto da Caterina Greco, finalizzata a sancire una collaborazione fra le due istituzioni “attraverso prestiti che possano far conoscere ai visitatori del Museo statunitense la ricchezza del patrimonio culturale siciliano”. Molto positivo il commento dell’assessore regionale: “Accolgo con grande soddisfazione la lettera del direttore del Metropolitan Museum di New York che viene incontro alle richieste del Governo regionale, tenendo conto delle mutate condizioni storiche e riconoscendo la legittima esigenza del museo di Aidone a mantenere gli Argenti di Morgantina. Una disponibilità per cui ringrazio il direttore Max Hollein e in virtù della quale si gettano le basi per una prestigiosa collaborazione scientifica e culturale fra il Met e il nostro museo Salinas. Ritengo, infatti, che la politica degli scambi culturali, che sta già dando effetti molto positivi con la Grecia e i suoi musei, sia la grande opportunità dei prossimi anni, per valorizzare al meglio il nostro patrimonio culturale e dar vita a iniziative comuni, in grado di garantire una vetrina di vasta risonanza internazionale alla Sicilia e ai nostri musei e parchi archeologici”.

Palermo. Al via i lavori per il nuovo allestimento del primo e secondo piano del museo Archeologico regionale “Antonio Salinas” di Palermo, il più antico della Sicilia

Museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” di Palermo: la direttrice Caterina Greco con l’assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana Alberto Samonà (foto regione siciliana)
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Il museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” di Palermo

Partono i lavori per il nuovo allestimento del primo e secondo piano del museo Archeologico regionale “Antonio Salinas” di Palermo, diretto da Caterina Greco, che consentiranno di completare e rendere fruibile l’intero percorso espositivo. Lo annuncia Alberto Samonà, assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana. Le opere, aggiudicate all’impresa REPIN s.r.l. di Acicatena per un importo di € 1.357.515,93, saranno realizzate nell’arco di un anno. A dirigere i lavori sarà Eliana Mauro, dirigente dell’Unità Operativa ricerche, restauri e valorizzazione del museo Salinas. Nel periodo dei lavori Il museo resterà aperto al pubblico.

Reperti dai depositi del museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” destinati al nuovo allestimento (foto iole carollo)

Il nuovo allestimento, secondo il progetto elaborato dall’architetto Stefano Biondo, racconterà la storia del Museo, il più antico della Sicilia, a partire dal primo piano dove si potrà conoscere il percorso che ha portato alla nascita del Salinas, a partire dal Regio Museo dell’Università istituito nel 1820 e fino al primo museo nazionale della Sicilia riconosciuto dopo l’Unità d’Italia; un periodo di estremo interesse che intercetta sia le politiche di tutela e conservazione di epoca borbonica, sia i fermenti nazionali che animarono la costruzione risorgimentale dei nuovi musei pubblici italiani.

Reperti dai depositi del museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” destinati al nuovo allestimento (foto iole carollo)

Il secondo piano sarà dedicato all’attività scientifica svolta nella Sicilia Occidentale nel ‘900 dalla Soprintendenza Archeologica di cui il museo fu, per quasi un secolo, parte integrante e ospiterà le collezioni preistoriche e protostoriche, i reperti provenienti dai vari siti indigeni e da quelli fenicio-punici, le testimonianze delle epoche bizantina e medievale, con una esposizione fondata sulla combinazione ragionata dei criteri topografici e cronologici.