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A Paestum e Velia “Natale con gli dei”: il parco archeologico per le feste apre le porte di sera con passeggiate al chiaro di luna con lanterne, visita ai depositi del museo, laboratori a tema per i bambini

paestum_parco_natale-con-gli-dei_programma_locandinaSarà un “Natale con gli dei” a Paestum e Velia, con aperture straordinarie sotto le stelle. Il parco archeologico di Paestum e Velia, durante le festività natalizie, apre infatti le porte anche in orario serale. Un’occasione unica per vivere il Natale all’insegna della cultura e delle tradizioni che coinvolgono grandi e piccini. In programma passeggiate al chiaro di luna con lanterne tra i templi di Paestum e nell’antica città di Elea, visite ai depositi del museo dove potrete vivere l’esperienza di entrare nel vivo delle storie di persone, professionalità, attività ed emozioni che animano i sotterranei, laboratori a tema per bambini e ragazzi. Durante le festività natalizie e anche domenica 1° gennaio 2023, apertura dell’area archeologica e del museo di Paestum e dell’area archeologica di Velia con ingresso gratuito per tutti, dalle 8.30 alle 19.30 (ultimo ingresso alle 18.30).

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Il tempio di Nettuno illuminato per le visite serali (foto pa-paeve)

A Paestum, alle 21, suggestive passeggiate al chiaro di luna tra il Tempio di Nettuno e la cd. Basilica utilizzando delle lanterne. Alle 20.15, 21.15 e 22.15 “Oltre il Museo. Storie dai depositi di Paestum”, visite nei sotterranei del Museo alla scoperta dei tesori nascosti. Prenotazione obbligatoria al 0828811023 o alla mail infopaestumevelia@gmail.com. Alle 20.30, laboratorio per bambini e ragazzi “Una letterina divina per Babbo Natale”. Come far recapitare una lettera a Babbo Natale nel modo più veloce possibile? Tranquilli, ci pensa Hermes, il messaggero degli Dei. Dopo una passeggiata tra i templi di Paestum alla scoperta delle divinità che popolavano l’Olimpo, seguirà il laboratorio per la scrittura della lettera a Babbo Natale che, con l’aiuto di Hermes, gli sarà recapitata velocemente. Biglietto per i laboratori 3 euro, prenotazione allo 0812395653, alla mail arte@lenuvole.com​ o direttamente in biglietteria le Nuvole. Laboratori: 22 dicembre “Visita guidata e Crucipuzzle a tema archeologico”; 26 dicembre “Visita guidata e Crucipuzzle a tema Divino”; 29 dicembre “Una letterina Divina per la Befana”. Nei giorni 22, 26 e 29 dicembre 2022, apertura straordinaria serale dell’area archeologica (Santuario Meridionale) e del Museo dalle 20 alle 23, ultimo ingresso 22.15. Costo del biglietto Paestum&Velia by night 5 euro. Il 26 dicembre 2022: Paestum e Velia on the road, navetta gratuita da Paestum a Velia e ritorno, partenza alle 14.

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Veduta notturna del sito archeologico di Velia (foto pa-paeve)

Velia. Passeggiate al chiaro di luna con lanterne nella parte bassa della città, alle 21, nei giorni 23, 26 e 30 dicembre 2022. Laboratori per bambini a tema alle 20.30, costo del laboratorio 3 euro: 23 dicembre, “Lanterne natalizie tridimensionali”; 26 dicembre, “Palle di neve – laboratorio di riciclo creativo palle di neve”; 30 dicembre, “Tombola archeologica”. Il 26 dicembre 2022: Paestum e Velia on the road, navetta gratuita da Paestum a Velia e ritorno, partenza alle 14.

Roma. “Il fascino di Roma, dell’Antico e dell’arte italiana nella vita scientifica e collezionistica degli ultimi Conti Lanckoroński”: tre giorni di convegno internazionale itinerante

roma_curia-iulia_convegno-il-fascino-di-roma_i-conti-Lanckoroński_locandinaTre giorni di convegno itinerante a Roma per approfondire la vicenda collezionistica dei conti Lanckoroński. L’evento potrà essere seguito in presenza con prenotazione su eventbrite.it. Il convegno internazionale “Il fascino di Roma, dell’Antico e dell’arte italiana nella vita scientifica e collezionistica degli ultimi Conti Lanckoroński”, in programma nei giorni 5-6-7 dicembre 2022, è organizzato dal ministero dell’Educazione e la Scienza della Repubblica di Polonia, l’università di Varsavia e dalla facoltà di Archeologia dell’università di Varsavia, co-organizzato dall’istituto nazionale di Studi Romani,  il parco archeologico del Colosseo, la fondazione Camillo Caetani, la sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, l’istituto polacco di Roma, ed è patrocinato dall’Ambasciata di Polonia a Roma.

Primo giorno. Lunedì 5 dicembre 2022, in Curia Iulia (parco archeologico del Colosseo): “Il Conte Karol Lanckoroński, archeologo, viaggiatore, collezionista”. PRIMA SESSIONE: 9.30 – 11.30, apertura del convegno e presentazione di un documentario sul Conte Lanckoroński. Interventi: Alfonsina Russo e Francesca Ceci su “Monumenti del Parco Archeologico del Colosseo nelle relazioni del Conte Lanckoroński e di altri viaggiatori polacchi”; Mariusz Mielczarek su “Count Lanckoroński and Ancient Kymissala (Rhodes)”; Marta Novello su “I mosaici di Aquileia e gli scavi promossi dal Conte Lanckoroński”. Coffee break: 11.30 – 12. SECONDA SESSIONE: 12.00 – 13.30. Interventi: Claudio Strinati su “La Collezione Lanckoroński. Uno sguardo da Roma”; Mattia Vinco su “Einiges über italienische bemalte Truhen di Karol Lanckoroński e la nascita del collezionismo e dello studio della pittura di cassone”; Marco Paoli su “Giove che dipinge le farfalle di Dosso Dossi. La fortuna critica di un capolavoro del Rinascimento e l’allegoria del Sogno”. Pausa pranzo: 13.30 – 15. TERZA SESSIONE: 15 – 17. Interventi: Dagmara Wielgosz Rondolino e Jerzy Żelazowski su “La spedizione archeologica in Panfilia e Pisidia (1884–1885)”; Paolo Vedovetto su “La scultura altomedievale di Aquileia: dagli studi antiquari del ‘700 alle indagini di Karol Lanckoroński”; Jerzy Miziołek su “Michelangelo nella vita scientifica e spirituale di Karolina Lanckorońska”. Discussione.

Secondo giorno | mattina. Martedì 6 dicembre 2022, in sala Pietro da Cortona (Musei Capitolini): “La Prof. Karolina Lanckorońska e i suoi studi su Michelangelo e l’arte barocca a Roma”. PRIMA SESSIONE: 9.30 – 11.30. Premessa e presentazione di un documentario sulla prof. Karolina Lanckorońska. Interventi: Cristina Acidini su “Nulla di esiguo. L’interpretazione del Giudizio, una sfida ancora aperta”; Marco Bussagli su “Un’intuizione della contessa Karolina Lanckorońska. Michelangelo e il tema della predestinazione”; Alessandro Zuccari su “Michelangelo Buonarroti e Michelangelo Merisi da Caravaggio”. Coffee break: 11.30 – 12. SECONDA SESSIONE: 12 – 14. Interventi: Arnold Nesserath su “Le Logge di Raffaello rivisitate con Karolina Lanckorońska”; Francesco Petrucci su “Baciccio nella Chiesa del Gesù nella lettura di Karolina Lanckorońska”; Józef Grabski su “Karolina Lanckorońska, l’Istituto Storico Polacco a Roma e la nascita di Artibus et Historiae”. Discussione. Pausa pranzo: 14 – 15.30

Secondo giorno | pomeriggio. Martedì 6 dicembre 2022, alla Fondazione Caetani in via Botteghe Oscure 32. TERZA SESSIONE: 16 – 18. Interventi: Caterina Fiorani su “La Polonia nell’archivio Caetani: tracce antiche e fondo Rzewuski”; Giovanna Capitelli su “Il Conte Lanckoroński e l’arte dell’800”; Tomasz Pudłocki su “Scraps from a glorious past. The Lanckoroński collection in the Archives of the Polish Academy of Sciences and the Polish Academy of Learning in Kraków”; Ewa Skotniczna, Adam Korczyński su “Una raccolta di fotografie del Conte Lanckoroński come testimone del fascino scientifico e collezionistico per l‘arte e la cultura d‘Italia”. Discussione.

Terzo giorno. Mercoledì 7 dicembre 2022, all’Istituto Nazionale di Studi Romani in piazza dei Cavalieri di Malta; “Nel segno dei rapporti culturali e scientifici italo-polacchi”. UNICA SESSIONE: 9.30 – 12.30. Introduzione di Gaetano Platania. Interventi: Anna Maria Anders su “Karolina Lanckorońska e il Secondo Corpo d’Armata del generale Władysław Anders”; Henryk Litwin su “Karolina Lanckorońska e l’attività scientifica degli emigranti polacchi a Roma e in Vaticano negli anni 1945-1989”; Agnieszka Bender su “Il millieu accademico di Karolina Lanckorońska all’Università di Leopoli”; Robert Mirończuk su “Osservazioni su Tintoretto negli studi di Karolina Lanckorońska”; Alessandro Boccolini su “La storiografia italiana e la Polonia tra Otto e Novecento (Omaggio a Karolina Lanckorońska)”. Conclusione del convegno.

Trento. Al Muse, nella giornata “di mezza estate” dedicata alla preistoria, apre la mostra “Lascaux experience. La grotta dei racconti perduti” che offre un’esplorazione della grotta attraverso reperti, video e una coinvolgente esperienza virtuale

trento_muse_di-mezza-estate_locandinaUna giornata dedicata alla preistoria. Con un momento clou: l’inaugurazione della mostra “Lascaux experience. La grotta dei racconti perduti”. Succede sabato 23 luglio 2022 a Trento al Muse – il museo delle Scienze. Torna infatti “Il MUSE di mezza estate” l’appuntamento estivo nel giardino del museo. Attività per famiglie, visite guidate, spettacoli e musica animeranno il grande giardino e le sale espositive del MUSE. Nel pomeriggio inaugurazione e visita della nuova mostra “Lascaux Experience. La grotta dei racconti perduti”. Ingresso gratuito in museo dalle 16. E fino alle 20 attività per famiglie a tema preistoria. Alle 18, inaugurazione mostra “Lascaux Experience. La grotta dei passi perduti”. L’esperienza VR collegata alla mostra Lascaux è a numero chiuso e su prenotazione da effettuare direttamente in museo il giorno dell’evento a partire dalle 16. Dalle 18.30 alle 21 e dalle 22.40 alle 24, visita libera alla mostra. Ingresso compreso nel biglietto MUSE. Esperienza in realtà virtuale all’interno della mostra (2 euro a persona) su prenotazione in loco fino a esaurimento posti. Alle 20, conferenza “La nascita dell’arte” con Fabio Martini, professore dell’università di Firenze. Alle 21, monologo teatrale “Antenati”, di e con Marco Paolini: un viaggio indietro nel tempo per immaginare il nostro futuro. Dalle 22.30 alle 24, dj set nel giardino MUSE.

“Lascaux experience. La grotta dei racconti perduti” dal 24 luglio 2022 all’8 gennaio 2023. La Grotta di Lascaux, Patrimonio Mondiale UNESCO, conserva oltre 6mila pitture risalenti a circa 20.000 anni fa, testimonianze uniche che raccontano la vita nella preistoria. La mostra offre un’esplorazione della grotta attraverso reperti, video e una coinvolgente esperienza virtuale. “Il 31 gennaio 2020 si inaugurò al Mann di Napoli l’Esposizione Lascaux, vi rimase nei 4 mesi sfortunati che videro i primi segni tremendi dell’epidemia”, ricorda Dario Di Blasi. “Ho collaborato in quell’occasione con il Mann ma soprattutto con la Società pubblica francese Semitour che gestisce le grotte Lascaux (originale e copie). Essendo cittadino onorario del Dipartimento della Gironde, Semitour mi propose allora d’interessarmi per far rimanere in Italia la copia della grotta, ne parlai con il Muse, museo della scienza e con il Mart, museo d’arte moderna e contemporanea, visto che Lascaux ha ispirato tanti artisti ma le dimensioni della copia erano troppo grandi per gli spazi disponibili e l’epidemia non accennava a diminuire. La “nuova” copia che arriva a Trento ha dimensioni minori e nuove tecniche di visione che permetteranno di entrare virtualmente in questo autentico santuario d’arte e Spiritualità” (vedi Al museo Archeologico nazionale di Napoli apre la mostra “Lascaux 3.0”: per la prima volta in Italia la copia della grotta di Lascaux, la “Cappella Sistina” dell’arte paleolitica, scoperta nella valle della Vézère (Dordogna) nel 1940 | archeologiavocidalpassato).

trento_muse_mostra-lascaux-experience_locandina-inaugurazioneEra il 12 settembre 1940 quando, per recuperare il cagnolino Rabot che sembrava essere stato inghiottito dal buio, in una fessura tra i ginepri, quattro ragazzi, Marcel Ravidat, Jacques Marsal, Georges Agniel e Simon Coencas, si addentrano nel cunicolo che porta a una profondità misteriosa. È lì che scoprono per caso numerose pitture rupestri, che si sarebbe rivelato uno dei tesori più importanti dell’arte pittorica mondiale: oltre 600 pitture rupestri di quasi 18mila anni fa, capolavoro dell’Uomo di Cromagnon. Ecco buoi, vacche rosse, orsi, bisonti, cavalli, cervi, un rinoceronte, un liocorno, armi e trappole e un uomo-sciamano mascherato con la testa da uccello. Uno spettacolo incantevole che nel 2016 il Centro internazionale d’arte parietale ha riprodotto in Lascaux IV: l’intero insieme del sito originario (eccetto una sezione minima quasi inaccessibile), ovvero i 900 metri quadri affrescati e incisi. Ma dal 24 luglio 2022 per avere un’idea immersiva della Grotta di Lascaux non sarà necessario andare in Dordogna-Perigord. Basterà andare a Trento per un viaggio dentro la grotta di Lascaux grazie alla realtà virtuale.

trento_muse_di-mezza-estate_antenati-di-paolini_locandina“Antenati”. La nostra storia è un poema epico in codice, un cammino tortuoso, una saga senza paragoni e noi non siamo né la fine, né il fine di quella storia… A “MUSE di mezza estate”, alle 21, arriva “Antenati. The grave party”, di e con Marco Paolini, musiche Fabio Barovero, che ripercorre l’evoluzione della specie umana: un viaggio indietro nel tempo per immaginare il nostro futuro.

Taormina. Di sera al teatro antico: ecco il calendario delle aperture serali nell’estate 2022 per godersi il fascino del tramonto sull’Etna o un tour sotto le stelle. Aperto anche l’Antiquarium

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Al teatro antico di Taormina previste aperture serali durante l’estate (foto parco naxos taormina)

Tramonto sull’Etna o passeggiata sotto un cielo stellato. Al teatro antico di Taormina si può. Dal 1° giugno 2022 prende il via al Teatro Antico di Taormina la stagione 2022 delle aperture serali con visite al complesso monumentale fino a mezzanotte (ultimo ingresso alle 23): un’occasione molto apprezzata dai turisti e da molti visitatori, che spesso trascorrono al mare le ore più calde della giornata e possono così programmare la visita per il tardo pomeriggio o per la sera e godersi il fascino del tramonto sull’Etna o un tour sotto le stelle. Varato il calendario degli eventi estivi ospitati sulla scena millenaria del teatro, sono adesso definite le date che il Parco Archeologico Naxos Taormina, diretto da Gabriella Tigano, si è riservato per offrire ai visitatori una delle esperienze più emozionanti del viaggio in Sicilia. Per l’estate 2022 le aperture serali sono le seguenti: dal 1° al 7 giugno e il 10 giugno 2022; ad agosto tutta la settimana di Ferragosto, ossia dal 10 al 17 agosto 2022; infine a settembre le sere del 14 e 15 e poi del 19 e del 20. Per l’occasione il monumento e il suo Antiquarium – con una preziosa collezione di epigrafi in greco e latino, un sarcofago e un torso prassitelico, fra i vari reperti – sarà visitabile ininterrottamente dalle 9 alle 24.

Palermo. Presentata la nuova guida del museo Archeologico regionale “A. Salinas” edita da Skira e curata dalla direttrice Caterina Greco

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La copertina della nuova guida del museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” di Palermo (edizioni Skira)

Al museo Archeologico regionale “A. Salinas” è stata presentata la nuova Guida alle collezioni del Salinas, curata dalla direttrice Caterina Greco ed edita da Skira. La guida è un viaggio all’interno del più antico museo della Sicilia, istituito nel 1820 come museo dell’università di Palermo. Con un’impronta collezionistica tipicamente settecentesca, il museo fu realizzato grazie alle donazioni di alcuni nobili palermitani, primo fra tutti Giuseppe Emanuele Ventimiglia principe di Belmonte, che affidò all’ex convento dei Padri Filippini la sua collezione di quadri, disegni e stampe. La guida sarà uno strumento indispensabile per scoprire nei dettagli uno dei musei più interessanti della Sicilia che annovera nelle sue collezioni pezzi straordinari, come la Pietra di Palermo o le gronde leonine del tempio della Vittoria di Himera e la grande maschera gorgonica del tempio C di Selinunte o ancora la scultura acefala di Athena proveniente dall’Area del Partenone e concessa dal Museo dell’Acropoli di Atene. La nuova guida è già disponibile nel bookshop del Museo.

Delta Archeo Festival: il primo festival di archeologia interregionale condotto tra Adria, San Basilio, Comacchio e Pomposa. Eventi itineranti, mostre, tour guidati, laboratori, rappresentazioni teatrali, musicali, convegni e workshops scientifici  

adria-san-basilio-comacchio-pomposa_delta-archeo-festival_locandinaDal  27 al 29 maggio 2022, c’è Delta Archeo Festival: il primo festival di archeologia interregionale condotto tra Adria, San Basilio, Comacchio e Pomposa, tre giorni di eventi itineranti dove mostre, tour guidati, laboratori, rappresentazioni teatrali, musicali, convegni e workshops scientifici  ci accompagneranno alla scoperta del valore archeologico e culturale dei territori del MAB UNESCO del Delta del Po Emiliano-Romagnolo e Veneto coinvolti nel progetto VALUE, finanziato dal programma di cooperazione INTERREG CBC Italia Croazia 2014-2020 e cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale: Comacchio e Pomposa di Codigoro (Ferrara) e Adria e Ariano nel Polesine (Rovigo).

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La famosa vetrina dei vetri antichi al museo Archeologico nazionale di Adria (foto Drm-Veneto)

PROGRAMMA al museo Archeologico di Adria. Venerdì 27 maggio 2022. Alle 19, ITINERARIO CULTURALE: Tra strade e palazzi di Adria. Un trekking urbano alla scoperta della città. Ritrovo presso giardino del Museo Archeologico di Adria. Sabato 28 maggio 2022. Alle 15, Bike&Boat Adria-Loreo. Escursione lungo “il fiume di mezzo” che alterna la barca alla bicicletta; partenza in barca da Adria per raggiungere la località di Retinella; trasferimento in bicicletta presso l’Antiquarium di Loreo per scoprire un piccolo museo archeologico. Alle 17, pARCHEO giochi al Museo. Presentazione alla cittadinanza delle installazioni ludiche nel giardino del Museo Archeologico di Adria, a cura della direttrice del museo. Alle 17.30, LABORATORIO DIDATTICO. Giù la maschera! Dalla nascita all’evoluzione del teatro. Divertiamoci insieme nella creazione di una maschera di argilla. Alle 17.30, VISITA GUIDATA Contatti. Percorso alla scoperta dei rapporti commerciali tra i diversi popoli che hanno portato a contaminazioni culturali e linguistiche. Domenica 29 maggio 2022. Alle 16.30, CONFLICT ARCHAEOLOGY – Quel che resta della Grande Guerra | lezione recitata” di Valentina Cabiale, con Giuliano Comin (Lo stagno di Goethe Ets). Un viaggio tra le tracce “tangibili” della Grande Guerra, a partire da un paio di soprascarponi in paglia usati un secolo fa a Punta Linke. L’archeologia dei conflitti cerca di comprendere il rapporto tra le rimanenze di ciò che è stato e il modo in cui vogliamo – o non vogliamo – integrarle e riconoscerle nel presente. Alle 17 30, LABORATORIO DIDATTICO Porti, merci e mercanti. Attività ludica per scoprire le curiosità della nave romana. Alle 17.30, VISITA GUIDATA. Plastiche trasparenze. Percorso tematico alla scoperta dei pregiati reperti di vetro conservati all’interno del Museo.

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L’area archeologica di San Basilio, vicino ad Ariano Polesine: i reperti sono al museo di Adria (foto drm-veneto)

PROGRAMMA a San Basilio / centro turistico Ariano. Venerdì 27 maggio 2022. Alle 9, LABORATORIO DIDATTICO. Dagli alberi alle navi I boschi da sempre forniscono materia prima per le attività umane. Attraverso questo laboratorio scopriremo i numerosi resti di imbarcazioni lignee del territorio deltizio. Alle 21, VISITA GUIDATA. Lupi, ambra, strade e pellegrini Passeggiata archeo – animata da letture a tema tra la Pieve e la vicina area archeologica. Sabato 28 maggio 2022. Alle 9, LABORATORIO DIDATTICO Un Delta di Navi Creiamo insieme un portolano in forma di carta archeologica. Alle 18, DIALOGHI DI ARCHEOLOGIA. Alle origini della cristianità nel Delta del Po. Un dialogo dalle origini del cristianesimo al medioevo nel sito archeologico di San Basilio. Alle 19, RAPPRESENTAZIONE DI DANZA, MUSICA E ARTE “La Divina Comedia con una m sola”. L’ attore Andrea Zanforlin allieterà il pubblico con un reading parlato e suonato: “La Divina Comedia con una m sola” ispirato liberamente alla Divina Commedia e dedicato alla pluricentenaria quercia di San Basilio, sulla quale, si narra, Dante si fosse arrampicato per ritrovare la strada per casa. La Pieve di San Basilio. Domenica 29 maggio 2022. Alle 9.30, VISITA GUIDATA. Un tocco di antico. Visita guidata archeoambientale, per approcciarsi all’archeologia con un “tocco di antico”. Alle 10.30, ITINERARIO CULTURALE. Pedalando tra Passato, Presente e Futuro. Una pedalata immersi nel verde per scoprire lo scrigno di ricchezze storiche ed archeologiche di San Basilio, arrivando al Museo della Bonifica di Ca’ Vendramin. Incontro Centro Turistico Culturale di San Basilio. Venerdì 27, sabato 28 domenica 29 maggio 2022. FLUIDE FRONTIERE Percorso dell’artista Miranda Greggio che nasce dal dialogo tra terra ed acqua, tra fiumi e mari, tra acque dolci e salate, il cui profilo arriva a confondersi con il mare nel suo grande Delta. Percorso esperienziale innovativo, dove l’antico e il contemporaneo fondono in un dialogo che enfatizza le rispettive peculiarità. Centro Turistico Culturale di San Basilio.

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L’abbazia di Pomposa e museo Pomposiano (foto mibact)

PROGRAMMA all’Abbazia di Pomposa / Codigoro. Venerdì 27 maggio 2022. Alle 17, DIALOGHI DI ARCHEOLOGIA. “Vien dietro a me, e lascia dir le genti, sta come torre ferma, che non crolla giammai per soffiar de’ venti”. Incontro di narrazione alla Sala delle Sfilate per scoprire il territorio attraverso la voce del sommo Poeta in un dialogo tra letteratura e storia. Sabato 28 maggio 2022. Alle 10, VISITA GUIDATA. C’era una volta il bosco. Trekking storico-naturalistico tra i sentieri di Bosco Spada. Incontro Abbazia di Pomposa. Alle 15.30, VISITA GUIDATA. Alla scoperta dell’Abbazia di Pomposa. Visita guidata all’Abbazia di Pomposa, al Refettorio, alla sala del Capitolo e al Museo Pomposiano. Domenica 29 maggio 2022. Dalle 10 alle 17. LABORATORIO DIDATTICO. Intrecci della storia. Alla scoperta dell’arte della scrittura, delle attività di un monaco amanuense, delle armi e il vestiario di un guerriero medioevale. Compagnia d’Arme della Lince. Nel cortile dell’Abbazia di Pomposa. Alle 10, VISITA GUIDATA. Alla scoperta dell’Abbazia di Pomposa. Visita guidata all’Abbazia di Pomposa, al Refettorio, alla sala del Capitolo e al Museo Pomposiano. Alle 10.30, VISITA GUIDATA. Tracce di Conflitto. Alla scoperta dei bunker della Seconda Guerra Mondiale. Incontro Abbazia di Pomposa. Alle 17.30, RAPPRESENTAZIONE DI DANZA, MUSICA E ARTE. Performance site specific: “Il Settimo Cielo di Saturno” Attraverso il linguaggio del corpo, e di una voce narrante, si racconterà, tra simbolismo e realtà, l’evolversi della Storia dell’Abbazia di Pomposa. Coreografie di Romina Zangirolami, regia e recitazione di Davide Pedriali, danza Gianluca Possidente. Cortile dell’Abbazia di Pomposa.

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L’Ospedale degli Infermi, a Comacchio, prestigiosa e monumentale sede del museo del Delta antico

PROGRAMMA di Comacchio. Venerdì 27 maggio 2022. Alle 11, Prolusione della mostra “Spina 100. Dal mito alla scoperta”. Salone della Civica Scuola di Musica, via della Pescheria 2, Comacchio FE. Alle 16.30, VISITA GUIDATA DUE PASSI NELLA STORIA. Visita guidata alle origini della civiltà del Delta Antico. Museo del Delta Antico Via Agatopisto, Comacchio FE. Alle 17.30, ITINERARIO CUTURALE. Tra ponti e canali Trekking urbano nel centro storico di Comacchio. Incontro IAT di Comacchio Via Agatopisto 2, Comacchio FE. Sabato 28 maggio 2022. Alle 15, ITINERARIO CULTURALE. Bike&Boat. Valli di Comacchio e Centro Storico. Un percorso che alterna la barca alla bicicletta attraversando la laguna e gli argini delle Valli. Al termine visita alla mostra celebrativa del centenario della scoperta di Spina presso Palazzo Bellini. Incontro Manifattura dei Marinati Corso G. Mazzini 200, Comacchio FE. Alle 21, SPETTACOLO MULTIMEDIALE Comacchio, piccola onda, si racconta. Una storia millenaria in luci, suoni e parole. Da Trepponti, uno dei luoghi più suggestivi di Comacchio, parte un viaggio nello spazio e nel tempo affidato alla potenza CO MAC CHIO evocativa della musica e della voce, mentre le luci esaltano e ridisegnano un’architettura unica nel suo genere. Un breve viaggio che fonde in modo suggestivo storia e leggenda, mito e tradizione, cultura e natura. Luci di Claudio Cervelli – Narrazione di Stefania Carlesso- Eseguita presso Venice Classic Radio. Trepponti di Comacchio. Domenica 29 maggio 2022. Alle 10.30, VISITA GUIDATA. Confini d’acqua Passeggiata tra natura e storia alla scoperta del villaggio etrusco. Incontro Stazione Foce – Valli di Comacchio. Alle 11, LABORATORIO DIDATTICO. Decorazione su rame Come funziona la tecnica di lavorazione dello sbalzo? Questo laboratorio che permetterà di modellare una lamina in metallo. Museo del Delta Antico di Comacchio Via Agatopisto, Comacchio FE. Alle 12, VISITA GUIDATA DUE PASSI NELLA STORIA. Visita guidata alle origini della civiltà del Delta Antico. Museo del Delta Antico Via Agatopisto, Comacchio FE. Alle 15.30, VISITA GUIDATA. Verso antichi porti. Alla scoperta di uno dei più importanti porti dell’Adriatico nell’antichità: Spina. Museo del Delta Antico – Via Agatopisto, Comacchio FE. Alle 17, VISITA GUIDATA. “Carico” di Storia. La nave romana con i suoi oggetti capaci di parlarci di storie di uomini e relazioni tra popoli. Museo del Delta Antico Via Agatopisto, Comacchio FE.

Al museo nazionale e area archeologica di Altino (Ve) l’artigianato dei Veneti antichi prende vita ad Altino-fest, il primo festival di archeologia imitativa. Quattro laboratori aperti a tutti (argilla, ambra, lamina, tessitura) e due forni per la fusione del bronzo e la lavorazione del vetro

altino_altino-fest_2022_locandinaGli antichi Veneti erano dei veri e propri maestri nella lavorazione a sbalzo della lamina di bronzo. Per saperne di più basterà raggiungere Altino (Ve) sabato 28 maggio 2022: dalle 9.30 alle 18.30, il museo nazionale e Area archeologica di Altino ospita “Altino fest” il primo Festival dell’Archeologia imitativa dei Veneti antichi con dimostrazioni e laboratori didattici legati alle tecnologie e alle attività dell’epoca per capire in prima persona l’artigianato degli antichi abitanti di Altino. Ci sarà l’angolo della fusione del bronzo, un vero e proprio forno a più di mille gradi in cui si otterranno con antichi mantici in pelle gli oggetti che oggi sono tra i reperti più curiosi ospitati dal Museo. Poco lontano si potrà assistere alla lavorazione del vetro grazie ad un piccolo forno portatile con cui verranno ricreate le perline, antenate di quelle veneziane ben più conosciute. Accanto ai due angoli dedicati ai «forni» di bronzo e vetro i partecipanti verranno infatti coinvolti in quattro laboratori pratici in cui dopo una dimostrazione di alto livello artigianale proveranno in prima persona a riprodurre vasi in argilla, un piccolo pezzo di tessuto di lana, un anellino di palco di cervo e una perlina d’ambra. I laboratori durano 30 minuti e sono disponibili nei seguenti orari: 10:30; 11:30; 14.30; 15.30; 16.30; 17.30. Inoltre, durante il Festival saranno presenti delle postazioni di archeologia imitativa, aperte a tutte le età, dedicate a: tessitura – palco – ambra – argilla – situle – bronzo e vetro, dalle 9:30 alle 18:30. Il Festival è accessibile alle persone con disabilità motorie e si organizzano visite dedicate a persone con disabilità visive e uditive. Tariffe: fino a 18 anni, ingresso gratuito; 18-25 anni: 2 euro; oltre i 25 anni: 3 euro. Si può prenotare il pranzo al food corner “Pizzeria Contadina” a questo link: https://docs.google.com/…/1FAIpQLScZkD96lxv…/viewform…

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Allestimento degli spazi per Altino Fest al museo Archeologico nazionale di Altino (foto drm-veneto)

“Sperimenteremo, insieme con il nostro pubblico, una via nuova e insolita per conoscere gli antichi Veneti: immedesimarsi nelle loro tecniche artigianali, provare a ripeterne i gesti usando gli stessi materiali e gli stessi strumenti”, dice Marianna Bressan, direttrice del museo nazionale e area archeologica di Altino (Direzione regionale Musei Veneto), “a garanzia della qualità dell’offerta, la professionalità degli educatori didattici, che hanno trovano in questo progetto supportato dai fondi europei e dalla Regione del Veneto un modo per ripartire dopo la grave crisi del COVID. Le attività sono accessibili a tutte e a tutti, perché il Museo è patrimonio comune. Per ristorarsi, ci saranno le gustose tasche di pizza del progetto “Pizzeria contadina”, a base di prodotti agricoli locali. Cultura, leggerezza, cura e sostenibilità sono e saranno le cifre del nostro futuro parco archeologico”.

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Altino Fest: nel laboratorio della Lamina si impareranno i rudimenti per realizzare una situla come i Veneti antichi (foto drm veneto)

Il Festival di Archeologia imitativa si inserisce in un progetto più complesso che sta portando molta linfa al Museo e all’Area Archeologica, pronti a diventare Parco Archeologico.  Il futuro prevederà non più “solo” l’esistenza del “Museo e dell’Area archeologica” intesi come elementi separati, ma la nascita di un “parco archeologico” perimetrato. Finanziato dal ministero della Cultura con 1milione e700mila euro il progetto del Parco archeologico può contare su 1,2 milioni di euro per i lavori veri e propri a partire dal rifacimento dei percorsi, degli impianti, dei magazzini, degli allestimenti, passando per l’adeguamento degli edifici e gli ulteriori scavi archeologici.

altino_altino-fest_2022_archeologia-imitativa_locandinaEcco i laboratori. ARGILLA. Nel laboratorio si mostrerà come gli altinati lavoravano l’argilla, in che modo venivano posizionate le mani sul tornio e come venivano ottenuti i colori rosso e nero dei vasi. In un secondo momento si procederà con una versione semplificata della lavorazione in cui con l’argilla ogni partecipante riprodurrà un reperto del museo. AMBRA E PALCO. L’osso veniva segato con un seghetto di ferro e sagomato con lime in bronzo, mentre le decorazioni costituite da disegni complessi ed elaborati erano ottenute con piccoli punteruoli simili a piccoli compassi. Dopo un primo momento in cui la tecnica verrà mostrata dagli addetti ai lavori si passerà ai lavori semplificati: i presenti produrranno perline per collane in ambra e piccoli anellini in osso. LAMINA. Le situle, ovvero le lamine in bronzo e in rame lavorate con disegni complessi richiedevano molti giorni di cesellatura con strumenti adatti. Nel laboratorio inizialmente verranno mostrati i primi passi di lavorazione di una situla, poi le lamine di rame verranno lavorate in maniera semplificata dai presenti con piccoli disegni geometrici. TESSITURA. Come si ricavava il filo partendo dalla materia prima (lana), usando i fusi?  Come filavano 2500 anni fa? Il laboratorio di tessitura risponderà a queste due domande. Dopo una dimostrazione al telaio verticale i partecipanti riprodurranno poi un piccolo tessuto di lana con la stessa tecnica in telai in miniatura.

Napoli. Per lo “Scaffale del Mann” presentazione del libro “La camelia nei giardini storici della Campania” a cura dell’associazione del Premio Green Care

napoli_mann_scaffale_la-camelia-nei-giardini-storici_giannetti-neri-cobianchi_locandinaDalla passione per l’archeologia alla salvaguardia dell’ambiente: per chi ha a cuore la sostenibilità applicata anche nella gestione del patrimonio monumentale cittadino, da non perdere la presentazione del libro “La camelia nei giardini storici della Campania” a cura dell’associazione del Premio Green Care che ha donato anche una camelia da piantare nel giardino del Mann. ​Appuntamento mercoledì 18 maggio 2022, alle 17, per il ciclo “Lo scaffale del Mann”. Prima, alle 16.30, si metterà a dimora una camelia che andrà ad arricchire la varietà della flora dei giardini del Mann, e poi, alle 17, ci sarà la presentazione del libro nella sala conferenze del museo Archeologico nazionale di Napoli. Dopo i saluti di Paolo Giulierini, direttore del Mann, e di Benedetta de Falco, presidente associazione Premio GreenCare, interverranno con gli autori Anna Giannetti, docente di Storia del giardino e del paesaggio dell’università della Campania Vanvitelli; Silvia Neri, architetto paesaggista; Aldo Antonio Cobianchi, delegato per la Campania della Società Italiana della Camelia. Modera il giornalista Marco Caiazzo.

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La copertina del libro “La camelia nei giardini storici della Campania” a cura dell’associazione del Premio Green Care

La camelia nei giardini storici della Campania. Riflettori accesi sulla camelia, per impulso esemplare dell’Associazione Premio GreenCare, a conclusione dell’anno internazionale della salute delle piante proclamato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per salvaguardare la biodiversità. La prima camelia impiantata nell’Europa continentale, proveniente dalla Cina dalle rotte britanniche, prende dimora nel giardino inglese della Reggia di Caserta. Da allora, le sue traiettorie sono infinite: una storia avvincente, tra sperimentazioni e giardini regali, con protagonisti speciali, dalla regina di Napoli Maria Carolina d’Austria a lady Walton, appassionata “collezionista” di rarità botaniche. Una pianta caparbia, delicata e gentile, con 267 specie e tante declinazioni diverse – dalla camellia japonica ornamentale alla camellia sinensis utilizzata per il tè -, che accomuna idealmente, oggi, parchi e giardini storici pubblici e privati della regione, un primato indiscusso per la flora campana.

Cividale. Al museo Archeologico nazionale conferenza “Il Parco Archeologico dei Campi Flegrei. Una relazione complessa” con il direttore del Parco, Fabio Pagano

Il museo Archeologico nazionale di Cividale allarga gli orizzonti con la conferenza di giovedì 5 maggio 2022, a ingresso libero, organizzata in collaborazione con la Società friulana di Archeologia: alle 17.30, Fabio Pagano, direttore del parco archeologico dei Campi Flegrei, parlerà de “Il Parco Archeologico dei Campi Flegrei. Una relazione complessa”. Questo territorio, singolare per storia, natura, paesaggio, ha avuto un ruolo centrale nella storia, dall’antichità classica sino a tempi recenti. Nei Campi Flegrei, scenario di avvenimenti storici di grande rilevanza, sono ambientati alcuni dei più importanti miti antichi, la Gigantomachia, la Sibilla cumana, la porta degli Inferi nell’Averno. Fu qui che in età arcaica sorse Cuma, la prima colonia greca del Mediterraneo Occidentale, e in età romana Puteoli, il più importante porto commerciale dell’Urbe, nonché Baia, sito di fama ineguagliata, località prediletta per la villeggiatura della nobiltà romana e poi sede del palatium imperiale. Un’atmosfera ricca di storia e di archeologia che emerge a ogni passo percorrendo i Campi Flegrei e che, fondendosi con la natura e con lo splendido mare, ne fa un luogo davvero speciale.

Pompei. Nuove scoperte dal cantiere di messa in sicurezza e restauro della Casa della Biblioteca nell’Insula Occidentalis: ritrovati i resti di una cassetta di legno con lastre di marmi preziosi pronte per il rifacimento di un pavimento della domus. Ci spiega la scoperta l’architetto Paolo Mighetto

L’architetto Paolo Mighetto nella Casa della Biblioteca a Pompei (foto parco archeologico pompei)

Sono passate solo poche settimane dall’annuncio, da parte del parco archeologico di Pompei, di interessanti scoperte nella Casa della Biblioteca a Pompei, durante i lavori per la messa in sicurezza in sicurezza e il restauro delle domus nell’Insula Occidentalis (vedi Pompei. Con l’architetto Mighetto alla scoperta dei lavori di messa in sicurezza e restauro della Casa della Biblioteca nell’Insula Occidentalis: una sfida per offrire ai visitatori i segni delle distruzioni subite dalla città antica | archeologiavocidalpassato), che gli scavi in corso nel cantiere di restauro dell’Insula Occidentalis di Pompei hanno rivelato nuove sorprese. Dalla Casa della Biblioteca emergono altre tracce preziose dell’antico cantiere che, con ogni evidenza, doveva essere in corso al momento dell’eruzione. Durante gli scavi per liberare dalla coltre vulcanica e dai crolli un grande ambiente di rappresentanza posto al primo piano inferiore della Casa della Biblioteca (VI, 7, 44) è stata infatti rinvenuta una cassetta di legno, di cui si conserva in parte l’impronta nella cinerite, contenente lastre di marmo serpentino (porfido verde del Peloponneso) e giallo antico pronte per essere utilizzate per il rifacimento di un pavimento in uno degli ambienti comunicanti a nord. Al di sopra della cassetta le tracce di una cesta contengono elementi semilavorati dello stesso materiale. A raccontarci la scoperta è ancora una volta l’architetto Paolo Mighetto.

“Siamo di nuovo nel cantiere della Casa della Biblioteca nell’ambito dei lavori di restauro e messa in sicurezza dell’Insula Occidentalis, tra i più importanti attivi a Pompei”, spiega Mighetto. “In particolare la Casa della Biblioteca ha già fatto emergere con la parte di scavo archeologico che stiamo portando avanti una serie di rinvenimenti – devo dire – eccezionali. Siamo in una parte mai scavata della domus: una delle case cosiddette sul pendio, caratterizzate da palazzi multipiano che inglobano le mura della città e si trasformano in residenza di lusso. E in effetti l’ambiente che stiamo liberando e riportando alla luce dimostra in tutti i suoi aspetti proprio il carattere del lusso, a partire dal pavimento a mosaico molto interessante e molto raffinato, con la greca laterale a meandri, raffinatezze che si trovano anche in altri ambienti delle domus di Pompei, il quadrato centrale, e l’alternanza di tesserine bianche e nere. Dobbiamo pensare che questa casa prima dell’eruzione del 79 d.C. deve aver subito uno sciame sismico che probabilmente ha preceduto proprio gli effetti devastanti dell’eruzione e magari qualche effetto forse ancora del terremoto avvenuto nel 62 d.C., quindi parecchi anni prima dell’eruzione: quel che è certo è che abbiamo trovato ambienti che erano oggetto di un restauro, una risistemazione, dove erano in corso dei lavori”.

I resti della cassetta da lavoro di legno con lastre di marmi preziosi scoperta nella Casa della Biblioteca a Pompei, durante i lavori di messa in sicurezza e restauro nell’Insula Occidentalis (foto parco archeologico di pompei)

“Gli scavi hanno fatto emergere una cassetta da lavoro, da lavoro ma molto raffinata”, continua Mighetto. “È una cassetta di legno che ovviamente col tempo si è in parte perduta, di cui è stato possibile recuperarne la memoria attraverso il calco delle pareti. Era una cassettina che conteneva delle lastre di marmi preziosi, marmi colorati, c’è del serpentino (porfido verde del Peloponneso), del giallo antico, ed erano evidentemente delle lastre di marmo che il restauratore – come lo chiameremmo oggi – stava utilizzando per andare a riparare dei danni, o sostituire degli elementi di arredo, degli elementi dei pavimenti delle stanze adiacenti. Sembra una sorta di campionario di marmi che magari era a disposizione del proprietario per poterli scegliere – ma questa è pura fantasia -: quel che è certo è che si tratta di una serie di lastre di marmo, anche molto sottili, molto ben lavorate, marmi pregiati di diverse parti del mondo antico. E al di sopra di questa cassetta era posata una cesta. La cesta si è perduta, ma anche in questo caso se ne è mantenuta la memoria perché nel blocco della cinerite si è conservato il “vano” occupato anticamente dalla cesta che poi si è decomposta, e colando il gesso è stato possibile andare a recuperarne la memoria. E ora la stiamo analizzando nei nostri laboratori per capire se c’era e quale materiale all’interno. Poteva anche essere vuota e semplicemente appoggiata lì per depositarci qualcosa. Comunque possiamo immaginarci l’artigiano che sta selezionando le proprie lastre per andare a intervenire in questa parte di casa che è ancora da scavare, e che sicuramente porterà a nuove scoperte e a nuove sorprese”.