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Verona. Al museo di Storia naturale presentazione del libro “Il darwinista infedele. Lombroso e l’evoluzione” di Paolo Mazzarello, ultimo appuntamento dell’anno per il ciclo “La Biblioteca di Nemo. Dialoghi di storia e di scienza al museo di Storia naturale di Verona”, a cura di Massimo Saracino e Andrea Tenca

Giovedì 18 dicembre 2025, alle 17, nella sala conferenze “Sandro Ruffo” del museo di Storia naturale di Verona, ultimo appuntamento dell’anno per il ciclo “La Biblioteca di Nemo. Dialoghi di storia e di scienza al museo di Storia naturale di Verona”, a cura di Massimo Saracino e Andrea Tenca, con la presentazione del libro “Il darwinista infedele. Lombroso e l’evoluzione” di Paolo Mazzarello (Hoepli editore). La “Biblioteca di Nemo” quest’anno si è aperta con la presentazione di un libro dedicato ad Achille Forti, naturalista di spicco e illustre mecenate veronese, e si chiude con un’altra figura veronese, fondamentale per la comprensione della sua epoca: il successo delle teorie lombrosiane, a dir poco contraddittorie e discutibili, racconta con straordinaria efficacia la fine dell’Ottocento e riconoscere il loro rapporto con la teoria darwiniana ci permette di comprendere le complesse relazioni tra scienza, società e ideologia. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili. L’iniziativa è realizzata dai Musei Civici di Verona – Museo di Storia Naturale di Verona e Servizio Biblioteche Specialistiche e Archivi Storici dei Musei, in collaborazione con il Dipartimento di Culture e Civiltà dell’Università di Verona e con il patrocinio della Società Italiana di Storia della Scienza.

Copertina del libro “Il darwinista infedele. Lombroso e l’evoluzione” di Paolo Mazzarello

Il darwinista infedele. Lombroso e l’evoluzione. Una traduzione traditrice, un’opera capitale per la storia del pensiero e due protagonisti della scienza. L’opera in questione è l’Origine delle specie di Darwin. La traduzione è quella francese, apparsa nel 1862, di Clémence Royer, una filosofa liberale e progressista, che giunse nelle mani di un giovane Lombroso, medico militare in procinto di partecipare alla spedizione per la repressione del banditismo in Calabria. A contatto con un mondo aspro e selvaggio, lo scienziato fu tra i primi – se non il primo – ad applicare concretamente in Italia la teoria di Darwin allo studio della natura. Diventato docente a Pavia e poi a Torino, Lombroso non smise mai di utilizzare l’evoluzione come strumento cognitivo. Da una sorgente lontana scaturivano le gerarchie razziali, le popolazioni, i comportamenti abnormi e criminali, l’inferiorità mentale della donna. È su queste basi che Paolo Mazzarello rilegge la visione antropologica di Lombroso, offrendone un’interpretazione suggestiva e originale, che gli consente anche di gettare nuova luce sulla precoce diffusione in Europa delle teorie darwiniane.

Aosta. Al Mega Museo, per “Aostae 2025”, RICORDI DI SCAVO, giornata di studio in ricordo degli archeologi che hanno trasformato la loro passione in eredità culturale: Antonina Maria Cavallaro, Patrizia Framarin, Rosanna Mollo e Franco Mezzena. Ecco il programma

Per la rassegna Aostae 2025, che celebra i 2050 anni della fondazione di Augusta Praetoria, sabato 8 novembre 2025, dalle 9.30 alle 17, al Mega Museo – Area megalitica, RICORDI DI SCAVO, giornata di studio in ricordo degli archeologi che hanno trasformato la loro passione in eredità culturale. Attraverso la presentazione di studi scientifici e ricordi personali, verranno omaggiati Antonina Maria Cavallaro, Patrizia Framarin, Rosanna Mollo e Franco Mezzena, gli archeologi scomparsi che hanno fatto la storia della soprintendenza regionale e della ricerca archeologica non solo valdostana. I colleghi di una vita, che con loro hanno condiviso scavi, esperienze, studi, fatiche e successi, si riuniranno nel loro ricordo in una giornata di emozioni e memoria.

Quando non c’erano i droni: Franco Mezzena sulla scala per le foto sull’area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans ad Aosta all’inizio degli anni Ottanta del Novecento (foto graziano tavan)

Programma. Alle 9.30, caffè di benvenuto; 10, saluti istituzionali; 10.30, L’ARCHEOLOGIA VALDOSTANA TRA PASSATO E FUTURO (sala Civica): tavola rotonda moderata da Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva. Interventi: “Percorrendo la via delle Gallie: gli studi sulla strada e i ponti romani di Bard” di Maria Clara Conti (già università di Torino) e Alessandra Armirotti (soprintendenza Regione Autonoma Valle d’Aosta); “Quattro interpreti dell’archeologia valdostana, tra impegno scientifico e civile” di Andrea Vanni Desideri (università di Firenze); “Une collaboration exemplaire de part et d’autre des Alpes” di François Wiblé (ancien archéologue cantonal du Valais – Suisse); “Incontri ravvicinati: maestri e compagne di viaggio” di Maria Cristina Ronc (già soprintendenza RAVA); “Rosanna Mollo e il grande progetto stratigrafico del foro” di Sandro Caranzano (Centro Studi Archeologici Herakles); “In ricordo di Rosanna Mollo, Antonina Maria Cavallaro, Patrizia Framarin e Franco Mezzena. I pionieri e i paladini dell’archeologia valdostana” di Gaetano De Gattis (già soprintendenza RAVA); “Dalla pietra all’acqua. Viaggio nella preistoria della Sardegna” di Giorgio Murru (Museo di Laconi – Or); “Un magistero in levare” di Stefano Mammini, (archeologo e giornalista); “Quarant’anni di archeologia, scienza, passione e persone” di Lorenzo Appolonia, (già soprintendenza RAVA); “La fotografia per la promozione della conoscenza dei beni archeologici” di Nicola Castangia (fotografo e libero professionista); “Non citra nec ultra: un’archeologia di frontiera” di Paolo Güll (università del Salento); “Francesco Zorzi e Franco Mezzena tra scavi e scoperte al servizio del Museo di Storia Naturale di Verona” di Massimo Saracino (Musei civici di Verona); 13.30, pausa pranzo; 15, IN RICORDO DEGLI ARCHEOLOGI: dialogo condotto da Alessandra Armirotti, Gianfranco Zidda e Marcello Mezzena. Intervengono i colleghi di una vita: Lorenzo Appolonia, Giorgio Avati, Laura Berriat, Laura Caserta, Elisabetta Corni, Alda Dal Santo, Luciano David, Battista De Gattis, Gaetano De Gattis, Cristina De La Pierre, Roberto Domaine, Nathalie Dufour, Luciano Finessi, Enrichetta Jorioz, Dante Marquet, Francesca Martinet, René Monjoie, Sandra Moschella, Corrado Pedelì, Renato Perinetti, Enrico Peyrot, Sara Pinacoli, Tonino Sergi, Chantal Trèves, Massimo Vantini; 17, momento conviviale.

Verona. Al museo degli Affreschi la conferenza “Anfiteatri. Eredità monumentali e funzioni contemporanee. Il caso del Colosseo” con Barbara Nazzaro (parco archeologico del Colosseo) apre il programma 2025-2026 delle “Conversazioni di archeologia arte e scienza” promosse dai Musei Civici di Verona

Martedì 4 novembre 2025 prende il via il nuovo ciclo di conferenze promosso dai Musei Civici di Verona “Conversazioni di archeologia, arte e scienza”: il progetto, che si avvale, come da tradizione, del supporto degli Amici dei Civici Musei di Verona, prosegue una tradizione cinquantennale di dialogo tra ricerca, patrimonio e cittadinanza, proponendo approfondimenti tematici, presentazioni di volumi e condivisione di progetti espositivi e di ricerca. Gli incontri si svolgeranno nelle sale conferenze di tre sedi museali: museo degli Affreschi “G.B. Cavalcaselle” alla Tomba di Giulietta, via Luigi da Porto 5, sala Galtarossa; Galleria d’Arte Moderna Achille Forti a Palazzo della Ragione, cortile Mercato Vecchio 6, sala Scacchi; museo di Storia Naturale, lungadige Porta Vittoria 9, sala “Sandro Ruffo”.  Martedì 4 novembre 2025, alle 17, nella Sala Galtarossa del Museo degli Affreschi “G.B. Cavalcaselle”, è in programma dunque il primo appuntamento: “Anfiteatri. Eredità monumentali e funzioni contemporanee. Il caso del Colosseo” con Barbara Nazzaro. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili. La conferenza propone un’analisi del Colosseo come monumento simbolico e spazio vivo, illustrandone la gestione contemporanea. Verranno approfonditi i compiti del Parco Archeologico, istituito nel 2017, e il lavoro quotidiano di chi opera per la conservazione e la valorizzazione. Si parlerà della storia antica e recente dell’anfiteatro, dei restauri e delle sfide attuali. Centrale è l’attenzione al pubblico, con servizi accessibili e offerta culturale diversificata. Saranno infine presentati i progetti in corso e le prospettive future.

L’architetto Barbara Nazzaro del parco archeologico del Colosseo

Barbara Nazzaro. Nata in Italia, ma cresciuta in Sudafrica, si è laureata all’università di Roma “La Sapienza” in Architettura e poi specializzata in Restauro dei monumenti. Dal 2000 è funzionario Architetto del ministero della Cultura e si è occupata di tutela e restauro di beni culturali a Siena, Firenze e Roma. Ha scritto pubblicazioni e partecipato a convegni in Italia e all’estero sulla tutela del patrimonio culturale, sulla storia dell’urbanistica e sul restauro di beni architettonici e archeologici. Attualmente è funzionario architetto del parco archeologico del Colosseo e si occupa di conservazione, valorizzazione e restauro; è responsabile tecnico del Colosseo e del Servizio Protezione e prevenzione del Parco; sta seguendo cantieri di restauro al Palatino e al Foro Romano.

Ecco il programma delle conversazioni fino a fine anno. Quelle nel 2026 sarà pronto a breve. Venerdì 14 novembre 2025, alle 17, in sala Galtarossa, museo degli Affreschi “G.B. Cavalcaselle”, “Luoghi, memorie e collezioni dal Rinascimento al Novecento”. Presentazione di Verona Illustrata 2024 con Elena Lissoni, storica dell’Arte. Giovedì 27 novembre 2025, alle 17, sala Scacchi, Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, Giovedì a Palazzo, “Contemporaneo non-stop. Il respiro della natura | Terra” con Patrizia Nuzzo, Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, e Francesco Sandroni, MARCOROSSI Artecontemporanea. Martedì 2 dicembre 2025, alle 17, sala Galtarossa, museo degli Affreschi “G.B. Cavalcaselle”, “Dal conio al marmo: i volti degli imperatori romani nel Rinascimento veronese” con Raffaella Bucolo, Università degli Studi di Verona. Venerdì 5 dicembre 2025, alle 16.30, sala “Sandro Ruffo”, museo di Storia Naturale, “Francesco Zorzi & Franco Mezzena. Un viaggio tra Verona e Aosta nel segno della ricerca e della memoria”. Presentazione del volume Francesco Zorzi (1900-1964). L’uomo e lo studioso a cura di Massimo Saracino, con Massimo Tarantini, SABAP per la città metropolitana di Firenze e provincia di Prato, e Franco Nicolis, già Ufficio Beni Archeologici Provincia Autonoma di Trento. A seguire, proiezione del docu-film Franco Mezzena. L’archeologia raccontata con il sorriso di N. Castangia e A. Fenu, vincitore del Premio Firenze Archeofilm 2024 attribuito dal pubblico.

Verona. Al museo di Storia naturale presentazione del libro “Storia naturale del viaggio di Marco Polo in Oriente” di Francesco Mezzalira, quarto incontro del ciclo “La Biblioteca di Nemo. Dialoghi di storia e di scienza al museo di Storia naturale di Verona”

Giovedì 25 settembre 2025, alle ore 17, nella sala conferenze “Sandro Ruffo” del museo di Storia naturale di Verona, col quarto appuntamento, riprendono dopo la pausa estiva gli incontri del ciclo “La Biblioteca di Nemo. Dialoghi di storia e di scienza al museo di Storia naturale di Verona” con la presentazione del libro “Storia naturale del viaggio di Marco Polo in Oriente” di Francesco Mezzalira (TGBook 2024). L’autore discuterà assieme a Luca Ciancio (università di Verona) e a Leonardo Latella (musei civici di Verona) in merito alle interessanti e talvolta bizzarre vicende zoologiche e botaniche che il celebre viaggiatore veneziano ebbe modo di vivere durante il suo viaggio e di raccontare nel Milione. Il racconto del viaggio di Marco Polo in Oriente come documento della flora e della fauna dell’Asia nel XIII secolo. Il libro propone un nuovo, originale e accurato studio botanico e zoologico complessivo del Milione con una proposta critica di identificazione delle specie di piante e animali descritte in una delle opere più interessanti e ricche di fascino della letteratura medioevale. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili. L’iniziativa realizzata dai Musei civici di Verona – museo di Storia naturale di Verona e Servizio Biblioteche specialistiche e Archivi storici dei Musei, in collaborazione con il dipartimento di Culture e Civiltà dell’università di Verona e con il patrocinio della Società italiana di Storia della Scienza.

Verona. Al museo Lapidario Maffeiano il reading di Abel Ferrara delle poesie di Gabriele Tinti “Canti di pietra”: un’occasione unica per poter approfondire la conoscenza delle iscrizioni e rilievi latini del Museo

Sabato 13 settembre 2025, alle 19, il museo Lapidario Maffeiano di Verona (POSTI DISPONIBILI ESAURITI) ospita, nel suo suggestivo cortile, il reading di Abel Ferrara delle poesie di Gabriele Tinti “Canti di pietra”: un’occasione unica per poter approfondire la conoscenza delle iscrizioni e rilievi latini del Museo e, più in generale, del mondo dell’epigrafia antica. Proprio con questo spirito, le poesie di Tinti raccoglieranno le suggestioni delle parole di pietra, delle epigrafi romane del Museo Maffeiano, restituendo lo scandalo della morte, il dolore dei vivi, quel “mai più”, quell’“alzati! Alzati!” cui alcun morto potrà mai rispondere. Dallo smarrimento della mancata risposta, dal timor mortis, dall’irrimediabile assenza, nacquero infatti i threnoi, i canti funebri, il planctus, la lamentazione così come l’ictus delle iscrizioni su pietra, tutti linguaggi attraverso i quali gli antichi di ogni parte del mondo affidavano la propria resistenza alla morte, la volontà di conservazione della vita umana nel tempo. La proposta rientra nel progetto complessivo dello scrittore Tinti, centrato sui capolavori dell’arte. Progetto che ha visti coinvolti negli ultimi anni alcuni importanti attori (tra i quali Willem Dafoe, Kevin Spacey, Malcolm McDowell, Abel Ferrara) e alcuni dei maggiori Musei al mondo come sono il Metropolitan di New York, il J. Paul Getty Museum ed il LACMA di Los Angeles, il British Museum di Londra, il Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo e di Palazzo Altemps, la Gliptoteca di Monaco i Musei Capitolini, il Museo dell’Ara Pacis, il Museo Archeologico di Napoli, il Parco Archeologico del Colosseo e molti altri ancora. L’evento si avvale dell’Hospitality Partner – Vista Hotel.

Il visitatore medio passa soltanto dai quindici ai trenta secondi di fronte ad un’opera d’arte. Questo progetto rappresenta un’occasione unica per entrare in una differente relazione e conoscenza con il mondo antico. Abel Ferrara – regista e attore noto per le sue storie drammatiche, di travaglio interiore – darà voce alle epigrafi antiche in un gesto di evocazione e ascolto, restituendo loro la forza originaria. Un incontro attraverso il quale la parola incisa torna viva, un reading che intende rendere presente ciò che sembrava perduto. L’iniziativa rientra nella serie di scrittura ecfrastica che è il frutto del culto delle immagini dello scrittore e poeta Gabriele Tinti, recentemente celebrato dal Times e dal Guardian, che da anni compone poesie ispirate alle opere d’arte e ai luoghi del mito. Le letture hanno l’obiettivo di riattivare l’aura dell’arte del passato attraverso la composizione poetica e l’interpretazione, in questo caso, di una personalità importante com’è Abel Ferrara.

Il poeta Gabriele Tinti (foto wp)

Gabriele Tinti è un poeta, traduttore e critico d’arte italiano. Ha scritto ispirandosi ad alcuni capolavori dell’arte antica collaborando con Istituzioni come il Museo Archeologico di Napoli, i Musei Capitolini, il Museo Nazionale Romano, il Museo dell’Ara Pacis, il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, il British Museum di Londra, il Metropolitan di New York, il LACMA di Los Angeles, il Parco archeologico del Colosseo e la Glyptothek di Monaco. Le sue poesie sono state lette da attori come Willem Dafoe, Kevin Spacey e Abel Ferrara. Nel 2016 ha pubblicato “Last words” (Skira Rizzoli) in collaborazione con l’artista americano Andres Serrano. Nel 2020 è uscita la sua raccolta di poesie in collaborazione con l’artista Roger Ballen per i tipi di Powerhouse Books (New York). Nel 2021, 24 Ore Culture ha raccolto in un volume per i tipi di Libri Scheiwiller (Milano) il progetto “Rovine”. L’edizione inglese è uscita in contemporanea a cura dell’editore Eris Press (Londra / New York). Nel 2022 la sua raccolta di poesie “Sanguinamenti” è stata pubblicata da La Nave di Teseo (Milano) e – nel 2023 – da Contra Mundum Press (New York). Nel 2023 è uscita “Confessions” (Eris Press, Londra/ New York), una raccolta di poesie in lingua inglese con i disegni inediti di Andres Serrano e nel 2024 “Hungry Ghosts” (Eris Press, Londra/New York).

L’artista Abel Ferrara (foto wp)

Abel Ferrara è uno degli artisti contemporanei più controversi e apprezzati. Nato a New York, nel Bronx, il 19 luglio 1951, ha diretto il suo primo Super 8 da ragazzo per poi collaborare con gli sceneggiatori Nicholas St. John e John McIntyre. A cavallo degli anni ’70 e ’80 ha iniziato a dirigere i suoi primi film, The Driller Killer (1979) e L’angelo della vendetta (1981). Negli anni ’90 i suoi successi internazionali comprendono King of New York (1990), Il cattivo tenente (1992), Ultracorpi – L’invasione continua (1993), The Addiction (1995) e Fratelli (1996). Il cattivo tenente, con Harvey Keitel, è stato presentato al Festival di Cannes nel 1992 in ‘Un Certain Regard’. L’anno dopo Ferrara è ritornato a Cannes con Ultracorpi – L’invasione continuaThe Addiction, con Christopher Walken, è stato selezionato alla Berlinale nel 1995, mentre Fratelli, con Benicio Del Toro, Christopher Walken e Isabella Rossellini, ha vinto due premi alla Mostra di Venezia nel 1996. Mary, con Juliette Binoche, Forest Whitaker e Heather Graham, ha vinto quattro premi a Venezia nel 2005. Nel 2011 Ferrara ha ottenuto il ‘Pardo d’onore’ a Locarno. Gli anni 2010 hanno segnato la collaborazione di Ferrara con Willem Dafoe, che ha interpretato 4:44 L’ultimo giorno sulla Terra (2012), presentato a Venezia, Pasolini (2014), pure presentato a Venezia, Alive in France (2017), presentato a Cannes alla Quinzaine, Tommaso (2019) e Siberia, proiettato all’ultima Berlinale. Recentemente è stato premiato con il “Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker” della 77a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dedicato a una personalità che abbia segnato in modo particolarmente originale il cinema contemporaneo. Diventato virale il suo ultimo film su “Padre Pio” con Shia LaBeouf che recupera i temi cristiani cari all’artista.

Giornate europee dell’Archeologia 2025. Alcune proposte da Milano a Verona, da Marzabotto a Roma, da Napoli a Paestum, da Taranto a Palermo

MILANO. In occasione delle Giornate europee dell’archeologia 2025 la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Milano organizza aperture straordinarie con visite guidate alle aree archeologiche dei Mausolei paleocristiani di via Santa Valeria (13 giugno, ore 14.30-18) e del Foro romano (14 giugno, ore 10.30-17.30). Mausolei paleocristiani di via Santa Valeria (ingresso Libreria Brioschi). Nella piccola area archeologica di via Santa Valeria 3, recentemente inaugurata con un nuovo allestimento, sono conservate le preziose testimonianze di alcuni mausolei paleocristiani. Oltre alle murature superstiti di due mausolei lo spazio espositivo ospita alcuni reperti recuperati nella prima campagna di scavi del 1969 e in quella più recente del 2014; tra di essi si segnala un frammento di intonaco dipinto appartenente ad una ‘enigmatica’ scena miracolosa. Area archeologica del Foro Romano in piazza Pio XI angolo via dell’Ambrosiana. L’area archeologica del Foro romano di Mediolanum, situata nei vani ipogei della Veneranda Biblioteca Ambrosiana, fu creata negli anni Novanta del secolo scorso dopo il rinvenimento di una consistente porzione del basolato dell’antica piazza.

CASTELGOMBERTO (Vi). Venerdì 13 giugno 2025, in sala Foscola di Palazzo Barbaran, alle 18, per “Incontri tra Natura e Storia”, conferenza “Immagini di uomini, donne e dei del territorio vicentino in età preromana e romana”: serata divulgativa in compagnia dell’archeologo Luca Zaghetto che parlerà dei popoli antichi che vissero nella Valle dell’Agno e di come rappresentavano se stessi e le divinità. Evento gratuito a corollario della mostra “Con gli occhi della divinità” in corso al museo Zannato di Montecchio Maggiore (Vi).

VERONA. In occasione delle Giornate europee dell’Archeologia i Musei civici di Verona propongono venerdì 13 e sabato 14 giugno 2025 visite guidate gratuite su prenotazione all’Anfiteatro Arena, al museo Archeologico al Teatro Romano, al museo di Castelvecchio e al museo Lapidario Maffeiano. Venerdì 13 giugno, inoltre, è stato organizzato un open day per scoprire da vicino gli scavi archeologici in corso nel cortile di Castelvecchio. Venerdì 13 giugno 2025, al museo Archeologico al teatro Romano, in Regaste redentore 2, alle 12.30, visita guidata alla mostra “Un gladiatore dal Colosseo a Verona” condotta dalla co-curatrice dell’esposizione Francesca Morandini, prenotazione obbligatoria; 16.30, visita guidata, prenotazione obbligatoria. Al museo di Castelvecchio, in corso Castelvecchio 1, dalle 10.30 alle 17.30, open day “Scavi a Castelvecchio: alla riscoperta della chiesa di san Martino in Aquaro”, visite guidate gratuite condotte dai dottorandi e degli studenti impegnati nelle attività di scavo, non è necessaria la prenotazione. Sabato 14 giugno 2025, Anfiteatro Arena, piazza Bra: 9.30, visita guidata alla scoperta del monumento, prenotazione obbligatoria. Al museo Archeologico al Teatro Romano, 10.30 e 16.30, visita guidata gratuita, prenotazione obbligatoria. Museo di Castelvecchio: 16.30, visita guidata gratuita con introduzione allo scavo, visita sulle mura con un focus dedicato ai reperti longobardi del museo, prenotazione obbligatoria. Museo Lapidario Maffeiano. Piazza Bra 28: alle 11, visita guidata gratuita dedicata al sito museale, prenotazione obbligatoria.

ISOLA DELLA SCALA (Vr). In occasione delle Giornate europee dell’Archeologia, il museo Archeologico di isola della Scala propone venerdì 13 giugno 2025, ore 15-18: antichi giochi da tavolo: laboratorio didattico per bambini; visite guidate per adulti e bambini della chiesa di Santa Maria Maddalena e del museo Archeologico; sabato 14 giugno 2025, ore 10-12: “Alle origini di Isola della Scala”: escursione al sito dell’età del Bronzo di Mulino Giarella, alla chiesa della Bastia e alla torre Scaligera: a cura del conservatore del museo Archeologico (ritrovo alle 10 al museo Archeologico); sabato 14 giugno 2025, ore 15-18: laboratori didattici per bambini della scuola primaria: a. come si realizzavano i vasi nella preistoria prima dell’introduzione del tornio? Come veniva tessuta la lana negli antichi telai? Laboratori a cura di operatori didattici del Centro Ambientale Archeologico di Legnago; b. realizzazione di diorami con gladiatori: laboratorio a cura di Giovanna Ziliani, insegnante ed autrice di libri-gioco per bambini; c. quali erano i giochi da tavolo dei romani? laboratorio a cura degli studenti dei LICEI Maffei e Messedaglia di Verona; visite guidate per adulti e bambini della chiesa di Santa Maria Maddalena e del museo Archeologico; domenica 15 giugno 2025, ore 15-18: antichi giochi da tavolo: laboratorio didattico per bambini; visite guidate per adulti e bambini della chiesa di Santa Maria Maddalena e del museo Archeologico. Durante l’attività piccolo rinfresco per i partecipanti. I laboratori si terranno all’aperto nell’area antistante il Museo (via Roma 35), in caso di cattivo tempo si terranno all’interno dell’Auditorium. Le attività sono gratuite. La partecipazione è libera, però per ragioni organizzative è gradita la prenotazione scrivendo al seguente indirizzo:
museo.isoladellascala@gmail.com

MARZABOTTO (Bo). Il museo nazionale Etrusco di Marzabotto, in occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia, ospita gli Archiviozeta per due serate di spettacolo in area archeologica alla luce del tramonto. Venerdì 13 e sabato 14 giugno 2025, alle 19, va in scena “Baccanti” di Euripide. Dopo il successo della versione 𝑠𝑖𝑡𝑒 𝑠𝑝𝑒𝑐𝑖𝑓𝑖𝑐 per Villa Aldini (Bo) e l’ex chiesa di San Mattia (Bo), torna lo spettacolo delle “Baccanti” riadattato per una versione itinerante nell’area archeologica etrusca della città di Kainua. Drammaturgia e regia di Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni, 𝑐𝑜𝑛 Diana Dardi, Gianluca Guidotti, Pouria Jashn Tirgan, Giuseppe Losacco, Andrea Maffetti, Enrica Sangiovanni, Giacomo Tamburini; partitura musicale di Patrizio Barontini; movimenti scenici di Giuditta de Concini. Lo spettacolo è in collaborazione con la direzione regionale Musei Emilia-Romagna. La prenotazione è obbligatoria, acquisto online https://www.archiviozeta.eu/prenotazioni/. Intero: 15+1 euro; RIDOTTO Under 25 o con CARD CULTURA: 10+1 euro. Il biglietto dà diritto a visitare il museo nazionale Etrusco “Pompeo Aria” prima dell’inizio dello spettacolo. Data la natura itinerante, lo spettacolo non è adatto a persone con difficoltà motorie. Si consiglia di indossare calzature adeguate. Durata circa 100 minuti. l’evento in caso di maltempo sarà annullato e i biglietti acquistati potranno essere utilizzati per una replica successiva.

ROMA, DRUGSTORE MUSEUM. Per le iniziative promosse dalla soprintendenza speciale Abap di Roma, in occasione delle Giornate europee dell’archeologia, venerdì 13 giugno 2025, alle 17, presentazione del libro “Metafore di archeologia. Note per un linguaggio della comunicazione disciplinare” di Enrico Proietti. Ne parleranno insieme all’autore Marco Ramazzotti e Ezio Lorenzo Bono, con la moderazione di Alessio De Cristofaro. Il saggio affronta il tema del linguaggio della comunicazione scientifica e della divulgazione partendo dal fatto che l’archeologia è una scienza calata nella società che aiuta a comprendere la trama della storia dell’uomo nel paesaggio, da quello passato a quello futuro. Ha dunque bisogno di una comunicazione che si esprima con linguaggi adeguati. Se questi restassero interni all’ambito dei suoi professionisti e non avessero invece contenuti e forme in grado di rendere efficace quella sua natura, tutto sarebbe vano. Si sarebbe ancora in un’età antica della disciplina che, mutuando un pensiero di Foucault, è definibile “archeologia dell’archeologia”. Occorre trovare una filosofia di questi linguaggi che li renda effettivamente funzionali e sottragga l’archeologia agli stereotipi pieni di sensi erronei ed effimeri. Il libro esamina tutto questo, indagando la vasta portata di una figura retorica, la metafora, che caratterizza la comunicazione dell’archeologia e un cui uso mirato può essere sfruttato, anche in un sorprendente parallelo con la poesia, come base epistemologica di una nuova frontiera, la soglia di verità di un’epoca in cui le parole dell’archeologia condividono sentimenti.

ROMA – MUSEO NAZIONALE ETRUSCO DI VILLA GIULIA. Per le Giornate Europee dell’Archeologia ETRU partecipa con un programma di iniziative rivolte a pubblici diversi, accomunati dalla passione per l’archeologia, aprendo spazi normalmente non accessibili e promuovendo nuove esperienze di fruizione. Venerdì 13 giugno 2025, alle 11, Valentina Belfiore condurrà una visita guidata dal titolo “Alla scoperta della scrittura etrusca. Testi e parole di un importante patrimonio della cultura”. Si tratta di un viaggio affascinante tra le diverse testimonianze scritte che gli Etruschi ci hanno lasciato e che ci hanno permesso di accrescere le nostre conoscenze su di loro. Sabato 14 giugno 2025, alle 11, Stefania de Majo e Valentina Billante porteranno i visitatori “Alla scoperta dei depositi di Villa Giulia” in un percorso nei depositi del Museo alla scoperta di materiali mai visti. La visita è rivolta a un massimo di 10 persone. Visite guidate gratuite, comprese nel biglietto di ingresso al Museo. Prenotazione obbligatoria all’indirizzo e-mail mn-etru.comunicazione@cultura.gov.it, specificando l’iniziativa a cui si intende partecipare. Sabato 14 giugno 2025 torna “Una Notte con gli Etruschi”, apertura straordinaria del Museo dalle 20 alle 8 del mattino, dedicata ai bambini fra gli 8 e i 12 anni. Armati di torcia, sacco a pelo e pigiamino, i piccoli esploratori, accompagnati da un adulto, potranno vivere una notte indimenticabile fra laboratori, caccia al tesoro e storie fantastiche che prendono vita fra le vetrine, prima di addormentarsi circondati da capolavori antichi. Attività dedicata alle bambine e ai bambini dagli 8 ai 12 anni al costo di 30 euro (tariffa valida per un bambino/a partecipante ed un adulto accompagnatore). Prenotazioni: https://bit.ly/UnaNotteconEtruschiSummer. Domenica 15 giugno 2025, dalle 10 alle 16, apertura straordinaria del parco archeologico di Veio. Ingresso libero, senza prenotazione.

CUMA (Na). Per le Giornate Europee dell’Archeologia venerdì 13 giugno 2025, alle 17, sarà possibile visitare il cantiere di scavo nella città bassa di Cuma, necropoli di Porta Mediana, dove il Centre Jean Bérard sta conducendo un’attività di studio e ricerca archeologica. La passeggiata nella necropoli cumana tra vecchi e nuovi scavi avrà come guide Priscilla Munzi (co-direttrice del Centre Jean Bérard), Marcella Leone e Elisa Conca (archeologhe CJB). Ingresso libero su prenotazione fino ad esaurimento posti fino alle 13 di venerdì. Per prenotarsi scrivere a: pa-fleg.comunicazione@cultura.gov.it

NAPOLI – MANN. Per le Giornate Europee dell’Archeologia il museo Archeologico nazionale propone alcuni eventi. Venerdì 13 giugno 2025, il Mann sarà aperto anche in orario serale dalle 19 (ultimo ingresso alle 22.30) con biglietto al costo speciale di 5 euro. Alle 21, visita alla mostra sui tesori ritrovati con la co-curatrice Marialucia Giacco; dalle 19.30 alle 22.45, degustazione doppia al MANNCaffè con prodotti del Mastro Fornaio Esposito di Pompei e limoncello di Villa Beatrice di Sorrento (costo della degustazione: 4 euro). Domenica 15 giugno 2025, alle 10.30, visita- laboratorio alla mostra sui tesori ritrovati, a cura di Annamaria Di Noia e Luigi Oscurato. Il percorso è dedicato a bambini dagli 8 ai 12 anni. Per partecipare agli itinerari guidati, è necessario prenotare telefonicamente (Servizi Educativi del Mann, dal lunedì al venerdì, ore 10-15, tel. 0814422336).

NAPOLI – PISCINOLA E SCAMPIA. In occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia, venerdì 13 giugno 2025 il pubblico sarà invitato a vivere un’intera giornata alla scoperta del patrimonio archeologico dei quartieri di Piscinola e Scampia: “Dalla periferia al centro: alla scoperta dell’antica Neapolis”, evento a cura della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, in collaborazione con ANM e il MOSS – Ecomuseo Diffuso Scampia.

DEPOSITI APERTI – ANM Piscinola, in via Giovanni Antonio Campano 110 (15 minuti a piedi dalla fermata “Chiaiano” della Linea 1 della Metropolitana). Per la prima volta, sarà possibile accedere ai depositi ANM di Piscinola, dove sono custoditi i materiali archeologici provenienti dagli scavi della Linea 1 della Metropolitana. In particolare, all’interno del cosiddetto “deposito C barche” sono conservati, immersi in grandi vasche di acqua dolce, i relitti A e C delle navi onerarie rinvenuti nel 2003-2004 durante gli scavi in piazza Municipio. L’iniziativa prevede quattro turni di visita guidata gratuiti su prenotazione (numero massimo di partecipanti per turno di visita: 15 persone): 9, 10 (turno dedicato ai bambini e alle bambine), 11, 12. I visitatori, guidati dai funzionari archeologi e restauratori della Soprintendenza, saranno condotti lungo un affascinante itinerario articolato in tre tappe: Deposito delle navi romane; Deposito delle ceramiche, con dimostrazione del restauro dei reperti; Deposito degli elementi architettonici. Il turno delle 10 sarà dedicato esclusivamente ai bambini e alle bambine (fascia 6-12 anni). Durante questa visita i più piccoli esploreranno il deposito delle navi romane e, a seguire, ci sarà un momento di letture ad alta voce a tema a cura della libreria “Mio nonno è Michelangelo” di Pomigliano d’Arco. Nel frattempo, gli adulti accompagnatori potranno visitare gli altri due depositi. Al termine di ciascun turno, una navetta gratuita (attiva dalle 9.30 alle 17), messa a disposizione dal Comune di Napoli, per chi ne avesse necessità, accompagnerà i partecipanti per proseguire la giornata a Scampia. I partecipanti al turno delle 9 e delle 10 potranno, al termine della visita ai depositi, fare tappa alla Villa Romana in via Tancredi Galimberti e poi al MOSS – Ecomuseo di Scampia. I partecipanti al turno delle 11 e delle 12 potranno, al termine della visita ai depositi, recarsi direttamente al MOSS – Ecomuseo Diffuso Scampia, dove si svolgerà la seconda parte della giornata.

ARCHEOLOGIA A SCAMPIA – MOSS – Ecomuseo Diffuso Scampia e resti della Villa Romana in via Tancredi Galimberti, in viale della Resistenza 12 (15 minuti a piedi dalla fermata “Piscinola-Scampia” della Linea 1 della Metropolitana). La giornata prosegue nel cuore di Scampia con le attività promosse dal MOSS – Ecomuseo Diffuso Scampia, incentrate sul patrimonio archeologico locale e sulla valorizzazione del territorio. Sono previsti due visite guidate alla Villa Romana in via Tancredi Galimberti alle 10.30 e alle 11.30. Dalle 10.30 alle 16 – visite guidate al MOSS, primo ecomuseo della città di Napoli, che espone il racconto del patrimonio materiale e immateriale del quartiere attraverso installazioni co-prodotte da artisti e abitanti, mostre permanenti e temporanee, proiezioni video e approfondimenti. Per la giornata saranno inaugurate delle nuove installazioni dedicate all’archeologia di Scampia. Archeo-giocando: apertura spazi dedicati alle attività ludico-didattiche per bambini e bambine. Alle 13, pausa pranzo: sarà possibile pranzare presso il ristorante Chikù, situato all’interno dell’Ecomuseo. Alle 15, “L’archeologia nel territorio a Nord dell’antica Neapolis”: presentazione delle principali evidenze archeologiche nel suburbio settentrionale della città (ville rustiche, sepolcreti e strutture produttive), con proiezione di video realizzati dalla Redazione del MOSS e dall’Istituto Superiore Liceo “Elsa Morante”, con la partecipazione di Maria Amodio (MOSS) e Sonia Pomicino (SABAP Comune di Napoli). La partecipazione è gratuita, previa prenotazione tramite form (riceverai una mail di conferma). Numero massimo di partecipanti per turno di visita: 15 persone. Al termine dell’evento sarà disponibile un servizio navetta per il rientro alla fermata “Chiaiano” della Linea 1 della Metropolitana.

ERCOLANO (Na). In occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia tre giorni imperdibili al parco archeologico di Ercolano e alla mostra “Dall’uovo alle mele. La civiltà del cibo e i piaceri della tavola a Ercolano” a Villa Campolieto tra attività didattiche e laboratoriali in collaborazione con CoopCulture: 13 giugno 2025, alle 11, “Il piatto Perfetto” a Villa Campolieto: in questo laboratorio i partecipanti diventeranno aspiranti nutrizionisti, scoprendo l’importanza di un’alimentazione equilibrata, attraverso l’esperienza pratica e la visita guidata alla mostra. Dopo una breve introduzione sui gruppi alimentari e sui loro benefici, durante il percorso di visita alla mostra, i partecipanti riceveranno sagome* che riproducono alimenti, alcuni tra questi utilizzati nel mondo antico. Al termine della visita, acquisiti tutti gli elementi, dovranno comporre il loro piatto, tentando una preparazione bilanciata. Sulla base delle preziose informazioni apprese durante il percorso di visita, facendo tesoro delle pratiche e del sapere antico, potranno capire il valore degli alimenti e combinarli correttamente. Il percorso si conclude scegliendo tra i piatti il più equilibrato. Un’esperienza educativa e divertente per imparare le basi della nutrizione giocando. Ai più piccoli sarà offerta la possibilità di realizzare le sagome di alimenti in laboratorio. Visita Gratuita. 13 e 15 giugno 2025, “Cibus” a Villa Campolieto: l’Itinerario consente l’approfondimento di un tema, quello dell’alimentazione, che è tra le materie centrali per la ricostruzione della quotidianità nelle città vesuviane. La straordinaria documentazione archeologica di Ercolano offre la possibilità di avere una visione d’insieme riguardo l’alimentazione, grazie alla varietà ed il numero di reperti organici e monumenti conservati (termopolia; botteghe; culinae). Obiettivo di questo percorso è proprio la conoscenza approfondita di un aspetto che ha riscontro nella società e nella vita quotidiana ad Ercolano ed in generale nell’area vesuviana in età romana. Visita Gratuita. 14 giugno 2025, “Cibus… per tutti” a Villa Campolieto, alle 11 e alle 16.30: l’Itinerario consente l’approfondimento di un tema, quello dell’alimentazione, che è tra le materie centrali per la ricostruzione della quotidianità nelle città vesuviane. Un percorso genuinamente inclusivo per arricchire il pubblico tutto della condivisione di questa esperienza con persone speciali. Visita Gratuita. 15 giugno 2025, “E il Garum dov’è; mistero in cucina” a Villa Campolieto, alle 11: attraverso un percorso guidato all’interno della mostra, bambine e bambini potranno apprendere in maniera ludica ed accattivante, come veniva preparato il cibo nell’antica Ercolano. Visitando la mostra, alla scoperta di utensili, cibi, ingredienti ed abitudini alimentari, si troveranno nel bel mezzo di un’indagine, durante la quale, in possesso di indizi, potranno accedere ad una antica ricetta e scoprire dove è nascosto il prezioso ingrediente, coinvolgendo in tal modo l’apprendimento degli argomenti centrali della esposizione. La struttura ad enigma mantiene alta l’attenzione e la curiosità degli studenti che imparano in un modo alternativo, attraverso gli indizi e il riconoscimento dei reperti, argomenti trasversali e multidisciplinari. L’approccio agli alimenti, permette ai più piccoli di confrontare le proprie abitudini famigliari e di scoprire sorprendenti analogie con l’alimentazione attuale.

GRANDE POMPEI. “Il deposito va al museo”: dalla celebre statuetta in marmo della Venere di Oplontis, alla cassaforte di Crassius tertius, reperti e oggetti dai depositi escono in mostra nei siti della Grande Pompei, in occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia, l’appuntamento annuale dedicato al patrimonio e alla ricerca archeologica. Diverse le proposte di approfondimento dagli scavi o dai depositi nei giorni 13, 14 e 15 giugno 2025. Venerdì 13 giugno 2025, dalle 9 alle 14, ad Oplontis a Torre Annunziata sarà in esposizione nel peristilio (giardino colonnato) servile della villa, la statuetta in marmo bianco di Venere, probabilmente in origine oggetto di arredo di uno dei saloni di rappresentanza della villa. Saranno previsti degli itinerari con approfondimenti sul tema a cura dell’Archeoclub di Torre Annunziata. All’Antiquarium di Boscoreale sarà, invece, esposta dalle 9 alle 14, la cassaforte di Lucius Crassius Tertius rinvenuta nel 1974 durante lo scavo delle vestigia della Villa omonima o cosiddetta B ad Oplontis; un importante manufatto, realizzato in legno e in ferro con articolati elementi decorativi. Sempre venerdì 13 giugno, dalle 10 alle 12, a Villa San Marco a Castellammare di Stabia è in programma la visita al cantiere di restauro a cura della società Emiliano Africano srl. A Pompei, invece venerdì 13, sabato 14 e domenica 15 giugno 2025 a Pompei, dalle 9 alle 17,30, si potrà visitare la casa di Maio Castricio, nell’Insula Occidentalis, dove è da poco stato ultimato il cantiere della messa in sicurezza, e ammirare gli arredi e dei reperti inediti di vita quotidiana, rinvenuti nel corso degli scavi degli anni ‘60 e ‘70 e mai prima esposti in contesto. Infine, domenica 15 giugno 2025, dalle 9 alle 14, al museo Archeologico di Stabia, saranno previste visite speciali ai depositi archeologici, dedicate al tema “Dallo scavo alla conservazione: i depositi archeologici come luoghi di ricerca”.

PAESTUM – VELIA (Sa). Dal 13 al 15 giugno 2025 i parchi archeologici di Paestum e Velia aderiscono alle Giornate Europee dell’Archeologia con un weekend ricco di attività dedicate alla scoperta del passato. Si inizia venerdì 13 giugno 2025 con “Restauratori per un giorno – Laboratorio pratico per bambini e ragazzi sulle tecniche di restauro”, a cura di Damiana Salier, l’occasione perfetta per mettersi nei panni dei restauratori e scoprire, passo dopo passo, come si ricompone la storia. Nella Sala Cella del Museo di Paestum, alle 10 e alle 11, bambini e ragazzi potranno provare tecniche di ricostruzione, pulitura e reintegro pittorico, esplorando il mondo del restauro con occhi nuovi e mani all’opera. Sabato 14 giugno 2025 il programma si arricchisce con una serie di attività pensate per tutte le età, che uniscono il fascino della storia con l’esperienza diretta della scoperta. Al museo di Paestum, si svolgeranno due appuntamenti dedicati alle monete antiche, realizzati in collaborazione con l’università di Salerno: ⁠alle 10, “Piccoli numismatici al museo”, a cura di Teresa Marino, un’attività ludico-didattica per bambini dai 6 ai 12 anni con visita guidata tematica e focus sulle monete esposte; alle 12, ⁠“La storia tra le dita”, a cura di Teresa Marino, visita tematica guidata rivolta ad un pubblico adulto, per comprendere il ruolo della numismatica nello studio del passato. A Velia, invece, alle 11, “Dall’Acropoli di Elea si vede il mare…”, a cura di Francesco Uliano Scelza, visita guidata per tutti tra monumenti e paesaggi; alle 17, ⁠“Laboratorio di Pittura murale. Materie, tecniche e decorazioni parietali”, a cura di Chiara Cammarano, attività dedicata alla pittura murale, con un percorso di conoscenza, pratica e introduzione al restauro, pensato per partecipanti dai 10 anni in su. Domenica 15 giugno 2025 ultimo appuntamento con le Giornate Europee dell’Archeologia, con una serie di attività che permetteranno di scoprire ancora più in profondità la storia di Paestum e Velia. A Paestum, i percorsi tematici “Racconto di uno stile: l’evoluzione del dorico a Paestum” guideranno i visitatori attraverso l’evoluzione dell’architettura dorica: alle 10, con Silvio Leone, tra i templi monumentali del sito; alle 16, con Maria Boffa, tra i reperti custoditi nel museo e nei depositi.

TARANTO. Per le Giornate europee dell’Archeologia il 13 e il 14 giugno 2025 il MArTA propone un programma interamente dedicato ai più piccoli, chiamati a vestire i panni di giovani archeologi. L’attività li vedrà impegnati in un laboratorio che si terrà nel chiostro Del Museo Archeologico nazionale di Taranto, dove insieme simuleremo uno scavo archeologico e il momento della scoperta dei reperti. Le attività si terranno il 13 giugno dalle 16.30 alle 18.30 e il 14 giugno dalle 18.30 alle 21 e saranno rivolte ai bambini di età compresa tra i 7 e i 12 anni. Prima dall’attività pratica, i piccoli partecipanti visiteranno il museo per conoscere da vicino i reperti. Successivamente metteranno in pratica le indicazioni degli archeologi, cimentandosi in uno scavo simulato. Durante il laboratorio useranno strumenti originali utilizzati dagli archeologi, come la trowel, ma anche palette e pennelli. Ad ogni ritrovamento realizzeranno il disegno dell’oggetto e compileranno le relative schede di scavo. L’esperienza, dalla durata di circa un’ora e mezza, è riservata ai bambini dai 7 ai 12 anni (accompagnati da un adulto), con posti limitati. L’attività sarà gratuita per i bambini, mentre il costo del biglietto di ingresso al museo per gli accompagnatori sarà di 10 euro, salvo le gratuità o le riduzioni previste dalla legge e dalle convenzioni. La prenotazione di tutte le attività (obbligatoria) dovrà essere effettuata al numero 099 4532112 sino ad esaurimento dei posti disponibili, comunicando il proprio nome e cognome, email, telefono e numero di partecipanti. Apertura straordinaria serale il 14 giugno 2025 sino alle 23.30 con chiusura della biglietteria alle 23.

LOCRI (RC). Fine settimana al parco archeologico di Locri Epizefiri: venerdì 13 giugno 2025, alle 17.30, al museo Archeologico nazionale, presentazione del libro “La famiglia nella pittura italiana. Ritratto di gruppo e scena di genere” di Ilenia Falbo (Silvana editoriale). Introduce Elena Trunfio, direttrice del museo e parco archeologico di Locri. Discute con l’autrice la storica dell’arte Stefania Fiato. Domenica 15 giugno 2025, alle 10, per le Giornate europee dell’archeologia, laboratorio per ragazzi (prenotazione obbligatoria).

SELINUNTE (Tp). In occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia, il parco archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria ospita il 13 giugno 2025, alle 16.30, al Baglio Florio, “Sulle vie della Storia”, un appuntamento speciale dedicato alla comunicazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale, un articolato momento di confronto tra archeologi, direttori di parchi, giornalisti ed esperti di innovazione culturale, con uno sguardo rivolto al dialogo tra la Sicilia e il Mediterraneo. Il programma prevede tre panel tematici: la nuova comunicazione culturale, con la partecipazione di giornalisti di testate nazionali e internazionali, e rappresentanti di importanti istituzioni culturali; un passato da raccontare: dalla Sicilia al Mediterraneo, dedicato alle sfide dell’innovazione nei parchi archeologici siciliani, tra tecnologia, sostenibilità e nuove narrazioni; iniziative di comunicazione culturale sperimentali, che illustreranno esperienze e progetti come il Tour della Sicilia in barca a vela, la gamification del Parco di Selinunte, e il progetto europeo NEXT ROUTES. L’iniziativa è promossa in collaborazione con La Rotta dei Fenici – Itinerario culturale del Consiglio d’Europa – e con il contributo di numerosi partner istituzionali e associativi.

PALERMO. Per le Giornate europee dell’Archeologia il museo Archeologico regionale “Antonino Salinas”, l’Ordine degli Architetti, l’Archeoclub d’Italia e Coop Culture organizzano una iniziativa che esplora l’affascinante connessione tra il patrimonio archeologico e l’arte contemporanea. Un’occasione per comprendere come l’archeologia non sia solo studio del passato, ma dialogo vivo con il presente attraverso l’arte, la tecnologia e la creatività contemporanea. Venerdì 13 giugno 2025, alle 16.30, nell’Agorà del museo Salinas, con ingresso gratuito fino a esaurimento posti: saluti istituzionali di Giuseppe Parello, direttore del museo Archeologico regionale Salinas; 16.45, presentazione dell’esposizione ArcheoArt dell’artista e architetto Loredana Daniele e del tema del convegno “Archeologia e Arte: dialoghi tra passato e presente”. Momenti musicali di Salvatore La Carrubba, medico e cantautore. Interventi: Fabrizio Agnello (università di Palermo – Dipartimento di Architettura) “Metodi digitali per lo studio e la divulgazione del patrimonio culturale”; Daniela Raia (archeologa – ArcheOfficina) “Dall’indagine archeologica alla fruizione pubblica: esempi di progetti di musealizzazione di siti archeologici”. Modera Rosa Vitale, Architetto E Presidente di ArcheoClub d’Italia – Sede di Palermo. Alle 18.30, presentazione del libro “Archeologia Industriale. Memoria d’impresa nell’area metropolitana di Palermo” di Maria Antonietta Spadaro. Dialogherà con l’autrice l’arch. Rosa Vitale

Verona. Al giro di boa della terza campagna di scavo alla riscoperta della chiesa di San Martino in Aquaro, all’interno del cortile di Castelvecchio, i Musei civici organizzano quattro turni di visite guidate gratuite condotte dagli archeologi

A poco più di tre settimane dall’inizio dello scavo (12 maggio 2025) alla riscoperta della chiesa di San Martino in Aquaro, all’interno del cortile di Castelvecchio a Verona, e quando la campagna di sei settimane è al giro di boa, i Musei Civici di Verona organizzano quattro turni di visite guidate gratuite condotte dagli archeologi impegnati nelle attività di scavo: appuntamento il 5 giugno 2025, ore 16; il 10 giugno 2025, ore 10; il 19 giugno 2025, ore 16; il 24 giugno 2025, ore 10. Prenotazione obbligatoria alla Segreteria didattica dei Musei Civici alla mail segreteriadidattica@comune.verona.it, o ai numeri +39 045 8036353 – +39 045 597140 dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 16, il sabato dalle 9 alle 13.

Castelvecchio di Verona: scavo alla riscoperta della chiesa di San Martino in Aquaro. Fasi della terza campagna 2025 (foto i-muv)

La campagna 2025 alla riscoperta della chiesa di San Martino in Aquaro prevede l’apertura della nuova area per indagare la navata centrale della chiesa di S. Martino in Aquaro e la riapertura e pulizia del settore già indagato nel 2023, per proseguire in estensione l’indagine stratigrafica. L’obiettivo è aprire l’area della navata centrale della chiesa, probabilmente coincidente con la prima chiesa altomedievale, e di riuscire a chiarire cosa vi fosse nel luogo dove sorse l’unica chiesa di Verona dedicata a San Martino, santo caro ai Franchi, a Carlo Magno e a suo figlio Pipino che fu spesso presente a Verona. Il progetto, avviato nel 2023 e della durata di tre anni, intende portare nuovamente alla luce il sito e i resti archeologici della chiesa di San Martino in Aquaro per approfondire lo studio e la valorizzazione del sito, proponendo alla cittadinanza e ai visitatori l’esperienza del cantiere aperto.

L’area archeologica di San Martino in Aquaro nel cortile del museo di Castelvecchio a Verona (foto i-muv)

Primi risultati e prospettive dell’indagine archeologica di San Martino in Aquaro a Castelvecchio. Gli scavi nel cortile del museo di Castelvecchio sono iniziati nell’autunno 2023. Il progetto vede la collaborazione dei Musei civici di Verona, del dipartimento Culture e Civiltà dell’università di Verona, della Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Verona Rovigo e Vicenza e del Polo territoriale di Mantova del Politecnico di Milano e intende approfondire lo studio e la valorizzazione del sito e i resti archeologici della chiesa di San Martino in Aquaro. L’edificio religioso, attestato già tra VIII e IX secolo, proseguì la sua funzione anche dopo essere stato inglobato all’interno del recinto difensivo scaligero, trasformandosi in cappella castrense, fino alla completa distruzione avvenuta nel corso dell’ammodernamento del complesso dei primi anni dell’Ottocento.

Planimetria di Castelvecchio a Verona con tratteggiata la chiesa di San Martino in Aquaro nel cortile del museo (foto archivio carlo scarpa – castelvecchio)

Obiettivo della ricerca è anche quello di approfondire la conoscenza del contesto urbano nel quale l’edificio insisteva, mettendo in relazione le nuove acquisizioni di scavo con i ritrovamenti di età romana, alto medievale e scaligera venuti alla luce nella zona, per chiarire la storia e l’evoluzione di uno snodo di fondamentale importanza del tessuto urbano cittadino. Il sito venne superficialmente indagato negli anni Sessanta del Novecento, quando una campagna di scavo rintracciò parte del perimetro dell’edificio, nel quale erano reimpiegati numerosi elementi di età romana ancora conservati in situ. Nonostante Carlo Scarpa avesse cominciato a ragionare sulla valorizzazione dei resti archeologici, questi vennero per la maggior parte interrati, e l’area rimase di fatto uno spazio non del tutto risolto all’interno del limpido disegno del cortile elaborato dall’architetto veneziano.

Verona. Pasqua e Pasquetta al museo. Riapre l’Arena al pubblico. Aperture straordinarie per il lungo fine settimana

Gradinate e cavea dell’Arena di Verona, l’anfiteatro romano (foto i-muv)

È tutto pronto ai Musei civici veronesi per accogliere in numerosi turisti e visitatori attesi in città nel prossimo lungo fine settimana pasquale. Ad attenderli una importante riapertura, dopo i molti cantieri per l’adeguamento alle cerimonie delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 (vedi Verona. Oggi ultimo giorno di visita dell’anfiteatro Arena. Poi chiude per un mese per i lavori di restauro in vista delle olimpiadi Milano-Cortina 2026 | archeologiavocidalpassato). Dal 19 aprile 2025, infatti, l’Anfiteatro Arena torna visitabile, con ingressi dalle 9 alle 19, da martedì a domenica, eccetto nelle giornate di spettacolo. Tutti i musei e monumenti civici saranno aperti per le festività pasquali, con l’apertura straordinaria di tutte le sedi lunedì 21 aprile 2025. Tutti gli spazi espositivi saranno aperti regolarmente anche venerdì 25 aprile e giovedì 1° maggio 2025, con i consueti orari.

Verona. Accordo dei musei civici con il parco archeologico del Colosseo: a Roma nei sotterranei dell’anfiteatro flavio (allestimento “Spettacoli nell’arena del Colosseo. I protagonisti”), esposta la testa di gladiatore scoperta nell’anello esterno dell’Arena, al museo Archeologico al Teatro Romano la lastra in marmo con graffito un gladiatore (esposizione “Ospiti fuori dal Comune. Un gladiatore dal Colosseo a Verona”)

“Scambio” di gladiatori lungo l’asse Verona-Roma.  Dal 10 aprile al 15 ottobre 2025 è ospitato negli ipogei del Colosseo, nel nuovo allestimento permanente dedicato agli Spettacoli nell’Arena, un nuovo protagonista: grazie al prestito garantito dal museo Archeologico al Teatro Romano di Verona (I MUV – I Musei di Verona), la straordinaria testa lapidea di gladiatore dell’inizio del I sec. d.C. proveniente dall’Anfiteatro di Verona della prima metà del I secolo d. C. (la cosiddetta Arena) entra a far parte del percorso di visita curato da Alfonsina Russo, Federica Rinaldi e Barbara Nazzaro, contribuendo ad ampliare la conoscenza sul mondo dei gladiatori e sulla loro complessa organizzazione. La testa lapidea appartiene con ogni probabilità alla tipologia del “gallo” (Gallus), ovvero a quella categoria di gladiatori che, come il sannita e il trace, prende origine dalla provenienza geografica dei popoli nemici di Roma. E dal 16 aprile al 15 ottobre 2025, grazie a questo scambio di opere tra l’Arena di Verona e il Colosseo, consente di poter vedere al museo Archeologico al Teatro Romano di Verona una lastra in marmo proveniente dal Colosseo di Roma con un graffito che riproduce un gladiatore. Questo accordo di collaborazione tra i Musei Civici di Verona e il Parco archeologico del Colosseo porterà ad attività comuni, conferenze e workshop in merito allo studio, valorizzazione e gestione di questa tipologia di monumenti antichi. Il progetto è a cura di Francesca Rossi e Francesca Morandini (Musei Civici di Verona); Alfonsina Russo, Federica Rinaldi e Barbara Nazzaro (Parco Archeologico del Colosseo).

Testa di gladiatore con elmo scoperta nell’anello esterno dell’Arena di Verona e conservata al museo Archeologico al Teatro Romano di Verona (foto i-muv)

“Collaborare tra aree archeologiche significa unire saperi e beni culturali per trasformare il patrimonio in un racconto vivo e condiviso”, commenta l’assessore alla Cultura del Comune di Verona Marta Ugolini. “Siamo grati di questa opportunità di prestito, che porta una parte di Verona a Roma, nel sito archeologico più visitato in Italia, il Colosseo, uno dei simboli storici e culturali più iconici del paese. La sinergia tra il Parco archeologico del Colosseo e i Musei civici di Verona fa emergere storie che parlano al presente, dove ogni reperto diventa testimonianza di un’eredità comune, da custodire e valorizzare”. “Esprimo la mia grande soddisfazione per la reciprocità che si è instaurata con i Musei Civici di Verona e in particolare tra l’Arena e il Colosseo, due anfiteatri che senza dubbio occupano nella storia ma anche nel mondo contemporanea un posto di rilievo per la loro funzione iconica e simbolica”, dichiara Alfonsina Russo, direttore del parco archeologico del Colosseo. “La mission del Parco archeologico del Colosseo è quello di costruire relazioni che siano di volano alla condivisione di valori e di promozione della cultura, contribuendo alla circolarità della storia e alla crescita culturale ed esperienziale dei nostri pubblici”. “Abbiamo accolto con vero piacere la richiesta di collaborazione del Parco archeologico del Colosseo a partecipare all’allestimento permanente degli ipogei del Colosseo con il prestito della testa di gladiatore rinvenuta all’anfiteatro di Verona”, dichiara Francesca Rossi, direttore dei Musei civici di Verona. “Si tratta di un frammento della decorazione statuaria dell’Arena, di cui si conservano pochi pezzi, alcuni anche in bronzo; la reciprocità dello scambio, con la lastra graffita dal Colosseo, ci permette di stringere i contatti tra le nostre istituzioni e di poterci confrontare in merito ai complessi aspetti museali e gestionali di edifici così iconici quali sono gli anfiteatri di età romana, che tuttavia rivestono un ruolo molto importante anche all’interno della città contemporanea”.

La testa di gladiatore proveniente dal museo Archeologico al teatro Romano di Verona esposta nei sotterranei del Colosseo (foto PArCo)

Dal 10 aprile 2025, dunque la testa di gladiatore, proveniente dall’arena di Verona e conservata al museo Archeologico al Teatro Romano, è esposta a Roma, nel percorso museale ipogeo del Colosseo, come opera ospite d’apertura dell’allestimento “Spettacoli nell’arena del Colosseo. I protagonisti”, a cura di Alfonsina Russo, Federica Rinaldi, Barbara Nazzaro. Questo format, ideato dal Colosseo per integrare il percorso permanente allestito negli ipogei dell’anfiteatro, dopo alcuni elmi originali in bronzo della Caserma dei Gladiatori di Pompei dal museo Archeologico nazionale di Napoli (luglio 2023 a febbraio 2024) e un rilievo conservato al museo d’Antichità Winkelmann di Trieste (giugno 2024 a febbraio 2025) e proveniente dall’isola di Coo con la raffigurazione del combattimento tra un reziario e un secutor e iscrizione in greco che riconduce con ogni probabilità allo scioglimento del vincolo contrattuale dell’auctoramentum, il sacramento alla divinità con cui il gladiatore accettava di rischiare la propria vita scendendo nell’arena e combattendo fino al giudizio del popolo, ospita ora la testa di una statua di gladiatore che venne scoperta nella zona dell’anello esterno dell’Arena di Verona in via dietro anfiteatro nel 1889. Il volto dell’atleta è coperto da un elmo, forse di tipo gallico, che presenta unicamente due fori per gli occhi. La richiesta del prestito ha costituito un’occasione per attivare una collaborazione tra i Musei Civici di Verona, specialmente quelli archeologici, con il parco archeologico del Colosseo, per avviare uno scambio reciproco di progetti e di buone pratiche in merito alla gestione e alla valorizzazione di due degli anfiteatri più conosciuti al mondo e meglio conservati, appunto l’Arena di Verona e il Colosseo. Si tratta di edifici di età romana che ancora oggi ricoprono un ruolo di rilievo nella città contemporanea, pur portando ancora i segni della loro lunga e variegata storia e delle numerose funzioni che hanno accolto nel corso degli anni.

Lastra in marmo con graffito un gladiatore proveniente dal Colosseo (foto PArCo)

A Verona, dal 16 aprile al 15 ottobre 2025, l’esposizione “Ospiti fuori dal Comune. Un gladiatore dal Colosseo a Verona” è visitabile in orario museale (10-18 escluso il lunedì) ed è compresa nel biglietto di accesso al museo Archeologico al Teatro Romano. La lastra in marmo proveniente dal Colosseo di Roma con un graffito che riproduce un gladiatore è affiancata nell’allestimento dalla riproduzione di altri graffiti e dalle testimonianze di altri gladiatori conosciuti anche a Verona. L’esposizione è nella sezione del museo dedicata all’anfiteatro.

Verona. Al museo di Storia Naturale presentazione del libro “Achille Forti. Botanica, fotografia e arte” di Claudia Addabbo, primo degli incontri “La Biblioteca di Nemo. Dialoghi di storia e di scienza al Museo di Storia Naturale di Verona” a cura di Massimo Saracino e Andrea Tenca

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Con la presentazione del libro “Achille Forti. Botanica fotografia e arte” di Claudia Addabbo prendono il via giovedì 27 marzo 2025, alle 17, nella sala conferenze “Sandro Ruffo” del museo di Storia naturale a Palazzo Pompei in lungadige Porta Vittoria 9 a Verona, gli incontri “La Biblioteca di Nemo. Dialoghi di storia e di scienza al Museo di Storia Naturale di Verona” realizzati dal museo di Storia naturale di Verona e dal Servizio Biblioteche specialistiche e Archivi storici dei Musei, in collaborazione con il dipartimento Culture e Civiltà dell’università di Verona e con il patrocinio della Società italiana di Storia della Scienza. Un’occasione per presentare al pubblico testi di recente e recentissima pubblicazione scritti e curati da specialiste e specialisti i cui interessi di ricerca intrecciano i terreni di indagine del museo di Storia naturale, con un occhio di particolare riguardo per il taglio comunicativo, interdisciplinare e storicizzato del sapere scientifico. In programma, nel 2025, sette appuntamenti a cura di Massimo Saracino e Andrea Tenca. In un’ottica di disseminazione del sapere e di interdisciplinarietà all’interno di Musei, Archivi e Biblioteche come hubs culturali e punti di incontro per la cittadinanza, e nell’ambito delle attività in corso e relative allo sviluppo del progetto per la nuova sede di Biblioteche e Archivi presso la Palazzina di Comando dell’ex Arsenale, “La Biblioteca di Nemo” mette in contatto istituzioni museali e universitarie, autrici e autori di volumi relativi alle scienze naturali e alla loro storia, studiose e studiosi, non solo con lo scopo di far conoscere le opere presentate, ma anche di vivere il Museo come esperienza partecipativa a 360 gradi. Gli incontri si svolgono il giovedì pomeriggio, tra le 17 e le 18.30: in programma, nel 2025, sette appuntamenti. Ogni intervento, della durata di un’ora e mezza, sarà strutturato in maniera seminariale e discorsiva, con una breve presentazione dell’opera, un dialogo con uno o più discussants e uno spazio finale dedicato alle domande del pubblico.

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Si comincia dunque 27 marzo 2025, alle 17, con la presentazione del libro “Achille Forti. Botanica, fotografia e arte” di Claudia Addabbo (ETS, 2024). Saluti istituzionali e presentazione della rassegna: Marta Ugolini, assessore a Cultura, Turismo, Rapporti con l’Unesco; Francesca Rossi, direttrice dei Musei Civici; Emanuela Gamberoni, dipartimento Culture e Civiltà università di Verona; Elena Canadelli, presidente Società Italiana di Storia della Scienza; Leonardo Latella, responsabile delle Collezioni naturalistiche del museo di Storia naturale di Verona; Fausta Piccoli, responsabile del Servizio Biblioteche e Archivi Storici e Fotografici dei Musei. Discutono con l’autrice Andrea Campalto (Musei Civici di Verona) e Gian Paolo Romagnani (Università di Verona).

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Copertina del libro “Achille Forti. Botanica, fotografia e arte” di Claudia Addabbo (ETS)

Achille Forti. Botanica, fotografia e arte. Il libro racconta la figura e l’opera del botanico veronese Achille Forti attraverso un’ampia galleria di immagini, testi e oggetti d’arte e di scienza. Vissuto a Verona tra il 1878 e il 1937, si laureò nel 1900 in Scienze naturali all’università di Padova, studiando con alcuni grandi naturalisti del tempo, tra i quali Pier Andrea Saccardo, Caro Massalongo e Giovanni Battista De Toni. Dedicò la sua vita allo studio delle alghe, ma fu anche un mecenate appassionato di arte, storia e fotografia, al centro di una fitta rete di collaborazioni e scambi con studiose e studiosi del suo tempo. Legato a Verona e a Padova, Forti designò come erede universale la prima, lasciando all’università di Padova le sue collezioni botaniche e i suoi volumi e opuscoli relativi all’algologia e alle scienze naturali. Attraverso lo sguardo e l’attività di Achille Forti si delineano immagini e percorsi inediti della scienza e della cultura italiana, di scienza tra Otto e Novecento.

CALENDARIO DEGLI INCONTRI

17 aprile 2025, alle 17, “Ripensare l’Antropocene. Oltre natura e cultura” di Paola Govoni, Maria Giovanna Belcastro, Alessandra Bonoli, Giovanna Guerzoni (Carocci, 2024). Discutono con le autrici Luca Ciancio (università di Verona) e Massimiliano Badino (università di Verona). 15 maggio 2025, alle 17, “Roma preistorica” di Alessandro Guidi (Carocci, 2024). Discutono con l’autore Massimo Saracino (Musei Civici di Verona) e Alfredo Buonopane (università di Verona). 25 settembre 2025, alle 17, “Storia naturale del viaggio di Marco Polo in Oriente” di Francesco Mezzalira (Tg Book, 2024). Discutono con l’autore Leonardo Latella (Musei Civici di Verona) e Luca Ciancio (università di Verona). 23 ottobre 2025, alle 17, “Da cimeli a beni culturali. Fonti per una storia del patrimonio scientifico italiano” a cura di Elena Canadelli e Paola Bernadette Di Lieto (Editrice Bibliografica, 2024). Discutono con le autrici Nicoletta Martinelli (Musei Civici di Verona) e Fedra Alessandra Pizzato (università di Verona). 20 novembre 2025, alle 17, “Il tempo profondo dell’umanità. Prospettive transdisciplinari per lo studio della preistoria” a cura di Luca Ciancio, Massimo Cultraro e Fedra Alessandra Pizzato (Carocci, 2025). Dialogo tra curatori e autori del volume. 18 dicembre 2025, alle 17, “Il darwinista infedele. Lombroso e l’evoluzione” di Paolo Mazzarello (Hoepli, 2024). Discutono con l’autore Monica Ghidoni (Comune di Verona) e Pietro Schirò (università di Verona).