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Week end con “Imagines, obiettivo sul passato”, la rassegna del documentario archeologico promosso dal Gruppo Archeologico Bolognese: dai primi uomini ai villanoviani, dall’antico Egitto alle donne di Sicilia, con un omaggio a Folco Quilici

Il Gruppo archeologico bolognese iscritto ai Gruppi archeologici d’Italia

Dai primi uomini ai villanoviani, dall’antico Egitto alle donne di Sicilia, con un omaggio a Folco Quilici. Gli appassionati di cinema archeologico per il sedicesimo anno all’ultimo weekend di Bologna si ritroveranno a Bologna per “Imagines, obiettivo sul passato”, rassegna del documentario archeologico promosso dal Gruppo Archeologico Bolognese col patrocinio del Comune di Bologna e del Comune di San Lazzaro. “Nata nel 2003”, ricordano i responsabile del Gabo, “Imagines è una rassegna voluta per creare un’occasione in cui i soci del Gruppo e il pubblico bolognese appassionato di archeologia e storia potessero trovarsi per assistere alla proiezione di documentari e filmati di contenuto storico – archeologico introdotti da esperti del settore, autori, registi o archeologi. Si svolge solitamente nel mese di novembre, ha inizio venerdì pomeriggio e termina la domenica. Decine, finora, sono state le proiezioni effettuate e gli ospiti intervenuti”. Per la 16.ma edizione appuntamento dal 30 novembre al 2 dicembre 2018 alla mediateca comunale di San Lazzaro di Savena (Bo). Vediamo il programma.

Il film statunitense “Great Human Odyissey / La grande Odissea umana”

“Imagines” inizia venerdì 30 novembre 2018, nella sala eventi della mediateca di San Lazzaro, alle 15.30, con i saluti di Gabriele Nenzioni, direttore del museo della Preistoria “L. Donini” di San Lazzaro (Bologna), e di Giuseppe Mantovani, vicedirettore del Gruppo Archeologico Bolognese e curatore della rassegna Imagines. Apre le proiezioni il documentario “La grande odissea umana” di Niobe Thompson (110’), introdotto da Gabriele Nenzioni. I nostri più antichi antenati vivevano in Africa, in piccoli gruppi di poche migliaia di cacciatori-raccoglitori. Usciti dalla culla africana, ci siamo rapidamente diffusi in ogni angolo del pianeta. Come hanno potuto i nostri precursori preistorici superare il Sahara a piedi, sopravvivere alle ere glaciali e navigare fino alle remote isole del Pacifico? La “grande odissea umana” è uno spettacolare viaggio globale sulle loro tracce lungo una scia di nuovi indizi scientifici, con uno sguardo ai moderni cacciatori del Kalahari, agli allevatori di renne siberiani e ai navigatori polinesiani. Il film, di quasi due ore, sarà proiettato con un intervallo tra il primo e il secondo tempo. Al termine, buffet offerto dal Gruppo Archeologico Bolognese.

Un momento delle riprese del film “Tà gynaikeia. Cose di donne” di Lorenzo Daniele e Alessandra Cilio

“I guardiani d’Egitto” di Ben Allen e Tom Jenner

Seconda giornata, sabato 1° dicembre 2018. Alle 15.30, proiezione del primo documentario “Tà gynaikeia. Cose di donne” di Lorenzo Daniele (52’). Introduce l’archeologa Alessandra Cilio, che ha curato i testi del film. Una serie di donne giovani e meno giovani, impegnate in attività diverse, dalla fotografia all’archeologia, dalla letteratura al teatro, dalla viticoltura alla trasmissione della storia più recente. Cosa lega queste figure tra loro? Il fatto di essere donne. E quello di essere siciliane. I loro racconti sono frammenti di un’unica storia, che porta con sé un’eredità comune, quella della Sicilia, terra “femmina” per eccellenza. Lo testimonia la grande varietà di miti, leggende e culti legati alle donne, che nel tempo si sono avvicendati e in parte sovrapposti, divenendo elemento di coesione per tutte quelle popolazioni che hanno occupato e occupano quest’isola (vedi https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2015/10/15/ta-gynaikeia-cose-di-donne-di-alessandra-cilio-vince-il-premio-archeoblogger-vera-novita-della-xxvi-rassegna-internazionale-del-cinema-archeologico-di-rovereto-incarna-il/). Segue il documentario “I guardiani d’Egitto” di Ben Allen e Tom Jenner (50’). Introduzione di Maria Giovanna Caneschi, archeologa esperta in Egittologia. Dal 2011 il clima di incertezza e instabilità politica in Egitto ha scoraggiato i turisti e incoraggiato tombaroli e sciacalli che hanno approfittato della situazione per razziare siti e musei. Ora il futuro del turismo egiziano dipende da un manipolo di persone di buona volontà e competenza impegnate a proteggere un patrimonio nazionale inestimabile. Dopo l’intervallo, proiezione del documentario “Le mura dei Giganti. I Ciclopi nel Lazio” di Giuseppe Mantovani (45’). Introduzione di Erika Vecchietti, archeologa esperta in Archeologia romana. Nella storia della nostra civiltà la cinta muraria di una città ha sempre significato il suo punto di protezione. Proprio per questo bisogno di essere riparati dall’esterno, nel corso dei millenni gli uomini hanno utilizzato diverse tipologie di mura. Fra queste di particolare impatto e interesse sono le mura cosiddette “pelasgiche” o “ciclopiche “, presenti spesso ben conservate in diverse località italiane, ma non solo, e in particolare nel Lazio meridionale. Il filmato tocca I principali centri laziali dove si possono ammirare queste imponenti mura.

“L’impero di marmo. La straordinaria pietra che rese splendida Roma” di Folco Quilici

Particolare del cranio scoperto nella Grotta M. Loubens

Terza e ultima giornata domenica 2 dicembre 2018. Alle 15.30, apre il documentario “Il delta del Po e l’archeologia di Adria” di Antonio Bonadonna (56’), con introduzione dello stesso regista Antonio Bonadonna. La straordinaria bellezza del paesaggio del delta del Po e i ritrovamenti archeologici degli insediamenti nel territorio frequentato fin dal X secolo a.C. conservati nel museo nazionale Etrusco di Adria. Segue un ricordo di Folco Quilici (9 aprile 1930 – 24 febbraio 2018) con la proiezione del documentario “L’impero di marmo. La straordinaria pietra che rese splendida Roma” di Folco Quilici (58’). Introduzione dell’archeologa Erika Vecchietti. Sono sparsi nei punti più diversi del Mediterraneo i resti di quelle che furono le cave del marmo policromo che ricoprì e rese splendida Roma. Ispirato dall’opera “Marmora romana” del professor Gnoli, il film narra e mostra la meraviglia di una materia sempre diversa, che valeva oro. Simbolo di opulenza e di potere, preziosa per edifici civili e religiosi; per la statuaria, per l’edilizia pubblica. Per il lusso di privati e soprattutto la vanità degli uomini di potere. Il rosso porfido utilizzabile solo dagli Imperatori; il resto, per lo splendore della città. Lo provano ruderi di palazzi, anfiteatri, ville, terme, templi. Oggi scheletri, ieri – come il film di Quilici mostra con la scoperta di resti eccezionali e ricostruzioni virtuali – edifici sontuosamente decorati nelle varietà desiderate e condizionate da mode capricciose. E assecondate dalle forniture provenienti dai luoghi d’estrazione (tra i più famosi il Mons Claudianus in Egitto, e la cava del giallo di Numidia a Chemtou, in Tunisia). Dopo l’Intervallo. Si riprende con il documentario “L’ipogeo di Calaforno” di Gaspare Mannoia (30’). Una Sicilia inedita quella che Gaspare Mannoia descrive in questo filmato, una Sicilia sconosciuta ai turisti che di solito visitano le più conosciute meraviglie dell’isola al centro del Mediterraneo. Mannoia, con questo e con altri filmati, vuole divulgare la bellezza di siti meno noti ma non meno interessanti e suggestivi da un punto di vista archeologico, storico e paesaggistico. Chiude la rassegna il documentario ”II segreto sospeso. Sotto un mare di pietra. Il cranio della grotta di Loubens” del Gruppo Speleologico Bolognese – Unione Speleologica Bolognese. Il reperto rinvenuto dagli speleologi del Gsb-Usb è stato recuperato nella grotta di Loubens all’interno del parco dei Gessi a San Lazzaro di Savena in seguito a una complessa operazione che ha coinvolto un anno fa undici volontari. Il filmato ripercorre le tappe fondamentali della scoperta.

Arezzo, Iran, Templari, astrologi, etruschi, villanoviani, idoli: al via con un ricco programma il ciclo di incontri “…comunicare l’archeologia…” promosso dal gruppo archeologico bolognese

Il Gruppo archeologico bolognese iscritto ai Gruppi archeologici d’Italia

Scoprire Arezzo per apprezzare al meglio la successiva escursione, ripercorrere le impressioni di un viaggio in Iran, rapportarsi con le stelle come gli antichi astrologi, o giocare come i bimbi di duemila anni fa, e ancora incontrare un Gran Maestro dei Templari o guardare la pittura etrusca con gli occhi di uno scrittore, poeta, drammaturgo, saggista e pittore inglese, e poi seguire le fasi di un sito dai villanoviani al medioevo, e prepararsi a visitare la grande mostra “Idoli” a Venezia. È un programma ricco quello proposto dal Gruppo archeologico bolognese (Gabo) per il ciclo di conferenze “…comunicare l’archeologia…” del IV trimestre 2018. Il Gruppo di Bologna – ricordiamolo – aderisce ai Gruppi Archeologici d’Italia, in collaborazione con i quali sono promosse campagne di ricerca, scavi e ricognizioni d’interesse nazionale, alle quali è dedicata soprattutto la stagione estiva, in collaborazione con le competenti soprintendenze Archeologiche. Il Gruppo archeologico bolognese collabora con il museo nazionale Etrusco “Pompeo Aria” di Marzabotto, il museo “Luigi Donini” di San Lazzaro di Savena e il museo della Civiltà Villanoviana (Muv) di Castenaso (Bo). Tutti gli incontri si terranno al martedì, alle 21, al centro sociale “G.Costa” in via Azzo Gardino 48 a Bologna.

Suggestiva visione dell’apadana di Persepoli

Si inizia martedì 16 ottobre 2018 con la tradizionale presentazione dell’attività sociale ottobre-dicembre 2018, cui seguirà l’intervento dell’ archeologa Maria Giovanna Caneschi su “Arretium, la citta di Gaio Cilio Mecenate. Alla scoperta delle sue antiche vestigia”, propedeutico al viaggio ad Arezzo con il GABo sabato 27 ottobre. Si continua martedì 23 ottobre, col documentario di Claudio Busi, cultore di storia, documentarista e viaggiatore, “Impressioni di viaggio”. Martedì 30 ottobre, sarà la volta di Dario Pedrazzini, archeologo e divulgatore culturale, con “Il destino nelle stelle. L’astrologia nel mondo antico”.

Liturgia dei Templari cattolici sul sarcofago di San Fermo a Verona

Il mese di novembre apre martedì 6 novembre con Silvia Romagnoli, archeologa e travel designer, con un focus su “Giochi e passatempi nel mondo antico”. Martedì 13 novembre ci tufferemo nel mondo dei templari. Lo storico e archeologo Giampiero Bagni illustrerà “La scoperta della tomba del Maestro Generale dei Templari Arnau de Torroja a Verona. Unica al mondo. Indagini ed ipotesi”. Martedì 20 novembre, con Silvia Romagnoli si torna nel mondo antico con “La pittura etrusca nell’arte e negli scritti di D.H. Lawrence”. L’ultimo incontro del mese di novembre, martedì 27, sarà con Tiziano Trocchi, archeologo della soprintendenza, con “Dalla necropoli villanoviana al villaggio medievale: Funo di Argelato e la pianura bolognese tra VIII secolo a.C. e X secolo d.C.”.

La locandina della mostra “Idoli. Il potere dell’immagine” a Venezia dal 15 settembre 2018 al 20 gennaio 2019

Dopo il fine settimana dal 30 novembre al 2 dicembre che vedrà impegnato il Gabo con “Imagines: obiettivo sul passato” rassegna del documentario archeologico giunta alla sedicesima edizione che si tiene alla Mediateca di San Lazzaro di Savena (Bo), il ciclo di incontri riprende martedì 4 dicembre con l’archeologa Maria Longhena che presenterà la mostra “Idoli. Simboli del potere” promossa dalla fondazione Giancarlo Ligabue, per preparare la visita alla mostra veneziana in programma il 6 dicembre. Gli incontri si chiudono martedì 11 dicembre con la testimonianza diretta dai territori di guerra dell’archeologo Nicolò Marchetti, docente al dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’università di Bologna su “Il patrimonio archeologico del Vicino Oriente: una rassegna dei vari tipi di minacce e distruzioni nella culla della civiltà”.

“… Comunicare l’archeologia …”: il gruppo Archeologico bolognese nel ciclo del primo semestre 2017 spazia dall’Indonesia alla Terrasanta, dai relitti rinascimentali all’arte di Leonardo, dalle strade dell’impero romano ai monumenti della Nubia dei faraoni

Le famose piramidi di Meroe dell'antica Nubia, oggi in Sudan

Le famose piramidi di Meroe dell’antica Nubia, oggi in Sudan

Il Gruppo archeologico bolognese iscritto ai Gruppi archeologici d'Italia

Il Gruppo archeologico bolognese iscritto ai Gruppi archeologici d’Italia

Un po’ di Oriente, un po’ di Medioevo, un po’ di impero romano, un po’ di Preistoria, senza rinunciare a un’incursione nel Rinascimento. Ecco i temi affrontati da esperti relatori a “… Comunicare l’archeologia …” del primo semestre 2017 il tradizionale ciclo di conferenze promosso dal Gruppo Archeologico Bolognese il martedì sera nella ormai classica sede del Centro sociale ricreativo culturale “Giorgio Costa” di via Azzo Gardino 48 a Bologna, anche se nel programma non mancano eccezioni per quanto riguarda sia il giorno sia la location. Si inizia martedì 21 febbraio 2017 al centro “Costa” alle 21 con il viaggio alla scoperta dei “Miti sulla pietra: il poema Ramayana in Indonesia” proposto dall’archeologa Silvia Romagnoli, che recupera l’incontro saltato nel precedente ciclo del Gabo. Si salta l’ultimo di carnevale, e si riprende martedì 7 marzo, alle 21, al centro “Costa” con Xabier Gonzalez Muro, archeologo esperto in Archeologia Subacquea, che illustrerà “Il relitto subacqueo di Gnalic. Una testimonianza archeologica rinascimentale del commercio mercantile e navale nell’Adriatico”. Dall’archeologia subacquea all’archeologia cristiana, il successivo martedì 14 marzo, sempre alle 21 al centro “Costa”: Giulia Marsili, assegnista di ricerca al Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’università di Bologna, interverrà su “Da Gerusalemme a Bologna. Il complesso di Santo Stefano e il pellegrinaggio ai luoghi santi”. Terzo appuntamento del mese, martedì 21 marzo, alle 21 al centro “Costa” ci si sposta nella Nubia dell’epoca dei faraoni: “Kerma, Napata e Meroe: il regno di Kush. Viaggio alla scoperta dei siti archeologici nubiani” è il tema proposto da Maria Giovanna Caneschi, archeologa specializzata in Egittologia. L’ultimo appuntamento di marzo cambia giorno, ora e luogo; domenica 26 marzo, alle 16.30, al museo della Civiltà Villanoviana in via B.Tosarelli 191 a Castenaso  (Bo) “Giuseppe Mantovani intervista Vel Kaikna” di Giuseppe Mantovani con Marco Mengoli, archeologo e docente di italiano e storia, nella parte di Vel Kaikna e Michele Gambetti nella parte dell’intervistatore. Introduzione a cura di Paola Poli, archeologa e curatrice del MUV di Castenaso.

La grotta della Natività a Betlemme come oggi la vedono i pellegrini

La grotta della Natività a Betlemme come oggi la vedono i pellegrini

Un solo incontro ad aprile, martedì 11, alle 21 al centro “Costa”: Tiziano Trocchi, funzionario archeologo alla soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Bologna, settore, presenterà “Nuovi dati dagli scavi dell’Interporto di Bologna nel quadro del sistema insediativo e itinerario romano della Regio VIII”. Superate le festività di Pasqua, 25 Aprile e 1° Maggio, si arriva a giovedì 4 maggio: quindi giorno diverso, e diversa sede. In collaborazione con la Raccolta Lercaro, alle 18, proprio nella sede della Raccolta Lercaro, in via Riva di Reno 57 a Bologna, con Alessandro Fichera, archeologo e guida ambientale, supervisore archeologo del restauro della chiesa della Natività di Betlemme, scopriremo “Il restauro della Chiesa della Natività a Betlemme (Stato della Palestina)”. Martedì 9 maggio si torna al centro “Costa”, ma alle 16.30, quando  l’archeologa Erika Vecchietti, specializzata in Archeologia Romana, ci farà viaggiare “Da Piacenza in Provenza: paesaggi lungo l’antica via Julia Augusta”. Ultimi due appuntamenti di maggio al centro “Costa” alle 21: martedì 16, “L’arte preistorica in Europa” con l’archeologo Davide Mengoli, specializzato in Preistoria e Protostoria, Storia e Archeologia del Mondo Antico; martedì 23 maggio, chiude Donatella Mastrosilvestri, archeologa e guida turistica, su “Leonardo, pittore alla corte di Milano”.

Mistero, avventura, ricerca, il fascino dell’archeologia concentrato in tre giorni: al via la 14.ma edizione di “Imagines: obiettivo sul passato” rassegna del documentario archeologico del Gabo dedicata alla memoria dell’esploratore-documentarista Alfredo Castiglioni

Angelo e Alfredo Castiglioni ospiti del Gruppo Archeologico Bolognese a Imagines 2010

Angelo e Alfredo Castiglioni ospiti del Gruppo Archeologico Bolognese a Imagines 2010

Il Gruppo archeologico bolognese iscritto ai Gruppi archeologici d'Italia

Il Gruppo archeologico bolognese iscritto ai Gruppi archeologici d’Italia

Dalla Sicilia preistorica al Vicino Oriente di Ebla, dal mondo dei Templari a quello di Belzoni, alla pianura padana incrocio di commerci e popolazioni: mistero, avventura, ricerca, il fascino dell’archeologia concentrato in tre giorni di proiezioni dal 25 al 27 novembre 2016. La 14.ma edizione di “Imagines: obiettivo sul passato”, rassegna del documentario archeologico promosso dal gruppo Archeologico Bolognese e dal museo della Preistoria “Luigi Donini” di San Lazzaro di Savena, si annuncia particolarmente ricca e con una dedica particolare: un ricordo-omaggio di Alfredo Castiglioni scomparso il 14 febbraio 2016 (vedi https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2016/05/19/archeologia-in-lutto-e-scomparso-alfredo-castiglioni-protagonista-col-fratello-angelo-di-mezzo-secolo-di-ricerche-in-africa-esploratore-archeologo-antropologo-etnologo-autore-di-libri-film-re/).

"La preistoria in Sicilia" di Gaspare Mannoia

“La preistoria in Sicilia” di Gaspare Mannoia

“Imagines” apre venerdì 25 Novembre 2016 al museo della Preistoria “Luigi Donini” in via Fratelli Canova 49, a San Lazzaro di Savena (Bo). Alle 15.15, i saluti di Gabriele Nenzioni, direttore del museo della Preistoria “L. Donini”, e di Giuseppe Mantovani, vicedirettore del gruppo Archeologico Bolognese e curatore della rassegna “Imagines”. Quindi due film, entrambi presentati da Giuseppe Mantovani. Il primo film: “Pantelleria, la perla nera del Mediterraneo” di Giuseppe Mantovani (45’). L’isola vulcanica di Pantelleria è stata abitata fin dall’età del bronzo e conserva importanti testimonianze della sua frequentazione. Il villaggio di Mursia, scavato dall’Università di Bologna, è uno degli insediamenti preistorici meglio conservati del mediterraneo. Il secondo film: “La preistoria in Sicilia” di Gaspare Mannoia (30’). Una Sicilia inedita quella che Gaspare Mannoia descrive in questo filmato, una Sicilia sconosciuta ai turisti che di solito visitano le più conosciute meraviglie dell’isola al centro del Mediterraneo. Il regista, con questo e con altri filmati, vuole divulgare la bellezza di siti meno noti ma non meno interessanti e suggestivi da un punto di vista archeologico e paesaggistico. Chiude la sezione di “Imagines” un buffet offerto dal gruppo Archeologico Bolognese.

"I Templari a Bologna" raccontati da Marco Serra

“I Templari a Bologna” raccontati da Marco Serra

Per la seconda giornata, sabato 26 Novembre 2016, la rassegna si sposta nella sala eventi della Mediateca di San Lazzaro di Savena in via Caselle 22, sempre alle 15.15. Il primo film in programma, “Templari a Bologna” di Marco Serra (85’), introdotto da Giampiero Bagni, storico alla Nottingham Trent University, sarà diviso in due tempi. Un viaggio affascinante nei luoghi templari bolognesi seguendo rigorosamente le fonti storiche. Alla scoperta della figura misteriosa dell’ultimo difensore dei Templari al processo di Parigi, Pietro da Bologna, attraverso interviste, immagini inedite e ricostruzioni storiche. Dopo l’intervallo, alle 17.30, proiezione del film “Il grande Belzoni” di Mark Hayhurst (35’): il filmato ricostruisce le gesta di uno dei pionieri della ricerca archeologica in Egitto nell’800: Giovanni Belzoni. Da uomo del circo ad appassionato scavatore di Abu Simbel e di altri celebri siti dell’antico Egitto. Introduce la proiezione l’egittologa Maria Giovanna Caneschi. Alle 18.30, il film “Minerva Medica. Un santuario romano a Montegibbio” di Andrea Comastri (10’), video prodotto in occasione della mostra “Minerva Medica un santuario romano a Montegibbio” (Sassuolo)  inaugurata in occasione del Festival Filosofia 2015. Introduce l’archeologa Francesca Guandalini; interviene l’archeologo Donato Labate della soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Bologna.

I pastori Borana, popolazione dell'Etiopia meridionale, documentati dai fratelli Alfredo e Angelo Castiglioni

I pastori Borana, popolazione dell’Etiopia meridionale, documentati dai fratelli Alfredo e Angelo Castiglioni

L'archeologo Paolo Matthiae, scopritore di Ebla in Siria

L’archeologo Paolo Matthiae, scopritore di Ebla in Siria

“Imagines” chiude domenica 27 novembre 2016, sempre alla Mediateca di San Lazzaro, alle 15.15. Apre il film “Ebla: alla scoperta della prima Siria” di Alberto Castellani (40’) con consulenza scientifica di Paolo Matthie. “Gli italiani ad Ebla hanno scoperto una nuova lingua, una nuova cultura e una nuova storia e questo va al di là di qualsiasi desiderio per un archeologo”. Nelle parole del professor Paolo Matthiae c’è la sintesi del più importante ritrovamento archeologico del ventesimo secolo, quello della città di Ebla nel deserto della Siria settentrionale. Il filmato si svolge nella Siria prima del conflitto nel quale tante vite e tanti tesori archeologici sono stati sacrificati per la follia umana. A introdurre il film lo stesso regista Alberto Castellani. Alle 16.45, il film “I luoghi delle figlie del sole” di Raffaele Peretto, riprese ed editing di Alberto Gambato (20’). I suggestivi panorami del Delta del Po e i richiami a fonti letterarie classiche portano a far rivivere il paesaggio dell’antico Polesine, oggi più credibile nella sua configurazione grazie alle ricerche archeologiche e paleoambientali intensificatesi negli ultimi anni. In epoca protostorica questa terra d’acque fu crocevia di attivi traffici commerciali lungo la nota “via dell’ambra” e gli scenari dell’antico apparato deltizio ispirarono le trame di alcuni miti greci. Introduce la proiezione Raffaele Peretto, presidente del Cpssae. Dopo l’intervallo, alle 17.35, il film “Alla ricerca di Verona sotterranea. Il sito Archeologico di Corte Sgarzerìe” di Davide Borra (15’). I resti romani dell’imponente Capitolium di Verona vengono descritti grazie al racconto in prima persona di Scipione Maffei in costume d’epoca. Alle 18, in ricordo di Alfredo Castiglioni, il film “I pozzi cantanti” di Alfredo e Angelo Castiglioni (35’) alla presenza dell’esploratore e documentarista Angelo Castiglioni. Le immagini di questo documentario sono le straordinarie pagine di una storia umana scomparsa per sempre. Nell’Etiopia meridionale nella terra dei pastori Borana ci sono pozzi che sprofondano per più di trenta metri nel sottosuolo. Fino a pochi anni fa, uomini e donne scendevano fino al fondo per sollevare l’acqua cantando antichi cori che si udivano da lontano.

museo-preistoria-donini_logoIn attesa di “Imagines” è giunto al suo secondo appuntamento “Imagines Junior”, la speciale rassegna di documentari archeologico del gruppo Archeologico bolognese pensata e animata per i bambini, rilanciata in una nuova formula più articolata grazie alla collaborazione con il museo della Preistoria Luigi Donini di San Lazzaro. Domenica 13 novembre 2016, alle 16, al museo di San Lazzaro di Savena, appuntamento per famiglie con bambini dagli 8 anni in su. Si inizia con la proiezione del corto “La città dell’oro. Vetulonia etrusca” (10’), quindi visita alla sezione villanoviana, e a seguire il laboratorio in aula didattica sulla tecnica dello sbalzo dove, con l’utilizzo di lamine di rame e piccoli punteruoli per la riproduzione di decorazioni di piccoli manufatti. Terzo e ultimo appuntamento di “Imagines Junior” domenica 11 dicembre 2016, sempre alle 16. Proiezione del corto animato “Gli etruschi e la terra del ferro” (15’), e a seguire il laboratorio in aula didattica sulla lavorazione del rame con la tecnica della battitura con la realizzazione di una piccola ciotola decorata.

“… comunicare l’archeologia …”: il gruppo archeologico bolognese nel ciclo di primavera parla di etruschi, nabatei, egizi, longobardi. Omaggio a Elena Rossi, viaggio sociale in Perù

Elena Rossi (a destra), presidente del Gruppo Archeologico Bolognese, nel 2006 nello scavo archeologico di Pantelleria con il Gabo

Elena Rossi (a destra), presidente del Gruppo Archeologico Bolognese, nel 2006 nello scavo archeologico di Pantelleria con il Gabo

Il Gruppo archeologico bolognese iscritto ai Gruppi archeologici d'Italia

Il Gruppo archeologico bolognese iscritto ai Gruppi archeologici d’Italia

Dagli etruschi ai nabatei, dai longobardi agli egizi, e poi eros e otium nell’antica Roma: è un programma molto ricco quello proposto dal Gruppo archeologico bolognese, che aderisce ai Gruppi Archeologici d’Italia, nel ciclo di conferenze “…comunicare l’archeologia…”, fiore all’occhiello del Gabo. Con un momento particolarmente toccante: l’omaggio all’indimenticata Elena Rossi, presidentessa del Gruppo Archeologico Bolognese, prematuramente scomparsa nel gennaio 2010. E uno intrigante: la presentazione del viaggio in Perù.

Il sito archeologico di Machu Picchu, il più famoso del Perù, patrimonio dell'Unesco

Il sito archeologico di Machu Picchu, il più famoso del Perù, patrimonio dell’Unesco

Il ciclo inizia martedì 16 febbraio 2016, alle 21, al centro sociale “G.Costa”, in via Azzo Gardino 48, a Bologna, dove si terranno i primi quattro incontri, sempre con lo stesso orario. Quella del 16 febbraio è la serata inaugurale del semestre sociale febbraio-giugno 2016, riservata, come da tradizione, alla presentazione del programma, le iniziative, i viaggi. E quest’anno in cantiere c’è   un appuntamento speciale: il viaggio in Perù dal 12 al 26 giugno 2016 con l’archeologa Maria Longhena organizzato da Cartorange e dal Gabo. Per info: Silvia Romagnoli, 393.1302525, s.romagnoli@cartorange.com; e Simona Savigni, 331.1071429, s.savigni@cartorange.com. E alla serata inaugurale, dopo il programma sociale, ecco la conferenza preparatoria del viaggio in Perù dal titolo “Nelle terre dell’El Dorado: le civiltà andine dalle origini agli Inca” con l’archeologa Maria Longhena. Il secondo incontro, martedì 1° marzo 2016, ci porta nel mondo degli etruschi con Paola Desantis, direttore del museo Archeologico nazionale di Ferrara su “Gli Etruschi fra Reno e Setta: il nuovo insediamento de La Quercia”. Il fascino del Vicino Oriente protagonista del terzo incontro, martedì 15 marzo, con l’archeologa Silvia Romagnoli che illustrerà “Il tesoro dei Nabatei: visita guidata nell’antica Petra”. Si rimane sempre nel Mediterraneo orientale col quarto incontro di martedì 22 marzo 2016, quando l’archeologa Barbara Faenza ci ricorda “Quando la Grecia incontrò l’Egitto”.

Emanuele Greco, direttore della Scuola Archeologica Italiana di Atene

Emanuele Greco, direttore della Scuola Archeologica Italiana di Atene

Per il quinto incontro cambiano sede, giorno e orario, per un evento particolarmente importante per il Gruppo archeologico bolognese: il ricordo-omaggio di Elena Rossi. L’appuntamento è per lunedì 4 aprile 2016, alle 16, nell’aula Prodi del Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’università , in piazza piazza S. Giovanni in Monte 2 a Bologna. In occasione del sesto anniversario della scomparsa di Elena Rossi, il Gruppo Archeologico Bolognese incontra la Scuola Archeologica Italiana di Atene, per la quale Elena ha istituito per testamento dieci borse di studio. Presentano i loro lavori gli archeologi cui sono state assegnate le due borse di studio per il 2015: Rosario Anzalone con “Gortina di Creta. Storia e archeologia di una polis greca tra città e territorio”, e Adalberto Ottati con “Atene e Roma: riflessi di Grecia nell’ideologia del principato e nell’architettura di epoca adrianea”. Per l’occasione interverrà il prof. Emanuele Greco, direttore della Scuola Archeologica Italiana di Atene.

Una lucerna romana con scene erotiche rinvenuta nel Modenese

Una lucerna romana con scene erotiche rinvenuta nel Modenese

Dal sesto incontro, e fino al termine del ciclo, si torna alle 21 nella sede tradizionale, cioè al centro sociale “G.Costa”. Martedì 12 aprile 2016 ci si tuffa nell’Alto Medioevo, con l’archeologo Pierangelo Pancaldi su “Guerre di frontiera. Lo scontro tra Longobardi e Bizantini sulla linea del Panaro”. Il successivo martedì 19 aprile 2016, l’archeologo Donato Labate della soprintendenza Archeologia dell’Emilia Romagna parla di “Lucerne con scene erotiche da contesti funerari di età romana. Una possibile interpretazione”. L’ottavo incontro, martedì 3 maggio 2016, si resta nell’antica Roma con l’archeologa Federica Guidi del museo Archeologico di Bologna: “Non solo otium: tempo libero e vita quotidiana nell’antica Roma”. L’antico Egitto è invece al centro del nono incontro, martedì 10 maggio 2016. L’archeologa Maria Giovanna Caneschi si sofferma su “L’alimentazione nell’antico Egitto. Storia, cultura e religione attraverso l’analisi delle pitture parietali funerarie”. Decimo appuntamento martedì 17 maggio 2016 dedicato a “L’Etruria di George Dennis” con Stephan Steingraeber docente di Etruscologia e Antichità italiche all’università di Roma 3. Si chiude martedì 31 maggio 2016 con Marco Bonino, già docente di Architettura Navale antica all’università di Bologna che si soffermerà su “La battaglia delle Egadi (10 marzo 241 a.C.) svelata dalle nuove scoperte”.