Segesta. Dopo quasi vent’anni riaperto al pubblico il cuore del tempio dorico durante tutta la giornata e nelle aperture serali. All’interno la mostra “Elyma” di Gandolfo Gabriele David

Il tempio dorico di Segesta: riaperto al pubblico l’interno (foto flavio leone sisilab)
Riaperto al pubblico, dopo quasi vent’anni, il cuore del tempio dorico di Segesta. Dal 7 luglio 2023 i visitatori potranno accedere all’interno del maestoso edificio sacro, che finora era stato possibile ammirare solo dall’esterno per motivi di sicurezza, durante tutta la giornata e anche durante alcune aperture serali. Alcune delle aperture serali sono già programmate: il 7, 8 e 9 luglio 2023, poi 14, 15 e 16 luglio 2023, 1, 2 e 3 settembre 2023, dalle 20 alle 24. Il tempio, inoltre, resterà aperto durante le serate dal 21 al 23 luglio 2023 e dal 28 luglio al 27 agosto 2023, in base alla programmazione rispettivamente del KFestival – festival di letteratura e del Segesta Teatro Festival.

Il tempio dorico di Segesta: riaperto al pubblico l’interno (foto flavio leone sisilab)
“Il governo Schifani”, sottolinea l’assessore regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato, “aggiunge un altro tassello alla migliore fruizione di questo straordinario sito archeologico. Le recenti scoperte nell’area della cosiddetta Casa del Navarca, nell’acropoli sud dell’insediamento, ossia l’antica strada lastricata che tagliava Segesta e l’altare decorato di età ellenistica, e la grande attenzione che hanno suscitato confermano che bisogna investire negli scavi archeologici e nell’arricchimento dell’offerta culturale accessibile al pubblico”.

Il tempio dorico di Segesta: riaperto al pubblico l’interno (foto flavio leone sisilab)
All’interno del tempio si troverà anche una delle installazioni di Elyma di Gandolfo Gabriele David, innescando riflessioni sul senso del sacro e sul rapporto con la natura. La mostra, curata dallo storico dell’arte Lori Adragna e dal direttore del Parco archeologico di Segesta, Luigi Biondo, organizzata da MondoMostre per il Parco archeologico, si snoda in un percorso punteggiato dalle opere e arricchito da una sezione curata dalle archeologhe Maria Cecilia Parra e Chiara Michelini, impegnate da anni nelle indagini archeologiche dei siti siciliani di Segesta e di Entella. La mostra è stata inaugurata a sera del 7 luglio 2023 alla presenza, tra gli altri, del dirigente generale del dipartimento Beni culturali e dell’identità siciliana, Mario La Rocca, e del direttore del Parco, Luigi Biondo. Sarà visitabile fino al 19 maggio 2024.
Trapani. Al museo regionale “Agostino Pepoli” presentazione del libro “Trapani, la città e il territorio dalla Preistoria alla tarda antichità” a cura di Antonino Filippi e Luigi Biondo: atti della giornata di studi tenutasi al Pepoli il 4 maggio 2019
La storia di Trapani antica racchiusa in un libro. Appuntamento giovedì 30 giugno 2022, alle 17.30, al museo regionale “Agostino Pepoli” di Trapani per la presentazione del libro “Trapani, la città e il territorio dalla Preistoria alla tarda antichità” a cura di Antonino Filippi e Luigi Biondo: atti della giornata di studi tenutasi al Pepoli il 4 maggio 2019. Dopo i saluti di Anna Maria Parrinello, direttore del museo regionale “A. Pepoli”; Giacomo Tranchida, sindaco di Trapani; Alberto Scuderi, direttore regionale gruppi archeologici d’Italia; Maria Antonina Altese, direttore gruppo archeologico Drepanon; interviene Oscar Belvedere, università di Palermo. Saranno presenti i curatori. Ingresso libero. Si raccomanda l’uso della mascherina.

Copertina del libro “Trapani, la città e il territorio dalla Preistoria alla tarda antichità”
I contributi raccolti nel volume tracciano un lungo percorso storico e archeologico nella Sicilia nord-occidentale che partendo dal lontano Paleolitico giunge fino alla Tarda antichità, attraverso vicende che coinvolsero popolazioni di tradizioni culturali assai diverse: Elimi, Fenici, Greci, Romani, Ebrei, Bizantini e Arabi. Dalla seconda metà del XIX secolo i primi pionieri della preistoria siciliana, da Heinrich Schliemann a Raymond Vaufrey, intrapresero le loro ricerche nel territorio trapanese. In seguito, qui furono trovate fra le più antiche testimonianze della presenza dell’uomo in Sicilia: ciottoli scheggiati che raccontano una storia lunga centinaia di migliaia di anni; ma anche monumenti di pietra, legati a culti solari, il cui studio sta aprendo la strada a nuove e intriganti conoscenze sulla tarda preistoria siciliana. Il territorio trapanese è stato anche la culla degli Elimi, fondatori di importanti centri, come Erice e Segesta, ma anche luogo di primo approdo dei Fenici in Sicilia, sull’isola di Mozia.
Segesta. La missione archeologica nell’𝑎𝑔𝑜𝑟𝑎, condotta dal Laboratorio SAET della Scuola Normale Superiore di Pisa, ha messo in luce la “sala dei giovani efebi”

Si è chiusa in questi giorni la campagna 2022 della missione archeologica nell’𝑎𝑔𝑜𝑟𝑎 di Segesta, condotta dal Laboratorio SAET della Scuola Normale Superiore di Pisa sotto la direzione di Anna Magnetto, in collaborazione con il parco archeologico di Segesta, diretto da Rossella Giglio fino al 30 aprile 2022 e successivamente da Luigi Biondo. Le attività sul campo sono state dirette da Maria Cecilia Parra; lo studio e l’edizione dei testi epigrafici è curato da Carmine Ampolo. Anche quest’anno sono emersi nuovi risultati archeologici e storici, che accrescono le nostre conoscenze sulla città in età ellenistica e romana. L’ambiente destinato a “sala dei giovani efebi” (𝑒𝑝ℎ𝑒𝑏𝑖𝑘𝑜𝑛, corrispondente all’𝑒𝑝ℎ𝑒𝑏𝑒𝑢𝑚 di Vitruvio) – individuato durante la campagna di Segesta 2021 grazie a un’importante base con iscrizione greca posta in asse con l’ingresso monumentale – è stato messo interamente in luce, per uno sviluppo complessivo di circa 16 metri di lunghezza per 5 di larghezza. Una parte dell’intonaco parietale conserva ancora i graffiti tracciati dai frequentatori, interessante testimonianza della vita e della storia della città in età ellenistica e romana, che con altre si aggiunge a quelle riportate in luce sia in questa che nelle campagne di scavo precedenti.








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