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Varese ospita in esclusiva per la Lombardia la prima edizione di Varese ArcheoFilm, festival internazionale del cinema di archeologia arte ambiente etnologia con serata finale speciale dedicata ad Alfredo e Angelo Castiglioni. In programma sette film e incontri con esperti nazionali nel campo dell’egittologia, della preistoria, dell’etnologia e della storia

Il manifesto del festival Varese ArcheoFilm: la prima edizione si tiene dal 6 al 9 settembre 2018

Marco Castiglioni al museo Castiglioni di Varese

Il cinema archeologico arriva per la prima volta a Varese. Dal 6 al 9 settembre 2018 i Giardini Estensi in via Sacco 5 ospitano Varese Archeofilm, festival internazionale del cinema di archeologia arte ambiente etnologia, a ingresso libero e gratuito, promosso dal Comune di Varese in collaborazione con il museo Castiglioni, la rivista Archeologia Viva, la rassegna Firenze ArcheoFilm, il Centro Ricerche del Deserto Orientale (Ce.R.D.O.), l’associazione Conoscere Varese, Tourisma, con il patrocinio dell’università Insubria. Dopo Torino, Agrigento, Pesaro, Aquileia e Ravenna, Varese è una nuova tappa delle manifestazioni promosse sul territorio da Firenze Archeofilm. “Varese entra in un prestigioso e già funzionante circuito nazionale che ha lo scopo di far diventare il nostro paese uno dei principali punti di riferimento internazionali del cinema documentaristico d’autore”, sottolinea soddisfatto Marco Castiglioni, presidente dell’associazione Conoscere Varese, che dal 2015 ha riaperto e gestisce il museo Castiglioni di Varese, dedicato agli scavi di suo padre Angelo e di suo zio Alfredo. Varese Archeofilm sarà tappa esclusiva per la Lombardia, un motivo di orgoglio per il sindaco di Varese, Davide Galimberti: “Una grande occasione di rilancio turistico della città che va a inserirsi nella ricca offerta di eventi programmati dall’amministrazione comunale. Una straordinaria opportunità che permetterà di far conoscere le bellezze del capoluogo e richiamare molti turisti, anche dalla vicina Svizzera. Parliamo di rilancio turistico ma anche culturale, grazie a veri e propri mostri sacri varesini dell’archeologia come i fratelli Castiglioni”. A suggellare l’entusiasmo per il connubio di Varese con il grande film archeologico, è proprio Angelo Castiglioni, archeologo, etnologo, antropologo, scrittore, cineasta, documentarista, presidente Ce.R.D.O.: “In una fase storica particolarmente favorevole al linguaggio filmico documentaristico, le ragioni del suo successo si possono rintracciare, almeno in parte, nel progressivo venir meno della creatività nel cinema di finzione e nella considerazione che una società globale sembrerebbe voler abbattere le frontiere tra cinema narrativo e cinema del reale, facendoli convergere in un unico flusso di immagini. Oggi il cinema del reale raccoglie sempre più proseliti sia tra il pubblico che tra gli autori. Dal film di Michael Moore Bowling a Columbine fino a Microcosmos della coppia Nuridsany e Pérennou, da Il cineocchio di Dziga Vertov a Lo and Behold di Werner Herzog, passando per il cinéma vérité e molte altre fasi della sua lunga storia, il cinema documentaristico d’autore rappresenta il fenomeno cinematografico più rilevante degli ultimi vent’anni”.

I fratelli Alfredo e Angelo Castiglioni insieme in una delle loro esplorazioni in Africa

Ricco il programma di Varese Archeofilm: sette documentari provenienti da Francia, Inghilterra, Stati Uniti e Italia, girati nel corso dell’ultimo anno, tradotti e doppiati in italiano. Da Oetzi alla città di Persepoli, dagli scavi in Egitto all’armata perduta del re persiano Cambise, i documentari provenienti da tutto il mondo affronteranno argomenti leggendari, anche di archeologia industriale: uno di loro è dedicato infatti, per esempio, all’hangar dei dirigibili di Augusta. I film sono stati selezionati dal direttore artistico Dario Di Blasi tra quanti conservati nell’archivio di Firenze Archeofilm; Giulia Pruneti sarà la conduttrice del Festival; Davide Sbrogiò la voce narrante. Le traduzioni sono di Gisella Rigotti, Stefania Berutti e Carlo Conzatti. Le edizioni video sono di Fine Art Produzioni srl, Augusta (Sr); Giuditta Pruneti è il direttore editoriale. Dopo tre giorni di proiezioni e incontri con i massimi esperti nazionali nel campo dell’egittologia, della preistoria, dell’etnologia e della storia, intervistati dai giornalisti di Archeologia Viva, la serata conclusiva sarà invece dedicata a una retrospettiva sul lavoro dei fratelli varesini Angelo e Alfredo Castiglioni: archeologi, etnologi, antropologi, scrittori, cineasti e documentaristi di fama mondiale. Infine sempre domenica sera ci sarà la premiazione con l’assegnazione del Premio Città di Varese al film più gradito al pubblico e del Premio Alfredo Castiglioni al film scelto dalla giuria.

Il film “Enquêtes archéologiques. Persépolis, le paradis perse / Indagini archeologiche. Persepoli, il paradiso persiano” di Angès Molia, Raphaël Licandro

L’egittologo Alessandro Roccati

Il programma. Giovedì 6 Settembre 2018, dalle 20.30 alle 23. All’inaugurazione del festival segue la proiezione del primo film “Alla scoperta del tempio di Amenophis III” di Antoine Chéné (Francia, 2017; 52’). A Luxor, i colossi di Memnone, segnano l’ingresso del maestoso tempio di Amenophis III. A partire dall’inizio degli anni 2000, una équipe internazionale ha ridato vita a questo tempio, di cui, a parte i due colossi, ben poco era rimasto visibile. Seguiamo, insieme a tutta la squadra di archeologi, le grandi tappe di questa impresa, filmata a partire dal 2004, e prendiamo dunque consapevolezza del carattere grandioso di questo tempio, costruito da un faraone durante il suo regno pacifico e prospero. Segue il film “Indagini archeologiche. Persepoli, il paradiso persiano” di Angès Molia, Raphaël Licandro (Francia, 2017; 26’). Sugli altopiani iraniani si trova la culla di una delle più grandi civiltà di costruttori dell’antichità: i Persiani. Qui hanno edificato un capolavoro di architettura: Persepoli. Fino a oggi, si pensava che il sito si limitasse alla sua terrazza imponente, utilizzata dai re persiani solo qualche mese all’anno. Ma le recenti scoperte rivelano uno scenario completamente diverso, quello di una città tra le più ricche del mondo antico: un Eden tra le montagne persiane. Quindi c’è l’incontro/intervista con Alessandro Roccati, professore emerito di Egittologia e socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino, già direttore della Missione Archeologica Italiana in Egitto e Sudan. Chiude la serata il film “Indagini in profondità. Il naufragio del Francesco Crispi” di Guilain Depardieu, Frédéric Lossignol (Francia, 2017; 26’). Aprile 1943. Il “Francesco Crispi”, un piroscafo di 7600 tonnellate, nave ammiraglia dei mercantili italiani, riconvertito dalla Marina militare, lasciò Genova per raggiungere la Corsica. A bordo c’erano armi, munizioni e soprattutto un’unità militare di 1300 uomini. Lungo la rotta, il Crispi incrociò il sottomarino britannico HSM Saracen, che sganciò due missili. Lo affondò in pochi minuti. Più di 900 uomini persero la vita. Nonostante numerosi studi, il relitto della nave non è stato mai trovato…

Giuseppe Armocida

Venerdì 7 Settembre 2018, dalle 20.30 alle 23. Apre il film “Il misterioso vulcano del Medioevo” di Pascal Guérin (Francia, 2017, 52’). Il film mette in primo piano il lavoro minuzioso di ricerca, perseveranza, collaborazione e intuizione, degli scienziati che hanno dedicato tanti anni alla ricerca di questo misterioso vulcano. Questa scoperta sarebbe fondamentale per comprendere come le eruzioni vulcaniche, hanno trasformato il clima del pianeta e gli ecosistemi in cui viveva la società… Segue l’incontro/intervista con Giuseppe Armocida, medico, storico italiano, già docente dell’università dell’Insubria. Figura di rilievo della storia della medicina, è stato per oltre vent’anni presidente della Società Italiana di Storia della Medicina. Chiude la serata il film “Carri cinesi. All’origine del primo impero” di Julia Clark (Inghilterra, 2017, 52’). Per più di mille anni i carri da guerra hanno imperversato sui campi di battaglia della Cina antica, simboli di una tecnica militare che qui si è sviluppata prima che nel resto del pianeta, e che ha contribuito a unificare la nazione cinese. Grazie alle più recenti scoperte archeologiche e alla ricostruzione di un carro, verificata attraverso alcuni testi antichi, scopriremo come i Cinesi hanno messo a punto tale sofisticato mezzo di combattimento.

Un rara immagine d’epoca con un dirigibile nell’hangar di Augusta, in Sicilia

Sabato 8 Settembre 2018, dalle 20.30 alle 23. Si inizia con il film “Iceman Reborn” di Bonnie Brennan (Usa, 2017, 53’). Assassinato più di 5.000 anni fa, Oetzi, la più antica mummia umana sulla Terra, è portata alla vita e preservata con la modellazione 3D. Adesso, recentissime scoperte fanno luce non solo su questo misterioso uomo antico, ma sugli albori della civiltà in Europa. Segue l’incontro/intervista con Raffaele De Marinis, già ordinario di Preistoria e Protostoria dell’università di Milano. Past President e membro del consiglio direttivo dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria di Firenze. Già membro corrispondente dell’Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici. Chiude la serata il film “La casa dei dirigibili. L’Hangar di Augusta tra passato e presente” di Lorenzo Daniele (Italia, 2017, 45’). L’hangar per dirigibili di Augusta è un monumento di archeologia industriale unico nel panorama architettonico internazionale. Tra i primi edifici in Italia realizzati interamente in cemento armato, la sua costruzione cominciò per esigenze militari nel 1917 e si concluse nel 1920, quando la Prima Guerra Mondiale era ormai terminata e l’utilizzo dell’aerostato per fini bellici era stato sostituito dall’idrovolante.

I pastori Borana, popolazione dell’Etiopia meridionale, documentati dai fratelli Alfredo e Angelo Castiglioni

Domenica 9 Settembre 2018, dalle 20.30 alle 23. La serata finale apre con un film fuori concorso “I pozzi cantanti dell’Etiopia” di Alfredo e Angelo Castiglioni (Italia, 2009, 40’). Tutti i popoli pastori dell’Africa hanno elaborato un sistema di approvvigionamento dell’acqua. Un esempio di perfetta organizzazione del lavoro per questo scopo si poteva vedere, fino a pochi anni fa, tra i Borana, una popolazione del sud dell’Etiopia. Una catena umana di quindici, venti persone portava l’acqua da trenta metri di profondità fino in superfice con un ritmo crescente in funzione degli animali che attendevano il loro turno per abbeverarsi. Gli “Abe Ella” – “i padri dei pozzi” – scandivano il ritmo del lavoro con il loro canto. Una vera e propria “fabbrica dell’acqua”. Segue l’incontro/intervista con Angelo Castiglioni, archeologo, etnologo, antropologo, scrittore, cineasta, documentarista, e presidente Ce.R.D.O; Serena Massa, docente di catalogazione dei reperti archeologici dell’università Cattolica di Milano, responsabile scientifica degli scavi archeologici di Adulis in Eritrea, consulente scientifica del museo Castiglioni; Giovanna Salvioni, già professore ordinario di Etnologia e Antropologia Culturale dell’università Cattolica di Milano, consulente scientifica del museo Castiglioni. Segue l’assegnazione del premio Città di Varese al film più gradito al pubblico e quella del premio Alfredo Castiglioni al film scelto dalla giuria. Chiude questa serata speciale il film “L’armata scomparsa di re Cambise” di Alfredo e Angelo Castiglioni (Italia, 2008, 30’). Nel 525 a.C. un esercito di 50.000 uomini fu inviato dal re persiano Cambise a conquistare l’oasi di Siwa e l’oracolo di Zeus Ammone in Egitto. Come racconta lo storico greco Erodoto, “i soldati furono sorpresi da una violenta tempesta di sabbia e scomparvero nel nulla”. Per secoli questa tragedia spinse gli archeologi nel deserto alla ricerca dell’armata perduta. La missione Castiglioni ha ritrovato i primi reperti achemenidi e resti umani restituiti dalla sabbia del deserto.

Archeologia in lutto. È scomparso Alfredo Castiglioni, protagonista col fratello Angelo di mezzo secolo di ricerche in Africa: esploratore, archeologo, antropologo, etnologo, autore di libri, film, reportage

I fratelli Alfredo e Angelo Castiglioni insieme in una delle loro esplorazioni in Africa

I fratelli Alfredo e Angelo Castiglioni insieme in una delle loro esplorazioni in Africa

Alfredo Castiglioni è morto il 14 febbraio 2016 all'età di 79 anni

Alfredo Castiglioni è morto il 14 febbraio 2016 all’età di 79 anni

Archeologia in lutto. Inseparabili, entusiasti del loro lavoro e delle loro ricerche, capaci di farti rivivere con le parole e le immagini emozioni e scoperte dei loro numerosi viaggi, soprattutto in Africa: sono Alfredo e Angelo Castiglioni, fratelli gemelli, esploratori, archeologi, antropologi, etnologi di fama internazionale. Ora la “coppia” si è rotta: Alfredo Castiglioni si è spento domenica 14 febbraio 2016, stroncato da un infarto a 79 anni al suo rientro dall’Eritrea dove dal 2012 stava lavorando col fratello Angelo al progetto per il recupero della “città segreta” di Adulis. Era nato a Milano il 18 marzo 1937. Laureato in economia alla Cattolica di Milano, era famosissimo insieme al fratello Angelo per le imprese di esplorazione in Africa, dal Sahara alla Namibia, raccolte in libri di antropologia e archeologia. Ricordiamo “L’armata perduta di Cambise”, il popolo blu dei Tuareg, la cultura Masai. I risultati delle loro ricerche compiute nel Sahara libico sud occidentale nel 1982 sui graffiti preistorici della Valle del Bergiug, risalenti a 10-12mila anni fa, sono stati esposti nell’ambito del XXVI festival di Spoleto. Il 12 febbraio 1989 hanno ritrovato l’antica città mineraria di Berenice Panchrysos, citata da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia. Il ritrovamento è stato giudicato da Jean Vercoutter “una delle grandi scoperte dell’archeologia“. Con il materiale raccolto in oltre 50 anni di ricerche e donato al comune di Varese è stato aperto un gioiellino: il museo Castiglioni nella dépendance di Villa Toeplitz a Varese.

Alfredo Castiglioni è stato insignito nel 1991 dal presidente della repubblica Cossiga della medaglia d'oro per la cultura

Alfredo Castiglioni è stato insignito nel 1991 dal presidente della repubblica Cossiga della medaglia d’oro per la cultura

Alfredo Castiglioni non era solo un uomo dalla grande storia personale e dal grande passato – lo ricordano le cronache di varesenews.it -, ma anche uno studioso che ha fatto collezione di benemerenze insieme al fratello per la sua attività di ricercatore: come la medaglia d’oro per meriti della cultura e dell’Arte, conferita nel 1991 dall’allora presidente della repubblica Francesco Cossiga o l’Ambrogino d’oro conferito sempre nel 1991, o il sigillo Longobardo dato per meriti nel 2005 dalla Regione Lombardia. I fratelli Castiglioni hanno fondato l’associazione CeRDO (Centro Ricerche sul Deserto Orientale) e sono membri del Sudan Archealogical Research Society di Londra, della Società internazionale di studi nubiani e dell’IICE (Istituto italiano per la civiltà egizia). Hanno pubblicato 16 libri e realizzato cinque film a lungometraggio, nonché numerosi documentari di divulgazione archeologica e hanno scritto articoli per diverse riviste di archeologia o di ricerca scientifica (Archeologia Viva, Archeo, Egyptian Archaeology, The Sudan Archaeological Research Society, Bulletin de la Société Francaise d’Egyptologie).

"Sulla via degli elefanti": il film in ricordo di Alfredo che Angelo Castiglioni presenterà a ottobre alla rassegna del cinema archeologico di Rovereto

“Sulla via degli elefanti”: il film in ricordo di Alfredo che Angelo Castiglioni presenterà a ottobre alla rassegna del cinema archeologico di Rovereto

Angelo e Alfredo Castiglioni tra Siusy Bladi alla rassegna internazionale del cinema archeologico di Rovereto

Angelo e Alfredo Castiglioni tra Siusy Bladi alla rassegna internazionale del cinema archeologico di Rovereto

Archeologia Viva, si diceva. Chi scrive ha avuto modo di conoscere e apprezzare i fratelli Castiglioni nelle loro frequentazioni da collaboratori e amici di Firenze proprio nei convegni della rivista Archeologia Viva e di Rovereto alla rassegna internazionale del cinema archeologico. E la vicinanza a Rovereto è confermata anche ora che Alfredo è mancato. Lo annuncia il direttore Dario Diblasi: “Angelo Castiglioni ha voluto essere presente anche quest’anno alla rassegna, prevista a ottobre 2016, con il film Sulla via degli elefanti: sarà l’occasione per ricordare il fratello Alfredo”. E per restare a Rovereto, è stato con il museo civico roveretano che è iniziato il progetto Adulis dei fratelli Castiglioni. La missione in Corno d’Africa è stata ricordata alle esequie di Alfredo Castiglioni, cui ha partecipato anche l’ambasciata di Eritrea con una corona e un suo rappresentante che è salito sul pulpito “per dire grazie ai fratelli Castiglioni, a nome dell’ambasciatore, e del console generale a Milano” e “per rendere l’ultimo omaggio a un grandissimo amico dell’Eritrea. L’importante progetto è tuttora in corso, nel sito di Adulis. Noi siamo fiduciosi che il progetto proseguirà, anche per rendere viva la memoria di Alfredo tra i suoi amici e gli appassionati di archeologia. Ma non nego che Alfredo mancherà tanto all’Eritrea, e al popolo Eritreo”. E l’archeologa Serena Massa, commossa: “Ho avuto l’onore di conoscere Alfredo durante gli scavi ad Adulis, e conoscere il grande studioso ma anche il grande uomo”.

(3 – continua)