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Civitavecchia. Al museo Archeologico nazionale, la conferenza “Thanatos. L’uomo, la morte e i rituali funebri dall’antichità” con la presentazione del libro “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”, a cura di Stelio W. Venceslai e Maurizio De Pascalis (Edizioni Nisroch)

Martedì 10 giugno 2025, alle 17.30, al museo Archeologico nazionale di Civitavecchia, la conferenza “Thanatos. L’uomo, la morte e i rituali funebri dall’antichità”, un incontro intenso e suggestivo, dedicato al tema della morte in chiave antropologica e filosofica, in occasione della presentazione del libro “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”, a cura di Stelio W. Venceslai e Maurizio De Pascalis (Edizioni Nisroch). Un dialogo profondo tra riti, memoria e identità, con interventi di Mariarosa Lucidi, etruscologa, sui rituali legati alla morte attraverso i reperti esposti al museo; Alessandro Mandolesi, archeologo, sulla pratica della prothesis nel mondo etrusco; Maurizio De Pascalis, coautore del libro, sul legame tra morte, identità e memoria; Stelio W. Venceslai, coautore, chiuderà l’incontro con “La morte come archetipo e rito attraverso i secoli”. Modera Lara Anniboletti, direttrice del museo. Un’occasione per esplorare come le civiltà antiche e moderne hanno affrontato il mistero della fine, tra archeologia, filosofia e spiritualità.

Copertina del libro “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi” a cura di Stelio W. Venceslai e Maurizio De Pascalis

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi. Affrontare il tema della morte nelle sue molteplici variazioni è stato un lungo percorso davvero complesso. Si parte dall’abusato problema dell’immortalità per passare all’anima, al credo religioso, allo scopo della vita, alle acrobazie intellettuali per spiegare l’inspiegabile e tentare di conciliare la nostra ansia di vivere con l’incognita onnipresente della fine. I cimiteri, di per se stessi, costituiscono un variegato continente dalle mille sfaccettature. Gli esseri umani hanno cercato sempre di farsi una ragione della morte. cercando di conservare i resti fisici e la memoria dei defunti. Dal piccolo tumulo di terra ai mazzetti di fiori deposti accanto alla salma dei nostri lontani progenitori, dal mucchio di pietre ai dolmen, fino ai grandiosi monumenti architettonici eretti in onore del defunto o ai complessi sistemi cimiteriali oggi esistenti in tutto il mondo con i rituali ad essi connessi. La narrazione di un fenomeno così importante non può che partire dalla constatazione che l’essere umano, come le piante, gli animali, l’Universo stesso, abbiano un principio ed una fine che si rinnova nel tempo. Una specie d’ineluttabile transito temporale. Diversamente da tutti gli altri esseri viventi, però, la percezione umana si ribella a questa fine. Quell’anima, una realtà indefinibile che attribuiamo a noi stessi, siamo in genere convinti che non possa concludersi con il disfacimento del corpo. In realtà sopravvive nella nostra memoria, ma di per se stessa, secondo le più diffuse convinzioni umane, non dovrebbe scomparire con la morte fisica del corpo. Alla vita e alla morte è connessa l’idea della divinità e, con essa, di un mondo migliore i cui le anime dei giusti, ma forse tutte le anime, dovrebbero fruire dopo il loro percorso terreno. La dicotomia fra il bene e il male, l’oscurità e la luce, nasce proprio dalla speranza di una vita possibilmente eterna.

Lo scrittore Stelio W. Vences (foto nisroch)

Stelio W. Venceslai, nato a Bologna, studi classici nelle Marche, laurea a Roma in Giurisprudenza, docente universitario, alto dirigente nell’Amministrazione dello Stato, conferenziere, polemista, scrittore, saggista, imprenditore e commentatore radiofonico. Ha ricoperto numerosi ruoli come esperto in materia di cooperazione internazionale e comunitaria e in alcune Organizzazioni internazionali. Si interessa di ricerche sociologiche, filosofiche e storiche, con particolare riferimento al mondo templare e medievale ed alle mutazioni sociali del nostro tempo, in materia di storia, economia, politica e geopolitica, argomenti sui quali ha collaborato e collabora con numerose riviste, nazionali e internazionali e giornali on-line.

Maurizio Antonio De Pascalis (foto nisroch)

Maurizio Antonio de Pascalis, nasce a Melendugno (Le) nel 1952. Medico specialista ortopedico, da circa 40 anni esercita la professione a Roma, prima nel SSN e ora privatamente. Docente della formazione medico specialistica, è autore di numerose pubblicazioni in campo medico. Studioso di alchimia e altre tematiche esoteriche da sempre.

Civitavecchia. Alla Fondazione CARICIV, presentazione del libro “La necropoli etrusca Cava della Scaglia a Civitavecchia” a cura di Barbara de Paolis, secondo volume della collana dei Quaderni del museo Archeologico nazionale di Civitavecchia

civitavecchia_archeologico_libro-La-necropoli-etrusca-Cava-della-Scaglia-a-Civitavecchia_presentazione_locandinaVenerdì 17 gennaio 2025, alle 17, nella sala conferenze “Giusy Gurrado” della Fondazione CARICIV a Civitavecchia, in via Risorgimento 8/12, presentazione del libro “La necropoli etrusca Cava della Scaglia a Civitavecchia”, a cura di Barbara de Paolis, responsabile della sezione Ulpia del Gruppo Archeologico Romano e consigliera nazionale del G.A.R., secondo volume della collana dei Quaderni del museo Archeologico nazionale di Civitavecchia edito da Antiqua Res Edizioni. All’incontro, oltre agli autori Barbara De Paolis, Michele Rosati, Laura Rosati, Sara Panico, Raimon Graelis I Fabregat, Stefano Cavalieri, partecipano Gabriella Sarracco, presidente della Fondazione Cariciv, attenta alle esigenze della comunità locale che ha contribuito al progetto con i Fondi del bando annuale; Lara Anniboletti, direttrice del museo Archeologico nazionale di Civitavecchia, istituto culturale della direzione regionale Musei nazionali Lazio diretta da Elisabetta Scungio; Francesco di Gennaro, già soprintendente archeologo in Abruzzo e Sardegna; Alessandro Mandolesi, archeologo e autore del libro “Tra Caere e Tarquinia. La costiera civitavecchiese in età etrusca”.

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Copertina del libro “La necropoli etrusca Cava della Scaglia a Civitavecchia” a cura di Barbara de Paolis

Il libro è il secondo volume della collana Quaderni del Museo archeologico nazionale di Civitavecchia, dedicata agli studi scientifici di antichità su Civitavecchia e il vasto entroterra, e riflette l’approccio trasversale del museo, orientato alla ricerca e alla divulgazione, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo culturale delle comunità locali e del territorio di riferimento. Il libro approfondisce la necropoli etrusca di “Cava della Scaglia” situata presso la costiera settentrionale di Civitavecchia. Questo complesso archeologico, di competenza della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale, che si avvale della collaborazione con il GAR dal 2019, attraverso il suo vasto repertorio di sepolture, offre una finestra originale sull’evoluzione della comunità etrusca costiera, probabilmente legata a Tarquinia, compresa fra il VII secolo e il IV-III secolo a.C. Il libro si articola in due sezioni principali: la prima analizza la necropoli dal punto di vista storico, geologico e architettonico, integrata con una dettagliata disamina dei materiali ritrovati; la seconda sezione include i rilievi e il catalogo delle tombe, arricchiti da un interessante approccio archeo-astronomico, che propone una lettura non convenzionale del sito. Il libro è corredato anche da QR code, che permettono una visita virtuale della necropoli, offrendo un’esperienza immersiva.

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Barbara de Paolis (gruppo archeologico romano)

BARBARA DE PAOLIS. Insegnante, laureata in Scienze pedagogiche, ha iniziato il percorso in Scienze dei beni culturali con indirizzo archeologico presso l’Unitus di Viterbo. Nel 2004 è tra i fondatori della Società Storica Civitavecchiese per la quale dal 2007 al 2019 si occupa della redazione dei bollettini semestrali. Dal 2020 è responsabile della sezione Ulpia del Gruppo Archeologico Romano; dal giugno 2022 è consigliera nazionale del GAR.
MICHELE ROSATI. Laureato in Scienze Geologiche a Firenze nel 1984. Iscritto all’Ordine professionale dei Geologi del Lazio dal 1986; membro della Società Geologica Italiana e dell’Associazione Italiana per lo Studio del Quaternario (AIQUA). Ha svolto la sua attività professionale come geologo dipendente in Italia e all’estero dal 1987 al 1999 in Enel e dal 2000 ad oggi in Sogin (Società Gestione Impianti Nucleari).
LAURA ROSATI. Consegue presso l’Università degli Studi Roma Tre la Laurea Triennale in Scienze dell’Architettura e nel 2017 la Laurea Magistrale in Architettura, con indirizzo Progettazione Architettonica. Iscritta all’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia dal 2020. Dal 2015 al 2021 lavora in studi di progettazione a Roma e Milano. Svolge oggi la sua attività professionale a Civitavecchia.
SARA PANICO. Laureata in Conservazione dei Beni Culturali con indirizzo Archeologico a Viterbo nel 2001. Collabora con società private per scavi archeologici in Campania e Lazio. Guida turistica autorizzata per le provincie di Viterbo e Roma. Membro di associazioni per la tutela del patrimonio storico-archeologico dell’Etruria Meridionale.
RAIMON GRAELIS I FABREGAT. Consegue il dottorato presso l’Università di Lleida (Spagna) nel 2009. Dal 2010 al 2020 lavora presso il Römisch Germanisches Zentralmuseum di Magonza (Germania). Nel 2016 vince il XVIII premio l’Erma di Bretschneider. Nel 2018 è membro corrispondente del DAI. Dal 2020 svolge la sua attività professionale all’università di Alicante (Spagna).
STEFANO CAVALIERI. Studioso di Archeoastronomia, dal 2010 si occupa in particolare di orientazioni e ierofanie di chiese e necropoli medievali e siti megalitici della Tuscia. Ha contribuito alla mappatura di oltre ottanta percorsi archeo-naturalistici della regione Lazio, realizzando il sito tuscialoc.it.

Civitavecchia. Per GEP 2024 al museo Archeologico nazionale “Gli Etruschi nel Civitavecchiese”: dialogo con la direttrioce Lara Anniboletti e presentazione del libro “Tra Caere e Tarquinia. La costiera civitavecchiese in età etrusca”

civitavecchia_archeologico_gep-2024_locandinaSabato 28 e domenica 29 settembre 2024 tornano le Giornate Europee del Patrimonio e il museo Archeologico nazionale di Civitavecchia propone incontri, concerti e laboratori. Sabato 28 settembre 2024, alle 16, “Pasticci romani”, laboratorio di cucina per bambini dai 5 ai 10 anni. I bambini prepareranno un tipico dolce degli antichi romani, guidati dall’archeologa Barbara Gianvincenzi a cura di Vlogging Tour. Alle 18, “Gli Etruschi nel Civitavecchiese”: la direttrice Lara Anniboletti dialoga con Andrea Zifferero (università di Siena), Francesco di Gennaro (già soprintendente archeologo) Alessandro Mandolesi (autore del volume ‘Tra Caere e Tarquinia. La costiera civitavecchiese in età etrusca’), Maria Rosa Lucidi (archeologa collaboratrice DRMN Lazio). Dialogo sul ruolo di frontiera marittima svolto da questo vivace territorio fra i distretti delle città di Caere e Tarquinia. Si tratta di un contesto culturalmente misto, all’interno del quale si sono evoluti gli interessi tattici e strategici delle città di riferimento per il controllo dei passaggi costieri e degli accessi a risorse naturali di notevole importanza, come i giacimenti minerari dei Monti della Tolfa. Si parlerà anche di alcune novità archeologiche emerse dal riesame dei materiali conservati nei depositi del museo Archeologico nazionale di Civitavecchia. Alle 20.30, concerto Maestri dell’Unione Musicale Civitavecchiese con Sofia Colaiacomo (pianoforte), Emiliano Manna (pianoforte), MIB (Men in Blues duo) composto da Giovanni Cernicchiaro (chitarra) e Gino Fedeli (flicorno). Domenica 29 settembre 2024, alle 17, “Mosaico al Museo”, laboratorio per famiglie con bambini sulla tecnica del mosaico con l’archeologa Francesca Regina, a cura della ProLoco Civitavecchia APS.

Civitavecchia. Alla fondazione Cariciv presentazione del libro “L’Apollo Helios di Civitavecchia. L’immagine del Colosso di Rodi e il Museo Archeologico Nazionale di Civitavecchia” (Antiqua Res edizioni) di Lara Anniboletti, direttore dell’Archeologico di Civitavecchia, che apre la collana dei Quaderni del museo

civitavecchia_archeologico_libro-l-apollo-helios-di-civitavecchia_anniboletti_presentazione_locandinaMercoledì 15 maggio 2024, alle 17, in sala convegni “Giusi Corrado” della Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia, in via del Risorgimento 8/12 a Civitavecchia, verrà presentato il libro “L’Apollo Helios di Civitavecchia. L’immagine del Colosso di Rodi e il Museo Archeologico Nazionale di Civitavecchia” di Lara Anniboletti, direttore del museo Archeologico nazionale di Civitavecchia. Oltre all’autrice Lara Anniboletti, interverranno Gabriella Sarracco (presidente Fondazione Cariciv), Alessandro Mandolesi (archeologo, soprintendenza speciale ABAP Roma) e Carlo Casi (archeologo e direttore Antiqua Res Edizioni). Il libro, il primo di una serie che costituirà la collana dei Quaderni del museo Archeologico nazionale di Civitavecchia, ha come protagonista la statua dell’Apollo Helios che fa parte della collezione museale, ritenuta essere una copia romana del Colosso di Rodi di Carete di Lindo, una delle sette meraviglie del mondo antico. Il quaderno contiene anche una breve guida al Museo Archeologico Nazionale di Civitavecchia e ai capolavori delle sue collezioni, come una copia di età romana dell’Athena Parthenos di Fidia. Il volume è finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia ed è pubblicato da Antiqua Res Edizioni. Il quaderno si può acquistare al link: https://www.antiquaresedizioni.it/…/112-apollo-helios…

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Copertina del libro “L’Apollo Helios di Civitavecchia. L’immagine del Colosso di Rodi e il Museo Archeologico Nazionale di Civitavecchia”

L’Apollo Helios di Civitavecchia. Il Colosso, una delle sette meraviglie del mondo antico, è una delle opere più rappresentative del primo Ellenismo, innalzato dai Rodii a seguito di un terribile assedio del 304 a.C. conclusosi felicemente. L’incarico della statua dedicata al dio del sole Helios, più tardi sintetizzata con Apollo, fu affidato a Carete di Lindo, l’allievo del celebre Lisippo, lo scultore prediletto di Alessandro Magno. Furono proprio le armi lasciate dall’assediante, Demetrio Poliorcete, figlio di Antigono Monoftalmo, e soprattutto i preziosi metalli, il ferro e il bronzo, a permettere ai Rodii di realizzare l’immane colosso bronzeo. Carete, con straordinaria capacità plastica, riuscì ad imprimere nella creazione lo slancio e l’energia di una città che si era da poco liberata da un terribile nemico e innalzava al sole la fiaccola della vittoria. Il Colosso, la cui base poggiava su uno dei moli del porto, cadde dopo circa sessanta anni a causa di un terremoto, privandoci, a dispetto della sua grande fama, della sua reale iconografia: nessuna statua è conservata. Secondo alcune fonti, il Colosso fu rialzato per volontà dell’imperatore Adriano. La copia più completa della statua, alta circa due metri, contro i trenta e più dell’originale, fu realizzata con marmo greco insulare, proprio in epoca adrianea, ed è stata rinvenuta tra i resti della villa marittima del giurista Ulpiano a Santa Marinella, sul litorale a nord di Roma. L’eleganza e la leggerezza di questo capolavoro dell’arte antica, conservato al museo Archeologico nazionale di Civitavecchia, trasmettono oggi, come allora, una profonda emozione. Al museo Archeologico nazionale di Civitavecchia, oltre all’Apollo-Helios è esposta la copia dell’Atena Parthenos capolavoro del V secolo a.C., dell’artista ateniese Fidia. Nella sala dei marmi figurano pregevoli reperti scultorei recuperati dalle numerose ville marittime disposte sul litorale tra Pyrgi e Centumcellae, o che decoravano i monumenti della città di Centumcellae sviluppata in seguito alla realizzazione del porto voluto dall’imperatore Traiano. Una breve guida dell’attuale allestimento del museo, con la sala del Lapidario, il ballatoio in cui trovano spazio i contesti archeologici del territorio limitrofo, le Terme Taurine cui è dedicato un approfondimento e la Sala del santuario etrusco di Punta della Vipera, arricchiscono di contenuti il volume.

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L’archeologa Lara Anniboletti, direttore del museo Archeologico nazionale di Civitavecchia (foto drm-lazio)

Lara Anniboletti, archeologa, dirige il museo Archeologico nazionale di Civitavecchia, oltre al museo Archeologico nazionale e alla Necropoli etrusca di Crocifisso del Tufo di Orvieto. Ha fatto parte della segreteria tecnica per l’esecuzione del Grande progetto Pompei, dove ha ricoperto incarichi tecnici di archeologo e responsabile della comunicazione. Tra le sue pubblicazioni, oltre a contributi scientifici, il volume divulgativo “79 Storie su Pompei che nessuno ha mai raccontato”, Roma 2016, L’Erma di Bretschneider, tradotto anche in inglese. Da sempre particolarmente interessata agli aspetti di valorizzazione e comunicazione del patrimonio culturale, il suo slogan è “l’archeologia è una scienza da condire con l’umanità”.

Roma. Al Collegio Romano (e in diretta su YouTube) il convegno “Allestire l’archeologia. Progetti in corso e nuove proposte per i musei e i parchi archeologici nazionali”: in due giornate illustrati e discussi circa 40 progetti con oltre 100 esperti tra archeologi, architetti, ingegneri, docenti universitari, museologi e museografi

roma_mic_convegno-allestire-l-archeologia_locandinaOltre 100 esperti tra archeologi, architetti, ingegneri, docenti universitari, museologi e museografi si riuniscono il 26 e il 27 febbraio 2024 a Roma, al ministero della Cultura, al Collegio Romano, per il convegno organizzato dalla direzione generale Musei “Allestire l’archeologia. Progetti in corso e nuove proposte per i musei e i parchi archeologici nazionali”. Nel corso delle due giornate verranno illustrati e discussi circa 40 progetti, studiati per realizzare ex novo o per rinnovare gli allestimenti di altrettanti musei e parchi archeologici nazionali di tutta Italia. I lavori si concluderanno con una tavola rotonda, coordinata da alcune tra le personalità attualmente più competenti per animare il dibattito intorno all’intreccio tra ricerca, comunicazione e musei. Diretta sul canale YouTube del Ministero della Cultura ai seguenti link: 26 febbraio https://www.youtube.com/watch?v=tXYIwEtPCUo ; 27 febbraio https://youtube.com/live/MT5Q9kEkrkY. Finanziati con gli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (M1C3 Cultura 4.0), talora messi a sistema con altri finanziamenti del ministero della Cultura, i nuovi allestimenti dovranno saper rispondere a molteplici esigenze: la chiarezza, per veicolare nitidamente informazioni selezionate, con il ricorso, secondo opportunità, anche a supporti digitali; l’accessibilità, per includere ogni persona che intraprenda la visita; la sostenibilità, per inserirsi nel ciclo di conservazione e rigenerazione delle risorse del pianeta; la flessibilità e la praticità, per agevolare la rotazione delle collezioni esposte e la continuità della ricerca; l’estetica, per contribuire al benessere durante la permanenza; l’originalità, per permettere a ciascun contesto di emergere nella sua specificità e diversità. I contenuti scientifici e storici relativi al patrimonio archeologico trovano un decisivo canale di espressione negli allestimenti permanenti dei musei e dei parchi archeologici, attraverso i quali in pochi anni cambieranno l’impatto, l’attrattività e l’efficacia della comunicazione archeologica in Italia.

LUNEDÌ 26 FEBBRAIO 2024. Sala Spadolini: alle 9.30, saluti istituzionali. SESSIONE MATTUTINA “Paradigmi per il cambiamento”, presiede Alfonsina Russo. Alle 10, Andrea Viliani, “Museo delle Civiltà, il museo antropologico contemporaneo come ecosistema: nuovi allestimenti per esperienze accessibili e plurali, multidisciplinari e interspecie”; 10.15, Filippo Demma, Serena Guidone, Camilla Brivio, “#sibarinprogress: per una museologia del provvisorio”; 10.30, Andrea Bruciati, “Variae, Multiplices et Multiformes: le VILLÆ”; 10.45, Lorenza Campanella, Santino Alessandro Cugno, “MUVI Appia: il museo virtuale del Parco archeologico dell’Appia Antica. Opportunità e prospettive attraverso l’esempio offerto dal contesto delle tombe della via Latina”; 11, pausa.

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Nuovo allestimento del museo nazionale del Paleolitico di Isernia (foto mic)

“Nuovi allestimenti per la Preistoria”: alle 11.30, Pierangelo Izzo, Annarosa Di Nucci, Carlo Peretto, “Il riallestimento del Museo nazionale del Paleolitico di Isernia: tra archeologia, architettura, arte e design”; 11.45, Mari Hirose, Verena Frignani, Alessandro Sartori, “Un nuovo progetto di allestimento per il Museo archeologico nazionale di Mantova”. “Magna Grecia accessibile”: alle 12, Tiziana D’Angelo, Antonella Manzo, Teresa Marino, “Musei per tutti: nuovi progetti di allestimento, fruizione e accessibilità a Paestum”; 12.15, Fabrizio Sudano, Giuseppina Cassalia, Antonino Giordano, Elena Nicolò, Claudia Ventura, “Spazi inclusivi al MArRC: percorsi e strumenti narrativi per l’eliminazione delle barriere all’accessibilità culturale del patrimonio archeologico”; 12.30, dibattito; 13, pausa. SESSIONE POMERIDIANA “Terre etrusche”, presiede Simone Verde. Alle 14, Denise Tamborrino, Patrizia Cirino, Federica Timossi, Fabio Fornasari, “Patrimonio vivo: contemporaneità ed inclusione. Il nuovo riallestimento del Museo nazionale etrusco di Marzabotto”; 14.15, Giorgio Rocca, Alessandro Nocentini, “Verso la valorizzazione del patrimonio etrusco a Orvieto: dalla Necropoli al Museo”; 14.30, Alessandra Gobbi, Gabriella Musto, Daniela Borgese, “Percorsi veienti”; 14.45, Maria Cristina Tomassetti, Vincenzo Bellelli, Agostino Caterina, Melania Bisegna, “Il Museo archeologico nazionale di Tarquinia: work in progress”; 15, Lara Anniboletti, Giorgio Pala, Paolo Monesi, “Il progetto di riqualificazione e riallestimento del Museo archeologico nazionale di Civitavecchia”; 15.15, Mario Iozzo, Barbara Arbeid, “Il progetto di riallestimento del Museo archeologico nazionale di Firenze: 67 anni dopo l’alluvione del 1966”; 15.30, pausa.

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L’edificio che ospita il museo delle Navi romane di Nemi (foto mic)

“Emersi dall’acqua”: alle 16, Daniela De Angelis, Andrea Mandara, “Il nuovo allestimento del Museo delle Navi Romane di Nemi. Passato, presente e futuro”; 16.15, Andreina Contessa, Marta Novello, Francesca Condò, “Il nuovo Museo nazionale di Archeologia subacquea dell’Alto Adriatico di Grado (GO)”; 16.30, Daniele Ferrara, Maria Letizia Pulcini, Giulia Passante, Annunziata Genchi, “Da Hospitale a Museo. La nascita del nuovo Museo archeologico nazionale della Laguna di Venezia”; “Oltre l’Antico”: alle 16.45, Angela Borzacconi, “Il Museo archeologico nazionale di Cividale del Friuli: nuove forme per consolidate identità. Rigenerazione di uno spazio espositivo che racconta le radici dell’Europa altomedievale”; 17, Alessandra Mongelli, Claudia Lucchese, “Alla corte del tempo. Costruire nuovi percorsi di visita al Castello Svevo di Bari fra esperienze immersive e allestimenti archeologici”; 17.15, dibattito.

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Il suggestivo allestimento della mostra “Gli Dei ritornano. I bronzi di San Casciano” al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto graziano tavan)

MARTEDÌ 27 FEBBRAIO 2024. Sala della Crociera: SESSIONE MATTUTINA “Sinergie moltiplicatrici”, presiede Francesca Cappelletti. Alle 9.30, Gabriele Nannetti, Ada Salvi, Federico Salvini, Jacopo Tabolli, Guglielmo Malizia, Roberto Vannata, “Dall’acqua al Museo: oltre la scoperta del santuario di Bagno Grande. Progetti e prospettive per il futuro Museo archeologico nazionale di San Casciano dei Bagni”; 9.45, Valeria Acconcia, Lara Anniboletti, Claudio Borgognoni, Alessandra Gobbi, Daniela Quadrino, Ursula Piccone, “Antichi popoli italici: dalla mostra temporanea al Museo archeologico nazionale di Veroli”; 10, Pietro Copani, Vincenzo Corrado, Anita Rocco, “Il nuovo Museo archeologico nazionale di Canosa di Puglia nell’edificio scolastico Mazzini”; 10.15, Massimo Osanna, Luigi La Rocca, Paolo Desideri, “Il Museo pompeiano al Real Albergo dei Poveri a Napoli”; 10.30, pausa. “Allestire l’archeologia in situ”: alle 11, Alfonsina Russo, Federica Rinaldi, Paola Quaranta, “Sotto un’altra luce. Progetti di accessibilità e innovazione tecnologica nel Parco archeologico del Colosseo”; 11.15, Alessandro D’Alessio, Cristina Genovese, “Spazi da esporre, spazi per esporre: i nuovi progetti di allestimento del Parco archeologico di Ostia antica”; 11.30, Enrico Rinaldi, Pierangelo Izzo, Michele Laurenzana, Lorenzo Romacciato, “Strategie innovative per i vari livelli di accessibilità nel Parco archeologico di Sepino”; 11.45, Marianna Bressan, Elisabetta Baldan, Francesca Farroni Gallo, “Allestire per aggregare. I progetti in corso ad Altino (Venezia)”; 12, Alessandra Guerrini, Marcella Mancusi, Massimo Molinelli, Antonella Traverso, “Museo nazionale e zona archeologica di Luni. L’accessibilità fisica e cognitiva: i progetti in corso”; 12.15, dibattito; 13, pausa.

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Depositi del museo Archeologico nazionale di Aquileia: Massimo Osanna, direttore generale musei; Andreina Contessa, direttrice regionale Musei del Friuli Venezia Giulia; Marta Novello, direttrice Man Aquileia (foto drm-fvg)

SESSIONE POMERIDIANA “Allestire l’archeologia nei musei”, presiede Luigi La Rocca. Alle 14, Stéphane Verger, “Presentazione del progetto “Urbs, dalla città alla campagna romana” e il nuovo percorso espositivo del Museo Nazionale Romano”; 14.15, Marta Novello, Elena Braidotti, Annalisa de Franzoni, Ilaria Fedele, “I nuovi depositi del Museo archeologico nazionale di Aquileia: strategie per una nuova narrazione museale”; 14.30, Daniele Ferrara, Annunziata Genchi, Marcella De Paoli, “Museo archeologico nazionale di Venezia. Il volto classico della Serenissima”; 14.45, Massimo Osanna, Francesco Sirano, Marialucia Giacco, Laura Forte, “Il progetto di riallestimento della Villa dei Papiri di Ercolano”; 15, Luigi Gallo, Diego Voltolini, “Restaurare, rifunzionalizzare, innovare. Il masterplan di intervento sul Museo archeologico nazionale delle Marche”; 15.15, Silvia Casciarri, Francesco Di Lorenzo, Silvia Dainese, Stefano Gris, “Nuovi percorsi espositivi al Museo archeologico nazionale e Teatro romano di Spoleto”; 15.30, pausa.

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Rendering dei nuovi allestimenti del museo Archeologico di Stabia “Libero d’Orsi” (foto parco archeologico di pompei)

“Allestire l’archeologia nei musei”: alle 16, Addolorata Bilardi, Antonio Salerno, Marco Magni, Valeria Parisi, “Il Museo archeologico di Calatia a Maddaloni (CE): nuove opportunità espressive del sistema spazio-collezione-tecnologia”; 16.15, Maria Rispoli, “Il progetto di ampliamento del Museo archeologico di Stabia “Libero D’Orsi”: il museo che indaga e interpreta”; 16.30, Annamaria Mauro, “La rete museale statale della Basilicata. Nuovi orizzonti: accessibilità, inclusione e fruizione dei luoghi e delle collezioni”; 16.45, Francesco Muscolino, Luana Toniolo, Luciano Cannas, “Spazi ripensati: il nuovo allestimento del Museo nazionale archeologico ed etnografico “Giovanni Antonio Sanna” di Sassari”; 17, Tavola rotonda conclusiva: interverranno prof. Nadia Barrella, università della Campania “Luigi Vanvitelli”; prof. Maria Luisa Catoni, IMT Scuola Alti Studi Lucca; prof. Paolo Coen, università di Teramo; arch. Mario Cucinella. Mario Cucinella Architects; prof. Christian Greco, Museo Egizio di Torino; prof. Carlo Rescigno, università della Campania “Luigi Vanvitelli”. Modera prof. Massimo Osanna, direttore generale Musei.

Perugia. Al museo Archeologico nazionale “Egregio Prof. Torelli, Caro Mario. Una vita per l’Archeologia”, tre giornate di studio: tre giornate di studio a poco più di tre anni dalla scomparsa del professor Mario Torelli, archeologo di fama internazionale, con alcuni tra i maggiori studiosi che con lui si sono formati e hanno incrociato la sua straordinaria attività professionale. Ecco il programma

perugia_archeologico_egregio-prof-torelli_tre-giornate-di-studio_locandinaA poco più di tre anni dalla scomparsa del professor Mario Torelli, archeologo di fama internazionale (vedi Archeologia in lutto. È morto Mario Torelli, grande etruscologo, archeologo e docente di Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana. Stava preparando una grande mostra su Pompei e Roma | archeologiavocidalpassato), per 35 anni docente di Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana all’università di Perugia, il museo Archeologico nazionale dell’Umbria gli dedica “Egregio Prof. Torelli, Caro Mario. Una vita per l’Archeologia”, tre giornate di studio, dal 21 al 23 febbraio 2024, alle quali parteciperanno alcuni tra i maggiori studiosi che con lui si sono formati e hanno incrociato la sua straordinaria attività professionale. La direzione regionale Musei Umbria ha così voluto onorare la memoria e la carriera del professor Torelli con un evento che vedrà la partecipazione di docenti universitari, allievi, professionisti e studiosi italiani e stranieri, che, insieme, lo ricorderanno coniugando omaggi accademici e ricordi personali. L’ingresso è libero, fino a esaurimento posti. Molti gli ospiti illustri che interverranno, tra i quali Massimo Osanna, direttore generale Musei del ministero della Cultura e Alfonsina Russo, direttore del parco archeologico del Colosseo. L’iniziativa, promossa dai Musei nazionali di Perugia – Direzione regionale Musei Umbria, diretti da Costantino D’Orazio, è curata da Tiziana Caponi, direttrice del museo Archeologico nazionale dell’Umbria.

PROGRAMMA MERCOLEDÌ 21 FEBBRAIO 2024. Alle 9, Costantino D’Orazio, Tiziana Caponi (Musei nazionali di Perugia – direzione regionale Musei Umbria), Massimo Osanna (direzione generale Musei), e Alfonsina Russo (parco archeologico del Colosseo): “A Mario Torelli dall’Etruria al Colosseo”; Attilio Mastino e Raimondo Zucca (università di Sassari): “Baruffe chiozzotte: la vicenda della Laurea Magistrale honoris causa in archeologia al prof. Mario Torelli a Sassari e altre storie”; Carlo Rescigno (università della Campania “Luigi Vanvitelli”): “Le fanciulle di Reggio”; Franco Nardella: “Dall’Archeologia al Cinema. La ricostruzione storica come metodo”; Marco Fabbri (università di Roma “Tor Vergata”): “Mario Torelli e la divulgazione della conoscenza archeologica”. Pausa pranzo. Alle 15, Stefano Bruni (università di Ferrara): “Le farfalle di Larthia Seianti”; Simonetta Angiolillo (università di Cagliari): “1969 – 1976: a Cagliari con Mario”; Lucio Fiorini (università di Perugia): “Cronache on the road per Gravisca (e oltre) insieme a Mario, mio Professore e compagno di viaggio”; Angelo Centini: “Mario Torelli cittadino onorario di Tarquinia”; Antonio Sgamellotti (già università di Perugia): “Un lungo rapporto di amicizia e collaborazione scientifica con Mario”; Dorica Manconi: “1970: primi studenti sardi allo scavo di Gravisca”.

PROGRAMMA DI GIOVEDÌ 22 FEBBRAIO 2024. Alle 9, Pedro Rodriguez Oliva (Universidad de Málaga): “Las relaciones de Mario Torelli con la Universidad de Málaga, Spagna”; Cristina Papa (già università di Perugia): “Mario Torelli e le intersezioni tra antropologia e archeologia”; Maurizio Di Puolo: “Un ricordo”; Francesca Silvestrelli (università del Salento): “Quand on voit soi-même on est sûr et le témoignage d’autrui n’est jamais aussi certain. I viaggi in Italia di Honoré d’Albert duca di Luynes (1825 e 1828)”; Arturo Ruiz (Universidad de Jaén): “El día que Mario Torelli vino a los campos de olivos”; Marco Arizza (CNR ISPC): “Tra i templi di Roma e le tombe di Veio. Incontri e ricordi con Mario Torelli”. Pausa pranzo. Alle 15, Nicola Terrenato (University of Michigan, Kelsey Museum of Archaeology): “La topografia più antica del Quirinale settentrionale alla luce delle nuove scoperte”; Roberto Marcucci (Casa editrice l’Erma di Bretschneider): “Un ricordo dell’amico Editore, Roberto Marcucci”; Maria Grazia Lungarotti (Fondazione Lungarotti): “L’Archeologo, l’Amico, una visione condivisa”; Elmo Mannarino (già università di Perugia): “Mario: l’amico e l’archeologo”; Lino Conti (Accademia delle Scienze dell’Umbria): Lara Anniboletti, Alessandro Mandolesi con Maria Rosa Lucidi (direzione generale Musei, museo Archeologico nazionale di Civitavecchia): “La dea Fortuna si era messa ad aiutarmi alla grande… Mario e il santuario di Punta della Vipera (S. Marinella)”.

PROGRAMMA DI VENERDÌ 23 FEBBRAIO 2024. Alle 9, Giuseppina Manca Di Mores (Accademia di Belle Arti di Sassari): “Troppe ali… Riflessioni sull’altorilievo fittile del tempio di Antas (Fluminimaggiore – Sud Sardegna)”; Massimo Cultraro (CNR ISPC): “Divagazioni sul Mediterraneo: Mario Torelli e la Grecia delle origini”; Francesco Marcattili (università di Perugia): “In viaggio con Mario, in viaggio con Enea”; Donatella Scortecci (università di Perugia): “Non solo il mondo classico… Mario Torelli e l’archeologia cristiana”; Massimo Nafissi (università di Perugia): “Mario Torelli, Sparta e il programma figurativo del Trono di Apollo ad Amicle”; Donato Loscalzo (università di Perugia): “L’ironia di Mario Torelli”; Pausa pranzo. Alle 15, Sabrina Boldrini (università di Perugia): “Libri e biblioteche di antichistica all’Università di Perugia”; Enrico Signorini, Olindo Stefanucci: “Con Mario, a Perugia, Cortona e oltre”; Primo Tenca: “Un amico leale e generoso”; Alberto Mori, Raffaele Davanzo: “Rinnovamento ippodameo di tracciati urbani etruschi”; Giancarlo Paoletti: “Pedagogia della polpetta”; Luana Cenciaioli: “La decorazione architettonica a Perugia in età romana ed il reimpiego degli elementi lapidei: il capitello con Scilla e i compagni di Ulisse”; Tiziana Caponi (museo Archeologico nazionale dell’Umbria): “Considerazioni conclusive”.

Civitavecchia. Al museo Archeologico nazionale conversazione con Barbro Santillo Frizell, autrice del libro “Essere etrusco. Miti e misteri ieri e oggi”

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Al museo Archeologico nazionale di Civitavecchia conversazione con Barbro Santillo Frizell, autrice del libro “Essere etrusco. Miti e misteri ieri e oggi” (Mauro Pagliai editore): appuntamento al Manc il 10 novembre 2023, alle 17. Interverranno la direttrice del museo Archeologico nazionale di Civitavecchia, Lara Anniboletti, e Alessandro Mandolesi, archeologo. Per info e prenotazione: 0766 23604, drm-laz.mucivitavecchia@cultura.gov.it.

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Copertina del libro “Essere etrusco. Miti e misteri ieri e oggi” di Barbro Santillo Frizell

Essere etrusco. “Ma chi chiede dimostrazioni pratiche su razze scomparse? Quel che si vuole è il contatto. Gli Etruschi non sono una teoria o una tesi. Se qualcosa sono, sono un’esperienza”. Queste parole dello scrittore britannico D.H. Lawrence sintetizzano l’essenza del viaggio di formazione nei paesi mediterranei. Inglesi, russi, francesi e nord europei partivano alla ricerca della cultura classica, greca e romana, e ne trovavano una ancora più affascinante con origini sconosciute, tutta da esplorare. In questo saggio l’archeologa e scrittrice Barbro Santillo Frizell analizza il concetto di identità etrusca, le teorie sulla comparsa e la fine di questo popolo e il recente contributo della bioarcheologia molecolare all’etruscologia. Descrive in maniera coinvolgente le necropoli con le loro tombe sontuosamente decorate. Le numerose illustrazioni aiutano il lettore a comprendere come nell’immaginario collettivo si siano formati, nel tempo, un’eredità culturale e una ricca mitologia, attraverso l’iniziativa di personaggi appassionati e intraprendenti come re archeologi, antiquari, viaggiatori ricercatori, e la forza divulgativa di mostre e altre iniziative didattiche.

Napoli. Al museo Archeologico nazionale per “Le sere del Mann” presentazione della guida della mostra “Alessandro Magno e l’Oriente” (Electa)

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Testa di Alessandro dal museo di Salonicco all’ingresso della mostra “Alessandro e l’Oriente” al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto graziano tavan)

napoli_mann_sere-d-estate-2023_locandinaUna “Sera al Mann” nel nome di Alessandro Magno. Nell’ambito delle aperture serali del giovedì, che rientrano nel Piano di Valorizzazione indetto dal ministero della Cultura, il 20 luglio 2023, alle 20, nel Giardino delle Fontane del museo Archeologico nazionale di Napoli, sarà presentata la guida – edita da Electa – della mostra “Alessandro Magno e l’Oriente” (aperta fino al 28 agosto 2023), curata da Filippo Coarelli ed Eugenio Lo Sardo, anche autori del volume. Interverranno Paolo Giulierini, direttore Mann; Laura Forte, responsabile mostre Mann; Filippo Coarelli, co-curatore della mostra. Ingresso al museo Archeologico nazionale di Napoli al costo simbolico di 3 euro nella fascia oraria tra le 19 le 22.30, ultimo ingresso alle 22 con la possibilità di visitare anche le collezioni permanenti e la mostra “Picasso e l’antico” curata da Clemente Marconi.

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Copertina del libro “Alessandro e l’Oriente” (Electa) guida della mostra “Alessandro e l’Oriente” al museo Archeologico nazionale di Napoli

Il libro “Alessandro Magno e l’Oriente”, edito da Electa, accompagna il visitatore nel racconto delle imprese del condottiero e stratega macedone. Gran parte delle opere esposte illustrano i brevi capitoli che, passo dopo passo, narrano l’ascesa e le battaglie di conquista di Alessandro. Numerosi i focus su reperti che contribuiscono alla ricostruzione della narrazione della straordinaria impresa del sovrano macedone: un viaggio lungo poco più di dieci anni, illustrato da una mappa con l’incredibile percorso di conquista e di scoperta che ha portato in Asia la cultura ellenistica, e allo stesso modo a far conoscere, recepire e assimilare le grandi culture antiche d’Oriente alla civiltà greco-romana. Una ricchissima bibliografia chiude la guida, fornendo utili consigli di lettura per approfondire studi e ricerche sulla storia e la fortuna del mito di Alessandro. Di prossima pubblicazione il volume di saggi “Alessandro Magno” a firma di Filippo Coarelli ed Eugenio Lo Sardo – anche curatori della pubblicazione -, Stefano De Caro, Anna Trofimova, Emanuele Greco, Calogero Ivan Tornese, Paola Piacentini, Luca Attenni, Fausto Zevi, Theodoros Mavrojannis, Elena Calandra, Michaelis Lefantzìs, Laura Giuliano, Lara Anniboletti, Paolo Giulierini, Laura Forte. I testi raccontano, da vari punti di vista, questo irripetibile momento della storia umana, a partire dalle fonti e dalla ricca iconografia che da sempre accompagna Alessandro Magno.

Civitavecchia. Per i “Giovedì dell’Archeologia” del museo Archeologico nazionale conferenza “Conversazioni sul MANC: dai depositi al nuovo allestimento della sezione etrusca”

civitavecchia_archeologico_giovedì-dell-archeologia_conversazioni-sul-manc_locandinaAppuntamento “extra” dei “Giovedì dell’Archeologia” del museo Archeologico nazionale di Civitavecchia con la conferenza “Conversazioni sul MANC: dai depositi al nuovo allestimento della sezione etrusca”, cui parteciperanno Lara Anniboletti, direttrice del museo Archeologico nazionale di Civitavecchia, insieme agli archeologi Maria Rosa Lucidi e Alessandro Mandolesi. Appuntamento il 2 febbraio 2023, alle 17, alla biblioteca comunale “A. Cialdi” di Civitavecchia. L’evento sarà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook del museo Archeologico nazionale di Civitavecchia. Per informazioni e prenotazioni: museo Archeologico nazionale di Civitavecchia, tel. 076623604, e-mail: drm-laz.mucivitavecchia@cultura.gov.it. L’incontro è focalizzato sul progetto di riqualificazione e riallestimento del museo Archeologico nazionale di Civitavecchia: l’ampliamento dello spazio espositivo permetterà di sviluppare un “grande museo” in cui la storia di Centumcellae e del territorio – compresa la medievale Cencelle – possa essere ben rappresentata. Si parlerà, inoltre, dello “scavo nello scavo” effettuato nei depositi del Museo, che ha permesso di approfondire e puntualizzare molti aspetti della fase etrusca, rappresentata da fiorenti siti e necropoli, quando il territorio di Civitavecchia rappresentava la linea di confine tra le metropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia.

Orvieto. Come mangiavano gli antichi Etruschi? Appuntamento alla necropoli etrusca di Crocifisso del tufo per la presentazione del libro “A tavola con gli Etruschi” di Giorgio Franchetti e degustazione di piatti “all’etrusca” con l’archeocuoca Cristina Conte e del vino “etrusco” di Francesco Mondini, premio Unesco

orvieto_necropoli-crocificco-del-tufo_a-tavaola-con-gli-etruschi_degustazioni-e-libro_locandinaCome mangiavano gli Etruschi? In mancanza di una letteratura etrusca, è possibile ricostruire le loro abitudini a tavola partendo dalle fonti latine e greche, dai pochissimi reperti, dalle immagini dell’iconografia funeraria e dai servizi da tavola a corredo delle sepolture? Quanto possiamo affidarci alle pitture funerarie? Illustrano eventi reali o sono una rappresentazione simbolica dell’oltremondo? Se vogliamo saperne di più non si può perdere la presentazione del saggio “A tavola con gli Etruschi” a cura del divulgatore storico Giorgio Franchetti. Un viaggio nel passato per conoscere gli antichissimi Rasenna osservandoli da un punto di vista inedito: quello del rapporto che ebbero con il cibo. Appuntamento domenica 21 agosto 2022, alle 21.30, alla necropoli etrusca di Crocifisso del Tufo di Orvieto. Con l’autore interverranno Lara Anniboletti, direttrice del museo Archeologico nazionale di Orvieto e della necropoli etrusca di Crociffiso del Tufo e Cristina Conte, archeocuoca.

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L’archeocuoca Cristina Conte

“È sempre una grande emozione”, dichiara Franchetti, “mettermi al comando di questa macchina del tempo virtuale e mettere le lancette dell’orologio indietro quasi 30 secoli. Prenderemo per mano idealmente il pubblico e lo condurremo a ritroso nel tempo, entrando nella vita quotidiana degli Etruschi per comprendere il rapporto che ebbero con il cibo”. Ma attenzione, se si ha tempo, non è proprio da perdere l’anteprima alla presentazione del libro. Un’ora prima, infatti, alle 20.30, sarà allestita una degustazione di pietanze “all’etrusca” elaborate proprio da Cristina Conte, che ha collaborato al libro curando la sezione delle ricette.

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Francesco Mondini produce il “Nerum” etrusco

Sarà anche possibile degustare il vino “etrusco” prodotto da Francesco Mondini, in anfora sotterrata, processo che gli è valso un premio dell’UNESCO. “Coinvolgendo storici, archeologi, dottori in agraria, geologi, mastri cocciai”, spiega Mondini, “siamo arrivati nel 2014 ad avere un prodotto di eccellente qualità, perfetto nei suoi equilibri e soprattutto totalmente naturale senza aggiunta di sostanze chimiche, una autentica spremuta di uva, naturale come la terra ci dona. Oggi abbiamo l’onore di presentarvi il primo vino al mondo biologico vinificato in orci di terracotta, completamente interrati, con il metodo Mondini”. Ingresso libero e degustazioni gratuite con prenotazioni al numero: 0763 341039. Mail: drm-umb.necropoliorvieto@cultura.gov.it.

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Copertina del libro “A tavola con gli Etruschi” di Giorgio Franchetti (Edizioni Efesto)

A tavola con gli etruschi (2022, edizioni Efesto). Questo libro si propone di far conoscere meglio la cultura etrusca seguendo un filo particolare: quello del cibo. Le fonti romane fanno menzione di cibi e prodotti dell’agricoltura quanto dell’allevamento etrusco, così come dei cereali e dei formaggi, ma certamente questi autori vissero e scrissero quando praticamente gli Etruschi erano un popolo ormai da tempo assimilato nel tessuto sociale romano. Il cibo etrusco è giunto a noi in due versioni: quella dipinta, presente nell’iconografia funeraria, e i resti concreti rinvenuti in contesti di vario genere e studiati in archeobotanica. Quanto si è voluto rappresentare il vero e quanto invece va interpretato come un’immagine carica di simbolismo “altro”, lontano dal reale e posta nell’immaginario dell’oltremondo? L’autore propone una rilettura dell’evoluzione dell’immagine del banchetto, partendo dalle tombe più antiche e arrivando fino alla dominazione romana. Nel libro vengono anche proposte delle ricette per mangiare “all’etrusca”.

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Attestato Unesco del premio “La fabbrica del paesaggio” all’azienda agricola Tarazona Miriam di Arezzo

“Francesco Mondini ha inseguito per più di vent’anni un sogno: ricreare nella sua terra, la terra degli Etruschi nell’Aretino, il modo in cui i nostri illustri progenitori producevano il vino”, scrive Luigina Besi, presidente Unesco Arezzo che ne ha sostenuto la candidatura. “Con l’aiuto di archeologi e basandosi sulle conoscenze della viticoltura tramandate dal padre e dal nonno ha abbellito le sue colline riprendendo l’uso atavico di alternare filari di viti e filari di ulivi scavando dolcemente il suolo per interrare gli orci artigianali, di terracotta. Chi vede la sua opera se ne innamora. Il riconoscimento dell’Unesco premia la tutela, anzi il miglioramento del paesaggio naturale e culturale, nel rispetto delle vocazioni territoriali, dimostrando la capacità di costruire un modo colto e al tempo stesso produttivo il proprio luogo di lavoro, un paesaggio al tempo stesso poetico e ricco di memoria”.