Due francobolli dedicati ad altrettante scoperte archeologiche italiane: la statua ritratto in veste di Ercole dal parco archeologico dell’Appia Antica, e la statua di Apollo arciere da San Casciano dei Bagni: ecco le due presentazioni ufficiali

Il ministero delle Imprese e del Made in Italy emette il 9 maggio 2025 due francobolli celebrativi di Europa 2025 dedicati ad altrettante scoperte archeologiche: la statua ritratto in veste di Ercole dal parco archeologico dell’Appia Antica, e la statua di Apollo arciere da San Casciano dei Bagni. Le vignette riproducono rispettivamente: la statua-ritratto di un personaggio raffigurato come Ercole, opera in marmo di epoca romano-imperiale e di dimensioni appena maggiori del vero, ritrovata a Roma nel parco archeologico dell’Appia Antica nel gennaio del 2023; la statua di Apollo Arciere, statua in bronzo databile intorno al 100 a.C. che raffigura il dio in una posa particolare, in leggera torsione, quasi in un passo di danza, nell’atto di scoccare la freccia, tipologia che risulta estremamente rara se non unica nella statuaria antica. Completano i francobolli le legende “STATUA RITRATTO IN VESTE DI ERCOLE”, “PARCO ARCHEOLOGICO DELL’APPIA ANTICA”, “APOLLO ARCIERE”, “SAN CASCIANO DEI BAGNI”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B ZONA 1”. I due francobolli saranno presentati ufficialmente venerdì 9 maggio 2025 al Complesso di Capo di Bove (parco archeologico dell’Appia Antica) e al teatro dei Georgofili Accalorati di San Casciano dei Bagni (Si).

Statua ritratto in veste di Ercole scoperta nell’area del parco Ardeatino (foto parco archeologico appia antica)
PARCO ARCHEOLOGICO DELL’APPIA ANTICA. Venerdì 9 maggio 2025, alle 17, il Complesso di Capo di Bove ospita, con il ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e Poste Italiane Spa, la cerimonia di presentazione e annullo filatelico del francobollo appartenente alla serie tematica dedicata alle scoperte archeologiche nazionali che raffigura la statua-ritratto in veste di Ercole. L’evento è l’occasione per presentare al pubblico, insieme all’Istituto Centrale per l’Archeologia che ne ha curato l’edizione, la monografia dedicata alla pubblicazione integrale dello straordinario rinvenimento, edita nel Bollettino di archeologia online, Anno XV, 2024/1. In particolare verrà evidenziato il contributo che il Bollettino può offrire, al fianco di soprintendenze, parchi archeologici e musei, attraverso un’edizione tempestiva, attenta al rigore scientifico, e autorevole delle più recenti scoperte archeologiche nazionali. Alla presentazione del Bollettino interverranno: Irma Della Giovampaola, direttore dell’Istituto Centrale per l’Archeologia; Elena Calandra, docente di Archeologia classica all’università di Pavia; Francesca Romana Paolillo, soprintendente nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo; Annarena Ambrogi, docente di Archeologia classica all’università di Roma Tor Vergata. La straordinaria statua-ritratto, riportata alla luce nel corso di complessi lavori di riparazione di un impianto fognario che hanno previsto uno scavo in grande profondità nell’area del Parco Ardeatino, ritrae un personaggio raffigurato come Ercole, rappresentato nella sua nudità eroica e accompagnato dai caratteristici attributi cioè la clava, la pelle di leone che copre testa e le spalle, la faretra. Il suo rinvenimento ha suscitato l’interesse della comunità scientifica internazionale e dei media di tutto il mondo. L’opera è attualmente esposta all’interno del Casale di Santa Maria Nova, in via Appia antica 251. Presso il desk allestito da Poste Italiane all’interno del Complesso di Capo di Bove sanno disponibili, con annullo del primo giorno di emissione, il francobollo e tutti i prodotti filatelici correlati, compresa la cartella filatelica completa a tre ante. L’evento è gratuito senza necessità di prenotazione.

Dettaglio della statua in bronzo di Apollo Arciere scoperta nel Bagno grande di San Casciano dei Bagni (foto mic)
SAN CASCIANO DEI BAGNI. Venerdì 9 maggio 2025, alle 11, il teatro dei Georgofili Accalorati di San Casciano dei Bagni (Si) ospiterà la cerimonia di presentazione e annullo filatelico del francobollo appartenente alla serie tematica dedicata alle scoperte archeologiche nazionali ritraente la statua in bronzo di Apollo Arciere. Il francobollo è emesso dal ministero delle Imprese e del Made in Italy e stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato in collaborazione con Poste Italiane. Alla cerimonia interverranno rappresentanti del MIMIT, dell’IPZS e di Poste Italiane. A seguire sarà presentata la monografia edita da Archeo dedicata a San Casciano dei Bagni “Sette anni a San Casciano dei Bagni”, a cura di Emanuele Mariotti, Ada Salvi e Jacopo Tabolli. Al desk allestito da Poste Italiane all’ingresso del Comune di San Casciano dei Bagni sanno disponibili, con annullo del primo giorno di emissione, il francobollo e tutti i prodotti filatelici correlati, compresa la cartella filatelica completa a tre ante.
Palermo. Alla Gipsoteca (unipa) giornata di studio sulle attività della Missione archeologica italo-tunisina al Teatro romano di Althiburos. L’incontro, in presenza e on line, segue di qualche giorno le due giornate di studio a Tunisi sulle missioni di scavo attive e i progetti di cooperazione nel 60.mo della prima missione archeologica italo-tunisina
Martedì 29 aprile 2025, alle 10, nella Gipsoteca del dipartimento Culture e Società, Edificio 15 di viale delle Scienze, 8° piano, a Palermo, giornata di studio sulle attività della “Missione archeologica italo-tunisina al Teatro romano di Althiburos”. Sarà possibile seguire i lavori anche on line sulla piattaforma Teams al link: https://tinyurl.com/Althiburos.

La squadra della missione italo-tunisina con l’università di Palermo al Teatro romano di Althiburos nella campagna 2023 (foto unipa)
La missione dell’università di Palermo, iniziata nel 2007 e diretta dal prof. Gilberto Montali, in collaborazione con l’Institut National du Patrimoine de Tunisie, ha come oggetto lo scavo, il rilievo, lo studio architettonico e dei materiali del Teatro romano di Althiburos (Governatorato di El Kef, Tunisia). La ricerca inoltre si prefigge di inserire il monumento nell’ambito dell’architettura teatrale romana della provincia dell’Africa proconsolare, per giungere ad una proposta di restauro del monumento, per la valorizzazione dell’intero sito. Il teatro romano di Althiburos è in uno stato di conservazione davvero eccezionale: costruito probabilmente alla fine del II secolo d.C. venne fortificato in età bizantina e rioccupato in età medievale.
La giornata di studi dell’università di Palermo segue di una settimana le due giornate di studio, dedicate ai risultati delle missioni di scavo attive e ai progetti di cooperazione in avvio, promosse al museo nazionale del Bardo a Tunisi, il 23 e 24 aprile 2025, dall’Institut National du Patrimoine, dall’Ambasciata d’Italia in Tunisia e dall’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi in occasione del sessantesimo anniversario della prima missione archeologica italo-tunisina. Le Journée d’ètude hanno consentito ai direttori delle 14 missioni di scavo congiunte italo-tunisine di presentare, anche in chiave divulgativa, il lavoro finora svolto presso importanti siti archeologici in tutto il Paese come Cartagine, Capo Bon, Thuburbo Maius, Althiburos, ecc. e gli obiettivi dei progetti in fieri. Si è parlato anche di rilevanti progetti di cooperazione in atto, come quello che vede collaborare l’Institut National du Patrimoine con il Parco archeologico del Colosseo sulla tutela e la valorizzazione del sito di El Jem. Uno spazio particolare è stato riservato ai progetti in fase di definizione, come un’articolata collaborazione che vedrà protagonisti l’Institut National du Patrimoine, l’Istituto centrale per il restauro, l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS) di Tunisi e l’Istituto centrale per l’archeologia.
Pertosa (Sa). Iniziata la campagna 2025 di ricerche archeologiche nelle Grotte di Pertosa-Auletta, dove c’è l’unico insediamento palafitticolo sotterraneo d’Europa

Speleo-archeologi impegnati nello scavo all’interno delle Grotte di Pertosa-Auletta (Sa) (foto sabap-sa-av)

È iniziata la campagna 2025 di ricerche archeologiche nelle Grotte di Pertosa-Auletta, nota cavità turistica in provincia di Salerno, riaperta al pubblico – dopo la chiusura invernale – il 14 febbraio 2025. L’attuale cantiere di scavo è stato impiantato a circa 40 metri dall’ingresso in grotta, in un’area particolarmente ricca di reperti e di strutture antiche. Un’équipe specializzata in spelo-archeologia conduce l’esplorazione del deposito stratificato, situato nell’alveo del fiume sotterraneo. Le indagini sono svolte, in regime di concessione ministeriale, dalla Fondazione MIdA – Musei Integrati dell’Ambiente, in accordo con la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Salerno e Avellino. Al progetto scientifico prendono parte anche l’Istituto Centrale per l’Archeologia e il Centro di ricerca speleo-archeologica “Enzo dei Medici”. Collaborano, inoltre, la Società Iren S.p.a., i comuni di Pertosa e Auletta.

Grotte di Pertosa-Auletta (Sa): giacimento archeologico sommerso (foto sabap-sa-av)

Grotte di Pertosa-Auletta (Sa): giacimento archeologico all’asciutto (foto sabap-sa-av)
Il giacimento archeologico presente nell’ampia antegrotta, noto sin dalla fine dell’Ottocento, ha la particolarità di essere generalmente sommerso a causa di una diga eretta a fini di sfruttamento idroelettrico. Per consentire le ricerche, infatti, l’invaso idrico artificiale deve essere completamente svuotato facendo in modo che le acque sotterranee scorrano in condizioni naturali.
La maggiore evidenza archeologica è rappresentata da un’estesa struttura palafitticola datata col radiocarbonio all’età del Bronzo (attorno a 3500 anni fa), che costituisce l’unico insediamento palafitticolo sotterraneo finora noto in Europa. Questo patrimonio straordinario, unito a stratificazioni che coprono un arco temporale di 8.000 anni, rendono le Grotte un sito fondamentale per lo studio delle relazioni uomo-ambiente.
Roma. Al Complesso del San Michele la giornata di studi “Il Geoportale Nazionale per l’Archeologia. Primo bilancio e prospettive”, in presenza e on line, a sei mesi dall’accessibilità del GNA realizzato dall’Istituto Centrale per l’Archeologia
Si avvicina l’appuntamento con “Il Geoportale Nazionale per l’Archeologia. Primo bilancio e prospettive”, venerdì 26 gennaio 2024, dalle 9.30 alle 16.30, nella sala conferenze della Biblioteca delle Arti nel Complesso del San Michele a Roma, la giornata dedicata a presentarvi l’impatto di questi primi sei mesi di vita del portale e a condividerne, grazie agli interventi dei principali attori che lo hanno reso possibile e che lo stanno implementando, le prospettive future. L’ingresso sarà consentito fino all’esaurimento dei posti, ma sarà fruibile in diretta anche online sul canale YouTube dell’Istituto centrale per l’archeologia (https://www.youtube.com/@istitutocentraleperlarcheo6112). Il Geoportale segna una tappa importante all’interno di un lungo percorso di studio e di progettazione svolto dall’Istituto centrale per l’archeologia in sinergia con importanti istituzioni di ricerca e tutela del patrimonio culturale. La piattaforma è stata realizzata grazie alla collaborazione delle soprintendenze del ministero della Cultura e al contributo di altri enti di ricerca e degli archeologi che hanno partecipato alla sperimentazione.

Una schermata del Geoportale nazionale per l’Archeologia (foto ica)
Il Geoportale nazionale per l’Archeologia, realizzato dall’Istituto Centrale per l’Archeologia come punto di raccolta e condivisione dei dati esito delle indagini archeologiche condotte sul territorio italiano, è online dal 10 luglio 2023, accessibile a tutti all’indirizzo https://gna.cultura.gov.it. A sei mesi dalla pubblicazione, è parso opportuno compiere una prima riflessione “a consuntivo”, dando voce all’ICA ma soprattutto agli altri attori e testimoni del percorso, in una giornata di studio e confronto anche sulle prospettive. Nell’occasione, si presenterà un’ulteriore novità: finalmente, tutti gli interventi archeologici sul territorio saranno inseriti direttamente da coloro che hanno condotto le indagini sul campo e saranno pubblicati in tempo reale nel Geoportale, permettendo di condividere subito i nuovi dati con tutti gli utenti. Il portale, nato con l’obiettivo di offrire una carta archeologica dinamica, implementabile nel tempo, di accesso libero e di facile consultazione, aperta al riuso e all’integrazione da parte di tutti gli utenti, rappresenta un nuovo strumento che censisce e pubblica in modo uniforme tutte le indagini archeologiche (archeologia preventiva; interventi di tutela; progetti di ricerca archeologica in Italia; progetti di ricerca italiani all’estero).

Una schermata del sistema ArcheoDb dell’Emilia – Romagna (foto mic-er=
Il programma. I lavori sono articolati in tre sessioni. Ore 9.30-10: INTRODUZIONE AI LAVORI. Intervengono Luigi La Rocca, direttore generale Archeologia Belle arti e Paesaggio – DG ABAP; Carlo Birrozzi, direttore dell’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione – ICCD; Simonetta Buttò, già direttore Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane – ICCU; Elena Calandra, direttore dell’Istituto centrale per l’archeologia – ICA. Ore 10-11.15: STRATEGIE, STRUMENTI E FUNZIONALITÀ. Modera Laura Moro, dirigente del Servizio II della DG ABAP. Intervengono Elena Calandra, “Il GNA: un ambiente collaborativo”; Valeria Boi, ICA, e Ada Gabucci, Francesco Marucci, sviluppatori GNA, “Strumenti per una carta archeologica sostenibile: gli interventi di tutela”; Annalisa Falcone, ICA, e Francesco Mangiacrapa, Pasquale Pagano, CNR-ISTI, “Strumenti per una carta archeologica sostenibile: le indagini di ricerca”; Valeria Acconcia, Domenico Marino, Miriam Taviani, Chiara Travaglini, ICA, “Aspetti editoriali e formazione”. Ore 11.15-11.30: pausa. Ore 11.30-12.30: UNO SGUARDO AL FUTURO. Modera Simonetta Buttò. Intervengono Laura Moro, “Prospettive di integrazione dei dati geografici dei beni culturali”; Paolo Carafa, Sapienza università di Roma, “Lazio Antico. Atlante del Lazio meridionale”; Renata Cantilena, Giacomo Pardini, Federico Carbone, università di Salerno, “Il progetto Coin Finds Hub”; Emanuele Papi, direttore della Scuola Archeologica Italiana di Atene, “Il Geoportale Nazionale per l’Archeologia: il caso di Gortyna”; Ore 12.30-13.30: Discussione e presentazione della sessione poster. Ore 13.30-14.30: pausa. Ore 14.30-16: LA COSTRUZIONE DI UN LINGUAGGIO COMUNE. Modera Carlo Birrozzi. Intervengono Matteo Frassine, soprintendenza ABAP per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno Padova e Treviso, e Stefania De Francesco, SABAP per le province di Bergamo e Brescia, “Il progetto RAPTOR”; Mirella Serlorenzi, soprintendenza speciale ABAP di Roma, “Il progetto SITAR”; Ilaria Di Cocco, segretariato regionale MiC per l’Emilia-Romagna, “Il Webgis dei Beni Culturali dell’Emilia-Romagna e ArcheodB”; Maria Luisa Marchi, università di Foggia, “Il progetto Censimento”; Gabriele Gattiglia, Francesca Anichini, università di Pisa, “Il progetto Mappa”. Ore 16–16.30: conclusioni e discussione con Carlo Birrozzi, Simonetta Buttò, Elena Calandra, Laura Moro.
Roma. Al Complesso di San Michele giornata di studi “A un anno dalle Linee guida per la gestione dei resti umani da scavo archeologico” per fare il punto sulla situazione. Incontro in presenza e in streaming
“A un anno dalle Linee guida per la gestione dei resti umani da scavo archeologico” è il titolo della giornata di studi organizzata dall’Istituto centrale per l’archeologia (ICA)e dall’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione (ICCD). Appuntamento il 5 luglio 2023, alle 9, nella sala conferenze della Biblioteca delle Arti nel Complesso di San Michele a Roma. L’evento, organizzato con la media partnership di Archeo, potrà essere seguito anche in modalità streaming, al link https://stream.lifesizecloud.com/extension/17228006/33617ce4-e2d8-44fe-bb26-4552ff262aaa. Il workshop, dedicato ai vari aspetti trattati nel documento di buone pratiche, pubblicato nel 2022, vuole essere un momento di approfondimento sui temi trattati nella pubblicazione: per comprendere come queste buone pratiche siano state recepite; per cogliere se vi sia stato un cambiamento di approccio in tale delicata materia; per condividere le criticità riscontrate da chi si occupa della tutela di questo prezioso patrimonio. Gli interventi previsti offrono spunti di riflessione su più aspetti: dalla gestione del ritrovamento fortuito di una sepoltura in ambiente urbano, allo studio antropologico sistematico di un campione osteologico, al tracciamento del profilo biologico di una popolazione antica; dalla gestione degli scavi di emergenza o anche nell’ambito dei lavori pubblici o di pubblica utilità, agli aspetti della valorizzazione dei resti e alla loro eventuale esposizione in museo. Qui il programma completo.

Uno dei due scheletri scoperti nell’insula dei Casti Amanti a Pompei (foto parco archeologico pompei)
Gli aspetti etici dell’antropologia fisica o bioarcheologia, specialmente in rapporto al patrimonio biologico delle popolazioni antiche, sono oggi al centro di un acceso dibattito internazionale, che in Italia è stato solo recentemente recepito. Per colmare il vuoto esistente sull’argomento e fornire agli uffici del ministero della Cultura uno strumento utile a gestire i temi della tutela e della valorizzazione dei resti umani, nel 2019 l’ICCD e l’ICA hanno istituito un tavolo di lavoro costituito da professionisti del settore afferenti ai ruoli del Ministero e dell’Università, allo scopo di redigere il documento di indirizzo, poi diffuso tramite circolare della direzione generale Archeologia Belle arti e Paesaggio. Con l’istituzione del gruppo di lavoro si è definita una sinergia pluridisciplinare, sintesi della ricerca antropologica e archeologica, e si è raggiunto il duplice scopo di sottolineare l’importanza dei resti umani, portatori di informazioni biologiche uniche e originali, e di delineare e proporre un codice di comportamento condiviso, cui attenersi nella loro gestione e nel loro studio. L’integrazione tra i dati archeologici e le informazioni provenienti dallo studio antropologico contribuisce ad aumentare la conoscenza e la ricostruzione olistica della storia dell’uomo. A distanza di un anno, quindi, l’intento è quello di fare il punto della situazione, comprendere se e in quale misura le indicazioni / buone pratiche / linee guida del documento prodotto siano state recepite nell’ambito delle attività del Ministero, se vi sia stato un cambiamento di approccio rispetto a questo materiale di indagine, che rappresenta un aspetto del patrimonio culturale tanto particolare quanto prezioso, e quali siano invece le criticità riscontrate dai responsabili della tutela e della valorizzazione.
Roma. Al museo Ninfeo giornata di studi, in presenza e on line, “Dallo scavo all’edizione: il museo Ninfeo a confronto” per ripercorrere il lungo percorso di ricerca e valorizzazione del museo Ninfeo di piazza Vittorio Emanuele II nel quartiere Esquilino
Martedì 18 aprile 2023, dalle 9.30 alle 17.30, al museo Ninfeo di Roma, giornata di studio “Dallo scavo all’edizione: il museo Ninfeo a confronto” dedicata a ripercorrere il lungo percorso di ricerca e valorizzazione del museo Ninfeo di piazza Vittorio Emanuele II a Roma nel quartiere Esquilino. La narrazione di questa esperienza sarà l’occasione per una riflessione e un confronto con altri interventi di scavo in luoghi chiave della Capitale quali la Villa dell’Auditorium e le pendici settentrionali del Palatino. L’evento, organizzato dall’Istituto centrale per l’archeologia (ICA) in collaborazione con la soprintendenza speciale di Roma e con il dipartimento di Scienze dell’Antichità – Sapienza università di Roma, sarà ospitato all’interno della sala conferenze dell’ENPAM, incastonata all’interno dell’area archeologica del museo Ninfeo. I lavori saranno presieduti da Elena Calandra, direttore dell’Istituto centrale per l’archeologia, Maria Teresa D’Alessio, professore ordinario di Metodologie della ricerca archeologica della Sapienza Università di Roma e da Mirella Serlorenzi, archeologa della soprintendenza speciale ABAP di Roma, che ha diretto gli scavi e il successivo studio sul Ninfeo di piazza Vittorio Emanuele II. La giornata sarà tramessa in streaming su questa pagina Facebook dell’Istituto centrale per l’Archeologia.
Il programma. Alle 9.30 saluti: Daniela Porro, soprintendenza speciale Archeologia Belle arti e Paesaggio di Roma; Luigi La Rocca, direzione generale Archeologia Belle arti e Paesaggio. “Le ragioni della giornata”: introducono Mirella Serlorenzi, soprintendenza speciale Archeologia Belle arti e Paesaggio di Roma; Maria Teresa D’Alessio, Sapienza Università di Roma; Elena Calandra, Istituto centrale per l’archeologia. SESSIONE 1- “Le modalità della ricerca archeologica”, modera: Valeria Boi, Istituto centrale per l’archeologia. Alle 10, Mirella Serlorenzi, SS ABAP di Roma, su “L’esperienza dello scavo di Piazza Vittorio. Storia “critica” dello scavo”; 10.30, Maria Teresa D’Alessio, Sapienza Università di Roma, su “Esperienze a confronto: Lo scavo e le scelte del Museo dell’Auditorium”; 11, discussione; 11.30, pausa. SESSIONE 2 – “Dalle stratigrafie ai contesti: l’elaborazione dei dati di scavo”, modera: Giorgia Leoni, soprintendenza speciale Archeologia Belle arti e Paesaggio di Roma. Alle 11.45, Mirella Serlorenzi, SS ABAP di Roma, Giacomo de Cola, parco archeologico del Colosseo, Luca Giovannetti, Laura Pugliesi, Nicoletta Saviane, archeologi liberi professionisti, su “La stratigrafia e la messa in fase del Museo-Ninfeo”; 12.05, Antonio Ferrandes, Sapienza Università di Roma, et alii, su “I materiali del Museo-Ninfeo: le scelte e le loro ragioni”; 12.30, discussione; 13, pausa pranzo. Pomeriggio: alle 14, Paolo Carafa, Sapienza Università di Roma, su “Esperienze a confronto: Le stratigrafie del Palatino, pendice settentrionale”. SESSIONE 3 – “Restituzione al pubblico, musealizzazione e comunicazione”, modera: Elena Calandra, Istituto centrale per l’archeologia. Alle 14.30, Giorgia Leoni, SSABAP Roma e Simone Boni, INKLINK, su “Il Museo-Ninfeo: la comunicazione”; 15, Simona Salvo, Sapienza Università di Roma, “Esquilino Chiama Roma”, su “La ricerca-azione della convenzione “Esquilino chiama Roma” e il contesto attuale del Rione”; 15.30, discussione; 16, tavola rotonda e discussione finale.
Bologna. L’università presenta “ArcheoDB – il progetto di mappatura dei dati archeologici attivo in Emilia-Romagna”: incontro in presenza e in streaming. Ecco il programma
ArcheoDB si presenta. Giovedì 2 marzo 2023, nell’aula Prodi del Complesso monumentale di San Giovanni in Monte, della Scuola di specializzazione in Beni archeologici del Dipartimento Storia Culture Civiltà – Alma Mater Studiorum università di Bologna viene presentato “ArcheoDB – il progetto di mappatura dei dati archeologici attivo in Emilia-Romagna”. Sarà possibile partecipare sia in presenza che in streaming cliccando su questo link. Non è richiesta prenotazione. Il progetto, portato avanti dal Segretariato Regionale e dalle Soprintendenze, coinvolge direttamente anche tutti i professionisti che operano sul campo. Questi possono richiedere le credenziali necessarie sia per utilizzare le informazioni relative ai siti archeologici già censiti, sia per aggiornare o aggiungere quelle mancanti. Diventa così possibile inserire ogni informazione georeferenziata in una mappa che si aggiorna costantemente, evitando duplicazioni degli sforzi e mettendo immediatamente a disposizione della comunità tecnica e scientifica le acquisizioni, in un’ottica di trasparenza e continuo miglioramento. Tutti i dati per la consultazione sono infatti a disposizione di cittadini e tecnici sul portale www.patrimonioculturale-er.it. Il programma prevede al mattino una prima sessione in cui si illustreranno gli scopi e l’avanzamento del progetto e l’integrazione del database regionale con il Geoportale Nazionale per l’Archeologia, mentre nel pomeriggio si entrerà nello specifico della formazione alla compilazione, con una sessione aperta al confronto con i professionisti che operano e opereranno sul sistema.

L’aula Prodi dell’università di Bologna dove si tiene la presentazione del progetto ArcheoDB (foto raffaele scatasta / archivio unibo)
PROGRAMMA. Alle 9.30, saluti istituzionali: Elisabetta Govi, direttrice della Scuola di specializzazione in Beni archeologici – università di Bologna; Elena Calandra, direttrice dell’Istituto Centrale per l’Archeologia – Direzione generale Archeologia Belle arti e Paesaggio; Corrado Azzollini, segretario regionale del MiC per l’Emilia-Romagna; 9.45-13, PRIMA SESSIONE: presentazione del geodatabase degli interventi archeologici. Presiede: Monica Miari, soprintendenza Archeologia Belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena Reggio Emilia e Ferrara; 9.45, Valeria Boi, Istituto centrale per l’Archeologia, Direzione generale Archeologia Belle arti e Paesaggio, Ada Gabucci, archeologa libera professionista, su “ArcheoDB e il Geoportale nazionale per l’Archeologia: un modello virtuoso di collaborazione per la raccolta e la condivisione di dati archeologici aperti”; 10.15, Ilaria Di Cocco, segretariato regionale del MiC per l’Emilia-Romagna, su “Come nasce e funziona ArcheoDB: un nuovo strumento di conoscenza e tutela all’interno del WebGIS del patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna”; dopo la pausa caffè, alle 11.15, Marco Podini – Cecilia Moine, soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza, su “La nascita del progetto: dalla ricerca alla tutela, dall’archivio al WebGIS”; 11.45, Massimo Sericola, soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Ravenna Forlì-Cesena e Rimini, e Giovanna Montevecchi, archeologa libera professionista, su “Dai dati editi delle prime sperimentazioni al recupero dei dati d’archivio: risultati dell’approfondimento e criticità”; 12.15, Valentina Manzelli – Valentina Di Stefano – Rossana Gabusi – Vanessa Poli, soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena Reggio Emilia e Ferrara, su “ArcheoDB quale strumento di conoscenza e supporto alla pianificazione: casi di applicazione a Bologna e nei PUG del territorio bolognese”; 12.45, Paolo Severi, Regione Emilia-Romagna – Area Geologia suoli e sismica, su “I dati archeologici derivati da ArcheoDB al servizio del progetto CARG”; 13, discussione. 15-17, SECONDA SESSIONE: modalità di utilizzo ed esempi. Alle 15, Ilaria Di Cocco, segretariato regionale del MiC per l’Emilia-Romagna, e Gabriele Boi, segretariato regionale MiC per l’Emilia-Romagna – Supporto Ales SpA, su “Quando si usa ArcheoDB: valutazioni di impatto archeologico, consegna della documentazione di scavo, piani urbanistici, ricognizioni d’archivio. Procedure di accredito e documentazione disponibile sul sito”; 15.20, Cecilia Moine, soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza, su “Usare ArcheoDB: un plugIn per la gestione del dato archeologico”; 15.50, Gianluca Bottazzi, archeologo libero professionista, e Maria Maffi, archeologa libera professionista, su “Esempi nel territorio piacentino: dalla prassi all’approfondimento scientifico”.


Il tema delle indagini non invasive, con l’ampio spettro delle applicazioni possibili, si è imposto sempre di più negli anni come uno strumento primario di conoscenza finalizzato alla tutela archeologica, anche senza ricorrere allo scavo o scavando solo quando necessario. Il miglioramento delle tecniche di rilevamento ha infatti portato a risultati sempre più affidabili, che consentono di ridurre tempi e costi della pianificazione territoriale e della progettazione dei lavori, evitando così quello che, con un termine rubato ad altri ambiti, si potrebbe definire “consumo di stratificazione archeologica”, garantendo la sostenibilità della ricerca, come oggi si richiede sempre più in ambito scientifico e a livello sociale. L’incontro “Rilevare l’invisibile: un modello di indagine dal territorio mantovano fra Preistoria e Medioevo”, del ciclo “Discorsi sul metodo”, che si tiene martedì 26 marzo 2024, dalle 16 alle 18, nella sala conferenze della Biblioteca delle arti del Complesso monumentale del San Michele a Ripa a Roma, promosso dall’Istituto centrale per l’Archeologia, è volto a illustrare l’applicazione dell’approccio combinato tra fotografia aerea, indagini non invasive e scavo, che ha consentito alla soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Cremona Mantova e Lodi di individuare un grandissimo numero di tracce sul terreno, legate alla frequentazione del territorio fin dalla Preistoria, e in particolare di riportare alla luce i resti di una necropoli della tarda età del Ferro a Casalromano, una villa romana ad Acquanegra sul Chiese e una pieve altomedievale ad Asola. L’evento sarà trasmesso sul 




Nuovo appuntamento con i “Percorsi di lettura dell’Istituto centrale per l’archeologia”. Martedì 5 dicembre 2023, alle 16, a Roma, nella sala conferenze della Biblioteca delle Arti del Complesso monumentale del San Michele, presentazione del libro a cura di Barbara Davidde Petriaggi “Recuperati dagli Abissi. Il relitto alto-arcaico del Canale d’Otranto”. Si ripercorrerà un’importante scoperta di archeologia subacquea che ha consentito di gettare nuova luce sulla storia della Magna Grecia. Si tratta del rinvenimento di un relitto, riferibile ai primi decenni del VII secolo a.C., il cui carico è costituito da ceramiche di manifattura corinzia, in particolare contenitori per il trasporto di derrate alimentari e ceramica fine da mensa. Il ritrovamento è avvenuto a circa 780 metri di profondità, nell’ambito delle attività di archeologia preventiva finalizzate all’installazione del gasdotto TAP, Trans Adriatic Pipeline, tra le coste albanesi e quelle italiane. Il ritrovamento ha restituito il carico di un relitto riferibile ai primi decenni del VII secolo a.C., il cui carico è costituito da ceramiche di manifattura corinzia, in particolare contenitori per il trasporto di derrate alimentari e ceramica fine da mensa (vedi 


Il Collegio Romano rende omaggio a Felice Barnabei, cioè “a chi lo ha praticamente fondato, divenendo nel 1875 insieme a Giuseppe Fiorelli uno dei primi dipendenti di quella che sarebbe divenuta, cento anni dopo grazie a Spadolini, la sede del ministero della Cultura”, ricorda Valentino Nizzo. Non stupisce quindi che mercoledì 10 maggio 2023, nella sala Spadolini del Collegio Romano, si renda onore al “fondatore”, Felice Barnabei col convegno “La Tutela dell’Antichità: il ruolo e l’attività di Felice Barnabei”, dalle 10 alle 13. Per partecipare è obbligatorio accreditarsi inviando mail a: 
Dopo il Barnabei Day del 29 ottobre 2022 realizzato al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia e dedicato alla sua impresa più ambiziosa, quella di raccogliere in un’unica sede le antichità che venivano alla luce al di fuori delle mura della Capitale e fondare, quindi, nel 1889 a Villa Giulia il museo nazionale Etrusco, con l’incontro del 10 maggio 2023 si vuole ricordare l’impegno profuso personalmente da Barnabei affinché i Musei diventassero non solo custodi della tutela ma anche luoghi di diffusione della conoscenza scientifica del nostro patrimonio culturale nel superiore interesse collettivo.

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