Archivio tag | Giuseppe Parello

Al via la XVII edizione delle Giornate Gregoriane dal titolo “Oltre i confini. Uomini idee e culture in movimento” promosse dal parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento per la prima volta “fuori sede” a Lampedusa: tre giorni di confronti in presenza e on line

Al via la XVII edizione delle Giornate Gregoriane, dal 24 al 26 ottobre 2025, dal titolo “Oltre i confini. Uomini idee e culture in movimento”, promosse dal parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento con il Comune di Lampedusa e Linosa. Infatti, per la prima volta, le Giornate Gregoriane lasceranno la propria sede naturale per spostarsi a Lampedusa, isola simbolo delle migrazioni contemporanee. Le Giornate possono essere seguite in diretta sulla pagina Facebook del Parco Valle dei Templi: www.facebook.com/parcodeitempli. La maggiore delle Pelagie accoglierà un nutrito gruppo di studiosi di livello internazionale che si confronteranno sull’archeologia delle migrazioni, dalla preistoria all’età contemporanea, con uno sguardo particolare ai fenomeni che riguardano il Mediterraneo. Anche quest’anno il tema verrà trattato secondo un approccio trasversale, che coinvolge la letteratura, il diritto, la linguistica, l’antropologia.

Si inizia il 24 ottobre 2025, alle 16, nella sala Area marina protetta, con i saluti istituzionali del sindaco Filippo Mannino, del direttore del Parco Roberto Sciarratta e del presidente del Consiglio del Parco Giuseppe Parello. Tra le relazioni, la docente Barbara Sorgoni (università di Torino) parlerà del concetto di confine, mentre la prof.ssa Claudia Lambrugo (università di Milano) presenterà “Storie di uomini in viaggio, dall’antichità al contemporaneo”. Si continua il 25 ottobre 2025, dalle 9, con interventi dedicati alla storia antica e preistorica, con approfondimenti su viaggi nell’Odissea, ricerche archeologiche su Lampedusa, migrazioni in Sicilia tra la fine del III e il II millennio a.C., età greca ed ellenistica, fino alla bio-archeologia e alle tecnologie in movimento. L’ultima giornata, il 26 ottobre 2025, sempre dalle 9, si concentrerà sul periodo islamico e moderno, con contributi del docente Jeremy Johns e di Nadia Jamii (university of Oxford), oltre a focus su comunità greco-albanesi, naufragi nel Mediterraneo e iniziative del collettivo Askavusa.

 

Palermo. Al museo Archeologico regionale per le “Conversazioni al Salinas” l’incontro “Il progetto mediterraneo normanno: Adelasia del Vasto e Ruggero II d’Altavilla” con Patrizia Sardina (UniPa) e Francesco Paolo Tocco (UniMe)

Come si costruisce un regno multiculturale nel cuore del Mediterraneo medievale? Quale fu il ruolo delle regine e delle reggenti nel plasmare l’identità politica della Sicilia normanna? E come riuscirono i sovrani normanni a creare una sintesi tra culture latine, greche e arabe che divenne modello per l’Europa del tempo? Giovedì 26 giugno 2025, alle 18, al museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” di Palermo, per le “Conversazioni al Salinas”, l’incontro “Il progetto mediterraneo normanno: Adelasia del Vasto e Ruggero II d’Altavilla”. Ingresso gratuito fino a esaurimento posti. Il museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” di Palermo e l’associazione culturale Lympha, che organizza il Festival delle Filosofie di Palermo, rinnovano la loro collaborazione per un ciclo di conversazioni che pone al centro il valore della cultura come strumento di crescita e consapevolezza. Nell’Agorà del Salinas si esplorerà la straordinaria figura di Adelasia del Vasto e l’eredità politica e culturale che trasmise al figlio Ruggero II, primo re di Sicilia. La conversazione vuole promuovere un approccio che analizzi il ruolo delle donne di potere nella Sicilia medievale, esplori i meccanismi di integrazione culturale nel regno normanno, e stimoli la riflessione sui modelli di convivenza multietnica nel Mediterraneo. Al centro dell’incontro, l’analisi di come Adelasia del Vasto, pur non essendo stata una regina, seppe gestire il potere per conto dei figli minori e come il suo progetto politico si concretizzò nel regno multiculturale di Ruggero II. Un’opportunità per comprendere meglio le dinamiche del potere femminile medievale e le strategie di costruzione identitaria di uno stato plurireligioso e plurilingue. La conversazione sarà preceduta dai saluti di Giuseppe Parello, direttore del museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” di Palermo, e dall’introduzione di Lorenzo Palumbo, presidente del Festival delle Filosofie di Palermo. Ne discuteranno Patrizia Sardina, professoressa ordinaria di Storia medievale (UniPa), dipartimento di Culture e Società; Francesco Paolo Tocco, professore ordinario di Storia medievale (UniMe), dipartimento di Scienze cognitive, psicologiche, pedagogiche e degli studi culturali. Modera Patrizia Spallino, professoressa ordinaria di Lingua e Letteratura araba, dipartimento di Culture e società (UniPa).

Palermo. Al museo Archeologico regionale “Storie di cielo nei reperti del Museo Salinas”, un affascinante viaggio tra astronomia, archeologia e miti dell’antichità attraverso i reperti del museo

palermo_archeologico_storie-di-cielo-nei-reperti-del-salinas_locandina

Il museo Archeologico regionale di Palermo propone “Storie di cielo nei reperti del Museo Salinas”, un affascinante viaggio tra astronomia, archeologia e miti dell’antichità attraverso i reperti del museo Salinas. Appuntamento mercoledì 22 gennaio 2025, alle 17, al museo Salinas, con ingresso libero, per scoprire le antiche connessioni tra cielo e terra attraverso i preziosi reperti del museo. Un’occasione per esplorare la percezione del Tempo nell’antichità e i miti astronomici nascosti nelle collezioni palermitane. Dopo i saluti di Giuseppe Parello (museo Salinas), Angela Ciaravella (INAF – Osservatorio astronomico di Palermo) e Gian Aldo della Rocca (Fondazione Della Rocca), i reperti verranno presentati da Maria Luisa Tuscano (associata INAF – OAPa; autrice del libro “URANIA PANORMITA” (Aracne) con un approfondimento sui miti legati agli astri e alla misura del tempo nell’antichità, con uno sguardo a reperti emblematici come l’orologio di Tindari, le metope e il gruppo scultoreo di Mitra. Quindi Manuela Coniglio (ricercatrice INAF – OAPa) interviene su Filippo Angelitti, con ritratto di un direttore dell’Osservatorio di Palermo appassionato di antichità e astronomia dantesca.

Agrigento-Palermo. “Pulcherrima et plurima spolia”: al via le “Giornate Gregoriane” dedicate al collezionismo e ai collezionisti di antichità in Sicilia tra Settecento e Ottocento e soprattutto al loro influsso sulla cultura e sul costume in Europa

agrigento-palermo_giornate-gregoriane_Pulcherrima-et-plurima-spolia_locandina“Pulcherrima et plurima spolia” è il titolo della 16esima edizione delle “Giornate Gregoriane”, che si tengono tra Agrigento e Palermo il 13 e 14 dicembre 2024. Tema di quest’anno è quello del collezionismo e dei collezionisti di antichità in Sicilia tra Settecento e Ottocento e soprattutto il loro influsso sulla cultura e sul costume in Europa. Le due giornate di studio si soffermeranno sulla nascita delle prime raccolte pubbliche museali e del ruolo svolto da privati che raccolsero opere che altrimenti sarebbero state distrutte o disperse… soprattutto su quelle figure che a loro modo tutelarono il patrimonio storico akragantino (e non solo) e del peso che quelle collezioni, una volta diffuse in tutta Europa, ebbero nella diffusione della cultura classica e dell’interesse verso Agrigento, la Sicilia e l’Italia. Il comitato scientifico è composto da Giuseppe Parello, Roberto Sciarratta, Claudia Lambrugo, Maria Concetta Parello e Maria Serena Rizzo. Del comitato organizzatore fanno parte Maria Concetta Parello, Maria Serena Rizzo e Giuliana Sarà.

PROGRAMMA 13 DICEMBRE: AGRIGENTO, Biblioteca Lucchesiana. Alle 9, saluti istituzionali: Roberto SCIARRATTA, direttore del parco Valle dei Templi; Giuseppe PARELLO, presidente del consiglio del parco Valle dei Templi; Maria Concetta PARELLO, “Le ragioni del convegno”; 9.30, Sac. Angelo CHILLURA, direttore della Biblioteca Lucchesiana, “Nihil solvito. La generosità e lungimiranza del vescovo Lucchesi Palli per il bene comune”; 9.50, Francesco MUSCOLINO, musei nazionali di Cagliari, “La Regia Custodia delle Antichità in Sicilia: protagonisti, normativa, attività”; 10.10, Josy LUGINBÜHL, università di Berna, “Off duty! Collecting antiquities in the Kingdom of the Two Sicilies”; 10.30, Fabrizio SLAVAZZI, università di Milano, “I vasi antichi figurati in età moderna: collezioni, collezionisti, moda e gusto”; 10.50, pausa caffè; 11.10, Claudia LAMBRUGO, università di Milano, William Hamilton in Sicilia: una storia poco nota all’origine della vase hunt siciliana; 11.30, Alessandro PACE, università di Milano, “Ippolito Cafici: più che un collezionista”; 11.50, Stefania PAFUMI, CNR (Istituto di Studi sul Mediterraneo), “Napoli, Il “Biscari ritrovato”: i manoscritti delle “Antichità di Catania” e altri documenti inediti per la storia del collezionismo e dell’archeologia catanese”; 12.10, Giuliana RANDAZZO, università Mediterranea di Reggio Calabria, “Le antichità di Ignazio Paternò Castello principe di Biscari e i disegni dei viaggiatori del Grand Tour settecentesco”; 12.30, Massimo CULTRARO, CNR (Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale), “Catania, Una collezione dimenticata. La raccolta del barone Ferdinand von Andrian-Werburg (1835-1914) a Vienna e l’alba degli studi di Preistoria in Sicilia”; 12.50, Stefania SANTANGELO, CNR (Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale), “Catania, Emanuele Taranto Rosso ed il “Gabinetto di Storia Naturale ed Archeologia” di Caltagirone (Catania)”; 13.30, pausa pranzo; 15, Rita FERLISI, soprintendenza BB. CC. AA. Agrigento, “Francesco Scaglione: il collezionismo come ossessione, tra archeologia e wunderkammer”; 15.20, Angela Maria MANENTI, parco archeologico e paesaggistico di Siracusa Eloro Villa del Tellaro e Akrai, “Un collezionista “minore” della Sicilia meridionale: il canonico G. Pacetto di Scicli (1806-1884), i suoi “Ricordi archeologici di un viaggio eseguito nel territorio di Scicli nell’anno 1867”: legami con i collezionisti dell’isola e non solo”; 15.40, Simone PIAZZA, università Ca’ Foscari Venezia, “Un domenicano alla scoperta di reperti antichi, curiosità naturali e cimeli medievali: i due viaggi in Sicilia di Giuseppe Allegranza (1750-1/52)”; 16, Cristoforo GROTTA, parco Valle dei Templi di Agrigento, Scuola Normale Superiore, “La tutela delle antichità di Agrigento: il caso di studio del tempio D nella narrazione delle risorse archivistiche del XIX secolo”; 16.20, Giovanni SCICOLONE, soprintendenza BB. CC. AA. Agrigento, “Dal sarcofago di Fedra alla collezione del ciantro Panitteri. Storie di raccolte archeologiche di ecclesiastici agrigentini tra Settecento e Ottocento”; 16.40, Silvia CALÒ, università di Bari, “Il viaggio di Victor Baltard in Sicilia tra collezionisti ed eruditi”; 17, pausa caffè; 17.30, Jörg GEBAUER, Staatliche Antikensammlungen und Glyptothek Munich, The Panitteri Vases – Core of the Munich Collections of Antiquities”; 17.50, Jorinde VAN ZUIJLEN, Independent researcher, “The Panitteri Collection: historical and museological contexts”; 18.10 , Donatella MANGIONE, parco Valle dei Templi, Giovanni SCICOLONE, soprintendenza BB. CC. AA. Agrigento, “Indagare un’antica collezione. Reperti archeologici “di famiglia” al Museo Civico di Girgenti”; 18.30, Alessio TOSCANO RAFFA, CNR (Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale), “Catania. La città di Licata (Ag) e il dibattito sull’identificazione dell’antica Gela nei secoli XVIII-XIX: collezionisti locali, viaggiatori italiani e stranieri, tra recuperi, doni e acquisti di manufatti antichi”.

PROGRAMMA 14 DICEMBRE: PALERMO, Museo Archeologico A. Salinas. Alle 10.30, saluti: Giuseppe PARELLO, direttore del museo Archelogico Regionale “A.Salinas”; 10.40, Clemente MARCONI, università di Milano, New York University, “Archeologia in Sicilia al tempo dei Borbone: una revisione”; Il ruolo delle collezioni private per la nascita dei grandi musei di Siracusa e Palermo: SIRACUSA. Alle 11, Anita CRISPINO, Agostina MUSUMECI, parco archeologico e paesaggistico di Siracusa, Eloro Villa del Tellaro e Akrai, “Dal Regio Custode Saverio Landolina al Direttore Paolo Orsi: collezioni e collezionisti a Siracusa tra XVIII e XIX secolo e il loro ruolo nella formazione del Museo Nazionale”. PALERMO. Alle 11.30, Francesca SPATAFORA, già direttrice del museo Archeologico regionale “A.Salinas”, “I Borbone e il Museo della Regia Università di Palermo”; 11.50, Roberto GRADITI, ricercatore indipendente, “Collezionismo e massoneria nella Palermo del Settecento”; 12.10, Carla ALEO NERO, soprintendenza BB. CC. AA. di Palermo, Maria Lucia FERRUZZA, museo Archeologico regionale “A.Salinas”, “Il collezionismo palermitano del Marchese Antonio De Gregorio”; 12.30, Caterina GRECO, già direttrice del museo Archeologico regionale “A.Salinas”, “Dai Medici ai Borbone: intrecci collezionistici per la statua di Diana cacciatrice dal Parco della Favorita di Palermo”; 12.50, Alessandra CARRUBBA, museo Archeologico regionale “A. Salinas”, “Così lontani, così diversi… La raccolta orientalista in mostra al Museo Salinas”; 13.10, Antonino CRISA’, Prince Mohammad Bin Fahd University, Arabia Saudita, “Antonino Salinas e il museo nazionale di Palermo: le collezioni numismatiche tra strategie intelligenti ed acquisti mirati (1878)”; 13.30, pausa pranzo; 15, Rosanna EQUIZZI, ricercatrice indipendente, “Dall’Abbazia al Museo: la collezione Archeologica di San Martino delle Scale”; 15.20, Roberto GRADITI, Ricercatore indipendente, Costanza POLIZZI, Museo Archeologico Regionale “A.Salinas”, “Gli Etruschi in Sicilia tra collezionismo e temperie risorgimentale”; 15.40, Sandra RUVITUSO, museo Archeologico regionale “A.Salinas”, “Giovanni D’Ondes Reggio e la Collezione Campolo. Una pagina inedita della storia del Museo Salinas”; 16, Giuliana SARA; museo Archeologico regionale “A.Salinas”, Lucia SCALIA, museo Regionale Palazzo Mirto, “Collezionismo aristocratico e archeologia: dar vasi del Principe di Mirto alle scoperte di von Andrian-Werburg”; 16.20, Lavinia SOLE, università di Palermo, “Il Medagliere del Museo Salnitriano: ricostruzione della collezione numismatica di età greca e romana”; 16.40, Enrico CARUSO, già direttore del parco archeologico Lilibeo – Marsala, “Instancabili peripli – I passaggi dei beni archeologici di Lilibeo dalle collezioni Grignani, Hernandez e Lipari ai musei Salinas di Palermo, Pepoli di Trapani, Lilibeo-Marsala e Whitaker di Mozia”; 17, Francesca SPATAFORA, Conclusioni.

Sicilia. Al museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” quarta e ultima tappa (in due giorni) della XX edizione del Festival (diffuso) del Cinema archeologico realizzato dal parco della Valle dei Templi con il RAM film festival: ecco il programma dei film e dell’archeotalk

palermo_archeologico_festival-cinema-archeologico-2024_programma_locandina

Quarta e ultima tappa (speciale) del XX Festival del Cinema Archeologico, realizzato dal parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento, in collaborazione con il RAM film festival e la Fondazione museo civico di Rovereto. Per festeggiare il ventesimo anniversario, il Festival (diffuso) del Cinema Archeologico concludere il suo viaggio il 23 e 24 luglio 2024 in un luogo di straordinaria importanza per la storia dell’archeologia siciliana, il museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” di Palermo. Sullo sfondo di quella che è la più antica istituzione museale della Sicilia, verranno proiettati quattro film a tema archeologico, che passano dalla storia dei fratelli Champollion all’ascesa e declino della civiltà etrusca, spaziando tra il conflitto siriano e gli studi antropologici in supporto alla ricerca archeologica. La partecipazione alle proiezioni è gratuita, con prenotazione online sul sito bit.ly/4czPmJ4

palermo_archeologico_festival-cinema-archeologico-2024_archeotalk_locandina

PROGRAMMA DI MARTEDÌ 23 LUGLIO 2024. Alle 19, Archeotalk “Mare aperto”. Modera: Giuseppe Parello, direttore del museo Archeologico Regionale “A. Salinas”. Incontro e aperitivo con Stefano Savona, fotografo, regista e documentarista, il cui percorso sembra seguire una rotta obbligata tra la passione per l’archeologia, che ha praticato da studente, e quello che ha provato a raccontare successivamente nei suoi film: storie di uomini e di donne nati sulle rive del Mediterraneo, un mare interiore luogo di incontri, di scontri, di scambi e di conflitti. Partecipazione gratuita, con prenotazione online sul sito www.ramfilmfestival.it

film_The Oath of Cyriac_di-Olivier Bourgeois

Frame del film “The Oath of Cyriac / Il giuramento di Ciriaco” di Olivier Bourgeois

Alle 21 inizio delle proiezioni. Apre il film “Storie di ossa” di Gabriele Clementi (Italia, 2023, 7’). Le ossa portano su di sé le tracce del vissuto di un individuo, di una comunità, di un popolo. Stefano Ricci Cortili, antropologo e illustratore anatomico, sta dedicando la sua vita a questi studi in supporto alla ricerca archeologica.. Chiude la serata il film “The Oath of Cyriac / Il giuramento di Ciriaco” di Olivier Bourgeois (Andorra, 2021, 72’). Un piccolo gruppo di archeologi e curatori museali lotta per preservare il patrimonio di reperti archeologici del Museo Nazionale di Aleppo durante il conflitto siriano. Come mettere in salvo 50.000 manufatti in una città assediata?

film-les-étrusques-une-civilisation-mystérieuse-de-la-méditerranée_gli-etruschi-una-misteriosa-civiltà-del-mediterraneo_di-alexis-de-favitski

Frame del film “Les étrusques, une civilisation mystérieuse de la Méditerranée / Gli etruschi, una misteriosa civiltà del Mediterraneo” di Alexis de Favitski

PROGRAMMA DI MERCOLEDÌ 24 LUGLIO 2024. Alle 21, apre il film “Le secret des hieroglyphes. Les freres Champollion / I segreti dei geroglifici. I fratelli Champollion” di Jacques Plaisant (Francia, 2022, 52’). Duecento anni fa, Jean-François Champollion decifrò per la prima volta i geroglifici egizi, risolvendo così uno dei più grandi enigmi della Storia. Poco invece si sa di Jacques-Joseph, il fratello maggiore rimasto nell’ombra. Uno studio degli archivi familiari getta nuova luce sulla loro avventura. Segue il film “Les étrusques, une civilisation mystérieuse de la Méditerranée / Gli etruschi, una misteriosa civiltà del Mediterraneo” di Alexis de Favitski (Francia, 2022, 52’). Aperta sul Mar Tirreno, l’Etruria, grosso modo l’attuale Toscana, risplendeva nel Mediterraneo tra il IX e il I secolo a.C. Ma chi erano gli Etruschi e come si spiega l’ascesa di questa civiltà, ma anche il suo declino e poi la sua scomparsa? Chiude la serata l’annuncio del vincitore della MENZIONE CITTÀ DI PALERMO.

Agrigento. Al museo Archeologico “Pietro Griffo” (parco archeologico della Valle dei Templi) l’incontro “Pensare Cultura! Prospettive, idee e proposte per la Sicilia” promosso dall’associazione Articolo 9

agrigento_archeologico_incontro-pensare-cultura_locandina“Pensare Cultura! Prospettive, idee e proposte per la Sicilia” è il titolo dell’incontro di sabato 6 aprile 2024, alle 10.30, al museo Archeologico regionale “Pietro Griffo”, nel parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, ad Agrigento, su iniziativa dell’associazione “Articolo 9”. Dopo i saluti del direttore del parco della Valle dei Templi, Roberto Sciarratta, e del sindaco di Agrigento, Franco Micciché, intervengono Michele Benfari, già soprintendente dei Beni culturali di Agrigento; Guido Meli, architetto, referente del dipartimento regionale Beni culturali e Identità siciliana per la Legge 77/2006 e tematiche Unesco; Giuseppe Parello, commissario straordinario del parco della Valle dei Templi; Federica Salvo, direttrice del Giardino della Kolymbethra; Alberto Samonà, scrittore, giornalista, membro del Cda del parco archeologico del Colosseo, già assessore regionale dei Beni culturali e Identità siciliana nella scorsa legislatura; Fabio Granata, assessore alla Cultura della Città di Siracusa e già assessore regionale dei Beni culturali nella XII e XIII legislatura. L’ingresso è libero. L’incontro nasce per fare il punto sul patrimonio culturale siciliano e per lanciare idee e proposte concrete, che vadano nella direzione di una maggiore centralità della Cultura in Sicilia: un appuntamento che vuole essere un momento di incontro volto a ripensare l’Isola a partire da una visione di futuro che non si limiti all’esistente, ma guardi a un orizzonte duraturo. “Formuleremo proposte concrete – sottolinea Articolo 9 – per valorizzare le professioni della Cultura, per dare una funzione centrale ai parchi archeologici e ai musei nell’ambito dell’offerta culturale siciliana e per realizzare una rete della Cultura, che coinvolga competenze e ambiti diversi: il nostro intento è di fornire una prospettiva per una narrazione nuova della Sicilia e non a caso, vogliamo farlo da Agrigento, Capitale italiana della Cultura nel 2025. Il futuro della nostra Terra non può attendere e va immaginato, pensato e costruito, a partire da una visione di lungo periodo”.

Firenze. A Tourisma presentato il nuovo Servizio gestione parchi della Sicilia: in tutto sono 14, diffusi su tutto il territorio regionale organizzati attorno alle grandi realtà archeologiche e siti Unesco. Parello: “Una sfida ambiziosa”

Patrimonio archeologico della Sicilia: in alto, la mappa dei 14 grandi archeologici; sotto, i 14 nuovi parchi archeologici (foto Graziano Tavan)

Vent’anni. Sono passati vent’anni dall’istituzione del sistema regionale dei parchi archeologici con la legge regionale 20/2000 ma finalmente in Sicilia qualcosa si sta muovendo per giungere alla sua applicazione. “In termini anche migliorativi”, assicura Giuseppe Parello intervenuto a Tourisma 2020 nella nuova sezione “A Spasso nel tempo” dedicata alle nuove proposte per la fruizione dei parchi archeologici e ambientali. “Se oggi possiamo parlare di sistema parchi siciliani dobbiamo ringraziare l’opera preziosa di Sebastiano Tusa, scomparso prematuramente nel disastro aereo in Etiopia nel marzo 2019”, spiega Parello, già direttore del parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, ora dirigente del neonato Servizio gestione parchi e siti Unesco della Regione Siciliana. E proprio dalla denominazione dell’ente si capisce la novità e l’evoluzione rispetto al dettato originario della legge 20/2000: l’inclusione dei siti Unesco nel parco archeologico di riferimento. “Complessivamente abbiamo individuato ben 14 parchi regionali, diffusi capillarmente sull’intero territorio dell’isola, una vera sfida per il Servizio gestione parchi che ha il compito di gestione e coordinamento; orientamento e monitoraggio delle attività degli istituti sul territorio; razionalizzazione e ottimizzazione delle proposte e delle risorse; elaborazione di modelli, standard e linee guida in materia di gestione e valorizzazione, nonché di parametri qualitativi e quantitativi diretti a valutare la qualità dei servizi erogati; costruzione di un piano strategico di sviluppo regionale”. Per capire come cambia la gestione del patrimonio archeologico regionale basta guardare la cartina “aggiornata” della Sicilia dove ai 14 punti corrispondenti alle altrettante grandi realtà archeologiche, ora compaiono una serie di punti, aggregati a quei 14 poli e distinti da diversi colori: è il nuovo sistema parchi. “Il vero problema da risolvere”, ammette Parello, “è che il sistema deve funzionare dal punto di vista economico, e al momento sono in pochi a poterlo garantire, cioè Agrigento, Taormina, Piazza Armerina…. E questo fa capire quanto la nostra sia una sfida ambiziosa”. Ecco dunque come sono organizzati i nuovi 14 parchi regionali della Regione Siciliana da cui si capisce la portata della sfida.

Una visione d’insieme della famosa Valle dei Templi ad Agrigento

1. Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi (Agrigento). Il parco comprende il museo Archeologico regionale “Pietro Griffo” di Agrigento; l’area archeologica e il museo di Sant’Angelo Muxaro; la villa Romana di Realmonte; l’area archeologica, l’antiquarium e il teatro di Eraclea Minoa; l’area archeologica di Monte Adranone a Sambuca di Sicilia; l’antiquarium di monte Kronio a Sciacca; la necropoli di Contrada Tranchina a Sciacca; il museo archeologico regionale della Badia a Licata; l’area archeologica di Monte Sant’Angelo a Licata; l’area archeologica di contrada Canale a Naro; l’area archeologica di Monte Saraceno a Ravanusa; il museo archeologico “Lauricella” di Ravanusa; il museo archeologico “Palazzo Panitteri” a Sambuca di Sicilia; l’antiquarium “Di Pisa Guardì” a Castetermini.

Orecchini d’oro conservati al museo archeologico regionale di Gela

2. Parco archeologico di Gela – Mura Timoleontee – Acropoli – Molino a Vento. Il parco comprende il museo archeologico regionale di Gela; l’area archeologica Bagni Greci a Gela; il Bosco Littorio a Gela; il museo archeologico di Marianopoli; il museo interdisciplinare di Caltanissetta.

Le fondamenta del tempio di Atena conservate nel museo archeologico regionale di Camarina (foto Regione Siciliana)

3. Parco archeologico di Kamarina e Cava d’Ispica. Il parco comprende l’area archeologica Caucana di Santa Croce Camerina; il parco Forza a Ispica; il museo regionale e area archeologica di Camarina (Ragusa); il museo archeologico Ibleo a Ragusa; il convento della Croce a Scicli; l’abitato e la necropoli sicula di Castiglione (Ragusa); la villa rustica dei Margi a Giarratana; la necropoli arcaica di contrada Rifriscolaro di Camarina; le miniere di asfalto di Castelluccio di Ragusa; l’abitato e la necropoli sicula di contrada di Monte Casasta a Monterosso Alma.

Veduta dall’alto del parco archeologico della Neapolis a Siracusa, dominato dal teatro greco

4. Parco archeologico di Siracusa, Eloro e Villa del Tellaro. Il parco comprende il ginnasio romano di Siracusa; il castello Eurialo di Siracusa; il museo archeologico regionale “Paolo Orsi” di Siracusa; il tempio di Giove a Siracusa; l’area archeologica di Akrai e Palazzo Cappellani di Palazzolo Acreide; la villa del Tellaro a Noto.

Il manifesto del museo archeologico di Leontinoi

5. Parco archeologico di Leontinoi. Il parco comprende il museo archeologico di Lentini; area archeologica di monte San Basilio a Lentini; area archeologica di Megara Hyblaea ad Augusta.

Una veduta aerea del centro di Catania: ben visibili le strutture romane antiche

6. Parco archeologico e paesaggistico di Catania e della Valle dell’Aci, teatro antico e Odeon. Il parco comprende l’anfiteatro romano di Catania; le terne della Rotonda a Catania; le terme dell’Indirizzo a Catania; l’ipogeo romano a Catania; la mostra permanente Katane a Catania; l’area archeologica Santa Venera al Pozzo di Acicatena; il museo della Ceramica di Caltagirone; l’area archeologica e il museo di Adrano; il Dongione Normanno di Adrano; le mura dionigiane di Adrano.

Il teatro greco nel sito archeologico di Morgantina (Aidone, Enna)

7. Parco archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale. Il parco comprende il museo archeologico di Aidone; il museo interdisciplinare di Enna; l’area archeologico di Sofiana.

Suggestiva veduta del teatro antico di Taormina (foto parco archeologico Naxos Taormina)

8. Parco archeologico di Naxos e Taormina. Il parco comprende il museo archeologico di Naxos e Giardini Naxos; l’arsenale navale di Naxos a Giardini Naxos; il teatro antico di Taormina; l’Odeon di Taormina; Castel Tauro a Taormina; le Terme di Taormina; l’Isola Bella a Taormina; il monastero e la chiesa basiliana dei SS. Pietro e Paolo d’Agrò a Casalvecchio; l’area archeologica di Francavilla di Sicilia.

L’area archeologica di Tindari (foto Regione Siciliana)

9. Parco archeologico di Tindari. Il parco comprende l’area archeologica Halaesa Arconidea e Antiquarium di Tusa; Antiquarium, casermette ed ex quartieri spagnoli a Milazzo; l’area archeologica di Viale dei Cipressi villaggio preistorico a Milazzo; l’area archeologica di Capo d’Orlando; la villa romana di Patti Marina; la villa romana di San Biagio – 7 Terme di Vigliatore; l’area archeologica Antica Apollonia a San Fratello; la necropoli in contrada Cardusa a Tripi; il sito archeologico di Gioiosa Guardia a Gioiosa Marea; la Grotta San Teodoro ad Acquedolci; l’area archeologica dell’antica Caronia Kalé Akté.

Le acque blu del mare dell’isola di Lipari nell’arcipelago delle Eolie in Sicilia

10. Parco archeologico delle isole Eolie. Il parco comprende il Castello e museo “Luigi Bernabò Brea” di Lipari; area archeologica contrada Diana a Lipari; le Saline di Lingua a Salina; le terme San Calogero a Lipari; il villaggio archeologico Filo Bracco a Filicudi; il villaggio preistorico di Punta Milazzese a Panarea; contrada Barone a Salina; il sito neolitico di Rincedda a Salina; il museo “Luigi Bernabò Brea” a Filicudi; il villaggio preistorico Capo Graziano a Filicudi.

La statua di Zeus conservata al museo archeologico regionale “Antonio Salinas” di Palermo

11. Parco archeologico di Himera, Solunto e Iato. Il parco comprende l’area archeologica di Solunto; l’area archeologica di Monte Iato; l’antiquarium e museo “Pirro Marconi” a Termini Imerese; l’antiquarium di Solunto; l’area archeologica di Monte Maranfusa a Roccamena; l’area archeologica del villaggio dei Faraglioni a Ustica; l’area archeologica Montagnola – museo della Valle dell’Eleuterio al Castello Beccadelli Bologna a Marineo. All’interno del parco c’è poi il museo archeologico regionale “Antonio Salinas” di Palermo che ha una propria autonomia.

Il tempio greco di Segesta

12. Parco archeologico di Segesta. Il parco comprende la grotta Scurati di Custonaci; l’area archeologica di San Miceli a Salemi; l’area archeologica di Mokarta a Salemi; l’area archeologica di Monte Castellazzo a Poggioreale; la Rocca di Entella a Contessa Entellina.

La sala del museo archeologico Baglio Anselmi di Marsala che ospita la nave punica

13. Parco archeologico di Lilibeo-Marsala. Il parco comprende il museo archeologico di Lilibeo “Baglio Anselmi” a Marsala; la grotta del Pozzo a Favignana.

Il cosiddetto Tempio C nel parco archeologico di Selinunte

14. Parco archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria. Il parco comprende il museo del Satiro nella chiesa di Sant’Egidio a Mazara del Vallo; il castello Grifeo a Partanna; le Cave di Cusa a Campobello di Mazara.

412 a.C.: l’agrigentino Esseneto trionfa ai giochi di Olimpia. Al Parco della Valle dei Templi di Agrigento rievocazione storica con il “Trionfo di Esseneto”: dagli allenamenti alle discipline sportive insolite, e poi la vita quotidiana ad Akragas come la cucina, il simposio, l’artigianato

Rievocazione storica con soldati punici davanti al Tempio della Concordia nella Valle dei Templi di Agrigento (foto P.Ricotta)

Due Giorni a tu per tu con un campione dei Giochi di Olimpia. Un tuffo indietro nel tempo di 2500 anni con una living history nella Valle dei Templi che ci permetterà di assistere agli allenamenti, conoscere e cimentarsi in discipline sportive insolite, riproposte con abiti e attrezzi dell’epoca, scoprire la vita quotidiana ad Akragas come la cucina, il simposio, l’artigianato. Il 6 e 7 ottobre 2018, nella Valle dei Templi, ad Agrigento, torna di scena la storia con la rievocazione di un evento importante del passato illustre di Akragas: il trionfo di Esseneto, atleta di Akragas e campione ai giochi olimpici. “La manifestazione, promossa dal Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi”, ricorda il direttore del Parco, Giuseppe Parello, “intende riproporre la fortunatissima esperienza del maggio 2017 quando presso il Tempio di Giunone fu rievocato l’assedio della città da parte dei Romani. Ideatori e organizzatori dell’iniziativa sono gli archeologi dell’associazione Pastactivity, Laura Danile, Giovanni Virruso e Zelia Di Giuseppe affiancati dal direttore artistico Andrea Moretti, con la collaborazione delle associazioni culturali Figli del Sole, Simmachìa Ellenon, Legio XV Apollinaris e The Phoenicians”. Saranno due giorni interamente dedicati alla divulgazione e alla didattica della storia. Dimostrazioni e laboratori tematici consentiranno di rivivere l’atmosfera che si respirava ad Akragas nel V secolo a.C., quando Esseneto, campione per due Olimpiadi consecutive nella corsa dello stadion, celebrò il suo trionfo in città nel 412 a.C.

Rievocazione di una battaglia nella Valle dei Templi di Agrigento

Con l’associazione Pastactivity, sotto la direzione artistica di Andrea Moretti, torneremo nel V secolo a.C., quando Akragas era ricca, potente ed era considerata “la più bella città dei mortali” dal poeta Pindaro. I fasti di quel periodo saranno racchiusi all’interno del campo storico ricostruito in ogni dettaglio. Lì sarà possibile immergersi nell’atmosfera di ricchezza e ospitalità che rese famosa questa città. I visitatori scopriranno usi e costumi degli antichi abitanti con i quali potranno dialogare per conoscere tante curiosità storiche. Le emozioni non mancheranno: sarà possibile prendere parte ad un simposio, assaggiare i cibi, distendersi su una kline, assistere a un addestramento militare e a una gara sportiva, partecipare a una processione e portare offerte agli dei. Queste sono soltanto alcune delle esperienze coinvolgenti che sarà possibile vivere ad Agrigento in questi due giorni. Il culmine della manifestazione sarà la domenica, quando accoglieremo l’eroe Esseneto che rientra trionfante in città dopo aver vinto alle Olimpiadi del 412 a.C. la corsa (stadion).

La locandina della rievocazione storica “Il trionfo di Esseneto”

Il programma. Sabato 6 ottobre 2018, dalle 15 alle 20, apertura al pubblico del campo storico presso l’area del tempio di Zeus: living history e didattiche (riti, sacrifici, addestramento militare, giochi, cucina, banchetti, kottabos). Domenica 7 ottobre 2018, dalle 9.30 alle 14, apertura al pubblico del campo storico presso l’area del tempio di Zeus: living history e didattiche (riti, sacrifici, addestramento militare, giochi, cucina, banchetti, kottabos). Pillole rievocative e gare sportive tra i rievocatori. Dalle 14.30 alle 17.30, spettacolo conclusivo lungo la Via Sacra e il Cardo I: il trionfo di Esseneto. Ingressi consigliati: Porta V e Giunone. La partecipazione è gratuita domenica 7 ottobre. Sabato 6 ottobre l’ingresso è a pagamento secondo le tariffe previste dal Parco.

I reperti dell’antica Agrigento sono tornati a casa: a Villa Aurea, la residenza di sir Hardcastle, nel cuore della Valle dei Templi, la mostra “Tesori di Akragas. Le collezioni del British Museum”

Il manifesto della mostra “Tesori di Akragas. Le collezioni del British Museum” aperta a Villa Aurea, nella Valle dei Templi

In mostra un’anfora a figure nere della bottega di Nikosthenes, singolare figura di vasaio che opera ad Atene intorno alla metà del VI secolo avanti Cristo, con scene di lotta tra atleti. E poi lo straordinario vaso attribuito al Gruppo di Polignoto. E ancora il Rilievo di Paride, Pelope o Ierone I, che costituisce ancora oggi un vero e proprio giallo archeologico. Sono solo alcuni dei “Tesori di Akragas. Le collezioni del British Museum” in mostra a Villa Aurea, la residenza di sir Hardcastle, nel cuore della Valle dei Templi, fino al 13 ottobre.  “La mostra vuole riallacciare il filo che già in passato ha legato la Valle dei Templi ed il suo patrimonio al Regno Unito”, spiega il direttore del parco archeologico della Valle dei Templi, Giuseppe Parello, “che si è estrinsecata nella sua forma più alta attraverso la presenza dell’ammiraglio inglese, sir Alexander Hardcastle, ad Agrigento a cui la città deve un degno riconoscimento per la preziosa attività sostenuta a favore della ricerca e della conservazione del patrimonio della città antica”. Ma sono esposti anche i disegni originali fatti nel 1812 sull’architettura greca di Akragas con uno studio specifico sul tempio di Zeus olimpico per capire come dovevano essere inseriti i telamoni. “Sono disegni importantissimi”, interviene l’archeologa del parco Maria Concetta Parello, “perché costituiscono il punto di partenza degli studi fatti sui telamoni e sulla loro collocazione nella struttura architettonica del tempio”.

Un prezioso cratere esposto nella mostra “Tesori di Akragas. Le collezioni del British Museum”

“Nella politica di promozione del Parco”, sottolinea Parello, “la realizzazione della mostra rappresenta un’occasione importante per ampliare la nostra offerta culturale. La diffusione di una conoscenza sempre più ampia del patrimonio del Parco, anche attraverso quella parte che nei secoli passati è stata trasferita in importanti istituzioni culturali straniere, rappresenta un’opportunità di crescita, sviluppo e visibilità della Valle dei Templi”. La ventina di reperti provenienti dagli scavi della Valle e presenti in mostra erano stati riportati alla luce e venduti al British Museum dove ora sono conservati. Ma non sono gli unici provenienti da Akragas: al dipartimento di arte Greca e Romana risultano presenti 157 opere d’arte di cui 154 provenienti proprio dagli scavi di Akragas. Tra questi alcuni di quelli esposti adesso a Villa Aurea: una testa in marmo raffigurante la dea Hera o Giunone del periodo romano, copia dell’originale greco del 420 avanti Cristo, acquistata dal British Museum nel 1875 dall’antiquario romano Alessandro Castellani e un’anfora trovata ad Agrigento del 550 avanti Cristo, raffigurante due lottatori durante un combattimento. Inoltre sempre al British Museum si può ammirare la famosa patera d’oro trovata a Sant’Angelo Muxaro ed acquistata nella seconda metà del Settecento da Sir William Hamilton ambasciatore inglese nel Regno di Napoli e tornata ad Agrigento (a tempo determinato) lo scorso anno.