Roma. In Curia Iulia giornata internazionale di studio “Aedes Vestae. Archeologia, Architettura e Restauro” a cura di Federica Rinaldi e Giulia Giovanetti. Alla fine dei restauri, momento di dibattito e confronto sul monumento dal punto di vista archeologico, architettonico e della storia della sua ricostruzione

Federica Rinaldi e gli altri archeologi e restauratori del parco archeologico del Colosseo lo avevano annunciato in occasione della conclusione dei restauri del tempio di Vesta nel Foro romano: “Stiamo organizzando una giornata internazionale di studio dedicata proprio all’Aedes Vestae che, con i buoni auspici della Dea (leggi Covid permettendo), sì terra il 1º marzo 2021” (vedi: Roma. Archeologi e restauratori del parco archeologico del Colosseo raccontano il cantiere di restauro del Tempio di Vesta nel Foro romano. E a primavera giornata di studi internazionali sull’Aedes Vestae | archeologiavocidalpassato). La prudenza era d’obbligo. Ora i vincoli per le iniziative con la pandemia si sono un po’ allentati, grazie soprattutto alla campagna massiccia di vaccinazioni, e così il parco archeologico del Colosseo ha potuto finalmente fissare la data per la giornata di studio “Aedes Vestae. Archeologia Architettura e Restauro” che si propone, a conclusione delle attività di manutenzione straordinaria del monumento, come momento di dibattito e confronto sul monumento dal punto di vista archeologico, architettonico e della storia della sua ricostruzione. Ideata e curata da Federica Rinaldi e Giulia Giovanetti, la Giornata di Studio ha il patrocinio della Scuola di Specializzazione in Beni architettonici e del Paesaggio di Sapienza università di Roma e del Master Biennale Internazionale Culture del Patrimonio dell’università Roma Tre. Appuntamento mercoledì 9 giugno 2021, dalle 10 alle 17, in Curia Iulia. La Giornata di Studi sarà trasmessa integralmente a partire dalle 10 in diretta dalla Curia Iulia sulla pagina Facebook del PArCo. Per seguire i lavori collegarsi a www.facebook.com/ParcoColosseo.

Il fulcro del complesso monumentale legato al culto di Vesta è il tempio dedicato alla dea, culto antichissimo e risalente già al secondo re di Roma Numa Pompilio, più volte ricostruito a causa dei numerosi incendi e infine restaurato, nelle forme visibili ancora oggi, dall’imperatrice Giulia Domna verso la fine del II secolo d.C. Dal podio circolare in opera cementizia rivestito in marmo, si innalzavano colonne con capitelli corinzi. L’interno accoglieva il braciere con il fuoco sacro, che non doveva mai spegnersi, simbolo dell’eternità di Roma e del suo destino di impero universale. La forma circolare era forse ispirata a quella delle capanne di epoca arcaica, con un foro al centro del tetto conico per far uscire il fumo. All’interno del tempio era anche conservato il Palladio, piccolo simulacro di Atena-Minerva, portato a Roma, secondo la leggenda, da Enea e simbolo della nobiltà della stirpe romana. Accanto al tempio è la casa delle Vestali, sacerdotesse dedicate al culto di Vesta e alla sorveglianza del fuoco sacro, l’unico sacerdozio femminile di Roma. In numero di sei e provenienti da famiglie patrizie, dovevano osservare il loro servizio per 30 anni, conservando la verginità, pena la morte. In cambio godevano di molti privilegi (si spostavano in carro in città e disponevano di posti riservati negli spettacoli).

L’intervento conservativo 2020 dell’Aedes Vestae al parco archeologico del Colosseo ha rappresentato un’occasione di tutela e conoscenza del monumento in un’ottica multidisciplinare. Il coinvolgimento di differenti specialisti – archeologi, architetti, restauratori, rilevatori, archivisti, ingegneri – ha avuto come esito l’acquisizione di dati finalizzati alla progettazione e all’esecuzione dell’intervento, rivelandosi allo stesso tempo proficuo per il riesame del bene storico-archeologico, permettendo di approfondire la conoscenza del monumento che, frutto di un’anastilosi degli anni Trenta del secolo scorso, andava indagato anche nei suoi aspetti strutturali e statici. La giornata di studio sull’Aedes Vestae che il PArCo propone a conclusione delle attività di cantiere si configura come momento di confronto e dibattito con gli studiosi del monumento dal punto di vista archeologico, architettonico e della storia della sua ricostruzione, alla luce dei più recenti apporti frutto dell’intervento e di nuove ricerche anche in ambito internazionale.

Una giornata di studio. Nella prima sessione, presieduta dal professore Alessandro Viscogliosi, direttore della scuola di specializzazione in Beni architettonici e del Paesaggio di Sapienza università di Roma, un approccio archeologico al monumento, che non può prescindere dal punto di vista dell’archeologia dell’architettura, affronta, a partire dall’inquadramento del tema degli edifici circolari a pianta centrale, la questione della ‘forma’ dell’Aedes Vestae, attraverso l’esame degli elementi architettonici decorativi, dei resti archeologici e dell’ulteriore documentazione che il mondo antico ci ha trasmesso. La seconda sessione, presieduta dalla professoressa Elisabetta Pallottino, direttore del master biennale internazionale Culture del Patrimonio dell’università Roma Tre, è dedicata all’anastilosi degli anni Trenta del XX secolo. Il tema della ricostruzione viene affrontato attraverso il riesame della documentazione degli archivi, contestualizzando l’intervento nella stagione dei grandi scavi del XIX secolo arrivando fino alla ricostruzione ed entrando nel dettaglio delle scelte tecniche operate nell’anastilosi. Emergeranno anche gli esiti dello studio strutturale della porzione ricostruita e verrà proposto un approfondimento inedito sulla forma “geometrica” dell’Aedes. L’ultima sessione, presieduta dal direttore del parco archeologico del Colosseo Alfonsina Russo, è dedicata alla metodologia dell’intervento conservativo 2020, progettato integrando e verificando anche in corso d’opera i dati acquisiti nelle ricerche preliminari, con il confronto costante tra i diversi specialisti. Con l’intervento conservativo degli elementi architettonici dell’elevato ricostruito dell’Aedes, il PArCo si impegna per il futuro alla prosecuzione del restauro dell’area del podio in situ e alla valorizzazione dei reperti mobili facenti parte del monumento originario, per completare la restituzione di valore ai resti materiali di un monumento che ha rivestito un ruolo simbolico per la città di Roma dalle sue origini e ancora, in chiave propagandistica, nell’età contemporanea. Infine, in un’ottica nuova il cantiere ha inaugurato una prassi di coinvolgimento del pubblico nel racconto delle attività in corso, oggi acquisita dagli altri cantieri del PArCo, con pannelli didattici di recinzione e la comunicazione online degli interventi.
Il parco archeologico del Colosseo presenta alla Maker Faire Rome 2020 la prima guida tattile del PArCo: “Museo Palatino. Accarezzare la storia di Roma”

Alle 11.10 di sabato 12 dicembre 2020 la prima guida tattile del PArCo viene presentata in diretta sul canale Mainstreaming del portale https://makerfairerome.eu/it/. Il parco archeologico del Colosseo e Lazio Innova, nell’ambito di un protocollo di intesa in corso di stipula per la definizione di progetti condivisi in tema di accessibilità, presentano infatti alla Maker Faire Rome 2020 Digital Edition la prima guida tattile del PArCo, intitolata “Museo Palatino. Accarezzare la storia di Roma”. C’è tempo per esplorarla online fino a domani, domenica 13 Dicembre 2020, nella vetrina virtuale della MFR2020. Ecco il link per registrarsi gratuitamente in pochi istanti: https://digital.makerfairerome.eu/… La guida ideata, promossa e curata dal PArCo è stata realizzata da atipiche edizioni nel Fablab dello Spazio Attivo della Regione Lazio LOIC Zagarolo (POR FESR 2014-2020). “La collaborazione del PArCo con Lazio Innova ha l’obiettivo di indirizzare l’uso delle tecnologie e dell’innovazione per il fine ultimo dell’inclusione e della piena accessibilità del patrimonio”, commenta il direttore del parco archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo. “Non ci fermeremo alla guida tattile Museo Palatino. Accarezzare la Storia di Roma, oggi presentata in occasione della Maker Faire Rome 2020, ma proseguiremo su questa strada per ampliare la conoscenza del nostro patrimonio con prodotti accessibili a tutti e fortemente legati al tema del digital”.

La guida, ideata e curata per il PArCo da Giulia Giovanetti e Federica Rinaldi, con Donatella Garritano – che ha anche curato la traduzione inglese – e Silvia D’Offizi, è nata nell’ambito del corso di formazione realizzato dal PArCo con il Museo Tattile Statale Omero di Ancona e la Direzione Generale Educazione e Ricerca del MiBACT (2018-2019), e si inserisce nella serie di azioni coordinate che favoriscono l’autonomia di visita agli ipovedenti e ai non vedenti e che fanno parte del più ampio Progetto “Il PArCo tra le mani”.

Il prototipo realizzato da atipiche edizioni – Andrea Delluomo e Giulia Foscolo – si compone di una scatola di grande formato che, oltre a contenere il materiale tattile e testuale, una volta aperta diviene il piano di lettura della mappa dell’area archeologica. All’interno sono presenti due raccoglitori ad anelli, contenenti le 16 schede con le opere più rappresentative della collezione del Museo, descritte con testi scientifici ma ad alta leggibilità (in Italiano e Inglese con trascrizioni in braille) e illustrate con immagini tattili.


Tavola tattile con rappresentazione di Gorgone in opus sectile (foto PArCo)
Per lo sviluppo e la creazione del prototipo si è rivelato fondamentale il supporto delle tecnologie e delle risorse del Fablab di Zagarolo – Manlio Di Dio, Berenice Marisei, Giorgio Salvioni – che, dopo una specifica formazione, ha messo a disposizione dell’équipe di lavoro la tecnica della stampa digitale UV, mediante una Roland VersaUV Lef-12i, con la quale sono state realizzate particolari stampe a rilievo, illustrazioni e texture tattili, come per alcuni testi in braille. La caratteristica di questa stampante è proprio quella di utilizzare inchiostri foto-polimerizzanti, che vengono istantaneamente asciugati e solidificati grazie ad una sorgente luminosa ad ultra violetti. Ciò consente di poter stampare su qualunque supporto di base e di poter realizzare spessori diversificati, permettendo ad esempio la realizzazione di un testo braille sovrapposto ai normali testi stampati, per la contemporanea fruizione della guida tattile a persone con deficit visivo e non. Per la rappresentazione di alcune illustrazioni materiche è stata invece utilizzata la tagliatrice laser CO2 da 80W, che ha consentito il taglio di materiali accoppiati e, dove necessario, l’incisione.


Guida tattile: piano Interrato del Museo Palatino (foto PArCo)
Patrimonio culturale, patrimonio sensoriale. L’approccio alla realizzazione della guida tattile, a opera di atipiche edizioni, è un ibridazione tra artigianalità e utilizzo consapevole delle nuove tecnologie di prototipazione digitale, favorita dal processo di coprogettazione e collaborazione che ha coinvolto molteplici professionalità, competenze e sensibilità tra archeologi, storici dell’arte, artigiani, artisti, maker e persone con disabilità visiva. La guida tattile vuole dimostrare che l’innovazione tecnologica applicata ai beni culturali in relazione con la creatività intellettuale e il saper fare manuale, può essere in grado di generare buone pratiche, presentando al pubblico un nuovo modo di fruire del patrimonio culturale, maggiormente coinvolgente e multisensoriale. La collaborazione al progetto di due artisti ha permesso, attraverso la loro specifica sensibilità e un approccio materico, di arricchire l’efficacia della guida tattile come strumento di promozione del patrimonio culturale in senso inclusivo.

L’illustratrice e incisore Susanna Doccioli della Stamperia a Ripa ha contribuito alla tavola tattile ispirata alle grandi ali in marmo bianco greco, appartenute a una “Vittoria alata”. Si tratta di un reperto scultoreo con particolari incredibilmente realistici, che sono stati resi dall’artista grazie a un’incisione dettagliata e alla stampa di una piuma “in gaufrage” su carta Fabriano Rosaspina. Restituendo, per chi la accarezza, il dettaglio minuzioso e la delicatezza del soggetto. Dario Zeruto, alchimista della carta, ha contribuito a rendere unica l’ultima pagina della Guida Tattile, che affrontando il tema della scultura ideale rappresenta “l’eroe” e la “cosiddetta Danzatrice” resi tramite una contrapposizione di materiali, in particolare stoffe di differente fattura magistralmente lavorate in pieghe. E così, la resa visiva e tattile della veste della “cosiddetta Danzatrice” in un lungo chitone lavorato a fitte piegoline rimanda a una leggerezza della plissettatura che Zeruto rende con l’applicazione della tecnica della piega a V, applicata su matrici di carta e poi riversata su soffice seta.

Il passato come ponte per il futuro. Il ruolo dell’archeologia. La collezione di reperti conservata nel Museo Palatino consente la conoscenza della storia del Colle Palatino, dove la città di Roma vede i suoi primi sviluppi, in un percorso nel tempo, dalla preistoria all’età imperiale. L’idea che ha guidato il progetto è stata quindi la selezione dei reperti archeologici più rappresentativi in relazione alle tappe fondamentali della storia del Colle e dell’Urbs. Ogni scheda approfondisce la conoscenza degli oggetti con un testo accessibile che permette diversi livelli di lettura, collegando sempre il singolo oggetto a tematiche più ampie, relative alla storia della città, alla storia dell’arte e alle metodologie di studio del mondo antico. La selezione di opere vuole accompagnare tutti i visitatori alla riscoperta di questa Storia lunga più di dieci secoli attraverso i materiali, le tecniche edilizie, i reperti che lo scavo archeologico ha rinvenuto nel sottosuolo. Accanto al percorso di visita, la guida propone anche un approfondimento sul mestiere dell’archeologo, con focus sullo scavo stratigrafico, sulle tecniche edilizie, e ancora sul metodo di ricostruzione storica a partire dall’analisi dei reperti, fino ad arrivare alla ritrattistica, una delle massime e caratteristiche espressioni dell’arte romana. In questo percorso l’archeologia si fa strumento di racconto, consentendo di riconoscere con il tatto il tipo di materiali, i dettagli delle lavorazioni, i particolari delle acconciature e delle vesti o della muscolatura di eroi e divinità. Il disegno tattile assieme alla riproduzione in 3d di alcuni reperti si inseriscono appieno nella filiera della innovazione tecnologica al servizio dell’accessibilità per tutti. Completa la scatola un cassetto “immersivo” con le riproduzioni in 3d di reperti.
Roma. Presentata la nuova App Y&Co – You and Colosseo (gratuita da gennaio) per un’esperienza di visita del PArCo da vivere sul posto e da remoto, con audio-videoguide in 9 lingue
Y&Co – You and Colosseo si chiama la APP per Android e iOS, da gennaio disponibile gratuitamente negli store, curata e promossa dal PArCo (Giulia Giovanetti, Paola Quaranta, Federica Rinaldi e Andrea Schiappelli) con la realizzazione di Ruschena’s Project. Y&Co vuole essere più di una App: è un’esperienza di visita del PArCo da vivere sul posto e da remoto, con audio-videoguide in 9 lingue, audiodescrizioni per non vedenti in italiano e inglese, videoguide nella lingua dei segni italiana (LIS) e inglese (ASL) e contenuti speciali per bambini in italiano e inglese con animazioni a cura di Silvio Costa. La APP accompagna i visitatori in un viaggio nella conoscenza del patrimonio archeologico del PArCo, dal Foro Romano al Colosseo attraversando il Palatino e il Museo omonimo nel segno del Design for all. I contenuti saranno accessibili anche grazie ai Qr-code posizionati lungo i percorsi proposti.
Parco archeologico del Colosseo. Presentata la nuova guida tattile “Museo Palatino. Accarezzare la storia di Roma” nell’ambito del progetto “Il PArCo tra le mani”. Presto nuovi pannelli tattili, guide e la WebApp
“Museo Palatino. Accarezzare la storia di Roma” è la nuova guida tattile, ideata e curata da Federica Rinaldi e Giulia Giovanetti, con testi delle stesse assieme a Silvia D’Offizi e Donatella Garritano che ha curato le traduzioni in inglese, per la realizzazione di Atipiche edizioni con Spazio Attivo Zagarolo FabLab. È stata presentata on line dal parco archeologico del Colosseo giovedì 3 dicembre 2020 in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità. La guida, pensata per tutti, raccoglie 16 schede con le opere più rappresentative della collezione del Museo, descritte con testi ad alta leggibilità (in italiano e inglese con trascrizioni in braille) illustrate con immagini tattili e un cassetto “immersivo” contenente le riproduzioni in 3D dei reperti.

La guida tattile del museo Palatino è l’ultimo atto di un percorso iniziato qualche anno fa. Tra il 2018 e il 2019 e ancora nel 2020 l’attenzione del PArCo nei confronti della disabilità visiva si è declinata in una serie di azioni coordinate, originate da un principio imprescindibile, ossia favorire l’autonomia di visita agli ipo e non vedenti, senza rinunciare al valore del contatto fisico e all’esperienza della visita guidata. Per garantire un supporto adeguato alle necessità del pubblico non vedente, il PArCo ha organizzato in collaborazione con il museo statale Tattile Omero di Ancona e la Direzione Generale Educazione e Ricerca, il corso dal titolo “Metodi e strumenti per rendere accessibili musei e luoghi della cultura alle persone con disabilità visiva”. Nell’arco di un anno, il corso ha formato 25 dipendenti del MiBACT tra il personale del Parco e di altri istituti e luoghi della cultura di Roma e del Lazio. È stato così messo a punto il progetto “Il PArCo tra le mani”, per favorire un turismo di prossimità attraverso un percorso tattile multilingue (italiano, inglese e alfabeto braille) composto da 11 pannelli illustrativi distribuiti all’interno del parco. Il percorso consta di 11 postazioni accessibili a tutti: Colosseo (1 pannello), Foro Romano (3 pp.), Palatino (3 pp), Museo Palatino (4 pp.). Pannelli a cura di Paola Quaranta e Federica Rinaldi. In più, nel museo Palatino sono stati sistemati 4 pannelli dotati di riproduzioni in 3D in scala 1:1: un’antefissa arcaica, una porzione di lastra Campana, un mosaico e la testa ritratto marmorea di Nerone. A questi reperti si associano anche oggetti dell’industria litica quali selci e punte di freccia, oltre a vasellame arcaico e monete destinate ai laboratori tattili con bambini e adulti.

Il progetto va avanti. Sarà aumentato il numero dei pannelli tattili illustrativi di singoli monumenti (l’Arco di Augusto al Foro Romano) o di singoli tematismi (quali le superfici decorate marmoree della Domus Flavia e Augustana). Un nuovo pannello, posto all’ingresso presso l’Arco di Tito, aiuterà il visitatore a orientarsi all’interno del PArCo, segnalando la “salita” al Colle Palatino e la “discesa” verso la valle del Foro Romano. In più, ognuno dei pannelli esistenti sarà dotato di un QrCode che permetterà di accedere a un’App multisensoriale, dotata non solo di testi di approfondimento, per tutti, riguardanti i 25 monumenti selezionati, tradotti in 9 lingue straniere, ma anche di clip video, videoguide nella lingua dei segni e spazi di racconto dedicati solo ai bambini. Il progetto della WebApp è curato da Giulia Giovanetti, Paola Quaranta, Federica Rinaldi e Andrea Schiappelli e realizzato dallo Studio Ruschena Projects. Anche per l’area del Foro Romano sono in corso di realizzazione due guide tattili a stampa in nero, braille e con figure in rilievo, dedicate a percorsi tematici incentrati sulla Casa delle Vestali e sulla Basilica Giulia; le guide, stampate in più copie, potranno essere prese in prestito gratuitamente presso le biglietterie all’ingresso del PArCo. Un primo test dei percorsi si è avuto in occasione della Giornata delle Famiglie al Museo del 2019, grazie alla partecipazione dell’Unione italiana Ciechi e Ipovedenti di Roma con cui sono costanti e frequenti i contatti per l’organizzazione di visite speciali. Guide tattili del Foro a cura di Andrea Schiappelli, Francesca Boldrighini, Elena Ferrari, Francesca Ioppi e Sabrina Violante. Il principio fondante di questi percorsi si basa sulla convinzione che, affinché una visita tattile condotta in situ abbia davvero senso, non ci sia cosa migliore che toccare direttamente i manufatti antichi originali, utilizzando riproduzioni e modelli in scala solo a integrazione dell’esperienza.
Roma. Chiudono per Dpcm i quattro siti del parco archeologico del Colosseo: Foro Romano, Palatino, Colosseo e Domus Aurea. Sospesa la mostra “Pompei 79 d.C. Una storia romana”, in programma dal 5 novembre. Resta aperto il sito web: dirette dai cantieri di restauro, nuove rubriche ed eventi speciali. Ecco il programma
“Chiudiamo temporaneamente le mostre, i musei e i nostri quattro siti: Foro Romano, Palatino, Colosseo e Domus Aurea. Ma il ‘quinto sito’ del Parco archeologico del Colosseo resta sempre aperto: continuiamo con le dirette dai cantieri di restauro, le nuove rubriche e gli eventi speciali”. Così la direzione del Parco archeologico del Colosseo ha annunciato il provvedimento adottato: “A seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo Decreto del Presidente del Consiglio in vigore dal 5 novembre 2020 al 3 dicembre 2020 viene disposta la chiusura temporanea dei luoghi della cultura e la sospensione delle mostre in programma. Oltre alla chiusura temporanea – come detto – dei quattro siti, Foro Romano, Palatino, Colosseo e Domus Aurea, sono sospese le attività in corso relativamente alla mostra “Pompei 79 d.C. Una storia romana”, la cui inaugurazione era prevista proprio il 5 novembre 2020. Rimane aperto e attivo il ‘quinto sito’ del Parco archeologico del Colosseo, ovvero il sito web e tutto il comparto digitale online degli account social ufficiali (Facebook, Twitter, Instagram e YouTube) che continuerà a dialogare, interagire, costruire relazioni con il pubblico”.

Ricco e come sempre variegato il programma web in arrivo. Da segnare in agenda l’appuntamento con la Notte dei Musei del 14 novembre 2020: sarà l’occasione per entrare nel Colosseo in notturna, ascoltando il racconto dei quasi 2000 anni di storia del monumento icona mondiale. Nel trecentenario dalla nascita di Giambattista Piranesi sarà presentata la nuova App “Il PArCo di Piranesi” realizzata dal PArCo in collaborazione con l’Istituto Centrale per la Grafica e con il fondamentale contributo di Kuwait Petroleum Italia. L’APP celebra il famoso incisore e architetto che ha immortalato per sempre i monumenti e le vedute più emozionanti del nostro PArCo. Continueranno le consuete “Passeggiate nel PArCo“, con la rubrica “Abitare sul Palatino“, un approfondimento arricchito da immagini e video, dalla Casa Romuli – abitazione del mitico fondatore della città – fino alle signorili abitazioni delle famiglie aristocratiche che dal Rinascimento in poi occuparono il Colle.

La sospensione della mostra “Pompei 79 d.C. Una storia romana” sarà limitata alla visita on-site: partirà infatti il racconto online della storia che ha legato le due città di Roma e Pompei attraverso gli elementi distintivi e caratteristici dei due centri, rintracciabili nelle relazioni economico-sociali e negli aspetti artistici e culturali, documentabili attraverso l’archeologia. Alcuni dei 100 reperti in mostra faranno da sfondo alla narrazione della specificità pompeiana prima e del suo allineamento all’Urbs poi. Continueranno le dirette Facebook del mercoledì mattina dai cantieri di restauro e manutenzione: il tempio di Vesta, l’Arco di Settimio Severo, il tempio di Venere e Roma, il Colosseo, ma anche lo straordinario patrimonio offerto dai pavimenti musivi e marmorei dell’area, tra cui il sectile di VI secolo d.C. della taberna della Basilica Emilia che sarà presentato in anteprima.

L’archeologo prof. Andrea Carandini, presidente del Fai
Calendario delle pubblicazioni online (work in progress): 11 novembre 2020, ore 11, diretta Facebook dal cantiere del Tempio di Vesta (qui sopra nel video la seconda puntata, con la funzionaria archeologa del PArCo Giulia Giovanetti e Dimosthenis Kosmopoulos, archeologo e collaboratore del PArCo, che in diretta dal Foro Romano raccontano il cantiere di restauro del Tempio di Vesta); 11 novembre 2020 (tutti i mercoledì), ore 21, pillole dalla mostra “Pompei 79 d.C. Una storia romana” sulla pagina Facebook e sugli account Instagram e Twitter; 14 novembre 2020, Notte dei Musei, ore 21 sul canale YouTube e pagina Facebook; 17 novembre 2020 (tutti i martedì), “Abitare sul Palatino”, ore 21, rubrica sulla pagina Facebook e sugli account Instagram e Twitter; 18 novembre 2020, “Un giorno in cantiere al Colosseo”, maratona sulla pagina Facebook; 20 novembre 2020, avvio presentazione della nuova App “Il PArCo di Piranesi”, sulla pagina Facebook, sull’account Instagram e sul canale YouTube (ho aggiunto YouTube per via del video); 23 novembre 2020, Lezioni di archeologia del prof. Andrea Carandini, trasmesse sulla pagina Facebook, sull’account Instagram nella sezione IGTV e sul canale YouTube; 25 novembre 2020, ore 11, diretta Facebook dalla Basilica Emilia, presentazione del sectile della taberna VIII.
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