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I parchi archeologici di Crotone e Sibari all’Expo di Osaka protagonisti del Padiglione Italia con immagini, suoni e colori della Magna Grecia. Workshop “La Calabria: esempio di sviluppo urbano e dei piccoli borghi attraverso la Cultura”. Demma: “Occasione per far conoscere le buone pratiche gestionali che il ministero della Cultura sta sperimentando proprio in Calabria”

Expo di Osaka: al Padiglione Italia immagini, suoni e colori della Magna Grecia (foto drm-calabria)

Il Padiglione Italia all’Expo di Osaka 2025 (foto drm-calabria)

Termina domenica 27 aprile 2025 la settimana della Calabria all’Expo di Osaka (Giappone) che al Padiglione Italia ha visto 10mila visitatori al giorno, animato da immagini, suoni e colori della Magna Grecia. L’obiettivo è raccontare una Regione diversa dagli stereotipi, un posto in cui natura e storia si fondono per offrire al visitatore un incantevole paesaggio culturale. I parchi archeologici di Crotone e Sibari – Istituto autonomo del ministero della Cultura guidato da Alessandro Giuli –  partecipano alla spedizione con un contributo decisivo all’immaginifica installazione che impreziosisce il padiglione, dove una serie di colonne video animate propongono ai visitatori le immagini di Sybaris e Kroton: il Parco del Cavallo, Capocolonna, la Fortezza Le Castella, mentre una “teca virtuale” presenta il modello 3d del cosiddetto tesoro di Hera Lacinia, col celebre diadema d’oro.

Expo di Osaka: la Settimana della Calabria al Padiglione Italia (foto drm-calabria)

Importante anche la serie di iniziative divulgative, come il workshop dal titolo “La Calabria: esempio di sviluppo urbano e dei piccoli borghi attraverso la Cultura” che si è tenuto il 24 aprile 2025, in cui il direttore dei Parchi, Filippo Demma, ha presentato il modello di gestione dinamico e innovativo dell’Istituto, parlando di “Patrimonio Archeologico e sviluppo locale su base culturale”, in un Seminario introdotto da Anna Barbara, che ha messo a confronto l’esperienza italiana con quella giapponese; Mario Cucinella la rigenerazione urbana su base culturale; Stefania Argenti gli aspetti della ricerca archeologica a Crotone e le ricadute sulla possibile riqualificazione urbana, con riferimento al caso di Antica Kroton; Giuseppe Mantella l’impatto culturale sullo sviluppo delle aree interne, con il caso di Gerace. Infine Hidenobu Jinnai ha offerto una prospettiva comparata tra borghi italiani e villaggi giapponesi, analizzando strategie di rigenerazione, mentre le conclusioni saranno affidate all’assessore Rosario Varì, della Regione Calabria.

Il diadema d’oro di Hera Lacinia conservato al museo Archeologico di Crotone (foto drm-calabria)

Filippo Demma, direttore dei parchi archeologici di Crotone e Sibari, a Osaka (foto drm-calabria)

“Una importante occasione per far conoscere le buone pratiche gestionali che il ministero della Cultura sta sperimentando proprio in Calabria”, dichiara Demma, “in un contesto in cui, grazie all’impegno organizzativo della Regione con la quale è da tempo in atto una proficua collaborazione, il mondo intero può finalmente assistere a quella che speriamo possa essere la rinascita, il rilancio definitivo di un territorio di importanza strategica fondamentale per il Paese. Una vetrina importante che ci permette di presentare una volta di più a una platea enorme la ricchezza e la profondità del nostro Patrimonio Culturale”.

Locri (RC). Museo e parco archeologico nazionale aperti nel ponte tra Pasqua e 1° maggio con la possibilità di visionare direttamente le attività di cantiere in corso di riqualificazione, con gli archeologi sul campo

Il gruppo di lavoro del progetto. di riqaulificazione del parco archeologico di Locri Epizefiri (RC) Da sinistra: l’arch. Michelangelo Pugliese, la direttrice Elena Trunfio, i proff. Diego Elia e Valeria Meirano, i collaboratori archeologici Veronica Bellacicco e Simone Guion (foto drm-calabria)

Non si fermano le attività a Locri Epizefiri che assicurerà la piena apertura del sito tutti i giorni festivi di aprile (20, 21, 25 aprile 2025) e del 1° maggio 2025, nei consueti orari di apertura dalle 9 alle 20. Oltre alla visita dei musei e delle aree archeologiche, sarà offerta un’ulteriore opportunità ai visitatori, che potranno visionare direttamente le attività di cantiere in corso, con gli archeologi sul campo a svolgere le operazioni preliminari al tracciamento dei percorsi. Dal febbraio 2025, infatti, sono stati avviati i lavori di riqualificazione del parco archeologico che cambieranno sostanzialmente il volto del sito. Il progetto multidisciplinare, presieduto dal direttore scientifico Filippo Demma e dalla direttrice Elena Trunfio, riguarda il miglioramento dell’accessibilità fisica, con l’abbattimento delle barriere architettoniche, ma anche di quella cognitiva con il rifacimento di tutto il piano didattico del parco. La forza del progetto consiste nel gruppo di lavoro che ha coinvolto professionisti interni al ministero della Cultura e esperti esterni. In particolare, il supporto specialistico archeologico è stato affidato al dipartimento di Studi storici dell’università di Torino, di cui referente scientifico è il prof. Diego Elia con la prof.ssa Valeria Meirano, nell’ambito dell’Accordo attuativo della “Convenzione per le attività scientifiche di ricerca, valorizzazione e miglioramento della fruizione del patrimonio archeologico del museo e parco archeologico nazionale di Locri”, stipulata nel 2022. Il progetto esecutivo è invece firmato da Michelangelo Pugliese, architetto esperto nella progettazione paesaggistica. “In questa fase stiamo lavorando alla riqualificazione delle aree archeologiche in c.da Marasà e Parapezza compiendo le operazioni preliminari al tracciamento dei percorsi e alla valorizzazione dei punti di forza dell’area”, commenta la direttrice Trunfio. “Tutte le opere sono progettate con i criteri del minimo impatto, le strutture sono poggiate e assicurano la tutela del sito archeologico. Ampio spazio è dato ai temi del verde che diventa mezzo per rappresentare strutture oggi non visibili, nonché raccontare i miti e la sacralità locrese”.

Cantiere di tracciamento dei nuovi percorsi nel parco archeologico di Locri Epizwfiri (RC) (foto drm-calabria)

In estate la missione dell’università di Torino, che vede la partecipazione di studenti, dottorandi e specializzandi della Scuola ‘Giorgio Gullini’, si sposterà ad operare anche in un’altra area del parco inclusa nel progetto di riqualificazione, la stoà ad U, in continuità con le attività avviate nel 2024. “Da decenni le ricerche dell’Università di Torino contribuiscono alla conoscenza di questo straordinario sito”, dice il professore Elia, “e siamo davvero entusiasti di fornire il nostro supporto al progetto, per la comunicazione dei contenuti e con interventi sul terreno». Come ogni anno, sarà anche questa un’occasione di dialogo con i visitatori che potranno assistere alle nuove scoperte, cui si aggiungeranno iniziative rivolte esplicitamente al grande pubblico”. I lavori proseguiranno fino all’autunno, tuttavia il cantiere è organizzato in modo tale da non impedire la fruizione del sito ma soprattutto per rendere partecipi i visitatori delle attività in corso.

Verona. Vinitaly and the City torna a luglio al parco archeologico di Sibari (Cs) preceduto a giugno da “Linfa. Essenza della terra”, rassegna tra natura e archeologia. Il direttore Filippo Demma: “Le collezioni dei nostri musei aggiungono profondità culturale alla manifestazione”

Filippo Demma, direttore dei parchi archeologici di Crotone e Sibari, davanti allo stand della Regione Calabria a Vinitaly 2025 (foto drm-calabria)

Dove tutto è cominciato. Una storia che affonda le sue radici nell’Enotria e nella Magna Grecia, spirito di una rinascita sostenuta da una passione in fermento confermato a Verona con l’annuncio che Vinitaly and the City 2025 torna nel cuore della Calabria. Dopo il successo travolgente dello scorso anno, dal 18 al 20 luglio 2025 il parco archeologico di Sibari (Cs) riaccende i riflettori su vino, cultura e territorio. Un mix irresistibile tra archeologia, sapori e tradizioni calabresi da vivere sotto le stelle. “Anche quest’anno il Parco di Sibari, insieme al Ministero della Cultura”, ha dichiarato Filippo Demma, direttore dei parchi archeologici di Crotone e Sibari, “è al fianco della Regione Calabria nell’organizzazione di questo evento in uno dei luoghi della cultura più significativi del territorio. Le collezioni dei nostri musei e le iniziative che stiamo preparando per accompagnare Vinitaly and the City, aggiungono profondità culturale alla manifestazione e consentiranno ai visitatori di scoprire le profonde radici della propria passione. È un passo importante nella costruzione di uno sviluppo locale fondato sulla cultura”.

Filippo Demma, direttore dei parchi archeologici di Crotone e Sibari. interviene a Vinitaly 2025 per presentare Vinitaly and the City a Sibari (foto drm-calabria)

È stato proprio il direttore Filippo Demma, durante Vinitaly 2025 a Verona, a svelare ufficialmente il calendario degli eventi e le anticipazioni di questo grande ritorno. A partire da metà giugno, infatti, un calendario ricco di eventi speciali farà da apripista al grande weekend di luglio. Tra questi, una nuova rassegna immersiva esplorerà i legami profondi tra la terra e le sue essenze più preziose. Un’esperienza da vivere con tutti i sensi. Parliamo di “Linfa. Essenza della terra”, la rassegna tra natura e archeologia che nasce nel cuore della Sibaritide e che accompagnerà verso Vinitaly and the City 2025 con un viaggio sensoriale tra i frutti più autentici della Calabria. Per oltre un mese, i parchi archeologici ospiteranno mostre tematiche dedicate alla cultura del vino e dell’olio; degustazioni guidate di vini calabresi e oli DOP; showcooking con chef stellati e abbinamenti guidati con vini doc del territorio; visite guidate a frantoi e vigneti nella Sibaritide; laboratori sensoriali e tematici. L’accesso a tutte le iniziative che i Parchi stanno progettando, sarà consentito con il solo acquisto del biglietto d’ingresso o con la PacsCard, l’abbonamento annuale che consente anche l’accesso illimitato ai monumenti compresi nel circuito dei parchi archeologici di Crotone e Sibari.

Sibari (Cs). Al museo Archeologico nazionale della Sibaritide c’è la “Notte in riserva” (spring edition) con visite guidate nei depositi, festa del tesseramento con gadget, e degustazione dei Cruschi del Pollino

sibari_archeologico_notte-in-riserva-spring-edition_locandinaÈ tutto pronto per la “Notte in riserva” spring edition 2025, “la più cool delle visite guidate”, parola di organizzatori. Sabato 22 marzo 2025, i parchi archeologici di Crotone e Sibari festeggiano il ritorno della Primavera con una apertura straordinaria notturna dei depositi archeologici del museo Archeologico nazionale della Sibaritide. Due turni di visite guidate, previste per le 19.30 e per le 21, consentiranno al pubblico di ammirare i tesori custoditi nei magazzini e non ancora esposti in Museo. Questa volta gli archeologi tireranno fuori dagli scaffali per voi preziosi reperti collegati con il ritorno della primavera e il mito della Dea Madre e di sua figlia Persefone, rapita dal Dio degli inferi e autorizzata a tornare sulla terra per sei mesi l’anno. Info e prenotazioni al numero 337 160 3495.  Ingresso gratuito per i possessori della PACS Community Card.

crotone-sibari_parchi_pacs_foto-drm-calabriaCon l’occasione, c’è la Festa del tesseramento: i visitatori che hanno sottoscritto o sottoscriveranno l’abbonamento annuale al parco – la PACS COMMUNITY CARD 2025- che consente l’ingresso a tutti i musei di Sibari e Crotone ed a tutti gli eventi collegati all’attività culturale dell’istituto, potranno ritirare i simpatici gadget pensati appositamente per loro. “Torna la primavera e ritorna anche la possibilità di fare un’incursione tra tesori mai visti e misteriosi riti di fecondità”, commenta il direttore dei parchi, Filippo Demma, “accompagnati da giovani archeologi e ricercatori competenti che animano tutti i giorni quegli stessi spazi per i numerosi progetti di ricerca in corso. L’attività di valorizzazione e divulgazione scientifica dei parchi prosegue senza sosta e si avvicina sempre di più al pubblico”.

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Sarà possibile concludere la visita con la degustazione di prodotti tipici locali, assaggiando i peperoni Cruschi del Pollino, accompagnati con birre artigianali e vino DOC Calabrese, nel punto ristoro a km zero realizzato da Catasta e allestito appositamente al museo.

 

Crotone. Al parco e museo archeologico nazionale di Capo Colonna le Giornate Fai di Primavera dedicate alla scoperta del mosaico dei delfini di Paolo Orsi con gli studenti del liceo Filolao “apprendisti Ciceroni”

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Dettaglio del Mosaico dei Delfini con l’iscrizione latina, nel balneum dell’abitato romano a Capo Colonna (foto drm-calabria)

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Il parco e il museo archeologico nazionale di Capo Colonna (Kr) ospita il 22 e 23 marzo 2025 una festa all’insegna della cultura e dell’archeologia. La delegazione FAI di Crotone e Santa Severina, con il patrocinio del Comune di Crotone, in collaborazione con i parchi archeologici di Crotone e Sibari, organizza visite guidate e laboratori didattici di restauro che svelano al pubblico i preziosi mosaici dell’abitato romano ricompreso nell’area dell’antico Santuario. “Luogo del cuore del FAI”, il sito ospita le Giornate di Primavera del 22 e 23 marzo 2025 “Alla scoperta del mosaico di Paolo Orsi”. L’area archeologica, che conserva gli spettacolari resti del Santuario di Hera Lacinia e di un abitato di età Romana, accoglierà i visitatori con visite guidate tenute da giovani “Apprendisti Ciceroni” del liceo scientifico Filolao di Crotone, formati ad hoc per l’evento dal personale tecnico-scientifico del Parco, in un affascinante viaggio nella storia. Una festa all’insegna della cultura, dedicata alla sensibilizzazione, valorizzazione, promozione del patrimonio culturale, alla conoscenza della nostra storia più antica, sarà celebrata in uno dei siti archeologici più suggestivi della Magna Grecia. Immersi nel meraviglioso paesaggio del Lacinio, in cui dominano la verdeggiante macchia mediterranea e l’inteso blu del mare, i resti del Santuario di Hera edificato dagli antichi abitanti della polis greca di Kroton, ne testimoniano i culti e la profonda religiosità, ma anche sentimenti ed emozioni da rivivere e riscoprire immergendosi nell’aurea sacra che ancora qui si respira e che affascina ormai da millenni.

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Fasi di pulizia del del Mosaico dei Delfini con l’iscrizione latina, nel balneum dell’abitato romano a Capo Colonna (foto drm-calabria)

Ad arricchire la manifestazione di contenuti sarà l’apertura al pubblico dell’area dell’abitato romano e, per la prima volta, la visita degli ambienti del balneum che conserva, nel calidarium (nelle terme romane era l’ambiente destinato ai bagni caldi), il prezioso “Mosaico dei delfini”. Magistralmente decorato con figure geometriche e da quattro delfini, il mosaico reca una iscrizione latina in cui si ricordano i magistrati che edificarono le terme.

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Il direttore Filippo Demma al parco archeologico di Capo Colonna (foto drm-calabria)

“Scoperto nel 1910 da Paolo Orsi, il meraviglioso ma fragile mosaico verrà restituito alla collettività grazie a un intervento di manutenzione straordinaria in corso”, dichiara il direttore dei parchi archeologici di Crotone e Sibari, Filippo Demma, “che è parte di un più ampio progetto di ricerca e valorizzazione del sito. A breve lo presenteremo al pubblico insieme all’esecutivo in corso di verifica per la realizzazione delle opere di restauro e la valorizzazione del Santuari. È particolarmente significativo che, grazie all’azione coordinata con il FAI – al quale va la gratitudine della Direzione e di tutto il personale dei Parchi- l’iniziativa coinvolga le generazioni più giovani, che ereditano questo immenso patrimonio e devono essere preparate ad apprezzarlo, tutelarlo e valorizzarlo”.

Cassano All’Ionio (Cs). Riaprono al pubblico le grotte di Sant’Angelo 3650 metri di condotte sotterranee, 7000 anni di frequentazioni umane attestate da ricerche e scavi archeologici. Ecco il programma

cassano-all-ionio_riapertura-Grotte-di-sant-angelo_locandinaIl 20 marzo 2025, dopo un lungo periodo di chiusura, le Grotte di Sant’Angelo di Cassano All’Ionio riaprono le loro porte al grande pubblico, permettendo a tutti di godere di questo meraviglioso monumento naturale. La riapertura è alle 15, con punto d’incontro all’ingresso delle Grotte: presenti l’Amministrazione comunale di Cassano, la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la provincia di Cosenza, la direzione del museo Archeologico nazionale della Sibaritide, il Centro regionale di Speleologia “Enzo dei Medici” che gestirà il complesso, dopo la riapertura, grazie a una convenzione firmata nel novembre 2024. Il giorno successivo, venerdì 21 marzo 2025, vi saranno due turni di visite guidate nella cavità. Tali visite, condotte da esperti, saranno gratuite. 3650 metri di condotte sotterranee, tra grandi sale e gallerie splendidamente concrezionate, 7000 anni di frequentazioni umane attestate da ricerche e scavi archeologici, le evidenze di antiche coltivazioni minerarie tese allo sfruttamento di depositi di gesso, un ecosistema popolato da molteplici forme di vita perfettamente adattate all’oscurità: sono solo alcuni dei motivi per visitare questo straordinario sito speleologico. Per chi volesse partecipare alla due giorni di rinascita dello storico complesso carsico cassanese prenotando la visita o anche solo per avere informazioni può telefonare al 328 808 4284 e al 333 342 9008 o scrivere una mail a grottedisantangelo@gmail.com o crsenzodeimedici@gmail.com.

Il programma di giovedì 20 marzo 2025, ore 15: “Riapertura al pubblico dei percorsi turistici” a cura del Comune di Cassano All’Ionio. Saluti istituzionali: Giovanni Papasso, sindaco di Cassano All’Ionio; Sara Russo, assessore con delega al Centro Storico di Cassano All’Ionio; Felice Larocca, presidente Centro Regionale di Speleologia Enzo dei Medici. Intervengono: Filippo Demma, direttore parchi archeologici di Crotone e Sibari; Paola Aurino, soprintendente ABAP Cosenza. Venerdì 21 marzo 2025, ore 10-13: “Visite in grotta guidate da esperti” a cura del Centro regionale di Speleologia “Enzo dei Medici”.

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Le grotte di Sant’Angelo a Cassano All’Ionio (Cs) (foto drm-calabria)

Le grotte di Sant’Angelo a Cassano All’Ionio. Situate a poca distanza dal centro abitato, queste grotte si sviluppano per oltre 3500 metri su più livelli altitudinali attraverso ampie e profonde fratture presenti nella roccia. Tra 7000 e 3500 anni fa gli ambienti sotterranei sono stati ripetutamente utilizzati dall’uomo, che ha lasciato numerose testimonianze del proprio passaggio. Se le aree d’ingresso palesano tracce di insediamenti per finalità residenziali, in profondità emerge l’uso sepolcrale e cultuale di numerose condotte e sale, alcune delle quali molto estese. Le grotte, ricche di formazioni stalatto-stalagmitiche, possiedono alcuni rami con abbondanti depositi di gesso microcristallino, sfruttato in età storica come materiale per l’edilizia.

Cassano all’Ionio (Cs). Il Comune conferisce la cittadinanza onoraria al cantautore Dario Brunori e al direttore dei parchi archeologici di Crotone e Sibari Filippo Demma “ambasciatori della bellezza e della storia della Calabria e di Cassano Sibari”

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Filippo Demma, direttore dei parchi archeologici di Crotone e Sibari, con Giovanni Papasso sindaco di Cassano all’Ionio (Cs) (foto comune cassano)

L’amministrazione comunale della Città di Cassano All’Ionio, guidata dal sindaco Giovanni Papasso, conferirà la cittadinanza onoraria al cantautore Dario Brunori e al direttore dei parchi archeologici di Crotone e Sibari Filippo Demma. Lo farà nel consiglio comunale del 25 febbraio 2025 alle 19, in prima convocazione, e per il giorno 26 febbraio 2025 alle 19, in seconda convocazione. “Assegnare il massimo riconoscimento simbolico che una città o una comunità possa conferire”, spiegato il primo cittadino, “a due persone del calibro di Brunori e del direttore Demma era ormai necessario e non più procrastinabile.  Parliamo di due persone hanno contribuito e stanno contribuendo in modo significativo al bene della Calabria e di Cassano Sibari in primis. Con Dario Brunori e la sua Brunori Sas condividiamo il fatto che, soprattutto a Sanremo, ha propagandato la Calabria bella, quella delle meraviglie che molti debbono assolutamente conoscere. Tutta la Calabria è orgogliosa di Brunori Sas, un cantautore straordinario che con la sua poesia L’albero delle noci ha incantato il Festival di Sanremo e l’Italia. La stessa operazione che noi stiamo portando avanti con Cassano Sibari per parlare delle nostre meraviglie e di quanto di bello c’è sul nostro territorio. Motivo per cui non potevamo non pensare anche al direttore dei parchi di Crotone e Sibari Filippo Demma per il grande impegno che ha mostrato in questi anni per il riuscito rilancio del Parco di Sibari e del museo Archeologico nazionale della Sibaritide oltre che per l’attività interistituzionale che si è venuta a creare tra l’amministrazione comunale e lo stesso istituto autonomo del ministero della Cultura. Brunori e Demma si sposano perfettamente con la nostra idea che abbiamo di valorizzazione del territorio. Entrambi, con il loro operato, sono diventati ambasciatori della bellezza e della storia della Calabria e di Cassano Sibari. È con immensa gratitudine che li accoglieremo come cittadini onorari, in segno di riconoscimento per il loro instancabile lavoro a favore della nostra meravigliosa terra”.

Locri (RC). Oltre 20mila visitatori al parco archeologico. La direttrice Elena Trunfio fa il bilancio del 2024: “È stato un anno intenso che ci ha visto impegnati in diverse le linee di azione: e il 2025 porterà la rifunzionalizzazione delle contrade Marasà e Parapezza

Veduta panoramica del teatro greco nel parco archeologico di Locri Epizefiri (foto drm-calabria)

“Grazie alle oltre 20.500 persone che quest’anno hanno visitato Locri Epizefiri! Chiudiamo l’anno con un +20% di presenze rispetto al 2023 e un bilancio certamente positivo”. La fine e l’inizio di un nuovo anno impongono una riflessione sul lavoro svolto e sulle prospettive future e a Locri Epizefiri, parlando di bilancio, l’esito del 2024 non può che essere positivo. Intanto per numero di presenze: si contano oltre 20.500 visitatori con un aumento di circa il 20% rispetto allo scorso anno, un dato importante per il Parco più grande della Locride e della provincia di Reggio Calabria che, grazie a un’offerta di valorizzazione variegata, è riuscito anche quest’anno ad attrarre diversi target di pubblico, confermandosi uno dei luoghi della cultura più visitati nella Regione. Un successo che passa da importanti collaborazioni e da un approccio gestionale che vede nella partecipazione della comunità la strategia per aumentare il senso di appartenenza e incidere nella crescita del territorio. “È stato un anno intenso che ci ha visto impegnati in diverse le linee di azione: non solo la valorizzazione ma anche i servizi educativi nonché l’impulso fondamentale dato alla ricerca e al miglioramento infrastrutturale del Parco e dei nostri Musei”, spiega la direttrice Elena Trunfio. “Ognuno di questi ambiti è stato portato avanti con importanti collaborazioni che ci hanno permesso di alzare il livello di qualità delle nostre attività oltre che contribuire in maniera più efficace al soddisfacimento dei bisogni del nostro pubblico”. In tema di valorizzazione, anche quest’anno si è offerto un programma variegato costruito insieme agli attori locali, prima di tutto con le Amministrazioni. Oltre all’ormai consueta sinergia con i Comuni di Locri e Portigliola che, ogni anno, forniscono supporto alle attività di valorizzazione del Parco, si è rafforzato il legame con la Regione Calabria: “Vorrei ringraziare i sindaci Fontana e Luglio, nonché l’assessore Bumbaca del Comune di Locri e il vicesindaco di Portigliola Macrì per la presenza costante, siamo un esempio di condivisione virtuosa di intenti e di lavoro di squadra per il raggiungimento di obiettivi comuni”.

locri-epizefiri_parco_aromi-d-italia-2024_locandinaUn ulteriore ringraziamento va alla Regione Calabria, in particolare all’assessorato al Lavoro e al Turismo, con l’assessore Giovanni Calabrese, col quale la direzione del Parco ha stretto rapporti di collaborazione fattiva, mirata alla costituzione di un tavolo di lavoro per la definizione delle strategie utili ad una migliore valorizzazione turistica dell’area e della Regione tutta. Locri Epizefiri ha infatti ospitato diversi progetti di marketing territoriale, anche a carattere nazionale, come ad esempio l’iniziativa “Aromi d’Italia”, promossa dalla Regione Calabria, che ha visto la partecipazione di influencer ed esperti del mondo della gastronomia in un’attività di comunicazione funzionale alla promozione del territorio.

locri-epizefiri_archeologico_un-caffè-storicamente-corretto_logo_locandinaUn altro importante risultato è quello legato ai servizi educativi: i laboratori del Museo dei ragazzi sono ormai un appuntamento mensile che coinvolge ragazzi e bambini di tutte le età alla scoperta della polis e non solo. Oltre 15 laboratori, promossi dal Museo e dalle associazioni che con esso collaborano, per portare avanti la missione di educare le giovani generazioni al patrimonio. Diverse poi le occasioni di approfondimento culturale con visite guidate, in particolare quelle animate dell’Archeoclub Locri, eventi di promozione territoriale, come quelli realizzati con il Gal Terre Locridee ma anche incontri tematici. Particolare successo nel 2024 ha avuto il ciclo di incontri “Un caffè…storicamente corretto” promosso insieme al Circolo di Studi Storici “Le Calabrie” e curato dalla direttrice Trunfio e dalla presidente del Circolo Marilisa Morrone. “L’iniziativa ha avuto un esito molto positivo, sia in termini di partecipazione che di promozione della ricerca scientifica verso un pubblico non specialista. Devo ringraziare la presidente Morrone e tutti i soci per questa collaborazione talmente tanto proficua che abbiamo scelto di promuovere una seconda edizione nel 2025”, prosegue Trunfio.

L’area archeologica di Centocamere nel parco archeologico di Locri Epizefiri (foto drm-calabria)
Locri Epizefiri: il team di scavo dell’università di Bologna. Al centro, in piedi, il prof. Vincenzo Baldoni, la direttrice Elena Trunfio, la prof. Elisabetta Govi, e il direttore Filippo Demma (foto drm-calabria)

Ma il 2024 è stato anche l’anno di importanti accordi con Università: oltre all’ormai consolidato rapporto con il dipartimento di Studi storici dell’ateneo di Torino, si è stipulato un’intesa con l’Alma Mater Studiorum di Bologna, in particolare con la Scuola di Specializzazione in Beni archeologici. Da tale collaborazione è nata una prima campagna di scavi archeologici nelle contrade di Marasà e Parapezza, dirette da Filippo Demma, che hanno permesso di dare alla luce importanti e rilevanti risultati, in particolare per la comprensione dell’area sacra del Thesmophorion. In termini di accordi, degno di nota è certamente il protocollo di intesa stipulato con l’ordine degli Architetti e dei Dottori Agronomi e Forestali della provincia di Reggio Calabria, finalizzato alla redazione delle linee guida per la gestione e manutenzione delle componenti verdi del Parco: “Credo che questo genere di accordo sia il primo in Italia tra ministero della Cultura e Ordini professionali. Un rapporto di lavoro in cui credo molto e che ci permetterà di affrontare le tematiche del paesaggio in un’ottica di sperimentazione e formazione”.

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Veduta aerea del Tempio di Marasà nel parco di Locri Epizefiri (foto drm-calabria)

Tanti dunque i progetti avviati che nel 2025 troveranno piena realizzazione, come ad esempio la rifunzionalizzazione del Parco, nei settori in contrada Parapezza e Marasà che si prospetta innovativo. “Ci aspetta un altro anno impegnativo ma il lavoro non ci spaventa. Abbiamo immaginato un futuro diverso per questo luogo e a piccoli passi stiamo andando avanti in un percorso che permetterà a Locri Epizefiri di raggiungere standard elevati di fruizione. Vorrei ringraziare per questo i dipendenti del Museo e tutti i colleghi della direzione regionale Musei, per il loro costante lavoro, nonché i direttori Demma e Sudano per avere sempre creduto e sposato l’idea di un Parco diverso, prodotto della contemporaneità”, conclude la direttrice Trunfio.

Sibari (Cs). Al museo Archeologico nazionale della Sibaritide al via Sibaritik@, l’atteso Workshop Internazionale sulle ricerche archeologiche in corso nella Sibaritide: in presenza e on line. La presentazione del direttore Demma. Ecco il ricco programma

sibari_archeologico_sibaritik-workshop-internazionale-sulle-ricerche-archeologiche-in-corso-nella-sibaritide_locandinaAl via Sibaritik@, l’atteso Workshop Internazionale sulle ricerche archeologiche in corso nella Sibaritide, un incontro che riunisce tutti i team di ricerca italiani ed esteri che studiano o hanno studiato l’affascinante patrimonio di Sibari e del suo territorio. Appuntamento il 25-26 novembre 2025, in presenza, al museo Archeologico nazionale della Sibaritide per fare il punto della situazione in vista di nuovi entusiasmanti progetti. Sarà infatti un’occasione per confrontare i dati emersi e le innovazioni nell’ambito della ricerca ma anche un momento per discutere di progetti di rimodulazione degli spazi espositivi, approfondimenti su come preservare ed interpretare la storia, migliorare l’accessibilità e l’interazione con il pubblico. È possibile seguire la diretta streaming sulla pagina YouTube dei Parchi archeologici di Sibari e Crotone: http://www.youtube.com/@parcoarcheologicodisibari8493.

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Filippo Demma. direttore dei parchi archeologici di Sibari e Crotone (foto drm-calabria)

“Sybaritik@ NON È un convegno su Sibari, gli scavi di Sibari, il Museo di Sibari o il territorio della Sibaritide. Sybaritik@ è un workshop che vede per la prima volta negli ultimi anni la presenza nella stessa sala di tutti i gruppi di ricerca che svolgono scavi e attività di ricerca in Sibaritide e che stiano producendo risultati inediti”: inizia così una riflessione di Filippo Demma, direttore dei parchi archeologici di Sibari e Crotone, e promotore del workshop. “Sarà quindi l’occasione per presentare i dati inediti raccolti negli ultimi anni grazie alla loro attività. Lo facciamo ora per diversi motivi – continua -, senz’altro perché adesso il gruppo dei Parchi archeologici di Crotone e Sibari che lavora su temi sibariti ha terminato la ricognizione dei materiali, dei temi e dei problemi principali che il museo e le sue pertinenze pongono. La sistemazione dei magazzini, la messa a regime delle manutenzioni (sempre col beneficio d’inventario, essendo la situazione del nostro Parco particolarmente complessa), l’avvio della digitalizzazione del patrimonio e dei progetti di manutenzione e restauro del costruito archeologico e dei reperti mobili. Lo facciamo perché sono oramai anni che i colleghi delle missioni archeologiche della Sibaritide frequentano il nostro museo, i nostri depositi ed i nostri laboratori, condividono con noi il lavoro sui materiali, ed è arrivato il momento di sintetizzare e mettere a frutto gli scambi avvenuti fin qui. Lo facciamo soprattutto perché sta per partire la progettazione del nuovo allestimento dei Musei Sibariti, e prima di procedere è opportuno condividere con chi lavora su questo territorio materiali, temi, problemi e conoscenze, ascoltarne le idee e le opinioni. Perché i nuovi musei possano fornire un quadro il più possibile completo alle persone che frequenteranno Sibari. Ora, così impostata la cosa, appare evidente che non ci sia stata nessuna call for papers né poteva esserci alcun invito al di fuori del gruppo ristretto di cui sopra. Perché, appunto, si tratta del workshop organizzato dai gruppi che scavano e lavorano in Sibaritide, allo scopo – conclude – di presentare i propri risultati e per discuterli nell’ottica di progettare i nuovi allestimenti”.

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La sede del museo nazionale Archeologico della Sibaritide a Cassano all’Ionio (Cs) (foto drm-calabria)

PROGRAMMA 25 NOVEMBRE 2024. Introduzione ai lavori: alle 9.30, M. Osanna, direzione generale Musei; 9.45, L. La Rocca, direzione generale Abap; 10, F. Demma, parchi archeologici di Sibari e Crotone, “Valorizzazione e ricerca nella Sibaritide”; P. Aurino, Sabap di Cosenza; e F. Sudano, museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, “Ricerca e tutela nella Sibaritide”. I SESSIONE “ALLE ORIGINI DELLA SIBARITIDE”, presiede A. Mazzaglia. Alle 10.30, P. Aurino, “Novità sulla preistoria della Sibaritide”; A. Vanzetti, M.A. Castagna, A. Di Renzoni, L.M. Magno, S. Marino, “Struttura dell’insediamento di Broglio di Trebisacce”; 11.20, pausa caffè; M. Van Leusen, F. Ippolito, “Passato, presente e futuro della ricerca archeologica dell’università di Groningen nella Sibaritide”; I. Battiloro, M. d’Acri, “Torre Mordillo Archaeological Project: nuove indagini r prospettive future”; M. Barbato, D. Pisarra, “Spazi geografici e costrutti politici. Relazioni tra coloni e popolazioni epicorie alla luce di nuove acquisizioni da attività di tutela in Sibaritide”; 13, pausa pranzo. II SESSIONE “FRANCAVILLA MARITTIMA TRA ENOTRI E GRECI”, presiede V. Parisi. Alle 13.45, F. Quondam, “Paola Zancani Montuoro a Francavilla Marittima: aggiornamenti da Macchiabate”. M.A. Guggisberg, I. Gullo, N. Savaresi, “Ellenizzazione vs Enotrizzazione: nuovi dati per il periodo tardo della necropoli di Francavilla Marittima”; 14.35, J. Kindberg Jacobsen, G. Mittica, “Status quo della missione italo-danese a Francavilla Marittima”; 15, L. Altomare, C. Capparelli, M. Perri, “L’insediamento del Timpone della Motta di Francavilla Marittima: alcuni risultati dalle nuove ricerche”; 16, visita al Palazzo Andreassi di Amendolara.

PROGRAMMA 26 NOVEMBRE 2024. III SESSIONE “SYBARIS-THURII-COPIAE E IL TERRITORIO OLTRE I SUOI CONFINI”, presiede M. Paoletti. Alle 9.30, C. Rescigno, M. Pallonetti, “Sibari. Nuovi dati dallo scavo della plateia A”; P. Carafa, F. De Stefano, “Comunità, merci e paesaggi di Amendolara e del suo territorio”; 10.20, F. Mollo, “Ricerche a Santa Gada di Laino Borgo: un grande insediamento nell’alta valle del Mercure-Lao”; M. Cannatà, “Temesa, Sibari e non solo… Per una nuova analisi della colonizzazione greca nella Calabria tirrenica”; 11.10, pausa caffè; G. D’Alessio, C. Rescigno, “Favella: una tomba in ricettacolo fittile e resti di una nuova lamella aurea orfica”; M.L. Caliò, G. Gerogiannis, E. Brienza, A. Fino, “Prospettive di studio e di analisi per la ripresa delle ricerche a Castiglione di Paludi”; S. Guidone, A. Saponara, “Magazzini accessibili e digitalizzazione della collezione del museo Archeologico nazionale della Sibaritide”; 13, pausa pranzo; 14, C. Brivio, A. Saponara, M. Pallonetti, G. Mantella, “Nuovi dati dal restauro di due capolavori della collezione del museo Archeologico nazionale della Sibaritide”; 14.25, F. Demma, “Conclusioni a margine dei lavori del workshop e tavola rotonda finale”. Dalle 15, SESSIONE POSTER. Alle 16, riunione collegiale del comitato tecnico scientifico allargato per il riallestimento dei musei di Sibari e di Amendolara.

Pavia. Al Collegio Ghislieri per i “Seminari ghisleriani di Archeologia” la conferenza “Tre anni di ricerche in Magna Grecia: strategia e comunicazione” con Filippo Demma, direttore dei parchi archeologici di Crotone e Sibari

pavia_collegio-ghislieri_conferenza-tre-anni-di-ricerche-in-magna-grecia_filippo-demma_locandinaMartedì 19 novembre 2024, alle 18, al Collegio Ghislieri, in piazza Ghislieri a Pavia, per i “Seminari ghisleriani di Archeologia” promossi con il dipartimento di Studi umanistici dell’università di Pavia, la conferenza “Tre anni di ricerche in Magna Grecia: strategia e comunicazione” con Filippo Demma, archeologo di formazione classica, con un passato di responsabilità nei Campi Flegrei, nelle Marche e al museo di Reggio Calabria, attualmente direttore dei parchi archeologici di Crotone e Sibari. Demma parlerà di queste realtà incredibilmente ricche: non solo degli aspetti scientifici, ma anche di come si valorizza il patrimonio e soprattutto come lo si comunica fuori dalla cerchia di specialisti. Un tema particolarmente delicato, su cui solo da qualche anno si sta ragionando in maniera più attenta.