Locri (RC). Museo e parco archeologico nazionale aperti nel ponte tra Pasqua e 1° maggio con la possibilità di visionare direttamente le attività di cantiere in corso di riqualificazione, con gli archeologi sul campo

Il gruppo di lavoro del progetto. di riqaulificazione del parco archeologico di Locri Epizefiri (RC) Da sinistra: l’arch. Michelangelo Pugliese, la direttrice Elena Trunfio, i proff. Diego Elia e Valeria Meirano, i collaboratori archeologici Veronica Bellacicco e Simone Guion (foto drm-calabria)
Non si fermano le attività a Locri Epizefiri che assicurerà la piena apertura del sito tutti i giorni festivi di aprile (20, 21, 25 aprile 2025) e del 1° maggio 2025, nei consueti orari di apertura dalle 9 alle 20. Oltre alla visita dei musei e delle aree archeologiche, sarà offerta un’ulteriore opportunità ai visitatori, che potranno visionare direttamente le attività di cantiere in corso, con gli archeologi sul campo a svolgere le operazioni preliminari al tracciamento dei percorsi. Dal febbraio 2025, infatti, sono stati avviati i lavori di riqualificazione del parco archeologico che cambieranno sostanzialmente il volto del sito. Il progetto multidisciplinare, presieduto dal direttore scientifico Filippo Demma e dalla direttrice Elena Trunfio, riguarda il miglioramento dell’accessibilità fisica, con l’abbattimento delle barriere architettoniche, ma anche di quella cognitiva con il rifacimento di tutto il piano didattico del parco. La forza del progetto consiste nel gruppo di lavoro che ha coinvolto professionisti interni al ministero della Cultura e esperti esterni. In particolare, il supporto specialistico archeologico è stato affidato al dipartimento di Studi storici dell’università di Torino, di cui referente scientifico è il prof. Diego Elia con la prof.ssa Valeria Meirano, nell’ambito dell’Accordo attuativo della “Convenzione per le attività scientifiche di ricerca, valorizzazione e miglioramento della fruizione del patrimonio archeologico del museo e parco archeologico nazionale di Locri”, stipulata nel 2022. Il progetto esecutivo è invece firmato da Michelangelo Pugliese, architetto esperto nella progettazione paesaggistica. “In questa fase stiamo lavorando alla riqualificazione delle aree archeologiche in c.da Marasà e Parapezza compiendo le operazioni preliminari al tracciamento dei percorsi e alla valorizzazione dei punti di forza dell’area”, commenta la direttrice Trunfio. “Tutte le opere sono progettate con i criteri del minimo impatto, le strutture sono poggiate e assicurano la tutela del sito archeologico. Ampio spazio è dato ai temi del verde che diventa mezzo per rappresentare strutture oggi non visibili, nonché raccontare i miti e la sacralità locrese”.

Cantiere di tracciamento dei nuovi percorsi nel parco archeologico di Locri Epizwfiri (RC) (foto drm-calabria)
In estate la missione dell’università di Torino, che vede la partecipazione di studenti, dottorandi e specializzandi della Scuola ‘Giorgio Gullini’, si sposterà ad operare anche in un’altra area del parco inclusa nel progetto di riqualificazione, la stoà ad U, in continuità con le attività avviate nel 2024. “Da decenni le ricerche dell’Università di Torino contribuiscono alla conoscenza di questo straordinario sito”, dice il professore Elia, “e siamo davvero entusiasti di fornire il nostro supporto al progetto, per la comunicazione dei contenuti e con interventi sul terreno». Come ogni anno, sarà anche questa un’occasione di dialogo con i visitatori che potranno assistere alle nuove scoperte, cui si aggiungeranno iniziative rivolte esplicitamente al grande pubblico”. I lavori proseguiranno fino all’autunno, tuttavia il cantiere è organizzato in modo tale da non impedire la fruizione del sito ma soprattutto per rendere partecipi i visitatori delle attività in corso.
Locri (RC). Oltre 20mila visitatori al parco archeologico. La direttrice Elena Trunfio fa il bilancio del 2024: “È stato un anno intenso che ci ha visto impegnati in diverse le linee di azione: e il 2025 porterà la rifunzionalizzazione delle contrade Marasà e Parapezza

“Grazie alle oltre 20.500 persone che quest’anno hanno visitato Locri Epizefiri! Chiudiamo l’anno con un +20% di presenze rispetto al 2023 e un bilancio certamente positivo”. La fine e l’inizio di un nuovo anno impongono una riflessione sul lavoro svolto e sulle prospettive future e a Locri Epizefiri, parlando di bilancio, l’esito del 2024 non può che essere positivo. Intanto per numero di presenze: si contano oltre 20.500 visitatori con un aumento di circa il 20% rispetto allo scorso anno, un dato importante per il Parco più grande della Locride e della provincia di Reggio Calabria che, grazie a un’offerta di valorizzazione variegata, è riuscito anche quest’anno ad attrarre diversi target di pubblico, confermandosi uno dei luoghi della cultura più visitati nella Regione. Un successo che passa da importanti collaborazioni e da un approccio gestionale che vede nella partecipazione della comunità la strategia per aumentare il senso di appartenenza e incidere nella crescita del territorio. “È stato un anno intenso che ci ha visto impegnati in diverse le linee di azione: non solo la valorizzazione ma anche i servizi educativi nonché l’impulso fondamentale dato alla ricerca e al miglioramento infrastrutturale del Parco e dei nostri Musei”, spiega la direttrice Elena Trunfio. “Ognuno di questi ambiti è stato portato avanti con importanti collaborazioni che ci hanno permesso di alzare il livello di qualità delle nostre attività oltre che contribuire in maniera più efficace al soddisfacimento dei bisogni del nostro pubblico”. In tema di valorizzazione, anche quest’anno si è offerto un programma variegato costruito insieme agli attori locali, prima di tutto con le Amministrazioni. Oltre all’ormai consueta sinergia con i Comuni di Locri e Portigliola che, ogni anno, forniscono supporto alle attività di valorizzazione del Parco, si è rafforzato il legame con la Regione Calabria: “Vorrei ringraziare i sindaci Fontana e Luglio, nonché l’assessore Bumbaca del Comune di Locri e il vicesindaco di Portigliola Macrì per la presenza costante, siamo un esempio di condivisione virtuosa di intenti e di lavoro di squadra per il raggiungimento di obiettivi comuni”.
Un ulteriore ringraziamento va alla Regione Calabria, in particolare all’assessorato al Lavoro e al Turismo, con l’assessore Giovanni Calabrese, col quale la direzione del Parco ha stretto rapporti di collaborazione fattiva, mirata alla costituzione di un tavolo di lavoro per la definizione delle strategie utili ad una migliore valorizzazione turistica dell’area e della Regione tutta. Locri Epizefiri ha infatti ospitato diversi progetti di marketing territoriale, anche a carattere nazionale, come ad esempio l’iniziativa “Aromi d’Italia”, promossa dalla Regione Calabria, che ha visto la partecipazione di influencer ed esperti del mondo della gastronomia in un’attività di comunicazione funzionale alla promozione del territorio.
Un altro importante risultato è quello legato ai servizi educativi: i laboratori del Museo dei ragazzi sono ormai un appuntamento mensile che coinvolge ragazzi e bambini di tutte le età alla scoperta della polis e non solo. Oltre 15 laboratori, promossi dal Museo e dalle associazioni che con esso collaborano, per portare avanti la missione di educare le giovani generazioni al patrimonio. Diverse poi le occasioni di approfondimento culturale con visite guidate, in particolare quelle animate dell’Archeoclub Locri, eventi di promozione territoriale, come quelli realizzati con il Gal Terre Locridee ma anche incontri tematici. Particolare successo nel 2024 ha avuto il ciclo di incontri “Un caffè…storicamente corretto” promosso insieme al Circolo di Studi Storici “Le Calabrie” e curato dalla direttrice Trunfio e dalla presidente del Circolo Marilisa Morrone. “L’iniziativa ha avuto un esito molto positivo, sia in termini di partecipazione che di promozione della ricerca scientifica verso un pubblico non specialista. Devo ringraziare la presidente Morrone e tutti i soci per questa collaborazione talmente tanto proficua che abbiamo scelto di promuovere una seconda edizione nel 2025”, prosegue Trunfio.


Ma il 2024 è stato anche l’anno di importanti accordi con Università: oltre all’ormai consolidato rapporto con il dipartimento di Studi storici dell’ateneo di Torino, si è stipulato un’intesa con l’Alma Mater Studiorum di Bologna, in particolare con la Scuola di Specializzazione in Beni archeologici. Da tale collaborazione è nata una prima campagna di scavi archeologici nelle contrade di Marasà e Parapezza, dirette da Filippo Demma, che hanno permesso di dare alla luce importanti e rilevanti risultati, in particolare per la comprensione dell’area sacra del Thesmophorion. In termini di accordi, degno di nota è certamente il protocollo di intesa stipulato con l’ordine degli Architetti e dei Dottori Agronomi e Forestali della provincia di Reggio Calabria, finalizzato alla redazione delle linee guida per la gestione e manutenzione delle componenti verdi del Parco: “Credo che questo genere di accordo sia il primo in Italia tra ministero della Cultura e Ordini professionali. Un rapporto di lavoro in cui credo molto e che ci permetterà di affrontare le tematiche del paesaggio in un’ottica di sperimentazione e formazione”.

Veduta aerea del Tempio di Marasà nel parco di Locri Epizefiri (foto drm-calabria)
Tanti dunque i progetti avviati che nel 2025 troveranno piena realizzazione, come ad esempio la rifunzionalizzazione del Parco, nei settori in contrada Parapezza e Marasà che si prospetta innovativo. “Ci aspetta un altro anno impegnativo ma il lavoro non ci spaventa. Abbiamo immaginato un futuro diverso per questo luogo e a piccoli passi stiamo andando avanti in un percorso che permetterà a Locri Epizefiri di raggiungere standard elevati di fruizione. Vorrei ringraziare per questo i dipendenti del Museo e tutti i colleghi della direzione regionale Musei, per il loro costante lavoro, nonché i direttori Demma e Sudano per avere sempre creduto e sposato l’idea di un Parco diverso, prodotto della contemporaneità”, conclude la direttrice Trunfio.








È tutto pronto per la “Notte in riserva” spring edition 2025, “la più cool delle visite guidate”, parola di organizzatori. Sabato 22 marzo 2025, i parchi archeologici di Crotone e Sibari festeggiano il ritorno della Primavera con una apertura straordinaria notturna dei depositi archeologici del museo Archeologico nazionale della Sibaritide. Due turni di visite guidate, previste per le 19.30 e per le 21, consentiranno al pubblico di ammirare i tesori custoditi nei magazzini e non ancora esposti in Museo. Questa volta gli archeologi tireranno fuori dagli scaffali per voi preziosi reperti collegati con il ritorno della primavera e il mito della Dea Madre e di sua figlia Persefone, rapita dal Dio degli inferi e autorizzata a tornare sulla terra per sei mesi l’anno. Info e prenotazioni al numero 337 160 3495. Ingresso gratuito per i possessori della PACS Community Card.
Con l’occasione, c’è la Festa del tesseramento: i visitatori che hanno sottoscritto o sottoscriveranno l’abbonamento annuale al parco – la PACS COMMUNITY CARD 2025- che consente l’ingresso a tutti i musei di Sibari e Crotone ed a tutti gli eventi collegati all’attività culturale dell’istituto, potranno ritirare i simpatici gadget pensati appositamente per loro. “Torna la primavera e ritorna anche la possibilità di fare un’incursione tra tesori mai visti e misteriosi riti di fecondità”, commenta il direttore dei parchi, Filippo Demma, “accompagnati da giovani archeologi e ricercatori competenti che animano tutti i giorni quegli stessi spazi per i numerosi progetti di ricerca in corso. L’attività di valorizzazione e divulgazione scientifica dei parchi prosegue senza sosta e si avvicina sempre di più al pubblico”.




Il 20 marzo 2025, dopo un lungo periodo di chiusura, le Grotte di Sant’Angelo di Cassano All’Ionio riaprono le loro porte al grande pubblico, permettendo a tutti di godere di questo meraviglioso monumento naturale. La riapertura è alle 15, con punto d’incontro all’ingresso delle Grotte: presenti l’Amministrazione comunale di Cassano, la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la provincia di Cosenza, la direzione del museo Archeologico nazionale della Sibaritide, il Centro regionale di Speleologia “Enzo dei Medici” che gestirà il complesso, dopo la riapertura, grazie a una convenzione firmata nel novembre 2024. Il giorno successivo, venerdì 21 marzo 2025, vi saranno due turni di visite guidate nella cavità. Tali visite, condotte da esperti, saranno gratuite. 3650 metri di condotte sotterranee, tra grandi sale e gallerie splendidamente concrezionate, 7000 anni di frequentazioni umane attestate da ricerche e scavi archeologici, le evidenze di antiche coltivazioni minerarie tese allo sfruttamento di depositi di gesso, un ecosistema popolato da molteplici forme di vita perfettamente adattate all’oscurità: sono solo alcuni dei motivi per visitare questo straordinario sito speleologico. Per chi volesse partecipare alla due giorni di rinascita dello storico complesso carsico cassanese prenotando la visita o anche solo per avere informazioni può telefonare al 328 808 4284 e al 333 342 9008 o scrivere una mail a 


Al via Sibaritik@, l’atteso Workshop Internazionale sulle ricerche archeologiche in corso nella Sibaritide, un incontro che riunisce tutti i team di ricerca italiani ed esteri che studiano o hanno studiato l’affascinante patrimonio di Sibari e del suo territorio. Appuntamento il 25-26 novembre 2025, in presenza, al museo Archeologico nazionale della Sibaritide per fare il punto della situazione in vista di nuovi entusiasmanti progetti. Sarà infatti un’occasione per confrontare i dati emersi e le innovazioni nell’ambito della ricerca ma anche un momento per discutere di progetti di rimodulazione degli spazi espositivi, approfondimenti su come preservare ed interpretare la storia, migliorare l’accessibilità e l’interazione con il pubblico. È possibile seguire la diretta streaming sulla pagina YouTube dei Parchi archeologici di Sibari e Crotone: 

Martedì 19 novembre 2024, alle 18, al Collegio Ghislieri, in piazza Ghislieri a Pavia, per i “Seminari ghisleriani di Archeologia” promossi con il dipartimento di Studi umanistici dell’università di Pavia, la conferenza “Tre anni di ricerche in Magna Grecia: strategia e comunicazione” con Filippo Demma, archeologo di formazione classica, con un passato di responsabilità nei Campi Flegrei, nelle Marche e al museo di Reggio Calabria, attualmente direttore dei parchi archeologici di Crotone e Sibari. Demma parlerà di queste realtà incredibilmente ricche: non solo degli aspetti scientifici, ma anche di come si valorizza il patrimonio e soprattutto come lo si comunica fuori dalla cerchia di specialisti. Un tema particolarmente delicato, su cui solo da qualche anno si sta ragionando in maniera più attenta.
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