Archivio tag | Federica Fontana

Verona. Doppia iniziativa per valorizzare il sito paleolitico del Riparo Tagliente di Stallavena: al museo di Storia naturale il docu-film “Il leone e la pietra”; al museo Archeologico nazionale il laboratorio “Una giornata con gli antenati paleolitici”

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Ciottolo inciso con figura di stambecco dal Riparo Tagliente, conservato nel museo Archeologico nazionale di Verona (foto graziano tavan)

Doppia iniziativa, il 21 e 29 marzo 2025, per valorizzare il sito paleolitico di Riparo Tagliente, a Stallavena di Grezzana (Vr), sul fianco destro della Valpantena, che conserva le testimonianze di frequentazioni antropiche del Paleolitico Medio e Superiore (60.000-10.000 anni fa). Fu scoperto nel 1958 da Francesco Tagliente. Le prime ricerche furono condotte tra il 1962 e il 1964 a cura del museo civico di Storia Naturale di Verona, vennero riprese nel 1967 dall’università di Ferrara e sono ancora in corso. I due eventi in programma il 21 e il 29 marzo 2025 nascono dalla collaborazione tra Comune di Verona – museo di Storia Naturale, Comune di Grezzana e università di Ferrara – dipartimento di Studi umanistici, tra cui è in atto una storica cooperazione recentemente formalizzata col rinnovo di una convenzione per la valorizzazione del sito del Riparo Tagliente, assieme alla direzione regionale Musei nazionali Veneto e alla soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Verona Rovigo e Vicenza.

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Venerdì 21 marzo 2025, alle 17, in sala conferenze “Sandro Ruffo”, al museo civico di Storia Naturale di Verona, in lungadige Porta Vittoria 9 a Verona, presentazione del docu-video “Il leone e la pietra. 63 anni di scavi al Riparo Tagliente”, che approda a Verona dopo una fortunata video-première alla biblioteca comunale di Grezzana, facendo tappa nelle istituzioni museali che contribuiscono alla valorizzazione del sito paleolitico di Riparo Tagliente: i Musei Civici di Verona, con il Museo di Storia Naturale, e il museo Archeologico nazionale di Verona. Intervengono gli archeologi della sezione di Preistoria del museo di Storia Naturale Nicoletta Martinelli e Massimo Saracino, l’attuale responsabile scientifica delle ricerche Federica Fontana con il co-direttore delle indagini Davide Visentin dell’università di Ferrara e l’ex direttore degli scavi Antonio Guerreschi.  A seguire visita libera alla sala di Preistoria Veronese, con focus sui reperti dal Riparo Tagliente.

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Sabato 29 marzo 2025, alle 15, al museo Archeologico nazionale di Verona, in stradone San Tomaso 3 a Verona, laboratorio per piccoli e grandi: “Una giornata di 15mila anni fa con gli antenati paleolitici di Riparo Tagliente”. Come si confeziona una punta di freccia in pietra scheggiata? Come si preparavano i colori nel Paleolitico? Attività di scheggiatura, osservazione dello strumentario paleolitico, preparazione dei coloranti e analisi di alcune incisioni di Riparo Tagliente insieme agli archeologi dell’università di Ferrara: Federica Fontana, Nicolò Fasser, Giorgia Sardelli, Davide Forte. Attività gratuita compresa nel regolare biglietto d’ingresso, info e prenotazioni: T. 045 591211 – drm-ven.museoverona@cultura.gov.it

Verona. Al museo Archeologico nazionale la conferenza di Federica Fontana, dell’università di Ferrara, su “Riparo Tagliente e la riconquista del margine alpino alla fine dell’ultima glaciazione” quarto incontro del ciclo di Archeo Racconti

verona_archeologico_archeoracconti_gonzato_31-maggio_fontana_locandina“Riparo Tagliente e la riconquista del margine alpino alla fine dell’ultima glaciazione” è il titolo del quarto dei cinque Archeo Racconti, il ciclo di conferenze promosse dal museo Archeologico nazionale di Verona. Appuntamento venerdì 31 maggio 2024, alle 16.30, nella sala conferenze del museo Archeologico nazionale di Verona con l’archeo-racconto di Federica Fontana, dell’università di Ferrara, che condurrà i partecipanti al Riparo Tagliente sui Monti Lessini. Il riparo venne frequentato dalle popolazioni di cacciatori e raccoglitori per diverse decine di migliaia di anni durante il Paleolitico, restituendo, nella sua fase più recente, notevoli esempi di arte mobiliare, tra i quali spiccano le pietre incise con raffigurazioni animali che possono essere ammirate nella sala 2 del Man-Verona. La partecipazione alla conferenza è gratuita. Info: 045591211 o drm-ven.museoverona@cultura.gov.it.

Archeologia in lutto. È morta a 61 anni, dopo una lunga malattia, l’archeologa Federica Fontana, professoressa associata di Archeologia greca e romana all’università di Trieste: per anni ha curato il celebre scavo della domus dei Putti danzanti ad Aquileia

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Così l’università di Trieste ricorda la sua archeologa Federica Fontana, scomparsa a 61 anni (foto units)

“Il 19 maggio 2024, all’età di 61 anni, dopo una lunga malattia, è mancata Federica Fontana, professoressa associata di Archeologia greca e romana al dipartimento di Studi umanistici dell’università di Trieste”. Inizia così il ricordo che l’ateneo giuliano fa dell’archeologa che per anni ha curato il celebre scavo della domus dei Putti danzanti ad Aquileia, ha partecipato al collegio dottorale interateneo delle università di Trieste, Udine e Venezia ed è stata direttrice della Scuola di Specializzazione SISBA. I funerali sono stati celebrati giovedì 23 maggio 2024 nella chiesa Beata Vergine delle Grazie a Trieste.

Laureatasi a Trieste in Lettere classiche nel 1987, ha poi conseguito, nel 1991, la specializzazione in Archeologia classica alla Scuola nazionale di Archeologia della “Sapienza” e nel 1995 il Dottorato di ricerca in Storia antica presso il medesimo Ateneo. “Questa combinazione di competenze, a un livello di formazione così elevato – si legge nel ricordo dell’università di Trieste -, è un fatto non comune, se non proprio raro. Si potrebbe dire che nel modo di lavorare di Federica Fontana la conoscenza storica sia stata la premessa e la comprensione storica il punto di arrivo di indagini eseguite con metodo e interessi di archeologa; certo è che l’integrazione sistematica di più saperi è stato il fondamento per lo sviluppo di un percorso di ricerca la cui originalità e fecondità sono state presto riconosciute sul piano nazionale e internazionale. Lo documentano le pubblicazioni – complessivamente più di cento – di frequente accolte in sedi prestigiose, le molte partecipazioni a convegni, l’attività come Professeur Invitée presso l’Ècole Normale Superieure di Parigi, la pluriennale cooperazione in iniziative di ricerca e divulgazione con maestri degli studi di antichistica come Filippo Coarelli, John Scheid, Olivier de Cazanove, la membership in numerosi centri, associazioni e reti di ricerca internazionali, nonché la responsabilità scientifica di progetti finalizzati a interventi di studio e recupero nel contesto romano, realizzati in collaborazione con la Sovrintendenza capitolina per i beni culturali, come quelli relativi al Mitreo del Circo Massimo e al santuario di Giove Dolicheno sull’Aventino.

“Ma una ragione cospicua dell’interesse rivolto all’attività scientifica di Federica Fontana è stata l’ideazione di Sacrum facere, iniziativa sperimentale mirata a riunire periodicamente, intorno a un tema dato della cosiddetta “archeologia del sacro”, studiose e studiosi di formazione disciplinare diversa, chiamati a produrre un quadro multiprospettico sulla questione proposta. Il tema è cambiato di edizione in edizione (ce ne sono state fin qui sette, a partire dal 2012), restando prevalente l’interesse per le forme di contatto tra culture religiose diverse. È evidente che questa proposta interdisciplinare, rigorosa grazie al suo impianto e alla sapiente selezione delle competenze chiamate in causa, si presta anche a generare domande metodiche, fondate storicamente, e conoscenza responsabile intorno a temi della nostra attualità. 

“Per quanto riguarda l’insegnamento, a partire dalla sua presa di servizio, nel 2001, o poco dopo, Federica Fontana ha tenuto corsi di Archeologia greca e romana, Archeologia italica, Metodologia della ricerca archeologica, Archeologia delle province romane a livello triennale, magistrale e per la Scuola di Specializzazione Interateneo in beni archeologici (SISBA). Ha seguito molte tesi di specializzazione e dottorali. È stata delegata del DiSU per la formazione post-lauream e direttrice della SISBA. Dal 2005 è stata direttore scientifico dello scavo del DiSU ad Aquileia (via Gemina), in convenzione con il Politecnico di Torino. Lo scavo ha anche una valenza formativa, essendo stato costituito di recente come attività stabile di tirocinio per alcuni corsi di studio di livello triennale e magistrale. Cardine dell’insegnamento sullo scavo è sempre stato l’accento sull’acquisizione del metodo più che sul “premio” della scoperta, nonostante la rilevanza dei ritrovamenti aquileiesi da parte della stessa docente, come nel caso della domus “dei Putti danzanti” di età costantiniana. 

“Per la solidità scientifica, per la chiarezza delle idee e la capacità di ascoltare, per la propensione ad andare al punto in ogni forma di comunicazione, negli studi come nella conversazione libera, Federica Fontana è stata un’insegnante nel senso etimologico della parola, quello dell’adulto che “lascia un segno” nell’anima del giovane o della giovane che lo ascolta. Anche il volontariato sociale prestato in alcuni ambiti dove offrire aiuto umano è un’esperienza molto dura è stata una componente, pur tacita, della sua capacità di formare intelligenze aperte e disposizioni generose.

Fino alla fine Federica è stata se stessa, ironica, acuta, sostanziale, fino all’ultimo momento. La lunga malattia l’ha sfinita ma non ha potuto sopraffarla. Tutta la comunità dell’Università di Trieste – conclude il ricordo – si stringe con affetto intorno alla sua famiglia”. 

federica-fontana_ricordo-confederazione-italiana-archeologiLe condoglianze sono arrivate dalla Confederazione italiana archeologi: “Siamo purtroppo a comunicarvi la triste notizia della scomparsa della professoressa Federica Fontana, docente di Archeologia Romana presso l’Università degli Studi di Trieste. Ella lascia all’Università un vuoto ben difficile colmare. I nostri pensieri e le nostre più sentite condoglianze vanno alla compagna e alla famiglia tutta. Sit ei terra levis”.

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La prof.ssa Federica Fontana ad Aquileia nello scavo di via Gemina (foto units)

Anche la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia si è associata al ricordo della prof. Federica Fontana dell’università di Trieste, unendosi al dolore della famiglia e di tutta la comunità scientifica. “Come direttrice di scavo – si legge -, ha portato avanti dal 2005 la ricerca in concessione ministeriale nel Fondo ex-Cassis ad Aquileia, nella “Domus dei Putti danzanti”, garantendo alle nuove generazioni di studenti e archeologi la possibilità di approcciarsi alla ricerca scientifica e alla conoscenza del patrimonio culturale”.

Durante il lockdown, nel 2020, Federica Fontana ha partecipato all’iniziativa del museo Archeologico nazionale di Aquileia, #parlalesperto, con la quale, ogni settimana, è stato proposto al pubblico un video di approfondimento dedicato a uno dei reperti della nuova sezione all’epoca espositiva in corso di realizzazione al secondo piano del museo Archeologico nazionale. Il quarto appuntamento, curato da Federica Fontana, è stato dedicato a un anello tra i più preziosi della collezione museale. Sulla verghetta sono visibili due figure affrontate, che lo riconducono alla sfera nuziale.

Verona. La conferenza di Marco Peresani dell’università di Ferrara su “Grotta di Fumane. Ultimi Neanderthal, primi Sapiens e le nuove frontiere della Scienza” apre il ciclo di cinque Archeo Racconti al museo Archeologico nazionale

verona_archeologico_archeoracconti_peresani-10-maggio_locandina“Grotta di Fumane. Ultimi Neanderthal, primi Sapiens e le nuove frontiere della Scienza” è il titolo del primo dei cinque Archeo Racconti, il ciclo di conferenze promosse dal museo Archeologico nazionale di Verona. Appuntamento venerdì 10 maggio 2024, alle 16.30, nella sala conferenze del museo Archeologico nazionale di Verona con l’archeoracconto d Marco Peresani dell’università di Ferrara, che condurrà i partecipanti alla scoperta della Grotta di Fumane, da cui proviene la celebre pietra dipinta con lo Sciamano esposta in museo, di cui è il simbolo, certamente uno dei siti più importanti per ricostruire un ampio arco cronologico del Paleolitico, non solo del territorio veronese. La partecipazione alla conferenza è gratuita. Info: 045591211 o drm-ven.museoverona@cultura.gov.it.

verona_archeologico_archeoracconti_programma_locandinaIl ciclo di conferenze continua venerdì 17 maggio 2024, alle 16.30, con l’archeoracconto “Agricoltori e artigiani a Lugo di Grezzana 7500 anni fa” di Annaluisa Pedrotti e Fabio Santaniello dell’università di Trento; venerdì 24 maggio 2024, alle 16.30, con “Tra terra e acqua. Vivere a Oppeano nell’Età del Bronzo” di Federica Gonzato della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio di Ravenna Forlì-Cesena e Rimini; venerdì 31 maggio 2024, alle 16.30, “Riparo Tagliente e la riconquista del margine alpino alla fine dell’ultima glaciazione” di Federica Fontana dell’università di Ferrara; chiude venerdì 7 giugno 2024, alle 16.30, “Storie sepolte di ieri e di oggi. Le necropoli di Arano e Nogarole Rocca a confronto” di Paola Salzani della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio di Verona Rovigo e Vicenza.

Vicenza. Accordo tra i Musei civici e l’università di Ferrara per aggiornare, approfondire e divulgare le conoscenze sul sito paleolitico di Riparo Battaglia, tra i primi a essere frequentato sugli altipiani prealpini all’indomani dell’Ultima Grande Glaciazione, scavato tra il 1962 e il1964 dal prof. Alberto Broglio

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Una selce lavorata da Riparo Battaglia con gli appunti di scavo (foto comune vicenza)

L’obiettivo dichiarato è quello di aggiornare, approfondire e divulgare le conoscenze sul sito paleolitico di Riparo Battaglia, i cui materiali di proprietà statale sono conservati nel museo Naturalistico Archeologico di Vicenza, grazie alla collaborazione dei Musei Civici di Vicenza con l’università di Ferrara. Riparo Battaglia si trova sull’Altopiano dei Sette Comuni, in località Prunno a 1.040 m di quota. Il progetto è stato approvato dalla soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Verona Rovigo e Vicenza. La ricerca, che vedrà la collaborazione di un dottorando dell’università di Ferrara, Marzio Cecchetti, sotto la supervisione della professoressa Federica Fontana, punta a chiarire le dinamiche di frequentazione del sito, precisarne la cronologia e fornire nuovi dettagli sulle dinamiche che hanno portato i nostri antenati paleolitici a colonizzare i territori montani. Si intende dare larga visibilità ai risultati attraverso pubblicazioni specialistiche ed estenderne la conoscenza in occasione di iniziative rivolte a un pubblico non specializzato. Soddisfatta l’assessore alla Cultura turismo e attrattività della città Ilaria Fantin che dichiara: “La collaborazione con le università è fondamentale per continuare a fare ricerca sulle preziose collezioni conservate al Museo. In particolare, l’università di Ferrara, grazie al fondamentale apporto dell’archeologo vicentino Alberto Broglio che ha diretto anche gli scavi di Riparo Battaglia, ha una lunga tradizione di studi sulla preistoria. Questa sarà un’occasione importante per approfondire delle ricerche necessarie per ampliare la conoscenza sul nostro territorio”.

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Il prof. Alberto Broglio dell’università di Ferrara nel 1964 a Riparo Battaglia (foto unife)

L’importanza del sito di Riparo Battaglia è rappresentata dall’abbondanza dei reperti rinvenuti, da ricollegare alla prossimità degli affioramenti di selce, e dalla sua presunta cronologia. Riparo Battaglia è infatti tra le prime frequentazioni umane degli altipiani prealpini all’indomani dell’Ultima Grande Glaciazione. A partire da questo periodo (quindi da ca. 17.000 anni fa), il miglioramento climatico ha portato i territori alpini ad assumere progressivamente un ruolo di grande rilievo. Gli scavi del sito si sono svolti tra il 1962 e il 1964 sotto la direzione del vicentino Alberto Broglio, docente dell’università di Ferrara, recentemente scomparso, e i risultati hanno trovato una prima diffusione in un articolo del 1964 nella Rivista di Scienze Preistoriche.

Trieste. Al via al museo civico di Storia Naturale “Preistoria 2024”: otto incontri dedicati ai temi dell’archeologia preistorica e protostorica regionale, promossi dalla Società per la Preistoria e la Protostoria della Regione Friuli Venezia Giulia

trieste_storia-naturale_preistoria-2024-ciclo-conferenze_locandinaAl via a Trieste “Preistoria 2024”: otto incontri dedicati ai temi dell’archeologia preistorica e protostorica regionale per divulgare e far conoscere i risultati delle ultime ricerche, le nuove scoperte e i grandi temi che alimentano il dibattito sulle principali tematiche preistoriche e protostoriche, grazie al coinvolgimento dei principali studiosi che se ne occupano. Il ciclo di conferenze, a ingresso gratuito sino ad esaurimento dei posti, che si tiene tra marzo e dicembre 2024, sempre alle 17, al museo civico di Storia Naturale di Trieste, via dei Tominz 4, è realizzato dalla Società per la Preistoria e la Protostoria della Regione Friuli Venezia Giulia, in co-organizzazione con il museo civico di Storia Naturale del Comune di Trieste. La SPP-FVG, fondata a Trieste il 22 dicembre 1970 da Benedetto Lonza con Gabriella Pross-Gabrielli, Luigi Parentin, Manlio Peracca, Nicolò Romani e Francesco Stradi, ha voluto sin dalla sua nascita dedicare particolare attenzione alla divulgazione scientifica delle principali tematiche preistoriche e protostoriche della nostra regione. Con tali obiettivi, la Società ha coinvolto in numerose circostanze i principali studiosi che si occupano di problematiche archeologiche preistoriche – prevalentemente regionali, ma non solo – cercando di diffondere tra gli appassionati locali ed i cultori della materia le principali novità che continuamente emergono grazie alle ultime ricerche nel campo archeologico. Il ciclo “Preistoria 2024 darà ampio spazio a diversi punti “caldi” con un focus in particolare sui numerosi aspetti ancora problematici che riguardano la nascita e lo sviluppo di quei particolari abitati fortificati su altura che chiamiamo “castellieri” e che sono l’elemento fondamentale del paesaggio antropico antico dell’Istria, del Carso e della Pianura Friulana, a partire dall’Età del Bronzo e sino alla conquista romana della regione. Ecco il programma.

Mercoledì 13 marzo 2024: “Abitare nei castellieri tra Bronzo finale ed età del Ferro: evidenze da Tabor presso Vrabce e ŠStanjel (Carso)”, con Manca Vinazza, archeologa, università di Lubiana.

Mercoledì 17 aprile 2024: “La colonizzazione neolitica della pianura friulana: nuovi dati e prospettive di ricerca” con Andrea Pessina, archeologo, segretario regionale del Mic per il Friuli Venezia Giulia e soprintendente ad interim della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per il Friuli Venezia Giulia.

Mercoledì 15 maggio 2024: “Vita e morte di un cacciatore mesolitico. La sepoltura di Mondeval de Sora (San Vito di Cadore) alla luce delle nuove indagini” con Federica Fontana, professoressa associata di Preistoria e Protostoria all’università di Ferrara.

Mercoledì 12 giugno 2024: “Le sculture preromane di Nesazio. Una revisione stratigrafica e archeologica” con Paolo Paronuzzi, professore di Geologia applicata all’università di Udine e geoarcheologo.

Mercoledì 18 settembre 2024: “Ricostruzione dell’esodo biblico secondo Emmanuel Anati in epoca persiana ed ellenistica” con Fabio Crosilla, già professore ordinario di Topografia all’università di Udine, dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura.

Mercoledì 16 ottobre 2024: “Connessioni tra Slovenia e Carso nel terzo millennio a.C.” con Elena Leghissa, ricercatrice associata di archeologia dell’università di Lubiana, accademia slovena di Scienze ed arte, istituto di archeologia.

Mercoledì 13 novembre 2024: “Uomini, bronzo e vetro sul versante meridionale delle Alpi durante l’età del Bronzo medio e tardo” con Peter Turk, curatore della Preistoria e Archeologia del museo nazionale della Slovenia di Lubiana.

Mercoledì 18 dicembre 2024: “Tra cacciatori e pastori: la Grotta dell’Edera e il Carso durante le prime fasi dell’Olocene” con Francesco Boschin, professore associato, dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente, università di Siena.

Aquileia. Per i 25 anni di iscrizione nella lista Unesco Patrimonio dell’Umanità, tre giorni di eventi, progetti, idee per il futuro. Ecco il ricco programma. E su Rai Storia il documentario “Sublime Aquileia”

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L’area archeologica e la basilica patriarcale di Aquileia in una veduta aerea (foto nicola oleotto)

aquileia_fondazione_celebrazioni-25 anni-unesco_locandinaVenticinque anni fa, il 5 dicembre 1998, l’Unesco riconosceva l’eccezionale valore universale di Aquileia e inseriva l’“area archeologica e Basilica patriarcale di Aquileia” nella Lista del Patrimonio dell’Umanità. Le motivazioni a fondamento dell’iscrizione si riferiscono al fatto che Aquileia è stata una delle più grandi e più ricche città dell’Impero romano e che potenzialmente la sua struttura urbanistica potrebbe essere riportata alla luce estesamente, poiché ancora oggi giace per buona parte sotto i campi agricoli.  E poi c’è il complesso della basilica patriarcale di Aquileia, che testimonia il ruolo decisivo di Aquileia nella diffusione del Cristianesimo in un’ampia area dell’Europa. Il 5, 6, 7 dicembre 2023 la Fondazione Aquileia, in collaborazione con il Comune di Aquileia, la Basilica di Aquileia, la direzione regionale Musei FVG – museo Archeologico nazionale di Aquileia, PromoTurismoFVG organizza tre giornate di incontro, aperte al pubblico, per una riflessione e confronto tra istituzioni e operatori sui principale temi del settore culturale – dalla gestione alla valorizzazione, comunicazione, accessibilità e didattica – e per fare rete con i siti Unesco del Friuli Venezia Giulia in prospettiva futura anche in vista dell’importante traguardo di GO! 2025.

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Frame del film “Italia. Viaggio nella bellezza. Sublime Aquileia” su Rai Storia

Nelle stesse giornate e per tutto il mese di dicembre la città si illuminerà di blu, colore simbolo dell’Unesco e nella giornata del 5 dicembre 2023, a Palazzo Meizlik dalle 10 alle 15, sarà possibile, grazie all’iniziativa della Pro Loco Aquileia APS e Comune di Aquileia insieme a Poste Italiane, ritirare gratuitamente la cartolina celebrativa dell’anniversario e ricevere l’annullo filatelico. Nell’occasione dell’anniversario Rai Storia manderà in onda in prima TV la sera di lunedì 4 dicembre 2023 alle 21.10 su Rai Storia il documentario “Italia Viaggio nella Bellezza – Sublime Aquileia”, in replica martedì 5 alle 10, mercoledì 6 alle 6.30, giovedì 7 alle 23.15 e venerdì 8 dicembre alle 15.

Martedì 5 dicembre 2023 la giornata si aprirà alle 10.30, all’interno della Basilica patriarcale di Aquileia, con la cerimonia di inaugurazione, durante la quale sono previsti i saluti istituzionali delle autorità civili e religiose e l’accompagnamento musicale del Duo Discantus, con i maestri Daniele D’Agaro al sassofono tenore e Mauro Costantini all’organo che ci regaleranno alcuni brani di un progetto musicale unico, che parte  dai “Discanti Aquileiesi”, canti dell’antica liturgia di Aquileia ritrovati nei codici miniati del 1200 conservati al museo Archeologico nazionale di Cividale del Friuli e li coniuga con l’improvvisazione e la contemporaneità. Interverranno ai saluti istituzionali mons. Armando Zorzin, vicario generale – Arcidiocesi di Gorizia; Emanuele Zorino, sindaco di Aquileia; Roberto Corciulo, presidente della Fondazione Aquileia; Andreina Contessa, direttrice regionale Musei Friuli Venezia Giulia; Andrea Pessina, soprintendente ad interim Archeologia Belle arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia; Laura Acampora, funzionario archeologo – ufficio UNESCO del ministero della Cultura; Massimiliano Fedriga, presidente Regione Friuli Venezia Giulia.

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Roberto Corciulo, presidente della Fondazione Aquileia (foto fondazione aquileia)

“Tutti noi dobbiamo essere consapevoli che l’eredità del patrimonio culturale e della storia millenaria di Aquileia riveste un valore eccezionale e appartiene a tutta l’umanità”, sottolinea Roberto Corciulo, presidente della Fondazione Aquileia. “Siamo i custodi di un patrimonio unico che rappresenta la nostra identità e la nostra storia e abbiamo l’altissima responsabilità di conservarne l’integrità lavorando in modo condiviso per proteggerlo e trasmetterlo intatto alle generazioni future”. E il sindaco Emanuele Zorino: “Aquileia negli ultimi anni è cambiata. È cambiata sicuramente anche grazie alla consapevolezza che sta riacquisendo grazie al suo status di Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Il riconoscimento del 1998 promosso fortemente dalla nostra magnifica comunità, da molteplici realtà regionali e dal mondo scientifico fu un primo passo verso la riconferma del valore e dell’influenza che Aquileia ha sempre avuto. Diventare sito Unesco è stato un ritornare a Casa. Perché nelle sue molte vite, Aquileia, nel chiaroscuro della storia, c’è sempre stata ed è stata determinante. Di qui la storia non è solo passata. Si è fatta”.

aquileia_fondazione_celebrazioni-25 anni-unesco_nuovo-piano-strategico_locandinaL’apertura dei lavori alle 14 nella sede dell’azienda Ca’ Tullio con la conferenza “UN NUOVO PIANO DI GESTIONE PER IL SITO UNESCO DI AQUILEIA: DOPO 5 ANNI COSA È CAMBIATO?”, sulla presentazione dell’aggiornamento del piano di gestione del sito UNESCO di Aquileia: il Piano di Gestione è uno strumento di programmazione, pianificazione e coordinamento tra gli istituzioni e gli enti che si occupano del sito UNESCO di Aquileia, e come tale ha un valore fondamentale per stabilire i passaggi che nei prossimi cinque anni dovranno essere compiuti in direzione di un obiettivo condiviso: la creazione di un parco archeologico vivo e integrato nel tessuto urbano e sociale esistente. Coordina Paolo Mosanghini, vice direttore del Messaggero Veneto. Intervengono Emanuele Zorino, sindaco di Aquileia; Cristiano Tiussi, direttore, e Roberto Corciulo, presidente della Fondazione Aquileia; Laura Acampora, funzionario archeologo, ufficio UNESCO del ministero della Cultura; Andrea Pessina, soprintendente ad interim Archeologia Belle arti e Paesaggio del FVG; Marco Valle, responsabile del dominio di ricerca Innovation in Culture, Society and Public Administration; Silvia Soldano, Program Manager; Roberta De Bonis Patrignani, Ricercatore senior, della Fondazione Links; Ramon Pascolat, architetto, Studio mod. Land.

aquileia_fondazione_celebrazioni-25 anni-unesco_ricerca-conservazione-valorizzazione_locandinaSeguirà alle 15.15 la tavola rotonda RICERCA, CONSERVAZIONE E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO DI AQUILEIA”, dedicata all’attività di ricerca archeologica, restauro, conservazione e valorizzazione intraprese dai numerosi enti, università ed istituzioni sul territorio. Coordina Piero Pruneti, direttore Archeologia Viva. Intervengono: Serena Di Tonto, funzionario archeologo, Sabap FVG; Cristiano Tiussi, direttore della Fondazione Aquileia; Luca Villa, presidente dell’associazione nazionale per Aquileia; Giuseppe Cuscito, Centro di Antichità Altoadriatiche; Marta Novello, direttrice museo Archeologico nazionale di Aquileia; Annarita Lepre, MAN Aquileia; Marina Rubinich, professore associato di Archeologia classica dell’università di Udine; Federica Fontana, professore associato di Archeologia classica all’università di Trieste; Patrizia Basso, professore ordinario di Archeologia classica dell’università di Verona; Jacopo Bonetto, professore ordinario di Archeologia classica dell’università di Padova; Andrea Ghiotto, professore associato di Archeologia classica dell’università di Padova; Daniela Cottica, professore associato di Archeologia classica dell’università Ca’ Foscari di Venezia; Anna Caterino, restauratrice, Gruppo Mosaicisti di Ravenna; Luisa Fogar, restauratrice, A.Re.Con. Arte Restauro Conservazione; Alessandro Volpini, comandante del Nucleo TPC del Friuli Venezia Giulia.

aquileia_fondazione_celebrazioni-25 anni-unesco_gestione-siti-archeologici_locandinaChiuderà la giornata tavola rotonda “LA GESTIONE DI SITI ARCHEOLOGICI: 2 ESPERIENZE ITALIANE” con l’illustrazione dell’esperienza di gestione della Fondazione Mont’e Prama in relazione al “Sistema di valorizzazione integrata territoriale del Sinis – Terra di Mont’e Prama” e della Fondazione RavennAntica. Coordina: Piero Pruneti, direttore Archeologia Viva. Intervengono: Anthony Muroni, presidente di Fondazione Mont’e Prama; Francesca Masi, direttore di Fondazione RavennAntica.

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L’archeologo Cristiano Tiussi, direttore della Fondazione Aquileia (foto fondazione aquileia)

Cristiano Tiussi, archeologo e direttore della Fondazione Aquileia si concentra sulle sfide future del sito Unesco: “Collegare le diverse aree archeologiche e i loro monumenti in un percorso unitario che attraversi anche i nuclei abitati della moderna cittadina e che sia in grado di rendere l’idea della grandezza dell’antico centro è certamente la sfida più importante. Si sta progettando l’itinerario che congiungerà, in totale sicurezza, il porto fluviale, il foro, il decumano di Aratria Galla e il sepolcreto: si potrà cioè passeggiare, senza interferire con il traffico veicolare, da un lato all’altro della cinta muraria della tarda età imperiale, misurando così concretamente l’ampiezza della città romana, che alla fine del IV secolo il poeta Ausonio considerava la nona dell’Impero romano”. E Marta Novello, direttrice del museo Archeologico nazionale e del museo Paleocristiano, spiega: “L’appartenenza a un sistema condiviso di valori, relazioni e progettualità universalmente riconosciuti continua a rappresentare per noi dopo venticinque anni uno stimolo a perseguire il percorso di rinnovamento e continuo aggiornamento. Credo che ora più che mai, rappresenti una grande opportunità per rinsaldare e tradurre in termini contemporanei quel ruolo di porta del Mediterraneo, luogo di incontro di culture, religioni e saperi su cui si è fondata la grande fortuna del sito nell’antichità”.

aquileia_fondazione_celebrazioni-25 anni-unesco_rete-siti-unesco_locandinaLa giornata di mercoledì 6 dicembre 2023 si aprirà con due panel: il primo, alle 9.30, è la tavola rotonda “LA RETE DEI SITI UNESCO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA: confronto tra piani di gestione, strategie di valorizzazione e sinergie future” al quale parteciperanno i rappresentanti della Regione Friuli Venezia Giulia, di Aquileia, Cividale del Friuli, Palmanova, Palù di Livenza e Fondazione Dolomiti, del Parco delle Prealpi Giulie e della Camera di Commercio di Pordenone-Udine. Coordina Stefano Grimaz, chairholder cattedra UNESCO dell’università di Udine. Intervengono: Marisa Dovier, direzione centrale cultura e sport della Regione Friuli Venezia Giulia; Roberto Corciulo, presidente Fondazione Aquileia; Emanuele Zorino, sindaco di Aquileia; Daniela Bernardi, sindaco di Cividale del Friuli; Silvia Savi, assessore Cultura Turismo e grandi eventi, rapporti con le associazioni di riferimento, del Comune di Palmanova; Mara Nemela, direttore della Fondazione Dolomiti UNESCO; Dino Salatin, sindaco del Comune di Caneva – Sito Palafitticolo Palù di Livenza; Antonio del Fiol, sindaco del Comune di Polcenigo – Sito Palafitticolo Palù di Livenza; Stefano Santi, direttore del parco naturale delle Prealpi Giulie; Alessandro Tollon, consigliere della Camera di commercio di Pordenone-Udine.

aquileia_fondazione_celebrazioni-25 anni-unesco_verso-capitale-cultura_locandinaAlle 11.15, è la tavola rotonda “VERSO LA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA GO! 2025”. Coordina Gioia Meloni, giornalista. Intervengono: Anna Del Bianco, direttore della direzione centrale Cultura e sport della Regione Friuli Venezia Giulia; Marco Marinuzzi, Project Manager GO! 2025 di GECT GO / EZTS GO; Stojan Pelko, direttore di Zavod GO! 2025; Emanuele Zorino, sindaco di Aquileia; Patrizia Artico, assessore a GO! 2025 del Comune di Gorizia; Comune di Nova Gorica. Seguirà la presentazione degli itinerari culturali e quelli riconosciuti dal Consiglio d’Europa che si intrecciano con il territorio di Aquileia con la tavola rotonda “GLI ITINERARI CULTURALI DEL CONSIGLIO D’EUROPA: PROSPETTIVE DI SVILUPPO INTERNAZIONALE”. Coordina: Piero Pruneti, direttore Archeologia Viva. Intervengono: Antonio Barone, direttore Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa – La Rotta dei Fenici; Dana Danova, presidente del comitato direttivo Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa – Cyril and Methodius Route; Aleksandra Grbic/Viola Gaudiano, Project Manager AERS Associazione Europea Romea Strata; Cristiano Tiussi, presidente Roman Roads Heritage – Iter Romanum. Segue inaugurazione della mostra dedicata al “Cammino culturale del consiglio d’Europa dei SS. Cirillo e Metodio”

aquileia_fondazione_celebrazioni-25 anni-unesco_new-media_locandinaNel pomeriggio, a partire dalle 14, tavola rotonda “NEW MEDIA, EVENTI CULTURALI E INCLUSIVITA’ PER UN’EFFICACE DIFFUSIONE DELLA CONOSCENZA” con la presentazione delle attività di diffusione della conoscenza del patrimonio culturale – dai podcast al manuale di viaggio “Aquileia una guida” all’Aquileia Film festival, i concerti nella basilica e le mostre. Coordina: Giulia Pruneti, giornalista Archeologia Viva. Intervengono: Andrea W. Castellanza, NWFactory.media, “Nuove forme di comunicazione digitale: il podcast Aquileia Città Frontiera”; Elena Commessatti, scrittrice e giornalista, “Strumenti per un turismo slow: il manuale di viaggio Aquileia una guida”; Erica Zanon, responsabile area Promozione e Comunicazione di Fondazione Aquileia, “Divulgare attraverso il cinema: Aquileia Film Festival – La scelta di Maria – Le donne di Pasolini”; Annalisa de Franzoni e Ilaria Fedele, MAN Aquileia, “Un ciclo di eventi espositivi al MAN di Aquileia: Mirabilia, capolavori a confronto”; Sara Zamparo, Responsabile concerti della Basilica di Aquileia, “La musica in Basilica”; Morena Maresia, soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio del FVG, “Parole per comprendere e per comprendersi. Educazione, partecipazione e inclusione culturale tra i mosaici della Basilica di Aquileia”.

aquileia_fondazione_celebrazioni-25 anni-unesco_accessibilità-e-didattica_locandinaSeguiranno le sessioni dedicate al tema della rievocazione storica, alla presentazione del progetto Creattivo#4 – arte e impresa FVG in cammino, sviluppato da Maravee Projects e al tema dell’accessibilità e didattica nei luoghi della cultura. Tavola rotonda “ACCESSIBILITA’ E DIDATTICA NEI LUOGHI DELLA CULTURA”. Coordina: Giulia Pruneti, giornalista Archeologia Viva. Intervengono: Alessia del Bianco, Area Cultura, “PromoTurismoFVG”; Elena Braidotti, MAN Aquileia, “Omnibus. Il museo per tutti – museo Archeologico nazionale di Aquileia”; Anna Maria Viganò, responsabile progetto Basilica per Tutti della Basilica di Aquileia, “Aquileia per tutti – Basilica di Aquileia”; Elena Rocco, Ideatrice di Radio Magica, ricercatrice universitaria e Segretario Generale di Fondazione Radio Magica, “Storytelling digitale per i più piccoli: la Mappa Parlante di Aquileia”; Luciana Mandruzzato, archeologa, “Le attività degli Open day e Archeologia sperimentale”; Angela Borzacconi, direttore, “Attività didattica al museo Archeologico nazionale di Cividale del Friuli”; Elisa Morandini, direttore, “Accessibilità al Museo Cristiano del Duomo di Cividale”; Francesca Masi, direttore, “Un caso studio esterno: RavennAntica per la didattica”. Tavola rotonda “PROMUOVERE IL TERRITORIO ATTRAVERSO LA RIEVOCAZIONE STORICA NEI SITI UNESCO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA”. Coordina: Giulia Pruneti, giornalista Archeologia Viva. Intervengono: Markus Maurmair, consigliere Regione Friuli Venezia Giulia; Emanuele Zorino, sindaco di Aquileia “Tempora in Aquileia”; Daniela Bernardi, sindaco di Cividale, “Palio di San Donato”; Silvia Savi, assessore Cultura Turismo e grandi eventi, Rapporti con le associazioni di riferimento, “Palma alle armi – Comune di Palmanova”; Polonca Vodopivec, coordinatrice di progetti europei; Tanja Dimitrijević, coordinatrice di progetti europei, “RIMROM – Comune di AjdovŠčina”. Conferenza “PROGETTO CREAttivo #4 – arte e impresa FVG in cammino”. Coordina: Sabrina Zannier, ideatrice del progetto Maravee Projects. Intervengono: Roberto Corciulo, presidente Fondazione Aquileia; Emanuele Zorino, sindaco di Aquileia; Gian Piero Brovedani, direttore Scuola Mosaicisti del Friuli; Azienda Legnolandia; Azienda Gervasoni; Fabio Turchini, presidente Eupragma – Your Evolution Partner.

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Andrea Bellavite, direttore della Fondazione Società di Conservazione della Basilica di Aquileia (foto g. tomasin)

“Un luogo che un’autorità internazionale riconosce come patrimonio dell’umanità”, precisa Andrea Bellavite, direttore della Fondazione Società di Conservazione della Basilica di Aquileia, “dovrebbe essere in grado di essere fruibile a persone provenienti da tutto il mondo. Abbiamo tutti lavorato molto in questi venticinque anni per rendere accessibili e inclusivi i propri spazi. La Basilica, in particolare, ha investito energie e risorse per un grande progetto finalizzato a rendere pienamente leggibili l’architettura e l’arte, in particolare a persone non vedenti, ipovedenti, non udenti o ipoudenti, portatrici di disabilità motorie o di ordine sociale”.

Giovedì 7 dicembre 2023, la giornata conclusiva del convegno si terrà al museo Archeologico nazionale di Aquileia dove, alle 10, Rotary e Lions presenteranno i loro progetti per la cultura nella tavola rotonda “LIONS E ROTARY PER LA CULTURA” Coordina: Elena Commessatti, scrittrice e giornalista. Intervengono: Silvia Aronica, referente Lions Club Cervignano – Palmanova – Aquileia; Raffaele Caltabiano, presidente commissione distrettuale UNESCO Rotary; Giuliano Pellizzari, presidente Rotary Club Aquileia – Cervignano – Palmanova. E, dalle 11, si discuterà di turismo lento sotto molteplici aspetti, spaziando dal cicloturismo, alle linee marittime, ai cammini e percorsi di pellegrinaggio, nella tavola rotonda “IL TURISMO LENTO: IL VALORE DELLE ESPERIENZE”. Coordina: Elena Commessatti, scrittrice e giornalista. Intervengono: Guido Guerzoni, ricercatore e professore associato dell’università Bocconi di Milano, “Il piacere di viaggiare lento. Cos’è e perché piace il turismo slow”; Emanuele Zorino, sindaco di Aquileia, “La linea marittima Aquileia-Grado: una scommessa vinta”; Andrea Bellavite, direttore Fondazione SoCoBa, “I Cammini culturali e itinerari di pellegrinaggio. Il senso filosofico del cammino”; Alessia del Bianco, area Cultura PromoTurismoFVG, “Cammini e bicicletta. Potenzialità del viaggiare lento”; Giuseppe Poiana, presidente, “Il Cammino Celeste – Associazione Iter Aquileiense”; Mattia Vecchi, Project Manager e responsabile comunicazione della Basilica di Aquileia, “WALK2SPIRIT: il Cammino da Aquileia a Sveta Gora per GO! 2025”. Concludono: mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, arcivescovo dell’arcidiocesi di Gorizia; Roberto Corciulo, presidente Fondazione Aquileia; Emanuele Zorino, sindaco di Aquileia.

Vicenza. Convegno “Dialoghi intorno alla donna, tra passato e presente” promosso dal Gruppo Archeologico C.R.T.: sabato al teatro Astra confronto tra esperti, domenica al museo Archeologico Naturalistico inaugurazione dell’esposizione permanente della Potnia theron

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Due giorni a Vicenza per il convegno “Dialoghi intorno alla donna, tra passato e presente” organizzato per il 26 e il 27 novembre 2022 dal Gruppo Archeologico C.R.T. di Vicenza. Sabato 26 convegno al teatro Astra in contra’ Barche 55 e domenica 27 presentazione e inaugurazione dell’esposizione permanente della Potnia theron al museo Naturalistico Archeologico in contra’ Santa Barbara 4. L’ingesso è gratuito, ma con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento dei posti, che sono limitati, soprattutto quelli di domenica mattina al museo Naturalistico Archeologico. Le prenotazioni possono essere fatte via email all’indirizzo: gruppoarcheologico.crt@gmail.com, oppure inviando un messaggio al numero 3515409028, indicando, in entrambi i casi, i nomi delle persone per le quali si prenota e il giorno di interesse (sabato, domenica, entrambi).

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Sabato 26 al Teatro Astra, inizio alle 9. Dopo i saluti, intervengono: Federica Fontana (università di Ferrara) e Annaluisa Pedrotti (università di Trento) su “Donne sciamane e contadine. La figura femminile nella preistoria”; Alessia Fassone (museo Egizio di Torino) su “Donne d’Egitto, belle e influenti”. Dopo la pausa caffè, Valentino Nizzo (museo nazionale Etrusco di Villa Giulia) su “Donne etrusche: fascino millenario tra mito, archeologia e storia”. Intermezzo dell’attrice Martina Pittarello (Ardea) con letture di brani tratti dalle fonti greche. Quindi Flavia Frisone (università del Salento) su “Sapere da donne, sapere di donne nel mondo greco”. Nel pomeriggio, alle 14.30, apre l’attore Edoardo Billato con letture di brani tratti dalle fonti latine. Quindi Francesca Ghedini (università di Padova) su “Una donna di potere: Giulia Domna”; Luisa Consolaro (psichiatra, psicoterapeuta) su “La mutata condizione femminile: riflessi psicologici e sociali”; Myriam Guglielmo (violinista della Società del Quartetto) esegue Romance Opera 23 di Mrs H.H.A. Beach “Il femminile della musica classica americana”. Quindi Vita Scifo (sindacato Polizia di Stato) su “La donna nel cambiamento del suo ruolo e la consapevolezza delle difficoltà”. Chiude Benedetta Colasanto (percussionista della Società del Quartetto) per “Ritmo è percussione, è vita, è donna” esegue “To the Gods of Rhythm” di N.J. Zivkavich (steel drum e metalli – body percussion e voce che recita la poesia “Sorridi donna” di Alda Merini).

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Domenica 27 novembre l’evento “Dialoghi intorno alla donna, tra passato e presente” si trasferisce al museo Naturalistico e Archeologico, per la presentazione e l’inaugurazione dell’esposizione permanente della Potnia theron al museo Naturalistico Archeologico. Alle 10, dopo il saluto delle autorità, intervengono Giulia Pelucchini (Sabap Vr-Vi-Ro) e Viviana Frisone (museo Archeologico Naturalistico Vicenza) su “La Potnia Theron, un reperto restituito alla comunità”; la coreografa Giovanna Donnagemma (Quadrivium Danza) con “Danza sacra / rituale per la dea”; Antonio Di Lorenzo (giornalista) su “Maria Teresa Fortuna: archeologa straordinaria (e sfortunata)”. Chiude la due giorni la visita alla nuova esposizione della Potnia Theron.

A Stallavena di Grezzana, laboratori e visite guidate al sito paleolitico del Riparo Tagliente (60mila-10mila anni fa) in occasione della 52.ma campagna di ricerche archeologiche dell’università di Ferrara

Il sito paleolitico dei Riparo Tagliente a Stallavena di Grezzana (Vr) scoperto nel 1958 da Francesco Tagliente (foto unife)

Antonio Guerreschi (università di Ferrara) e Francesco Tagliente al Riparo Tagliente (foto unife)

“Ho seguito un richiamo. È difficile da spiegare. Ma io sentivo che in quegli anfratti dei monti Lessini le prove della presenza dell’uomo preistorico erano lì che aspettavano solo di essere scoperte. E, anche se all’epoca ero solo un appassionato, sentivo che aspettavano me”. Così mi raccontava Francesco Tagliente, che ho avuto la fortuna di avere compagno di corso all’università di Padova dove, lui ormai pensionato, aveva deciso di iscriversi per coronare una vita unica con una laurea. Sì, perché il suo nome sarebbe rimasto indelebile, legato a una delle scoperte preistoriche più importanti del Novecento in Italia, quel riparo che, dalla sua scoperta nel 1958 a Stallavena di Grezzana (Vr) sul fianco destro della Valpantena, alle propaggini occidentali dei monti Lessini, a 250 metri di altezza, è noto appunto come Riparo Tagliente, e che conserva le testimonianze di frequentazioni antropiche del Paleolitico Medio e Superiore (60.000-10.000 anni fa), di gruppi di cacciatori-raccoglitori. Qui vissero uomini dell’epoca del Neanderthal e anche più recenti, da 13.500 a 11.000 anni fa. Oltre a oggetti e manufatti artistici è stata trovata anche una tomba paleolitica.

Dal 1967 al Riparo Tagliente le ricerche archeologche sono condotte dall’università di Ferrara (foto unife)

L’archeologa Federica Fontana

Le ricerche vennero avviate nel 1962 da una équipe di studiosi del museo civico di Storia Naturale di Verona, composta da Francesco Zorzi, Angelo Pasa e Franco Mezzena. Il Museo di Verona rimase protagonista delle ricerche fino al 1964, ed è solo nel 1967, dopo la scomparsa di Zorzi e Pasa, che l’Università di Ferrara assunse la direzione degli scavi. A partire da questa data i lavori furono seguiti dal prof. Piero Leonardi e successivamente dal prof. Alberto Broglio. Ad oggi, responsabile delle ricerche è la dott.ssa Federica Fontana, subentrata dopo il pensionamento del prof. Antonio Guerreschi nel 2009.

Ipotesi di ricostruzione dell’ambiente del Riparo Tagliente popolato dall’uomo di Neanderthal (foto unife)

Visite guidate e laboratori al Riparo Tagliente: la locandina degli appuntamenti 2019

E sarà proprio Federica Fontana che accoglierà anche quest’anno i visitatori che accederanno al sito paleolitico del Riparo Tagliente aperto in questi giorni per la 52.ma campagna di ricerche archeologiche dell’università di Ferrara, dal 30 settembre all’11 ottobre 2019. I partecipanti alla campagna di ricerche svolgono le seguenti attività: documentazione delle evidenze stratigrafiche; lavaggio, vaglio, siglatura e catalogazione dei reperti archeologici; attività didattiche rivolte alle scolaresche e agli adulti, manutenzione del cantiere. Come si vede, quindi, c’è una precisa attenzione al pubblico cui vengono dedicati due pomeriggi. Il primo, venerdì 4 ottobre 2019, è riservato ai più giovani con “Una giornata nella Preistoria”. Nei due turni, alle 15 e alle 16.30, i giovani preistorici saranno impegnati in laboratori di archeologia sperimentale come la scheggiatura della selce. Proprio il Riparo Tagliente ha restituito un’abbondante produzione di industria litica. Ma i ragazzi impareranno anche la lavorazione delle materie vegetali, e quindi a produrre quei colori che poi utilizzeranno per riprodurre le pitture dell’uomo del Paleolitico. E alla fine saranno accompagnati a visitare il sito. La settimana successiva, giovedì 10 ottobre 2019, toccherà agli adulti che, alle 15 e alle 16.30, saranno portati a scoprire i segreti del sito con una visita guidata a tu per tu con l’uomo di Neanderthal.

“…comunicare l’archeologia…”: il Gruppo archeologico bolognese presenta il ricco programma del ciclo del IV trimestre 2017 tra medicina etrusca e cucina degli antichi greci, news delle più recenti ricerche archeologiche e il resoconto della situazione del patrimonio archeologico in Vicino Oriente

L’archeologo Nicolò Marchetti a Karkemish: il 14 novembre sarà ospite del Gabo

Il Gruppo archeologico bolognese iscritto ai Gruppi archeologici d’Italia

Dalla medicina etrusca alla tavola degli antichi greci, dai rapporti dei longobardi con le popolazioni locali ai casi di buone azioni al femminile nella Chiesa delle origini, e poi tanta ricerca: l’anfiteatro romano di Bononia, la valle del Samoggia, da Marzabotto a Pompei, fino alle “interviste impossibili” con l’uomo di Neanderthal e al resoconto drammatico sulla situazione del patrimonio archeologico in Vicino Oriente. È un programma particolarmente ricco quello proposto dal nuovo ciclo di incontri “…comunicare l’archeologia…” promosso per il IV trimestre del 2017, cioè da ottobre a dicembre, dal Gruppo archeologico bolognese, costituito nel 1991, composto da insegnanti di scuole medie superiori, studenti universitari, archeologi ed appassionati di vario tipo, tutti accomunati dal medesimo interesse per la storia della cultura e dell’arte antica. Il Gabo, che aderisce ai Gruppi archeologici d’Italia, oggi collabora con il museo nazionale Etrusco “Pompeo Aria” di Marzabotto e con il museo della Preistoria “Luigi Donini” di San Lazzaro di Savena. Gli incontri, come da tradizione, si tengono il martedì alle 21, al  Centro Sociale “G.Costa” in via Azzo Gardino 48 a Bologna. E allora vediamo più da vicino il programma proposto dal Gabo.

L’uomo di Neanderthal protagonista delle “Interviste impossibili”

Il manifesto della mostra “Longobardi. Un popolo che cambia la storia” a Pavia

Serata inaugurale martedì 17 ottobre 2017, alle 21 al Centro Sociale G.Costa. La prima parte dell’incontro sarà riservata alla presentazione del programma sociale di conferenze, viaggi, eventi culturali. Quindi prima conferenza del ciclo con Silvia Romagnoli, archeologa specializzata in etruscologia e viaggiatrice, che parlerà di “Etrusca medicina: rimedi e cure naturali nell’Italia antica”. Il martedì successivo, 24 ottobre 2017, alle 21 ancora al “G.Costa”, conferenza preparatoria al viaggio a Pavia del 5 novembre per la visita della mostra “Longobardi. Un popolo che cambia la storia” (vedi https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2017/08/23/pavia-e-pronta-a-tornare-capitale-del-regnum-langobardorum-apre-al-castello-visconteo-la-mostra-longobardi-un-popolo-che-cambia-la-storia-un-grande-evento-in-cui-per-la-prima-volt/). Erika Vecchietti, archeologa specializzata in archeologia romana, ha scelto un tema intrigante: ““In fila longobarda. Piccola storia di migrazioni, contrasti e integrazioni nell’Italia di VI-VII secolo”. Attenzione, perché col terzo incontro si cambiano giorno, luogo e orario: l’appuntamento, nell’ambito della Festa internazionale della Storia, è infatti domenica 29 ottobre 2017, alle 16.30, al MUV Museo della civiltà villanoviana in via B. Tosarelli 191 a Villanova di Castenaso (Bo). Per la serie “Le interviste impossibili”, Italo Calvino intervista l’Uomo di Neanderthal: con Marco Mengoli nel ruolo dell’Uomo di Neanderthal e Michele Gambetti in quello dell’Intervistatore. Introduce l’evento Federica Fontana, ricercatrice al Dipartimento di Studi Umanistici dell’università di Ferrara.

Scena di banchetto da una pittura vascolare greca: ne parlerà Cristina Servadei

Martedì 31 ottobre 2017, si torna alle 21 al “G.Costa” con Cristina Servadei, archeologa specializzata in archeologia greca, che ci farà fare un viaggio dei gusti e nei sapori del mondo antico con “A tavola con gli antichi. Il cibo degli dei, degli eroi e dei mortali nell’antica Grecia”. La settimana successiva “…comunicare l’archeologia…” fa una pausa per lasciare spazio all’altra tradizionale iniziativa del Gabo “Imagines: obiettivo sul passato”, XV edizione, rassegna del documentario archeologico in cartellone il 10-11-12 novembre 2017 alla Mediateca del Comune di S. Lazzaro di Savena (Bo). Gli incontri riprendono martedì 14 novembre 2017, alle 21, al “G.Costa” su “Il patrimonio archeologico del Vicino Oriente: una rassegna dei vari tipi di minacce e distruzioni nella culla della civiltà”, preziosa testimonianza di Nicolò Marchetti, docente al dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’università di Bologna, dal 2011 direttore della missione archeologica turco-italiana a Karkemish e dal 2016 direttore della missione archeologica italo-irachena per la ricognizione di superficie del settore sud-orientale della regione di Qadissiya (QADIS).

La musealizzazione dell’anfiteatro romano di Bologna

Martedì 21 novembre 2017, alle 21, al “G.Costa”, si “gioca in casa”: Claudio Calastri, archeologo e coordinatore del settore Archeologia di Ante Quem srl, presenta le “Nuove ricerche sull’anfiteatro romano di Bononia”. Sara Campagnari, funzionario archeologo alla soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, e ricercatrice all’università di San Marino, completa gli incontri di novembre, martedì 28 novembre 2017, alle 21, al “G.Costa”, illustra le “Nuove testimonianze archeologiche dalla valle del Samoggia. Gli scavi lungo la Nuova Bazzanese”. Martedì 5 dicembre 2017l alle 21, ma stavolta alla mediateca comunale di S. Lazzaro di Savena, chiude il ciclo del IV trimestre 2017, con un incontro in collaborazione con il museo della Preistoria “L. Donini” di S. Lazzaro: i ricercatori Andrea Gaucci ed Enrico Giorgi, assegnisti di ricerca all’università di Bologna – dipartimento Storia Culture Civiltà, con la collaborazione di Simone Garagnani e Michele Silani, si soffermano su “La ricerca in scena: raccontare la città da Marzabotto a Pompei”. Presenta la serata Giuseppe Sassatelli, già docente di Etruscologia e Antichità Italiche all’università di Bologna.