Il libro “Il tesoro di Dorak. Archeo inchiesta” di Enrico Giannichedda (Edipuglia) affronta uno dei misteri dell’archeologia: un tesoro simile agli ori di Troia. Scomparso se mai esistito

Copertina del libro “Il tesoro di Dorak. Archeo inchiesta” di Enrico Giannichedda (Edipuglia)
Quasi un giallo. O, per alcuni, il più grande mistero dell’archeologia. Per altri una vicenda da dimenticare e di cui meno si parla, o si scrive, meglio è. Pochi i fatti certi. È del 1959 la notizia del rinvenimento, in Turchia, di un tesoro simile agli ori di Troia, ma di cui James Mellaart, un importante archeologo inglese, fornì solo alcuni disegni. I reperti, se mai esistiti, sono scomparsi. A seguire, le autorità turche iniziano una caccia al tesoro prolungata e senza esito. Nel 1964 Mellaart viene cacciato dalla Turchia: carriera stroncata e solo in parte compensata da un posto all’università di Londra. Ovviamente, a insegnare Archeologia anatolica. Secondo i giornali dell’epoca fu “la polemica più selvaggia nel vendicativo mondo dell’archeologia internazionale” (Horizon 1967) e, anche per questo, la caccia al tesoro è ancora aperta. È ora disponibile in libreria per i tipi di Edipuglia il libro “Il tesoro di Dorak. Archeo inchiesta” di Enrico Giannichedda. Quella del tesoro di Dorak è la storia di un tesoro disegnato e mai fotografato, forse esposto e poi nascosto in qualche museo, sicuramente mai studiato in modo rigoroso. Una vicenda, misteriosa ma reale, in cui il non detto inquieta ancora coloro che hanno sempre nascosto una parte importante della storia dell’archeologia colonialista. Protagonisti della storia sono un archeologo inglese e i giornalisti che raccontarono lo scandalo del tesoro scomparso, senza dimenticare una donna, bellissima e misteriosa, che viaggiava in treno indossando gioielli preistorici, poi scomparsa come in un sogno. Condurre un’inchiesta sessant’anni dopo, senza neppure la certezza di dove fosse il luogo del delitto, è, ovviamente e a pieno titolo, Archeologia. Significa ripartire dai documenti, dalle lettere e dalle dichiarazioni alla stampa e confrontarli con i disegni originali dei reperti, ragionare dell’affidabilità di alcuni fra i più grandi nomi dell’archeologia novecentesca e attuale. Significa recuperare alla storia della disciplina e a quella dei popoli anatolici almeno quella parte di verità che sembra incontrovertibile. Senza preconcetti e pregiudizi, ma anche senza timori reverenziali di fronte a chi, la storia del tesoro scomparso, avrebbe dovuto raccontarla per tempo e in prima persona.
Ischia. La fondazione Walton propone anche per il 2023 il progetto “Kepos. Archeologia e paesaggio”: sette incontri tra maggio e ottobre con studiosi, manager dei beni culturali ed esperti di divulgazione. Ecco il programma
Dopo il positivo riscontro avuto con Kepos 2022 “Paesaggi e Archeologia”, una serie di conferenze e convegni, focalizzato sul patrimonio archeologico, culturale e naturalistico del mondo mediterraneo, la Fondazione Walton torna a proporre questo progetto di divulgazione scientifica che si interroga sulle nuove forme di tutela, gestione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici, presentate da specialisti del settore. Riprende il progetto di divulgazione culturale promosso dalla Fondazione Walton per parlare del patrimonio archeologico, culturale e naturalistico a cura dell’archeologa Mariangela Catuogno. Anche nel 2023 il progetto si snoda con sette incontri in calendario ai quali interverranno studiosi, manager dei beni culturali ed esperti di divulgazione, per un approccio multidisciplinare al tema. Sono previsti due appuntamenti al museo di Villa Arbusto, nell’ambito della collaborazione tra Fondazione William Walton e Comune di Lacco Ameno. Ai vari appuntamenti interverranno studiosi, funzionari pubblici, manager dei beni culturali ed esperti di divulgazione, altamente specializzati, per un approccio multidisciplinare al tema. Gli incontri sono tutti alle 18.30. Ingresso libero dalle 18. Informazioni e prenotazioni: 081-986220, dalle 10 alle 18, martedì, giovedì, sabato e domenica. Fondazione William Walton e La Mortella, via Francesco Calise 45, Forio (Na). Il termine greco Kepos indica il giardino di delizie, ma anche il grembo materno, il luogo in cui fermenta la vita e le idee. I Giardini La Mortella, luogo di diletto da sempre promotore di progetti culturali, vogliono porsi come stimolo di conoscenza, sperimentazioni e proposte concrete per gestione del patrimonio culturale, creando un confronto tra le realtà isolane e quelle nazionali, e spronare la comunità ischitana ad una partecipazione attiva e ad un processo di identificazione con il patrimonio storico ed ambientale dell’isola.
Il primo appuntamento si svolgerà giovedì 25 maggio 2023, ai Giardini La Mortella; con una perfetta convergenza tematica si parlerà di musica in ambienti museali, proprio nel luogo dedicato alla musica, la Sala concerti della Mortella. Il focus è sulle nuove forme di comunicazione del patrimonio museale, con interventi della scrittrice Cinzia Dal Maso, del Centro studi per l’archeologia pubblica Archeostorie®, e del maestro Federico Longo, compositore e direttore d’orchestra, che parleranno di una opera musicale site-specific composta per la Galleria Borghese di Roma.
A seguire giovedì 15 giugno 2023, sempre ai Giardini La Mortella, una conferenza anch’essa in perfetta sintonia con l’eccezionale contesto dei giardini, in cui Riccardo Motti, professore di Botanica sistematica al dipartimento di Agraria, università Federico II, racconterà dei suoi studi sulla flora antica rappresentata nelle opere d’arte Greco-Romane.
L’appuntamento successivo è previsto l’8 luglio 2023 al museo di Villa Arbusto. Paolo Giulierini, direttore del museo Archeologico nazionale di Napoli; Federico Marazzi, professore di Archeologia cristiana e medievale, all’università Suor Orsola Benincasa; e Maria Luisa Tardugno, soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio – area metropolitana di Napoli presenteranno una riflessione sul mondo Bizantino, prendendo spunto dalla grandiosa mostra organizzata al museo Archeologico di Napoli nel 2022.
Seguirà, il 5 agosto 2023, sempre a Villa Arbusto, l’incontro dedicato alla navigazione nel mondo antico, con una apertura di grande respiro sulle rotte del Mediterraneo presentata da Flavia Frisone, professore associato di Storia greca, all’università del Salento, Lecce.
Il 24 agosto 2023 invece gli incontri tornano ai Giardini La Mortella, dove si parlerà dell’affascinante mestiere dell’archeologo, tra prassi operative, indagini, tecniche e luoghi comuni con l’intervento di Enrico Giannicchedda, professore di Metodologia della ricerca archeologica all’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Il ruolo dell’Arma dei Carabinieri nella salvaguardia dei Beni Culturali e Ambientali sarà l’argomento affrontato l’8 settembre 2023 ai Giardini La Mortella, con rappresentanti del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e del Comando per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica, che racconteranno la capillare opera di tutela e salvaguardia svolta quotidianamente dall’Arma.
Il settimo appuntamento, il 5 ottobre 2023 ai Giardini La Mortella, vedrà convergere tre direttori di aree marine protette: Salvatore Livreri, direttore area marina protetta “Isole Egadi”; Giulia Visconti, direttore area marina protetta “Capo Milazzo”; e Antonino Miccio, direttore area marina protetta “Regno di Nettuno” Isole di Ischia e Procida, per affrontare il tema della tutela delle emergenze archeologiche e monumentali che si trovano nel contesto di aree naturalistiche.
Parco archeologico dell’Appia Antica. Con settembre riprendono gli “Incontri di Archeologia alle Tombe della via Latina” con visita guidata alla restaurata Tomba dei Valerii. Ecco i primi tre appuntamenti

Visite guidate alle Tombe della Via Latina nel parco archeologico dell’Appia Antica (foto parco appia antica)
Con settembre riprendono in autunno gli “Incontri di Archeologia alle Tombe della via Latina”, un appuntamento partecipato e ormai atteso da molti al parco archeologico dell’Appia Antica. I primi tre appuntamenti sono in calendario il 9 e 24 settembre e il 14 ottobre 2022. Come di consueto, agli incontri saranno presenti il direttore del parco archeologico dell’Appia Antica, Simone Quilici, e il responsabile del sito, Alessandro Cugno, che al termine della presentazione accompagnerà i partecipanti in una visita straordinaria della camera sepolcrale della Tomba dei Valerii, recentemente oggetto di un integrale intervento di restauro.
Venerdì 9 settembre 2022, alle 16, presentazione del libro “Arthur Evans. Un archeologo inglese in Italia e Sicilia alla fine dell’Ottocento” di Nicola Cucuzza (Gangemi 2022). Interverranno la prof.ssa Paola Pelagatti, accademico dei Lincei, il prof. Massimo Cultraro, dirigente di ricerca CNR-ISPC Catania, e il prof. Nicola Cucuzza, docente di Archeologia classica – università di Genova e autore del libro.
Sabato 24 settembre 2022, alle 10.30, presentazione del libro “Fulmini e spazzatura. Classificare in Archeologia” (Edipuglia 2021). Intervengono Valeria Di Cola, università Roma Tre e ass. Appia Primo Miglio, e lo stesso autore, Enrico Giannichedda, Istituto di Storia della cultura materiale di Genova.
Venerdì 14 ottobre 2022, alle 16, presentazione del libro “Posgarù. Dialoghi diagonali sul patrimonio culturale e dintorni” di Daniele Manacorda. Intervengono Valeria Di Cola, università Roma Tre e ass. Appia Primo Miglio, e lo stesso autore, Daniele Manacorda, docente di Archeologia università Roma Tre, Istituto di Storia della cultura materiale di Genova. Verrà proposta la lettura di quattro dialoghi tratti dal libro (Valeria Di Cola e Fabrizio Sommaini).
Al museo Archeologico nazionale di Adria evento di Archeologia a due voci: presentazione del libro “Quasi giallo. Romanzo di archeologia” di Giannichedda e visita guidata alla mostra “…Adria anche dopo i tempi romani…”
“Nel dipartimento di Archeologia si intrecciano molte storie. Alla morte sospetta di un docente di numismatica fanno seguito furti, incendi, minacce, in un clima di tensione che coinvolge un giovane ricercatore impegnato la sera nella pasticceria paterna, una professoressa che non vuole invecchiare, una sensuale dottoranda e altri personaggi, molti dei quali hanno qualcosa da celare. Fra loro, un carabiniere interessato ai metodi archeologici e una bizzarra studentessa appassionata di romanzi gialli”. Da queste premesse si muove la trama avvincente di “Quasi giallo. Romanzo di archeologia” di Enrico Giannichedda, selezionato per il premio Campiello 2018. Venerdì 23 marzo 2018, alle 16.30, al museo Archeologico nazionale di Adria, il romanzo di Giannichedda sarà protagonista di un evento speciale di Archeologia a due voci: alla presentazione infatti del libro “Quasi Giallo” (Edipuglia editrice) a cura dell’Autore e della Direttrice del museo Alberta Facchi, seguirà la visita guidata a due voci alla mostra “…Adria anche dopo i tempi romani…” (vedi https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2017/12/01/adria-anche-dopo-i-tempi-romani-il-rinascimento-ritrovato-della-collezione-bocchi-dai-magazzini-del-museo-archeologico-nazionale-di-adria-per-la-prima-volta-espost/) a cura di Sandra Bedetti e Enrico Giannichedda. “Intanto, a lezione e via mail, si affrontano altre storie”, anticipa Giannichedda qualche dettaglio sulla trama del suo libro. “Antiche e controverse. L’uomo del Similaun fu realmente ucciso sul ghiacciaio? Chi realizzò la Sindone? La civiltà nuragica fu spazzata via da uno tsunami preistorico? I neandertaliani del Circeo erano cannibali? Gli schiavi newyorchesi avevano rituali funerari segreti? E, più importante di tutte, l’archeologia può essere il movente di uno o più omicidi? Interpretare fatti e testimonianze, però, non è mai facile. Le domande senza risposta si moltiplicano e le trame che uniscono passato e presente si complicano. Alcuni, benché increduli, scoprono allora che le proprie vite sono in pericolo e reagiscono. La storia, però, non si ferma e trascina tutti verso un drammatico finale”.


Dal 28 novembre al 1° dicembre 2023 studiosi e studiose da tutto il mondo saranno al museo Egizio di Torino nella conferenza internazionale “Im/materialities: Museums between Real and Digital” a cura di Christian Greco, Maria Elena Colombo, Enrico Ferraris, Paolo Del Vesco. La conferenza era programmata per marzo 2020 e approfondisce alcuni dei principali temi sviluppati e proposti dalla mostra temporanea “Archeologia Invisibile”, inaugurata a marzo 2019, che ha esplorato gli oggetti e le loro storie uniche, biografie i cui indizi sono in gran parte condensati nei materiali di cui sono fatti. Restano pochissimi biglietti per i posti in presenza (vedi 

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