Palermo. Al museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” apre la mostra “Sicilia//Grecia//Magna Grecia. E dunque quello che cercavo sono (Odisseo Elitis)”: un dialogo tra i capolavori del Salinas, del museo dell’Acropoli di Atene e del museo nazionale di Ruvo di Puglia, e da altri musei dell’Italia meridionale
“Sicilia//Grecia//Magna Grecia. E dunque, quello che cercavo sono (Odisseo Elitis)” è il titolo della mostra che cita il poeta greco, premio Nobel per la letteratura nel 1979. La mostra allestita nel museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” di Palermo sarà inaugurata alle 21 di mercoledì 20 dicembre 2023 e sarà visitabile fino al 31 marzo 2024 (dal martedì al sabato dalle 9 alle 18, domenica e festivi 9-13.30). Alla presentazione saranno presenti l’assessore regionale ai Beni culturali e identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato; l’assessore alla Cultura del Comune di Palermo, Gianpiero Cannella; l’assessore al Centro storico del Comune di Palermo, Maurizio Carta; la direttrice del museo Salinas, Caterina Greco, curatrice della mostra insieme alla professoressa di Storia greca dell’università di Lecce, Flavia Frisone, e alla ricercatrice di Museologia dell’università di Bari Elisa Bonacini. La mostra, finanziata dal ministero della Cultura con fondi europei del Pon “Cultura e sviluppo” (Fesr 2014-2020), fa parte di un programma di interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana, per i quali l’assessorato regionale dei Beni culturali ha sottoscritto un accordo con il Comune di Palermo.

Caterina Greco, direttrice del museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” di Palermo nella sala delle metope del Tempio E di Selinunte (foto regione siciliana)
Filo conduttore della mostra è “Il viaggio”, come racconta lo stesso logo. Una barca che solca le onde del mare, quelle “strade liquide” capaci di creare una fitta rete di relazioni sociali, culturali ed economiche fra Grecia, Sicilia e Magna Grecia, aree nelle quali si sviluppò il grande fenomeno della grecità occidentale che sta a fondamento della cultura europea. Un “dialogo” fra i capolavori del museo Salinas, dai sarcofagi della Cannita alle metope dei Templi di Selinunte, e quelli dell’arte greca, come il rilievo dell’Atena pensosa proveniente dal museo nazionale dell’Acropoli di Atene, e dell’arte magno-greca, come il monumentale cratere apulo del pittore di Licurgo, in prestito dal museo nazionale di Ruvo di Puglia. Tanti gli altri preziosi reperti provenienti dai numerosi musei prestatori siciliani, che in questa occasione hanno fatto rete intorno al museo palermitano, in una narrazione corale da oriente a occidente in Sicilia. La mostra sarà accompagnata da narrazioni digitali di differente tecnologia, dall’esperienza immersiva in realtà virtuale a brochure interattive e corredate di video storie animate e podcast, realizzate dalle aziende del gruppo Vodafone Italia.
Licodia Eubea (Ct). La XII edizione del festival della comunicazione e del cinema archeologico apre con una novità: la giornata di studi “Dialoghi in Badia. Strategie e best practices nella comunicazione del patrimonio culturale”, occasione di dialogo tra professionisti della comunicazione del patrimonio materiale e immateriale. Ecco tutto il programma. Evento gratuito, iscrizione obbligatoria
Manca pochissimo all’apertura ufficiale della dodicesima edizione del Festival della Comunicazione e del Cinema Archeologico a Licodia Eubea (Ct), in programma dal 12 al 16 ottobre 2022. E la prima domanda che ti viene spontanea è: perché cinque giorni di eventi anziché i canonici quattro di proiezioni? E la risposta sono gli stessi organizzatori a darla dando la misura della continua crescita della manifestazione licodiese. “L’edizione 2022 del Festival della Comunicazione e del Cinema Archeologico di Licodia Eubea si apre con una giornata dedicata ai progetti editoriali e alle diverse forme di comunicazione audiovisiva dei Beni Culturali”, spiegano le curatrici Alessandra Cilio e Stefania Berutti, rispettivamente co-direttore artistico del festival e archeologa. “Articolata in tre sessioni, questa occasione di dialogo tra professionisti della comunicazione del patrimonio materiale e immateriale vuole offrire esempi di interdisciplinarietà, spesso elaborati nell’ambito di allestimenti museali o di mostre tematiche. Le esperienze presentate testimoniano la necessità di un approccio complesso per abbattere barriere e aprire alla fruizione completa del nostro patrimonio culturale”. La Giornata di Studi “Dialoghi in Badia. Strategie e best practices nella comunicazione del patrimonio culturale” si svolgerà nel corso della mattina e del primo pomeriggio di mercoledì 12 ottobre 2022 (dalle 9 alle 16) all’interno della ex Chiesa di San Benedetto e Santa Chiara, già sede delle proiezioni del Festival e delle iniziative culturali a esso correlate.
La giornata di studi è stata fortemente voluta dagli organizzatori del Festival, i quali hanno in tal modo voluto completarne la vocazione, creando un’occasione di incontro tra le diverse figure che animano la manifestazione: gli operatori dei Beni Culturali, i protagonisti della comunicazione audiovisiva del patrimonio storico-artistico italiano e internazionale, le figure istituzionali che agiscono sul territorio siciliano promuovendone la storia e le arti, i soggetti privati che operano nelle strutture di accoglienza e intrattenimento di Licodia Eubea e dei comuni limitrofi, le istituzioni scolastiche che partecipano alle iniziative di laboratorio didattico organizzate a latere delle proiezioni, gli studiosi ed esperti che, costituiti in comitato scientifico, visionano e valutano i film e documentari in concorso, il pubblico che segue le proiezioni e viene direttamente coinvolto come giuria popolare nell’assegnazione di uno dei premi.
“Dialogare e far dialogare fra loro tutte queste realtà”, spiegano ancora Cilio e Berutti, “è lo scopo principale di chi, da anni, si impegna per portare a Licodia Eubea un’occasione di crescita sociale e un’opportunità per far conoscere un’identità culturale tra le più composite. Il paese di Licodia Eubea ha infatti una lunga tradizione di centro di studi e scavi archeologici, sito in un’area di densa abitazione che, senza soluzione di continuità, abbraccia una serie di epoche comprese tra la Preistoria e l’Età moderna, come testimonia la ricchezza di reperti ed emergenze architettoniche. La stessa sede delle proiezioni del Festival, nella quale si avvicenderanno i relatori della Giornata di studi, è una chiesa sconsacrata che, restaurata dalla Soprintendenza catanese, ha conosciuto diverse destinazioni d’uso e ora, grazie anche alla cura dell’Archeoclub di Licodia Eubea è sede di mostre temporanee di respiro internazionale, e dunque punto di aggregazione della vita culturale locale, ma anche di quella extra-territoriale che sposa le suddette manifestazioni”. Tre le sessioni in programma: 9-9.30, registrazione dei partecipanti; 9.30-11, Editoria; 11.30-13, Comunicazione audiovisiva; 14-15.30, Comunicazione “oltre i confini”. I protagonisti della giornata di studi presenteranno uno speech di 15 minuti, avvicendandosi sul palco della ex chiesa di San Benedetto e Santa Chiara. Al termine di ogni sessione, i relatori saranno riuniti sul palco e, prendendo spunto dai reciproci interventi e dalle domande del pubblico, alimenteranno un dialogo destinato a offrire nuovi spunti di riflessione in merito alle tematiche trattate. A conclusione dell’evento, sarà rilasciato un attestato di partecipazione. La partecipazione all’evento è gratuita, ma l’iscrizione è obbligatoria al seguente link https://bit.ly/3ygYSz3.

Alessandra Cilio, archeologa

Stefania Berutti, archeologa
“L’iniziativa del 12 ottobre è un’occasione per aprire al pubblico del “Festival della Comunicazione e del Cinema Archeologico” di Licodia Eubea una finestra sul mondo dei professionisti della comunicazione culturale”, sottolineano Cilio e Berutti, “presentando le sfide e i successi, la passione e il rigore, la continua ricerca per trovare nuovi modi, ed efficaci, per comunicare a un pubblico sempre più vasto l’importanza della storia e l’entusiasmo della scoperta. La giornata di studi si rivolge, innanzitutto a chi opera o mira a operare nel settore dei beni storico-artistici e archeologici e vuole ampliare il proprio orizzonte culturale: operatori museali, professionisti dell’audiovisivo, archeologi, ma anche studenti universitari delle Facoltà di ambito umanistico e formativo. La giornata di studi – concludono – programmata in occasione dell’apertura del festival si presenta, dunque, come occasione di incontro, di promozione di cultura e di educazione alla comprensione della storia e delle sue testimonianze materiali, presupposto imprescindibile per meglio comprendere gli eventi contemporanei. La cornice che ospiterà tale incontro è già di per sé un esempio virtuoso di accoglienza, che da più di dieci anni ospita esperienze internazionali e ne promuove il dialogo con il patrimonio culturale siciliano”.

I quattro relatori: Giulia Pruneti, Giusi Norcia, Nicola Barile e Cinzia Rosati
1^ sessione: Editoria. La sessione è dedicata ai prodotti editoriali della divulgazione scientifica e storico-archeologica: dalle pubblicazioni rivolte a bambini e adolescenti fino a quelle destinate al pubblico adulto, di narrativa storica. Intervengono: Giulia Pruneti (Archeologia Viva) “Dallo scavo alla pagina: 40 anni di Archeologia Viva”; Giusi Norcia (scrittrice, grecista e divulgatrice culturale) “Vivere il Mito”; Nicola Barile (Tilapia Edizioni) “Un libro genera mondi!”; Cinzia Rosati (Dielle Editore) “Progettare la divulgazione culturale nell’editoria italiana”.

I sei relatori: Massimo D’Alessandro, Marie-Anne Sorba, Paola Tricomi, Andrea Orlando, Sebastiano Deva ed Elisa Bonacini
2^ sessione: Comunicazione audiovisiva. Il focus di questa sessione riguarda la produzione, la distribuzione e la fruizione delle opere audiovisive attraverso vari canali, da quelli tradizionali (cinema, festival, tv) a quelli che caratterizzano il mondo di oggi (la rete, ed in primis i social media). Intervengono: Massimo D’Alessandro (A.S.S.O.) “Coloro che fecero l’impresa: raccontare l’archeologia in tempo reale”; Marie -Anne Sorba (Fred Hilgemann Films) “Seen from France: producing documentaries about archaeology for TV and the largest audience – a balance between Science and dream”; Paola Tricomi (Scuola Normale Superiore di Pisa) e Andrea Orlando (Istituto di Archeoastronomia Siciliana) “Per comunicare non basta desiderare”; Sebastiano Deva (Apptripper) ed Elisa Bonacini (University of South Florida) “Esperienze immersive e digital heritage communities: la best practice di NOTO VR 1693 e l’upgrade ‘digitale’ della Convenzione di Faro”.

I nove relatori: Michele Stefanile, Daniele Malfitana, Antonino Mazzaglia, Fabiana Cerasa, Mario Indelicato, Lucrezia Longhitano, Tatiana Lo Iacono, Rosanna Pesce, Marina Lo Blundo
3^ sessione: Comunicazione “oltre i confini”. Si tratta di una sessione peculiare, il cui comune denominatore consiste nello sviluppo di tecnologie e metodi diversi dal solito, volti ad una comunicazione del patrimonio culturale capace di superare confini, abbattere barriere: da quelle generazionali o sociali, a quelle legate a forme di disabilità che spesso rendono inaccessibile non solo la fruizione ma anche l’esperienza dei luoghi culturali, in termini di comprensione e partecipazione emotiva. Da qui l’idea di mettere insieme serious game, virtual reality e inclusività, attraverso la testimonianza di realtà direttamente coinvolte in queste sperimentazioni. Intervengono: Michele Stefanile (Scuola Superiore Meridionale di Napoli) “Il patrimonio sull’iPhone: riflessioni sull’uso di reels, shorts e app per la comunicazione dell’archeologia”; Daniele Malfitana (Università di Catania), Antonino Mazzaglia (CNR-ISPC), Fabiana Cerasa (Università di Catania), Mario Indelicato (Università di Catania), Lucrezia Longhitano (Università di Catania) “Comunicare e valorizzare il patrimonio culturale siciliano (video)giocando. Risultati, esperienze e best practices del progetto AUGUSTUS”; Tatiana Lo Iacono (SudTitles srl) “Una App per Tutti”; Rosanna Pesce (digi.Art, servizi digitali per l’Arte) “La fruizione accessibile: dall’idea alla realizzazione di buone pratiche. I Serious games e la VideoguidaLIS”; Marina Lo Blundo (Parco Archeologico di Ostia antica) “Ascoltare: podcast e archeologia in Italia”.
Barumini. La mostra “Humanum. La Sardegna e la Campania da Su Nuraxi a Pompei” racconta i legami tra Sardegna e Campania. La vernice nell’ambito del 7° Expo del Turismo Culturale in Sardegna con le eccellenze culturali, l’artigianato artistico e l’enogastronomia nell’area archeologica Su Nuraxi, laboratori e incontri nel centro “G. Lilliu”


La locandina della mostra La mostra “Humanum. La Sardegna e la Campania da Su Nuraxi a Pompei”, dal 2 luglio 2021 al 10 gennaio 2022, al Centro “Giovanni Lilliu” a Barumini
La mostra “Humanum. La Sardegna e la Campania da Su Nuraxi a Pompei”, dal 2 luglio 2021 al 10 gennaio 2022, al Centro di Comunicazione e Promozione del Patrimonio Culturale “G.Lilliu” a Barumini vicino all’area archeologica “Su-Nuraxi”, racconta i legami tra Sardegna e Campania. La Fondazione Barumini Sistema Cultura e il Comune di Barumini, nonostante il momento di grave difficoltà per i noti fatti che hanno colpito l’Italia e il Mondo, decidono comunque di mantenere viva la propria offerta culturale, e di contribuire alla ripartenza con una mostra di grande prestigio scientifico. Un sforzo importante per mettere a disposizione dei turisti, ma soprattutto, di tutti gli studenti della Sardegna, contenuti che danno riscontro di traiettorie che hanno caratterizzato la Storia della civiltà mediterranea. E in questo contesto, la Fondazione rinnova il profilo delle sue attività non soltanto riguardo alla gestione di “Su Nuraxi”, sito archeologico Patrimonio Unesco e meta di migliaia di turisti l’anno, ma anche per quanto riguarda il Centro di Promozione G. Lilliu, su cui verranno concentrate sempre più iniziative che ne rinforzeranno il ruolo di promozione della divulgazione scientifica e di offerta culturale secondo una programmazione costante e attenta alle esigenze dei cittadini della Sardegna soprattutto, ma sempre in un’ ottica di rilancio dell’identità a livello nazionale. Fondamentale è il contributo del museo Archeologico nazionale di Napoli. Il direttore Paolo Giulierini ha sposato con entusiasmo la proposta di collaborazione della Fondazione, dimostrando così flessibilità e visione che ne sanciscono il riconosciuto successo, e riuscendo in pochi mesi a programmare un prestito di reperti di altissimo livello scientifico.

La mostra, a cura di Andreina Ghiani e Marialucia Giacco con la collaborazione scientifica di Antonio M. Corda (università di Cagliari), Caterina Lilliu (Fondazione Barumini Sistema Cultura), Gianfranca Salis (soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna), si apre con una sezione dedicata alla Sardegna con reperti databili tra la seconda metà del ferro e l’età imperiale romana. Si rappresenta il processo di trasformazione e l’incontro delle culture indigene che hanno animato la storia della Sardegna fino all’incontro con il mondo romano. Frammenti e vasi punici, testimonianze della frequentazione di Su Nuraxi fino all’ esempio emblematico del tempio di Antas, un luogo sacro dedicato al dio Sardus Pater Babai, o Sid Addir per i cartaginesi, figlio di Melkart identificato con Ercole, e ancora abilitato a culto fino a Caracalla. L’incontro fra i popoli dunque, come ci mostrano le iscrizioni che arrivano direttamente dalla Campania in osco e in volsco e che ci raccontano di un territorio, quello delle città vesuviane, frequentato prima dell’arrivo dei romani da popolazioni che hanno scritto la storia del Mediterraneo.

Ci si addentra poi nel cuore della mostra, per arrivare a Pompei tra scene di vita quotidiana: Pompei nella ricostruzione del suo splendore e rappresentata in tutta la sua umanità conservata intatta nel momento in cui il grande gigante decise di suggellare con la sua colata lavica una storia. Per gentile concessione del parco archeologico di Pompei e del direttore Gabriel Zuchtriegel sarà esposto al pubblico la copia di un calco di vittima dell’eruzione del 79 d.C.

La mostra “Humanum” apre all’interno della due giorni del 7° Expo a Barumini. Dopo un anno di stop a causa della pandemia da Covid 19, torna a Barumini l’Expo del Turismo Culturale in Sardegna, uno degli eventi più importanti per la promozione del turismo culturale in Sardegna e per la commercializzazione dell’offerta turistica sarda in Italia e all’estero. Giunta alla sua settima edizione, la manifestazione si propone come occasione di scambio tra gli operatori culturali e gli altri settori e comparti produttivi della Sardegna legati al turismo, ponendo le basi per la costruzione di una valida e reale alternativa al modello di turismo balneare, fortemente localizzata e stagionale, a favore del turismo nelle zone interne, fruibile durante tutto l’anno. Il 2 e 3 luglio 2021 nella suggestiva cornice dell’area archeologica SU NURAXI saranno in mostra le eccellenze dei beni culturali, all’artigianato artistico e all’enogastronomia della Sardegna e al Centro GIOVANNI LILLIU si terranno importanti convegni e laboratori. Per info e prenotazioni: 070 9368128, amministrazione@fondazionebarumini.it, expo@fondazionebarumini.it.


Il Centro di Comunicazione e Promozione del Patrimonio Culturale “Giovanni Lilliu” a Barumini (foto fondazione Barumini)
Il programma di venerdì 2 luglio 2021. Alle 10, apertura degli stand espositivi nell’area archeologica Su Nuraxi. Sempre alle 10, al Centro “G. Lilliu”, laboratori didattici a cura della Fondazione Barumini Sistema Cultura, e la tavola rotonda “Musei e luoghi della cultura a confronto. I nuovi strumenti di comunicazione”. Francesco Muscolino, direttore della Direzione regionale Musei Sardegna e direttore del museo Archeologico nazionale di Cagliari; Paolo Giulierini, direttore del museo Archeologico nazionale di Napoli; Valentino Nizzo, direttore museo nazionale Etrusco di Villa Giulia; e Maura Picciau, soprintendente per l’Archeologia Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e sud Sardegna, si confronteranno sul tema “identità culturale e gli scambi” fra i popoli e le civiltà che hanno animato la storia dell’Italia più antica, in un approfondimento del progetto scientifico della mostra. Ma quali sono le aspettative e i cambiamenti nei Beni Culturali nel campo della valorizzazione e della digitalizzazione verso soprattutto il nuovo pubblico? Ne parleranno due prestigiosi professionisti nonché autori di best seller del settore. Il prof. Ludovico Solima, autore di saggi di economia e professore ordinario di Economia e gestione delle imprese , titolare della cattedra di Management delle imprese culturali all’università della Campania “Luigi Vanvitelli”, insegna anche Management dei musei all’università Suor Orsola Benincasa di Napoli; ed Elisa Bonacini, autrice di saggi e Courtesy Visiting Adjunct Professor Institute for Digital Exploration (IDEx), Department of History, University of South Florida – Board of Fellows IEMEST – Euro-Mediterranean Institute of Science and Technology, Palermo. Pomeriggio al centro “G. Lilliu”: alle 16, laboratorio del gusto “Colori, sapori e valori delle erbe officinali e aromatiche della Sardegna” a cura di Slow Food Sardegna; alle 18, inaugurazione della mostra archeologica “Humanum. Sardegna e Campania da Su Nuraxi a Pompei” in collaborazione con il museo Archeologico nazionale di Napoli e la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna, con il patrocinio del Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali dell’università di Cagliari; alle 18, laboratorio del gusto “Profumi e colori dei mieli della Sardegna” a cura di Slow Food Sardegna; alle 19, presentazione del nuovo impianto di illuminazione notturna nel sito Unesco Su Nuraxi a cura della Direzione Regionale Musei Sardegna. La giornata si conclude alle 21.30, nell’area archeologica Su Nuraxi, concerto Nuragika con Gavino Murgia trio (Gavino Murgia – Marcello Peghin – Alessandro Garau) e la partecipazione di Luigi Lai -Marcello Floris – Tenore Gòine di Nuoro.


Il nuraghe Su Nuraxi di Barumini è sito Unesco dal 1997
Programma di sabato 3 luglio 2021. Alle 10, all’area archeologica Su Nuraxi, apertura degli stand espositivi; alle 10, ma al centro “G. Lilliu”, laboratori didattici a cura della Fondazione Barumini Sistema Cultura; alle 10.30, webinar sui valori Unesco: Management del patrimonio mondiale per lo sviluppo turistico-culturale a cura dell’UNINT; alle 12.30, laboratori didattici a cura della Fondazione Barumini Sistema Cultura; alle 17, animazione per bambini a cura di Kecco Spettacoli; alle 17.30, presentazione del catalogo della mostra “Mario Cesare. Dalla tela dipinta alla forma scolpita” a cura dell’associazione Mario Cesare. Infine, all’area archeologica Su Nuraxi, alle 19.30, Photowalk al tramonto; alle 19.30, Wine Festival, con intrattenimento musical; alle 21, inaugurazione e apertura al pubblico delle visite guidate notturne nel sito Unesco Su Nuraxi.
Roma. Per il ciclo “Dialoghi in Curia” del parco archeologico del Colosseo, presentazione on line di due libri sullo storytelling digitale: “I musei e le forme dello storytelling digitale” di Elisa Bonacini e “L’arte del coinvolgimento” di Fabio Viola e Vincenzo Idone Cassone

Il sesto appuntamento della rassegna “Dialoghi in Curia”, ciclo di presentazione di libri che spaziano dall’archeologia, alle figure femminili che hanno fatto la storia dell’Impero, alle nuove frontiere della comunicazione digitale dopo la pandemia, è interamente dedicato al tema dello storytelling digitale e all’arte del coinvolgimento con la presentazione di due volumi, “I musei e le forme dello storytelling digitale” di Elisa Bonacini (Aracne editrice) e “L’arte del coinvolgimento” di Fabio Viola e Vincenzo Idone Cassone (Hoepli – La Grande Libreria online), che saranno oggetto di riflessioni, alla luce anche dell’accelerazione imposta dalla pandemia che ha interessato l’ultimo anno. Appuntamento on line dalla Curia Iulia giovedì 20 maggio alle 16.30. A discutere di come si possa “coinvolgere” il pubblico nei musei e quali siano le nuove frontiere del digitale interverranno, insieme al direttore del PArCo Alfonsina Russo, Ludovico Solima (università della Campania “Luigi Vanvitelli”) e Stefano Borghini (PArCo). Per seguire la conferenza: collegarsi giovedì 20 maggio 2021, alle 16.30, all’indirizzo https://www.facebook.com/parcocolosseo; la conferenza sarà trasmessa nel primo post disponibile sulla pagina (non è necessario avere un account Facebook) e sarà disponibile anche sul canale YouTube; dopo il 22 maggio il video sarà disponibile qui: https://parcocolosseo.it/evento/dialoghi-in-curia-lo-storytelling-digitale-e-larte-del-coinvolgimento/; dopo il 22 Maggio l’audio sarà disponibile qui: https://open.spotify.com/show/3JU094BAQp4eITYs6iAsRC.

“I Musei e le forme dello storytelling digitale”, edito nel giugno 2020, in piena pandemia, è l’ultima fatica di Elisa Bonacini, archeologa specializzata nella comunicazione culturale con le nuove tecnologie e coordinatrice regionale per la Sicilia dell’evento annuale Invasioni Digitali. Nel volume l’autrice illustra le molteplici esperienze adottate nei musei e nel mondo culturale nel campo dello storytelling digitale, analizzandone 14 tipologie: orale, scritto, video, visuale, animato, interattivo, immersivo, social media storytelling, partecipativo, generativo, geo-storytelling, multimedia mobile storytelling, crossmediale e transmediale.

“L’Arte del coinvolgimento”, edito nel 2017, è il volume di riferimento per chiunque voglia avvicinarsi al mondo della gamification. Fabio Viola, fondatore di TuoMuseo, Designer culturale e direttore scientifico Area Gaming della Scuola Internazionale di Comics di Firenze, ritenuto uno dei più influenti “gamification designer” al mondo, e Vincenzo Idone Cassone, docente di Sociosemiotica del design allo IAAD (Istituto d’arte applicata e design di Torino) hanno anticipato la nuova frontiera del concetto di coinvolgimento (engagement), individuando nei videogiochi una delle primarie forme di intrattenimento. Gli autori esplorano l’intersezione tra game design, scienza comportamentale e innovazione per fornire chiavi di azione utili a implementare le meccaniche e dinamiche di engagement nei contesti più vari: finanza, salute, educazione, lavoro, shopping, progettazione urbana e altro ancora.
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CHI SIAMO
Graziano Tavan, giornalista professionista, per quasi trent’anni caposervizio de Il Gazzettino di Venezia, per il quale ho curato centinaia di reportage, servizi e approfondimenti per le Pagine della Cultura su archeologia, storia e arte antica, ricerche di università e soprintendenze, mostre. Ho collaborato e/o collaboro con riviste specializzate come Archeologia Viva, Archeo, Pharaos, Veneto Archeologico. Curo l’archeoblog “archeologiavocidalpassato. News, curiosità, ricerche, luoghi, persone e personaggi” (con testi in italiano)
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