Ravenna. Alla Domus dei Tappeti di Pietra va in scena il “De rerum natura”, digressioni letterarie e musicali sull’opera di Lucrezio: potente sperimentazione di poesia classica e musica dal vivo nell’ambito di Ravenna Festival
Il De Rerum Natura alla Domus dei Tappeti di Pietra a Ravenna. Dal 31 maggio al 9 luglio 2024, alle 17, La Corelli e RavennAntica propongono digressioni letterarie e musicali sull’opera di Lucrezio. Dopo la felice sperimentazione intrapresa lo scorso anno con le MicroDanze di Aterballetto (vedi Ravenna. Al via “MicroDanze”: alla Domus dei Tappeti di Pietra nelle giornate della Trilogia arriva il progetto di Aterballetto che rinnova l’intreccio fra patrimonio storico-archeologico e spettacolo dal vivo | archeologiavocidalpassato), il sito archeologico della Domus dei Tappeti di Pietra, nell’ambito del Ravenna Festival 2024, diventa il palcoscenico di una potente sperimentazione di poesia classica e musica dal vivo. Date spettacoli e orario: 31 maggio; 4, 6, 11, 13, 18, 20, 25, 27 giugno; 2, 4, 9 luglio 2024, alle 17. Durata: 40 minuti. Info e prevendite spettacoli: biglietteria Teatro Alighieri 0544 249244 – ravennafestival.org. Biglietti: 6 euro. Tappeti di pietra e tappeti sonori mettono in scena il De rerum natura, preziosa riflessione che scende al cuore di ciascuno. Il progetto, a cura de La Corelli e di Fondazione RavennAntica, vede l’introduzione e la selezione musicale di Jacopo Rivani e la voce narrante di Camilla Berardi. Un viaggio in più tappe attraverso i segreti della natura e quelli della nostra esistenza: è quello che Lucrezio conduce nel suo De rerum natura, dosando sapientemente filosofia e scienza antica e, nello sfidare credenze religiose e superstizioni, spiegando come l’universo sia plasmato da leggi naturali e non da interventi divini. Insomma, un invito a guardare il mondo con occhi nuovi e mente aperta che qui si rinnova attraverso la voce di Camilla Berardi posta in dialogo con gli antichi mosaici, collocati negli ambienti originali di una domus tardo antica e la musica, con i suoni scelti volta per volta a evocare la profonda riflessione sulla natura delle cose: in ogni appuntamento verrà indagata l’essenza timbrica di uno strumento, fino all’ultimo che darà spazio alla summa di tutti i timbri generati dall’orchestra intrecciata all’ultimo elogio di Epicuro. Come una “Beatrice” lucreziana, l’attrice accoglierà il pubblico nella chiesa di Santa Eufemia, all’ingresso della Domus, contestualizzando ciascun appuntamento, che è sempre diverso; poi “traghetterà” i partecipanti all’interno del sito, in cui uno o più musicisti suoneranno brani artisticamente legati al contesto letterario. Una sorta di Nekuia, rito con cui nell’antica Grecia si evocavano gli spiriti dei defunti, vissuta insieme per potersi addentrare tra mosaici e musica. Un’esperienza del sublime che attraverso la poesia e l’esecuzione musicale si radica alle antiche pietre e ad universi di senso che prendono nuova vita. L’ultimo appuntamento prevede il percorso all’inverso, con partenza dalla Domus e conclusione in chiesa, alla presenza dell’orchestra d’archi La Corelli diretta da Jacopo Rivani. Un modo innovativo di fare, e vivere, la cultura, attraverso l’utilizzo multisensoriale del corpo e multidisciplinare dell’arte.
Ravenna. Al via “MicroDanze”: alla Domus dei Tappeti di Pietra nelle giornate della Trilogia arriva il progetto di Aterballetto che rinnova l’intreccio fra patrimonio storico-archeologico e spettacolo dal vivo

La Domus dei Tappeti di Pietra a Ravenna ospita “MicroDanze”, il progetto di Aterballetto (foto fondazione ravennantica)
Manca pochissimo al primo appuntamento con “Intorno alla Trilogia – MicroDanze” alla Domus dei Tappeti di Pietra di Ravenna. Dal 16 al 22 dicembre 2023, la Domus dei Tappeti di Pietra, nelle giornate della Trilogia d’Autunno, ospiterà le MicroDanze, il progetto di Aterballetto ideato da Gigi Cristoforetti. Già applaudito anche ad Atene e Bruxelles l’evento arriva in città grazie alla collaborazione tra Fondazione RavennAntica e Ravenna Festival, rinnovando l’intreccio fra patrimonio storico-archeologico e spettacolo dal vivo. Le performances danzanti di sei-otto minuti, sono firmate da Diego Tortelli e verranno messe in scena il 16, 19, 20 e 22 dicembre 203, alle 17 e alle 18, mentre domenica 17 dicembre 2023 le esibizioni saranno, alle 12 e alle 12.30, alla Domus dei Tappeti di Pietra in via Barbiani. Un dono per gli spettatori della Trilogia, il cui biglietto è valido per tutte le MicroDanze in programma, ma anche un’occasione per visitare la Domus, il cui biglietto d’ingresso, nelle giornate indicate, include le performances.

Il balletto “A Gig” di Aterballetto con Estelle Bovay e Leonardo Farina (foto andrea mazzoni)
Sabato 16 dicembre 2023, è il turno di “A Gig”: su un tappeto persiano i danzatori Estelle Bovay e Leonardo Farina diventano – suggerisce il coreografo Diego Tortelli – “voce spezzata e strumenti glamour di seduzione”. Nel gergo rock, un gig è solitamente un numero di apertura o chiusura che serve a scaldare il pubblico all’inizio di un concerto o prenderne congedo, una breve performance che cattura stile, vibrazioni e intensità della band; allo stesso modo, la MicroDanza di Tortelli diventa una piccola sorpresa in un contesto inusuale.

Il balletto “Yes, Yes…” di Aterballetto con Vittoria Franchina ed Edoardo Brovardi (foto alberto mancini)
“Yes, Yes…” destinato alle altre giornate (17, 19, 20 e 22 dicembre) vede in scena Vittoria Franchina ed Edoardo Brovardi, sulle musiche che Dean & Britta hanno composto per accompagnare una serie di screen test, filmati nel 1960, da Andy Warhol. È infatti l’atmosfera della leggendaria “Factory” – lo spazio progressivo e libero dove Warhol favoriva incontri e collaborazioni fra artisti – ad aver ispirato il coreografo italiano.
Ravenna. Con luglio torna la rassegna di visite guidate “Mosaico di notte”. Ecco il ricco programma in città e a Classe
Con l’arrivo di luglio si entra nel vivo dell’estate e dei tanti appuntamenti che la città offre per godersi al meglio tutte le bellezze di Ravenna. Torna anche quest’estate la rassegna di visite guidate “Mosaico di Notte” arricchita di nuove proposte anche in orario diurno, in italiano e in inglese, promossa dal Comune di Ravenna, realizzata grazie alla preziosa collaborazione con l’Opera di religione della Diocesi Ravenna-Cervia, la direzione regionale Musei Emilia-Romagna – ministero della Cultura, la Fondazione RavennAntica, l’Istituzione Biblioteca Classense e l’Istituzione MAR Museo d’Arte della città di Ravenna, nell’ambito del progetto del ministero del Turismo per la valorizzazione di Ravenna Città del Mosaico. Per maggiori informazioni e prenotazioni (obbligatorie) visita il sito www.visitravenna.it. Venerdì 7 luglio 2023 sono in programma due percorsi di visita guidata: il primo prevede la visita della Basilica di San Vitale, del Mausoleo di Galla Placidia, del museo nazionale di Ravenna e della Domus dei Tappeti di Pietra. Il museo nazionale sarà aperto al pubblico della 19.30 alle 23.30 (ultimo ingresso alle 23) e la Basilica di San Vitale e Mausoleo di Galla Placidia saranno aperte al pubblico dalle 21 alle 23. La Domus dei Tappeti di pietra sarà aperta al pubblico dalle 21 alle 23 con ultimo ingresso alle 22.30. Il secondo percorso di visita che sarà attivo solo per il mese di luglio, prevede una stupenda visita in notturna alla Biblioteca Classense. Il martedì sera – 11 e 25 luglio, 8 e 22 agosto 2023 – invece il tour si articolerà tra la Basilica di Sant’Apollinare in Classe e il Museo Classis – Ravenna. La Basilica sarà aperta al pubblico dalle 19.30 alle 23.30 (ultimo ingresso alle 23). L’itinerario del mercoledì prevede, infine, la visita alla Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, al Battistero degli Ariani e al Battistero Neoniano. Il Battistero degli Ariani sarà aperto al pubblico dalle 19.30 alle 23.30 (ultimo ingresso alle 23).
Nell’ambito della rinnovata iniziativa estiva Mosaico di Notte, tra le numerose novità in programma il 7 luglio 2023 prende il via la rassegna di appuntamenti “Quelle cose belle”: mosaici, melodie e memorie presso la Domus dei Tappeti di Pietra, che prevede brevi incontri divulgativi con autori e scrittori seguiti da un momento musicale. L’iniziativa è realizzata dall’Associazione Amici di RavennAntica, in collaborazione con Fondazione RavennAntica e con il Conservatorio statale Giuseppe Verdi di Ravenna. L’iniziativa si articolerà in due distinti momenti: alle 21.10, nella sala dei Cento Preti si svolgerà “Tessere di storie: racconti e aneddoti di Ravenna” a cura dell’associazione Amici di RavennAntica, ad ingresso libero. Il primo appuntamento di venerdì 7 luglio 2023 vede protagonista Mauro Mazzotti che racconta Storie di Ravenna: la caduta dell’Impero romano, da Cesare a Onorio e Teoderico. Raccontate in sonetti romagnoli e in italiano. Ingresso libero. Alle ore 21.30 Francesco Franco, clarinetto e Matteo Sanchioni, chitarra eseguiranno, all’interno della suggestiva area espositiva ipogea, immersi nei suggestivi ambienti musivi policromi, il repertorio jazz che deriva da musical e film, passando per i lungometraggi animati che hanno fatto la storia del cinema. Concerto incluso nel biglietto d’ingresso alla Domus (4 euro). Per tutte le visite guidate la prenotazione è obbligatoria sul sito www.visitravenna.it.
Ravenna. Dal 1° marzo 2023 riapertura dei siti museali (TAMO, Domus dei Tappeti di Pietra, Classis Ravenna) e nuovo percorso integrato dell’area dantesca con la Cripta Rasponi

L’interno della Cripta Rasponi a Ravenna (foto fondazione ravennantica)
Dal 1° marzo 2023, riapertura dei siti museali di Ravenna e nuovo percorso integrato dell’area dantesca. La Fondazione RavennAntica si prepara a completare l’apertura del sistema complessivo di siti e musei con una importante novità: la Cripta Rasponi e i giardini pensili, nel cuore della zona dantesca, andranno ad integrare il percorso dedicato al Sommo Poeta: cuore pulsante della città. Dal 1° marzo 2023 la Cripta e i giardini sono nuovamente visitabili con un aggiornato strumento di promozione: tra i tanti progetti di valorizzazione del lascito dantesco realizzati in occasione del VII centenario, vi è anche la costituzione di un sistema di potenziamento della Zona Dantesca in una sorta di museo diffuso che comprende la Tomba, restaurata insieme all’attiguo Quadrarco di Braccioforte, Casa Dante, luogo di accoglienza e di approfondimento del culto di Dante con l’esposizione delle collezioni della Biblioteca Classense e degli Uffizi, la Cripta Rasponi con i giardini pensili, prospettiva d’eccellenza per comprendere le peculiarità urbanistiche dell’area e l’insieme di Basilica e piazza di San Francesco. La visita di questo complesso monumentale unico sarà possibile grazie ad un biglietto integrato, frutto di un percorso di condivisione con il Comune di Ravenna e l’Istituzione Biblioteca Classense, a cui corrisponde un’articolata offerta di visite guidate e laboratori didattici per le scuole, le famiglie e gli adulti.

Una veduta d’insieme del museo Tamo (Tutta l’avventura del mosaico) a Ravenna (foto RavennAntica)
Dal 1° marzo 2023 torna visitabile, in centro storico, il museo TAMO Mosaico: luogo dedicato ad antiche testimonianze e all’evoluzione dell’arte musiva, emblema vero e proprio della città. Aperto dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17, mentre sabato e domenica dalle 10 alle 14. Inoltre, la Domus dei Tappeti di Pietra amplia il suo orario di apertura e sarà visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 18.30.

Classis Ravenna, il museo della Città e del Territorio, aperto nell’ex Zuccherificio (foto fondazione ravennantica)
Infine, dopo la prima fase di cantierizzazione relativa alle nuove sezioni, anche il Classis Ravenna dal 1° marzo 2023 riaprirà al pubblico con l’orario consueto (tutti i giorni 10 – 17): è infatti stata predisposta una modalità di gestione delle lavorazioni che consente la piena fruizione degli spazi allestiti. Numerose sono le esperienze possibili al museo dalle visite guidate, ai laboratori a occasioni di ascolto e di condivisione di percorsi di conoscenza, un ricco programma che dalla primavera offrirà fino all’apertura delle nuove sezioni la possibilità di una fruizione museale davvero preziosa per la comprensione del territorio.
Fondazione RavennAntica: dal 6 agosto l’accesso ai musei, mostre e altri istituti della cultura gestiti sarà col Green Pass. Anche alla rassegna Classe al Chiaro di Luna: ecco gli eventi fino al 10 agosto

Dal 6 agosto e fino al 31 dicembre 2021, indipendentemente dai colori delle Regioni, sarà permesso l’accesso ai musei, mostre e altri istituti della cultura gestiti dalla Fondazione RavennAntica (Domus dei Tappeti di Pietra, Museo Tamo Mosaico, Cripta Rasponi e Giardini pensili, Museo Classis Ravenna) nonché spettacoli aperti al pubblico (rassegna Classe al Chiaro di Luna) solo ed esclusivamente esibendo il green pass: la verifica del possesso del green pass è di competenza del personale addetto al controllo accessi; la proprietà è tenuta a fornire ai visitatori e/o spettatori, prima dell’acquisto del biglietto, tutte le informazioni relative alle nuove disposizioni; non saranno ammessi rimborsi se non per chiusure dovute a disposizioni governative e/o disposizioni della proprietà; il green pass viene rilasciato a seguito delle seguenti condizioni; a partire dal 15 giorno successivo alla prima dose di vaccino; a seguito di positività al Covid-19; a seguito di un esito negativo di avvenuto tampone entro le 48 ore. Sono esenti dal green pass le seguenti categorie: i bambini da 0 a 12 anni; i soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica; gli addetti ai lavori. I visitatori dovranno, prima dell’accesso al sito e/o evento, esibire al personale addetto al controllo accessi, contestualmente al green pass (sia in forma digitale che cartacea) un documento di riconoscimento; i gruppi organizzati e/o i partecipanti ad iniziative ed attività organizzate dovranno consegnare al personale addetto al controllo accessi un autodichiarazione in cui si attesta la veridicità relativa all’identificazione di ogni componente del gruppo indicato nell’elenco da allegare all’autodichiarazione; il possesso del green pass e/o dell’eventuale esenzione di ogni componente del gruppo.

Ecco gli eventi fino al 10 agosto 2021 della rassegna estiva Classe al Chiaro di Luna, organizzata da RavennAntica in collaborazione con le più importanti realtà culturali della città, ricordando che dal 6 agosto 2021, per tutti gli eventi della rassegna Classe al Chiaro di Luna l’accesso sarà consentito, (sulla base delle nuove disposizioni secondo il Decreto legge 23 luglio 2021, n. 105) esclusivamente ai soggetti muniti di una delle certificazioni verdi Green Pass COVID-19 (vaccinazione o test negativo molecolare o antigenico rapido nelle ultime 48 ore o la guarigione da COVID-19). Non saranno ammesse persone sprovviste di Green Pass. Giovedì 5 agosto 2021, alle 21, il grande appuntamento estivo di Ravenna Jazz 2021: Noa in concerto all’arena del Museo Classis Ravenna. La cantante israeliana proporrà parte del repertorio del suo recente disco Afterallogy, il primo propriamente jazzistico della sua carriera. Ma ci sarà spazio anche per le sonorità esotiche che l’hanno imposta sulla scena internazionale. Noa sarà accompagnata da una band con l’inseparabile partner musicale Gil Dor alla chitarra, Ruslan Sirota al pianoforte, Or Lubianiker al basso elettrico e Gadi Seri alle percussioni.

Ultimo appuntamento con la comicità, venerdì 6 agosto 2021, alle 21, nell’arena del museo Classis Ravenna, per la rassegna Classe al chiaro di luna. Sul palcoscenico, la simpaticissima Maria Pia Timo con lo spettacolo Una donna di prim’ordine. Guida pratica per sistemare l’armadio, il cane e il marito, che l’attrice ha scritto insieme al regista Roberto Pozzi. La serata è organizzata da Accademia Perduta/Romagna Teatri in collaborazione con Comune di Ravenna – Assessorato alla Cultura e Fondazione RavennAntica. Biglietti a pagamento. Apertura cancelli ore 19: nella sera di spettacolo, fino alle ore 20.30, si potrà visitare il Museo Classis e la mostra “Classe e Ravenna al tempo di Dante” con ingresso già compreso nel biglietto di accesso allo spettacolo. Sempre dalle 19, inoltre, possibilità di scoprire le eccellenze enogastronomiche romagnole con i foodtruck. Posti a sedere e numerati.

Sabato 7 agosto 2021, alle 21 all’Antico Porto di Classe, nell’ambito dello spettacolo Dante Vivo, Ivano Marescotti prosegue la lettura dedicata al Purgatorio con il Canto XIV “Benfà Bagnacàval che non rifiglia” e il Canto XXXIII “Puro e disposto a salire a le stelle”. Lo spettacolo si completa con le musiche eseguite dal vivo da Marianne Gubri (arpa elettrica) e Roberto Passuti (live electronics). L’evento, in compartecipazione con il Comune di Ravenna – Assessorato alla Cultura – 700 Viva Dante Ravenna 1321-2021, è una produzione Patàka in collaborazione con Cronopios. Tariffa omaggio. Lunedì 9 agosto 2021, alle 21, ultimo appuntamento all’Antico Porto con Le Arti della Marionetta Summer. In scena i burattini tradizionali di Teatro del Drago/Famiglia d’Arte Monticelli e l’eroe della baracca Fagiolino Fan Fan. In chiusura l’avventura estiva de Le Arti della Marionetta, XXXII stagione di Teatro di Figura organizzata da Teatro del Drago/Famiglia d’Arte Monticelli, per i mesi estivi nel contesto della rassegna Classe al Chiaro di Luna 2021, in collaborazione con RavennAntica – Fondazione Parco Archeologico di Classe. L’ultimo appuntamento all’Antico Porto di Classe non poteva che essere con i burattini tradizionali di Teatro del Drago e con l’eroe della baracca emiliano-romagnola, Fagiolino Fan Fan. Lunedì 9 agosto 2021 i fratelli Mauro e Andrea Monticelli ripropongono un grande classico nel repertorio della compagnia, Fagiolino e lo scaletto.

Martedì 10 agosto 2021, alle 21, l’Antico Porto di Classe è ancora una volta teatro di Musica dal Nuovo Mondo, la serie di concerti inseriti all’interno della rassegna Classe al Chiaro di Luna che l’Associazione Musicale Angelo Mariani dedica al centenario della nascita di Astor Piazzolla. Questo appuntamento rappresenta l’incontro artistico di due musicisti, Marco Albonetti, sax soprano e Daniele Di Bonaventura, bandeon, che suonano strumenti inventati a metà del XIX secolo accompagnati dagli archi de I Solisti dell’Orchestra Filarmonica Italiana. Sono tra i migliori archi della compagine, i Solisti dell’Orchestra Filarmonica Italiana, la cui poliedricità musicale ne caratterizza i progetti e collaborazioni. Musica sacra e profana, folk e tango convivono in questo progetto dal sapore culturale mediterraneo, basato sulle musiche di Ramirez, Villoldo, Di Bonaventura, Gardel, Piazzolla, Galliano. I concerti dell’Associazione Musicale Angelo Mariani sono organizzati nell’ambito della rassegna Classe al Chiaro di Luna in collaborazione con il Comune di Ravenna – Assessorato alla Cultura – 700 Viva Dante Ravenna 1321-2021, Regione Emilia Romagna, Ministero della Cultura e Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna. Apertura cancelli alle 20. Inizio spettacolo alle 21. Tariffe a pagamento.
Ravenna. Dal 1° maggio riaprono i musei gestiti dalla Fondazione RavennAntica: il museo Classis Ravenna, la Domus dei Tappeti di Pietra, il museo Tamo Mosaico, la Cripta Rasponi e i Giardini pensili, la Basilica di Classe, il museo Nazionale, il Battistero degli Ariani e il Mausoleo di Teodorico

“Siamo pronti a ripartireeee!”. Dopo il Mar – Museo d’Arte della città di Ravenna (che fino al 6 giugno 2021 ospita la mostra “Paolo Roversi. Studio Luce”; per info e prenotazioni: tel. + 39 0544 482477) aperto già dal 27 aprile 2021, da domani 1° maggio 2021 riapriranno tutti i monumenti gestiti dalla Fondazione RavennAntica: il museo Classis Ravenna, la Domus dei Tappeti di Pietra, il museo Tamo Mosaico, la Cripta Rasponi e i Giardini pensili, la Basilica di Classe, il museo Nazionale, il Battistero degli Ariani e il Mausoleo di Teodorico. Le prenotazioni si possono effettuare telefonando – a partire da domani – ai numeri: + 39 320 9539916, + 39 388 8783020, e online sul sito www.ravennantica.it. Al museo Tamo, da domani 1° maggio 2021 saranno finalmente visitabili le due mostre temporanee “L’alto passo…andar per pace” e “Dante e la Romagna” allestite nei chiostri e nel soppalco del museo Tamo. Si ricorda che gli ingressi sono prenotabili anche online cliccando sul pulsante “prenota – acquista ora” e che nelle giornate di sabato, domenica e nei festivi qualora i siti prevedano aperture in tali giornate, è obbligatoria la prenotazione con almeno 1 giorno di anticipo. Si segnala infine la possibilità di acquistare i nostri buoni regalo per donare alla famiglia e agli amici un’esperienza unica alla scoperta dello splendido patrimonio artistico di Ravenna e Classe.
A Ravenna riapre la Domus dei Tappeti di Pietra: ingressi contingentati con mascherina per ammirare i suoi splendidi pavimenti musivi di età bizantina
Lockdown finito. La Domus dei Tappeti di Pietra riapre al pubblico. Sabato 27 giugno 2020, dalle 10, è possibile tornare a visitare a Ravenna la Domus dei Tappeti di Pietra e i suoi splendidi pavimenti musivi. L’ingresso, nel rispetto della normativa anti-Covid, è consentito su prenotazione a un massimo di 10 visitatori ogni 20 minuti. I visitatori hanno l’obbligo di indossare la mascherina chirurgica. Orari di apertura: tutti i giorni 10 – 18.30. Per prenotare: 0544-32512 oppure http://www.ravennantica.it. Info: http://www.domusdeitappetidipietra.it. Le porte della Domus si aprono non solo ai visitatori, ma anche alle guide turistiche, che possono effettuare le visite guidate alle seguenti condizioni: fino ad un massimo di 5 persone la visita si può effettuare senza l’uso di strumenti tecnologici; per i gruppi oltre le 5 persone, fino alla disponibilità massima di accesso nella fascia oraria prescelta, la visita è consentita con l’uso di strumenti tecnologici, di proprietà della guida, che si occuperà anche dell’igienizzazione degli stessi.

Il mosaico con la “Danza dei Geni delle Quattro Stagioni” nella Domus dei Tappeti di Pietra (foto fondazione Ravennantica)
La Domus dei Tappeti di Pietra è uno dei più importanti siti archeologici italiani scoperti negli ultimi decenni. Inaugurata dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nell’ottobre del 2002, è stata insignita del Premio Bell’Italia 2004 e del Premio Francovich 2017. Collocata all’interno della settecentesca chiesa di Santa Eufemia, in un vasto ambiente sotterraneo situato a circa 3 metri sotto il livello stradale, è costituita da 14 ambienti pavimentati con mosaici policromi e marmi appartenenti ad un edificio privato bizantino del V-VI secolo. Di particolare interesse e bellezza i mosaici decorati con elementi geometrici, floreali e figurativi ritenuti unici, come nel caso della “Danza dei Geni delle Quattro Stagioni”, rarissima rappresentazione che mostra i Geni danzare in cerchio o come per la figura del “Buon Pastore”, ritratto in una versione differente dall’usuale rappresentazione cristiana.
Il 1° dicembre nell’ex Zuccherificio apre “Classis Ravenna”, nuovo museo della Città e del Territorio a un passo dall’Antico Porto e la basilica di S. Apollinare, per conoscere la storia di Ravenna, dagli etruschi all’esarcato bizantino

L’ex Zuccherificio dal 1° dicembre 2018 ospiterà “Classis Ravenna” il nuovo museo della Città e del Territorio di Ravenna
Da luogo esecrato come simbolo di degrado sociale a biglietto da visita di Ravenna e della sua illustre storia antica. Stiamo parlando dell’ex Zuccherificio di Classe che dal 1° dicembre 2018, con la sua trasformazione in museo della Città e del Territorio, denominato con l’antico nome di “Classis Ravenna”, sarà il punto culturale di riferimento per chiunque voglia conoscere compiutamente la storia di Ravenna, dai primi insediamenti alla civiltà etrusca, poi al ruolo importante della città in epoca romana quindi a Ravenna Capitale dell’Esarcato Bizantino. “Classis Ravenna sarà il punto di partenza necessario per ogni visita. Non solo alla contigua area archeologica dell’antico Porto di Classe, ma verso l’intera città”, annuncia Giuseppe Sassatelli, presidente della Fondazione Ravenna Antica, cui il Comune ha demandato la realizzazione e la gestione del nuovo museo, insieme a quelle dell’Antico Porto, della Basilica di Sant’Apollinare e, nel cuore di Ravenna, della Domus dei Tappeti di Pietra, il museo TAMO e la Cripta Rasponi. “Attraverso materiali archeologici il cui valore intrinseco viene esaltato dall’essere proposto in un’ottica unitaria, nonché supportato dai più moderni ausili tecnologici, qui si potranno rivivere tutti gli snodi principali della storia del territorio, dalla preistoria all’antichità romana, dalle fasi gota e bizantina all’alto Medio Evo”. L’investimento che il Comune, con il Mibact, la Regione e la locale Fondazione Cassa di Risparmio hanno messo in campo per il recupero e la nuova destinazione del complesso di Classe, supera i 21 milioni di euro. La progettazione del nuovo “Classis Ravenna” è stata affidata all’arch. Andrea Mandara che ha operato al servizio di un comitato scientifico di assoluto prestigio, coordinato dal prof. Andrea Carandini.
Accade all’area dell’ex Zuccherificio di Classe, a pochi passi dalla Basilica di Sant’Apollinare, tra i tesori massimi di Ravenna. Qui, nei primi decenni del secolo scorso, 600 operai trasformavano tonnellate di barbabietole in montagne di zucchero che, per nave e ferrovia, raggiungevano l’Italia e l’Europa. Poi il declino, e nel 1962 la chiusura. E, con l’abbandono della produzione, i grandi fabbricati divennero ricettacolo di ogni emarginazione. Data gli anni ’90 l’idea di trasformare un enorme problema in una fondamentale risorsa per il futuro di Ravenna. Sotto le imponenti campate, l’area espositiva si svilupperà su 2800 metri quadrati. Tutto intorno, un’oasi verde di un ettaro e mezzo. “Da qui, si possono facilmente raggiungere altri gioielli ravennati. Innanzitutto la contigua basilica di Sant’Apollinare, ma anche l’Antico Porto, gli scavi di San Severo e tutta la zona ambientale a sud di Classe, dalla pineta all’Ortazzo e l’Ortazzino oggetto”, anticipa il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, “di un progetto di riqualificazione, così come sta avvenendo per la stazione ferroviaria cresciuta a servizio dell’ex Zuccherificio”.
La linea del tempo, che segna il percorso di visita a “Classis Ravenna”, avrà naturalmente nei reperti originali il perno della narrazione. Alcune volte saranno elementi singoli di particolare valore e importanza a avere il ruolo di protagonisti; altre volte saranno gruppi ampi di oggetti, come nel caso del porto di Classe, che può essere illustrato ampiamente grazie alle centinaia di reperti rinvenuti negli ultimi scavi. Gli oggetti della vita quotidiana (anfore, ceramiche, monete) troveranno uno spazio adeguato, accanto ai materiali più significativi dal punto di vista artistico (statue, mosaici ed altro). In questa maniera sarà possibile articolare un racconto che consideri tutte le sfere della comunità e le differenti fasce sociali presenti in città e nel territorio. Sulla linea del tempo si innestano alcune di “aree di approfondimento” su temi specifici, di grande interesse. Una particolare attenzione è dedicata agli apparati didattici ed illustrativi, con ampio ricorso a ricostruzioni grafiche e tridimensionali, filmati, plastici ed altri strumenti. “Classis Ravenna”, sottolinea l’assessore alla Cultura, Elsa Signorino, “non sarà un semplice “contenitore di materiali”, ma sarà anche un attivo centro di ricerca e formazione di altissimo profilo. Qui ampi laboratori per lo studio e per il restauro consentiranno a docenti e studenti dell’università di svolgere le loro attività nell’ambito dei loro percorsi formativi e di ricerca. Il nuovo museo permetterà la conoscenza e la valorizzazione dell’intero patrimonio storico archeologico del territorio attraverso un percorso espositivo innovativo, affascinante e rigoroso capace di coinvolgere e di emozionare i visitatori. Come tutti i musei contemporanei svilupperà una molteplicità di funzioni: attività espositiva, di studio e ricerca, laboratori didattici, laboratori di inclusione digitale per la sperimentazione di start-up innovative. Il tutto con una forte vocazione al territorio”.
TourismA 2018 palcoscenico della cerimonia di consegna del V premio Francovich, assegnato per il 2017 al museo Sannitico di Campobasso (sezione medievale) e alla Domus dei tappeti di pietra di Ravenna. Annunciata l’apertura del museo dell’Antico porto di Classe

La giuria del premio Francovich insieme ai vincitori dell’edizione 2017 sul palco di Tourisma 2018 a Firenze (foto Graziano Tavan)
Il museo Sannitico di Campobasso (sezione medievale) e la Domus dei tappeti di pietra di Ravenna sono i vincitori del premio Francovich 2017 nella classifica votata rispettivamente dai soci e dal pubblico (non soci). La cerimonia di consegna del premio a TourismA, salone Archeologia e Turismo, che si è confermata palcoscenico privilegiato per il premio “Riccardo Francovich”, riconoscimento istituito nel 2013 dalla Società degli Archeologi Medievisti Italiani (Sami) per chi rappresenta la migliore sintesi fra rigore dei contenuti scientifici ed efficacia nella comunicazione verso un pubblico di non specialisti, individuando anno dopo anno un museo o un parco archeologico che a livello nazionale rappresenti un caso di best practice di allestimento museografico, attività didattico-comunicativa e qualità scientifica “in grado di rappresentare adeguatamente le tematiche dell’archeologia post classica”. Sabato 17 febbraio 2018 nell’auditorium del centro congressi di Firenze, gremito per TourismA 2018, è stato consegnato il premio Francovich, giunto alla V edizione. Sul palco, con il presidente della Sami, Giuliano Volpe, tutta la giuria. Nella votazione dei soci si è classificato al primo posto il museo provinciale Sannitico di Campobasso – Sezione Medievale per “l’efficace, affascinante presentazione museologica di una delle più importanti scoperte di archeologia barbarica del Meridione”.
Il museo del Sannio nasce nel 1881 e viene ospitato, insieme alla biblioteca Provinciale, nel Palazzo della Prefettura di Campobasso. Fu l’archeologo Antonio Sogliano a provvedere a una prima catalogazione del materiale, e a pubblicare l’Inventario nel 1889. Da allora il museo e la biblioteca hanno conosciuto vicende alterne e molteplici cambi di sede fino al 1995, quando il museo è stato allestito nei locali del settecentesco Palazzo Mazzarotta, nel centro storico di Campobasso. Al suo interno hanno trovato posto sia l’originaria raccolta provinciale ottocentesca, sia i ritrovamenti avvenuti durante moderni scavi archeologici nella provincia di Campobasso. L’esposizione si articola secondo un criterio cronologico e tematico, per cui per trovare la sezione alto-medievale, premiata dalla Sami, bisogna salire al secondo piano. Qui l’Alto Medioevo è rappresentato dalle ricchissime tombe di cavalieri bulgari ritrovate nella Piana di Bojano: tra queste la ricostruzione integrale della tomba di un guerriero e del suo cavallo con ricche bardature in argento. C’è inoltre una breve sezione con materiali basso medioevali, in particolare ceramiche.
Nella votazione del pubblico al primo posto si è classificata la Domus dei tappeti di pietra di Ravenna, per “il limpido allestimento museale di una ricca domus aristocratica della tarda antichità”. Collocata nella settecentesca chiesa di Santa Eufemia, in un vasto ambiente sotterraneo a circa tre metri sotto il livello stradale, la Domus presenta 14 ambienti con oltre settecento metri quadri di splendide pavimentazioni a mosaico appartenenti ad un palazzetto bizantino del V – VI secolo d.C. “La Domus non ha vinto solo in virtù della sua bellezza”, è intervenuto il presidente di RavennAntica, Giuseppe Sassatelli, “ma anche e soprattutto perché rappresenta un efficace esempio di restituzione del patrimonio archeologico sotto il profilo progettuale, museologico e gestionale. Questa vittoria è stata possibile grazie al sostegno dei cittadini e a quello degli oltre 850mila visitatori che, fino ad oggi, hanno visitato la Domus. Inoltre, grazie alle attività didattiche rivolte ogni anno alle scuole e attraverso le iniziative dello scorso novembre, realizzate per la ricorrenza dei 15 anni di apertura, tante persone hanno avuto occasione di visitare nuovamente il sito e di apprezzarne le modalità espositive. Il premio Francovich è un riconoscimento che ci darà ancora più energia per le molte ed importanti operazioni che dobbiamo affrontare nel 2018, tra le quali, in particolare, l’inaugurazione del Museo di Classe”. RavennAntica, proprio con la Domus, ha inaugurato la sua fortunata stagione di restituzioni del patrimonio e di buone prassi nell’ambito dei beni culturali. La Fondazione – hanno sottolineato i responsabili -, ha poi consolidato “il suo innovativo sistema gestionale con la successiva messa in valore degli altri monumenti da essa concepiti, realizzati e valorizzati: il museo Tamo, la Cripta Rasponi – Giardini pensili e l’Antico Porto di Classe, entrati a pieno titolo nel circuito dei siti cittadini. Tutto questo in attesa di conseguire l’obiettivo principale della sua mission: l’inaugurazione, come si diceva, nel prossimo autunno, del museo di Classe.






















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