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14 marzo: giornata nazionale del Paesaggio. Al ministero assegnazione del premio biennale in diretta streaming. In giro per l’Italia molte iniziative: eccone alcune

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Martedì 14 marzo 2023 è la Giornata Nazionale del Paesaggio, istituita nel 2016 con l’obiettivo “di promuovere la cultura del paesaggio in tutte le sue forme e sensibilizzare i cittadini sui temi ad essa legati”. Alle 10, a Roma, nella sala Spadolini del ministero della Cultura, sarà assegnato il Premio nazionale del Paesaggio, manifestazione giunta alla IV edizione che attribuisce, a cadenza biennale, un riconoscimento a un progetto che si è distinto per la capacità di valorizzare il paesaggio attraverso azioni di salvaguardia, gestione o pianificazione, in linea con i 4 criteri indicati dall’Ue (esemplarità, sviluppo territoriale sostenibile, partecipazione, sensibilizzazione). Il vincitore concorrerà, in rappresentanza dell’Italia, alla VIII edizione del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa. Dopo i saluti istituzionali del direttore generale ABAP Luigi La Rocca, saranno illustrati i progetti in gara. A seguire saranno consegnati gli encomi e le menzioni da parte dei componenti della Commissione. Alle 14, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, consegnerà al vincitore il Premio Nazionale del Paesaggio: Clicca qui per seguire la diretta streaming sul canale YouTube del MiC.

cerveter-tarquinia_parco_giornata-del-paesaggio_locandinaCERVETERI / TARQUINIA. In occasione della “Giornata Nazionale del Paesaggio”, il parco archeologico di Cerveteri e Tarquinia organizza delle esclusive visite guidate gratuite. A Cerveteri nella necropoli della Banditaccia: alle 10 e alle 15, “Passeggiata tra la cura del verde e la tutela archeologica”, durata 1 h-1,30 ca. La visita permetterà di scoprire le aree in cui sono stati fatti interventi migliorativi e quelli in cui si prevede la manutenzione ordinaria e straordinaria, il difficile equilibrio della gestione del verde e la conservazione del patrimonio archeologico alla scoperta di scorci e paesaggi suggestivi della necropoli. A Tarquinia nella necropoli dei Monterozzi: alle 10 e 15, “Paesaggi dipinti: la necropoli dei Monterozzi”, durata 1 h-1,30 ca. Visita guidata alla scoperta delle famose tombe dipinte della necropoli.

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Visite guidate alla Domus Aurea per la Giornata nazionale del Paesaggio (foto PArCo)

ROMA / PARCO ARCHEOLOGICO DEL COLOSSEO. Martedì 14 marzo 2023, in occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio 2023, il parco archeologico del Colosseo propone due visite in Domus Aurea. Guidati dall’architetto paesaggista Gabriella Strano sarà possibile visitare la Domus Aurea e conoscerne i progetti di restauro e di recupero del verde, oltre alle principali scoperte sul paesaggio antico. Il numero massimo di partecipanti per ciascuna visita gratuita è di 23 persone. Alle 14: PRENOTA QUI https://www.eventbrite.com/e/583091611707; alle 16: PRENOTA QUI https://www.eventbrite.com/e/583091350927

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La magia del sito archeologico di Ercolano dominato dal Vesuvio (foto Paerco)

ERCOLANO. Visita integrata al parco archeologico di Ercolano e alla mostra “Materia” alla Reggia di Portici. Il parco archeologico di Ercolano partecipa alle Giornata nazionale del Paesaggio ricordando l’opportunità di scoperta di un territorio dalla storia ricchissima e affascinante: unire le emozioni della visita del Parco e quelle della mostra Materia, sui legni dell’antica Herculaneum, allestita alla Reggia di Portici è possibile grazie al biglietto integrato disponibile presso le biglietterie del Parco e della Reggia e online all’indirizzo https://shop.visitaremateriainreggia.it/it/biglietti.

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Il vivaio della Flora pompeiana nella di Pansa a Pompei (foto parco archeologico di pompei)

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Il vivaio della Flora pompeiana nella di Pansa a Pompei (foto parco archeologico di pompei)

POMPEI. Il 14 marzo 2023 in occasione della “Giornata nazionale del paesaggio” al Vivaio della Flora Pompeiana nella casa di Pansa a Pompei – antico giardino riattivato e rigenerato nel pieno rispetto dei riferimenti storico e archeologici nonché laboratorio di studio agricolo ai fini della produzione di colture “antiche” da ricollocare nei giardini delle domus – sarà possibile conoscere le piante e le tecniche di coltura del passato a confronto con quelle del presente. Ai visitatori sarà riservata una giornata di didattica sull’orticoltura antica che è tra le basi dell’agricoltura biologica e sostenibile dei nostri giorni. L’esperto dei giardini del Parco, Maurizio Bartolini, illustrerà attraverso gli esempi di piante coltivate nel vivaio quali erano le tipologie che si potevano piantare in antico e ancora oggi. Ad affiancarlo dalle 10 alle 12 saranno presenti anche “I ragazzi di Plinio”, impegnati nel corso dell’anno nella raccolta dei frutti e dei prodotti dell’orto del sito di Pompei, la cui attività si inserisce nell’ambito dei progetti di agricoltura sociale, avviati già da tempo dal Parco in collaborazione con la Cooperativa sociale Il Tulipano che vede protagonisti i ragazzi e giovani con autismo e\o disabilità cognitive del centro Medico Riabilitativo di Pompei, coinvolti in percorsi formativi di riabilitazione e inserimento al lavoro attraverso l’agricoltura. La gestione, manutenzione e valorizzazione del verde e del paesaggio delle aree archeologiche è tra le attività su cui il Parco archeologico di Pompei sta particolarmente investendo. Dalla  gestione dei vigneti, che passeranno da una superficie di 1,7 ettari a circa 5 ettari, a tutto il ciclo produttivo del vino biologico, attraverso il coinvolgimento di partner internazionali, anche privati; alla coltivazione degli ulivi (con raddoppio dal 2023 delle attuali 120 piante di Pompei e Stabia) per la produzione dell’olio EVO in collaborazione con Unaprol e Aprol Campania; al programma di imboschimento con la sponsorizzazione di Arbolia (circa 7000 nuove piante in due anni dal Bosco antico di Piazza Anfiteatro, già realizzato, al bosco produttivo di Villa di Cicerone ora in cantiere), fino all’attività sperimentale dell’eco pascolo per la manutenzione dei prati sui pianori non scavati del sto di Pompei.

taranto_archeologico_giornata-del-paesaggio_locandinaTARANTO / MARTA. Il museo Archeologico nazionale di Taranto si prepara a stupire i suoi visitatori con il suo programma di attività per la Giornata del Paesaggio. Il 14 marzo 2023, il MArTA aprirà le sue porte per far conoscere a grandi e piccini il paesaggio tipico della città di Taranto: quello caratterizzato dai suoi due mari. Dalle 17 alle 19 i bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni potranno partecipare al laboratorio didattico “Gli abitanti del Mare”. Una visita guidata a misura di bambini e anche un laboratorio di riciclo creativo attraverso cui realizzare sagome della fauna che contraddistingue il paesaggio marino e le sue profondità: https://bit.ly/gli-abitanti-del-mare . Dalle 17.30 alle 19.30, in contemporanea, gli adulti potranno partecipare alla visita guida tematica dal titolo “La città tra i due mari: alla scoperta del paesaggio dell’antica Taranto”: un’esperienza coinvolgente che li porterà alla scoperta dei reperti del Museo, raccontando il legame ancestrale tra la città, i suoi abitanti e il mare: https://bit.ly/la-citta-dei-2-mari. Dagli antichi attrezzi da pesca, ai piatti di pesce che descrivono la biologia marina del Mediterraneo, passando per le sirene, le raffigurazioni di delfini e i marmi di epoca tardo-repubblicana in un percorso tematico destinato a raccontare il paesaggio e le civiltà che hanno fatto la storia di questa terra.

taranto_patrimonio-subacqueo_giornata-del-paesaggio_locandinaTARANTO / PATRIMONIO SUBACQUEO. In occasione della Giornata nazionale del Paesaggio martedì 14 marzo 2023, la soprintendenza nazionale per il Patrimonio culturale subacqueo organizza una conferenza sul tema “Paesaggio U-Mano. La mano dell’uomo: conoscenza e progetto del paesaggio”, alle 15.30, nella sede dell’ex-convento di Sant’Antonio in via Viola 12 a Taranto. Intervengono: Cosma Chirico, già archivista di Stato, su “Il paesaggio e le sue rappresentazioni nella cartografia storica”; Nicola Martinelli, del Politecnico di Bari, su “Fari e paesaggi costieri italiani”; Vito Crisanti, dottore forestale, su “Interventi di ricostruzione paesaggistica e naturalistica a scala territoriale in provincia di Taranto”; Serena Piroddu, architetto paesaggista, su “L’ultimo paesaggio a sud-est di Taranto fra trasformazioni e valorizzazioni”. Intervento conclusivo: Barbara Davidde, soprintendente Patrimonio subacqueo, su “La progettazione dello spazio marittimo e il patrimonio culturale”.

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Ripresa aerea dell’area archeologica e dell’anfiteatro di Rudiae (Lecce) (foto mic)

LECCE. Per la Giornata nazionale del Paesaggio, il 14 marzo 2023 visita guidata “Rudiae e il paesaggio della Valle della Cupa” al parco archeologico di Rudiae (Lecce), fruibile grazie a un accordo di promozione e valorizzazione stipulato tra la soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce e la società Archeologia Ricerca e Valorizzazione Srl (A.R.Va) – spin off dell’università del Salento, in collaborazione con il Comune di Lecce. Rudiae, inserita nel suggestivo paesaggio della Valle della Cupa, rappresenta uno dei siti archeologici più importanti dell’intera penisola salentina ed è nota soprattutto per aver dato i natali a Quinto Ennio (239-169 a.C.), il padre della letteratura latina. Nell’area archeologica sono state riportate alla luce aree di necropoli, tombe ipogee scavate nella roccia, porzioni delle fortificazioni messapiche, oltre a tratti di strade basolate, luoghi di culto ed edifici pubblici di età romana. Al centro dell’insediamento si conserva l’anfiteatro, costruito durante il regno dell’imperatore Traiano (98-117 d.C.).

sibari_giornata-del-paesaggio_locandinaSIBARI. Martedì 14 marzo 2023 al museo nazionale Archeologico della Sibaritide si celebra la Giornata nazionale del Paesaggio con due appuntamenti. Alle 10.30, tornerà a trovarci l’ArcheoCamper che ci proporrà il percorso a tema “Kore e le stagioni”, pensato dalla cooperativa sociale CSC per le scolaresche, gli ospiti dei progetti CAS/SAI, oltre che per quanti vorranno partecipare. La visita delle collezioni sarà arricchita dai racconti dei miti antichi e da attività di laboratorio. Nel pomeriggio alle 17.30 vi aspettiamo numerosi a “Il paesaggio nel Museo”, visita tematica curata dall’archeologa Donatella Novellis, responsabile dei Servizi educativi del Parco. Scopriremo come il Museo racconta il paesaggio antico e contemporaneo attraverso i reperti dei siti archeologici della Sibaritide, l’archeobotanica ed i resti vegetali antichi da poco esposti nelle sale, la lettura che l’artista Anna Corcione fornisce del paesaggio della Sibaritide nella mostra “Naturalia et Mirabilia”. Per ArcheoCamper: progetticalabria@cooperativacsc.it, 3280664676. La visita tematica “Il paesaggio nel Museo” non necessita di prenotazione. Le attività sono gratuite, comprese nel costo del biglietto d’ingresso.

vibo-valentia_giornata.del-paesaggio_locandinaVIBO VALENTIA. Martedì 14 marzo 2023 per contribuire alla promozione di questo evento la soprintendenza ABAP per la Città Metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia partecipa ad una serie di eventi e manifestazioni. L’ iniziativa “Il paesaggio come strumento e oggetto di cura” propone un percorso attraverso il “Parco Diffuso della Conoscenza e del Benessere” di Reggio Calabria, tra i progetti premiati nell’edizione del 2021 del “Premio Nazionale del paesaggio”. Il percorso inizia alle 10 al “Polo sanitario di prossimità di Arghillà” per poi continuare dalle 12.30 alle 14.30 al “Centro di Medicina Solidale di Pellaro” con collegamenti con lo “Studio Medico nell’Università Mediterranea” e un momento convivale con prodotti Km 0. Dalle 15 alle 18 si prosegue nel paesaggio del “Feudo San Filippo di Pellaro” dove si svolgeranno performance artistiche, passeggiate tematiche e conversazioni en plein aire, programmate e improvvisate, con i componenti della Comunità ACE. Nella tarda mattinata verrà illustrato il restauro del dipinto su tela raffigurante la Visitazione, non ancora attribuito, ma risalente probabilmente al XVIII sec. e ritrovato dopo molti decenni dalla sua scomparsa all’interno della chiesa dei SS. Pietro e Paolo dell’antico borgo di Pentedattilo, frazione di Melito Porto Salvo (RC). Il paese sorge alle pendici del Monte Calvario, una parete rocciosa che, come racconta il nome greco, ricorda un’enorme mano aperta. Immerso nell’area grecanica, in passato fu un importante punto di accesso per l’Aspromonte, mentre oggi è un paese fantasma, tra i più affascinanti della costa calabrese, colpito da terremoti e alluvioni. Gli abitanti costretti ad abbandonarlo e a trasferirsi a valle per ragioni di sicurezza non hanno però mai interrotto il legame con questo luogo. Ѐ proprio l’interesse della comunità ha portato al recupero dell’opera, il cui restauro è avvenuto in situ nella forma del “cantiere aperto”, come tentativo di rimettere in circolo l’esperienza del bello facendo dialogare immagini e luoghi, risignificando gli spazi e ricucendo i tempi. Il dipinto ritrovato all’interno di un paese abbandonato proprio nella giornata nazionale del paesaggio ci interroga sul sensibile problema della tutela e su come salvaguardare quella caratteristica che rende unico al mondo il nostro patrimonio storico e artistico: il valore artistico dei beni culturali in un insieme indissolubile con il loro contesto ambientale. Nel pomeriggio è programmata la conferenza “Paesaggi in Pinacoteca. Percorso tra le opere esposte” che sarà tenuta da Daniela Vinci, funzionario storico dell’arte della Sabap RC -VV, nell’ambito dell’iniziativa “Arte in Città”. L’incontro avrà luogo nella pinacoteca civica di Reggio Calabria alle 16.30 e sarà l’occasione per riflettere sul concetto di paesaggio e per sviluppare un percorso tematico tra le opere pittoriche in cui il paesaggio si sviluppa in varie forme. Infine, dalle 17.30, si terrà a Gallico, nella sede dell’Associazione Tre Quartieri, l’incontro dal tema “Tutela e valorizzazione del patrimonio storico-culturale di Gallico”. Nel corso dell’evento, promosso dall’assessorato alla Cultura della Città di Reggio Calabria, si affronterà il tema della tutela e valorizzazione dei numerosi beni culturali che caratterizzano il paesaggio di Gallico.

reggio-calabria_archeologico_giornata-del-paesaggio_23_locandinaREGGIO CALABRIA. Il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria per la Giornata nazionale del Paesaggio, nell’ambito del ciclo di incontri “Officina al MArRC” promosso dall’associazione “Pietre di Scarto”, propone, alle 17, nella sala Conferenza, “Il paesaggio. Vie di terra, vie di mare: la lunga strada per la formazione di una comunità”. Con un testo letterario, un’opera artistica, musicale, video o fotografica, ci si confronta sulle suggestioni che tali opere suscitano in ciascuno. La partecipazione all’evento è gratuita, fino a disponibilità dei posti. Interverranno gli studenti del corso per adulti dell’Istituto professionale Boccioni-Fermi di Reggio Calabria, indirizzo Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale. “Il paesaggio rappresenta la nostra identità poiché deriva dall’azione di fattori naturali e umani, esprimendo un intreccio tra cultura, storia e natura”, commenta la presidente dell’associazione, Rosa Puntillo. “L’obiettivo dell’Officina sarà quello di contribuire a promuovere la cultura del paesaggio in tutte le sue forme, per imparare a riconoscere, salvaguardare e, laddove necessario, recuperare i valori culturali che esso esprime. Volgeremo il nostro sguardo innanzitutto ai paesaggi dell’antichità attraverso alcuni preziosi reperti archeologici custoditi al MArRC, che saranno lo spunto da cui cominciare la riflessione. Parlare poi del nostro paesaggio ci aiuterà a conoscere meglio non solo le varie comunità, ma anche noi stessi”.

cagliari_archeologico_giornata-del-paesaggio_locandinaCAGLIARI. Nell’ambito della Giornata nazionale del Paesaggio la soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e sud Sardegna, organizza in collaborazione con il Comando Marittimo Autonomo Ovest una giornata di riflessione pubblica e confronto sulle tematiche connesse al rapporto tra la città ed il mare con particolare riferimento ai paesaggi che questo rapporto costruisce anche in una prospettiva di profondità temporale storica e futura. L’obiettivo di contribuire a “promuovere la cultura del paesaggio in tutte le sue forme e a sensibilizzare i cittadini sui temi ad essa legati, attraverso specifiche attività da compiersi sull’intero territorio nazionale mediante il concorso e la collaborazione delle Amministrazioni e delle Istituzioni, pubbliche e private”. L’intenzione è quella di dare voce e accogliere, in una costruttiva riflessione, i punti di vista dei soggetti che a diverso titolo, per le proprie prerogative e competenze, entrano in relazione con i temi connessi al territorio costiero e al mare. Nella sala Cinema del Comando Marittimo Autonomo Ovest, a Cagliari, alle 9, introduce ai lavori la soprintendente APAB-Ca Monica Stochino; dopo i saluti delle autorità, alle 10.30 la prima sezione “Programmi e strategie per un rapporto in costante evoluzione”; 11.30, “Progetti e strumenti di tutela dei paesaggi”. Nel pomeriggio, dalle 15, è prevista una visita guidata alla Base di Luna Rossa Prada Pirelli team. Sempre nella sede dell’Ammiragliato, sarà allestita una piccola mostra dei materiali recuperati nel corso di operazioni di archeologia subacquea e saranno messi in mostra i lavori dei laboratori didattici che hanno già visto il coinvolgimento di alcune classi della scuola dell’infanzia e primaria.

Roma. Per le festività 2022 il parco archeologico del Colosseo sarà sempre aperto (eccetto Natale): si possono visitare Colosseo, Palatino, Foro Romano e Domus Aurea

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Panorama del Foro Romano e, in fondo, c’è il Colosseo (foto PArCo)

Durante le festività natalizie 2022 il parco archeologico del Colosseo sarà aperto dalle 9 alle 16.30 (ultimo ingresso alle 15.30) tutti i giorni ad eccezione del 25 dicembre 2022, con la possibilità di visitare i siti Colosseo, Palatino, Foro Romano e Domus Aurea oltre al sistema museale composto dal museo del Foro romano, museo del Colosseo e museo del Palatino, quest’ultimo riaperto lo scorso 12 dicembre con un nuovo allestimento che prevede l’esposizione di due straordinari soffitti, uno dipinto e uno in stucco, del I secolo d.C. provenienti dal colle Palatino e prima conservati nei depositi, oltre che una nuova mappa tattile per non vedenti.

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Il percorso illuminato degli ipogei per le visite notturne nei sotterranei del Colosseo nell’ambito de “La luna sul Colosseo” (foto PArCo)

Ancora. Fino a sabato 7 gennaio 2023 saranno disponibili le suggestive visite serali “La Luna sul Colosseo”, che ogni giovedì, venerdì e sabato (a partire dalle 18 e fino alle 22, ad eccezione di sabato 24 dicembre 2022 e sabato 31 dicembre) guideranno i partecipanti in un itinerario lungo i sotterranei del Colosseo, appositamente illuminati per rendere ancora più emozionante il percorso nel cuore della macchina dello spettacolo dei gladiatori. Nel percorso di visita è prevista la lettura multimediale del dipinto che raffigura una veduta ideale – a volo d’uccello – della città di Gerusalemme, posto sull’arco di fondo del fornice occidentale, la cosiddetta Porta Trionfale: la stessa dalla quale entravano i gladiatori e le belve che si affrontavano sull’arena.

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Locandina della mostra “Il viaggio di Enea da Troia a Roma” al Tempio di Romolo nel Foro Romano dal 15 dicembre 2022 al 10 aprile 2023

Numerose sono anche le mostre in corso: “Armonie di pietra. Il paesaggio delle Marche nelle sculture di Giuliano Giuliani”, allestita nella Basilica Emilia nel Foro Romano; “Frammenti: il Teorema di Pasolini nelle immagini di Laurent Fiévet”, allestita nelle Uccelliere Farnesiane sul Palatino; e “Il viaggio di Enea. Da Troia a Roma”, appena inaugurata, aperta al pubblico nel Tempio di Romolo fino al 10 aprile 2023. Il 1° gennaio 2023, in occasione delle domeniche gratuite, il PArCo prevede apertura straordinaria con ingresso gratuito. I biglietti potranno essere ritirati, in ordine di arrivo, presso la biglietteria in piazza del Colosseo, situata nelle vicinanze del Tempio di Venere e Roma. In questa giornata rimarrà aperta eccezionalmente la Curia Iulia. Durante le domeniche gratuite anche i possessori di Membership Card e di Roma Pass potranno ritirare i biglietti gratuiti presso la biglietteria, in ordine di arrivo.

Roma. Per “Dialoghi in Curia”, ultimo appuntamento dell’anno, presentazione, in presenza e in streaming, del libro di Marco Brunetti “Nero’s Domus Aurea. Reconstruction and Reception of the Volta Dorata” (Silvana Editoriale)

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La copertina del libro di Marco Brunetti “Nero’s Domus Aurea. Reconstruction and Reception of the Volta Dorata” (Silvana editoriale)

Il ciclo “Dialoghi in Curia”, promosso dal parco archeologico del Colosseo, si conclude per il 2022 con l’appuntamento di martedì 20 dicembre 2022 con la presentazione del volume di Marco Brunetti “Nero’s Domus Aurea. Reconstruction and Reception of the Volta Dorata”, edito da Silvana Editoriale. Alle 16.30 la Curia Iulia ospita la presentazione di un’opera dedicata alla Volta Dorata, la volta della Sala 80 della Domus Aurea di Roma, costruita dall’imperatore Nerone nel 64-68 d.C. Introduce Alfonsina Russo, direttrice del parco archeologico del Colosseo. Intervengono Carlo Gasparri, Accademia nazionale dei Lincei; Tatjana Bartsch, Bibliotheca Hertziana, Max-Planck-Institut für Kunstgeschichte. ​Sarà presente l’autore. Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti attraverso questo link: https://www.eventbrite.it/e/475227868347. Ingresso da largo della Salara Vecchia, 5. All’ingresso del PArCo sarà richiesto di indossare la mascherina. L’evento potrà essere seguito anche in diretta streaming online sulla pagina Facebook del Parco archeologico del Colosseo.

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Ricostruzione della Volta dorata della Sala 80 della Domus Aurea, che era un triclinio di lusso (foto PArCo)

La funzione della Sala 80 come triclinio di lusso, la sua posizione centrale e il gusto artistico del proprietario hanno giocato un ruolo di primo piano nell’elaborazione e nella definizione del raffinato sistema decorativo della volta. Il volume offre un’analisi critica e un confronto di tutte le opere grafiche – tra cui disegni, acquerelli e incisioni a colori – che raffigurano la Volta Dorata dalla sua scoperta negli anni Settanta del Quattrocento da parte di artisti e antiquari del primo Rinascimento. La ricerca affronta principalmente due questioni strettamente correlate. Una riguarda l’aspetto originario della volta e il rapporto tra la sua decorazione e i miti che le fonti letterarie indicano come i preferiti di Nerone e quelli della letteratura neroniana. L’altro tema riguarda i metodi di lavoro utilizzati nei secoli dagli artisti che hanno copiato la volta neroniana e l’influenza della Volta Dorata su artisti e manufatti.

 

Roma. Al via “Moisai 2022. Voci contemporanee in Domus Aurea”: nove visite guidate che culminano nell’esperienza dell’arte performativa nel segno del contemporaneo nella Sala Ottagona. Ecco il ricco programma

roma_domus-aurea_moisai_locandinaNove visite guidate che culminano nell’esperienza dell’arte performativa nel segno del contemporaneo nella Sala Ottagona della Domus Aurea. μαντέυεο, Μοῖσα, προφατέυσω δ´ἐγώ Dai il tuo oracolo o Musa, e io sarò il tuo portavoce (Pindaro, fr. 150 S.-M.) “Moisai 2022. Voci contemporanee in Domus Aurea” è un’occasione suggestiva, unica finora e mai sperimentata prima, per immergersi nei luoghi della residenza imperiale che meglio riflettono uno degli aspetti più noti della figura di Nerone, ma raramente indagato: il suo amore per l’Arte. Partendo dai simulacri del ciclo statuario delle Muse, realizzato per l’imperatore e conservato, in frammenti, all’interno della Domus, una visita guidata culmina nell’esperienza dell’arte performativa, coniugata in tutte le sue diverse sfumature e nel segno del contemporaneo. “Il Parco archeologico del Colosseo si apre alla sperimentazione di innovative sinergie per offrire al suo pubblico nuove forme di interazione con il passato: questo è l’obiettivo del ciclo di visite guidate tematiche nella reggia di Nerone che, ispirate alle nove Muse, culmineranno in una performance artistica differente per ogni appuntamento della rassegna, dalla danza alla musica, al teatro e alla poesia”, commenta Alfonsina Russo, direttore generale del Parco archeologico del Colosseo. “È così che puntiamo a rendere viva la memoria del passato, a dare voce alle stanze della Domus, recentemente già valorizzate da un nuovo sistema di illuminazione site specific; è così che uniamo il passato al presente contemporaneo, offrendo al nostro pubblico nuove esperienza di conoscenza e di mediazione culturale”.

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La Sala Ottagona della Domus Aurea (foto mauro coen)

L’evento, promosso e organizzato dal Parco archeologico del Colosseo con la direzione artistica a cura di PAV, è articolato in nove incontri – in scena dal 23 settembre al 9 ottobre 2022 – ognuno dedicato ad una delle nove Muse del mito, le cui voci sembrano risuonare tra le sale della Domus in una lingua moderna e antica allo stesso tempo. Ogni sera, un nuovo artista libererà il canto di una Musa diversa, facendosi suo portavoce contemporaneo in un gesto antichissimo, sciolto e compiuto negli ambienti della Sala Ottagona, essa stessa straordinaria macchina scenica creata dagli architetti Severo e Celere per rispondere al progetto visionario di Nerone. “Moisai 2022. Voci contemporanee in Domus Aurea” si è aperta il 23 settembre 2022 per tre weekend, dal venerdì alla domenica. Per la prima volta in assoluto, le visite guidate saranno seguite da una serata evento per un totale di nove appuntamenti. Le visite saranno accompagnate da un percorso sonoro suggestivo e immersivo, appositamente ideato per l’evento e modellato sul sito, per accompagnare progressivamente i visitatori verso l’atmosfera emotiva degli spettacoli. Dagli angoli silenziosi della Domus riecheggeranno suoni e voci di lingue antiche e moderne, dove i nomi delle nove muse emergono come frammenti ancestrali di un discorso poetico senza tempo.

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Domus Aurea: particolare della sala di Achille a Sciro (foto PArCo)

Il primo spettacolo del 23 settembre è “Dialoghi sul cambiamento” di Valerio Aprea (con Valerio Aprea e Alessio Viola), mentre il 24 settembre sarà la volta di Venere e Adone di e con Roberto Latini; NO RAMA di Annamaria Ajmone (con Annamaria Ajmone, Marta Capaccioli, Lucrezia Palandri) sarà lo spettacolo protagonista della serata del 25 settembre. Si prosegue il 30 settembre 2022 con “Come una canna sul letto di un fiume – Frammenti dell’epopea di Gilgamesh”, di Giovanni Calcagno con Giovanni Calcagno e Vincenzo Pirrotta (tappa di avvicinamento per lo spettacolo Gilgamesh, prodotto da Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale). Il 1° ottobre Graziano Piazza e Viola Graziosi saranno i protagonisti di Odisseo nostro contemporaneo di Q Academy, con le musiche dal vivo di Stefano Saletti, la voce di Barbara Eramo e la regia di Piero Maccarinelli. Alcune coreografie di Jacopo Jenna, con collaborazione e danza di Ramona Caia e collaborazione e video di Roberto Fassone, accompagneranno invece l’appuntamento del 2 ottobre. L’ultimo week end vedrà in scena il 7 ottobre 2022 “Divenire del tempo trascorso” di Lorenzo Letizia e Marlene Kuntz. Open Octagon Score. Azione in forma di rito di Adriana Borriello (con Adriana Borriello, Erika Bravini, Roberto Cherubini, Michael Incarbone, Ilenia Romano, Cinzia Sità) sarà in scena l’8 ottobre. La rassegna si concluderà il 9 ottobre con Il quotidiano innamoramento, rito sonoro di e con Mariangela Gualtieri, con la guida di Cesare Ronconi.

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Domus Aurea: l’ambiente 53 (foto Erco Illuminazione)

Nerone, l’Arte, l’Architettura “… Le più famose opere d’arte ora da me riferite furono dedicate in Roma dall’imperatore Vespasiano nel Tempio della Pace e negli altri suoi edifici; ma erano state già prima trasportate a Roma in seguito ai brutali saccheggi di Nerone e disposte nei saloni della Domus Aurea” (Plinio, Storia Naturale, XXXIV, 84). Le fonti antiche raccontano dell’amore di Nerone per le arti figurative, del suo ruolo di committente e mecenate, della forte dedizione al collezionismo di capolavori dell’arte greca. Raccontano di una passione dovuta anche alla sua formazione, che ha affiancato le arti liberali alle attività manuali dei pittori e degli scultori, restituendo il modello di un principe-artista che cerca di affermare uno stile di vita e un modo di governare basato sulle arti e sull’otium. Nerone è un imperatore colto e anticonformista; un cultore delle lettere, appassionato di poesia, musica e teatro (recita anche in prima persona). Una figura poliedrica e visionaria che ben si riflette nel suo progetto più suggestivo, la Domus Aurea, costruita dopo l’incendio del 64 d.C. e organizzata come una gigantesca villa suburbana nel cuore della città con una serie di edifici, padiglioni, portici immersi in un paesaggio di giardini, boschi e pascoli. Della Domus Aurea rimane oggi solo il Padiglione del Colle Oppio a testimoniare, attraverso le 150 stanze conservate, la grandezza e magnificenza di un progetto che è frutto dell’ingegno degli architetti Severus e Celer, descritti dalle fonti come magistri et machinatores, quindi ingegneri, creatori di macchinazioni (potremmo dire di effetti speciali), ma anche maestri, capaci di manipolare l’architettura e condurla fino ad esiti allora sconosciuti, creando con l’artificio “quanto la natura aveva negato” (Tacito, Annali, XV, 42). Attraverso l’uso di espedienti architettonici innovativi, lo spazio viene infatti dominato e modellato dalla luce e al suo interno le opere d’arte acquistano un nuovo respiro, diventando protagoniste di quel gioco scenico ed estetico che l’imperatore crea per meravigliare i suoi ospiti.

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La statua di Tersicore e il ninfeo di Ulisse nella Domus Aurea (foto Erco Illuminazione)

Fig. 3

La statua di Talia esposta nella Domus Aurea (foto PArCo)

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La statua di Tersicore esposta nella Domus Aurea (foto PArCo)

Le Muse dell’Imperatore Le statue delle Muse sono state ritrovate, in frammenti, durante gli scavi del 1958 nel settore del Ninfeo di Polifemo e sono state di recente nuovamente esposte, dopo l’ultimo restauro, all’interno della Domus Aurea, restituendo al complesso monumentale la funzione di padiglione “dinamico” che aveva in passato, per passeggiare al suo interno godendo della spazialità dell’edificio e delle opere d’arte in esso esposte. Del gruppo originario, che probabilmente riuniva tutte le nove figlie di Zeus e di Mnemosine (la Memoria), ci rimangono la scultura di Tersicore, Musa della Lirica corale e della Danza, e di Talia, Musa della Commedia. È sopravvissuta anche Erato, Musa della Poesia amorosa, ma per il suo stato estremamente frammentario non è stata esposta al pubblico. Tersicore è rappresentata seduta su una roccia e nella sinistra sostiene una lira, simbolo della propria arte. La testa è scarsamente conservata. È perduto il viso, mentre rimane la parte posteriore che permette di leggere la pettinatura con i capelli divisi in due bande, raccolti sulla nuca. Talia doveva essere anch’essa seduta, indossa una sottile tunica, su cui è sistemato il chitone fissato sulle spalle e il mantello, che ricade sul braccio in una cascata di pieghe. Manca la testa e sono perduti anche il braccio destro e la maschera teatrale ridente che stringeva nella mano. I corpi stanti e frammentari, privi dei volti, sembrano oggi interpretare un’inquietudine moderna ammantata di una bellezza antica. La resa raffinata dei panneggi e delle vesti, la cura dei dettagli e l’equilibrio compositivo inciso nel marmo pentelico, richiamano modelli della scuola di Prassitele, evidentemente ben noti alla bottega di scultori assunta per soddisfare il raffinato gusto estetico di un imperatore come Nerone. I corpi lacunosi delle Muse, i loro sguardi assenti e negati dai segni del tempo, paiono offrire uno sguardo rinnovato alla universalità e acronia dell’arte tutta, sfidandoci a cercare nuove voci contemporanee nella bellezza nascosta tra le pieghe degli antichi panneggi. … Sii tu la decima Musa, dieci volte più degna di quelle antiche nove che i poeti invocano; e chi supplica il tuo aiuto, possa egli dar vita a rime immortali che resistano al futuro. Se la mia povera Musa piace a questa epoca difficile, mia sia la fatica, ma tua la gloria. (W. Shakespeare, Sonetto XXXVIII, vv. 9-14)

Valerio-Aprea

L’attore Valerio Aprea

Programma Moisai 2022: 23 settembre 2022. “DIALOGHI SUL CAMBIAMENTO” di Valerio Aprea con Valerio Aprea e Alessio Viola: serata dedicata a Talia, Colei che è festiva, Musa della Commedia “… e Talia che l’error flagella e ride…” (V. Monti, Musogonia, 200). Un viaggio attraverso l’ambiente umano, l’ambiente social e tutti quegli ambienti che caratterizzano la nostra vita di tutti i giorni, per riflettere sull’eterno spauracchio del cambiamento climatico ma più in generale su ogni forma di cambiamento e tutto ciò che invece lo ostacola. Valerio Aprea è attore poliedrico dallo stile personalissimo che porta sia sul palco che in alcune delle più importanti produzioni cinematografiche e televisive italiane degli ultimi anni come “Boris” e “Smetto quando voglio”. Dal 2020 è nel cast di “Propaganda Live” su La7 con i suoi seguitissimi monologhi scritti da Mattia Torre prima e da Marco Dambrosio Makkox. Alessio Viola è giornalista, volto di punta di Skytg24, conduce speciali e approfondimenti di politica, cultura e costume, curando la rassegna stampa del canale. È appassionato di politica, tv, comunicazione, satira.

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Roberto Latini, attore, autore e regista (foto simone cecchetti)

24 settembre 2022. “VENERE E ADONE Siamo della stessa mancanza di cui son fatti i sogni” di e con Roberto Latini, musica e suono Gianluca Misiti, luce e direzione tecnica Max Mugnai, produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi in collaborazione con Epica Festival, Armunia –Festival Inequilibrio, Fortinbras Enterprise con il sostegno di Regione Toscana e MiC: serata dedicata a Erato, Colei che provoca desiderio Musa della Poesia amorosa. “Orsù, stammi vicino, Erato, e cantami come Giasone portò il vello a Iolco da quelle terre lontane grazie all’amore di Medea. Tu pure hai avuto in sorte il dominio di Cipride e incanti nell’ansia le giovani vergini, tu pure hai un nome che dentro di sé contiene l’amore” (Apollonio Rodio, Argonautiche, III, 1-5). L’amore terrestre e quello divino nel disarmo di un destino ineluttabile è il tema trattato da Shakespeare, Tiziano, Rubens, Canova, Carracci, Ovidio attraversando il mito nell’arte, come trattenendo il respiro. Un respiro-fotogramma, solo, fermato, definito, come a impedire che il racconto si possa compiere nel finale che già sappiamo. È forse la speranza che si possa vincere il destino, dando all’Arte il compito di sfidare il tempo e trattenerlo. Sospenderci nella tenerezza. Venere e Adone è la storia di ferite mortali, di baci sconfitti che non sanno, non riescono a farsi corazza, difesa. Anche Amore non può nulla. Anche Amore è incapace; è sfinito, è logoro, è vecchio. Sconfitto. Eppure, cadendo, fa un volo infinito. Roberto Latini, attore, autore e regista, si è formato a Roma presso Il Mulino di Fiora, Studio di Recitazione e di Ricerca teatrale diretto da Perla Peragallo, dove si è diplomato nel 1992. Tra gli altri, ha ricevuto il premio Sipario nell’edizione 2011, il premio Ubu 2014 come migliore Attore e il Premio della Critica 2015. Direttore del Teatro San Martino di Bologna dal 2007 alla primavera del 2012, è il fondatore della compagnia Fortebraccio Teatro. Ha ricevuto il Premio Ubu 2017 come Migliore Attore e Performer per lo spettacolo Cantico Dei Cantici.

NO-RAMA

“NO RAMA” con Annamaria Ajmone, Marta Capaccioli, Lucrezia Palandri

25 settembre 2022. “NO RAMA” di Annamaria Ajmone con Annamaria Ajmone, Marta Capaccioli, Lucrezia Palandri, musiche originali e sistemi di diffusione Francesco Cavaliere, luci e direzione tecnica Giulia Pastore: serata dedicata a Urania, Colei che è celeste, Musa dell’Astronomia e della Geometria. “…Or convien che Elicona per me versi, e Uranìe m’aiuti col suo coro forti cose a pensar mettere in versi…” (Dante Alighieri, Purgatorio XXIX, 40-42). NO RAMA è un luogo aperto, terreno, multi tempo, non lontano e non impossibile, con continue incursioni dell’altrove-futuro, presente e sotterraneo, tra scienza e finzione. Il suo eco-sistema è in grado di adattarsi al riscaldamento globale, alla desertificazione della terra e alla progressiva acidificazione delle acque. Questo luogo è abitato da forme animali, minerali e biotecnologiche. Nello spazio creato dalla coreografa Annamaria Ajmone gli elementi organici e inorganici si incontrano e convivono, i corpi assumono nuove forme e forze mentre si raccontano una trama di segreti. Il tempo si dilata generando così un sistema diffuso, viscoso e autosufficiente in cui ciascun elemento è connesso reciprocamente agli altri, occupando uno spazio in costante trasformazione. Annamaria Ajmone, danzatrice, coreografa. Laureata in Lettere Moderne all’università Statale di Milano, si diploma alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi. Al centro della sua ricerca c’è il corpo inteso come materia plasmabile, trasformando spazi in luoghi. Coordina insieme a Sara Leghissa Nobody’s Indiscipline, piattaforma per la condivisione di pratiche artistiche. È artista associata della Triennale Milano Teatro 2021-24.

Giovanni-Calcagno

Giovanni Calcagno Narratore, autore e attore cinematografico e teatrale

30 settembre 2022. “COME UNA CANNA SUL LETTO DI UN FIUME FRAMMENTI DELL’EPOPEA DI GILGAMESH” di Giovanni Calcagno con Giovanni Calcagno e Vincenzo Pirrotta. Studio per la produzione di ERT / Teatro Nazionale: serata dedicata a Clio, Colei che rende celebri, Musa del Canto epico e della Storia. “… Come un esperto timoniere, signora degli inni, Clio, guida ora la nostra mente, se mai anche un tempo (lo facesti) …” (Bacchilide, Epinici, 12.1). La narrazione di due frammenti dell’epopea di Gilgamesh, nel 150° anniversario della sua traduzione, accompagna il pubblico in Mesopotamia alla scoperta della storia di Uruk, prima città di cui si abbia notizia e del suo eroico re. Il testo è il frutto di una libera rielaborazione basata sulle fonti originarie e rinnova l’opera di divulgazione che narratori di tradizione popolare hanno compiuto per millenni dal medio Oriente, al Caucaso, al Mediterraneo. Gilgamesh è il primo uomo a porsi il perché dell’esistenza terrena e della morte, e di fatto, cos’è che fa di un uomo un Uomo. Queste domande fanno dell’Epopea una fonte di conoscenza immensa per l’umanità. Giovanni Calcagno Narratore, autore e attore cinematografico e teatrale. Si occupa da anni di traduzione e interpretazione di testi della tradizione letteraria popolare mediterranea e mediorientale. Fra questi, la Chanson de Roland, l’epopea di Gilgamesh, il Piccolo Principe. Vincenzo Pirrotta si è diplomato alla scuola di teatro dell’I.N.D.A. (Istituto Nazionale del Dramma Antico). Ha lavorato con i più grandi registi e attori del teatro italiano. Dal 1996 conduce una ricerca sulle tradizioni popolari innestando arcaiche pratiche al teatro di sperimentazione.

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Graziano Piazza, attore e regista (foto Nocera Ivan / AgCubo)

1° ottobre 2022. “ODISSEO NOSTRO CONTEMPORANEO” di Q Academy con Graziano Piazza e Viola Graziosi, musiche dal vivo di Stefano Saletti, voce Barbara Eramo, regia Piero Maccarinelli: serata dedicata a Melpomene, Colei che canta, Musa della Tragedia. “… Sostieni la fierezza ottenuta con i meriti, o Melpomene e di buon grado cingimi la chioma con l’alloro delfico…” (Orazio, Libro III, Ode 30, 14-16) Odisseo è uno degli eroi che più affascina i lettori di ogni tempo e società. Sin dal primo verso dell’Odissea omerica viene definito come “πολύτροπος”, epiteto ambiguo che si può tradurre con “multiforme” o “multitasking”, come diremmo oggi, quindi “molto versatile”, forse trasformista. Personaggio ingegnoso e astuto, maestro di inganni e raggiri, Odisseo è anche l’uomo che non pone vincoli alla sua esistenza, affascinato dall’ignoto. Nello spettacolo Odisseo è colto al termine del suo viaggio, ha raggiunto finalmente Itaca: lo accolgono il fedele cane Argo, la fedele Penelope, le violenze che ha subito la sua casa. La voce degli attori è sostenuta e commentata da musiche mediterranee e melodie greche, anch’esse protagoniste dello spettacolo. Q ACADEMY è impresa sociale che propone progetti di produzione, formazione e valorizzazione in ambito socio-culturale e dello spettacolo, nell’audiovisivo educational e nella diffusione delle nuove tecnologie. Viola Graziosi, attrice poliedrica, lavora tra Francia e Italia, alternando teatro, cinema e televisione. Graziano Piazza, attore e regista, ha lavorato con grandi registi italiani e stranieri, alternando spettacoli classici a testi contemporanei. Piero Maccarinelli, regista, spazia dalla drammaturgia contemporanea a quella classica. Attualmente è direttore artistico del Teatro Parioli di Roma. Stefano Saletti & Barbara Eramo esplorano da anni le musiche e le lingue del mediterraneo, evidenziandole connessioni tra le tante tradizioni dei Paesi mediterranei.

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“ALCUNE COREOGRAFIE” ideazione, regia e videocoreografia di Jacopo Jenna

2 ottobre 2022. “ALCUNE COREOGRAFIE” ideazione, regia e videocoreografia di Jacopo Jenna, collaborazione e danza Ramona Caia, collaborazione e video Roberto Fassone, musica originale Francesco Casciaro, disegno luci Mattia Bagnoli, costume Eva di Franco, organizzazione Luisa Zuffo, produzione KLm – Kinkaleri coproduzione Centrale Fies con il supporto di Azienda Speciale Palaexpo – Mattatoio Progetto PrendersiCura: serata dedicata a Polimnia, Colei che ha molti inni, Musa della Danza rituale e del Mimo. “… Polimnia, la madre della danza muoveva le braccia, e disegnava nell’aria l’immagine di una voce silenziosa, parlando con le mani e muovendo gli occhi in una forma di silenzio piena di significati…” (Nonno di Panopoli, Dionisiache, 5, 88). Alcune Coreografie mette in dialogo la danzatrice Ramona Caia con un prezioso e ponderoso lavoro di raccolta video, montaggio e successiva rielaborazione di una serie di tipologie di danze. La coreografia si costruisce attraverso la mimesi di una moltitudine di frammenti video montati in una sequenza serrata, frugando tra la storia della danza e della performance, attraversando il cinema e internet, in cerca di una materia cinetica sensibile. Nella seconda parte un video originale dell’artista Roberto Fassone offre una sequenza di coreografie visive, un paesaggio simbolico dove l’umano è assente ma che ancora cerca un rapporto con il corpo in scena e riflette su quella materia intangibile di cui la danza è fatta. Jacopo Jenna, coreografo, performer e film maker. La sua ricerca indaga la percezione dei linguaggi della danza e la coreografia come una pratica estesa, generando vari contesti performativi in cui ricollocare il corpo in relazione al movimento. Ha presentato i suoi progetti presso festival, teatri, musei e istituzioni a livello internazionale, collaborando con compagnie stabili e partecipando a progetti di ricerca coreografica con altri artisti.

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“DIVENIRE DEL TEMPO TRASCORSO” di Lorenzo Letizia e Marlene Kuntz

7 ottobre 2022. “DIVENIRE DEL TEMPO TRASCORSO” di Lorenzo Letizia e Marlene Kuntz, regia, immagini, montaggio Lorenzo Letizia, musica Marlene Kuntz: serata dedicata a Euterpe, Colei che allieta con il canto, Musa della Poesia lirica e Musica “… Euterpe perché dona delizia a coloro che l’ascoltano cantare…” (Diodoro Siculo, Biblioteca Storica IV, 7. 3). Un progetto performativo tra musica, teatro e cinema. Un’improvvisazione musicale dal vivo capace di esplorare la complessità della dissonanza abbandonandosi ad un fluire di ritmi, strutture, altezze e intensità. Un film montato dal vivo, in tempo reale, davanti agli spettatori, in dialogo con l’accadere della musica. Un documentario che porta il cinema nella dimensione performativa del teatro e dell’evento dal vivo. Ad ogni replica la durata e le sequenze saranno differenti, in quanto saranno sempre il risultato di processo aleatorio e della relazione con l’improvvisazione musicale dei Marlene Kuntz. Oggetto del film è prima di tutto il tempo stesso colto nel suo accadere. Marlene Kuntz Cristiano Godano (voce, chitarra), Luca Lagash Saporiti (basso), Riccardo Tesio (chitarra) e Davide Arneodo (tastiere). La band si forma nel 1992 a Cuneo. Da allora 30 anni di carriera, 11 album in studio, 4 dal vivo, 8 raccolte, 10 colonne sonore, 1 disco d’oro, innumerevoli tour in Italia e all’estero. Lorenzo Letizia, regista e film maker, è ideatore e realizzatore delle video installazioni di molti spettacoli del teatro contemporaneo. Cerca un cinema che sia capace di abitare la dimensione di impermanenza dell’evento dal vivo.

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“OPEN OCTAGON SCORE Azione in forma di rito coreografia” di Adriana Borriello

8 ottobre 2022. “OPEN OCTAGON SCORE Azione in forma di rito coreografia” di Adriana Borriello con Adriana Borriello, Erika Bravini, Roberto Cherubini, Michael Incarbone, Ilenia Romano, Cinzia Sità, musica Paolo Demitry e Marco Ariano, luce Gianni Staropoli, produzione Ab Dance Research: serata dedicata a Tersicore, Colei che si diletta nella danza, Musa della Lirica corale e Danza. “…Si dice che un tempo le cicale erano uomini, di quelli vissuti prima che nascessero le Muse […] Da loro in seguito ebbe origine la stirpe delle cicale, che ricevette dalle Muse questo dono […] di cominciare subito a cantare […] e di riferire chi tra gli uomini di quaggiù le onora, e quale di esse onora. A Tersicore riferiscono di quelli che l’hanno onorata nelle danze, rendendoli a lei più cari…” (Platone, Fedro, 259 c-d). La partitura site-specific ideata per la Domus Aurea è una struttura di improvvisazione il cui sistema di regole convoglia e dinamizza elementi dello spazio del tempo del suono della luce, del tangibile e dell’intangibile, delle materie e delle architetture del luogo e di quelle dei corpi che si fanno figura e evocano, nel presente, ciò che da quel luogo promana e si diffonde e s’incorpora, il suo Genius Loci? Probabile improbabile… Un rito apotropaico e propiziatorio insieme. Otto interpreti, sei performer e due musicisti, col-legati da una partitura che assume il numero 8 e le sue combinazioni come elemento costitutivo, ascoltano e agiscono la Sala Ottagona della Domus: le risonanze le consistenze le inconsistenze i volumi le geometrie i pieni i vuoti. Adriana Borriello, danzatrice, coreografa, pedagoga diplomata all’AND e al Mudra di Bejart, è attiva professionalmente in ambito internazionale dai primi anni ’80. Partecipa alla fondazione del gruppo Rosas di A.T. De Keersmaeker, nel 1986 fonda a Parigi la sua compagnia che trasferisce poi in Italia realizzando coproduzioni internazionali accolte nei maggiori contesti italiani e stranieri. Progetta e dirige programmi formativi, elabora una propria metodologia pedagogica descritta nel volume “Chiedi al tuo corpo”.

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L’artista Mariangela Gualtieri (foto melina mulas)

9 ottobre 2022. “IL QUOTIDIANO INNAMORAMENTO rito sonoro” di e con Mariangela Gualtieri con la guida di Cesare Ronconi, produzione Teatro Valdoca con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Cesena: serata dedicata a Calliope, Colei che ha una bella voce, Musa della Poesia Epica ed Elegia. “… Mi sto innamorando di Calliope Non appartiene a nessuno, perché non darla a me? Mi parla, mi parla con gli occhi Sono stanco di inseguire menzogne Madre delle Muse, ovunque tu sia…” (Bob Dylan, Mother of Muses). In questo rito sonoro Mariangela Gualtieri dà voce ai versi di Quando non morivo, li intreccia ad altri del passato e compone tutto in una partitura ritmica ben orchestrata. Il tentativo resta quello di rendere ciò che Amelia Rosselli chiamava incanto fonico, quel bagno acustico che sprofonda ognuno in se stesso e allo stesso tempo tiene viva e affratellata la comunità dei presenti. Tutto muove dalla certezza che la poesia attui la massima efficacia nell’oralità, da bocca a orecchio, in un rito in cui anche l’ascolto del pubblico può essere ispirato, quanto la scrittura e quanto il proferire della voce. Mariangela Gualtieri, nata a Cesena, in Romagna, si è laureata in architettura allo IUAV di Venezia. Nel 1983 ha fondato, insieme al regista Cesare Ronconi, il Teatro Valdoca, di cui è drammaturga. Fin dall’inizio ha curato la consegna orale della poesia, dedicando piena attenzione all’apparato di amplificazione della voce e al sodalizio fra verso poetico e musica dal vivo. Fra i testi pubblicati: Antenata (Crocetti, 1992 e 2021), Fuoco Centrale (Einaudi 2003), Senza polvere senza peso (Einaudi 2006), Sermone ai cuccioli della mia specie (L’arboreto 2006), Paesaggio con fratello rotto con DVD (Sossella, 2007), Bestia di gioia (Einaudi, 2010), Caino, (Einaudi, 2011), Sermone ai cuccioli della mia specie con CD audio (Valdoca, 2012), A Seneghe. Mariangela Gualtieri/Guido Guidi (Perda Sonadora Imprentas, 2012), Le giovani parole (Einaudi, 2015), Voci di tenebra azzurra (Stampa 2009, 2016), Beast of Joy. Selected poems (Chelsea Editions, New York, 2018), Quando non morivo (Einaudi, 2019). Album dei Giuramenti/Tavole dei Giuramenti (Quodlibet, 2019) con Cesare Ronconi e Lorella Barlaam, Quando non morivo (Einaudi, 2019), Paesaggio con fratello rotto (Einaudi, 2021), L’incanto fonico. L’arte di dire la poesia (Einaudi, 2022).

Roma. “Lavori e ricerche nella Domus Aurea durante gli anni 2010 – 2016”: il parco archeologico del Colosseo e Istituto Archeologico Germanico di Roma promuovono una giornata di studi dedicata alla memoria della archeologa Fedora Filippi. Evento in presenza (posti esauriti) e on line

roma_PArCO-Germanico_giornata-studi-per-fedora-filippi_locandina“Lavori e ricerche nella Domus Aurea durante gli anni 2010 – 2016 – Giornata di studi in memoria di Fedora Filippi”: giovedì 15 settembre 2022, dalle 9.15, il parco archeologico del Colosseo e Istituto Archeologico Germanico di Roma organizzano una giornata di studi, in presenza all’istituto archeologico Germanico in via Sicilia e in streaming, dedicata alla memoria della archeologa Fedora Filippi, recentemente scomparsa (vedi Archeologia in lutto. È morta a Berlino, prematuramente, a 69 anni, Fedora Filippi, la “signora” della Domus Aurea, di cui è stata per anni direttore scientifico: archeologa di chiara fama e intellettuale raffinatissima, capace di spaziare dalla letteratura, alla musica, all’arte. Il ricordo di colleghi e amici | archeologiavocidalpassato). L’evento si svolgerà in forma ibrida. Per la partecipazione in presenza si poteva inviare una mail a: sekretariat.rom@dainst.de, ma i posti sono esauriti. Per accedere all’evento online su zoom è necessaria la registrazione qui. Nel 2010 l’allora soprintendenza Archeologica di Roma, oggi parco archeologico del Colosseo, affidò a Fedora Filippi l’incarico di sistemare l’area della Domus Aurea sul colle Oppio. Fu da subito evidente che fossero necessari notevoli lavori di restauro e di risanamento delle strutture edilizie. Per risolvere questi problemi, Fedora Filippi ha creato un team di scienziati e tecnici le cui attività saranno descritte nel corso della giornata.

Roma. Con gli esperti del parco archeologico del Colosseo alla scoperta dei mosaici presenti tra Foro Romano e Palatino: con la decima tappa si va alla scoperta dei lussuosi pavimenti in marmo delle residenze imperiali sul Palatino, a cominciare dalla Domus Aurea

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Veduta zenitale dei resti della Domus Aurea sul Palatino dove sono conservati tra i più bei esempi di pavimenti in opus sectile dell’antichità (foto PArCo)

Il parco archeologico del Colosseo propone un nuovo itinerario on line tra Foro Romano e Palatino, a cura di Federica Rinaldi, Alessandro Lugari e Francesca Sposito, per scoprire che cosa state si sta calpestando in una visita, per capire in quale edificio e ambiente vi state muovendo, per riconoscere i pavimenti antichi in marmi policromi e in mosaico che decoravano gli edifici pubblici, ma anche e soprattutto le case private e i palazzi. In questo nono appuntamento, la passeggiata virtuale, che ha raggiunto il Palatino, dopo aver conosciuto i pavimenti degli Horrea Agrippiana, del Paedagogium, e della Schola Praeconum, ci porta ad ammirare – in più tappe – i lussuosi pavimenti in marmo delle residenze imperiali dove, non a caso, al più “povero” mosaico erano preferiti i preziosi pavimenti a lastre o in opus sectile.

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Pavimento in opus sectile policromo da ambienti della Domus Aurea sul Palatino (foto PArCo)

“Tra le imponenti rovine dei palazzi imperiali sul colle Palatino”, spiegano gli archeologi del PArCo, “troviamo ogni genere di marmi policromi, il più delle volte l’importazione. I marmi preferiti dagli imperatori erano quelli nord africani, come il marmo giallo antico, detto anche numidicum, o il prezioso porfido rosso d’Egitto, ma anche marmi greci come il proconnesio, il porfido verde ed il marmo cipollino, con le sue eleganti venature verdi”.

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Pavimento in opus sectile policromo da ambienti della Domus Aurea sul Palatino (foto PArCo)

“La prima tappa del percorso – continuano – ci porta alla scoperta di quello che dagli studiosi del settore è stato definito come il pavimento più bello dell’Antichità, il lussuoso e raffinato opus sectile che doveva rivestire una sala monumentale scandita da portici colonnati della Domus Aurea sul versante del Palatino, la dimora di uno degli imperatori più famosi di sempre, Nerone. Di certo a gusto Nerone non era secondo a nessuno, come ci testimoniano ancora le monumentali architetture della Domus Aurea e le sue decorazioni pittoriche e pavimentali”.

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Pavimento in opus sectile policromo da ambienti della Domus Aurea sul Palatino (foto PArCo)

“L’opus sectile, redatto con marmi policromi quali giallo antico, porfido rosso, serpentino e portasanta, sviluppa un disegno geometrico particolarmente sofisticato e mai più riproposto nell’antichità, con motivi floreali nella zona centrale e lastre listellate sulle fasce. Da notare – concludono – la raffinatezza dei dettagli in porfido verde e rosso, come le foglioline, i bottoncini al centro degli elementi floreali, i triangoli negli elementi vegetali”.

Giornata Nazionale del Paesaggio 2022: il parco archeologico del Colosseo propone un itinerario inedito nella Domus Aurea alla scoperta della pittura di paesaggio 

Un esempio di pittura di paesaggio nella Domus Aurea (foto PArCo)

Lunedì 14 marzo 2022, in occasione della Giornata nazionale del Paesaggio 2022, istituita dal ministero della Cultura con l’obiettivo di promuovere la cultura del paesaggio in linea con la Convenzione europea del Paesaggio di Firenze, il parco archeologico del Colosseo propone un itinerario inedito nella Domus Aurea alla scoperta della pittura di paesaggio presente su alcuni degli straordinari rivestimenti pittorici della residenza di Nerone. Sono previste due visite gratuite, una alle 14.30 (PRENOTA LA VISITA GRATUITA DELLE ORE 14.30) e una alle 16 (PRENOTA LA VISITA GRATUITA DELLE ORE 16.00), condotte dal funzionario architetto Stefano Borghini (responsabile tecnico della Domus Aurea) e dall’architetto paesaggista Gabriella Strano. Numero massimo di partecipanti per ciascuna visita: 23 persone. Si raccomanda di presentarsi all’ingresso con scarpe comode e con adeguato abbigliamento dal momento che l’escursione termica all’interno del monumento è notevole (la temperatura è di circa 10 gradi). Punto di ritrovo: viale della Domus Aurea n. 1.

La mappa satellitare di colle Oppio con gli ingressi alla Domus Aurea (foto PArCo)

Roma. Il nuovo anno porta la proroga fino ad aprile della mostra “Raffaello e la Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche” alla Domus Aurea. Piccola visita guidata. Gli orari

La mostra “Raffaello e la Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche” alla Domus Aurea è stata prorogata fino al 3 aprile 2022 (interaction design dotdotdot)

“L’Epifania tutte le feste porta via”, dice il proverbio, “ma lascia una buona notizia per i primi mesi dell’anno: la mostra “Raffaello e la Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche” è prorogata fino al 3 aprile 2022. C’è ancora tempo quindi per visitare il percorso immersivo che dalla Sala Ottagona conduce alla riscoperta della pittura antica, sepolta nelle “grotte” delle rovine dimenticate dell’immenso palazzo imperiale di Nerone”. La mostra “Raffaello e la Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche” è stata pensata per le celebrazioni del cinquecentenario della morte di Raffaello Sanzio (vedi Roma. Il ministro Franceschini ha aperto ufficialmente la Domus Aurea e la mostra multimediale “Raffaello e la Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche”. L’intervento dei curatori. Via libera al pubblico dal 23 giugno | archeologiavocidalpassato) a cura di Vincenzo Farinella e Alfonsina Russo con Stefano Borghini e Alessandro D’Alessio, promossa dal parco archeologico del Colosseo, produzione comunicazione e catalogo Electa, allestimento e interaction design Dotdotdot.

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La nuova illuminazione della Sala 45 del padiglione di Colle Oppio nella Domus Aurea (foto ERCO illuminazione)

Il consenso del pubblico ha portato alla proroga dell’apertura della mostra fino al 3 aprile 2022 (la chiusura era prevista il 7 gennaio 2022), permettendo a un ulteriore numero di persone l’opportunità di vivere questa particolare esperienza di visita caratterizzata da proiezioni digitali che coinvolgono l’intero spazio espositivo e uno storytelling sonoro realizzato in sincronia con il progetto visivo e interattivo. La mostra, dagli straordinari apparati interattivi e multimediali allestita nella Sala Ottagona della Domus Aurea e nei cinque ambienti circostanti, oltre alle Stanze di Achille a Sciro e di Ettore e Andromaca ancora preziosamente decorate, racconta la straordinaria storia della scoperta delle superfici affrescate.

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Dettaglio dell’Atlante Farnese nella Sala Ottagona della Domus Aurea con le costellazioni proiettate sulla volta: allestimento e interaction Design a cura di Dotdotdot (foto Andrea Martiradonna)

Percorso della mostra. Nella Sala Ottagona vengono proiettate sulla cupola immagini astrologiche dedotte dal globo sostenuto dall’Atlante Farnese, eccezionale prestito dal museo Archeologico nazionale di Napoli. Svetonio, nella Vita di Nerone, ricorda che nella Domus Aurea il più memorabile salone per banchetti “era rotondo e ruotava su se stesso tutto il giorno, continuamente, come la terra”. Per evocare questa coenatio rotunda – che con ogni probabilità non si trovava presso il padiglione di colle Oppio e sulla cui esatta collocazione gli archeologi ancora discutono – è stata realizzata sulla volta della Sala Ottagona, assoluto capolavoro dell’architettura romana, una proiezione ruotante di immagini astrologiche ispirate al globo del celebre Atlante Farnese. A questi si alterna la proiezione di una caduta di petali di rosa come descriveva Svetonio avvenisse durante i banchetti dell’imperatore. A orari stabiliti, il videomapping si dissolve mentre gli effetti di luce naturale dall’oculo centrale simulano il passaggio dal giorno alla notte. Solo pochi minuti, che consentiranno ai visitatori di apprezzare gli straordinari effetti diurni immaginati e realizzati dagli architetti di Nerone Severo e Celere.

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Particolare di una “grottesca” della Stanza delle Maschere nella Domus Aurea (foto parco archeologico del Colosseo)

Primo ambiente: animali fantastici mezzi umani e mezzi vegetali, motivi fitomorfi, arpie e strumenti musicali, vasi con perline, palmette sono tra i motivi decorativi che si rincorrevano nella Domus Aurea e che vengono scoperti da alcuni artisti presenti a Roma intorno all’anno 1480. Il visitatore stesso innesca questo racconto muovendo il proprio corpo, simulando il riverbero della fiamma delle torce, utilizzate all’epoca di Raffaello per illuminare gli ambienti sotterranei della Domus Aurea. Con un solo gesto la grottesca antica si trasforma, tramite morphing, in un motivo rinascimentale proprio di quegli artisti che per primi scoprirono un mondo di immagini fantastiche e sconosciute.

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La stufetta del Cardinal Bibbiena conservata all’interno dei Musei Vaticani

Secondo ambiente: dedicato allo studio e alla reinterpretazione delle grottesche da parte di Raffaello. Affiancato da allievi e da collaboratori, intorno alla metà del secondo decennio del Cinquecento, Raffaello realizzerà il primo vero studio sistematico di queste decorazioni parietali antiche, capace di consentirgli di riproporle organicamente come “decorazione globale” di ambienti appositamente progettati in chiave antiquaria. Fulcro spettacolare di questo nucleo – e grazie a un accordo del parco archeologico del Colosseo con i Musei Vaticani – è la riproduzione multimediale della Stufetta del Bibbiena: il minuscolo bagno privato dell’appartamento cardinalizio realizzato nel 1516 su disegno di Raffaello. In ogni parete, le grottesche della Stufetta – non visibile al pubblico perché non rientrano nel percorso di visita dei Musei Vaticani – si ingrandiscono e rimpiccioliscono generando inediti effetti di scala e mettendo in evidenza i dettagli più significativi dell’intero ciclo decorativo.

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Calco in gesso del Laocoonte, prestito del museo di Palazzo Albani di Urbino, esposto alla mostra “Raffaello e la Domus Aurea” (foto electa / PArCo / dotdotdot)

Terzo ambiente: un audio-racconto narra la memorabile scoperta del Laocoonte, il gruppo scultoreo rinvenuto nel 1506 in uno spazio sotterraneo, che si trovava nella stessa area del palazzo neroniano. In un videoloop le copie e le declinazioni nel tempo di questa scultura si susseguono in morphing sullo sfondo del calco in gesso del Laocoonte, prestito del museo di Palazzo Albani di Urbino che restituisce tutta l’imponenza dell’originale. Un gioco di luci ricrea poi la destinazione primaria di questo ambiente, decorato con una fontana a cascata.

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L’Antiquarium della Residenza di Monaco è la più grande sala in stile rinascimentale a Nord delle Alpi (foto @pakunior beniculturali3.0)

Quarto ambiente: una consolle interattiva – metaforica finestra sul mondo – permette ai visitatori di ammirare ed esplorare molteplici luoghi, in Italia e in Europa, decorati a grottesca dal ‘500 e fino all’Ottocento. Dalle Gallerie degli Uffizi, con i loro chilometrici affreschi capaci di variare all’infinito e di attualizzare i modelli archeologici romani, alla residenza del duca di Baviera Luigi X a Landshut, edificata a partire dal 1536 ed esemplata sul mantovano Palazzo Te; dal Peinador de la Reina, eretto intorno al 1537 per volere di Carlo V nell’Alhambra di Granada, fino alla Galleria di Francesco I a Fontainebleau (c. 1532-1539), assecondando gli estri del Rosso Fiorentino e di Primaticcio.

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Ritratto di Salvador Dalì

Quinto ambiente: le grottesche hanno affascinato anche grandi artisti del Novecento, in particolare i principali esponenti del Surrealismo quali Victor Brauner, Salvador Dalì, Max Ernst, Joan Miró e Yves Tanguy. Una semisfera, contenente scenografie animate da esseri “mostruosi” anche creati da questi esponenti dell’arte moderna, consente ai visitatori di giocare e creare collage digitali onirici sempre nuovi. Il progetto di sound design: ad arricchire l’esperienza è uno storytelling sonoro realizzato in sincronia con il progetto visivo e interattivo, sensibile anche al movimento e all’intensità del pubblico. Il sottofondo musicale si arricchisce di suoni e rumori che enfatizzano i contenuti e le caratteristiche architettoniche di ogni ambiente. Canti di muse e voci magiche accompagnano le videoproiezioni della volta celeste, mentre rumori cavernosi, riverberi, sussurri, gocciolii, echi lontani contribuiscono ad accrescere il potenziale evocativo del palazzo neroniano. Proiezioni video e suono si fondono così in un’affascinante performance di luci e ombre che ogni 30 minuti simula il passaggio tra giorno e notte, smaterializzando l’allestimento e rivelando la bellezza scenografica e la potenza architettonica della Sala Ottagona e degli spazi circostanti.

L’Atlante Farnese al centro della Sala Ottagona per la mostra “Raffaello e la Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche”: allestimento e interaction design a cura di Dotdotdot

Nuove visite guidate. Dal 2 dicembre 2021 si estende anche al giovedì la visita guidata del cantiere della Domus Aurea. Questo percorso, ricco di novità grazie ai lavori di costante manutenzione che lo rinnovano continuamente, comprende la mostra Raffaello e la Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche. L’esposizione dagli straordinari apparati interattivi e multimediali allestita nella Sala Ottagona e negli ambienti circostanti racconta la singolare storia della scoperta delle superfici affrescate della reggia di Nerone. Orari: dal lunedì al mercoledì: visita limitata alla sala Ottagona e alle sale limitrofe, comprensiva della mostra immersiva, con accompagnamento obbligatorio, 9-18.30 (ultimo ingresso 17.30), con ingressi contingentati e turni di massimo 20 persone ogni 15 minuti (guida inclusa). Dal giovedì alla domenica: visita guidata obbligatoria, estesa a tutto il monumento, compresa la mostra nella sala Ottagona e sale limitrofe, 9-18.30 (ultimo ingresso 16.45), con ingressi contingentati e turni di massimo 20 persone ogni 15 minuti (guida inclusa). Le capienze e i turni saranno soggetti a modifiche e revisioni in base alle norme vigenti sulle misure di contenimento della diffusione della pandemia. La visita è consentita solo con preacquisto obbligatorio del biglietto. Diritti di prevendita 1 euro.

Archeologia in lutto. È morta a Berlino, prematuramente, a 69 anni, Fedora Filippi, la “signora” della Domus Aurea, di cui è stata per anni direttore scientifico: archeologa di chiara fama e intellettuale raffinatissima, capace di spaziare dalla letteratura, alla musica, all’arte. Il ricordo di colleghi e amici

L’archeologa Fedora Filippi, la “signora della Domus Aurea” (foto PArCo)

Archeologia in lutto: il 5 gennaio 2022 è morta, a Berlino, prematuramente, a 69 anni, Fedora Filippi, la “signora” della Domus Aurea, di cui è stata per anni direttore scientifico: archeologa di chiara fama e intellettuale raffinatissima, capace di spaziare dalla letteratura, alla musica, all’arte. “È nella luce soffusa della Domus Aurea, fra i meravigliosi colori che la adornano che vogliamo ricordare Fedora Filippi”, scrivono archeologi ed archeologhe del parco archeologico del Colosseo. “Oggi ci ha lasciato una grande archeologa, di grande intelligenza ed energia. Non solo una collega, una guida illuminata e solerte, un’amica sensibile. L’abbiamo amata per la sua tenacia, l’abbiamo stimata per la sua professionalità e cultura. Quello che lei ha iniziato abbiamo il dovere di portarlo a termine. Ciao, cara Fedora”. “Intelligente e riservata, scrupolosa negli studi e nella comunicazione, ma allo stesso tempo generosa e dotata di una fine ironia che riservava alle persone che riuscivano a farle breccia nel cuore”: così la descrivono quanti hanno avuto modo di lavorare con lei o semplicemente di conoscerla.

Alessandro D’Alessio

Alessandro D’Alessio è il nuovo direttore del parco archeologico di Ostia antica

“È con sommo sconforto e profonda tristezza che apprendo della prematura scomparsa di Fedora Filippi, archeologa di chiara fama, in forze fino a pochi anni or sono alla gloriosa Soprintendenza Archeologica di Roma”, scrive Alessandro D’Alessio, direttore del parco archeologico di Ostia Antica, già archeologo del parco archeologico del Colosseo e responsabile scientifico della Domus Aurea. “Responsabile per lungo tempo della Domus Aurea, dove ha avuto l’enorme merito di avviare l’impegnativa opera di messa in sicurezza e risanamento delle strutture murarie e degli apparati decorativi di uno dei monumenti più importanti e delicati della città, e ancora della ricerca e tutela nell’area del Campo Marzio, cui ha pure dato un contributo di primo piano, Fedora è stata una studiosa di altissimo livello e un Funzionario esemplare del nostro Ministero. Personalmente mi mancherà sempre il confronto con la sua intelligenza e lungimiranza. A nome mio e di quello che fu lo staff della Domus Aurea sotto la sua e poi mia responsabilità, esprimo a Henner, ai familiari e agli amici tutti di Fedora le mie più sentite condoglianze e il rammarico per la gravissima perdita”.

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Daniela Porro, soprintendente speciale ABAP di Roma

Cordoglio per la prematura scomparsa dell’archeologa Fedora Filippi è stato espresso anche dalla soprintendenza speciale di Roma. “Con profonda tristezza”, scrivono il soprintendente Daniela Porro e gli archeologi della Sabap Roma, “apprendiamo la notizia della prematura scomparsa di Fedora Filippi, archeologa di fama internazionale e fino a pochi anni fa in servizio presso la soprintendenza Archeologica di Roma e nostra apprezzata e stimata collega. Fine studiosa e eccellente archeologa, Fedora ha dedicato la sua carriera lavorativa alla salvaguardia, allo studio e alla valorizzazione del patrimonio archeologico e culturale di Roma, dedicandosi in particolare alla tutela dell’area centrale. Prima fra tutte va ricordata la sua attività come direttore della Domus Aurea dove ha portato avanti la messa in sicurezza e il restauro del monumento e, con la consueta lungimiranza, ne ha reso partecipe il grande pubblico in tempo reale.

L’archeologa Fedora Filippi (foto sabap roma)
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La copertina del libro “HORTI ET SORDES. Uno scavo alle falde del Gianicolo”

Responsabile della tutela archeologica delle aree di Campo Marzio e Trastevere, è stata autrice di scoperte archeologiche di grande importanza, come le scuderie imperiali di via Giulia, il complesso sotto la Rinascente in via del Tritone, gli Horti alle falde del Gianicolo, solo per ricordarne alcune e che spesso sono confluite in pubblicazioni scientifiche di grande spessore come “Horti et sordes. Uno scavo alle falde del Gianicolo” del 2008 e “Campo Marzio. Nuove ricerche” del 2016. Nella sua attività – continuano – ha sempre messo in primo piano anche la divulgazione, curando mostre di grande impatto e respiro e che testimoniano il suo interesse e curiosità anche per argomenti diversi, come “I colori del fasto. La domus del Gianicolo e i suoi marmi” del 2005, “Ricostruire l’antico prima del virtuale. Italo Gismondi un architetto per l’archeologia” del 2007, “I colori dell’archeologia. La documentazione archeologica prima della fotografia a colori” del 2009. Durante gli anni in Soprintendenza ha curato anche la sistematizzazione e informatizzazione dei dati dell’archivio storico archeologico, organizzandoli in una banca dati consultabile on-line e ha coordinato l’attività di tutela nell’area centrale. Per tutti noi suoi colleghi, quella di Fedora, è una grande perdita e ci mancheranno molto la sua intelligenza, la sua preparazione e la sua amicizia e affettività. Ai familiari e agli amici le nostre più partecipate condoglianze”.

L’archeologa Fedora Filippi a Beirut durante la missione archeologica (foto ilmitte)

Un personalissimo ricordo l’ha scritto la giornalista Lucia Conti, direttore de “Il Mitte”, il primo quotidiano online per gli italiani all’estero, inaugurato il 7 maggio 2012 a Berlino. “Per me questa donna dalla mente eccelsa – scrive Lucia Conti – era soprattutto Fedora, o Fedi. L’ho conosciuta per la prima volta a casa dell’amica comune Amelia Massetti, persona straordinaria che tanto le è stata vicina, fino all’ultimo giorno. Ricordo il suo sorriso, la sua eleganza e ricordo il fatto che ci venne naturale chiacchierare. Parlammo del lavoro, delle incombenze del momento, della serata piacevolissima che stavamo vivendo, di cose poco importanti e importantissime, nello schema generale della vita. Il legame si creò subito. Ebbi la grande fortuna e l’onore di essere oggetto della sua stima”. E continua: “Ricordo la sua timidezza, le sue mani che quasi tremavano, la riservatezza estrema che questa donna così elegante e delicata mostrava quando si trattava di venire avanti anche in prima persona, e non solo attraverso i risultati del suo eccellente lavoro. Laddove molti rivendicano titoli e spazi con tracotanza, a volte anche a gomitate, lei nascondeva i suoi successi come se fossero colpe. Però era sempre pronta a farsi violenza e a vincere se stessa, quando si trattava di esporsi per una causa giusta. A casa sua ebbi modo di scorrere alcune tra le sue innumerevoli pubblicazioni scientifiche, che l’avevano resa una star dell’archeologia. E quanto si imbarazzerebbe, se leggesse oggi queste mie parole! Scoprii anche che aveva lavorato a Beirut, con grande successo e in condizioni di estremo pericolo. Ogni tanto spuntava fuori un tassello di quel meraviglioso mosaico che è stata la sua vita professionale e quando accadeva era bellissimo restare in silenzio, a imparare”. Conclude Lucia Conti: “Sinceramente prostrata dalla notizia, mi unisco a chi la amava, è l’unica cosa che posso fare. Quindi abbraccio con tutto il cuore innanzitutto la famiglia, il marito Henner, che è stato straordinario in momenti terribili, e Federica, gemella di Fedora, che sono stata felicissima di conoscere, anche se in circostanze davvero tristi. Fedora è andata via in una giornata uggiosa. Il giorno dopo è spuntato il sole e domina il suo ricordo, più luminoso di quanto sia questo spicchio di luce a cui sto anche dando le spalle. Voglio immaginarla immersa nelle cose che amava: leggere, studiare, viaggiare, esplorare il passato del mondo, le sue passeggiate nel bosco, la purezza assoluta dei monti e i soggiorni in famiglia sul Baltico, quando c’è sole, ma fa ancora freddo”.

Roma. Il parco archeologico del Colosseo lancia il reportage “Depositi inVisibili” in quattro puntate, al sabato sui canali social del PArCo, dedicato al racconto delle collezioni conservate negli oltre cento magazzini e depositi distribuiti tra Domus Aurea, Palatino e Colosseo

Il parco archeologico del Colosseo lancia il reportage “Depositi inVisibili” dedicato al racconto delle collezioni conservate negli oltre cento magazzini e depositi distribuiti tra Domus Aurea, Palatino e Colosseo. Un immenso patrimonio di reperti che diventa oggi, a partire dall’idea e dalla curatela delle archeologhe Federica Rinaldi e Roberta Alteri, un lungo racconto sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del PArCo: 4 puntate per altrettanti sabati, alle 21, in cui archeologi, architetti e restauratori danno voce ai reperti mobili svelando le storie celate dietro di essi e rendendoli finalmente visibili e accessibili a tutti.

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Alfonsina Russo, direttore del parco archeologico del Colosseo (foto PArCo)

“Il documentario corredato di immagini e interviste si inserisce all’interno del più ampio progetto di tutela e valorizzazione delle collezioni custodite nei magazzini e depositi dei musei italiani, fortemente voluto dal ministero della Cultura e dal direttore generale Musei Massimo Osanna sin dal momento di avvio della sua direzione”, commenta Alfonsina Russo, direttore del parco archeologico del Colosseo. “Il lavoro scrupoloso e appassionato, che il servizio Catalogo e il personale del PArCo conducono quotidianamente, viene svelato al pubblico, reale e digitale, in un lungo racconto in quattro puntate che rende accessibile a tutti il processo di conservazione, schedatura, studio, restauro e musealizzazione dei beni mobili. Il reportage, che ha impegnato per tutto il 2021 i funzionari, gli assistenti tecnici e il personale di custodia del PArCo – prosegue il direttore – aspira a rafforzare il legame del pubblico con il patrimonio culturale dei siti del PArCo, in attesa che i reperti normalmente non visibili, perché custoditi nei magazzini, prendano nuova vita nei futuri allestimenti in progetto, nell’ottica del programma del Museo Diffuso e come già fatto la scorsa estate con i materiali restituiti al contesto della Casa delle Vestali”, conclude il direttore.

Aperti nella Domus Aurea nuovi ambienti con il posizionamento di sculture dai depositi (foto PArCo)

La prima puntata – in onda sabato 13 novembre 2021 – è dedicata alla Domus Aurea e ai reperti restaurati ed esposti nel nuovo percorso aperto al pubblico lo scorso giugno 2021. Amazzoni, Muse e capitelli trovano una nuova vita nelle sale del palazzo neroniano, animati da luci che esaltano i recenti interventi di restauro.

L’archeologo Giacomo Boni dal Palatino mostra il Foro romano alle autorità

Il secondo appuntamento della rassegna – in programma per sabato 27 novembre 2021 – è dedicato ai materiali provenienti dagli scavi “storici” condotti sul Palatino e realizzati a partire dall’Ottocento da figure di spicco dell’archeologia romana e italiana quali Pietro Rosa, Rodolfo Lanciani, Giacomo Boni, Alfonso Bartoli: un percorso attraverso i depositi della Casa di Augusto e non solo che conservano i reperti provenienti dagli scavi dei palazzi imperiali del Palatino.

La domus Tiberiana domina il colle Palatino a Roma (foto PArCo)

Con il terzo appuntamento – che sarà disponibile sabato 4 dicembre 2021 – si approfondiscono alcuni contesti di interesse eccezionale, esito di recenti indagini archeologiche sul Palatino: lo scavo delle pendici nord-orientali del Palatino, in collaborazione con la Sapienza Università di Roma sotto la direzione della prof. Clementina Panella, con gli straordinari ritratti riutilizzati nelle fondazioni di strutture tardoantiche nelle cd. terme di Elagabalo, e lo scavo in corso della Domus Tiberiana, condotto dal PArCo contestualmente agli interventi di restauro che interessano il monumento.

L’interno del Colosseo dove si vede il breve tratto di cavea ricostruita negli anni Trenta del Novecento (foto PArCo)

Il quarto episodio – che conclude il reportage sabato 18 dicembre 2021 – conduce infine nel cuore dell’Anfiteatro Flavio per conoscere lo straordinario patrimonio di reperti mobili custodito nei magazzini e nei depositi diffusi lungo il percorso di visita, fotografia della storia bi-millenaria del monumento – dai fasti degli spettacoli gladiatori, alla rovina nei secoli bui del Medioevo, alla riscoperta archeologica degli ultimi due secoli, fino alle attuali attività di ricerca, catalogazione, conservazione e manutenzione.