Napoli. All’Archeologico arriva il format Purparlè, che racconta il museo in “live streaming interaction”: le prime nove puntate toccano cibo, scaramanzia, eros, gusto e vita quotidiana
Nasce Purparlè, la piattaforma di live streaming interaction che racconta, per temi, i capolavori del museo Archeologico nazionale di Napoli. Protagonisti delle pillole video, che saranno lanciate sui canali social del Mann, sono il direttore Paolo Giulierini e l’attore Massimo Andrei; la direttrice della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, Kathryn Weir, ha partecipato alla puntata zero del promo del format. Purparlè si basa sulla produzione di video in alta definizione con l’immediatezza della videocamera più diffusa al mondo: lo smartphone. Tante sono le peculiarità di Purparlè, la prima piattaforma di live streaming, completamente sviluppata in Italia, che permette di dar centralità al contenuto e al ruolo di intermediazione del narratore: l’automazione della ripresa attraverso robotica con intelligenza artificiale; l’interazione istantanea con la Call To Action grazie alle icone che spingono a condividere reazioni e commenti; l’immersività attraverso l’utilizzo contemporaneo della telecamera fronte/retro: è possibile vedere chi parla e di cosa si sta parlando nello stesso momento; la partecipazione in chat animata da voce e video; il consolidamento della propria audience, avendo la possibilità di monitorare anche i gusti e le tendenze del pubblico. In prospettiva, saranno acquistabili sulla piattaforma anche i prodotti del Mann, in primis l’abbonamento annuale al Museo.

Purparlè: il direttore del Mann Paolo Giulierini con l’attore Massimo Andrei
“Un nuovo format digitale arricchisce l’offerta divulgativa del Mann, un’offerta sempre attenta all’innovazione e al dialogo con le nuove generazioni, dall’audiovisivo ai dai social, dai podcast dai videogame, verso l’accesso agli open data”, spiega il direttore del Museo, Paolo Giulierini. “Con Purparlè, piattaforma live stream interaction, vogliamo accrescere sempre più il dialogo con il pubblico e lo faremo attraverso un racconto originale del nostro patrimonio che ne stimoli la conoscenza e inviti al Museo. Un progetto innovativo che offre anche interessanti possibilità” per la promozione dei prodotti a marchio Mann”. E Massimiliano Molese, Ad di Purparlè: “Quando abbiamo pensato di sviluppare questo nuovo mezzo di comunicazioni ci siamo prefissati uno scopo: portare nuovamente il contenuto al centro dell’attenzione. Il mondo del digitale si è ubriacato negli ultimi anni di numeri e volumi che hanno utilizzato i contenuti svilendoli. Purparlè vuole essere la risposta innovativa e tecnologica ad un nuovo concetto di comunicazione digitale dove chi presenta il contenuto non diviene prenditore di valore ma divulgatore narrante di quel valore. Tutto questo è stato sviluppato e prodotto in italia, non a caso culla della cultura… anche digitale”.

Il direttore Paolo Giulierini impegnato nel format Purparlè (foto mann
Il tema narrativo di tutte le puntate è la scoperta del Mann attraverso gli occhi del direttore Paolo Giulierini, per un creare un racconto confidenziale ed estemporaneo delle collezioni dell’Istituto. In particolare, il direttore e l’ospite (l’attore Massimo Andrei) scoprono, dialogando, le opere del Museo: dispongono entrambi di devices digitali che permettono loro di fare vedere al pubblico i rispettivi punti di vista ‘in soggettiva’, mixati assieme a riprese oggettive che gli stessi protagonisti realizzano in tempo reale. La narrazione diviene, così, completamente immersiva. Per le prime 9 puntate, che grazie al format generativo del laboratorio creativo GereBros possono espandersi in sequel e spin-off, sono stati individuati i primi temi di approfondimento: vino, gioielli, cucina, ambiente/natura/sostenibilità, Eros e il Gabinetto Segreto, Egitto, scaramanzia, creature alate, frutta/cibo. La durata di ciascun episodio varia dai 5 ai 14 minuti. Ogni singola puntata è arricchita da racconti che descrivono la funzione degli oggetti, lo stile di vita nel mondo antico, il parallelismo con la realtà contemporanea, intervallando la narrazione con aneddoti e curiosità. La serie di episodi video, collegati tra di loro con il format delle Series, sono stati realizzati con il taglio tipico dei video in “portrait” a 16:9 dei social network.

Il famoso Vaso Blu da Pompei conservato al Mann (foto Mann)
Puntata 1: Il vino e il Vaso Blu. Descrizione degli Argenti pompeiani (argentum potorium), delle suppellettili per mangiare e bere: curiosità sulle usanze e abitudini dei popoli antichi. Descrizione della preparazione e importanza del vino nel mondo antico, del vino pompeiano rosso (condito con miele, sale, erba, neve…). Approfondimento sul pezzo tra i più iconici del MANN: il cosiddetto “Vaso blu”.
Puntata 2: Sezione numismatica – gioielli. Presentazione di gioielli rari posti nelle teche della sezione numismatica e parallelismo con le forme di moda al giorno d’oggi (Perle scaramazze).
Puntata 3: Cucina. Collezioni pompeiane: focus sugli utensili da cucina (Padella cumana) e sulle procedure per allungare la conservazione degli alimenti con sale e spezie. Aneddoti di vita quotidiana, abitudini alimentari delle famiglie di vari ceti sociali. Sorrisi e leggerezza parlando del “Delivery dell’antichità”.

La Flora dalla villa Arianna di Stabiae (foto mann)
Puntata 4: Sostenibilità. Presentazione degli affreschi pompeiani che sottolineano il rapporto costante e quotidiano tra l’uomo e la natura. Non può mancare una digressione sulla celebre Flora da Stabiae.
Puntata 5: Eros e Gabinetto Segreto. Presentazione di una delle più importanti sezioni del MANN, soffermandosi sugli Affreschi con ermafrodito. Il video spazia dall’analisi artistica agli aneddoti di vita quotidiana.
Puntata 6: Collezione Egizia. Presentazione degli esemplari di mummie della sezione con focus sulle piccole statue di corredo funebre -Ushabti, gli “avatar” dell’antico Egitto.

Gabinetto Segreto del museo Archeologico nazionale di Napoli: Satiro e Menade dalla Casa di Cecilio Giocondo a Pompei (foto mann)
Puntata 7: scaramanzia. Si parte dal Gabinetto Segreto per raccontare la città di Napoli con la sua vera e propria “tradizione scaramantica” che caratterizza la vita quotidiana.
Puntata 8: figure alate. Giardino delle camelie; descrizione della statua del dio/eroe per eccellenza della città di Napoli: Maradona. Focus sul rapporto che il MANN ha portato avanti tra arte antica e contemporanea. Confronto con le altre figure alate del Museo, approfondendo i soggetti di affreschi e sculture.
Puntata 9: Frutta. Presentazione degli Affreschi recanti frutta: uva, fichi, ciliegie, pesche. Si pone l’attenzione su altri alimenti di uso comune, che ancora oggi caratterizzano la nostra dieta.
#iorestoacasa. Il museo Archeologico nazionale di Napoli porta on line gli “Incontri di Archeologia”: le meraviglie della collezione Magna Grecia e un cold-case nella collezione Egizia. Per il Politecnico di Milano, con il lockdown, il Mann è stato il Museo d’Italia più attivo su Fb
Un abbraccio reale, e non virtuale, dopo una carrellata di eventi, conferenze, squarci suggestivi sulle collezioni del museo Archeologico nazionale di Napoli: si conclude con un’istantanea del direttore Paolo Giulierini e di una parte della squadra del Mann il videospot degli “Incontri di Archeologia”, la storica rassegna, giunta alla XXV edizione ed organizzata dai Servizi Educativi dell’Istituto, che da giovedì 30 aprile 2020 avrà nuovi appuntamenti online sulla pagina Facebook del Museo. Dopo essere stato riconosciuto il Museo d’Italia più attivo su Facebook secondo la rilevazione del Politecnico di Milano per il periodo di lockdown (sono stati 188, infatti, i post realizzati nel solo mese di marzo 2020), il Mann intensifica la propria offerta online. Primo appuntamento con la lezione di Marialucia Giacco sulla collezione Magna Grecia; il 7 maggio, sarà la volta della Sezione Egizia con l’intervento di Rita di Maria. Le sorprese non si fermeranno qui: da metà maggio, infatti, la Mann Tv presenterà, in postproduzione, tutti gli Incontri di Archeologia presentati nella programmazione culturale 2019/2020 del Museo. L’appuntamento? Sempre il giovedì, alle 16, sulla pagina Facebook del Mann.

Il cratere di Altamura, uno dei capolavori della collezione Magna Grecia del Mann (foto Graziano Tavan)

Il direttore del Mann Paolo Giulierini con Marialucia Giacco, curatrice della collezione Magna Grecia (foto Graziano Tavan)
Primo appuntamento degli “Incontri di Archeologia” online (giovedì 30 aprile, ore 16) con Marialucia Giacco, responsabile scientifico della Collezione Magna Grecia del MANN: la funzionaria traccerà un percorso suggestivo fra le oltre 400 opere che testimoniano le caratteristiche insediative, le strutture sociopolitiche, il retroterra religioso ed artistico nella Campania di epoca preromana. Meraviglia nelle meraviglie, da ammirare anche con le nuove tecnologie digitali, le quattordici sale del Museo in cui è ospitata la Collezione: gli ambienti sono caratterizzati da pregiati sectilia a motivi geometrici e mosaici di età romana, sottoposti in questi anni ad un intervento di manutenzione e pulizia, che ha restituito alle superfici la vivacità dei colori delle diverse qualità di marmo.
Giovedì 7 maggio 2020, ancora, si potrà seguire, sempre su Facebook, la conferenza di Rita Di Maria su “Un cold case: il collezionismo egittologico di Giuseppe Picchianti e Angelica Drosso”: in simultanea (ore 16), l’intervento sarà condiviso sui canali social di Mann, Archivio di Stato di Napoli, Archivio di Stato di Livorno ed Archivio del Museo Galileo-Istituto e Museo di Storia della Scienza (ARMU) di Firenze. Una rete virtuale che, ai tempi del Coronavirus, permetterà al mondo della cultura di fare squadra: i tre istituti, infatti, hanno concesso in prestito, autorizzandone la divulgazione online, i documenti utili per la ricerca scientifica del Mann.

Il cosiddetto Naoforo farnese apre la sezione Egizia del museo Archeologico nazionale di Napoli (foto Graziano Tavan)
La Sezione Egizia del museo Archeologico nazionale di Napoli consta di un importante nucleo di reperti provenienti da collezioni private, come quella Picchianti: nel 2016, in occasione del nuovo allestimento della Collezione, una definitiva verifica presso l’Archivio di Stato di Napoli ha dato una imprevedibile svolta alla “sfida”, rimasta aperta per ben 34 anni, con i Picchianti; il fascicolo ritenuto distrutto dal fuoco nel 1943, infatti, era miracolosamente riapparso dalle sue ceneri e, con esso, pochi, ma fondamentali frammenti dell’avventura egiziana dei due collezionisti. I nuovi dati emersi dalle ricerche nell’Archivio di Stato napoletano hanno consentito di aprire nuove piste di studio, prima presso l’Archivio di Stato di Livorno, i cui documenti hanno fornito le date di arrivo a Livorno della Collezione e della permanenza dei Picchianti nel lazzaretto di S. Leopoldo, e poi presso l’Archivio del Museo Galileo-Istituto e Museo di Storia della Scienza (ARMU) di Firenze, che ha rivelato un aspetto inedito della sedicente contessa Angelica Drosso Picchianti quale venditrice di animali esotici vivi.


Commenti recenti