Archivio tag | Carlo Pavolini

Roma. Per il ciclo di conferenze “The Clash. Libri e discussioni sul Patrimonio Culturale” dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte (INASA) presentazione del libro “Archeologia e potere. L’altra faccia della propaganda. Dialoghi intorno alla catastrofe pompeiana (2014-2020 d.C.)” a cura di Helga Di Giuseppe

roma_inasa_the-clash_libro-archeologia-e-potere_presentazione_locandinaAll’Istituto nazionale di Archeologia e Storia dell’arte (INASA) di Roma nuovo incontro del ciclo “The Clash 2024”, discussioni sul Patrimonio culturale. Appuntamento martedì 21 maggio 2024, alle 16.30, nella sede dell’INASA, in piazza San Marco 49 a Roma, per la presentazione del libro “Archeologia e potere. L’altra faccia della propaganda. Dialoghi intorno alla catastrofe pompeiana (2014-2020 d.C.)” a cura di Helga Di Giuseppe. Gino Famiglietti e Maria Luisa Nava dialogano con gli autori Margherita Corrado, Manlio Lilli, Carlo Pavolini, Luigi Malnati, Rita Paris, Carmelina Ariosto, Alessio De Cristofaro, Mariella Vitale, Gemma Guerrini, Marco Di Branco, Filippo Coarelli, Marina De Franceschini, Helga Di Giuseppe. Modera Massimo Pomponi. L’incontro può essere seguito in streaming sulla piattaforma Zoom al link https://us02web.zoom.us/j/82005228436… ID riunione: 820 0522 8436 Codice d’accesso: 729513.

libro-archeologia-e-potere_copertina

Copertina del libro “Archeologia e potere” a cura di Helga Di Giuseppe

Archeologia e potere. “Un’immersione perigliosa nella Grande Bellezza tra commedia dell’arte, cavalieri sanza armatura, sanza paura, sanza calzari, sanza denari, resistenze, sconfitte, messe al bando, codici bavaglio, estorsioni, cacciate dal paradiso, pizze e altre prossimità, propaganda mediatica e politica, albizucche e zucocche, sonni che generano mostre. Vi condurremo in un vero e proprio girone dantesco dei beni culturali, ricco di sorprese e colpi di scena. Il pianto e il riso sono assicurati … ancora una volta!”.

 

Roma. Per il ciclo di conferenze “The Clash. Libri e discussioni sul Patrimonio Culturale” dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte (INASA) presentazione del libro “Quale valorizzazione” di Carlo Pavolini (Robin)

roma_inasa_libro-quale-valorizzazione_di-pavolini_locandinaAll’Istituto nazionale di Archeologia e Storia dell’arte (INASA) di Roma nuovo incontro del ciclo “The Clash 2024”, discussioni sul Patrimonio culturale. Appuntamento martedì 19 marzo 2024, alle 16.30, nella sede dell’INASA, in piazza San Marco 49 a Roma, per la presentazione del libro “Quale valorizzazione” di Carlo Pavolini. Intervengono Alessio De Cristofaro, Luigi Malnati, Daniele Manacorda, Rita Paris. L’incontro può essere seguito in streaming sulla piattaforma Zoom al link https://us02web.zoom.us/j/87402006597….

libro-quale-valorizzazione_di-pavolini_locandina

Copertina del libro “Quale valorizzazione” di Carlo Pavolini (Robin)

Quale valorizzazione. Durante il decennio passato, il patrimonio archeologico, artistico e monumentale italiano è stato investito da radicali trasformazioni sia dal punto di vista dell’assetto amministrativo-organizzativo, sia per quanto riguarda l’approccio culturale con cui la politica affronta i temi legati alla nostra eredità storica. Questo libro, analizzando situazioni ed episodi attuali, mira a comprendere se l’Italia odierna sia davvero interessata a valorizzare il nostro patrimonio con l’obiettivo di accrescere lo spirito critico e le conoscenze di italiani e non; oppure se la promozione della cultura nazionale abbia come unico scopo quello di monetizzare il bene.

Roma. A Palazzo Massimo “Con sobria chiarezza”, due giornate di studio in onore di Giovanni Becatti a cinquant’anni dalla scomparsa: in presenza e on line. Il programma

roma_palazzo-massimo_giornata-di-studio-con-sobria-chiarezza_locandina“Con sobria chiarezza” giornate di studio in onore di Giovanni Becatti. A cinquant’anni dalla scomparsa, il parco archeologico di Ostia antica celebra la figura di Giovanni Becatti con due giornate di convegno a Roma, a Palazzo Massimo alle Terme, il 4 e 5 dicembre 2023: in presenza e on line sul canale YouTube del Parco: https://www.youtube.com/@parcoarcheologicodiostiaan4711. Grazie al contributo di allievi, colleghi e continuatori della sua opera nell’ufficio degli Scavi di Ostia, verrà ripercorsa la carriera di uno studioso che ha lasciato un’impronta profonda nella storia dell’arte antica e nell’archeologia del XX secolo. Di multiformi interessi, Becatti seppe spaziare dall’arte minoica alla paletnologia e dall’arte greca arcaica alla tarda antichità, affrontando con uguale competenza e passione l’arte, la storia e la filologia classica. I vari contributi consentiranno di delineare il profilo di un vero umanista, capace di coniugare l’attività di ricerca sul campo con una conoscenza enciclopedica delle fonti antiche e dell’iconografia, unite a una grande versatilità scrittoria e divulgativa.

roma_muciv_alto-medioevo_opus-sectile_leone_foto-muciv

Il leone: dettaglio della sala di rappresentanza in opus sectile di una villa (domus) monumentale fuori Porta Marina a Ostia, conservato al museo dell’Alto Medioevo (foto Muciv)

Del periodo ostiense verranno esaminati i molteplici filoni di ricerca che Becatti seppe dipanare nella sua lunga attività al servizio della Soprintendenza archeologica. Giunto ventiseienne a Ostia, ma già con l’esperienza formativa degli scavi a Lemno con la Scuola Archeologica Italiana di Atene, divenne il principale collaboratore del direttore degli Scavi Guido Calza, che gli affidò la pubblicazione delle sculture trovate negli sterri per l’Esposizione Universale del 1942 e lo studio tipologico di tappeti musivi e mitrei. Nel frattempo coltivava la sua vocazione per l’insegnamento, iniziando a Pisa quella feconda attività didattica che l’avrebbe portato a Milano, Firenze e Roma, coltivando in ogni cattedra una prolifica scuola di allievi ed epigoni. La carriera accademica non gli impedì di continuare la collaborazione con la Soprintendenza archeologica di Ostia, portando a termine il volume della Topografia Generale – primo della serie di Scavi di Ostia – e pubblicando nella stessa collana l’Edificio con Opus Sectile fuori Porta Marina, esempio eccezionale dell’arte dell’intarsio marmoreo fiorita nella tarda antichità. Le testimonianze dei colleghi e di chi lo conobbe sono concordi nel delineare una figura modesta, laboriosa, collaborativa e disponibile, che fino all’ultimo portò il suo contributo sia in ambito editoriale, con la grandiosa impresa dell’Enciclopedia dell’Arte Antica, sia continuando a stimolare la ricerca sul campo, con l’avvio dello scavo universitario delle Terme del Nuotatore. In occasione del convegno verrà affissa una targa in ricordo dello studioso sulla facciata del Museo Ostiense, dove sono ugualmente onorati i colleghi e i collaboratori dei suoi esordi, quasi a voler ricostituire quell’affiatato gruppo di lavoro e di ricerca che “con sobria chiarezza” seppe avviare gli studi moderni su Ostia.

Programma 4 dicembre 2023: “Giovanni Becatti e Ostia”, modera Alessandro D’Alessio. Alle 9, saluti istituzionali: Stéphane Verger (direttore del museo nazionale Romano), Massimo Osanna (direttore generale Musei); 9.15, introduzione al convegno con Alessandro D’Alessio (direttore del parco archeologico di Ostia antica); 9.30, Fausto Zevi (già Sapienza Università di Roma) “Giovanni Becatti, un ricordo ostiense”; 10, Dario Daffara (parco archeologico di Ostia antica) “Il silenzioso ardore per la ricerca: Giovanni Becatti a Ostia (1938-1954) e a Milano (1954-1957)”; 10.30, Claudia Valeri (Musei Vaticani) “Giovanni Becatti e la scultura ostiense”; pausa caffè; 11.30, Cristina Genovese (parco archeologico di Ostia antica) “Mosaici e pavimenti marmorei di Ostia: attualità dello studio di Giovanni Becatti”; 12, Carlo Pavolini (già università della Tuscia – Viterbo) “Considerazioni sulle Case ostiensi del tardo impero 75 anni dopo”; 12.30, discussione. Pausa pranzo. Alle 14.30, Claudia Tempesta (parco archeologico di Ostia antica), Stella Falzone (università Roma Tre) “Rileggere Becatti alla luce di Gismondi: il contributo della documentazione d’archivio alla ricostruzione del contesto della Domus sotto il Vicolo del Dioniso”; 15, Filippo Marini Recchia (archeologo indipendente), Paola Olivanti (archeologa indipendente) “La basilica forense di Ostia: una revisione dei dati d’archivio a ottant’anni dalla pubblicazione di Giovanni Becatti”; 15.30, Clementina Panella (già Sapienza Università di Roma), Maura Medri (università Roma Tre) “Le Terme del Nuotatore in Ostia Antica. Lo scavo, i contesti, l’architettura”; 16, discussione.

Programma 5 dicembre 2023: “Giovanni Becatti, gli studi e l’insegnamento”, modera Patrizio Pensabene. Alle 9.30, Graziella Becatti (storica dell’arte indipendente) “Chi era Giovanni Becatti”; 10, Carlo De Domenico (università Statale di Milano) “Giovanni Becatti in Grecia (1936-1937)”; 10.30, Gabriella Capecchi (già università di Firenze) “Giovanni Becatti professore di Archeologia Classica nella “tradizione giovane” dell’Ateneo fiorentino”; pausa; 11.30, Maria Grazia Picozzi (già Sapienza Università di Roma) “Giovanni Becatti storico dell’arte antica”; 12, Stefano Tortorella (già Sapienza Università di Roma) “Gli studi di iconografia di Giovanni Becatti”; 12.30, discussione. Pausa pranzo. Alle 14.30, Marco Ruffini (Sapienza Università di Roma) “Giovanni Becatti e la critica d’arte”; 15, Patrizio Pensabene (già Sapienza Università di Roma) “Lo stile è una fiction? Sono da considerare superati i cataloghi tipologici?”; 15.30, Andrea Carandini (già Sapienza Università di Roma) “Giovanni Becatti, un uomo bravo e buono”; 16, discussione e tavola rotonda.

Roma. All’EEHAR CSIC il convegno internazionale “Schiavi e liberti in Ostia (dalla Tarda Repubblica a Diocleziano)” in presenza e on line. E presentazione del “corpus libertorum et libertarum Ostiensium”, banca dati ad accesso aperto

ostia-antica_parco_liberti_iscrizione_foto-parco-ostia-antica

Schiavi e liberti a Ostia antica: iscrizione (foto parco ostia antica)

La città di Ostia, grazie alla sua ricca epigrafia, permette come nessun’altra di indagare i processi di mobilità sociale e la forza dell’identità di gruppo dei liberti (schiavi affrancati) all’interno di una società che subì profondi mutamenti durante l’Alto Impero. Temi che vengono affrontati da diverse prospettive, come religione, associazioni, bioarcheologia o legami familiari, nel convegno internazionale “Schiavi e liberti in Ostia (dalla Tarda Repubblica a Diocleziano)”: appuntamento il 15-16 giugno 2023 nella Sala delle Conferenze dell’EEHAR CSIC – Escuela Española de Historia y Arqueologia en Roma. Il convegno è trasmesso anche online sul canale YouTube dell’EEHAR-CSIC. Durante il convegno verrà presentato il corpus libertorum et libertarum Ostiensium, una banca dati ad accesso aperto, riferita specificamente a questo gruppo sociale.

PROGRAMMA. Giovedì 15 giugno 2023: 9-9.30, inaugurazione del convegno, Alessandro D’Alessio (parco archeologico di Ostia Antica), Antonio Pizzo (Escuela Española de Historia y Arqueología de Roma), Pedro López Barja e Maria Letizia Caldelli; 9.30-10, María Luisa Díez Platas (UNIR), presentazione del corpus libertorum et libertarum Ostiensium. PRIMA SESSIONE. COLLEGIA E SANTUARI: presiede Fausto Zevi. 10-10.45, Nicola Tran (université de Poitiers): La présence des affranchis dans les associations professionnelles d’Ostie : étude de cas prosopographiques; 10.45-11.30, Françoise van Haeperen (université catholique de Louvain): Esclaves et dieux à Ostie; 11.30-12, pausa; 12-12.45, Antonio Licordari (parco archeologico di Ostia Antica): Presenza dei liberti nelle associazioni professionali; 12.45-13.30, Maria Letizia Caldelli (Sapienza Università di Roma): I liberti e il mondo della finanza; 13.30-15, pausa. SECONDA SESSIONE. ARCHEOLOGIA: presiede Carlo Pavolini. 15-15.45, Olalla López Costas (universidade de Santiago de Compostela) : Archaeometric approaches to diet, mobility and pollution in the Roman world: from Hispania to Rome; 15.45-16.30, Claudia Tempesta y Paola Francesca Rossi (parco archeologico di Ostia Antica): Schiavi e liberti alla Necropoli Laurentina: un approccio multidisciplinare allo studio della popolazione di epoca romana; 16.30-17.15, Arja Karivieri (Stockholm University): Slaves and freedmen in Ostia: Tracing the archaeological record.

PROGRAMMA. Venerdì 16 giugno 2023. TERZA SESSIONE. FAMIGLIE DI LIBERTI: presiede Filippo Coarelli. 9-9.45, Pedro López Barja (universidade de Santiago de Compostela): Marriage and group identity among freedpeople; 9.45-10.30, Jacobo Rodríguez Garrido (universidad Complutense): Liberti libertorum. La cooperazione tra liberti e liberti patroni attraverso le iscrizioni sepolcrali di Ostia; 10.30-11.15, Clara Ramos Taboada (universidade de Santiago de Compostela): Freedmen’s marriages in Hispania. New perspectives and comparative approaches to the Ostia epigraphic corpus; 11.15-11.45, pausa; 11.45-12.30, Christer Bruun (university of Toronto): La fortuna dei liberti e schiavi delle donne ostiensi; 12.30-13.15, Carla Masi Doria (università di Napoli Federico II): L’iscrizione sepolcrale di Pullenius Salvius: spunti giuridici; 13.15-13.30, Maria Letizia Caldelli-Pedro López Barja: conclusioni e chiusura.

Roma. Per il ciclo di conferenze “The Clash. Libri e discussioni sul Patrimonio Culturale” dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte (INASA) in presenza e on line presentazione del libro di Carlo Pavolini “Che fare dei Fori?”

roma_inasa_the-clash_presentazione-libro-che-fare-dei-fori_locandinaMartedì 17 gennaio 2023, alle 16.30, nuovo appuntamento con “The Clash. Libri e discussioni sul Patrimonio culturale” le presentazioni/discussioni all’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte di Roma in piazza San Marco 49. E per quelli che non possono essere presenti c’è la possibilità di seguire da remoto usando questo link https://us02web.zoom.us/j/86419004905… ID riunione: 864 1900 4905, Passcode: 091169. Presentazione del libro “Che fare dei Fori?” di Carlo Pavolini (Robin editore). Intervengono: Pietro Giovanni Guzzo, Eugenio La Rocca, Claudio Parisi Presicce. Moderano: Alessio De Cristofaro e Massimo Pomponi. Il libro intende fare il punto sulle vicende dell’area dei Fori Imperiali di Roma, a partire dagli interventi dei primi decenni del ‘900 e dagli sventramenti di epoca fascista (1932-33), con la creazione dell’allora Via dell’Impero. Il testo prosegue prendendo in esame la ripresa, attorno al 1978-’83, del dibattito politico-culturale e amministrativo sull’assetto da dare all’area e, in particolare, sulla controversa proposta di uno scavo stratigrafico integrale della strada, ora denominata Via dei Fori Imperiali. Il volume si conclude con una sintetica analisi sia dei grandi scavi scientifici promossi ai Fori dal Comune di Roma, a partire dal 1995 circa, sia delle proposte progettuali rilanciate – in anni recenti – soprattutto da esponenti della cultura architettonica e urbanistica romana, proposte di cui si annuncia oggi una ripresa da parte della Giunta capitolina, in vista del Giubileo del 2025 e del possibile svolgimento a Roma della prossima Expo.

Firenze. A Tourisma per “I LUOGHI DELL’ARCHEOLOGIA. Ricerca Racconto Valorizzazione” presentazione del libro “La Valle dei Templi” di Valentina Caminneci, Maria Concetta Parello, Maria Serena Rizzo

firenze_tourismA-2022_centro-congressi_platea_foto-av

La platea del centro congressi di Firenze gremita per gli incontri di TourismA (foto AV)

La Valle dei Templi di Agrigento protagonista nella seconda giornata di TourismA il Salone dell’Archeologia e del Turismo culturale in corso al Centro congressi di Firenze. Il libro di Valentina Caminneci, Maria Concetta Parello, Maria Serena Rizzo sarà presentato sabato 1° ottobre 2022, in auditorium, tra le 9 e le 13, nell’ambito de “I LUOGHI DELL’ARCHEOLOGIA. Ricerca Racconto Valorizzazione”: dialoghi a proposito della nuova serie “I luoghi dell’archeologia” (Carocci) a cura di Andrea Augenti (università di Bologna), Daniele Manacorda (università Roma Tre), Giuliano Volpe (università di Bari “Aldo Moro”) con il contributo di università di Bari “Aldo Moro”. Introducono Andrea Augenti, Daniele Manacorda, Giuliano Volpe direttori della serie e Gianluca Mori direttore editoriale di Carocci. Intervengono: libro_paestum_copertinaGabriel Zuchtriegel, direttore del parco archeologico di Pompei, su “Paestum: si può raccontare un classico senza annoiarsi?”. Il suo volume, “Paestum”, racconta la stupefacente diversità che contraddistingue le culture del passato (e del presente). Un luogo come Paestum, che ha restituito parti di templi, case, botteghe, tombe, ma anche tracce di attività rituali e quotidiane d’epoca antica, diventa, pertanto, un campione per esplorare un mondo tramontato e molto distante dal nostro. È il mondo del Mediterraneo antico, un palinsesto straordinariamente ricco se lo osserviamo con uno sguardo che non cerchi sempre solo quello che pensiamo già di sapere degli antichi Greci e Romani. Seguono Jacopo Tabolli (università per stranieri di Siena), Emanuele Mariotti (Comune di San Casciano dei Bagni, Si) e Ada Salvi (MiC – SABAP Siena) su “La scoperta dell’acqua calda. Archeologia per la tutela e il multiculturalismo al Bagno Grande di San Casciano dei Bagni”. Arianna Campiani (Sapienza università di Roma) e Davide Domenici (università di Bologna) su “Palenque, una capitale maya”. Angelo Cimarosti giornalista, videoreporter su “Professione Archaeoreporter”.

libro_la-valle-dei-templi_copertinaQuindi Valentina Caminneci, Maria Concetta Parello (assente giustificata), Maria Serena Rizzo (parco archeologico Valle dei Templi – Agrigento) presentano il loro libro “La Valle dei Templi” che fa parte della serie “I luoghi dell’archeologia” diretta da Andrea Augenti, Daniele Manacorda e Giuliano Volpe. Fondata nel 580 a.C. da abitanti della colonia rodio-cretese di Gela, Akragas divenne presto la città siceliota più importante dopo Siracusa, insieme alla quale inflisse una dura sconfitta ai Cartaginesi nel 480 a.C. Nei decenni successivi alla storica battaglia di Himera, lungo le mura meridionali della città venne costruita la maggior parte di quei grandiosi templi che hanno talmente colpito l’immaginazione di visitatori e studiosi da dare il loro nome all’intera area archeologica. Ma storia e archeologia della Valle dei Templi non si esauriscono certo in essi, né nel periodo della loro costruzione. Il volume racconta la lunga storia del sito archeologico e ne illustra i principali monumenti, anche alla luce delle scoperte più recenti.

Dopo la pausa, completano gli interventi: Enrico Zanini (università di Siena) su “Costantinopoli. Archeologia di una capitale mediterranea”. Quindi “Al cimitero o del buon uso degli scheletri”: dialogo recitato da Valeria Di Cola e Carolina Megale, tratto da Posgarù. Dialoghi diagonali sul patrimonio culturale e dintorni (Edipuglia 2022), di Daniele Manacorda, che dialoga con Davide Domenici. Carlo Pavolini (università della Tuscia) su “Ostia antica”. Chiude Giuliano De Felice (università di Bari) su “Archeologie del contemporaneo”.

Udine. Webinar “Archeomafie e dintorni – mappe e organizzazioni del traffico illecito di materiali archeologici” organizzato dall’associazione A.C.CulturArti nell’ambito del 3° Festival dell’Archeologia Pubblica “senzaConfini”. Tra i relatori: Lucio Milano, Massimo Vidale, F. Mario Fales

La locandina del webinar “Archeomafie e dintorni” di A.C.CulturArti

La sottrazione di opere d’arte e reperti archeologici non solo procura un danno patrimoniale allo Stato di inestimabile valore, ma depaupera anche ogni singolo cittadino. Questa forma di arricchimento illecito molto spesso è gestita da organizzazioni malavitose. Se ne parla lunedì 20 dicembre 2021, dalle 15.30 alle 18, nel webinar “Archeomafie e dintorni – mappe e organizzazioni del traffico illecito di materiali archeologici” organizzato dall’associazione A.C.CulturArti di Udine in collaborazione con il museo Archeologico nazionale di Aquileia ed è inserito nel programma del 3° Festival dell’Archeologia Pubblica “senzaConfini”, finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. L’evento si tiene in diretta sulla piattaforma Zoom (iscrizione gratuita https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN__f16BRo3QGyc67yw7AJ8bw) e sulla pagina Facebook di A.C.CulturArti (www.facebook.com/A.C.CulturArti/videos), in differita sul canale YouTube di A.C.CulturArti (https://www.youtube.com/channel/UCBErWhQdXqcP8w6UvCJvyew). Sono definite “archeomafie” le organizzazioni che operano nel campo degli scavi clandestini, del furto e del traffico illecito internazionale di reperti archeologici. Di questi argomenti di riconosciuto interesse, si occuperà il convegno “Archeomafie e dintorni”. L’evento, attraverso relazioni tenute da studiosi di fama internazionale, sarà in grado di concorrere all’aggiornamento degli operatori del settore, arricchendo le loro competenze e contribuendo a illustrare gli strumenti e metodi tuttora in atto per monitorare e contrastare la vasta gamma di atti e traffici criminosi connessi.

i bulldozer dei miliziani dell’Isis si accaniscono contro le mura di Ninive

PROGRAMMA. Alle 15.30, saluti e presentazioni d’apertura: Marta Novello, direttrice del museo Archeologico nazionale di Aquileia; Roswitha Del Fabbro, presidente di A.C.CulturArti; F. Mario Fales, direttore scientifico di A.C.CulturArti. Parte prima: Perché “Archeomafie e dintorni” nell’archeologia pubblica: punti di vista. Interventi: Lucio Milano, università Ca’ Foscari di Venezia: “Lo scenario italiano: incontri recenti e implicazioni future”; Carlo Pavolini, università della Tuscia: “Riorganizzazione del Ministero e tutela del territorio – visuali a confronto”. Parte seconda: scorci d’Oriente. Interventi: Stefano Campana, università di Siena: “Alcune considerazioni sui primi risultati delle valutazioni dei danni provocati dall’ISIS al patrimonio archeologico iracheno: Hatra”. Massimo Vidale, università di Padova: “Alcune considerazioni sui primi risultati delle valutazioni dei danni provocati dall’ISIS al patrimonio archeologico iracheno: Ninive”. Parte terza: “Archeomafie e dintorni”. Interventi: Tsao Cevoli, direttore rivista “Archeomafie”: “I risultati e l’impatto delle indagini pluriennali della rivista”; Lidia Vignola, direttore Osservatorio Internazionale “Archeomafie”: “Il database e i risultati accessibili presso l’Osservatorio”. F. Mario Fales: “Saxa nondum loquuntur? Conclusioni parziali e provvisorie”.

Parco archeologico di Ostia antica. Presentazione on line del volume “Ostia I. Forma Urbis Ostiae” di Michael Heinzelmann con i risultati e la documentazione degli scavi stratigrafici nelle regioni III, IV e V a cura dell’Istituto Archeologico Germanico di Roma, con il supporto della Soprintendenza Archeologica di Ostia

La copertina del libro “Ostia I. Forma urbis Ostiae” di Michael Heinzelmann

Dal 1996 al 2001 l’Istituto Archeologico Germanico di Roma, in collaborazione con l’American Academy in Rome e con il supporto della Soprintendenza Archeologica di Ostia, ha svolto un progetto di ricerca interdisciplinare sul campo nelle aree della città portuale di Roma che non avevano ancora stato scavato. L’obiettivo era quello di utilizzare una combinazione di metodi di indagine non invasivi (analisi fotografica aerea, prospezione geofisica) e scavi stratigrafici mirati per ottenere nuove informazioni sulla struttura urbana complessiva di Ostia e sul suo sviluppo a lungo termine dalla sua fondazione nel IV secolo a.C. al suo abbandono nell’Alto Medioevo. “Ostia I. Forma Urbis Ostiae” di Michael Heinzelmann, primo volume della pubblicazione del progetto, con i risultati e la documentazione degli scavi stratigrafici nelle regioni III, IV e V, viene presentato on line giovedì 4 novembre 2021, alle 17. È possibile seguire la presentazione in diretta streaming sulla piattaforma Zoom. Il video dell’evento sarà disponibile sul canale YouTube del Parco. Tutte le info per seguire l’evento in streaming, e per vederlo successivamente su YouTube a questo link: https://www.ostiaantica.beniculturali.it/…/presentazio…/. Per partecipare non occorre registrazione.

Veduta zenitale della basilica paleocristiana a Sud della Regio V (foto parco ostia antica)

Il volume “Ostia I. Forma Urbis Ostiae” è dedicato – come si diceva – alla presentazione conclusiva dei reperti archeologici rinvenuti nel corso delle attività di ricerca che per circa un ventennio si sono svolte nel territorio ostiense. In una prima fase si è proceduto ad una sistematica raccolta ed analisi di rilievi aerofotogrammetrici storici e moderni, nonché alla realizzazione di prospezioni geofisiche su ampie superfici. Successivamente è stata effettuata una serie di scavi mirati, di piccole dimensioni, all’interno delle zone non ancora indagate delle Regiones III, IV e V.

ostia-antica_porto-fluviale_aerofotogrammetria_foto-Universität zu Köln

Aerofotogrammetria dell’area del porto fluviale di Ostia antica con le zone di intervento (foto Universität zu Köln)

Infine, tra il 2012 e il 2015, hanno avuto luogo esplorazioni geo-archeologiche integrative nella zona del porto fluviale a Ovest di Ostia e lungo il cosiddetto “Fiume Morto”. I sondaggi effettuati sono stati dedicati alla chiarificazione di diversi problemi e hanno interessato selezionate strutture edili o strade. Una questione prioritaria ha riguardato l’analisi della basilica paleocristiana, scoperta durante le prospezioni effettuate a Sud della Regio V, e delle fasi edilizie precedenti. Un’ulteriore priorità nell’analisi è stata rappresentata dalle mura tardo repubblicane, in quanto la loro datazione ed il loro successivo sviluppo durante il periodo imperiale sono stati finora controversi. Particolare interesse all’interno del progetto è stato assunto dalle vie di comunicazione terrestri e fluviali, in quanto queste rappresentano un buon indicatore delle dinamiche d’uso dei quartieri da esse collegati. Complessivamente nove sondaggi si sono occupati, con diversa intensità, dell’esame di strade e di una darsena a Ovest della Regio III e delle costruzioni attorno a essa. Un ultimo punto fondamentale del progetto ha riguardato l’analisi di abitazioni. A Ovest della Regio V, i risultati dell’aerofotogrammetria e delle analisi geofisiche hanno mostrato indicazioni della presenza di una grande domus in forma di casa a peristilio quasi quadrata. L’abitazione fu costruita in età flavia sopra un edificio non chiaramente identificato degli inizi del I secolo d.C. Nel corso dell’Impero e in età tardo-antica fu numerose volte ristrutturato e ridecorato. Le osservazioni contenute in questo primo volume forniscono numerose indicazioni per una rivalutazione dello sviluppo urbanistico di Ostia, dalla sua fondazione fino all’abbandono della città all’inizio del Medioevo. Queste, insieme ai risultati delle analisi aerofotogrammetriche e delle prospezioni geofisiche, verranno discusse nel secondo volume di prossima pubblicazione.

Heinzelmann_michael

L’archeologo Michael Heinzelmann

Il programma della presentazione. Dopo i saluti di Alessandro D’Alessio, direttore del parco archeologico di Ostia antica, e di Norbert Zimmermann, Istituto Archeologico Germanico di Roma, presentazione del volume “Ostia I. Forma Urbis Ostiae. Untersuchungen zur Entwicklung der Hafenstadt Roms von der Zeit der Republik bis ins frühe Mittelalter, Sonderschriften des Deutschen Archäologischen Instituts Rom 25” (Wiesbaden 2020) di Michael Heinzelmann, Universität zu Köln. Quindi focus sulle ricerche presso la Basilica Costantiniana a cura di Franz Alto Bauer, Universität München. Chiude la discussione moderata da Carlo Pavolini, Università della Tuscia.